ALLARME

ATTENTATO AL PAPA

IN TERRA SANTA

 

IL 13 MAGGIO IL PAPA SARÀ A BETLEMME E LA DATA NON SARÀ CERTO SFUGGITA

 A COLORO CHE CONOSCONO IL VALORE ESOTERICO E SIMBOLICO DEL NUMERO 13

 

 

(a cura di Claudio Prandini)

 

 

La quartina II, 97 dI Nostradamus
Fonte web

Romain Pontife, garde de t’approcher
De la citè qui deux fleuues arrouse
Ton sang viendras au pres de la cracher
Toy et le tiens quand fleurirà la rose.

Papa Romano, non ti avvicinare
a quella città che due fiumi sposa:
sarai là appresso il tuo sangue a sputare,
tu e i tuoi, quando fiorirà la rosa.

Come ho avuto modo di osservare, la quartina, a mio giudizio, concerne l’attuale Pontefice e ciò lo deduco dalla posizione attributiva dell’aggettivo Romain, che in francese, come in italiano è scorretta e comunque non giustificata da una particolare esigenza poetica. Se ciò è un segnale di un significato diverso da risolvere sul piano enigmistico, allora Romain può diventare “à nom I.R.”, cioè “dal nome con le iniziali I. R.” e quindi Iosephus Ratzinger, come risuonò in latino quando fu eletto.

Già ho segnalato in un precedente articolo della peculiarità del verbo al singolare “arrouse”, che rende la città il soggetto e i due fiumi il complemento oggetto della frase.

Con il termine fiume nel Rinascimento si indicava tuttavia anche uno Stato, una Nazione e finanche un continente e Nostradamus fa uso ripetutamente nella sua opera di tale espediente linguistico, indicando ad esempio l’Inghilterra con il Tamigi, la Spagna con il Tago, lo Stato Pontificio con il Tevere, ecc. Se questo è il significato, allora si tratta di una città che tocca o appartiene a due Stati e questa città deve essere oggetto di visita da parte del Pontefice quest’anno, anzi in un futuro imminente.

Il 12 maggio il Papa sarà a Gerusalemme, città contesa tra lo Stato di Israele e quello dell’Autorità Palestinese, al punto che essa costituisce il maggior nodo di discordia che impedisce la pace tra quelle due nazioni, e, riguardo ad essa, molti osservatori esteri ritengono debba operarsi una divisione, una sorta di Berlino dei tempi delle due Germanie.

Resterebbe allora da comprendere il significato dell’ultimo verso “quando fiorirà la rosa”, il quale, a mio giudizio, non indica una stagione ma un giorno ben preciso. (....) Fu il 13 maggio 1917 che i tre pastorelli di Fatima videro per la prima volta la Madonna e il 13 maggio 1965 il legato pontificio card. Ferdinando Cento consegnò al Santuario di Fatima la rosa d’oro.

Il 13 maggio 2009 Benedetto XVI sarà a Betlemme: se au pres, scritto staccato, può essere inteso come il giorno dopo, allora tutto coinciderebbe e la quartina avrebbe questo definitivo significato:

Papa Romano, non ti avvicinare
a quella città che due fiumi sposa:
sarai dopo là il tuo sangue a sputare,
tu e i tuoi, quando fiorirà la rosa.

 

 

 

INTRODUZIONE

Il 13 nel mondo massonicO-esoterico

simboleggia la morte e la trasformazione

Indica la rottura dell’armonia, incarnando il disordine. Infatti, è il numero che con l’aggiunta di una unita al dodici, interrompe la ciclicità, obbligando ad una trasformazione radicale. Il significato del tredici è negativo, infatti è detto aritmico, rompendo la legge dell’equilibrio e della continuità. L’unità, aggiunta al dodici, costituisce causa di destabilizzazione all’armonia ottenuta. Dalla riduzione del tredici (13 = 1 + 3 = 4) si ottiene il quattro, che indica stabilità, solidità e certezza, mentre il tredici al contrario indica l’instabilità e l’incertezza.

***

A un tratto il Papa, colpito gravemente, cade. Subito è soccorso, ma cade una seconda volta e muore. Un grido di vittoria e di gioia risuona tra i nemici; sulle loro navi si scorge un indicibile tripudio... (Don Bosco, Il sogno delle due colonne).

***

Nei giorni scorsi servizi segreti israeliani hanno lanciato l'allarme: “L'incolumità del Papa, durante il viaggio in Terra Santa, è a rischio” anche da parte di fondamentalisti ebrei (vedere qui).  Un attentato al papa fra l'altro non gioverebbe sicuramente alla causa palestinese ed araba in generale, tuttavia, per un governo di estrema destra quale quello israeliano, un attentato al Papa potrebbe far comodo in chiave antiaraba e in particolare anti-iraniana, magari addossando il tutto al fondamentalismo islamico che ha anch'egli i suoi fanatici. Oltre a ciò non deve destare sorpresa se si pensa a quali e a quante simbologie, per fanatici, esaltati e gruppi occulti, potrebbe avere un attentato a Benedetto XVI proprio il 13 maggio (anniversario dell'attentato a Giovanni Paolo II nel 1981) a Betlemme... Ma non è solo questo il punto! Il punto è che stiamo vivendo in tempi in cui si stanno giocando partite importanti per i così detti “equilibri occulti”, con un Nuovo Ordine Mondiale in divenire... e questo potrebbe richiedere l'ulteriore indebolimento della Chiesa Cattolica Romana, con l'eliminazione fisica del Papa. Detto in termini cristiani: l'Anticristo preme per manifestarsi il prima possibile. Per questo il Papa avrà bisogno di molta preghiera durante il suo viaggio da parte di tutta la Chiesa affinché tale pericolo venga scongiurato!

