AMSTERDAM
LA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI È CON NOI
STORIA DELL'APPARIZIONE DELLA VERGINE AD AMSTERDAM CHE PRETI E
VESCOVI SPESSO NON CONOSCONO, MA CHE RAPPRESENTA UN SEGNO CHE
GLI "ULTIMI TEMPI" SONO GIUNTI E CHE LO SPIRITO SANTO STA PER
ESSERE MANDATO SUL MONDO AFFINCHÉ NE SIA PURIFICATO.
(a cura di Claudio Prandini)
INTRODUZIONE
Da qualche tempo a questa parte nel mondo occidentale, compreso alcune correnti del cattolicesimo non istituzionale, è dato d’assistere ad un ribollire variegato di pulsioni carismatiche ed escatologiche, cui fa da contraltare, in altri ambienti, una completa rimozione di questa medesima problematica, se non altro nei suoi aspetti più concreti, attuali, operativi, laddove essa non abbia a ridursi ad una mera disputa accademica ed erudita.
Da un lato dunque il moltiplicarsi di gesti, di visioni, di speranze e di timori, di cui sono tipico esempio le manifestazioni mariane di Fatima, di Amsterdam, di Civitavecchia (tutte riconosciute dal vescovo locale), tanto per citarne alcune, senza per altro dimenticare Medjugorje; dall’altro canto, un razionalismo modernista, oggi accettato anche dalle gerarchie cattoliche, che si sforza di rimuovere ogni riferimento concreto a questo medesimo riguardo, senza peraltro sottrarsi, quando ciò gli abbisogni, dal prendere atto, in modo del tutto incidentale e strumentale, delle difficoltà che si oppongono al presunto progresso spontaneo e indefinito dell’uomo verso la felicità meramente terrena.
Tuttavia, malgrado la citata rimozione modernista in atto, sta per arrivare il tempo in cui Colui che deve venire verrà anche se nessun potente della terra, compresi Cardinali e Vescovi, lo aspetterà. Egli verrà per bruciare quello che deve essere bruciato e salvare quello che deve essere salvato!
State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. (Lc 21, 34-35) |
Ida Peerdeman, la veggente
Il 25 marzo 1945 la Madonna è apparsa ad Amsterdam a Ida Peerdeman (†1996).
Era la prima di 56 apparizioni avvenute tra il 1945 e il 1959.
L’origine soprannaturale delle apparizioni è stata attestata il 31 maggio 2002 dal vescovo diocesano. La Madonna si presenta con il nuovo titolo di “Signora di tutti i Popoli” o “Madre di tutti i Popoli”, col quale vuole essere conosciuta e amata in questo tempo da tutta l’umanità.
In una profetica e impressionante visione mostra la situazione nella Chiesa e nel mondo. Gradualmente, nei suoi messaggi, Maria rivela un piano col quale Dio, tramite la Madre, vuole salvare il mondo e prepararlo ad una nuova effusione dello Spirito Santo. A questo scopo Ella dà ai popoli e alle nazioni un’immagine e una preghiera.
SIGNORE
GESÙ CRISTO, |
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LE APPARIZIONI
Non
è ancora terminata la seconda guerra mondiale quando, il 25 marzo 1945,
incominciano le grandi apparizioni mariane di Amsterdam. In quel giorno la
Chiesa celebra la festa dell’ Annunciazione, il più grande evento nella storia
dell’uomo: Dio assume in Gesù la natura umana per redimerci dal peccato e dalla
morte.
Nel silenzio e nel nascondimento inizia l’opera della redenzione nel grembo
benedetto dell’Immacolata, di colei che un giorno sarà chiamata Corredentrice.
Non è certo per caso che Maria abbia scelto proprio questa solennità per
rivelarsi ‘Signora e Madre’, poiché, nella storia della salvezza, i messaggi di
Amsterdam sono d’importanza universale per la Chiesa e per il mondo.
Ecco il racconto di Ida su questo evento:
“Era il 25 marzo 1945, festa dell’Annunciazione dell’angelo a Maria. Le mie
sorelle ed io eravamo sedute nella stanza e parlavamo tra noi. Ci trovavamo
vicino alla stufa. Era tempo di guerra e un inverno di fame.
Quel giorno Padre Frehe si trovava in città e venne a farci una breve
visita”.
“Sa com’è: si discute della guerra e di tutto ciò che avevamo passato. Durante
la settimana c’erano stati nuovamente dei rastrellamenti e cose simili. Avevamo
quindi molto da raccontare. Stavamo discutendo animatamente quando,
d’improvviso, oggi ancora non so come, fui attratta nell’altra stanza. Guardai e
d’un tratto vidi giungervi una luce. Pensai: da dove viene, e che strana luce è
mai questa? Mi alzai e dovetti muovermi verso quella luce.
