AL GORE E LA TRUFFA
ECOLOGISTA DEL POTERE
MONDIALISTA E CRIMINALE
È SEMPRE LA SOLITA MINESTRA AMERICANO-CENTRICA:
IL CONTROLLO DEMOGRAFICO COME FORMA DI POTERE
(A cura di Claudio Prandini)
INTRODUZIONE
Gira e rigira siamo sempre lì: se vuoi mantenere il livello di vita e di benessere tipico dell'occidente, e soprattutto di quello americano, devi fare in modo che il resto del mondo, cioè i poveri, restino sempre poveri e sfruttabili, magari dicendo loro che ora non possono progredire più di tanto perché ormai l'ambiente va a rotoli e non ci sono più risorse per tutti! È l'idea malthusiana del "Mors tua vita mea" quella che salta fuori dalla nuova ideologia tinta di verde e di New Age di Al Algore...
Al Gore è la faccia "liberal" del potere americano che sa mascherarsi da agnello e da "illuminato", in apparente contrasto con la rozza forza bruta guerrafondaia ed incompetente dei Bush, dei Cheney e dei Neocon americani in genere. Non ci credete? Guardate ciò che sta accadendo in America Latina... Le stesse fondazioni che stanno dietro il falso discorso ecologista di Al Gore sono anche quelle che stanno diffondendo, a suon di milioni di dollari, l'aborto e l'eutanasia in tutta l'America Latina! Per compiere questo progetto di colonizzazione culturale ed economica bisogna distruggere innanzitutto l'humus cattolico del continente latino americano, spargendo il virus delle sette protestanti, più aperte e permeabili al logos del liberalismo selvaggio dell'America bianca del nord.
Già due anni fa in un articolo Riccardo Cascioli denunciava che "Le solite Fondazioni (Rockefeller, Ford, MacArthur) e l'International Women's Health Coalition, tanto per citarne alcune, lavorano sodo per promuovere l'aborto: si calcola infatti che tutte insieme investano qualcosa come 20 milioni di dollari l'anno per sostenere le attività di oltre 200 organizzazioni non governative che hanno come primo obiettivo la promozione dell'aborto. "Conquistare" l'America Latina significherebbe per questi gruppi assestare un duro colpo alla Chiesa cattolica, rimasta l'unico vero ostacolo sulla strada della riduzione dell'uomo a puro "oggetto" commerciale (vedere qui).
Non ci lasceremo quindi incantare da questo pifferaio magico in salsa ecologista che parla con la pancia piena, con un buon conto in banca e con il sogno della Casa Bianca da rincorrere... Sì perché per la Casa Bianca e per il successo si possono anche vestire le false vesti del profeta ecologista e del benefattore, magari anche con il Nobel, pur restando fondamentalmente un malthusiano ed un abile venditore...!
AL GORE JUNIOR,
BREVE BIOGRAFIA
L'uomo politico
statunitense Albert Gore è nato a Washington DC nel 1948 ed è stato il
quarantacinquesimo vicepresidente degli Stati Uniti (1993). Nonostante fosse
contrario al coinvolgimento americano nella guerra del Vietnam, si arruolò
tuttavia nell'esercito, servendo al fronte come reporter militare. Al suo
ritorno negli Stati Uniti continuò la carriera giornalistica presso un
quotidiano di Nashville. Si laureò in legge nel 1976 alla Vanderbilt University.
Deputato al Congresso nel 1976 nelle file del Partito democratico, fu rieletto
in varie riprese e nel 1984 entrò in Senato. Il suo programma politico fu
incentrato soprattutto sul controllo degli armamenti e la salvaguardia
ambientale.
Eletto alla vicepresidenza con Bill Clinton nel 1992 e nel 1996, fu sconfitto
dal suo concorrente repubblicano George W. Bush – nonostante avesse ottenuto la
maggioranza dei consensi – nelle contestate elezioni presidenziali del 2000.