 

 

Vaticano, tentativo aggressione al Santo Padre Benedetto XVI

 

 

UN POSSIBILE ATTENTATO AL PAPA?

Fonte web - Sabato 2 Maggio 2009

Stiamo vivendo un periodo storico molto delicato, in cui si stanno giocando partite importanti per i così detti “equilibri occulti”.

Queste partite, come ci insegna la storia, vengono giocate dai centri del potere senza esclusione di colpi (collusioni criminali, formazione di apparati segreti, operazioni terroristiche, ecc..).

Il terribile gioco prevede anche, e sempre, l'eliminazione di personaggi scomodi, pericolosi o, semplicemente, strumentali per la realizzazione del progetto.

Fatta questa premessa, ciò che in questi giorni mi domando è: La partita che oggi si sta giocando prevede un nuovo attentato al Papa da compiersi il 13 maggio a Betlemme?

La mia domanda nasce dall'analisi di alcuni fatti, e dalla constatazione di alcune coincidenze.

Vediamo quali.


Dal giorno della sua elezione al soglio Pontificio tre sono stati i problemi che, maggiormente, hanno coinvolto la figura di Benedetto XVI:

1. Nazismo: Le ombre sulla adesione di Benedetto XVI al nazismo;

2. Ratisbona: Il discorso tenuto dal Santo Padre, nel settembre del 2006 a Ratisbona. Discorso che provocò un vero e proprio incidente diplomatico con la comunità mussulmana.

3. Lefebvriani: La revoca della scomunica ai vescovi scismastici ‘lefebvriani’ Bernard Fellah, Alfonso de Gallareta, Tissier de Mallerais e Richard Williamson. Proprio quest'ultimo vescovo, infatti, ha fatto parlare molto di sé nell'ultimo anno. Prima per l'intervista rilasciata al settimanale cattolico britannico Catholic Herald, in cui aveva difeso l'esistenza dei cosiddetti ''Protocolli dei Savi di Sion'. Successivamente per aver negato, in una intervista TV, la realtà dell'Olocausto. In ultimo P. Franz Schmidberge, superiore per la Germania della Fraternita' Sacerdotale San Pio X, il gruppo fondato da mons. Lefebvre, in una lettera circolare inviata a Natale, ha scritto: ''gli ebrei di oggi partecipano della colpa di deicidio, fino a quando non prenderanno le distanze dai loro predecessori credendo nella divinità' di Gesù' Cristo''.

Questi “incidenti” (se provocati o meno non si sa) hanno rischiato di danneggiare pesantemente il Santo Padre, regalandone un'immagine che ben si è prestata ad attacchi, polemiche e giudizi non troppo lusinghieri.

Ma Ratisbona, Lefebvriani e Nazismo (oltre, naturalmente, alla data del 13 maggio, data di grande importanza simbolica), compaiono anche negli attentati subiti da Papa Giovanni Paolo II.

Vediamo dove:

13 MAGGIO

13 maggio 1981, in Piazza San Pietro, il killer turco Ali Agka ferisce gravemente Papa Giovanni Paolo II.

Il 13 maggio 1982, durante il pellegrinaggio di ringraziamento a Fatima, un attimo prima che riesca a colpire il Santo Padre con una baionetta lunga 37 centimetri che nasconde sotto la tonaca, viene fermato il prete spagnolo Juan Fernández Krohn.

In entrambe i casi il giorno scelto per l'attentato è il 13 maggio, perché?

Il 13 maggio è la ricorrenza della prima apparizione della Madonna, a Fatima, nel 1917.

Secondo alcuni storici (P. Montero e Ildebrando Santangelo) le apparizioni della Madonna a Fatima avvennero principalmente contro la massoneria, vista la violenta, antica e radicale ostilità dell'associazione esoterica contro la Chiesa nella rivendicazione cattolica delle apparizioni di Fatima

“...sotto la presidenza di Theophilo Braga, andava realizzando una politica accentuatamente anticattolica. Molti gesuiti furono espulsi dal paese, i conventi chiusi e confiscati i loro beni. Fu abolito l’insegnamento della religione; e approvata la separazione della Chiesa cattolica dallo Stato....I pastorelli vennero sequestrati, vi furono profanazioni, saccheggi, processioni parodistiche, misure politiche dirette a ostacolare i pellegrinaggi. Nella notte del 6 marzo 1922, a Fatima i massoni fecero saltare con la dinamite la piccola cappella eretta sul luogo delle apparizioni1”.

FATIMA. Miracolo cattolico o mussulmano?

Se per noi occidentali non vi sono dubbi circa la matrice cattolica delle apparizioni di Fatima in Portogallo, è anche vero che l’Islam ha, da tempo e pubblicamente, rivendicato il miracolo come un fatto religioso musulmano. Fatima, infatti, non è un nome cristiano, il paese adottò questo nome durante la dominazione araba del XII secolo.

Secondo i mussulmani, dunque, sarebbe stata Fatima, la figlia del profeta dell'Islam Muhammaa, ad apparire ai pastorelli, non la Madonna.

