ALLARME ATTENTATO AI
MONDIALI DI CALCIO!?
FORSE VALE LA PENA
VEDERLI IN TV!
a cura di Claudio Prandini
PREMESSA
Fonti americane, israeliane e mediorientali, parlano della possibilità di un grosso attentato in Germania, in occasione dei mondiali di calcio. Tale attentato dovrebbe essere la miccia per un attacco "preventivo" contro l'Iran. Ora, sperando che ciò non accada, abbiamo deciso, pur nel nostro piccolo, di renderlo pubblico affinché, come afferma il leader democratico statunitense LaRouche, solo denunciando pubblicamente in anticipo certi piani si può sperare che ciò non accada!
Sappiamo che questo può forse procurarci l'accusa di essere "profeti di sventura" o anche di "creare confusione nelle persone", mentre in realtà è solo un "obbligare alla riflessione" e alla "ricerca della verità" negli avvenimenti della storia. Questo è uno dei principi fondamentali di chi cerca di fare un giornalismo serio, coraggioso, non salottiero o da rivista "fru-fru"!
Questo lo ribadiamo anche per quanto riguarda l'articolo di questa settimana, ovvero non ci interessa fare dell'allarmismo di basso profilo, ma quando a dire certe cose sono due personalità politiche americane come Lyndon H. LaRouche, democratico e fondatore di un Movimento giovanile di solidarietà e giustizia a livello internazionale, Ray McGovern, ex analista della Cia ed ex consulente della Casa Bianca per quasi trent’anni e, in più, un giornalista cattolico italiano come Maurizio Blondet, la cosa non poteva lasciarci indifferenti!
Analisi, quelle di LaRouche, Ray McGovern e di Blondet, che partono da punti di vista diversi ma che convergono soprattutto in un solo punto ipotetico: la Germania dei mondiali.
Poiché i tre articoli sarebbero troppo lunghi messi insieme,
l'articolo su Ray McGovern lo mettiamo in nota come link!
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LaRouche mette in guardia da un attacco
contro l’Iran durante i mondiali di calcio
Lyndon H. LaRouche
24 maggio 2006 – Il leader democratico americano Lyndon H. LaRouche ha avvertito pubblicamente il 24 maggio che un’amministrazione Bush sempre più disperata, guidata di fatto dal vicepresidente Dick Cheney, sta pianificando un attacco militare preventivo contro l’Iran tra ora e l’inizio di luglio. L’allarme si fonda su alcuni rapporti provenienti da fonti militari e di sicurezza ad alto livello negli Stati Uniti ed in Europa, che indicano una particolare convergenza di sviluppi in quel periodo.
Prima di tutto, fonti di sicurezza europee hanno messo in guardia da possibili attentati terroristici durante i mondiali di calcio che si terranno in diverse città tedesche dall’inizio di giugno a metà luglio. Essendo molto pubblicizzati, i mondiali potrebbero diventare oggetto di bande di teppisti, gruppi neonazisti e possibilmente anche qualche organizzazione “islamica”, stando agli specialisti di sicurezza. LaRouche ha indicato il fatto che queste bande hanno forti legami con gli stessi ambienti finanziari sinarchisti in Europa che finanziarono Mussolini, Hitler, Franco e le organizzazioni fasciste di Vichy tra il 1922 ed il 1945. Gli eredi di tali finanzieri sinarchisti sono oggi attivamente impegnati nel far risorgere un apparato fascista internazionale, lo stesso che si è reso complice degli attentati a Madrid l’11 maggio 2004 e che gode di collegamenti in Italia, in alcune parti dell’America del Sud, ed anche nel mondo islamico. Tale apparato sinarchista gode di complicità anche in Messico, che risalgono all’epoca di Mussolini ed Hitler, e restano profondamente ancorate al tessuto politico e sociale del paese.
Fonti militari e d’intelligence americane riferiscono inoltre che durante il mese di giugno convergeranno nell’Oceano Indiano e nel Golfo Persico, nei pressi dell’Iran, tre portaerei americane ed una francese. Saranno dunque in posizione per poter lanciare un attacco preventivo, magari come “rappresaglia” per qualche attentato terroristico che verrebbe immediatamente attribuito al regime di Teheran.
LaRouche cita le gravi turbolenze del sistema finanziario mondiale come un movente addizionale ad agire subito da parte degli ambienti sinarchisti, che punteranno a seminare il caos, esattamente come fecero in condizioni di collasso finanziario simile negli anni Trenta. Due personalità sinarchiste di primo piano, molto legate all’amministrazione Bush-Cheney, George Shultz e Felix Rohatyn, vengono indicate da LaRouche. Shultz, il padrino politico dell’amministrazione Bush-Cheney, e Rohatyn si sono alleati negli ultimi anni per promuovere un capovolgimento totale del sistema di sicurezza americano, trasformandolo in un modello imperiale di guerra preventiva e di esportazione all’estero di numerose funzioni militari e di sicurezza vitali, le cosiddette Private Military Corporations (PMCs, imprese militari private).
LaRouche ha dichiarato: “Conosco bene lo stato mentale disperato degli ambienti vicini a Shultz, Rohatyn e Cheney a Washington. So bene, come lo sanno in molti qui a Washington, che stanno cercando un pretesto qualsiasi per un attacco preventivo senza motivo contro l’Iran. La congiuntura di eventi in giugno rappresenta un’opportunità che, temo, non si lasceranno sfuggire. Ritengo dunque che sia mio dovere mettere in guardia fin da ora dalla possibilità che questi folli contemplino azioni che trascinerebbero l’intero pianeta nel caos e nella guerra – precisamente nel momento in cui abbiamo bisogno invece di leadership da parte degli stati nazionali sovrani, affinchè concertino azioni che riportino ordine e prosperità in un mondo che rischia altrimenti di sprofondare in nuovi secoli bui”.
“Sarò esplicito, anche a rischio di far innervosire qualcuno a Capitol Hill” prosegue LaRouche. “Non c’è alcun governo al mondo, incluso quello iraniano, che abbia alcun interesse nel disturbare i mondiali di calcio in Germania con qualche azione di guerra asimmetrica. Tuttavia, al di fuori dei governi, vi è una quinta colonna nota come l’Internazionale Sinarchista, la stessa che finanziò i regimi fascisti tra le due guerre, che ha le capacità e l’intenzione di portare avanti tali attentati terroristici ai mondiali”.
“Tornano alla mente alcuni paralleli con l’invasione nazista della Francia negli anni Quaranta” prosegue LaRouche. “Contrariamente ai resoconti storici, la causa della presa di potere nazista in Francia non fu il fallimento della linea Maginot, bensì la presenza in Francia di una quinta colonna associata ad ambienti della Banque Worms, legati alla Lazard Freres.
“Le misure di sicurezza previste per i mondiali di calcio sarebbero adeguate e competenti se le minacce provenissero soltanto da fonti interne, o anche agenzie come quelle dietro l’infame attentato alle Olimpiadi di Monaco nel 1972. Tuttavia, tali misure non sono adeguate ad affrontare operazioni di quinte colonne come quelle contemplate da Shultz, Rohatyn, Cheney e i loro alleati sinarchisti europei. Nessuna difesa convenzionale è adeguata a fermare questo tipo di assalto”.
“Di nuovo, parlando in termini espliciti” conclude LaRouche “il più grave pericolo per il mondo proviene oggi dall’Internazionale Sinarchista, che include Shultz, Cheney e Rohatyn. Costoro cercano di provocare un nuovo incendio del Reichstag o un nuovo 11 settembre che giustifichi psicologicamente l’attacco preventivo contro l’Iran che pianificano da mesi. Esso può essere impedito soltanto denunciando pubblicamente in anticipo i loro schemi. Ecco perché oggi ho deciso di pronunciarmi”.
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Note:
Dossier Shultz - Rohatyn - Cheney
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Israele «prevede» attentato a Berlino
Maurizio Blondet
Israele
ha avvertito i servizi d'intelligence europei e americani di «possibili
attentati durante i mondiali di calcio» di Berlino.
Lo dice l'agenzia ebraica Ynet (1),
che - fatto significativo - non cita fonti israeliane, bensì il giornale
Al-Watan, saudita.
Le informazioni del Mossad sono stavolta circostanziate.
Sa già chi saranno gli esecutori e chi i mandanti dell'attentato prossimo
venturo a Berlino.
A compiere l'atto terroristico saranno gli Hizbullah, la formazione libanese
guidata da Imad Mugniyah, che si ritiene sostenuta dalla Siria e dall'Iran e
che, fra l'altro, ha obbligato al ritiro dal Libano meridionale l'esercito
sionista.
Ma il mandante sarà, avete indovinato, Teheran.
Secondo il rapporto, «l'attacco terroristico è mirato a dimostrare che
Teheran è capace di rappresaglia se attaccata».
Dunque è pronta anche la motivazione e lo scenario tipo 11 settembre, per
giustificare anche la prossima guerra per Israele.
Infatti, veniamo informati, dopo l'avvertimento israeliano e per contrastare il
pericolo imminente, è stata allestita «una sala operativa congiunta
USA-Europa».
Ma non a Berlino, teatro dell'attentato profetizzato.
«A questo fine»
(ossia di sventare l'attentato), dice Ynet, «due portaerei americane
insieme a una nave francese sono in rotta verso l'Oceano Indiano e il golfo
Persico».
Stranamente, l'articolo dà voce a «ufficiali USA contrari all'attacco
all'Iran», i quali temono «che l'amministrazione Bush approfitterà di
tale attacco terroristico per lanciare un'offensiva che liquiderà la crisi
nucleare iraniana e aumenterà il favore presidenziale nei sondaggi».
«Questi ufficiali aggiungono che anche se gli attacchi terroristici fossero
organizzati da una terza parte, sarebbero sempre usati per giustificare
l'attacco all'Iran».
E' proprio così.
Dick Cheney ha già stilato dei «contingency plans» che espressamente prevedono
l'aggressione all'Iran come ritorsione a qualunque attentato, da chiunque
commesso.
Al-Watan, citato da Ynet, aggiunge di aver saputo da un agente della sicurezza a
Bruxelles che «i servizi d'intelligence hanno impiantato attrezzature di
sorveglianza in diverse ambasciate arabe e islamiche e negli uffici di aziende
internazionali collegate con paesi islamici e arabi. La fonte ha aggiunto che
agenti sotto falsa identità, per lo più donne, hanno infiltrato istituzioni
arabe e islamiche: e-mail, fax, e telefonate in partenza sono controllate, e
anche i bidoni della spazzatura esterni agli edifici vengono frugati in cerca di
qualunque informazione sulla natura dei messaggi inviati da queste
organizzazioni».
Insomma, tutto è pronto in anticipo per una replica europea del grande delitto
dell'11 settembre, e per la conseguente nube di disinformazione che dovrà
coprire le tracce.
Come ci avevano avvertito i nostri informatori di area tedesca, l'attentato
musulmano a Berlino pare imminente.
Avrà la massima forza spettacolare,
data la presenza delle telecamere di tutto il mondo per l'evento sportivo.
E dovrà essere abbastanza spaventoso da cambiare del tutto il modo di pensare
degli europei, far capire che anche loro sono aggrediti dai musulmani, e dunque
devono unirsi alle guerre di Bush. Precisamente come aveva detto ai tedeschi
Israel Singer, direttore del Congresso Mondiale Ebraico, nel 2003: «Voi
credete che un 11 settembre può accadere solo negli Stati Uniti, voi credete di
non essere bersagli del terrorismo. Decisamente, la lezione dell'11 settembre a
New York in Europa è già dimenticata. Ma quando tremila persone verranno uccise
anche qui [in Germania], allora tutte queste vostre preoccupazioni per
i diritti umani scompariranno!».
Per poi aggiungere: «La presunzione europea e tedesca è uno scandalo! La
Germania non conosce ancora questo problema. Ma può succedere anche qui. E i
tedeschi cominceranno a pensarci, se vengono distrutti due grattacieli e muoiono
tremila persone. Allora democrazia e diritti dovranno cedere di fronte alla
necessità di protezione e sicurezza del popolo, e perderanno significato».
Prima che il panico - agitato come di dovere dai liberi media nostrani - ci
renda impossibile obiettare ed anche solo pensare, ci si può ancora stupire un
poco di quanto spesso il Mossad, o comunque ambienti israeliani, sappiano in
anticipo degli attentati musulmani.
L'11 settembre impiegati della
Odigo, una ditta israeliana di messaggeria elettronica con sede
presso le Twin Tower, furono avvisati in anticipo da sms a sloggiare da quella
zona.
I cinque ragazzoni israeliani, scaricatori di una ditta di traslochi, che furono
fermati quel giorno dalla polizia di New York perché visti fotografarsi a
vicenda, con l'aria di congratularsi, sullo sfondo dei due grattacieli in
fiamme, dissero agli agenti: «non siamo noi il vostro problema, gli arabi
sono il vostro e il nostro problema».
Un'ora dopo l'attentato, gli scaricatori sapevano già chi ne erano gli autori.
Il 7 luglio 2005, il giorno della strage al metrò di Londra, il Mossad avvertì
il ministro Netanyahu, che si trovava nella capitale, di non uscire
dall'albergo.
Purtroppo, l'informazione era arrivata al Mossad solo «sette minuti prima»
dell'attentato, non abbastanza per salvare la sessantina di poveri passeggeri,
appena in tempo perché il loro ministro non si trovasse in qualche guaio.
Ma anche noi a questo punto acquistiamo qualche capacità di preveggenza.
Siamo in grado di rivelare gli argomenti con cui i giornali di Mieli, Ferrara,
Mimun, Magdi Allam, eccetera, ci spiegheranno perchè il folle atto
mega-terroristico sia di matrice iraniana.
Teheran ha un evidente e concreto interesse a commettere atrocità nel vecchio
continente poco propenso alle guerre per Israele, e ad alienarsi le opinioni
pubbliche europee colpendole in ciò che hanno di più sacro (le celebrate radici
calcistiche d'Europa), perché come dice Bush «odiano la nostra libertà».
Quella libertà a cui dovremo
comunque rinunciare, come giustamente ha detto il profeta Israel
Singer, perché il potere deve prima di tutto garantire la nostra sicurezza in
pericolo, con arresti arbitrari, intercettazioni e torture.
Gli Hizbullah hanno in questo un interesse più concreto, per poter fornire al
glorioso Tsahal il pretesto di rioccupare il Libano meridionale per dare
all'Europa quella sicurezza di cui, all'improvviso, mancherà.
Teheran ha un interesse evidente a confermare quello che ripete da mesi ogni
ministro israeliano: che «l'Iran nucleare non è un pericolo che riguarda
Israele, ma il mondo intero».
Teheran ha l'assoluta necessità di dare ragione a quella curiosa pubblicità a
tutta pagina, pubblicata qualche giorno fa su tutti i giornali anglo-americani a
cura dell'American Jewish Committee (2).
Questa inserzione mostrava una carta del mondo su cui si stendevano due cerchi
concentrici con centro sull'Iran: la presunta gittata dei missili degli
ayatollah.
Ebbene, da questo era chiaro che il raggio dei missili di Teheran possono
colpire facilmente Germania, Italia, Inghilterra, Portogallo.
Lo slogan sull'inserzione domandava: «Può chiunque nel raggio dei missili
iraniani sentirsi sicuro? Supponete che un giorno l'Iran dia a terroristi
congegni nucleari. Può qualcuno, dovunque stia, sentirsi sicuro?».
Insomma la stessa cosa che ripetono i ministri di Sion; che l'Iran è un pericolo
per tutto il mondo, e che il mondo deve azzerare prima che sia troppo tardi.
Ovviamente, a questo punto, Teheran non può fare a meno di sprecare uno dei suoi
missili intercontinentali (che per ora non possiede) per colpire l'Europa.
E consegnare agli Hizbullah l'uranio che ha già arricchito (al 4%) perché lo
spargano su Berlino.
Si sa che gli iraniani hanno un
doppio motivo per colpire
specificamente la Germania.
In Iran ci si tramanda e si alimenta il ricordo e la voglia di vendetta per i
sei milioni di iraniani sterminati dal Terzo Reich.
E oggi questa Germania neutralista, che si sente al riparo dall'Islam, sta
avvicinandosi troppo alla Russia.
Questo va assolutamente stroncato nell'interesse della fede sciita.
Il consiglio è ai musulmani che abitano in Europa di sprangarsi in casa con
adeguate scorte di cus-cus nei giorni del mondiale, e ai tifosi di guardare le
partite in TV.
Stare alla larga da Berlino - come sicuramente faranno in quei giorni i 25 mila
ebrei che sono tornati ad abitarvi - perché è possibile che la bomba sia, se non
nucleare, «sporca» e radioattiva. Probabilmente, un ordigno tratto dall'arsenale
di armi di distruzione di massa di Saddam, e mai trovato, perché riparato in
Iran e Siria.
E questa è la nostra profezia: se la bomba sarà «sporca», vuol dire che
l'attacco del libero Occidente all'Iran si farà con bombe atomiche.
E stavolta, con corazzate anche francesi.
Chirac ha capito che se vuole sperare di contrastare l'irresistibile ascesa di
Sarkozy, deve essere più likudnik di Sarkozy.
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Note:
1) Roee Nahmias, «Report: Israel warns of World Cup
terror», Ynetnews, 26 maggio 2006.
2) «Can anyone within range of iranian missiles feel safe?»,
pubblicità sul New York Times del 18 maggio 2006.