La luce, che rifulgeva in un angolo della stanza, si avvicinò. La parete sparì
ai miei occhi assieme a tutto ciò che si trovava nella stanza. Era un mare di
luce e un vuoto profondo. Non era luce solare e nemmeno elettrica. Non sapevo
spiegarmi che tipo di luce fosse. Era però un vuoto profondo. E da questo vuoto
vidi ad un tratto emergere una figura femminile. Non so spiegarlo diversamente.
Indossava un lungo abito bianco con una cintura. Era in piedi con le braccia
aperte, i palmi delle mani rivolti verso di me.
Mentre la osservavo ebbi uno strano sentimento. Mi dissi: ‘Chi è?’. E ancora
oggi non capisco come osai pensare: ‘Dev’essere la Santa Vergine, non può essere
altro’. Frattanto sentivo le mie sorelle e Padre Frehe dire: ‘Ma che ti prende?’
e ‘Che fai?’, ma non potevo rispondere perché troppo attratta dalla figura.
All’improvviso, la figura cominciò a parlarmi. Disse:
‘Ripeti quello che ti dico!’. Cominciai dunque a ripetere ogni sua
parola. Parlava molto lentamente.
Le mie sorelle e Padre Frehe si erano raccolti attorno a me. Sentii Padre Frehe
dire: ‘Ma che fa, adesso diventa anche santa’. Quando iniziai a parlare disse a
una mia sorella Truus: ‘Presto, scrivi ciò che dice!’. Mia sorella non ne aveva
voglia, lo trovava stupido. Ma Padre Frehe ripetè: ‘Scrivi!’.
Dopo che avevo ripetuto alcune frasi, udii Padre Frehe dire: ‘Ascolta, domanda
chi è’. E così le chiesi: ‘Lei è Maria?’. La figura rispose sorridendo:
‘Mi chiameranno Signora, Madre’. Dicendo
‘Signora’, chinò leggermente la testa verso di me. Ripetei quindi: ‘Mi
chiameranno Signora, Madre’.
Udii Padre Frehe dire: ‘Signora? Non l’ho mai sentito, Signora?’. Tanto lui che
mia sorella, che stava scrivendo tutto, risero sonoramente. Ciò m’infastidì.
Pensai: ‘Se solo poteste vedere ciò che vedo io, non ridereste tanto’. Comunque,
non potevo prendermela con loro, dato che non potevano vedere ciò che vedevo in
quel momento.
Dopo avermi parlato, la figura si allontanò molto lentamente. Solo dopo
scomparve anche la luce e vidi nuovamente tutto ciò che si trovava nella stanza,
così com’era sempre stato.
Padre Frehe cominciò naturalmente a chiedere: ‘Che cos’era veramente?’. Gli
risposi: ‘Non lo so neanch’io, penso che fosse Maria’. ‘Ah’, disse, ma non fece
nessun commento”.
(Padre Brouwer, † 27.10.2008, della Congregazione degli
Assunzionisti, ha raccolto e registrato questa esposizione direttamente dalla
veggente.)
Foto scattata nell’abitazione
di Ida negli anni cinquanta.
Mostra il modesto ambiente nel quale furono trasmessi questi importantissimi
messaggi.
In questa prima apparizione della Madonna, viene
deposta una croce davanti ad Ida, che riferisce: “La raccolgo molto lentamente.
È pesante”.
Con questa pesante croce, Ida accetta la vocazione di portatrice dei messaggi di
Amsterdam.
Dalla Biografia:
Ida Peerdeman – La veggente di Amsterdam
di P. Paul Maria Sigl, 2005
«Ho scelto
Amsterdam quale luogo della Signora di tutti i Popoli.
È anche il posto del Sacramento.»
Messaggio
del 20 marzo 1953
Nel 1345,
esattamente 600 anni prima dell'apparizione della Madonna ad Amsterdam,
allora modesta cittadina portuale, avvenne quel miracolo eucaristico che diede
grande notorietà all'attuale capitale dell'Olanda, contribuendo al suo sviluppo
economico e alla sua prosperità.
Ciò che, con piccole divergenze, diverse fonti e vecchie cronache riferiscono,
può essere così riassunto:
Il miracolo eucaristico di Amsterdam avvenne il 15 marzo 1345, precedendo quindi di 600 anni la prima apparizione della Signora di tutti i Popoli.
In una casa della via Kalver giaceva un moribondo. Egli ricevette l’estrema unzione ma ebbe difficoltà ad inghiottire l’ostia e più tardi fu preso da vomito. La domestica che lo assisteva raccolse tutto ciò che egli aveva rimesso e lo gettò nel fuoco del camino. Il giorno dopo, allorché riaccese il fuoco, vide l’ostia intatta librarsi sopra le fiamme. Allora l’avvolse in un panno e la depose in una madia. Avvertì quindi un sacerdote che in segreto trasportò la Santa Forma nella chiesa di San Nicola, l’attuale Chiesa Vecchia.