GLI ATTENTATORI

Ali Agca.

Il Killer Turco Agca, estremista di destra (scriveva poesie che esaltavano Hitler e il nazismo), mussulmano, fanatico, con una sorella di nome Fatima, disse di aver agito per volere “superiore”.

Sulla base di riscontri svolti a livelli bancari, il killer turco appariva collegato con i vertici della massoneria.

Nello specifico:
“....nelle indagini svolte dalla magistratura di Trento nel 1983 furono indicate le banche sulle quali doveva avvenire il pagamento dei tre milioni di marchi promessi ad Ali Agka per l’attentato al Papa... In questo diverso e più ampio quadro di lettura, sarà bene ricordare quanto risultava descritto in alcuni atti di quel processo, dove, attraverso un’analisi sugli istituti di credito relativa al commissionamento dell’attentato ad Ali Agka, si evidenziava il ruolo di uno dei più potenti oligarchi tedeschi, e precisamente il principe Johannes von Thurn und Taxis, ostile al Papa e alto esponente della massoneria di rito scozzese (33° grado), come tradizionalmente lo era stata la sua famiglia nel secolo scorso"2.

In ultimo, la famiglia dell’ex casa reale portoghese, i Braganza, era imparentata proprio con quella dei Thurn und Taxis di Regensburg (Ratisbona).

Juan Fernández Krohn

Krohn, il cittadino spagnolo trentaduenne che il 13 maggio 1982 attentò alla vita di Papa Giovanni Paolo II a Fatima, fu ordinato sacerdote da monsignor Lefebvre nel 1978.

Krohn, dopo aver lasciato l’area legata al vescovo Lefebvre, era entrato a far parte del gruppo religioso cultista «Tradizione, Famiglia, e Proprietà» (Tfp),

I riferimenti che nell’attentato al Papa del 1981 riconducono alla famiglia del massone von Thurn und Taxis, si ritrovano anche in ordine al secondo attentato, avvenuto lo stesso giorno dell’anno seguente, il 13 maggio 1982 a Fatima da parte del prete ultrà spagnolo Juan Fernández Krohn – questi infatti, prima dell'attentato - avrebbe trascorso un periodo di tempo nel monastero di Ratisbona, controllato e gestito dall’allora ottuagenario padre Emmeran, membro della famiglia dei Thurn und Taxis"3

NAZISMO

Alcuni membri della famiglia Thurn und Taxis li troviamo nella organizzazione segreta denominata società Thule, fondata nel 1918 dal barone von Sebottendorf, che contribuì alla creazione del partito nazista.

La società Thule è una organizzazione: “a carattere cospirativo che si estende in tutto il mondo e che opera in contatto con altri gruppi estremisti, come l’Armata blu di Fatima e quella più fanatica denominata Tradizione, Famiglia e Proprietà (Tfp)” 4.

Secondo questa organizzazione il territorio del mondo intero deve essere suddiviso tra i discendenti delle vecchie oligarchie, con una organizzazione di tipo feudale, ben diversa da quella degli Stati nazionali contemporanei.

ANGELI E DEMONI.

In ultimo, è il caso di segnalare come l'atteso film “Angeli e Demoni”, tratto dal romanzo di Dan Brown, uscirà in anteprima mondiale in Italia proprio il 13 maggio, mentre nel resto del mondo l'uscita è prevista per il 15 maggio.

Il romanzo, come è noto, è ambientato in Vaticano durante la preparazione, a seguito della morte del Papa, del conclave.

CONCLUSIONE

Dunque, abbiamo visto come Ratisbona, Portogallo, massoneria, nazismo e Lefreviani compaiano nell'organizzazione del complotto che ha portato agli attentati a Papa Giovanni Paolo II.

Per il giudice Carlo Palermo, che sull'argomento ha scritto un libro “Il Papa nel mirino”, l'organizzazione dell'attentato: "….sarebbe stata però diretta, aiutata, assistita, da una pluralità di soggetti interessati – anche se talora tradizionalmente contrapposti –, «uniti», nell’occasione, dal comune obiettivo della eliminazione del Papa, e facilitati, nel raggiungimento delle convergenze, dalla rete occulta della massoneria, e cioè di quella organizzazione segreta trasversale garantita dalla massima segretezza e omertà, che tutela la sua stessa sicurezza e libertà d’azione, non consentendo nemmeno ai propri associati – a livello orizzontale –, di conoscersi direttamente5.

Proprio per questo raccordo operato dalla massoneria, per il giudice Carlo Palermo:

"I particolari «significati» e le numerose «simbologie»..... non possono, in questa prospettiva, essere trascurati6.

La domanda è: se, come affermato dal giudice Carlo Palermo, significati e simboli non possono essere trascurati nell'indagine di un complotto reso possibile dalla rete occulta della massoneria, possono essere trascurate le coincidenze su descritte tra gli attentati a Papa Giovanni Paolo II e i problemi occorsi, nel corso del suo pontificato, a Benedetto XVI?

E' un caso che l'importante incidente diplomatico con il mondo mussulmano (cui gli strascichi sono ancora presenti) sia avvenuto a Ratisbona?

E' un caso che, appena tolta la scomunica ai vescovi lefvriani, questi abbiano rilasciato dichiarazioni così imbarazzanti proprio contro gli ebrei e l'olocausto?

E' un caso che, subito dopo la sua elezione al soglio pontificio, Benedetto XVI sia stato accusato di aver aderito al partito nazista?

