SIGNORAGGIO BANCARIO:

UN MOSTRO CHE AFFAMA I POPOLI

 

(a cura di Claudio Prandini)

 

 

 

 

INTRODUZIONE

Reddito di Cittadinanza – Lettera Aperta ai Vescovi

SINTESI

di Giacinto Auriti

Fonte web

Attualità della Dottrina Sociale della Chiesa

La Dottrina Sociale della Chiesa è sinteticamente ed esaurientemente formulata in cinque parole del Pater Noster: “…dacci oggi il nostro pane quotidiano…”. Qui la parola più importante non è “pane”, ma “nostro” che sta a significare che non bisogna dare solo il pane, ma anche il diritto di pretenderlo, cioè la “proprietà”. Il pane soddisfa il bisogno di mangiare comune a tutti gli esseri viventi. Il diritto di pretendere, che distingue l’uomo dalla bestia, soddisfa il bisogno di giustizia, il bisogno della certezza del diritto e conferisce all’uomo la dignità giuridica di essere “soggetto”, non “oggetto”, di diritto. Sorge a questo punto la domanda: “come è possibile dare all’origine la proprietà del pane a chi non ha il diritto di pretenderla? E’ ovvio che se do il pane a chi non è proprietario il gesto è riconducibile alla categoria dell’ ”elemosina” , non del “diritto sociale”.

Così De Gasperi congedò la Dottrina Sociale della Chiesa

Ecco perché ”De Gasperi, (…) affidando la politica economica ad uomini come Einaudi e La Malfa, prese congedo dalla dottrina sociale della Chiesa. (…) Come è stato giustamente osservato, De Gasperi non si limitò ad una semplice revisione della dottrina sociale della Chiesa (…), fece qualcosa di più definitivo e sotto molti punti di vista stupefacente : la cancellò con un solo tratto di penna (…) Realizzò l’egemonia della Democrazia Cristiana in Italia (…) secondo una linea che si ricollegò (…) più alla prassi degli statisti liberali dell’Italia prefascista che alla tradizione della dottrina sociale cattolica. (cfr. Giuseppe Bedeschi., Le ideologie politiche in Italia dalla Costituente al centrismo, Torino, 2003, p. 27).

Ecco perché la Dottrina Sociale della Chiesa è stata vanificata

La verità è che la dottrina sociale della Chiesa non poteva essere realizzata perché mancava la parte relativa al sistema monetario: la scoperta del valore indotto per la proprietà popolare della moneta. La moneta era ancora concepita come titolo di credito rappresentativo della riserva di proprietà della banca. Con la fine degli accordi di Bretton Woods abbiamo avuto la conferma storica, oltre a quella scientifica (cfr. Auriti, L’ordinamento internazionale del sistema monetario, Edigrafital, Teramo, 1993, p. 41 e ss.), che la riserva non serve.

Il Senso del Valore Monetario – Il Reddito di Cittadinanza

Una volta dimostrato che il valore monetario è causato non da chi emette, ma da chi accetta la moneta per convenzione sociale, ne va attribuita gratuitamente la proprietà, a titolo originario al portatore come reddito di cittadinanza, perché è lui stesso che, accettandola, ne crea il valore, senza alcun costo. Ecco perché la moneta, all’atto dell’emissione, deve essere accreditata (e non addebitata) alla collettività nazionale. In tal modo può essere realizzata la dottrina sociale della Chiesa solo con la giustizia monetaria che consente ad ognuno di comprare con la sua moneta il suo pane.

La Proprietà della moneta deve essere Popolare – Tutti d'accordo

Con la proprietà popolare della moneta si può creare finalmente la convergenza di forze politiche finora contrapposte ed incompatibili. Le sinistre la devono accettare perché – avendo la moneta un potere d’acquisto pari alla totalità dei beni reali misurati o misurabili nel valore – realizza concretamente e senza debito, la “proprietà di popolo” anche dei beni reali. Le destre la devono accettare come “socializzazione della moneta” cioè come bene perseguito non con la formula del mero godimento economico (in conformità delle tesi del nichilismo giuridico della lotta di classe) ma come diritto della persona con contenuto patrimoniale. I liberali la devono accettare in quanto si realizza il disposto del 2° co. dell’art. 42 della Costituzione che dispone l’accesso alla proprietà per tutti e potenzia l’economia di mercato.