Il giorno seguente, però, a generale sorpresa, l’ostia giaceva di nuovo nella madia. Il sacerdote, richiamato, la riportò in chiesa. Allorché il giorno dopo, per la terza volta, l’ostia fu ritrovata nella madia, si capì che era volontà divina di rendere pubblico il miracolo. L’ostia fu di nuovo portata nella chiesa di San Nicola, questa volta però in solenne processione.
L’anno dopo, concluse le dovute indagini, il Vescovo di Utrecht confermò la soprannaturalità dell’accaduto. La solennità del SS. Sacramento divenne una festa religiosa e civile per la città e ogni anno fu ripetuta la solenne processione eucaristica. La casa nella quale avvenne il miracolo fu trasformata in cappella.
Tra i numerosi pellegrini che nel corso dei secoli si recarono ad Amsterdam, ci fu anche l’Imperatore Massimiliano d’Austria. Egli vi si recò per chiedere la grazia della sua guarigione. Fu esaudito e in segno di riconoscenza inserì lo stemma della città di Amsterdam nella corona imperiale.
Nel 1578, l'autorità civile di Amsterdam, composta da membri riformati, proibì l'annuale processione del miracolo eucaristico e la cappella cadde in disuso. Malgrado il rigoroso divieto, i Cattolici mantennero la consuetudine alla quale erano affezionati, riunendosi per percorrere l'itinerario originale in devoto raccoglimento. Ne risultò la cosiddetta "Processione silenziosa", ravvivata nel 1881, alla quale ogni anno, nella notte precedente la domenica che segue il 15 marzo, partecipano in silenzio e preghiera fino a 10'000 persone provenienti da ogni regione dei Paesi Bassi.
Nel 1908 la cappella, ancora in stato di abbandono, fu abbattuta malgrado le proteste di molti cittadini. Attualmente, per la commemorazione del miracolo, si fa capo alla cappella del beghinaggio. Anche nella chiesa di San Nicola, in prossimità della stazione centrale, vi sono molti dipinti che ricordano il miracolo.
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Nota: 13 giugno 2004, festa del Corpus Domini, per la prima volta dal 1578, una processione eucaristica si svolse in pieno giorno per le strade di Amsterdam. Il divieto era stato tolto alcuni anni prima.
Ida e i messaggi
"Tu sei lo strumento. La Signora provvede a tutto!”
Nell’infanzia e nella giovinezza, Ida era stata preparata alla sua particolarissima vocazione. Poi, com’è il caso per tutti i profeti, anch’essa, semplice impiegata quarantenne, si vede improvvisamente e inaspettatamente affidato un compito di grande responsabilità. Nell’arco di 15 anni, fino al 31 maggio 1959, riceve 56 messaggi della Madonna. Successivamente, fino agli anni ’80, il Signore le concede le cosiddette ‘Esperienze eucaristiche’.
Ad Amsterdam, contrariamente a ciò che accade in tanti luoghi di apparizione, tutto rimane nel silenzio e nel nascondimento. “Sono venuta in segreto”, disse la Signora il 31 maggio 1958. Ida riceve la maggior parte dei messaggi a casa. Sua sorella Truus (Gertrud), insegnante, trascrive parola per parola ciò che Ida dice ripetendo quanto dettole dalla Signora. Ciò riesce facile poiché la Signora parla lentamente e compie lunghe pause prima di mostrare alla veggente una nuova immagine o di affidarle un nuovo pensiero. In un secondo tempo, se lo ritiene necessario, Ida aggiunge al testo dei commenti personali.
Particolarmente nei primi anni, il significato dei messaggi è ermetico, apocalittico e simbolico. Come i grandi profeti dell’Antico Testamento, la veggente di Amsterdam è una popolana, sprovvista di una formazione teologica; sovente non capisce quasi nulla di quello che vede. Parole come ‘Paraclito’, ‘meteora’ o ‘ruah’ le sono ignote e fatica alquanto a riferire gli eventi sconosciuti ai quali assiste nelle visioni.
È però consolata dalla Madonna: “Dì al tuo direttore spirituale che il Signore, per i suoi grandiosi piani, sceglie sempre chi è debole! Può stare tranquillo”. (4.04.1954) “Lo ripeto: per la Sua causa, il Figlio cerca sempre il piccolo, il semplice”. (15.04.1951) Ma anche: “Hai un grande compito da adempiere”. (15.06.1952) Sei solo uno strumento, le dice sovente la Madonna, e aggiunge: “Tramite questo strumento, in una piccola nazione che si trova vicina al precipizio, la Signora di tutti i Popoli darà ogni anno i suoi materni ammonimenti e consolazioni”. (31.05.1954)
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LE PROVE SI TROVANO NELLE
PAROLE DI MARIA
I messaggi della Signora di tutti
i Popoli ad Amsterdam rappresentano delle stupefacenti prove d’autenticità, di
un’entità tale riscontrabile solo raramente nella storia delle apparizioni della
Madonna. In proposito, Ella sceglie una via assolutamente insolita: l’origine
soprannaturale dei messaggi risulta continuamente dimostrata nel corso degli
anni dall’adempimento delle sue numerose profezie. Lei stessa dice: “I segni
stanno nelle mie parole”. (31.05.1955 e 31.05.1957). Ciò significa: Le prove si
trovano nelle parole della Madonna. “Con gli anni tutto si avvererà”.