“Ogni bambino nato in soprannumero
rispetto all’occorrente per mantenere la popolazione al livello necessario
deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla
morte degli adulti... pertanto... dovremmo facilitare, invece di sforzarci
stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce
questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori
della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di
distruzione che noi costringiamo la natura ad usare. Thomas Malthus, “Saggio sui principi della popolazione” |
Al Gore e il Piano per il
Controllo Demografico Globale
«Alla ricerca di un nuovo nemico che ci
unisca, trovammo l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento
globale, dell’esaurimento delle riserve idriche, della fame et similia sarebbe
potuta andar bene […] Tutti questi pericoli hanno come causa l’intervento umano
[…] Il nemico reale, quindi, è la stessa umanità»
“A Report by the Council of
the Club of Roma”, 1991
Proiezioni dentro le scuole, alle università, conferenze pubbliche in ogni città
di ogni paese del globo. Premiato con ben due Oscar, come miglior documentario e
come miglior canzone, la casa di produzione è
E’
doveroso a questo punto aprire una parentesi storica per meglio comprendere
l’indirizzo strategico di questa potentissima casa di produzione (massonica).
Nel 1966 la
Paramount viene assorbita da un grande conglomerato industriale-finanziario, il
più grande tra quelli che hanno assorbito le majors:
I primi decenni
del secolo scorso (e non è cambiato granché oggi se non qualche fusione tra
loro) sono caratterizzati da otto major, le cinque maggiori: Paramount (Zukor),
Warner Brothers (i Warner), Loew-Metro Goldwyn Mayer (i Mayer),
Twentieth Century Fox (i Fox) e RKO e le tre minori, Universal
(Laemmle), Columbia (fratelli Cohn) e United Artist.
Tutte e otto sono però consociate nella Motion Picture Producters of
America (MPPA) e quindi controllate dal gruppo Rockefeller e/o
Morgan.
I veri padroni degli oligopoli cinematografici rappresentati dalle maggiori case
di produzione sono ancora oggi i grandi finanzieri di Wall Street. I maggiori
trust finanziari e bancari statunitensi, le Big Three, sono i gruppi
Rockefeller, Morgan e Kuhn Loeb & Co.
Ovviamente
Chiudiamo l’analisi di “An inconvenient truth” con il giovane regista
Davis
Guggenheim,
figlio del quattro volte premio Oscar Charles Guggenheim (nato da una
famiglia ebrea di Germania).
Decisamente Al Gore non è quello che si può definire l’ultimo arrivato: membro
del C.F.R. (Consiglio per le Relazioni con l’estero, il governo ombra
statunitense), della Commissione Trilaterale (fondata da David
Rockefeller), nonché vicepresidente degli Stati Uniti d’America sotto
William
Jefferson Blythe III,
detto Bill Clinton, e candidato alle presidenziali del 2000 contro George
Walker Bush junior. Inutile ricordare che Al Gore avrebbe vinto le elezioni
se non fosse intervenuto George Walker Herbert Bush (massone del 33°
grado del Rito Scozzese Antico e Accettato) a sistemare il tutto e
posizionare il figliol prodigo alla Casa Bianca…
Al Gore è l’uomo di punta del movimento New Age che cavalca il
cavallo verde dell’ecologia.
Ecco
perché vedere un Al Gore che indossa la maschera del paladino ecologista
dovrebbe farci sorridere, anche perché, il portavoce della campagna contro il
riscaldamento globale, il cui nome completo è Albert Arnold Gore junior
(per differenziarlo dal paparino Albert Arnold Gore senior), fa
parte di una delle più potenti famiglie statunitensi, paragonabile a quella dei
Bush.
Il papà di Al Gore, che chiamerò Gore senior, ha fatto parte del cosiddetto “establishment
rosso”. Socio in affari con il famoso imprenditore e collezionista d’arte,
Armand Hammer, il quale per primo portò aiuti economici a
Vladimir Il'ič Ul'janov,
meglio conosciuto come Lenin.
|
Albert Arnold Gore senior |
Il padre Julius Hammer ha fondato il Partito
Comunista Americano ed era amico, nonché benefattore, di Gore senior e
addirittura di Joseph Stalin.
