Chi vuole la legalizzazione

dell'aborto in Brasile? 

di Alberto R. S. Monteiro

 

 

Fate che si sappia come certe idee abortiste - che un piccolo gruppo di fondamentalisti abortisti, finanziati da enti esteri, vorrebbe imporre al nostro popolo - siano sorpassate e logore. Grande è il numero di persone profondamente preoccupate per le conseguenze che potranno sorgere più avanti dalle decisioni che essi possono imporre e quanto i loro atti interessino da vicino tutta la società brasiliana.

 

* La traduzione italiana è dell’autore… non è perfetta ma si capisce!

 

1. COSA E’ ACCADUTO

Nella seconda metà di giugno del 2004 è stata promossa un'azione al Supremo Tribunale Federale che ha la sua sede in Brasilia, la capitale del Brasile, protocollata come Argomentazione d’Incompimento di Precetto Fondamentale numero 54, (in portoghese "Arguicao de Descumprimento de Preceito Fundamental numero 54") chiedendo che il Tribunale autorizzi in tutto il territorio nazionale la pratica dell'aborto nei casi di nascituri portatori di anencefalia, in qualsiasi età gestazionale. Il Supremo Tribunale Federale è l'istanza massima del Potere Giudiziario in Brasile. L'anencefalia è una malattia per la quale il feto non sviluppa parti dell'encefalo. E' un nome abbastanza improprio, perché non è la mancanza di tutto l'encefalo, come pare far capire, ma di parti di esso, in grado variabile caso a caso. L'encefalo è composto di cervello, cervelletto e il tronco encefalico. Nella gravidanza di un'anencefalico sono presenti il tronco e parti variabili del cervelletto e del cervello. Ci sono gradi variabili di anencefalia e, d'accordo con il documento della Commissione di Bioetica del Governo italiano sulla dignità del nascituro anencefalico, "l'anencefalia non è una malformazione di tipo tutto-nulla, non è quindi o presente o assente, ma si  tratta di una malformazione che passa, senza soluzione di continuità, dai quadri meno gravi ai quadri d’indubitabile anencefalia, dove mancano le funzioni che dipendono dalla corteccia ma esistono quelle che dipendono del tronco encefalico".

http://www.bioetica-vssp.it/documenti/000391/000391.pdf

I feti anencefalici sono vivi, si sviluppano lungo una gravidanza normale e il bambino nasce con vita, venendo a morire alcune ore dopo il parto. Prima degli anni 70, quando non esisteva l’ecografia, di solito i medici non sospettavano che stessero accompagnando la gravidanza di un'anencefalico. La scoperta accadeva al momento della nascita. E' stato solo negli ultimi 30 anni della storia  umana che si è reso possibile sapere quando una donna porta un bimbo anencefalico prima della nascita. In Brasile il Codice Penale definisce l'aborto come un delitto contro la vita. Prevede, però, che non sia punito in due ipotesi: quando la gravidanza è il risultato di uno stupro o quando non ci sia nessun alto mezzo per salvare la vita della madre. Come la gravidanza di un nascituro anencefalico di solito non è il risultato di uno stupro e non significa rischio di vita per la madre, l'aborto in questi casi è chiaramente vietato dalla legge. Il Supremo Tribunale Federale non possiede l'autorità per abrogare leggi o aprire nuove eccezioni alle proibizioni legali, cosa in Brasile che è di attribuzione privata del Congresso Nazionale. Anche se è l'istanza massima del Potere Giudiziario brasiliano, il Supremo Tribunale Federale, non può autorizzare una pratica che la legge qualifica come delitto d’aborto. Per poter evadere questa chiarissima difficoltà senza far sembrare che il Supremo stia decidendo contro la legge, l'attore  dell'azione, invece di chiedere che i giudici dichiarino una nuova legge in Brasile permettendo l'aborto in casi di anencefalia, chiede che il Supremo Tribunale riconosca che l'anticipazione del parto di una gravidanza di un'anencefalico, che è il modo come si fanno gli aborti dopo i primi tre mesi di gravidanza, con la conseguente morte del concetto, non si consideri come pratica d’aborto. Con ciò la pratica non potrebbe essere inquadrata dal Codice Penale come delitto contro la vita e, per conseguenza, si farebbe libera in Brasile.
L'azione proposta è classificata come "Argomentazione d’Incompimento di Precetto  Fondamentale" (AIPF) e il suo processo è disciplinato dalla legge federale nº 9.882/1999, che si può leggere nel sito:  

https://www.planalto.gov.br/ccivil_03/Leis/L9882.htm

Quando si protocolla nel tribunale, il processo va incamminato a uno degli undici giudici che compongono il Supremo Tribunale Federale. In Brasile i giudici del Supremo Tribunale Federale ricevono il titolo di Ministri. Al Ministro che riceve il processo è dato il nome di relatore del processo. E' compito del relatore studiare il processo per poter presentarlo al Plenario degli undici ministri per essere votato. I Ministri del Supremo Tribunale Federale del Brasile sono nominati dal presidente della Repubblica, il loro carico è vitalizio e dalle sue sentenze non si può ricorrere e hanno carattere vincolante. L'azione proposta come AIPF nº 54 richiede come principale che il Supremo Tribunale riconosca che l'anticipazione del parto di un nascituro anencefalico con la conseguente morte del medesimo non sia considerata come aborto. Richiede anche che gia fin dall'inizio del processo il Tribunale conceda una liminare permettendo questa pratica in tutto il Brasile. Si chiama liminare una decisione data da un giudice all'inizio di un processo, in casi d’urgenza, anticipando provvisoriamente la sentenza finale. Data l'importanza delle decisioni del Supremo, secondo la legge 9.882/1999 che disciplina le azioni di questo genere, le richieste di liminare devono essere giudicate dal Plenario del Supremo Tribunale, cioè, dagli undici Ministri riuniti, eccezione fatta a qualche caso d’eccezionale urgenza, in che la liminare può essere concessa solo dal Relatore. Però in questi casi d’estrema urgenza il relatore deve incamminare al più presto il processo al Plenario, affinché il Plenario possa confermare o negare la liminare data solo dal relatore. Mentre il giudizio definitivo non viene fatto, e per il giudizio definitivo non ci sono tempi da essere seguiti, vale come decisione vincolante per tutto il Brasile quello che si sia deciso nelle liminari.
La richiesta perché l'anticipazione del parto di una gravidanza anencefalica non sia considerata pratica d’aborto, con la conseguenza che non potrebbe essere inquadrata come delitto contro la vita, è arrivata alle mani del ministro relatore Marco Aurelio de Melo del Supremo Tribunale in Brasilia nel giorno 17 giugno 2004. Il relatore ha considerato la richiesta come d’estrema urgenza e ha concesso nel giorno 1 luglio 2004 una liminare accettando l'argomentazione del processo, come si può costatare nel sito del Supremo Tribunale Federale all'indirizzo:

http://www.stf.gov.br/processos/processo.asp?PROCESSO=54&CLASSE=ADPF&ORIGEM=AP&RECURSO=0&TIP_JULGAMENTO=M

La liminare concessa può essere letta nel sito del Supremo

http://www.stf.gov.br/noticias/imprensa/ultimas/ler.asp?CODIGO=96961&tip=UN

e anche nell'indirizzo:

http://conjur.uol.com.br/textos/247406/

Nel testo della liminare, sul punto centrale della giustificazione della sentenza, il Ministro Marco Aurelio cosi si spiega per giustificare l'aborto dei nascituri anencefalici: "Nell'anencefalia, quando si arriva alla fine della gravidanza, la sopravita è diminuita. Il feto mai potrà diventare un essere vivo. Ciò è qualcosa che nessuno osa contraddire e, se è così, la situazione sfugge all'interpretazione propria dell'aborto", in altre parole, non si può considerare un aborto. L'argomento di base dell'avvocato che ha presentato l'azione al Supremo, d’accordo consta nella petizione iniziale del processo, consiste in che: "Nel Brasile, come in altre parti del mondo, è ricorrente il dibattito sulla questione dell'aborto. Il processo che qui s’instaura tratta, in verità, di un’ipotesi molto semplice. L'anticipazione terapeutica del parto dei feti anencefalici si situa nel campo del senso comune e non suscita qualsiasi delle scelte morali coinvolte nell’interruzione volontaria di una gravidanza normale. Non esiste nessuna prossimità tra la nostra pretensione e il chiamato aborto eugenico. L'anticipazione del parto in casi di gravidanza di un feto anencefalico non caratterizza un aborto, com’è codificato nel Codice Penale. Nell'aborto la morte del feto deve essere il risultato diretto dei mezzi abortivi, essendo imprescindibile tanto la comprovazione del rapporto causale come la potenzialità della vita fuori utero del feto, che non è ciò che occorre nell'anticipazione del parto di un feto anencefalico".
Di conseguenza, continua la petizione, già che non si tratta di un aborto, obbligare una madre a non interrompere la gravidanza di un'anencefalico viola "il principio della legalità, affermato nell'inciso II dell'articolo 5 della Costituzione, secondo il quale nessuno può essere obbligato a fare o lasciar di fare qualsiasi cosa se non in virtù della legge". Nella legge brasiliana, continua il processo, "il legislatore penale ha incluso l'aborto nella categoria dei delitti contro la vita. Però nella gravidanza di un feto anencefalico non c'e vita umana viabile in formazione. Vale dire, non c'e potenziale di vita da essere protetto, di modo che manca all'ipotesi (di trattarsi di un aborto) il fondamento che la norma esige. Solo un feto con capacità potenziale d’essere persona può essere soggetto passivo di un aborto". E' lamentabile dire che ci sono diversi sbagli eccessivamente primari in quest’argomentazione, che solo si possono capire quando si comprende che la vera intenzione dei proponenti dell'AIPF 54 è quella di aprire un precedente giuridico di peso per la completa legalizzazione dell'aborto in Brasile. La prima cosa da capire è che non è vero che gli anencefalici sono morti. Si sente dire, talvolta, incluso da parte di professionisti della salute, che la scienza considera un uomo come morto quando cessa l'attività cerebrale. In questo caso, come il nascituro anencefalico non ha cervello o almeno non ha una parte considerevole del cervello, non possiede attività cerebrale e, per conseguenza, è clinicamente morto. Questo argomento, però, è frutto qualche volta d’ignoranza e altre volte di una volontà fatta apposta per ingannare. Secondo la Risoluzione 1480/97 del Consiglio Federale (brasiliano) di Medicina, che si può trovare nel sito

http://www.fhdf.gov.br/mostraPagina.asp?codServico=97

equivale alla morte, "d'accordo con criteri gia ben stabiliti dalla comunità scientifica mondiale, la
cessazione totale ed irreversibile delle funzioni encefaliche". Accade però che l'encefalo, come è ben saputo, non è la stessa cosa che il cervello. L'encefalo è l'insieme composto di cervello, cervelletto e tronco encefalico. Il bambino anencefalico non nasce senza l'encefalo, al contrario di quanto il nome sembra suggerire, ma solo senza una parte maggiore o minore della corteccia cerebrale. Inoltre, secondo la risoluzione del Consiglio Federale di Medicina, per costatare la morte di un paziente, è necessario prima di attestare "il coma apercettivo con assenza d’attività motrice sopra spinale e apnea". Apnea significa assenza d’attività respiratoria senza l'aiuto d’apparecchi. Solo dopo la verifica dell'assenza d’attività respiratoria senza l'uso d’apparecchi e che, secondo la risoluzione, viene fatto un esame complementare che dimostri l'assenza dell'attività elettrica cerebrale per potersi dichiarare la morte di un paziente. La respirazione senza apparecchi  è il segnale che il tronco encefalico è attivo. Per conseguenza, se un individuo suppostamente morto respira senza apparecchi, almeno il tronco encefalico è vivo e perciò non ci può essere la morte encefalica. Molti adulti si possono trovare con l'attività elettrica cerebrale in silenzio e continuano a respirare e reagire a stimoli, e sicuramente nessuno avrebbe il coraggio di dichiarandoli morti seppellirli (vivi) in queste condizioni.

Pertanto, secondo i criteri medici vigenti in tutto il mondo civilizzato, i feti anencefalici sono vivi, tanto prima come dopo la nascita, durante le poche ore in che sopravvivono. Dal punto di vista legale, in tutta la dottrina giuridica brasiliana trovata nei libri più comuni di Diritto, l'aborto è definito come "l'interruzione della gravidanza con la morte del prodotto della concezione" (Mirabete, Código Penal Interpretado), "l'interruzione del processo della gravidanza, con la morte del feto" (Delmanto, Código Penal Comentado), "l'interruzione della gravidanza, con la conseguente morte del feto" (Damásio, Código Penal Anotado). Dire, pertanto, come fa il processo, che "l’anticipazione del parto nei casi di gravidanza di feti anencefalici non caratterizza aborto, com’è codificato nel Codice Penale", è un controsenso elementare. Dire anche che "nell'aborto la morte del feto deve essere il risultato diretto dei mezzi abortivi, altrimenti imprescindibile tanto la comprovazione del rapporto causale", che si pretende non accadrebbe nel caso di una anticipazione del parto nella gravidanza di un'anencefalico, è un'altro controsenso, perché in questo caso con l'interruzione della gravidanza si sta abbreviando l’aspettativa di vita già corta del  nascituro privandolo giustamente di ciò che esso necessita per la sua sopravvivenza fino alla morte naturale, cosi come accadrebbe se ritiriamo l'alimentazione di un malato che abbia poca aspettativa di vita. Quando in seguito il processo dice che "nella gravidanza di un feto anencefalico non c'e potenziale di vita per essere protetto, perché solo il feto con capacità potenziale d’essere persona può essere soggetto passivo di un aborto", esso nuovamente attenta contro uno dei principi più ben conosciute del Codice Civile Brasiliano, secondo il quale "La personalità civile della persona comincia nella nascita con vita; però la legge pone a salvo, fin dalla concezione, i diritti del nascituro" (Codice Civile art. 2). Inoltre, nella questione della personalità civile, come lo notano tutti i trattati più basici del Diritto Civile, "la legge civile del Brasile si è allontanata dalle questioni riguardanti alla viabilità e alla forma umana.

Se il bambino è nato vivo, egli è di fatto soggetto di diritti, anche se la scienza lo condanni alla morte per la precarietà della sua conformazione. Viabile o no, il bambino è rivestito di personalità" (Washington Monteiro, Curso de Direito Civil, Vol. 1, 39ª Ed., pg. 65). Accompagna il processo un parere medico scritto da tre medici della Febrasgo (Federazione Brasiliana di Ginecologia e Ostetricia), sostenendo che la gravidanza di un'anencefalico è accompagnata con alta probabilità di complicazioni materne. Il nome dei medici consta nel parere, ma non le firme. Il parere elenca undici complicazioni materne nella gravidanza di un'anencefalico che tutti gli altri medici consultati, dei quali alcuni lo hanno attestato per scritto, ed anche qualsiasi laico bene istruito, si accorgono che sono complicazioni senza grande importanza, facilmente trattabili e comuni alla gran parte delle gravidanze. Tra le complicazioni elencate come motivo che giustificherebbero l'aborto di un'anencefalico ci sono alcune che spuntano nell'inverosimile come, ad esempio, la necessità di registrare la nascita del bambino in caso di parto, la quale non esisterebbe in caso d’aborto, e la necessità di bloccare la lattazione in caso di nascita a termine, un procedimento che si fa semplicemente con una semplice pillola, un dettaglio che ovviamente non è stato menzionato nel parere. Due dei tre medici che non hanno messo la firma accanto ai nomi alla fine del giudizio sono tra i più conosciuti difensori della legalizzazione dell'aborto in Brasile. La liminare concessa nel primo luglio doveva essere presentata per essere confermata dal Plenario del Tribunale al più presto. Però nel sito del Tribunale, indirizzo sottostante, s’informava alle ore 17:25 del lunedì 2 agosto che l'azione passera direttamente a giudizio definitivo di merito senza confermazione della liminare, il che dovrà accadere nei prossimi giorni.

http://www.stf.gov.br/noticias/imprensa/ultimas/ler.asp?CODIGO=99520&tip=UN

Bastano sei dei undici voti per essere definitivamente giudicato come favorevole il merito  dell'azione e quattro giudici, incluso il ministro relatore Marco Aurelio, gia si sono dichiarati a favore della medesima. 

 

II. CHI C'E' DIETRO

L'avvocato che ha presentato la causa è ben conosciuto come uno dei più brillanti del Brasile. Un'argomentazione cosi discutibile solo può essere accetta con tanta facilità perché quello che è in gioco non è il feto anencefalico. L'unico interesse che c'e dietro questo processo è la legalizzazione dell'aborto in Brasile. Il testo del processo presentato del Supremo dichiara al suo inizio che "quest’azione è stata proposta con l'appoggio tecnico e istituzionale dell'ANIS, Istituto di Bioetica, Diritti Umani e Genere, la quale solo non è arruolata come coautrice dell'azione a causa delle restrizioni imposte dalla giurisprudenza del Supremo Tribunale Federale". L'ANIS è un’entità comandata dalla professoressa di Bioetica Débora Diniz, una giovane signora che nelle ultime settimane è stata segnalata dalla stampa brasiliana come la "principale stratega dell'articolazione che è risultato nell'installazione dell'aborto nel punto più alto dell'agenda nazionale. La liminare del Supremo è stato l'apice di una delicata architettura politica incominciata molto tempo prima".

http://revistaepoca.globo.com/Epoca/0,6993,EPT757558-1666-3,00.html 

Le idee centrali che guidano l'argomentazione dell'avvocato che propone il processo somigliano molto, per dire un minimo, alle idee che la professoressa ha divulgato nelle ultime settimane attraverso la stampa. Domandata dalla rivista Epoca, nello stesso indirizzo elettronico sopra citato, se l'anticipazione terapeutica del parto non sarebbe un aborto, la professoressa Débora Diniz ha risposto: "La legislazione brasiliana proibisce l'aborto perché suppone che si tratta di un delitto contro la vita. Nell'anencefalia non c'e nemmeno un’aspettativa di vita. Dunque non è un aborto. Abbiamo bisogno di una definizione che riesca a fuggire della guerra dell'aborto e fare con che le persone ascoltino ciò che abbiamo a dire. La grande sfida dell'aborto è far uscire il dibattito dal dilemma morale. Per la prima volta il Supremo dirà che i diritti riproduttivi dicono rispetto ai diritti costituzionali della liberta, della dignità e del diritto alla salute". Ma il ruolo della partecipazione dell'ANIS nell'Argomentazione d’Incompimento del Precetto Fondamentale viene da molto lontano. Prima degli anni 90 non si facevano aborto a causa d’anencefalia fetale in Brasile, o almeno non si facevano apertamente. La maggior parte dei medici non facevano aborti in casi d’anencefalia e quei pochi che lo facevano, quando si vedevano davanti ad una diagnosi di un'anencefalico, facevano l'aborto nei propri ospedali pubblici o privati, con la complicità silenziosa dei suoi colleghi di professione, senza necessità di ricorrere a cliniche clandestine. Che ciò fosse cosi era qualcosa molto ben conosciuta nell'ambiente medico come anche è stato detto più di una volta, in vari giornali brasiliani ben conosciuti. E' stato il Dott. Thomas Gollop, ostetricia e genetista di San Paolo e intransigente difensore dell'aborto, il primo medico ad ottenere un'autorizzazione dalla Giustizia per fare un aborto di un feto anencefalico nel 1992.

Profittando della sua situazione privilegiata come professore in una delle principali scuole di Medicina del Brasile, comincio un movimento tra i medici orientandoli a mai perdere un'opportunità di, quando si vedessero davanti ad una diagnosi di feto anencefalico, incamminare la madre ad ottenere un permesso giudiziale per un aborto. Più che aiutare le madre ad abortire, cosa potrebbe essere molte volte fatto senza tutti i grattacapi, che ottenere il permesso presuppone, il più grande interesse che c'era era la creazione dei precedenti che avrebbero potuto portare, più tardi, alla completa legalizzazione dell'aborto in Brasile. Il Dott. Thomas Gollop ha sfidato in diversi momenti la giustizia, dichiarando al pubblico e alla stampa in generale aver fatto altri aborti di nascituri difettosi senza essere ricorso all'autorizzazione giudiziale, incluso mentre faceva conferenze nella propria sede del Consiglio Federale di Medicina, il quale suppostamente dovrebbe avere incamminato provvidenze legali alla conoscenza cosi inequivoca di questi fatti. Al Dott. Thomas Gallop sì è unito il Dott. Anibal Faundes del CAISM della città di Campinas, uno dei più grandi difensori dell'aborto in Brasile, che ha dichiarato in diversi momenti alla stampa aver provocato aborti di feti anencefalici senza qualsiasi permesso giudiziale. Dott. Anibal Faundes è stato nel 2003 nel Senato Uruguaieno facendo l'apologia dell'aborto durante la discussione che ha preceduto la votazione del progetto di legalizzazione dell'aborto che fini non essendo approvato in quella nazione nella prima meta del 2004 è uno dei tre medici che ha preparato il parere della Febrasgo raccomandando per ragioni mediche l'aborto per motivo d’anencefalia al Supremo Tribunale Federale. Con il lavoro del Dott. Gollop si è iniziata una febbre di permessi giudiziali per abortire feti anencefalici in Brasile.

La stampa dice che nel 1994 gia si erano concesse 12 permessi per questo tipo di aborto, un numero che nel 1996 sarebbe passato ai 350 e oggi sarebbe circa i 3000. Abbiamo notizie di prima mano di casi di autorizzazioni che si sono ottenuti con tecniche di puro terrorismo psicologico. Molti professionisti della salute, militanti dell'aborto, semplicemente non volevano perdere nessuna opportunità per ottenere un permesso giudiziale in più. Nel 1996, coincidendo con la più grande attività propagandistica del Dott. Thomas Gollop, la Fondazione McArthur dei Stati Uniti, una delle grandi finanziatrici dell'aborto nel mondo, informava che aveva concesso per San Paolo, in Brasile, a un ricevente non divulgato, un aiuto in denaro di US$ 72.000 per "promuovere la discussione e dimostrare, a base di sentenze anteriori, che si può ottenere decisioni della giustizia per interrompere la gravidanza nel caso di feti con serie anomalie".

http://www.providafamilia.org.br/doc.php?doc=doc46117

La Fondazione McArthur è una di circa una dozzina di entità che da varie decade si dedicano a finanziare sistematicamente l'impiantazione dell'aborto nel mondo Solo in Brasile la Fondazione spende circa di sei milioni di dollari ogni tre anni sostenendo il lavoro di circa 38 organizzazioni non governative che si impegnano, nella sua maggioranza, in ottenere la legalizzazione dell'aborto in Brasile.

http://www.providafamilia.org.br/doc.php?doc=doc46117

A titolo di conoscenza, ecco alcune delle molte donazione che la Fondazione McArthur, la quale, si deve dire, non ha nessun monopolio del finanziamento dell'aborto ne in Brasile né nel mondo: Nel 1994, US$ 300.000 per il CFEMEA, per "finanziare l'educazione politica dei diritti delle donne". Uno di questi diritti è il diritto all'aborto. Il CFEMEA è un'organizzazione che fa lobby nel interesse di organizzazione che promuovono il controllo della popolazione e l'aborto nel Congresso Nazionale brasiliano. Dalla sua creazione nel 1989 il CFEMEA possiede un gruppo permanente di professionisti che monitorano tutte le proposizioni di nuovi leggi nel Congresso e informano i parlamentari in qualsiasi iniziativa che riguardi la difesa dei diritti riproduttivi delle donne (incluso principalmente l'aborto), con lo scopo di regolamentare e ampliare i medesimi. Dal 1993 il suo lavoro è riconosciuto dalla Camera dei Deputati e dal Senato Federale per l'accompagnamento legislativo è  da essa che partono i suggerimenti per la maggioranza dei progetti di nuove leggi che sono state presentate nel Congresso brasiliano per la legalizzazione dell'aborto. Nel 29 aprile dell'anno corrente di 2004 la Camera dei Deputati Federali a Brasilia ha dedicato tutta la sessione solenne del giorno esclusivamente per far omaggio ai 15 anni di lavoro dell'organizzazione presso il Congresso. In questo giorno, nell'entrata del Plenario della Camera dei Deputati c'era una fascia di più di due metri con le parole: "Diritti delle Donne: Aborto, Autonomia e Diritti Riproduttivi". L'attuale presidente del Supremo Tribunale Federale, il Ministro Nelson Jobim, secondo il bollettino del CFEMEA, anno IV, numero 46, di febbraio 1997, fu membro del Consiglio Consultivo del CFEMEA. Nell'anno 2000 la Fondazione McArthur ha donato altri US $ 200.000 al CFEMEA.

http://www.providafamilia.org.br/doc.php?doc=doc71127
http://www.cfemea.org.br/quemsomos/apresentacao.asp

Nel 1994 la Fondazione McArthur ha donato US $ 240.000 per la Comissão de Cidadania e Reprodução per aiutare studi politici sulla salute riproduttiva in Brasile. La Comissão de Cidadania e Reprodução è stata fondata nel 1991 e, installata nel CEBRAP, ha come obiettivo la promuovere i diritti riproduttivi (si deve leggere aborto) secondo i principi delle Dichiarazioni dell' ONU se della Convenzione per l'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione contro la Donna.

http://www.providafamilia.org.br/doc.php?doc=doc71127
http://www.ccr.org.br/

Nel 1993 la Fondazione McArthur ha donato anche altre US $ 75.000 per una entità non specificata in Brasile per avvivare il dibattito pubblico tra cattolici sull'aborto. Ancora nel 1994 altre US $ 230.000 furono donati per il Gruppo della Salute della Donna (Grupo da Saúde da Mulher) nella città di Recife, per promuovere progetti sui diritti sessuali e riproduttivi. Altri US $ 400.000 furono donati nel 1996 per l'Organizzazione Non Governativa Cidadania, Estudo, Pesquisa, Informação e Apoio (CEPIA), nella città di Rio de Janeiro, per promuovere il loro lavoro sulla salute sessuale e i diritti riproduttivi. Nel 1996, altri US $ 72.000 per una entità non divulgata nella città di San Paolo, per preparare e arruolare giornalisti per fornire informazioni nei mass media sulla salute e i diritti riproduttivi.

http://www.providafamilia.org.br/doc.php?doc=doc71127

Ancora nel 1996, altri US $ 150.000 per il gruppo Transas do Corpo dello stato di Goiás, nel Brasile Centrale, per progetti di coscientizzazione del pubblico sulla salute riproduttiva. Il Grupo Transas do Corpo ha promosso recentemente il Seminario Diritto all'Aborto, Una Questione di Giustizia Sociale, come parte della "Campanha 28 de Setembro", il Giorno della Lotta per la Depenalizzazione dell'Aborto in America Latina e nei Caraibi.

http://www.providafamilia.org.br/doc.php?doc=doc71127
http://www.transasdocorpo.com.br/acoes.htm

Nel 1997 altri US $ 225.000 per il Coletivo Feminista Sexualidade e Saúde della città di San Paolo, per promuovere i diritti sessuali e riproduttivi della donna. Nel 2001 altri US $ 240.000 per lo sviluppo dei Diritti Riproduttivi in Brasile.

http://www.macfound.org/grants/gss/2001/gss2001_3_2.htm

Ancora nel 2001, US $ 130.000 per le Cattoliche per il Diritto di Decidere nel Brasile, per svolgere una strategia per la diffusione di punti di vista cattolici alternativi su diritti riproduttivi. Nel 2002 la donazione per le Cattoliche per il Diritto di Decidere di Nord America, con sede a Washington, per lo stesso fine, è stata di US $ 600.000.

http://www.macfound.org/grants/gss/2001/gss2001_3_2.htm
http://www.lifesite.net/ldn/2002/nov/02111303.html

E più, e molto di più, non solo venendo dalla Fondazione McArthur, ma anche di diverse altre a molte altre. Il CFEMEA ha ricevuto dalla Fondazione Ford, nel 1994, US $ 323.000 addizionali per incentivo al suo lavoro, ed altri US $ 62.000 dalla stessa Fondazione Ford nel 1996.

http://www.providafamilia.org.br/doc.php?doc=doc95789

La maggioranza delle organizzazione brasiliana che lottano per la legalizzazione dell'aborto, che sono oggi per lo meno due centinaia, hanno come origine quasi totale dei suoi presupposti le agenzie di finanziamento internazionali. Le Cattoliche per il Diritto di Decidere, per esempio, fa pubblico che 99,5% del  suo presupposto proviene di Agenzie Internazionale di Finanziamento, mentre che appena 0,5% da contribuzioni dei suoi soci.

http://www.abong.org.br/novosite/institucional/associadas_pag.asp?sigla11=CDD-BR

La Fondazione McArthur, tra altre finanziatrici dell'aborto, ha iniziato i suoi lavori nel 1978 e ha concesso fino a oggi più di 16.000 donazioni nel valore totale di più di tre miliardi di dollari in tutto il mondo, grande parte dei quali per progetti riguardanti all'aborto. Essa dice, nel suo sito, che sostiene in tutto il mondo diverse organizzazioni nei campi di interesse della Fondazione, e cita come esempi le Cattoliche per il Diritto di Decidere del Messico e del Brasile, organizzazioni che hanno come obiettivo la divulgazione dell'idea che il diritto all'aborto farebbe parte della tradizione cattolica.

http://www.macfound.org/about_us/presmessage.htm

Però, da quando la Fondazione ha cominciato il suo lavoro nel campo della popolazione, cominciando nei anni 90, si è verificato un cambiamento nel modo di lavorare i problemi della popolazione. Prima di questa data le questioni sulla  popolazione erano trattate di modo a condurre a politiche d’accettazione di tecnologie di controllo della fertilità (incluso l'aborto), ma dopo questa data una serie di Conferenze Internazionali, incluso le famose del Cairo e di Pechino, che la propria Fondazione ha aiutato a finanziare, ha provocato un cambiamento radicale nel modo di affrontare i problemi della popolazione. Dall'offerta di tecnologia per il controllo della fertilità, il centro è passato alla promozione dei diritti riproduttivi e sessuali della donna: "La ricerca ha dimostrato, dice il Fondo McArthur, che un migliore accesso alle tecnologie di pianificazione familiare, il punto centrale dei suoi sforzi di pianificazione, si era trasformato in uno strumento di potenziale limitato. Era necessario promuovere la scelta riproduttiva e far crescere l'autodeterminazione delle donne; i diritti delle donne erano diventati il concetto critico per raggiungere strategie di pianificazione effettive erano diventati il punto centrale di tutto il lavoro concettuale sviluppato da quel momento in poi. Come conseguenza la Fondazione passo a centralizzare il suo lavoro sulla popolazione nell'appoggio ai diritti sessuali e riproduttivi".

http://www.macfound.org/anniv/fostering_new_knowledge/index.htm

Il lavoro della Fondazione McArthur passo a concentrarsi principalmente in Messico, Brasile, India e Nigeria e ha cercato di seguire le seguenti linee:

- aiutare nella nascita di nuovi leaders necessari per le nuove organizzazione non governative che dovrebbero sorgere;

- unire le nuove organizzazioni in una forte rete internazionale;

- domandarsi sempre se si stanno distribuendo fondi sufficienti "per fare la differenza". La Fondazione dunque si domanda se il nuovo piano d’azione stia funzionando e risponde: "Si è ottenuto progresso in tutte le quattro nazioni che sono obiettivi principali del Fondo McArthur. In Brasile, per esempio, c'e stato un avanzo nel dibattito riguardante ai diritti riproduttivi".

http://www.macfound.org/grants/gss/1999/gss1999_essay.htm

Il Fondo per lo Sviluppo di nuovi Leaders nel campo dei diritti riproduttivi ha procurato, secondo informazioni della propria Fondazione, selezionare 44 individui pregiati che fossero capaci di comandare progetti creativi in diversi campi dei diritti riproduttivi.

http://www.macfound.org/grants/gss/1999/gss1999_essay.htm

Tra i nuovi Leaders del Fondo c'e la professoressa Débora Diniz direttoria dell'ANIS, che ha ricevuto nell'anno 2000 il totale di US $ 18.000 dalla Fondazione McArthur per una borsa di studi per svolgere un progetto sull’inclusione del tema "Bioetica, Diritti Sessuali e Riproduttivi nel Congresso Nazionale Brasiliano". Tra gli anni 2000 e 2002, come borsista della Fondazione McArthur, Débora Diniz si è dedicata allo studio dell'aborto in casi di anomalia fetale in Brasile.

http://www.providafamilia.org.br/doc.php?doc=doc47566

Il primo intervento dell'ANIS nella questione dell'aborto dei anencefalici si è verificato nell'inizio di quest'anno di 2004 quando, nel 17 febbraio, il Superiore Tribunale do Giustizia, il secondo più importante Tribunale nella gerarchia del Giudiziario brasiliano sotto lo STF, ha concesso una liminare annullando un permesso di un tribunale inferiore di Rio di Janeiro per praticare l'aborto di un bambino anencefalico. Però, prima stesso che il Superiore Tribunale di Giustizia avesse concesso questa liminare negando il permesso all'aborto, la gravida aveva desistito dell'aborto e dichiarato con molta chiarezza alla stampa il suo cambiamento d’opinione. Ciò nonostante, nel giorno 26 febbraio, la signora Fabiana Paranhos, anche direttrice dell'ANIS insieme con Débora Diniz, in conformità con la decisione del Superiore Tribunale di Giustizia, ha richiesto un Habeas Corpus in favore del diritto di abortire della madre di Rio de Janeiro presso al Supremo Tribunale Federale, senza consultare la madre e anche essendo pubblico che essa non voleva più praticare nessun aborto. L'Habeas Corpus non è stato concesso perché, al momento di essere giudicato, il bambino era già nato e morto poco tempo dopo. Il Procuratore Generale della Repubblica, chiamato a pronunziarsi sulla domanda, si è detto a favore della sconoscenza della medesima, sotto argomento che la direttrice dell'ANIS non rappresentava il vero interesse della madre, giacché era un fatto che la giovane non era in un "quadro di profonda angoscia e c'è una materia giornalistica abbastanza chiara che dimostra che essa ha cambiato parere e non desidera più l'anticipazione terapeutica del parto". Il relatore dell'Habeas Corpus, il Ministro Joaquim Barbosa, però, ha biasimato pubblicamente il ritardo con che la domanda è arrivata nel Supremo Tribunale, ritardo che ha impedito di essere concesso l'Habeas Corpus. Con il Ministro Joaquim Barbosa hanno affermato concordare anche i Ministri Celso de Mello e il Ministro Carlos Ayres de Brito.

http://www.stf.gov.br/noticias/imprensa/ultimas/ler.asp?CODIGO=83461&tip=UN

L'AIPF/54, la cui liminare va ora al Plenario del Supremo Tribunale per essere confermata o rigettata, è il secondo tentativo dell'ANIS per ottenere la legalizzazione dell'aborto in casi d’anencefalia in Brasile. In una materia giornalistica divulgata dall’Agenzia di Notizie Carta Maior, dopo la concessione della prima liminare da parte del Ministro Marco Aurélio, la professoressa Débora Diniz dice che non si deve confondere ciò che essa chiede nel processo con la questione dell'aborto: "Non si devono mischiare le due cose, una cosa è l'aborto, un'altra cosa è l'anticipazione terapeutica del parto in casi d’anencefalia. Questa azione è sulla salute riproduttiva, si tratta invece di una questione molto più semplice. E' un equivoco parlare d’aborti in questi casi, già che il Codice Penale codifica  l'aborto come un delitto contro la vita".

http://cartamaior.uol.com.br/cartamaior.asp?id=1165&coluna=reportagem

Però le idee che muovono tanto la professoressa Débora come l'organizzazione ANIS sono molto più pretenziose e radicali. In un lavoro intitolato "Aborto Selettivo e Permessi Giudiziali", pubblicato qualche anno fa è ancora disponibile in Internet, Débora dice chiaramente che considera che l'anticipazione terapeutica del parto in caso d’anencefalia come un aborto, chiama questa pratica d’aborto selettivo, e avverte che questo è un tipo d’aborto dove il punto centrale della discussione non sta sulla salute della donna, ma nella sotto umanità del nascituro, e che l'anencefalico è appena il più grave caso tra diversi altri esempi di sotto umanità. "L'anencefalia sostiene il suo primo posto tra le patologie dovuto al suo carattere clinico estremo:  l'assenza degli emisferi cerebrali. I feti portatori d’anencefalia sono la metafora del movimento in favore della legittimazione dell'aborto selettivo. La mancanza degli emisferi cerebrali, o nel linguaggio comune, la mancanza di cervello, fa del feto anencefalico la rappresentazione del sotto umano per eccellenza. I sotto umani sono quelli che si trovano sotto del livello dell'umano. Sono quelli che non sono capaci di partecipare dell'umanitudine, la cultura degli esseri umani. I feti anencefalici sono, cosi, alcuni dei sotto umani, quelli che non hanno riuscito ad arrivare al punto minimo di sviluppo biologico necessario per entrare nell'umanitudine, verso i quali la discussione dell’interruzione selettiva della gravidanza viene all'incontro. I sotto umani sono quelli per i quali la vita è destinata al "fracasso", come considera un giurista liberale nord americano che si è dedicato allo studio dell'aborto, o per chi, al minimo, il concetto della vita non si adegua. I sotto umani sono l’alterità umana estrema, quelli che non sono sperati dal miracolo della procreazione". I giudici, nello sviluppo dei motivi che credono sostenere l'Interruzione Selettiva della Gravidanza, ricorrono all'idea di che i feti in questi casi non possiedono vita o, per lo meno, non sono capaci di continuare la "poca vita" che possiedono. Per i giudici, è d’estrema importanza segnalare l'impossibilita della vita fuori utero o anche il pregiudizio umano di continuare la gravidanza, giacche, secondo loro, la legislazione brasiliana è contraria dell'aborto perché il suo obiettivo è preservare la vita umana. Si parte, dunque, da una costruzione legale della positività della vita, tutta la vita umana deve essere difesa, ad una negatività della vita in nome della sotto umanità del feto. Rafforzare il carattere della salute psichica materna, forse provocherebbe un cambiamento della strada della lotta politica e morale che l'interruzione Selettiva dalla Gravidanza significa. Mentre la giustificazione per l'aborto selettivo mantiene il suo centro nella qualità degli esseri umani, l'umanità di alcuni e la sotto umanità di altri, la lotta è la stessa. Si parla in nome di feti. Se si trasferisce questa discussione alla figura materna, la discussione, forse può ricadere nel primo permissivo legale già previsto dalla legislazione brasiliana: il rischio di vita materno".

http://www.cfm.org.br/revista/bio1v5/abortsele.html

Si deve notare che la professoressa dice abbastanza chiaramente che la sotto umanità dell'anencefalico è appena il più grave caso tra diversi altri esempi di sotto umanità. Infatti, ci sono molte altre malattie che si possono scoprire quando il bambino è ancora dentro l'utero e che sono in una sequenza di gradi dall'anencefalia alla perfetta normalità. Già da molto tempo esistono gruppi che affermano che questi bambini mai dovrebbero essere nati. Se fosse approvato l'aborto per i bambini anencefalici, non ci sarebbe più motivo di  proibirlo per altre malattie che permettono una sopravvivenza un poco più grande. E' esattamente per questo motivo che c'è tanto interesse nel creare questo precedente legale. Si tratta di un quadro abbastanza diverso dell'aborto in caso di stupro, dove non c'e la possibilità di gradazioni. Dopo l'anencefalico, la patologia più prossima è quella dei bambini acraniani, quelli che nascono con tutto il cervello, ma senza la volta cranica. Secondo il giornale Correio Brasiliense, lo stesso gruppo che patrocina oggi il processo dell'aborto degli anencefalici a Brasilia già studia un'altra azione somigliante per gli acraniani: "Il medico Valdecir Gonçalves Bueno, dell'Ospedale Regionale dell'Ala Sud di Brasilia, ha detto che la decisione dovrebbe beneficiare anche le madri che gestiscono bambini acraniani. Come la possibilità di sopravvivenza di questi bambini dopo il parto è zero, la Confederazione Nazionale dei Lavoratori della Salute, (l'ente che sta formalmente patrocinando nel posto dell'ANIS il processo attualmente giudicato dal Supremo Tribunale Federale), già studia un'azione somigliante".

http://www2.correioweb.com.br/cbonline/brasil/pri_bra_207.htm 

Non è possibile che l'ANIS non sia interessata nella questione della completa legalizzazione dell'aborto in Brasile, è per questo che sta patrocinando la presentazione. L'ANIS si definisce a se stessa come: "la prima organizzazione non governativa senza fini di lucro per la ricerca, l'assessoramento e la capacitazione in Bioetica nell'America Latina", però è anche "la sede della Regional da Rede Feminista de Saúde e Direitos Reprodutivos".

http://www.anis.org.br/quem_somos/quem_somos.cfm

La Rede Nacional Feminista de Saúde, Direitos Sexuais e Reprodutivos, della quale l'ANIS è la sede regionale, si definisce però a se stessa come "un'articolazione che oggi riunisce 113 enti che sviluppano lavori politici nei campi dei diritti sessuali e riproduttivi, nella riconoscenza dei diritti sessuali e diritti riproduttivi come diritti umani è nella decriminalizzazione dell'aborto".

http://www.redesaude.org.br/html/o_que_e.html

Oltre a questo, la professoressa Débora Diniz, insegnando Bioetica e dicendo che la Bioetica è "la disciplina dove ha sprecato tutta la sua vita accademica".

http://www.anis.org.br/liberdade/liberdade.cfm

Ha anche detto alla rivista Epoca che, quando il Governo Federale brasiliano avrà istituito una Commissione Nazionale di Bioetica, "sarà impossibile che una commissione come questa non abbia come il primo punto di discussione della sua azienda la questione dell'aborto in Brasile. La questione dell'aborto, al contrario di quello che succede all'estero, è in Brasile la grande questione della Bioetica".

http://revistaepoca.globo.com/Epoca/0,6993,EPT757558-1666-3,00.html

 

III. COSA PUO' ACCADERE

Nonostante il massiccio patrocinio all'aborto delle grandi finanziatrici internazionali, l'approvazione all'aborto è una delle idee più oltrepassate e retrogradi del mondo moderno. Le grandi finanziatrici internazionali dell'aborto, con eccezione della Fondazione McArthur che è apparsa per ultima, si sono formate tutte in un'epoca in cui l'aborto si diffondeva attraverso eugenisti, nazisti e comunisti. L'aborto era legale nella Germania Nazista, dove si arrivò al punto da potersi ammazzare legalmente anche bambini non giudei nati in ospedali tedeschi ed era pratica comunissima nell’Unione Sovietica dai principi della Rivoluzione Russa del 1917. Nel resto dell’Europa moderna furono gruppi affiliati a simpatizzanti di queste politiche e delle idee che li inspirarono che hanno imposto l'idea dell'aborto attraverso una lotta fondamentalista per conquistare il diritto all'aborto primo nei casi d’eccezione, stupro e mal formazione fetale. Una volta accettato l'aborto in questi casi si accetta implicitamente che è la madre che ha il diritto alla gravidanza, no il bambino che ha diritto alla vita. Ma questo solo è possibile se si ammette prima che il nascituro non è un essere umano, o per lo meno lo è meno che gli altri. In quell'epoca però  era più facile di oggi credere a queste idee. A causa del ritardo proprio della scienza di quell'epoca si faceva più facile a credere che un nascituro non fosse un essere umano. Non c'era l’ecografia e non era possibile osservare in modo diretto il processo del concepimento umano per la prima volta negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra mondiale. Oggi solo si può essere a favore dell'aborto se uno è sottomesso ad un lavaggio cerebrale come quello che è patrocinato con il denaro delle grandi finanziatrici internazionali, eredi della mentalità di movimenti oggi totalmente screditate, come il Nazismo nella Germania che lo ha approvato negli anni 30 e il Comunismo nell’Unione Sovietica negli anni 20. Oggi la tecnologia più moderna disponibile anche nei paesi poveri mostra chiaramente che il feto è un essere umano formato, che porta in se la dignità della vita umana come tutti gli adulti, e che ciò si fa sempre più visibile a tutti. In particolare i popoli Latino Americani è nella sua più gran parte contro l'aborto e nel caso particolare del Brasile le statistiche mostrano che l'approvazione all'aborto è in constante discesa negli ultimi 10 anni. Oggi le statistiche più recenti dei migliori istituti d’indagine d’opinione pubblica, come quella che si è fatta dall'IBOPE nel 2003 è disponibile in Internet nell'indirizzo:

http://www.ccr.org.br/arq/ccribope.pdf

mostrano che il 90% della popolazione brasiliana è contro l'aborto, numero abbastanza maggiore che quello segnalato per le statistiche di quindici anni fa. Questo numero è stato confermato da almeno due altre indagini ampiamente divulgate dalla stampa scritta e parlata nel Brasile durante l'anno del 2004. Nonostante ciò, tutte queste lobby a favore dell'aborto vuole radicalmente, nel più puro stile fondamentalista, imporre di qualsiasi costo le loro idee a tutta la comunità come se loro rappresentassero la più fedele aspirazione del popolo e la autentica interpretazione della realtà. Nei paesi del primo mondo dove l'aborto è approvato il risultato è la Russia, la prima di tutte le nazioni a legalizzare l'aborto, ed è la nazione con la più gran numero d’aborti provocati del mondo, circa di sei aborti provocati per ogni singola donna durante la sua età fertile, è verso la fine della Seconda Guerra, nella Germania Nazista, la seconda nazione ad aver permesso l'aborto, esso si era fatto legale in tutti i mesi della gravidanza e anche l'eutanasia di bambini fino a cinque e più anni d’età quando presentavano qualsiasi tipo di difetto anche se non erano figli di giudei. Negli Stati Uniti la discussione dell'aborto è incominciata nei singoli stati uno ad uno cominciando dal Colorado che lo ha legalizzato per primo nel 1968 durante i primi tre mesi della gravidanza. Quasi meta degli Stati americani avevano legalizzato l'aborto quando nel 1970 lo Stato di New York lo fa diventare legale fino al quinto mese se praticato nel territorio di New York senza necessità di presentare nessun documento o di giustificare qualsiasi motivo per abortire. Il flusso extra comunale di donne che si dirigevano a New York per abortire e lo stato avanzato delle gravidanze che erano interrotte ha provocato un’indignazione  cosi grande in tutta la nazione che dopo di ciò tutta l'altra meta degli stati americani che ancora non aveva preso una decisione legale riguardando il permesso all'aborto passarono a proibirlo.

Fu quando nel 1973 una domanda è stata protocollata nella Suprema Corte di Giustizia americana per esaminare la costituzionalità della legge dell'aborto nel Texas, che soltanto permetteva l'aborto fino al terzo mese. Cosi come in Brasile, anche negli Stati Uniti i giudici non sono eletti, ma nominati dal Presidente, hanno l'incarico a vita e le loro decisioni sono insindacabili. In un momento in che tutto il popolo si girava contro l'idea dell'aborto a causa dell'esperienza di New York, la Suprema Corte Americana decise, nel famoso caso conosciuto come Roe x Wade, che d'accordo con la Costituzione Americana  che si acquista la cittadinanza  solo con la nascita in vita e perciò un feto durante la gravidanza non può essere soggetto di nessun diritto e violerebbe la Costituzione Americana qualsiasi proibizione all'aborto fino ai nove mesi della gravidanza. Nel migliore stile delle dittature, senza nessuna discussione, per un popolo che si girava ad un pensiero diverso, da un momento all'altro i giudici della Suprema Corte hanno imposto a tutto il popolo americano durante tutti i nove mesi della gravidanza per qualsiasi motivo o senza nessun motivo. Dopo, cominciando dal 1982, con la decisione della Suprema Corte conosciuta come Bowen x Associazione degli Ospedali Americani, oggi è anche possibile per i genitori di un bambino neonato esigere che un ospedale permetta la morte del bambino negandogli medicine e da mangiare, se il neonato possiede qualsiasi difetto, anche se non si trattasse di un difetto incompatibile con la vita. E' lo svolgimento ovvio di quanto accade quando persone e fondazioni si mettono a decidere, contro tutta l'evidenza scientifica, che un nascituro non è una persona umana. Per chi non crede che sia possibile che negli Stati Uniti si può abortire un bambino durante tutti i nove mesi della gravidanza per qualsiasi motivo e in certi casi anche dopo la nascita, i testi delle leggi sopra citate si possono trovare in tutta la loro integrità nell'indirizzo Internet:

http://www.ohiolife.org

E, al contrario della storia della civilizzazione occidentale, che è la storia di una conoscenza ogni volta più chiara dei diritti umani in situazioni ogni volta più larghe, le leggi a favore dell'aborto inaugurano la storia al rovescio, inaugurano la distruzione del proprio fondamento sul quale è cresciuta la nostra società in questi ultimi due mila anni, dove i diritti umani sono progressivamente ogni volta più disconosciuti per numeri ogni volta maggiori d’esseri umani, iniziandosi da quelli che furono generati da uno stupro, - anche se sono umani come tutti gli altri, non hanno diritto alla vita -, passando per quelli cha hanno solo un trimestre di vita, fino ad arrivare a quelli che hanno nove mesi di vita uterina, e cosi via. L'aborto è un'idea retrograda, originaria di un'epoca dove la conoscenza scientifica era poco avanzata in riguardo a quello che è oggi, un'idea che ha potuto favorire enormi guadagni milionari da parte di lobby principalmente europee e nord americane, come quello che stiamo assistendo ora in Brasile. E' l'idea di manipolare il popolo e il potere  Giudiziario con sofismi aprofittandosi di situazioni estremi come quella di uno stupro o di un difetto congenito per imporre l'aborto a qualsiasi costo a tutto un popolo è tanto retrograda quanto l'idea del proprio aborto. Uno dei proponenti dell'aborto in Brasile ha dichiarato recentemente: "Tutta l'argomentazione di resistenza all'aborto é il  tentativo di approssimare un'insieme di cellule all'umanità". Ma questo insieme di cellule mai diventerebbe un uomo se già non lo fosse fin dall'inizio. Disconoscere questa verità elementare significa creare un declivio scivoloso che può portare molto al di là delle proprie intenzioni più audaci che i promotori di queste idee sarebbero capaci di concepire. Il futuro vedrà con orrore quelli che un giorno hanno difeso idee come queste e condanneranno le persone che oggi pensano che difendono idee progressiste quando in realtà sono vittime della semplice illusione della propaganda di massa.

 

IV. COSA C'E DA FARE

Nel 22 marzo del 2002 un tribunale fondamentalista della Nigeria in Africa ha condannato una donna chiamata Amina Lawal alla morte per lapidazione per aver commesso un adulterio. La sentenza solo non fu consumata perché Amina Lawal ancora era incinta. Organizzazione di diritti umani nel mondo intero hanno chiesto ai suoi associati che mandassero posta elettronica, posta convenzionale, fax e telefonassero alle autorità nigeriane facendogli conoscere che erano osservate e giudicate negativamente dal mondo intero. La coscienza di sapere che essi erano gli unici al mondo favorevoli a una lapidazione e che l'umanità vedeva i loro atti con una giusta preoccupazione per la violazione al diritto alla vita che la lapidazione significava certamente fu un fattore decisivo per una riflessione più profonda dei giudici quando hanno fatto conoscere la loro sentenza finale. Dopo di qualche tempo Amina Lawal fu finalmente assolta. Il Supremo Tribunale Federale è vergognosamente manipolato da enti esteri per imporre al Brasile la pratica dell'aborto che va frontalmente contro il pensiero della grandissima maggioranza del popolo brasiliano. Negli ultimi venti anni c'e stata in tutto il mondo un cambiamento drammatico su quel che riguarda a come si è imposta la questione dell'aborto, dovuto probabilmente alla facilità che i mezzi di comunicazione più recenti hanno portato alla divulgazione dei fatti scientifici. Dire che il nascituro non è un essere umano o non è soggetto di nessun diritto, come lo ha fatto la Suprema Corte di Giustizia Americana nel 1973 quando dichiaro incostituzionale proibire l'aborto durante tutti i nove mesi della gravidanza, è una faccenda che diventa ogni giorno sempre più inverosimile ed anacronistico. Solo un fondamentalista dell'aborto che non ha avuto il tempo di capire che cosa accade fuori del suo cerchio di contatti è capace di dire oggi che "tutta l'argomentazione di resistenza all'aborto è il tentativo di approssimare un'insieme di cellule all'umanità".
Questo cambiamento è stato particolarmente più drastico in Brasile. Oggi è con difficoltà che si trova in Brasile qualcuno che sia a favore dell'aborto, molto diversamente di quanto accadeva dieci anni fa. L’ultima grande indagine d’opinione pubblica fatta in Brasile nell'anno del 2003, disponibile in Internet nell'indirizzo:

http://www.ccr.org.br/arq/ccribope.pdf

indica che solo 10% del popolo brasiliano è a favore dell'aborto, un valore più alto di quelli che erano riportati quindici e più anni fa. Si osserva nella società brasiliana, però, che infelicemente la maggior parte dei professionisti di successo in finale di carriera, i grandi medici, avvocati, giudici, giornalisti, quelli che in sua maggioranza ancora sono al comando delle decisioni più importanti della nazione, cosi come anche i grandi propagandisti dell'aborto di dieci anni fa e che ancora sono in attività, sono alcuni dei pochi che non si sono resi conto del cambiamento avvenuto in tutto il mondo e nel Brasile. E, per quanto riguarda quest’argomento, non hanno avuto tempo di capire che non sono più nell'epoca in che si sedevano sul tavolino accademico e che la visione che si ha su questo tema non è più quella che vigeva tre decadi fa.

 

IL PLENARIO DEL SUPREMO TRIBUNALE FEDERALE A BRASILIA DOVRA' GIUDICARE IL MERITO DELL'AZIONE PROVVISORIAMENTE CONCESSA DAL MINISTRO MARCO AURELIO DE MELLO, ACCETTANDO CONTRO TUTTA L'EVIDENZA MEDICA E GIURIDICA, CHE L'ANTICIPAZIONE DEL PARTO DI UN FETO ANENCEFALICO IN QUALSIASI ETA' GESTAZIONALE NON E' ABORTO.

NEL MESE DI AGOSTO. QUATTRO MINISTRI SI SONO DICHIARATI FAVOREVOLE ALL'AZIONE E SONO NECESSARI APPENA SEI VOTI PER APPROVARLA.


Chiediamo moltissimo a tutti quelli che riceveranno questo messaggio che di inviare posta elettronica, fax e telefonate ai Ministri del Supremo Tribunale Federale facendo vedere la disapprovazione a ciò che si pretende imporre ai brasiliani, e di chiedere a tutti i contatti del loro listato di posta elettronica che facciano lo stesso. Fate sapere quanto il mondo e principalmente il Brasile pensa oggi diversamente di quanto un piccolo numero di fondamentalisti finanziati da enti esteri vogliono fare che loro pensino, quanto grande è il numero di persone profondamente preoccupate con le conseguenze che potranno sorgere più avanti dalle decisioni che essi possono stabilire e quanto i suoi atti sono accompagnati da vicino da tutta la società. Cercheremo di mantenere informati sullo sviluppo dei fatti a tutti quelli che abbiano ricevuto questo messaggio.

Sono importante queste osservazione:


1. DOVUTO ALLA GRAVITA DELLA SITUAZIONE, SI CHIEDE CHE OGNUNO SCRIVA IL PROPRIO MESSAGGIO CON LE SUE PROPRIE PAROLE INVECE DI MANDARE UN MESSAGGIO PREVIAMENTE SCRITTO.