(3.12.1949)
I messaggi di Amsterdam sono rivolti a tutti i popoli e rivestono quindi
un’importanza planetaria. Per questo anche le prove della loro autenticità
interessano i popoli e il mondo intero. Prese dalle sfere più disparate, esse si
rivolgono a tutti: papa e vescovi, scienziati e politici, accademici e persone
semplici, credenti e miscredenti.
Importante, in proposito, è considerare che la veggente non poteva né
immaginarsi le spettacolari profezie contenute nei messaggi né influenzarne la
realizzazione.
La Madonna profetizzò la morte di Pio XII, Il Concilio Vaticano II, Il primo incontro ecumenico tra Paolo VI e il Primate della Chiesa anglicana, La caduta del muro di Berlino, La rivoluzione comunista in Cina, Lo sbarco sulla luna e per finire il più terribile: una guerra batteriologica. Tutti si sono poi avverati tranne, per nostra fortuna, l'ultimo.
La Signora di tutti i Popoli fa
conoscere la preghiera
Già nel primo messaggio del 25 marzo 1945, la Madre di Dio accenna alla sua PREGHIERA come se fosse già nota: “La preghiera deve essere divulgata!”. Tuttavia, solo sei anni dopo, il “Giorno di Lourdes”, l’11 febbraio 1951, in occasione di una visita in Germania, la veggente apprende questa preghiera dalla bocca della Madre, rimanendone fortemente impressionata.
L’importanza universale di questa preghiera per la Chiesa e il mondo emerge anche dal fatto che la Madonna l’ha rivelata durante la visione profetica del Concilio Vaticano II. Tutto ad un tratto la visione si interruppe, Ida fu guidata davanti ad una croce e fu così dolorosamente unita alla sofferenza di Gesù e Maria che cominciò a piangere. Ascoltiamo le parole stesse della veggente:
“Mi trovavo quindi con la Signora davanti alla croce. Essa mi disse: ‘Ripeti quello che dico’. Poi la Signora incominciò a dire: ‘Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre…’. Ma come lo disse! In un modo che ti penetra profondamente. Non ho mai sentito nessuno al mondo dirlo così. ‘Manda ORA il Tuo Spirito’, accentuando ORA, e ‘Fa’ abitare lo Spirito Santo nei cuori di TUTTI i popoli’, con l’accento posto particolarmente sulla parola TUTTI. Anche la parola AMEN è stata pronunciata dalla Signora in modo così bello, così solenne. Mentre ripetevo tutto parola per parola, non mi rendevo conto del significato di ciò che pronunciava. Però, nel momento che la Signora disse ‘Amen’, tutto apparve scritto a caratteri cubitali davanti a me e poi, d’un tratto, mi accorsi che si trattava di una preghiera. Strano è che io…non dovetti mai impararla a memoria …essa era come impressa nella mia mente.
L’IMMAGINE DELLA SIGNORA DI TUTTI I
POPOLI E SIGNIFICATO DELL’IMMAGINE
I
messaggi di Amsterdam assumono un carattere di unicità nella
storia delle apparizioni della Madonna anche per il fatto che in sei messaggi
ella stessa descrive particolareggiatamente la sua immagine.
Maria si presenta in triplice modo in qualità di CORREDENTRICE:
• Irradiata dalla luce divina, ella sta davanti alla croce
del Figlio, al quale è indissolubilmente unita.
• Una fascia le circonda i fianchi: “Ascolta bene ciò
che significa. È come il panno attorno ai lombi del Figlio. Io sono la
Signora davanti alla croce del Figlio”. (15.04.1951)
•
Le sue mani recano delle ferite che emanano raggi. Maria manifesta in
questo modo la sofferenza fisica e spirituale patita unitamente al Figlio divino
per la redenzione del mondo.
La Signora rivolge nuovamente lo sguardo alle sue mani e appare così quale
MEDIATRICE DI TUTTE LE GRAZIE: “Ora guarda le mie
mani e riferisci ciò che vedi”.
Nel centro delle mani Ida vede come una ferita, dalla quale scaturiscono tre
raggi che s’irradiano sulle pecore.
La Signora sorride e dice: “Questi sono tre raggi, i
raggi di Grazia, Redenzione e Pace”. (31.05.1951) Grazia del Padre,
Redenzione del Figlio e Pace dello Spirito Santo.
“Ho
posto i miei piedi fermamente sul globo perché in questo tempo il Padre e il
Figlio vuole portarmi in questo mondo come Corredentrice, Mediatrice e Avvocata”.
(31.05.1951) “Questo tempo è il nostro tempo”.