Armand Hammer - secondo
l’FBI statunitense e grazie al FOIA[3]
- faceva sporchi affari di importazione ed esportazione con l’Unione Sovietica e
ha personalmente negoziato con Lenin durante gli anni ’20; successivamente è
entrato nel mondo del petrolio fondando
Politicamente Hammer non guardava in faccia a nessuno (come nella migliore delle
tradizioni mondialiste): ha finanziato i repubblicani come Nixon, e i
democratici come Al Gore junior!
Quindi il neo ecologista Al Gore junior, che sta girando
il mondo denunciando da tutti i microfoni il riscaldamento del globo, è stato
finanziato da una corporation petrolifera e non solo, ma vanta addirittura
legami economici con la stessa: possederebbe infatti 500.000 dollari di azioni
della OXI!
Potrà anche essersi sbarazzato di queste poco-pulite azioni, intestate magari a
un prestanome o devolute in beneficenza, ma il discorso non cambia di un
millimetro, perché come vedremo, le finalità del documentario, dalle stesse
parole di Al Gore, rientrano nella campagna per il controllo demografico del
pianeta portato avanti da decenni da potenti gruppi controllati dai Rockefeller!
Prima però
analizziamo quali sono questi gruppi e quali soprattutto le finalità.
“La premessa indispensabile, per una incondizionata accettazione ai
programmi di genocidio dei cosiddetti circoli mondialisti, è l’odio per l’uomo,
l’odio per il suo diritto divino di procreare e di popolare la terra”.[4]
Forse sto esagerando? Assolutamente no.
Il 6 e 7 aprile 1968 presso l’Accademia dei Lincei alla Farnesina
a Roma, una trentina di persone si sono riunite - con la sponsorizzazione della
Fondazione Agnelli - per “cambiare le loro idee sui grandi problemi del
pianeta”.
Nasce così il “Club di Roma”!
Un gruppo di chiaro stampo malthusiano (vedremo in seguito chi fu Thomas
Malthus), in cui l’odio contro l’uomo non trova più limiti: l’uomo infatti
diventa “un cancro”, “un essere perverso”. Le parole d’ordine, come scrisse il
presidente Aurelio Peccei, nella sua biografia, diventano: “Il diritto
di dar la nascita non è un diritto assoluto”.
O come disse alla Deutsche Press Agentur nel 1988, il principe
Filippo (Mountbatten) Duca di Edimburgo massone d’alto rango e presidente
internazionale del WWF: “Nel caso io rinasca, mi piacerebbe essere un
virus letale, così da contribuire a risolvere il problema della
sovrappopolazione”
|
David Rockefeller |
Aurelio Peccei |
Nel 1965 il presidente USA, Lyndon Johnson dichiarava a
San Francisco durante il 20° anniversario delle Nazioni Unite, che 5 dollari
investiti nel controllo della popolazione, valevano quanto 100 dollari investiti
nello sviluppo economico.
Per non essere da meno Nixon il 18 luglio 1969 al Congresso sottolineò come le
Nazioni Unite “dovranno prendere l’iniziativa di reagire contro la crescita
della popolazione mondiale”, e nel 1970 la sua amministrazione emise una
direttiva che chiedeva una serie di studi per la diminuzione delle nascite.
Studio che non tardò ad essere pubblicato. Il 24 aprile 1974 Henry Kissinger
firmò il “National Security Study Memorandum
Questo
Memorandum altro non è che “uno studio sull’impatto della crescita della
popolazione mondiale sugli interessi strategici americani” mettendo ben in
evidenza quali sono “le implicazioni politiche ed economiche internazionali”
[5].
Kissinger & C. (creatura dei Rockefeller) raccomanda caldamente il trasferimento
della tecnologia contraccettiva, la sterilizzazione, l’aborto, il
condizionamento della popolazione e dei leaders politici.
Nel 1975 tali raccomandazioni vengono accolti dall’amministrazione americana. Lo
spopolamento di intere nazioni della terra entrava così, a far parte della
politica estera degli Stati Uniti. A firmare questo atto criminale fu il
Direttore del Consiglio per
Il primo di una lunga serie di esperimenti fu la guerra civile in Libano
(1975-1990)…
Passano gli anni ma la situazione non cambia di molto.
Il 24 luglio 1980, il presidente James Earl Carter junior (noto
come Jimmy Carter) firma i risultati di un nuovo studio intitolato: “The
Global 2000 – Report to the President”
Un rapporto di oltre 1600 pagine che esordisce così: “Se proseguirà la
tendenza attuale, allo sviluppo demografico ed economico, il mondo del 2000 sarà
più popolato, più inquinato, meno stabile ecologicamente e più vulnerabile alla
distruzione del mondo in cui viviamo oggi”.
Questo Global 2000 è una dichiarazione politica ufficiale di intenti
genocidi, secondo la quale i paesi in via di sviluppo, privati di
industrializzazione, dovrebbero regredire e ridurre le loro popolazioni! Guarda
caso, la medesima conclusione che arriva Al Gore nel suo “documentario
ecologista”.
Nella conferenza del Cairo, per esempio, si è riproposto la distruzione
dell’istituzione della famiglia, che è il fondamento della società umana,
camuffando questo con lo slogan della “libertà sessuale”. I metodi proposti? Li
possiamo vedere oggigiorno: diffusione generalizzata dell’aborto,
sterilizzazione forzata, eutanasia, pornografia e chi più ne ha più ne metta.
Per non parlare della cancellazione di importanti valori e/o modelli familiari
sostituendoli con beceri quanto devianti valori rappresentati perfettamente da
star dello spettacolo, della musica e della televisione.
Tra il 3 e
il 14 giugno del
Sapete da chi era
guidata la delegazione statunitense? Proprio da Al Gore in persona, il quale ha
presentato il suo libro dal titolo “Earth in the Balance: Ecology and the
Human Spirit”, (“Terra in equilibrio: Ecologia e Spirito Umano”).
Un libro in cui viene lanciata l’idea per un nuovo “Piano Marshall Globale”
sotto il controllo dell’ONU in grado di imporre uno stretto controllo sui
consumi energetici e la politica industriale degli Stati.[7]
Egli ripropone anche la furiosa campagna del governo britannico contro i paesi
inadatti allo sviluppo ai quali il principe Filippo chiedeva insistentemente di
ridurre la propria popolazione. Lo stesso Filippo di prima, il presidente
internazionale del WWF.
Gore arriva ad affermare che la minaccia nucleare che aveva caratterizzato gli
anni della Guerra Fredda sia stata sostituita “dalla natura strategica della
minaccia che ora la civiltà umana pone all'ambiente globale e dalla natura
strategica posta alla civiltà dai cambiamenti nell'ambiente globale”. Chiese
per tanto ai leader mondiali di non lasciarsi distrarre dall'intraprendere
questo nuovo corso anche se questo avrebbe lasciato “milioni di persone ... a
soffrire nella povertà e a morire di stenti, guerre, e malattie”.
Certamente
in tutto questo, il documentario propagandistico della Paramount Classics gioca
un ruolo fondamentale e soprattutto funzionale.
E’ bene anche ricordare che dalla fine degli anni ’80 Al Gore junior promuove
l’embargo della tecnologia moderna verso il Terzo Mondo, con la scusa ufficiale
che si tratta di “tecnologia duale”, ovvero utilizzabile sia per scopi civili
che militari.[8]
Perché rischiare che questi popoli certamente inferiori si dotino di armamenti?
Meglio non dare nulla, per il loro e soprattutto per il nostro bene
Tutto questo nel ricco documentario si può “leggere” se e solo se
si hanno gli strumenti conoscitivi adeguati: tra numerosissimi e complicati
grafici sull’aumento dell’anidride carbonica nel pianeta, prove fotografiche
dello scioglimento dei ghiacciai sia al nord che al sud del globo, che
porteranno all’innalzamento del livello dei mari di svariati metri e la
conseguente cancellazione di centinaia di milioni di persone, soprattutto nel
sud-est asiatico, Al Gore svela i suoi veri intendimenti, si toglie la maschera
e dice:
“Stiamo assistendo alla collisione tra
la nostra civiltà e
Ci sono volute 10
mila generazioni per arrivare a 2 miliardi di persone, ma se nell’arco di una
vita dai 2 miliardi si passa a 9, questo significa che sta accadendo qualcosa
di diverso. Stiamo creando sempre più pressione sulla terra, e la maggior
parte di questa pressione viene esercitata dalle nazioni più povere del mondo.
C’è una maggiore richiesta di cibo, una maggiore richiesta di acqua, ma le
risorse naturali sono limitate”.[9]
Avete
capito dove vuole arrivare?
Ho sottolineato appositamente i passaggi chiave che rientrano nel pensiero
malthusiano.
Secondo il democratico ecologista del Tennessee, la prima causa di tutto questo
surriscaldamento globale è da imputarsi all’aumento delle popolazioni e alla
pressione esercitata dalle nazioni più povere! Conclude dicendo che le risorse
naturali sono limitate. Ricordate prima quando vi ho accennato a Thomas Malthus?
Bene, oltre due secoli fa il reverendo Thomas Robert Malthus
elaborò una teoria che pone in relazione la crescita della popolazione con lo
sviluppo economico. Il pastore anglicano sosteneva che la tendenza della
popolazione di un paese è di crescere a tasso geometrico (per esempio
1–2–4–16-32), mentre l’offerta di cibo segue invece un tasso aritmetico (per
esempio 1-3–5–7–11). Quindi siccome l'offerta di cibo non riesce a tenere il
passo della crescita della popolazione, i redditi pro-capite tenderanno a
diminuire sino ad arrivare al livello di sussistenza. Il solo modo per evitare
bassi livelli di vita o di assoluta povertà è di limitare il numero di nascite!
Ma guarda caso…
Non solo, ma per Malthus, come per Al Gore, le risorse sono
limitate, e questo implica una sola cosa: se una nazione vuole mantenere il
proprio standard di benessere, come per esempio gli Stati Uniti, dovrà far di
tutto per impedire che queste risorse (appunto limitate) vengano distribuite
equamente. Ecco le guerre, le carestie e i genocidi.
Thomas Malthus è l’ideologo del controllo demografico, e le sue teorie
demografiche saranno riprese e studiate da Charles Darwin, applicate
sulla popolazione da Adolf Hitler, e propagandate dal nostro “sempre-verde”
Al Gore.
L’altra
cosa che il documentario non lascia spazio è alla speranza. Una persona, che non
ha le conoscenze adeguate, come la maggior parte dei giovani, dopo aver visto il
dvd potrebbe senz’altro pensare e dire: “non c’è più nulla da fare”.
Spegnere la speranza, soprattutto in un ragazzo (l’adulto di domani), è una
delle cose più criminali che si possano fare, e naturalmente questo rientra in
una strategia deviante creata ad hoc.
Al Gore
dimentica di dire nel suo documentario che
Basta snocciolare qualche dato per comprendere che non lo è affatto.
Il 70% dell’intera coltivazione cerealitica degli Stati Uniti d’America (il 36%
nel mondo!) serve per allevare gli animali da macellazione. Animali che
naturalmente non saranno mangiati dai paesi in via di sviluppo, ma da noi
occidentali!
Secondo il
World Resources
Institute gli
americani ingurgitano 122 chili di carne a testa ogni anno, mentre noi italiani
“solamente” 88 chili!
Quasi il 50% dell’acqua consumata, sempre negli Stati Uniti, serve proprio per
le coltivazioni che andranno per questi animali. Pensate che per produrre
solamente 5 chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una
famiglia media (occidentale naturalmente) in un intero anno.
Ecco perché a livello globale, il 70% dell’acqua utilizzata dal pianeta è usato
dalla zootecnia e dall’agricoltura!
Possiamo
ancora parlare di utopia? O questo termine è comodo perché ci evita di mettersi
davanti allo specchio tutti per intonare un bel “mea culpa”?
Ma andiamo avanti. Per produrre un paio di jeans è richiesto oltre
L’elenco sarebbe lunghissimo, ma penso basti per far comprendere come le risorse
(in questo caso l’acqua, ma è valido per qualsiasi altro bene) non sono
certamente distribuite. Nel mondo infatti 400 milioni di bambini non hanno
accesso all’acqua potabile e 2 milioni ne muoiono per la sua mancanza.
Ma per fortuna che ci sono le teorie di Malthus e il documentario di Al Gore:
d’altronde che colpa ne abbiamo noi se le risorse del pianeta sono limitate e se
siamo nati in un opulento occidente!
Grazie Malthus e soprattutto grazie Al Gore
Non ho
voluto commentare i dati riportati dal documentario per non dilungarmi troppo,
perché penso sia sufficiente il background di Al Gore per comprendere cosa e
soprattutto chi c’è dietro. Comunque sia, recentemente la rivista tedesca Bild
[10]
L’articolo presenta tre tesi che contraddicono quelle di Al Gore.
I periodi di caldo e
freddo si alternano da sempre a prescindere dalla concentrazione di anidride
carbonica.
Gli inverni caldi non costituiscono la
prova di un reale cambiamento climatico. Sono esistiti sempre, come l'estate
del 1904, quando l'Europa fu investita da un caldo tropicale, tanto che il
grande fiume Elba rimase quasi a secco. L'inverno del 1907 fu così mite che le
piante cominciarono a fiorire in dicembre, come in primavera. Il motivo è
l'aumento delle radiazioni solari e gli scienziati danesi hanno dimostrato che
il sole alla fine del 20mo secolo ha emesso radiazioni tanto intense come non
è mai accaduto negli ultimi mille anni.
La terza tesi afferma
che il quantitativo di CO2 nell'atmosfera non dipende quasi affatto dalle
automobili, ma che l'attività umana contribuisce solo dall'1 al 4 per cento
delle emissioni mondiali. La respirazione degli esseri umani produce 2,5
milioni di tonnellate di C02 e le macchine ne producono 6,7 milioni. Il grosso
del CO2 viene dalla respirazione animale e dagli oceani.
Con quanto ho riportato non è mia intenzione far finta di non
vedere le gravissime colpe ambientali che ha la nostra società industrializzata.
Anzi, l’unica cosa certa che si evince da questa diatriba (non certo sterile dal
punto di vista evolutivo), oltre alla strategia dei nuovi demografi malthusiani
come Al Gore, è che tutti noi occidentali dovremo rivedere assolutamente il
nostro stile di vita in molti dei suoi aspetti fondamentali, ecco qualche
piccolo esempio:
Consumo alimentare: quanto di quello che mangiamo serve ad una sana nutrizione e quanto è inutile spazzatura chimica indotta dalla pubblicità? E’ davvero fondamentale, per noi italiani, mangiare 88 chili di carne all’anno?
Riciclo e riutilizzo: quanti sono gli oggetti che vengono effettivamente riutilizzati e riciclati e che non vanno a finire in discarica inquinando il paese?
Mezzi di trasporto: servono davvero 2/3 automobili e due scooter per famiglia?
Spreco di risorse: quanto oro blu (acqua) buttiamo via tenendo aperto il rubinetto durante una bella doccia calda? Oppure quando laviamo i piatti o la macchina?
Ecc.
Ecc.
Solo una seria presa di coscienza del problema, può dare dei
risultati importanti anche a livello planetario, visto che siamo tutti, che ci
piaccia o non ci piaccia, nella stessa barca. Dare la colpa ai paesi poveri del
Terzo Mondo, come fa Al Gore & C., denota solo una strumentale e criminale
malafede!
------------------------
Note
[1] “Dietro il sogno americano: il ruolo dell’ebraismo nella
cinematografia statunitense” Gianantonio Valli, ed. Barbarossa
[2] Idem
[3] FOIA: Freedom of Information Act) la legge sulla libertà
d’informazione
[4] “ONU: gioco al massacro” di Franco Adessa, ed. Civiltà.
[5] Sommario del “National Security Study Memorandum
[6] “Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia”
[7] Idem
[8] Movisol
[9] “An inconvenient truth”, documentario di Al Gore, prodotto
dalla Paramount Classics
[10]
http://www.movisol.org/07news051.htm
APPENDICE
“I cambiamenti climatici hanno origini
naturali”, sostiene il professor Zichichi
Al Seminario internazionale in corso in Vaticano fino al 27 aprile
CITTA' DEL VATICANO, giovedì, 26 aprile 2007 (ZENIT.org).-
Intervenendo il 26 aprile in Vaticano al Seminario internazionale organizzato
dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace sul tema “Cambiamenti
climatici e sviluppo”, il professor Antonino Zichichi, Presidente della World
Federation of Scientists, ha spiegato l'origine naturale dei cambiamenti
climatici.
A questo proposito l'illustre scienziato ha infatti sottolineato che
l’intervento delle attività umane influisce per meno del 10% e che i modelli
utilizzati dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, Commissione ONU
fondata nel 1988) per simulare e prevedere i cambiamenti climatici sono
incoerenti e non validi dal punto di vista scientifico.
Con una argomentazione precisa e scientificamente dettagliata, il professor
Zichichi, che è anche membro della Pontificia Accademia delle Scienze, ha prima
spiegato quali sono le basi matematiche del metodo scientifico, dopodiché ha
precisato che i modelli matematici utilizzati dall’IPCC non rispondono a questi
criteri.
A questo proposito il professor Zichichi ha ricordato che nei volumi dei
Seminari Internazionali svoltisi a Erice (Sicilia) nel 2004, 2005 e 2006, i
modelli utilizzati dall’IPCC sono stati puntualmente criticati per
l’approssimazione scientifica.
Secondo lo scienziato l’IPCC ha utilizzato “il metodo del 'forcing' per arrivare
alle conclusioni che le attività umane producono variazioni meteorologiche”.
Il Presidente della World Federation of Scientists ha quindi affermato che sulla
base delle attuali conoscenze scientifiche “non è possibile escludere che i
fenomeni di cambiamento climatico possano essere di origine naturale” e che è
plausibile che “l’uomo non c’entri niente”.
A tal proposito Zichichi ha spiegato come il motore della meteorologia dipenda
da fenomeni naturali come per esempio “l’energia inviata dal sole e le attività
vulcaniche che sputano lava e una enorme quantità di sostanze in atmosfera”.
“Le attività umane incidono in questo sistema per un massimo del 10%”, ha
continuato lo scienziato.
Guardando alla storia del pianeta, Zichichi ha ricordato che 140 milioni di anni
fa Oslo e San Pietroburgo sarebbero state parte del circolo polare artico. Che
lo stesso polo nord 280 milioni di anni fa copriva zone dove adesso si trova il
canale di Suez, Lhasa in India e Houston in Nord America.
Nello stesso tempo però bisogna ricordare, ha continuato, che in mezzo milione
di anni la terra ha perso per quattro volte il polo nord ed il polo sud. Per
quattro volte i poli sono scomparsi e poi si sono riformati.
Il Presidente del World Federation of Scientists ha infine detto di non essere
per nulla convinto che il riscaldamento del pianeta sia dovuto all’aumento delle
emissioni di anidride carbonica prodotte dalle attività umane, perché i
cambiamenti climatici dipendano in maniera più significativa dal flusso di raggi
cosmici.
APPROFONDIMENTO
L'ambientalismo debole di Al Gore
Da Hitler a Gore, la strategia
ecologista dell'Impero Britannico
Gore denunciato a Washington e in Canada