E' un caso che la visita alla Grotta della natività a Betlemme sia il 13 maggio, ricorrenza della prima apparizione a Fatima, apparizione rivendicata dal mondo mussulmano?

E' un caso che il film “Angeli e Demoni” esca, in prima mondiale in Italia, proprio il 13 maggio?


Nei giorni scorsi servizi segreti israeliani hanno lanciato l'allarme: “L'incolumità del Papa, durante il viaggio in Terra Santa, è a rischio”.

Ciò non deve destare sorpresa se si pensa quali e quante simbologie, per fanatici ed esaltati, potrebbe avere un attentato a Benedetto XVI il 13 maggio a Betlemme.

Le domande da porsi in questo scenario, però, sono due:

1. Visto che le organizzazioni esoteriche comunicano con i simboli, è possibile che i problemi occorsi a Benedetto XVI, nel corso del suo pontificato, siano stati organizzati ad hoc e avessero chiari significati per chi li poteva capire? E se si, quali?

2. In un eventuale attentato a Benedetto XVI, siamo sicuri che i mandanti e gli esecutori sarebbero gruppi terroristici esaltati? O dietro, come successo per l'attentato a Papa Giovanni Paolo II e come scritto dal giudice Rosario Priore nella sentenza sui mandanti, potrebbero esserci, anche in questo caso, “entità statuali"?7
 
 
 

 

L'ultimo Papa secondo San Malachia - 1

 

 

 

 

L'ultimo Papa secondo San Malachia - 2

 

 

 

 

L'ultimo Papa secondo San Malachia - 3

 

 

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1 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti
 
2 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti: “Il principe Johannes, all’epoca dell’attentato del 1981, era presente nel consiglio di amministrazione della Banca di Monaco, Bayerischer Vereinsbank, e ne controllava il 15% del pacchetto azionario. Sia questa che la filiale londinese, laUnion Bank of Bavaria, erano state segnalate nell’inchiesta trentina relativamente al deposito di tre milioni di marchi da parte del mafioso turco Bekir Celenk, i tre milioni promessi ad Ali Agka per l’attentato al Papa.
La Bayerischer Vereinsbank rappresentava la più stretta connessione bancaria con la Bulgarian Foreign Trade Bank, considerata il polmone finanziario di diverse operazioni sporche.
Significativo, in particolare, appariva il fatto che una sua filiale fosse la Litex Bank (con sede in Beirut), azionista della Biblos Bank, cui apparteneva il potente esponente della falange Camille Chamoun, già presidente della repubblica libanese.
A detta delle fonti, la Biblos e la Litex rappresentavano una importante connessione tra l’est e l’ovest per il riciclaggio di denaro sporco proveniente dai traffici di droga libanesi e per i contatti con gli esponenti politici della Falange e dei Servizi segreti orientali".


3 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti

4 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti

5 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti

6 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti

7 Sentenza Rosario Priore: "...…tale delitto fu il risultato di un complotto di alto livello, e cioè che a monte dell’esecuzione, anzi degli esecutori materiali vi furono organizzatori ed entità con ogni probabilità statuali… tutti i Servizi, non solo quelli dei grandi Stati, si siano occupati di un fatto così grave e unico nella storia degli ultimi secoli…tutti, però, con l’obiettivo di impedire, una volta consumatosi il delitto, l’accertamento della verità, e così agendo.... quelle entità sono comunque riuscite a distruggere prove vere, fabbricarne di false, e a chiudere la bocca a tanti che sapevano la verità….”

 

 

Un unico destino di sangue?

 

 

Il Papa e il 13 maggio

Fonte web - Maurizio Blondet

Dio non voglia. Ma se il Papa cadrà sotto un attentato durante la sua visita in Israele, ovviamente l’attentato sarà fatto apparire di matrice islamica. E ovviamente, il clamore mediatico renderà impossibile far sentire voci diverse da quelle, potentissime, che strilleranno la «versione ufficiale». Sarà semplicemente impossibile parlare di un «false flag», quale probabilmente sarà.

Diciamo quindi sommessamente adesso, finchè si può, che si dovrà fare attenzione alle simbologie» che accompagnano simili attentati eccellenti. E’ stato il giudice Carlo Palermo, nel suo libro «Il Papa nel mirino» sulle indagini svolte in relazione all’attentato compiuto da Ali Agca, a rilevare che i particolari «significati» e le numerose «simbologie»... non possono, in questa prospettiva, essere trascurati: ci si trova in effetti in presenza non già di azioni delittuose rientranti in schemi di ordinaria criminalità, ma di fatti realizzati da gruppi terroristici «ispirati ed esaltati», da killer fanatici, e, soprattutto, tramite contatti resi possibili dalla massoneria, da entità occulte di raccordo.

Non si trattava, scrive il giudice, di un «comune» complotto, inteso come accordo tradizionale raggiunto tra complici appartenenti a una stessa organizzazione criminale. Ma piuttosto qualcosa di piú complesso... di piú attentati, la cui organizzazione sarebbe stata però diretta, aiutata, assistita, da una pluralità di soggetti interessati - anche se talora tradizionalmente contrapposti -, «uniti», nell’occasione, dal comune obiettivo della eliminazione del Papa, e facilitati, nel raggiungimento delle convergenze, dalla rete occulta della massoneria, e cioè di quella organizzazione segreta trasversale garantita dalla massima segretezza e omertà, che tutela la sua stessa sicurezza e libertà d’azione, non consentendo nemmeno ai propri associati - a livello orizzontale -, di conoscersi direttamente».

Viene chiamata in causa la Massoneria. Ma non solo:

tale delitto fu il risultato di un complotto di alto livello, e cioè che a monte dell’esecuzione, anzi degli esecutori materiali vi furono organizzatori ed entità con ogni probabilità statuali… «tutti i Servizi, non solo quelli dei grandi Stati, si siano occupati di un fatto così grave e unico nella storia degli ultimi secoli… tutti, però, con l’obiettivo di impedire, una volta consumatosi il delitto, l’accertamento della verità, e così agendo... quelle entità sono comunque riuscite a distruggere prove vere, fabbricarne di false, e a chiudere la bocca a tanti che sapevano la verità….».

Vediamo dunque la «simbologia» e il «significato» che risaltano negli attentati a Giovanni Paolo II (due, non uno), premettendo che devo questi suggerimenti e indicazioni all’amica, ed ottima ricercatrice di questo tipo di connessoni, Solange Manfredi.

Tali «simboli» sembrano incentrati sulla data del 13 maggio. L’apparizione di Fatima.

Il 13 maggio 1917 la Vergine appare ai pastorelli di Cova da Iria in Portogallo.

Il 13 maggio 1981 Ali Agca, il sicario professionale turco, spara al Pontefice in piazza San Pietro. Giovanni Paolo II riterrà di dovere la sua salvezza alla grazia della Vergine di Fatima. Ali Agca, nelle sue numerose e ambigue dichiarazioni, dirà di «conoscere il Terzo Segreto di Fatima».

Il 13 maggio 1982 è la data scelta da Giovanni Paolo II  per andare al santuario di Fatima in un pellegrinaggio di ringraziamento per lo scampato pericolo. Il 12 maggio è già a Fatima: e viene aggredito da un prete spagnolo di nome Juan Fernandez  Krohn, che cerca di colpire il Santo Padre con una baionetta lunga 37 centimetri. Viene immobilizzato dagli agenti di sicurezza.

Soltano anni dopo, monsignor Stanislaw Dziwisz - il segretario di Papa Wojtyla, oggi cardinale di Cracovia -  dirà che quel giorno il Papa, che aveva fatto finta di nulla, fu lievemente ferito: «Quando tornammo nella stanza (nel complesso del santuario di Fatima) c’era del sangue» sugli abiti.

pope_may_13_1.jpgChi è Fernandez y Krohn? La classica figura dell’«assassino solitario» (lone assassin), così consueta, per esempio, negli attentati contro presidenti americani: come Lee H. Oswald, ufficialmente ritenuto l’assassino di John F. Kennedy nel novembre 1963; come Jack Ruby, il gestore di night club, con agganci mafiosi, che si trasformò in assassino solitario uccidendo a bruciapelo Oswald il giorno dopo l’attentato a Kennedy; come quel John Hinckley che il 30 marzo 1981 ferì a pistolettate il presidente Ronald Reagan, e che risultò un intimo amico di Neil Bush, uno dei figli del vicepresidente George Bush, ex capo della CIA, poi presidente USA...

Come costoro, Krohn esibisce caratteri di instabilità mentale. Nato in spagna nel 1948,  diventa avvocato in Belgio; poi, entra nel seminario di Econe (Svizzera) come seguace dell’arcivescovo Marcel Lefebvre, dove viene ordinato sacerdote nel 1978. Sarà cacciato dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X dopo l’attentato al Papa; ma a quel tempo era già in rotta con i lefevriani, ed era entrato a far parte del gruppo fanatico «Tradizione Famiglia e Proprietà», il movimento del brasiliano Plinio Correa di Oliveira. Al processo, come Ali Agca, farà il pazzo, farneticherà che Woytyla è un agente comunista, messo dai sovietici alla testa del Vaticano. Gli viene comminata una pena di 6 anni di detenzione: ma solo tre anni dopo, il Portogallo lo espellerà - liberandolo - e il mancato «lone assassin» torna in Belgio.

Da tempo ha abbandonato la tonaca; in Belgio ridiventa avvocato, dove si segnala per atti violenti e inconsulti (schiaffeggia il presidente di Cassazione Eric Carrè); nel 1996 in Spagna è accusato di aver incendiato una sede di Herri Batsuna, il braccio politico legale dell’ETA, ma viene assolto; nel 2000, a Bruxelles, viene arrestato di nuovo mentre cerca di superare uno sbarramento di sicurezza del palazzo reale: vuole uccidere il re Alberto del Belgio, oppure il re Juan Carlos di Spagna, in visita. Ogni volta, viene condannato a mitissime pene (4 mesi con la condizionale); il giudice belga spiega la sua strana clemenza con la seminfermità mentale del soggetto, il suo «pentimento esplicito», e il «migliorato comportamento dopo il trattamento psichiatrico». Oggi continua a vivere indisturbato fra Spagna e Belgio.

C’è un collegamento fra Agca e Krohn? Vago magari, ma è stato messo in luce dalle indagini dei magistrati italiani che si occuparono dell’attentato di piazza San Pietro. E’ un riferimento comune alla famiglia Thurn und Taxis, e precisamente al principe Johannes, massone di rito scozzese (33) e ostile al Papa (la famiglia risulta tra i finanziatori della «Società Thule», ritenuta l’iniziatrice del movimento nazista).

pope_may_13_2.jpgI magistrati di Trento, nel 1983, giunsero a indicare le banche sulle quali doveva avvenire il pagamento - 3 milioni di marchi - promessi ad Ali Agca per l’assassinio del Papa. Una era la Bayerische Vereinbank di Monaco, in cui il principe Johannes Thurn und Taxis era all’epoca dell’attentato (1981)  presente nel consiglio d’amministrazione (detenendo un 15% del pacchetto azionario). In questa banca e nella sua filiale londinese, la Union Bank of Bavaria, il mafioso turco Bekir Celenk doveva depositare il denaro promesso ad Agca. La banca di Monaco aveva strettissime connessioni con la Bulgarian Foreign Trade Bank, considerata la finanziatrice di varie operazioni sporche.

Quanto al prete con la baionetta, Juan Fernández Krohn, «avrebbe trascorso un periodo di tempo nel monastero di Ratisbona, controllato e gestito dall’allora ottuagenario padre Emmeran, membro della famiglia dei Thurn und Taxis. Krohn risultò essere in stretto contatto con il cappellano ufficioso della stessa famiglia, il vescovo Rudolf Graber».

Capisco che si rischia di sconfinare in fanta-cospirazione, sul modello del «Codice da Vinci». Ma la nostra informatrice Solange Manfredi segnala un dato che pare interessante - e pare confermare certe «convergenze» a cui il giudice Palermo allude, «facilitate dalla rete occulta della massoneria, e cioè di quella organizzazione segreta trasversale garantita dalla massima segretezza e omertà.

Il fatto è il seguente: che Papa Benedetto XVI recentemente ha rifiutato il «placet» ad Alvaro Robelo, proposto dal Nicaragua come ambasciatore in Vaticano, nomina apparentemente sostenuta dal cardinal Obando y Bravo.

Difficile immaginare personaggio più losco: Alvaro Robelo è gran maestro della Loggia autonoma di Nicaragua. E’ stato padrone del Banco Europeo de Centro-America (BECA, appartenuta al defunto Calvi del Banco Ambrosiano), messa in liquidazione coatta nel 1996 e sequestrata dalla magistratura nicaraguense (sentenza recentemente annullata). E’ stato a lungo ambasciatore in Italia (anni ‘90) dove è in intimi legami con Gelli - e il figlio Maurizio Gelli compare tuttora come «aggregato di finanza» nell’ambasciata del Nicaragua, nonchè console onorario nicaraguense ad Arezzo e a San Marino (nonostante sia stato incarcerato a Vienna nel 1999 per sospetto di riciclaggio).

Il nome di Robelo compare nell’inchiesta Telekom-Serbia; la sua banca compare nel fallimento della Parmalat, filiale Nicaragua, di Calisto Tanzi; emerge come «fratello» di Calvi nella loggia massonica di Andorra. Si sospetta che nei suoi spostamenti da latitante, Totò Riina usasse un’auto con targa diplomatica nicaraguense. Pare che certe attività di riciclaggio venissero compiute a favore della mafia.

Attivissimo, Robelo ha fondato un movimento politico, «Arriba Nicaragua» - imitazione di «Forza Italia» - con cui ha cercato di presentarsi alle elezioni del 1996; poteva vincere ma è stato respinto dalla magistratura, per via della sua doppia cittadinanza (una è italiana). Allora ha appoggiato Daniel Ortega (il sandinista, di sinistra) che ha vinto le elezioni, e che appunto lo vorrebbe ambasciatore in Vaticano. Carica utilissima, anzi necessaria, per uno che ha bisogno di immunità diplomatica onde sventare la nube di inchieste giudiziarie internazionali, fra cui quella austriaca sul riciclaggio per la mafia.

Ma non si pensi che Alvaro Robelo sia un appestato, un paria. Al contrario. Sua figlia Monica è ambasciatrice «straordinaria e plenipotenziaria del Nicaragua» presso gli organismi internazionali (la FAO a Roma), e il figlio Carlos è ambasciatore permanente del Nicaragua all’ONU di Ginevra.

Del resto, il Nicaragua è un generoso dispensatore di «immunità» per noti terroristi italiani, lì latitanti. Terroristi apparentemente «rossi», autori di delitti efferati (come quello di Primavalle), ma con strane protezioni diplomatiche e frequentazioni altolocate: si tratta essenzialmente del gruppo di fuoco della «Unione Comunisti Combattenti», che fece concorrenza in atti sanguinosi alle Brigate Rosse.

C’è Alfio Casimirri (delitto Moro), di cui anni fa strani giudici italiani volevano raccogliere «dichiarazioni spontanee» che avrebbero scagionato Adriano Sofri, uno che frequenta la casa del presidente Daniel Ortega; ha un ristorante a Managua, «Magica Roma».

C’è Mario Grillo, condannato per il rogo di Primavalle. Viene da una famiglia di generali dei carabinieri, pare sia parente del defunto generale Dalla Chiesa, Dopo la strage era fuggito in Svezia;
ne esce con un passaporto concessogli da Olof Palme, e con una moglie, per raggiungere il Nicaragua sandinista.

C’è Guglielmo Guglielmi (omicidio Torregiani, con Cesare Battisti), arrivato in Nicaragua dalla Francia su un comodo yacht, insieme alla moglie, terrorista, Rita Cauli. Non si creda che sia gente ridotta a lavare i piatti nei ristoranti o a rifare i letti. Rita Cauli (traffico d’armi, membro della «scuola di lingue Hyperion», un pied-à-terre a Parigi usato da CIA, KGB, Mossad e brigatisti), ha per esempio passaporto diplomatico dell’ONU, con cui viaggia in tutto il Sudamerica con un sacco di soldi, a fare cose come «progetti di scolarizzazione nella foresta amazzonica» per conto, dice, delle Nazioni unite. Sono tutti molto vicini ai governi nicaraguense e brasiliano. Cesare Battisti, dovendo andar via dalla Francia, non a caso è andato prima in Nicaragua e poi in Brasile, sotto la protezione della Cauli.

Il lettore dirà: cosa c’entra tutta questa storia con gli attentati al Papa? Ha ragione, forse niente. E’ solo per mostrare una piccola veduta di quelle “convergenze” di cui parla il giudice Palermo: convergenze fra «una pluralità di soggetti interessati - anche se talora tradizionalmente contrapposti -, «uniti», nell’occasione, dal comune obiettivo della eliminazione del Papa, e facilitati, nel raggiungimento delle convergenze, dalla rete occulta della massoneria». Convergenze capaci di organizzare «un complotto di alto livello», dove «monte dell’esecuzione, anzi degli esecutori materiali vi furono organizzatori ed entità con ogni probabilità statuali».

Se il Papa Benedetto ha rigettato come ambasciatore in Vaticano Alvaro Robelo, il Gelli nicaraguense (e piacerebbe sapere da quali cardinali caldeggiato, il personaggio), certo ha offeso «una pluralità di soggetti interessati». Forse anche «statuali». E anche se «tradizionalmente contrapposti», ben capaci di «unirsi per un attentato di alto livello». A certi livelli, «destra» e «sinistra» sono parole vuote.

Il 13 maggio, Benedetto XVI sarà a Betlemme. Dio non voglia, e questo scritto spera di contribuire a sventare l’irrimediabile. Ma se accadrà, ci si ricordi di questi retroscena.

Perchè, vedete, il film tratto dal romanzo di Dan Brown, «Angeli e Demoni», profondamente ostile alla Chiesa, doveva uscire in prima visione il 15 maggio. Ma in Italia e negli USA, l’inizio delle programmazioni è stato - non si sa perchè - anticipato: al 13 maggio. Data della visione di Fatima. Dell’attentato a Giovanni Paolo II. E quando Papa Benedetto sarà a Betlemme, a pregare nella grotta della Natività.

E’ possibile che ci sia qui una «simbologia», un «significato»? Che il film stesso sia programmato per sostituire alla verità una «verità» da dare in pasto a un’opinione pubblica sgomenta e agghiacciata? Una nube di polvere da aggiungere al polverone mediatico, in modo che realtà e fantasia, sospetti sensati e sospetti fantasiosi si confondano? Un progetto messo in atto da «quelle entità sono comunque riuscite a distruggere prove vere, fabbricarne di false, e a chiudere la bocca a tanti che sapevano la verità»?

Nel film, è questione di un conclave per l’elezione di un nuovo Papa. Mi si dice che due cardinali italiani, delusi dal conclave precedente dove speravano di essere eletti, siano di nuovo in piena fioritura di speranza e di ambizione.

Mi domando anche se il Papa sia o no consapevole dalla valenza «simbolica» della data, in cui si mette in mano ai padroni di Israele. Dio non voglia, e la Vergine lo guardi. Grazie, Solange, per tutte le informazioni.

 

 

NWO,UN NUOVO ORDINE MONDIALE,

DAVID ICKE(DOC)PART 1/3

 

 

 

 

NWO,UN NUOVO ORDINE MONDIALE,

DAVID ICKE(DOC)PART 2/3

 

 

 

 

NWO,UN NUOVO ORDINE MONDIALE,

DAVID ICKE(DOC)PART 3/3

 

 

PILLOLE DI MASSONERIA

Segreti e filosofie esoteriche, o segreti

e filosofie politico-economiche?

 

Fonte web

 

La massoneria è stata ed è davvero in grado di influenzare gli avvenimenti culturali e politici come essa si vanta?

 

Notoriamente non si ha un’idea chiara su cosa è precisamente la massoneria, si liquida per lo più l’argomento con la frase intrisa di retorica “è una setta”; in verità questa definizione non è lontana dalla realtà se si intende per “setta” una comunità o comunque una cerchia ristretta di persone che si riunisce per scopi di varia natura…

Secondo le definizioni dei più alti rappresentanti di questo argomento, la massoneria è definito come un ordine iniziatico che ha come scopo l’emancipazione individuale e spirituale e la “conoscenza” divulgata di generazione in generazione a coloro che si dimostrano degni di accoglierla.

 

Le date sull’origine della massoneria sono molto contrastanti, si va dalla notte dei tempi all’antico Egitto, ma il 24 giugno 1717 viene presa come data di nascita della massoneria moderna, giorno in cui varie logge londinesi si unirono dando vita alla Grande Loggia d’Inghilterra.

 

All’interno di queste logge, vige una gerarchia ben definita che si divide in apprendisti, compagni e maestri d’arte, nomine di chiaro spunto edilizio e derivanti dagli ordini dei costruttori di chiese e cattedrali di epoca medioevale (anche i simboli sono tipicamente di questa ispirazione).