(2.07.1951)
Con un simbolo biblico, Maria mostra alla veggente la moltitudine di pecore
sparse attorno al globo e dice: “Questa
rappresentazione del gregge indica i popoli di tutto il mondo, che non
troveranno pace fino a quando non sosteranno e con calma alzeranno lo sguardo
verso la croce, centro di questo mondo”. (31.05.1951)
Il Titolo
La Signora, la Madre di tutti i Popoli
“CON QUESTO TITOLO SALVERÀ IL MONDO.” (20 MARZO 1953)
Nelle apparizioni di Amsterdam, la Madre del Signore ha chiesto di essere invocata con il nuovo titolo di “SIGNORA DI TUTTI I POPOLI”. Nel 1996 Mons. H. Bomers, vescovo di Haarlem, e Mons. J. M. Punt, vescovo ausiliare, dopo aver consultato la Congregazione per la Dottrina della Fede, hanno emesso un decreto (Riconoscimento del titolo) che autorizza la venerazione della Madonna con tale nuovo titolo.
Se consideriamo che nei suoi messaggi Maria ha citato oltre
150 volte il suo nuovo titolo, dobbiamo concludere che esso deve avere
un'importanza capitale. Naturalmente questa non è la sede per citare tutti
questi brani, ma alcuni tra i più importanti possono aiutarci a capire perché
Maria ha atteso fino al 1950 con la rivelazione del suo nuovo TITOLO, e il suo
significato.
Fin dal primo messaggio, Maria annuncia:
“Mi chiameranno
‘Signora’, ‘Madre’” (25.03.1945), ma questo non era ancora il titolo
completo.Solo dopo che, il 1° novembre 1950, Pio XII ebbe proclamato il dogma
dell’assunzione di Maria in Cielo, nel messaggio successivo ella si fece
conoscere con il suo nuovo titolo:
“Figlia, sto su questo
globo perché desidero essere chiamata la Signora di tutti i Popoli”.
(16.11.1950)
Il motivo per cui nei cinque anni trascorsi dalla sua prima venuta non ha mai
menzionato il suo nuovo nome, lo spiega la Madonna stessa:
“Perché compare solo adesso nel mondo il titolo «la
Signora di tutti i Popoli»? Perché il Signore ha atteso questo tempo. Gli altri
dogmi dovettero precedere, così come ha dovuto precedere la vita della Signora
di tutti i Popoli. Tutti i dogmi precedenti comprendono la vita e la dipartita
di Maria. Ai teologi basterà questa semplice spiegazione”. (5.10.1952)
Già in una delle frasi precedenti, Maria motiva il suo nuovo titolo con le
parole del Figlio: “Nostro Signore Gesù Cristo, in
punto di morte, … diede ai popoli … Maria ... Disse: «Donna, ecco tuo figlio!
Figlio, ecco tua Madre!», conferendo così a Miriam o Maria questo nuovo titolo”.
(5.10.1952)
Chi legge attentamente i messaggi rileva che, in pratica, il
nuovo titolo riassume la vocazione di Maria quale Corredentrice, Mediatrice di
grazie e Avvocata.
Per dimostrarcelo, Maria pone sovente il suo nuovo nome di SIGNORA DI TUTTI I
POPOLI in diretta relazione con Corredentrice, Mediatrice e Avvocata.
“La Signora di tutti i
Popoli sta ritta nel centro del mondo davanti alla croce. Viene in questo
tempo con questo nome quale Corredentrice, Mediatrice e Avvocata”.
(31.12.1951) “Ho posto
i miei piedi fermamente sul globo perché in questo tempo il Padre e il
Figlio vuole portarmi in questo mondo come Corredentrice, Mediatrice e
Avvocata”. (31.05.1951)
E un po’ più oltre, nel medesimo messaggio:
“Il Padre e il Figlio vogliono inviare in questo tempo Maria, la
Signora di tutti i Popoli, quale Corredentrice, Mediatrice e Avvocata”.
IDA PEERDEMAN,
LA VEGGENTE DI AMSTERDAM
Biografia di P. Paul Maria Sigl 2005
INFANZIA E GIOVINEZZA
Ida all'età di due anni
Ida Peerdeman nasce il 13 agosto 1905 ad Alkmaar, in Olanda, ultima di cinque figli. Vi è un simpatico aneddoto collegato alla sua nascita. Il medesimo giorno si festeggia anche il compleanno della sorella maggiore Gesina, che da tempo desidera una nuova bambola. Il papà la conduce nella camera dove si trova la mamma con la neonata. Gesina capisce l’allusione, ma, offesa, batte il piedino e grida: “Non è una bambola così che voglio! Voglio una vera bambola!”.
Alkmaar, chiesa di S.Giuseppe, dove Ida fu battezzata.
Al fonte battesimale della
chiesa parrocchiale di San Giuseppe le sono imposti i nomi Isje Johanna, ma sarà
sempre chiamata Ida.
Poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale, la famiglia Peerdeman si
trasferisce ad Amsterdam. Ida ha solo otto anni allorché la madre muore a 35
anni insieme all’ultimo figlio appena dato alla luce. In seguito a questa grave
disgrazia che colpisce l’intera famiglia, la sorella maggiore Gesina deve
rinunciare al desiderio di diventare infermiera.
A 16 anni si adopera per essere una buona madre per le tre sorelle e il fratello
Piet e a mantenere l’unione familiare, anche perché il padre, commerciante in
tessuti, è sovente in viaggio nei Paesi Bassi. Così, tutti apprezzano
grandemente la vita in famiglia. Ida ama soprattutto la compagnia di Piet, che
la capisce, discute con lei e la consola quando è triste. La famiglia,
cattolica, assiste alla Messa domenicale e prega prima di ogni pasto, ma questo
è tutto.
Da bambina, Ida si confessa ogni fine settimana nella chiesa dei Domenicani, da
Padre Frehe (che diventerà poi il suo direttore spirituale). Così per alcuni
anni, fino al 13 ottobre 1917.
In quel memorabile sabato pomeriggio del mese del rosario, giorno del miracolo
del sole a Fatima, rincasando dopo la confessione, le accade qualcosa di
straordinario.
LA POSIZIONE ATTUALE
DELLA CHIESA
Degli avvenimenti di Amsterdam si sono occupati non solo il Vescovo Huibers ed i suoi successori, ma anche la Congregazione per la Dottrina della Fede a Roma.
Le indagini e le consultazioni delle Commissioni diocesane si sono protratte per anni. Nel mese di maggio del 1974 la Congregazione per la Dottrina della Fede inviò una lettera al Vescovo di Haarlem, S. E. Mons. Zwartkruis, e fece pubblicare sull’Osservatore Romano una notificazione di “non constat de supernaturalitate”, il che significa che “la soprannaturalità” fino a questo momento “non è provata”.
Nel 1996, ventidue anni dopo, Mons. Bomers, Vescovo di
Amsterdam, ed il suo Ausiliare Mons. Jozef M. Punt – mossi da tante richieste
dall’Olanda e da altri paesi – dopo aver consultato la Congregazione per la
Dottrina della Fede, hanno ufficialmente permesso la venerazione pubblica di
Maria sotto il titolo biblico di “Signora di tutti i Popoli”.
Essi lo hanno fatto con un decreto emesso il 31 maggio 1996. In esso si legge
tra l’altro:
“Occorre distinguere fra le apparizioni/i messaggi da un
lato, e il titolo mariano di ‘Signora di tutti i Popoli’ dall’altro.
Per il momento, la Chiesa non è in grado di pronunciarsi sul carattere
soprannaturale delle apparizioni né sul contenuto dei messaggi, e lascia ad
ognuno la libertà di formarsi un giudizio personale secondo la propria
coscienza.
La preghiera ‘Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre …’, in cui appare il titolo
di ‘Signora di tutti i Popoli’, ha ottenuto già nel 1951 l’approvazione
ecclesiastica del vescovo di Haarlem di allora, Mons. Huibers. Anche per quanto
riguarda il culto pubblico di Maria con tale appellativo, non vi sono obiezioni
da parte nostra”.
Il fatto che si può parlare così apertamente della venuta della Madonna ad Amsterdam e dei suoi messaggi, lo dobbiamo anche all’attuale Vescovo diocesano, Mons. Jozef Marianus Punt, che il 31 maggio 2002 ha ufficialmente riconosciuto le apparizioni di Amsterdam.
Nel suo decreto leggiamo:
“Come già è noto, il mio predecessore, Mons. H. Bomers ed io stesso, abbiamo permesso la pubblica venerazione nel 1996. …
Nel frattempo sono trascorsi sei anni, ed io constato che questa devozione ha preso un posto nella vita di fede di milioni di fedeli sparsi nel mondo e che viene sostenuta da molti vescovi … Nel pieno riconoscimento della responsabilità della Santa Sede, è in primo luogo compito del vescovo locale pronunciarsi, secondo coscienza, sull’autenticità di rivelazioni private che stanno avvenendo o che sono avvenute nella propria diocesi.
Per tale motivo, riguardo ai risultati di investigazioni precedenti e delle questioni e obiezioni derivanti da esse, ancora una volta ho richiesto il consiglio di diversi teologi e di psicologi... Ho anche richiesto, riguardo ai frutti spirituali e allo sviluppo successivo, il giudizio di un certo numero di confratelli nell’Episcopato che sperimentano, nelle loro Diocesi, una forte venerazione di Maria come Madre e Signora di tutti i Popoli.
Considerando questi pareri, testimonianze e sviluppi, e ponderando tutto questo nella preghiera e nella riflessione teologica, tutto ciò mi conduce alla constatazione che nelle apparizioni di Amsterdam c’è un’origine soprannaturale”.