Economia di Mercato secondo Giustizia

Infatti con questo progetto, per finanziare i produttori, si “finanziano” i consumatori che è l’unico modo per promuovere secondo giustizia l’economia di mercato. I cattolici la devono accettare perché altrimenti la dottrina sociale della Chiesa viene relegata nella soffitta delle utopie dimenticate. Si dà infatti, ad ognuno, non l’elemosina, ma il suo denaro per comprare il suo pane in piena dignità giuridica. Si realizza così la società organica della democrazia integrale in cui il popolo non ha solo la sovranità politica, ma anche quella monetaria. (cfr. G. Auriti, Il Paese dell’Utopia, la risposta alle cinque domande di Ezra Pound, Tabula fati, Chieti 2002, p. 39 e ss.). L’unica condizione perché questo progetto si realizzi è che gli operatori non facciano parte della categoria, storicamente nefasta, dei camerieri dei banchieri.

Con la scoperta del valore indotto come misura del valore e valore della misura, si è finalmente scoperta la verità monetaria. Poiché la proprietà della moneta deve essere di chi ne crea il valore e non di chi ne fa il simbolo, la moneta deve nascere, a titolo originario, di proprietà di chi l’accetta, e non di chi la emette. Da ciò consegue che, all’atto dell’emissione, la moneta va accreditata come reddito di cittadinanza e non addebitata come attualmente avviene..

Quando la banca centrale emette la moneta prestandola, poiché prestare è prerogativa del proprietario, trasforma la collettività da proprietaria in debitrice del proprio denaro. Ecco perché la c.d. moneta nominale è diventata corpo del reato di truffa di dimensioni planetarie. Mancando la consapevolezza che la moneta è gravata dall’equivalente “debito da signoraggio” (analogo all’ipoteca che grava sugli immobili) il cittadino si illude di disporre della proprietà della sua moneta perché quando la spende trasferisce anche l’equivalente debito non dovuto e, quando l’incassa, acquista anche il medesimo, equivalente debito causato dalla truffa professionalmente realizzata dalle banche centrali. Dilaga così il malessere sociale dell’insolvenza ineluttabile per debiti non dovuti, che può essere eliminata solo sostituendo alla moneta nominale, debito del portatore, la moneta di valore indotto, proprietà del portatore.

In questo sistema è impossibile attuare il messaggio del Pater noster: “…dacci oggi il nostro pane quotidiano”, mentre l’unico realmente operante è quello del Deuteronomio: “…Presta al povero…”. Il povero infatti diventa tale perché trasformato da proprietario in debitore del proprio denaro.

Ciò spiega anche la differenza tra Vecchio e Nuovo Testamento, e cioè tra ebraismo e cristianesimo, ossia tra “prestare” e “dare”. Poiché la moneta, come misura del valore e valore della misura, ha un potere d’acquisto pari a tutti i beni economici che si possono acquistare, ne duplica specularmente il valore. Il portatore della moneta può comprare, a libera scelta, i beni offerti sul mercato, a condizione che gli sia assegnato, secondo giustizia, all’atto dell’emissione, la sua quota di reddito monetario di cittadinanza, a titolo di “proprietà” e non di “debito”. Per dare ad ognuno la proprietà del “suo” pane occorre dargli la proprietà della “sua” moneta per comprarlo.

Oggi le banche, prestando all’atto dell’emissione la moneta di costo nullo e senza riserva, sono in grado di elargire, a costo nullo, prestiti illimitati e/o pretenderne la restituzione. Oggi le banche sono le “chiese di Satana” e le banche centrali le relative “cattedrali”, perché si spaccia per valore monetario, l’elemosina concessa in prestito dal truffatore al truffato. Senza la proprietà popolare della moneta la Dottrina Sociale della Chiesa non è attuabile. Ecco perché Satana si è appropriato della moneta e si è storicamente realizzata una tradizione satanica che ha trasformato i popoli da proprietari in debitori da signoraggio del proprio denaro, vittime di una truffa mostruosamente immane.

San Francesco l’aveva capito. Ecco perché consentì ai padri questuanti di accettare solo l’obolo di beni reali e vietò di accettare la moneta-elemosina di Satana.