 

Notoriamente all’apice della gerarchia massonica c’è il cosiddetto “Gran Maestro” del 33esimo grado (ossia l’apice della conoscenza essendo i gradi 33 e in teoria per ogni grado viene svelato un segreto); racchiudere la storia della massoneria in poche righe risulterebbe difficoltoso oltre che poco chiaro, si dovrebbe parlare di Templari, di Jacques de Molay, di Goffredo di Buglione, di Priorato di Sion, di Leonardo da Vinci, di Cabala e non sarebbero sufficienti poche righe per rendere chiara la vicenda.

 

La massoneria rivendica anche dei meriti in cambiamenti epocali incredibili come la Rivoluzione francese e quella russa e di ideali quali l’illuminismo ed il socialismo moderno, passando addirittura per lo sbarco in Europa degli alleati alla fine del secondo conflitto mondiale, oltre ad aver riscritto la storia secondo canoni a loro più consoni cancellando culture e civiltà testimoni di verità storiche.

 

Gli “Illuminati di Baviera”, che erano una setta fondata nella seconda metà del ‘700, avevano come propositi quelli dell’abbattimento di ogni forma di governo e di religione, della proprietà privata nonché del concetto di “famiglia” e di educazione famigliare, il loro simbolo era una piramide con in cima un occhio (occhio tracciato in un cerchio rappresentante il dio egiziano Horus ed il sole)…

 

Questo simbolo lo possiamo ben notare sulla banconota di uno dei paesi più importanti del mondo, quella da un dollaro americano:

 

 

Questa piramide di chiara ispirazione massonica fu fatta stampare sulla banconota statunitense per volere del presidente Roosevelt (massone di 32esimo grado) insieme alla scritta ben visibile “Novus Ordo Secolorum Annuit Copetis” che vi appare sotto e sopra la piramide, e che significa “un nuovo ordine mondiale arride agli iniziati” frase che veniva usata come motto dagli “Illuminati” sopracitati; fuori il cerchio che accoglie la piramide e l’occhio c’è l’altra scritta “The great seal” (il grande suggello).

 

Si possono notare altre 2 cose: la piramide è mozza e alla sua estremità, ossia dopo 13 file di mattoni, c’è il grande occhio e successivamente i numeri romani  scritti alla base della piramide che indicano il 1776 (data di fondazione dell’ordine degli illuminati di Baviera).

 

Il numero 13 è un numero importante per gli illuminati, visto che le sue gerarchie comprendono 13 gradi divisi in varie categorie e stando a quanto riportato dalla piramide dopo la 13esima fila di mattoni c’è l’occhio che dovrebbe rappresentare il punto di arrivo di una nuova era…

Altro simbolo esoterico presente sul dollaro è l’aquila che è anche l’emblema americano.

 

 

Possiamo ben notare che sopra l’aquila ci sono 13 stelle che, se unite l’un l’altra, formano una grande stella di Davide; l’aquila ha tra gli artigli 13 frecce, 13 sono le strisce della bandiera, nell’altro artiglio il volatile tiene un ramo con 13 foglie e 13 olive, nel becco l’aquila ha un nastro con su scritto “E pluribus unum”, “di tutti uno”, molti associano questa scritta al significato che i segreti degli illuminati verranno divulgati a tutte le nazioni per costituire un governo mondiale; Nell’antico Egitto il dio Horus (adorato dagli illuminati) veniva rappresentato con una testa di falco.

 

Secondo molte credenze esoteriche la piramide è come un tramite per leggere e calcolare le ere del mondo, a dire di Russel, che fu il fondatore dei testimoni di Geova, il nuovo ordine mondiale si compirà quando si arriverà al punto della piramide in cui c’è l’occhio; altri esperti del genere, che hanno analizzato la piramide della banconota, asseriscono che questo avverrà attorno al 2010…

 

Altri studiosi come il professor Quigley, nei suoi libri, avverte che nel mondo è presente una setta che ha il programma di creare un sistema finanziario internazionale di controllo per governare l’entità politica ed economica mondiale, tesi che molti riportano supportandola con le parole che ebbe a dire Rockefeller nel ’91 quando asserì che esiste una cospirazione internazionale che ha come scopo quello di fondare un governo mondiale retto da una sinarchia e che l’unico ostacolo sarebbe l’autodeterminazione dei popoli…

 

Gli illuminati (banchieri, industriali di ogni estrazione, business man ecc.) si sono riuniti ad Ottawa lo scorso 8 giugno, hanno elaborato il nuovo piano mondiale per il prossimo anno? Ascoltando l’opinione degli esperti nel settore il piano dello scorso anno sarebbe stato l’aumento del prezzo del petrolio…

 

Molti rivedono in questi pseudo-metodi di presa del potere tramite mezzi economici i precetti del fondatore degli illuminati che sosteneva e incoraggiava questo tipo di  atteggiamento per arrivare allo scopo; qui però sorge una dubbio e cioè dove finisce il confine esoterico-spirituale ed inizia quello pragmatico-economico?

 

Tra i massoni o appartenenti a sette segrete storicamente più celebri, si ricordano Walt Disney, Henry Ford, Benjamin Franklin, Duglas Mc Arthur, George Washingotn, Joh Wayne.

 

 

 

 

APPROFONDIMENTO

 

SIMBOLISMO DEL NUOVO ORDINE MONDIALE

 

L'importanza del numero 13