IL DOGMA DELLA MADRE
DI TUTTI I POPOLI
A proposito dell’immagine, che descrive in triplice modo la maternità universale di Maria per tutti gli uomini di tutti i tempi, la Signora di tutti i Popoli afferma qualcosa di sorprendente: “Questa immagine deve precedere. Questa immagine deve essere diffusa in tutto il mondo. Essa è il significato e la raffigurazione del nuovo dogma. Perciò io stessa ho dato questa immagine ai popoli”. (08.12.1952)
Quest’immagine è la spiegazione e la rappresentazione figurata di un nuovo dogma? Di quale nuovo dogma parla la Signora? Nella storia delle apparizioni mariane è realmente un fatto singolare che la Madonna nei suoi messaggi chieda la proclamazione di un dogma: secondo le sue parole esso sarà “l’ultimo e più grande” (15.08.1951) dogma mariano. Rivolta al Santo Padre dice: “Provvedi all’ultimo dogma, l’incoronazione della Madre del Signore Gesù Cristo, della Corredentrice, Mediatrice e Avvocata!”. (11.10.1953)
Più volte la Madonna si rivolge nei suoi messaggi direttamente ai teologi e spiega loro il contenuto di fede e la grande importanza del dogma: “Dì ai vostri teologi che possono trovare tutto nei libri! … Io non porto alcun nuovo insegnamento”. (04.04.1954) “La Chiesa incontrerà molta opposizione a causa del nuovo dogma”. (15.08.1951)
Oggi, dopo più di cinquant’anni, la Chiesa cattolica si
trova davvero in questa situazione difficile e dolorosa: da una parte cardinali
e centinaia di vescovi vorrebbero vedere onorata Maria con il dogma di
Corredentrice, Mediatrice e Avvocata. Lo stesso desiderano famosi teologi, molti
sacerdoti e milioni di fedeli. Diversi mariologi e anche santi fino ai tempi
presenti hanno amato molto e usato il titolo “Corredentrice”, come per esempio:
Vincenzo Pallotti, Anna Caterina Emmerich, Leopoldo Mandić, Massimiliano Kolbe,
Edith Stein, Padre Pio e Madre Teresa.
Anche Papa Giovanni Paolo II ha usato più volte il titolo “Corredentrice”. Per
esempio durante l’Udienza Generale dell’8 settembre 1982 ha detto: “Maria, pur
concepita e nata senza macchia di peccato, ha partecipato in maniera mirabile
alle sofferenze del suo divin Figlio, per essere Corredentrice dell’umanità”.
Ma non tutti la pensano così e hanno le loro ragioni comprensibili. Tra cardinali, vescovi e teologi ci sono molti che considerano il concetto “Corredentrice” equivoco e perciò fondamentalmente inadatto per descrivere in maniera teologicamente corretta la posizione unica di Maria nel piano salvifico.
Così,
a proposito di questo titolo, l’allora Prefetto della Congregazione per la
Dottrina della Fede, il cardinale Joseph Ratzinger, ebbe a dire al giornalista
tedesco, Peter Seewald, nel suo libro “Dio e il mondo”, che la collaborazione di
Maria nel piano salvifco “viene meglio espressa tramite altri titoli, mentre la
formula ‘Corredentrice’ si allontana troppo dal linguaggio e dagli scritti dei
Padri della Chiesa e per questo suscita dei fraintendimenti”. Anche il cardinale
Joachim Meisner condivide in proposito tale opinione.
Era necessario dirlo qui chiaramente, poiché l’Arcivescovo di Colonia, quale
migliore e fedele amico del Santo Padre, non avrebbe mai dato la possibilità di
celebrare nella sua Diocesi una Giornata di Preghiera in onore della Signora di
tutti i Popoli, il cui messaggio è connesso direttamente con il titolo di
Corredentrice, se non si dicesse chiaramente anche l’attuale posizione della
Congregazione per la Dottrina della Fede.
Tale posizione non significa però che ecclesiastici, teologi
e fedeli non possano usare questo titolo di “Corredentrice”. La discussione
teologica, contraddistinta dal massimo rispetto del Magistero autentico, rimane
aperta.
Se si spiega in maniera teologicamente corretta il concetto di “Corredentrice”,
diventa chiaro che Maria non è equiparata a Gesù, come se Lei fosse Dio. Anzi,
la parola “co – redentrice” significa che Maria, come Immacolata e nuova Eva, in
unione perfetta con il suo Figlio divino, in piena dipendenza da Lui e vivendo
totalmente di Lui, ha sofferto in modo unico per la nostra redenzione.
Figlio e Madre erano veramente un cuore solo, un solo amore e condividevano una sola sofferenza per un comune scopo: la redenzione del mondo!
Così ha detto la Madonna a S. Brigida di Svezia: “Adamo ed Eva hanno venduto il mondo per una mela, mio Figlio ed io lo abbiamo riscattato con un cuore”.