Per sconfiggere Satana e dare attuazione alla Dottrina Sociale della Chiesa si deve fare di ogni popolo il proprietario della sua moneta come fondamentale ed universale atto di giustizia.

 

 

Prof. Auriti - Signoraggio Bancario: La più Grande Truffa della Storia

 

 

L’Italia e l’Ora della Sovranità

Monetaria: si riparte da L’Aquila

di Sergio Basile

 

Sovranità Nazionale e riscatto dell'Italia: si riparte da L'Aquila. QuiEuropa.it , Losai.eu, Sete di Giustizia ed altri quotidiani nazionali e siti studiano e presentano proposte concrete.

Fonte  web - Giugno 18/2013

Italia: alla Ricerca della sovranità rubata

L'Aquila, San Martino in Rio (RE) - Stasera alle ore 21,15 presso la Sala d'Aragona della Rocca Estense di San Martino in Rio (Reggio Emilia) si terrà un importante convegno dal titolo: "E’ possibile far ripartire l’economia senza l’uso dell’Euro?". E' indubbiamente l'argomento del momento, ormai assodata l'incontrovertibile verità sulla portata distruttiva della moneta unica (il dio euro) e dei suoi accidenti, co-protagonisti  del tracollo pilotato dei Paesi del Sud Europa e dell'Italia stessa. Golpe architettato ad arte dai poteri occulti che dominano il mondo e dai famigerati "mercati". Ospite della serata sarà Massimo Amato, Docente di “Storia Economica e del Pensiero Economico” presso l’Università Bocconi e co-realizzatore della moneta complementare di Nantes (Et voilà le SoNantes).

Si riparte da L'Aquila…

Ma quello della convenienza dell'euro (e/o dell'eventuale ed auspicabile ritorno alla lira pre-divorzio Banca d'Italia-Tesoro del 1981) è  stato anche l'argomento della settimana trattato Domenica scorsa a L'Aquila presso la sala congressi della Chiesa di San Bernardino (santo anti-usura per eccellenza, cui spoglie mortali erano eccezionalmente ospitate presso la stessa struttura: spoglie miracolosamente rimaste integre naturalmente e malgrado lo scorrere dei secoli). Incontro promosso dalla redazione di Qui Europa e dal sottoscritto in concerto con Padre Quirino Salomone (combattivo parroco "anti-usura" e "anti moneta-debito", amico e seguace di San FrancescoSan Bernardino e dell'indimenticato professor Giacinto Auriti, il papà del Simec) in collaborazione con Rocco Carbone (per Sete di Giustizia); con il collega giornalista Daniele Di Luciano (per Losai.eu) e con lo scrittore leccese Cosimo Massaro (autore di "La Moneta di Satana", esperto di tematiche relative a debito e sovranità monetaria). Una tavola rotonda tra amici giunti da tutta Italia nella città Abbruzzese (simbolo ed incarnazione dell'Italia colpita al cuore dall'emblematico "terremoto" ma desiderosa di rinascita e giustizia, nonché città di Papa Celestino V e della Bolla della Perdonanza).

Verso iniziative concrete condivise

Quello a L'Aquila è stato un momento di riflessione importante che da qui a poco porterà all'adozione di originali soluzioni editoriali ed iniziative pratiche su più fronti - editoriale e mediatico - che vadano di pari passo ed integrino lo strumento web. Soluzioni condivise protese ad ingenerare negli Italiani – anche quelli che ignorano internet – una nuova consapevolezza diffusa su tali fondamentali tematiche economiche e monetarie, al fine di tentare di contrastare una disinformazione mediatica dilagante e sistematica, inerente all'euro ed alle stesse  politiche comunitarie coloniali "Made in Ue".

Scopi della Tavola Rotonda: informare ed agire!

Scopo dell'incontro è stato altresì quello di riportare al centro del dibattito nazionale il tema dell'usura legalizzata e della sovranità monetaria (e finanziaria) rubata e colpita a morte prima dal celeberrimo divorzio Tesoro-Bankitalia del 1981, poi dalla privatizzazione della Banca d'Italia – intervenuta in seguito al decreto Carli-Amato del 1992 - e poi dall'introduzione dell'euro e dal correlato ed occultatissimo Sistema Target2 (vedi articoli in allegato). Un attacco ideato ad hoc, condotto a tappe - come detto in più sedi – ed indotto per fini di mero accentramento politico in chiave mondialista che sta devastando il Bel Paese inducendo al suicidio migliaia di onesti padri di famiglia schiacciati dalla  cosiddetta "crisi". Come testimoniato – tra l'altro – dallo stesso Daniele Di Luciano, che ha parlato espressamente di centinaia di lettere inviate alla redazione del suo giornale scritte da Italiani disperati e alla deriva più totale, dietro l'assordante e vergognoso silenzio della politica. Ciò, attraverso l'implementazione – a stretto giro – di una serie di iniziative concrete (settimanale cartaceo e canale multimediale) ideate con lo scopo di creare una sempre maggiore consapevolezza sulle tematiche in oggetto, ponendo al centro del dibattito pubblico nazionale la questione della sovranità monetaria (proprietà della moneta) quale panacea primaria a questo massacro indotto del Bel Paese, coperto tra le nebbie dell'ingannevole e pretestuosa espressione "crisi economica internazionale". 

Le contromosse dei media di regime

Intanto sui media di regime nella serata di ieri andava in onda il nulla… Basti guardare alle "sconclusioni" del talk politico Mediaset (Rete 4), Quinta Colonna, di Paolo Del Debbio. Una puntata a mio modesto modo di vedere assolutamente sopra le righe e scialba, catterizzata da mezze analisi incompiute sulla presunta bontà (assolutamente non dimostrata e non dimostrabile) della moneta unica. Tra gli ospiti "d'eccezione", oltre ad una ingessatissima Alba Parietti - tra gli altri – anche Ignazio La Russa (FdI), Marino Mastrangeli (Gruppo Misto ed ex M5S – rivelatosi fan dei deleteri Stati Uniti d'EuropaDaniela Santanché (PdL), l'onnipresente Presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti e il giornalista tedesco Peter Seidel.

Le Sconclusionate analisi filo-europeiste di Quinta Colonna

Dicevo una puntata alquanto sterile, che probabilmente ha toccato il suo momento più vero ed interessante durante il collegamento con la Piazza di Corigliano Scalo, in Calabria, sul finire della trasmissione, quando il giovane e coraggioso "Francesco", intervistato in mezzo al mucchio da Del Debbio, passava in rassegna con grande lucidità i diversi mali dell'euro, venendo tuttavia prontamente zittito da una serie infinita di sconclusionate repliche da studio. La puntata ha tuttavia offerto momenti esilaranti e - consentitemi – di rara comicità: dalla difesa dell'asfissiante costruzione Ue da parte "dell'europeista" La Russa; alla "geniale" Santanché (che anziché ad esempio riconoscere i mali assoluti dell'euro, della BCE e dei suoi artefici, auspicava addirittura la provvidenziale nascita di una BCE stile FED, dimenticando gli oggettivi sfaceli della stessa Banca Federale Usa, e la sua complicità nella stessa crisi del 1929). Passando infine all'imbarazzante ed ardita difesa ad oltranza della moneta unica da parte dello stesso "paladino" dei consumatori – Rosario Trefiletti - secondo il quale "il ritorno alla lira equivarrebbe ad una disfatta nazionale". Ma – ci dispiace contraddire il Presidente di Federconsumatori – così non è! E Qui Europa lo ha finora dimostrato in dozzine di articoli (Vedi allegati). Come scordarsi – ad esempio – del famigerato Sistema Target2, reale strumento schiavistico-coloniale che dal 2007 (anno della sua inaugurazione) ha costretto l'Italia e diventare succube della Germania che fino ad allora non riusciva ad accumulare surplus nei confronti del nostro Paese? Davvero non si può!

Il falso Mito della "Super-Germania" e degli Stati Uniti d'Europa

Tale "particolare" – tra l'altro - è sfuggito anche allo stesso giornalista teutonico Peter Seidel, addentratosi in una roccambolesca quanto azzardata difesa ad oltranza del superomismo tedesco a scapito della presunta "debolezza" del sistema economico italiano. Tuttavia, Del Debbio anziché sminuire il ruolo della lira sovrana avrebbe dovuto ricordare al collega tedesco come il sistema economico d'impresa italiano fosse stato fino al 2007 (anno del Target2) leader in Europa e nel mondo nell'accumulo di surplus commerciale, potendo contare – tra l'altro – anche su un invidiato ed insuperato modello di sviluppo e sulla prima rete d'imprese a livello continentale. Tutto ciò – ribadiamo – proprio prima dell'introduzione dell'euro, del correlato sistema di regolamentazione interbancaria tra banche centrali  (Target2) e dell'avvio dell'illegittimo attacco da parte delle plurindagate agenzie di rating all'Italia. Ma questo gli ospiti di Quinta Colonna ieri sera rembravano ignorarlo… lanciandosi verso azzardate soluzioni mondialiste e federali, protese all'accentramento continentale ed alla definitiva deriva targata "Stati Uniti d'Europa". Come si dice: dalla padella alla brace!

La Proposta di Nantes

Ma i popoli stanno pian piano uscendo dalla disillusione, e ciò lo dimostra anche quanto sta accadento in queste ultime settimane oltralpe, a Nantes, in Bretagna, dove sta per entrare in funzione un sistema di moneta complementare voluto dall’amministrazione locale e realizzato con la decisiva consulenza di due professori dell’università Bocconi di Milano, Massimo Amato e Luca Fantacci. La Redazone di Qui Europa osserverà da vicino l'evolversi del progetto ed al limite valuterà con gli altri partner italiani coinvolti a L'Aquila una eventuale collaborazione verso questa direzione che possa al limite integrarsi con le soluzioni studiate durante la tavola rotonda in Abbruzzo. Sempre che tale sistema si riveli davvero efficace. Vedremo! Per il momento tuttavia esso non sembra risolvere il problema degli indigenti, ovvero di colorono che sono assolutamente sprovvisti di moneta. I disagiati, i diseredati del terzo millennio, per intenderci!

La Moneta Complementare di Nantes

La moneta complementare di Nantes sarebbe un semplice strumento pensato per stimolare gli scambi economici in ambito locale, in tempi di crisi ma non solo. Essa potrebbe rivelarsi una buona trovata (per la verità già ideata sia pur in termini ancora più efficaci dalla scuola auritiana) atta a risolvere l’incancrenita questione dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese. Certo, è anche un’idea di moneta diversa da quella dominante, che considera il denaro una riserva di valore: nella moneta complementare conta solo il valore di scambio. Ma prima di addentrarsi in ipotesi di palingenesi finanziaria potrebbe essere utile capire cos’è e come funziona una moneta complementare, e che cosa può dare sin da ora, nel mondo del capitalismo finanziario in crisi del secondo decennio del XXI secolo. In effetti si tratta di una sorta di camera di compensazione che coinvolge imprese, lavoratori e servizi pubblici, nulla più! Uno strumento che serve a contabilizzare gli acquisti e le vendite che le imprese fanno fra di loro in un’unica contabilità chiusa su se stessa, in cui ogni volta che vendo ottengo un credito, ogni volta che compro ho un debito, e si tende a compensare i debiti con i crediti. Il sistema è multilaterale, nel senso che io posso comprare da un soggetto A e ripianare il mio debito vendendo a un soggetto C. Esperienze del genere esistono già, la novità di Nantes è quella di inserire anche i lavoratori. Le imprese potranno, se si metteranno d’accordo coi dipendenti all’interno di contratti di secondo livello, pagare una parte del salario in moneta locale.

I Limiti di Nantes e la questione degli indigenti

I limiti di Nantes sono però evidenti: la moneta complementare proposta dal bocconiano Amato non risolve assolutamente il problema degli indigenti (come detto) cioè di coloro i quali vessati dal sistema-truffa non dispongono in maniera assoluta di moneta per qualsivoglia acquisto. Ma evremo modo di approfondire il tema di seguito nei prossimi incontri a L'Aquila in programma nelle prossime settimane.

 

 

Beppe Grillo nel 1998 spiega il Signoraggio Bancario

 

 

LA Nostra Priorità deve essere la

Proprietà Popolare della Moneta

di Rocco Carbone

L'Importanza del reddito di Cittadinanza e le conclusioni della tavola rotonda di L'Aquila. Informare per Rinascere – Al Via Settimanale Cartaceo e Canale You Tube.

Fonte web - Giugno 22/2013

La nostra Priorità – La Proprietà Popolare della Moneta

L'Aquila, Pescara -  Grazie alla redazione di "Qui Europa" (www.quieuropa.it) e a Padre Quirino Salomone a L'Aquila lo scorso 16 Giugno 2013 si è svolto un incontro importante. Chi scrive è stato invitato come rappresentante del movimento di pensiero SdG (www.setedigiustizia.org). Lo scopo del dibattito è stato quello di riflettere e decidere in che termini collaborare per diffondere e dar valenza pratica alla teoria della "Proprietà Popolare della Moneta", reale soluzione e pacacea concreta a gran parte dei mali sociali odierni e a questa crisi indotta. Si pensi ad esempio alla persecuzione fiscale; alla disoccupazione; al degrado di infrastruttire come ospedali e scuole; all'ammontare di un debito pubblico immorale ed illegale che qualcuno vorrebbe gettare sulle spalle degli incolpevoli cittadini italiani e degli Europei del Sud Europa. In questa occasione abbiamo dato maggior importanza anche all'ambito della fede, accogliendo le riflessioni di diversi credenti della Fede Cattolica per il fatto che il messaggio proposto è coerente con il Vangelo. Padre Quirino Salomone, che ringraziamo per la Sua ospitalità,  ha coordinato i presenti, ma la cosa più importante è stata che il Padre ha ribadito l'importanza della Preghiera per la Conversione di chi usa questo sistema truffaldino ed immorale che è posto oggi a vantaggio di pochi e a danno della maggioranza

Una Moneta Debito e/o Complementare che non aiuta gli indigenti

Inoltre Padre Quirino ha messo in evidenza aspetti non ancora considerati da parte di chi si occupa di proporre sistemi economici e monetari alternativi. Quando si parla di mezzi di pagamento alternativi  essi spesso sono collegati alla moneta ufficiale, l'euro. Questo comporta una conseguenza gravissima e non considerata da altri sistemi proposti in questi ultimi tempi. Vedi ad esempio "Sardex" o "Proposta di Nantes". Il fatto cioè che gli indigenti che non hanno euro non possono accedere al vantaggio. Perciò occorre studiare un sistema parallelo svincolato dalla moneta corrente.

La Sovranità Monetaria e la Proprietà della Moneta al Portatore

Come noto, oggi la moneta nasce di proprietà della banca che la emette prestandola ai cittadini. Noi vogliamo che nasca di proprietà dei cittadini (dunque che la proprietà sia al portatore) e che sia accreditata ad ognuno come  Reddito di Cittadinanza. E' su questo principio enunciato  dall'indimenticato Professor Giacinto Auriti che si deve invitare a studiare l'alternativa. In sintesi, chi ha le possibilita produce ma la ricchezza di quello che ha prodotto gli è conferita anche dai nulla tenenti.

L'essenza di Auriti - Difesa degli ultimi e Reddito di Cittadinanza

Quindi anche a loro (agli indigenti, cioè) tocca di diritto una parte del valore che essi contribuiscono a creare, e questo si può attuare – ribadiamo – dando Reddito di Cittadinanza a TuttiUn esempio concreto potrebbe essere quello della mensa dei poveri di Padre Quirino: i pasti che vengono distribuiti hanno un valore che di fatto è stato conferito loro dai poveri dato che necessitano il cibo. Ma se non ci fossero i bisognosi, quel cibo non avrebbe alcun valore!  Questo ci insegna che per ogni emissione monetaria deve seguire la ridistribuzione a tutta la comunità tramite un Codice dei Redditi Sociali - come insegnava Auriti – che è l'esatto opposto del codice fiscale che serve per pagare.

Informare per Rinascere – Settimanale e Canale You Tube

Sergio Basile e Daniele di Luciano (www.losai.eu) hanno raggiunto un'intesa per la distribuzione a carattere nazionale di un notiziario/settimanale nelle parrocchie e nell'ambito di diverse realtà sociali (cattoliche e non) in Italia. Chi scrive ha suggerito di integrare il notiziario stampato su carta con un canale You Tube con lo stesso nome, dove dei volontari si occuperanno di leggere gli articoli, magari in sintesi, come un vero e proprio TG televisivo controinformativo. Questo è necessario per ragguingere un sempre maggiore numero di lettori e quindi futuri sostenitori. La consapevolezza sul problema è fondamentale per uscire da questa crisi-indotta. Il nostro motto sarà "Noi siamo per la proprietà popolare della moneta". Il messaggio conclusivo della serata – che vi ripropongo – può essere riassunto in questo pensiero di Padre Quirino: "il vero significato della parola coraggio è AVERE CUORE! Viviamolo!"

 

 

Il signoraggio bancario entra nelle istituzioni italiane

 

 

Signoraggio Bancario – Dopo Auriti il Buio:

Il silenzio della politica e dei falsi profeti

di Maria Laura Barbuto

Argomento scomodo in vista delle elezioni politiche. Anche Giulietto Chiesa è cascato sul signoraggio bancario, mentre Grillo cala il sipario su questa truffa legalizzata.

Fonte web - Gennaio 16/2013

Roma – “Se gli americani permetteranno alle banche di controllare l’emissione della moneta da essi usata, sia con l’inflazione che con la deflazione, le banche e le corporations che prosperano intorno ad esse esproprieranno la gente a tal punto che i nostri figli si sveglieranno un giorno nullatenenti sul continente conquistato dai nostri padri. Il potere di emettere moneta dovrebbe essere tolto alle banche e restituito alla gente a cui appartiene.  Sinceramente, credo che le istituzioni bancarie che hanno il potere sulla moneta siano più pericolose per la libertà degli eserciti permanenti”.  Le parole pronunciate e le paure espresse dal terzo Presidente degli Usa, nel 1776, Thomas Jefferson, oltre ad essere adattabili perfettamente alla realtà politica ed economica attuale, rappresentano la concretizzazione di un incubo.

Signoraggio Bancario – Qui casca l'asino! 

Ebbene sì, in piena dittatura finanziaria c’è chi, ancora oggi, ha il coraggio di negare/sottovalutare/eludere i disastrosi effetti del signoraggio bancario. Nessuno ne parla! L’argomento è di certo scottante e scomodo per le “poltrone politiche”, soprattutto alla vigilia di quella che sarà una "combattuta" (si fa per dire)  campagna elettorale in vista delle elezioni del prossimo febbraio.

Il Diktat dell'Agenda Europea sulla politica 

Ormai i giochi delle alleanze sono fatti, anche se nella sostanza i programmi dei cosiddetti partiti sono pressocchè uguali l’uno all’altro: a comandare è sempre la cosiddetta "Agenda Europea", mentre si è aperta la stagione dei confronti politici nei salotti tv. Imu, abolizione dell’Imu, tasse, ripresa economica, crisi ed una fantomatica  crescita, sono i temi più gettonati e i discorsi creati ad hoc per fare presa (e tentare di imbambolare) la popolazione, per accaparrarsi più voti possibili ed incatenarsi a quelle “maledette” (per i cittadini comuni) e “benedette” ( per i politici ) poltrone parlamentari.

La Denuncia del Prof Auriti contro la Banca d'Italia: Falso in Bilancio, Associazione a Delinquere, Usura e Istigazione al Suicidio

Eppure l'argomento "signoraggio" risulta bandito dalle denunce "strategiche" e di facciata dei nostri impresentabili rappresentanti  che, giocando a scaricabarile, si addossano la colpa della crisi l’uno all’altro, concentrandosi su temi del tutto marginali e fuovianti, al fine di confondere il corpo elettorale.  Esso non è di certo una novità, come rivelato dallo stesso Presidente Jefferson, in tempi non sospetti. Ma non è necessario “teletrasportarsi” in tempi così lontani: già nel 1993, precisamente l’8 marzo, il giurista e politico, Professor Giacinto Auriti ufficializzò la sua teoria sulla moneta, decidendo proprio in quel giorno di denunciare espressamente la Banca d’Italia, allora guidata da Ciampi e Fazio,  per truffa, falso in bilancio, associazione a delinquere, usura ed istigazione al suicidio. Ricordiamo che solo l'anno prima – come detto più volte dall'Osservatorio Qui Europa – la Banca d'Italia veniva di fatto privatizzata in seguito all'emanazione ed appovazione del deceto Carli-Amato, che assegnava il 96% delle azioni dell'istituto centrale alle banche private. Solo il 4% - quota irrisoria – restò nelle mani dello stato attraverso Inps e Inail.

L'Accusa di Auriti: "Siete dei Delinquenti!" 

E quando il Presidente della stessa, Antonio Fazio, affermò alla presenza di Auriti di “voler fare un rimprovero al professore per aver insinuato che quelli della Banca d’Italia fossero dei delinquenti”, il docente lo freddò con una risposta secca: “Questo è falso! Io non ho insinuato, ma ho affermato che siete dei delinquenti e se Lei si ritiene offeso, mi denunci per calunnia e se non lo fa vuol dire che quello che ho detto è vero. O devo andare io in galera per calunnia o Lei per truffa. Altrimenti è inutile parlare dello Stato di diritto.

La Coerenza del Grillo Parlante 

Ed è proprio così! Come ribadiamo da sempre! Le Banche e i banchieri privati sono i veri burattinai che tirano le fila dell’economia e, alla luce di quanto osserviamo, della stessa politica. Essi ne imprimono l’indirizzo, contribuendo in maniera sostanziale ad impoverire gli ormai già "svuotati" e fiaccati cittadini. E se la politica tutta tace e abbassa il sipario sul signoraggio,  Beppe Grillo - forse per recuperare punti e credibilità dopo l'infelice uscita dei giorni scorsi sull'impossibilità (sostenuta dal comico) di ovviare alla piaga del signoraggio bancario - è tornato a parlarne sia pur in maniera piuttosto blanda. La sua resa sul tema era stata considerata da più fronti quale il segno evidente ed inequivocabile della sua resa manifesta e della sua complicità con lo stesso sistema. Dunque in tal senso Grillo sarebbe tornato in maniera obbligata sull’argomento, e comunque dopo un periodo di lunghissimo, voluto e sospetto silenzio.  In festa i seguaci del Movimento 5 Stelle, lo hanno annunciato nei giorni scorsi con entusiasmo sul blog: “Avete visto? Grillo parla ancora di signoraggio! Che credevate?"  Ma i grillini forse scordano il fatto che il comico è da anni che non parla più dell’argomento, neanche sul suo seguitissimo blog, e nel suo programma – quel che conta davvero – non c’è traccia di alcuna strategia in merito all’eliminazione della dittatura finanziaria. A ciò si aggiunge anche il fatto che il Grillo parlante, non abbia proferito alcuna parola sull’istituzione del Mes e sul dittatoriale Fiscal Compact. Come mai? Cosa davvero gravissima vista la disastosa situazione in cui versa l'Italia. Dov'è finita la coerenza del "Grillo di Collodi"? Boh!

 Gli Asini Volano 

In conclusione le domande da porsi sono tante e, come al solito, poche le risposte. C’è ancora chi pensa che la crisi sia reale (e non indotta) e che la nostra ancora di salvezza sia l’Unione Europea. E chi pensa che gli asini volino. Più o meno è la stessa cosa! C'è poi chi sostiene l'ambiguo e fumaiolo Grillo a distanza, razzolando male e predicando in maniera piuttosto ambigua. Vedi il "saggio amico" Giulietto Chiesa – giusto pe fare un esempio – che in due degli ultimi convegni nazionali organizzati da "Qui Europa" sui temi "Crisi dell'Eurozona" e "Signoraggio Bancario" non soltanto ha contraddetto gli altri relatori che denunciavano la gravissima truffa, dinnanzi ad una rappresentanza di ben 10 istituti scolastici (230 studenti), ma ha finanche rivendicato il ruolo dell'euro e – addirittura – minimizzato il problema del signoraggio stesso, sostenendo che non fosse quello il problema che sta dietro della crisi. Mah! Ma come si fa? Perchè? Rispondetevi da soli! Ma – non c'è due senza tre – il baffuto Chiesa, in uno dei suoi attacchi di "catastofismo acuto" ha osato addirittura rilanciare le fallimentari e "smontatissime" tesi del famigerato Club di Roma, spostando l'attenzione – con rara destrezza – dall'eurogabbia a problemi di geopolitica che in effetti con la dittatura reale instauratasi nell'Ue c'entrano come i cavoli a merenda. Insomma, ora più che mai urge aguzzare l'ingegno, azionare il cervello ed evitare di farsi prendere per fessi, in questo mondo di contraddizioni e giochi sottili.

 

 

APPROFONDIMENTO

 

Una bambina di 12 anni spiega il Signoraggio