2. CHI PARTECIPA DI QUALCHE CHIESA O RELIGIONE, NON SI MANIFESTI COME RELIGIOSO, MA COME CITTADINO O PROFESSIONISTA.

 

3. AI MINISTRI DEL SUPREMO SI DEVE IL PIU ELEVATO RISPETTO IN QUALSIASI CIRCOSTANZA. TELEFONANDO O SCRIVENDO SI DEVE ESSERE SEMPRE EDUCATO
ALL'ESTREMO MA SENZA LASCIARE DI MANIFESTARE CHIARAMENTE IL PROPRIO PUNTO DI VISTA.


4. CHI NON SA PARLARE IL PORTOGHESE PUO SCRIVERE O TELEFONARE IN ITALIANO. MOLTI BRASILIANI SONO DISCENDENTI DI ITALIANI E ANCHE QUELLI CHE NON LO SONO DI SOLITO CAPISCONO L'ITALIANO, ED ANCORA DI PIU QUELLI CHE HANNO STUDIATO IN UNIVERSITA. I GIURISTI BRASILIANI IN PARTICOLARE STUDIANO E AMMIRANO MOLTO IL DIRITTO ITALIANO, CHE CERCANO DI LEGGERE NELLA PROPRIA LINGUA DI ORIGINE. IL DIRITTO ITALIANO E' VERAMENTE TENUTO IN ALTISSIMO CONCETTO NELLE SCUOLE DI DIRITTO BRASILIANE.


5. E' MOLTO IMPORTANTE CHE OLTRE A INVIARE POSTA ELETTRONICA, CHE PUO ESSERE FACILMENTE DISTRUTTA DA QUALSIASI FUNZIONARIO CON UN CLICK DI MOUSE, SI TELEFONI DI VIVA VOCE O SI INVII UN FAX.



6. NON SI DEVE SCORDARE DI CHIEDERE MOLTO A TUTTO IL LISTATO DI CONTATTI PERSONALI CHE FACCIANO LO STESSO E CHE LO CHIEDANO ANCHE AI LORO CONTATTI.

7. PER INVIARE UN SOLO E-MAIL CON COPIA PER VARI DESTINATARI DOPO PREPARATO IL TESTO DELL'E-MAIL FARE COPIA E INCOLLA NEL CAMPO CHIAMATO CC (CON COPIA) O CCO (CON COPIA OCCULTA) TUTTA LA LISTA DI INDIRIZZI ELETTRONICI SEPARATO OGNI INDIRIZZO DALL'ALTRO DA UN PUNTO E VIRGOLA (;).

Ringraziamo a tutti per il bene che stanno aiutando a fare.

 

 

TELEFONES DO SUPREMO TRIBUNAL FEDERAL

Presidência do STF: PRESIDENTE:
MINISTRO NELSON JOBIM

SECRETARIA-GERAL DA
PRESIDÊNCIA

Leda Marlene Bandeira (ledam@stf.gov.br)

Telefone: 2174017 / 2174019 Fax:
2174020

Assessoria Especial

Vanderlei Ferreira Arruda (vanderlei@stf.gov.br)

Assessores

Rodrigo de Oliveira Kaufmann (rodrigoo@stf.gov.br)
Ana Valeria de Oliveira Teixeira
(anavt@stf.gov.br) Julhiana Miranda Dy Melloh
(julhiana@stf.gov.br) Ronaldo Assuncao Sousa do
Lago (rlago@stf.gov.br) Dennys Albuquerque
Rodrigues (dennys@stf.gov.br) Marcos Soares
(marcoss@stf.gov.br) Angelica Alexandrino Campos de
Oliveira (angelica@stf.gov.br) Alexandre Moraes
Pereira Telefone: 2174343

 

GABINETE MINISTRO SEPULVEDA
PERTENCE

Assessores

Rodrigo Abreu Martins de Lima
(rodrigom@stf.gov.br) Carmem Lucia de Lima Reis de
Souza (carmemll@stf.gov.br) Rafael Thomaz Favetti
(favetti@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete

Regina Maria Parente Vives (reginamv@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete

Marcus Gil Barbosa Dias (marcus@stf.gov.br)

Telefone: 2174101 Fax: 2174129

GABINETE MINISTRO CELSO DE
MELLO

Assessores

Luis Claudio Queiroz Coni (luisc@stf.gov.br)
Maria Claudia Bucchianeri Pinheiro
(mariaclaudia@stf.gov.br) Marcelo Cama Proenca
Fernandes (marceloc@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete

Janeth Aparecida Dias de Melo (janeth@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete

Francisco de Assis Macario de Oliveira
(franciscoam@stf.gov.br)

Telefone: 2174073 Fax: 2174099

E-Mail Ministro: (mcelso@stf.gov.br)


 

GABINETE MINISTRO CARLOS VELLOSO

Assessores

Neide Bisinoti Tonatto (neideb@stf.gov.br) Fabio
Conforto de Alencar Moreira (fabio@stf.gov.br)
Salomao Almeida Barbosa (salomao@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete

Luciana Diniz Rocha Farah (lucianan@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete

Walter Schroder Moreira Santos (walter@stf.gov.br)

Telefone: 2174259 Fax: 2174279


 

GABINETE MINISTRO MARCO AURELIO

Assessores

Maria Olivia Fonseca Serejo (olivia@stf.gov.br)
Maria Adrianna Lobo Leao de Mattos
(adrianna@stf.gov.br) Roberta Fragoso de Medeiros
Menezes (roberta@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete

Guiomar Feitosa de Albuquerque Lima
(guiomar@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete

Marcos Antonio Avelino de Castro
(marcosaa@stf.gov.br)

Telefone: 2174281 / 2174282 Fax:
2174309

GABINETE MINISTRA ELLEN GRACIE  VICE-PRESIDENTE

Assessores

Sonia Maria Jordao Pires e Albuquerque Pedro Barbosa
Pereira Filho (pbarbosa@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete

Vilmar Nery Lourenco (vilmar@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete

Roselane Aparecida Fernandes (roselane@stf.gov.br)

Telefone: 2174220 / 2174221 /
2174240 Fax: 2174249

E-Mail Ministro: (ellengracie@stf.gov.br)

 

 

GABINETE MINISTRO GILMAR MENDES

Assessores

Cleso Jose da Fonseca Filho (cleso@stf.gov.br)
Claudio Rogerio de Oliveira Rosario
(claudiorr@stf.gov.br) Ana Claudia Manso Sequeira
Ovidio Rodrigues (anaclaudia@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete

Marisa de Souza Alonso (marisas@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete

Suely de Oliveira Camargo (suelyc@stf.gov.br)

Telefone: 2174166 Fax: 2174189

E-Mail Ministro: (mgilmar@stf.gov.br)

 

 

GABINETE MINISTRO CEZAR PELUSO

Assessores

Aldo de Paula Junior (aldop@stf.gov.br) Heloisa
Estellita (hestellita@stf.gov.br) Maria Cristina
Petcov (mpetcov@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete

Carla Kindler Rosanova Sotto (carlak@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete

Maria Lucia Fernandes Melo (mluciam@stf.gov.br)

Telefone: 2174191 Fax: 2174219

 

 

GABINETE MINISTRO CARLOS BRITTO

Assessores

Antonio Francisco Pereira (antoniof@stf.gov.br)
Fabricio Juliano Mendes Medeiros
(fabriciojm@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete

Beatriz Ventura Teixeira Coimbra
(beatriz@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete

Jose Antonio Rizzon de Macedo
(jantoniorm@stf.gov.br)

Telefone: 2174311 Fax: 2174339

 

 

GABINETE MINISTRO JOAQUIM
BARBOSA

Assessores

Eduardo de Paula Machado (eduardod@stf.gov.br)
George Rodrigo Bandeira Galindo
(georger@stf.gov.br) Carla Adriana Stocco
(carlas@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete

Gabriel de Mello Galvao (gabriel@stf.gov.br)

Telefone: 2174131 Fax: 2174159


 

GABINETE MINISTRO EROS GRAU

Assessores

Vinicius Gomes dos Santos (viniciusg@stf.gov.br)
João Bosco Marcial de Castro (joaobmc@stf.gov.br)
Francisco de Assis de Lima (franciscol@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete

Adriana Alves Zaban (adrianaz@stf.gov.br)

 

 

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