Un dialogo d’amore
Affinché un giorno questa verità, a Dio piacendo, possa essere proclamata come dogma, le diverse opinioni teologiche concernenti il titolo “Corredentrice”, tramite uno studio approfondito, un dialogo fraterno e particolarmente con la preghiera e il sacrificio, prima o dopo dovranno sfociare in un comune accordo.
In proposito dobbiamo dire una cosa: i fautori del titolo “Corredentrice” dimostrino comprensione per coloro che nel loro autentico amore per Maria non trovano adatto questo titolo. Diversi di loro, in quanto mariologi, hanno scritto notevoli ed apprezzabili opere sulla Madonna. Tuttavia, preoccupati che l’incomparabile, unico ruolo di Gesù come Redentore divino possa esserne sminuito o che ciò possa compromettere il dialogo ecumenico, preferiscono non utilizzare il titolo di “Corredentrice”.
Un altro gruppo di teologi non ha difficoltà a venerare la Madonna con il titolo di “Corredentrice”, ma non vede alcuna necessità che un giorno questa verità sia definita come dogma. Altri invece sono aperti al dogma, ma per l’immediato futuro lo ritengono inopportuno.
Di qualsiasi opinione uno sia, la discussione teologica deve andare avanti senza polemiche, con amore fraterno, reciproca stima e rispetto del “sensus fidei” del popolo. L’esempio più bello è forse dato da Giovanni Paolo II e dal suo collaboratore più intimo il cardinale Joseph Ratzinger. Mentre Papa Wojtyla apprezzava ed usava questo titolo, il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede aveva le sue riserve. Ma ciò non diminuiva affatto la loro amicizia quanto mai feconda per il bene della chiesa.
Una cosa è sicura: il dogma sarà in primo luogo il frutto della preghiera e nascerà dal cuore dei sofferenti. Sarà un dogma ottenuto con preghiera e sofferenza. I più potenti intercessori sono quindi i malati e i sofferenti. Tra di loro c’è anche chi è pronto ad offrire la propria vita per questo scopo.
La via della vera pace
Se sia teologicamente corretto chiamare la Madonna Corredentrice, se ne occuperanno i teologi – docile al magistero autentico; il Santo Padre chiederà a tutti i vescovi del mondo la loro opinione al riguardo, e poi deciderà. Anche se un dogma non verrà mai proclamato a causa di una rivelazione privata, è straordinario che già ora – quale incoraggiamento – possiamo conoscere l’effetto di grazie di questo dogma mariano per la Chiesa e per il mondo.
La Signora di tutti i Popoli infatti promette una nuova effusione dello Spirito Santo e di conseguenza la vera pace per i popoli. “E la Signora rimase tra i suoi apostoli finché venne lo Spirito. Così la Signora può venire anche dai suoi apostoli e popoli di tutto il mondo per riportare loro nuovamente lo Spirito Santo. … Quando sarà proclamato il dogma, l’ultimo della storia mariana, la Signora di tutti i Popoli darà al mondo la pace, la vera pace”. (31.05.1954)
Questo meraviglioso effetto del dogma, la vittoria di Maria sul male e la conseguente pace mondiale, è indicato sull’immagine in modo impressionante: il serpente – come già detto – non è più visibile sul globo. Ma per vincere tutto il potere di Satana globalmente, Maria, Colei che schiaccia la testa del serpente, deve essere globalmente e solennemente riconosciuta e venerata in tutta la pienezza della sua vocazione – come Corredentrice, Mediatrice e Avvocata.
Se e quando il dogma sarà proclamato, lo deciderà soltanto il Santo Padre. Tuttavia non sarà proclamato un nuovo dogma mariano fino a che il suo contenuto di fede non sarà compreso dalla maggioranza dei fedeli e attualmente la maggior parte dei credenti non è più mariana. Sembra quindi che il tempo non sia ancora maturo.
Ma come far maturare il tempo? Come dovrebbero i popoli nuovamente stimare ed imparare ad amare Maria come loro Madre o conoscerla come Corredentrice? Che cosa possiamo fare noi credenti nella vita quotidiana affinché la Madre un giorno sia solennemente glorificata attraverso questo ultimo dogma mariano? La Madonna stessa ci risponde: “Questo è il mio messaggio per oggi perché il tempo stringe. Deve sorgere una grande azione per il Figlio e la croce, per l’Avvocata e la Messaggera di quiete e pace, la Signora di tutti i Popoli”. (01.04.1951)
Di quale grande opera parla la Madonna? Come contributo totalmente pacifico da parte di tutti gli uomini di buona volontà in preparazione per il dogma e per la pace mondiale, la Madre ci chiede di divulgare la sua PREGHIERA e la sua IMMAGINE. La Madonna stessa ha dato un nome a questa diffusione. La chiama una “grande opera mondiale” (11.10.1953), o addirittura un’“opera di redenzione e di pace”. (01.04.1951)
APPROFONDIMENTO
SITO DAL QUALE ABBIAMO PRESO I TESTI
SULLA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI