CATECHISMI
di Domenico Savino - fonte web
E' settembre, ricominciano le scuole,
purtroppo anche il Catechismo.
Dico purtroppo perché ho l'incarico in parrocchia di coordinare i «gruppi del
pre-Cresima» (si usa dire così adesso…).
E' qui che uno come me va in crisi…!
Quando domando: «posso vedere i catechismi da adottare?», nella saletta della
canonica cala un gelo siberiano.
Cautamente me li allungano, inizio a sfogliarli.
Passano alcuni interminabili istanti, durante i quali dapprima mi contorco, poi
divento livido, poi deglutisco una mezza dozzina di volte, poi ansimo
ripetutamente e infine esplodo.
No, non è ira: sarebbe un peccato capitale, è che mi infurio proprio.
Una volta c'era il Catechismo, tutti
avevano quello, si imparava a memoria, non te lo scordavi più.
Adesso: «il metodo pedagogico prevale sui contenuti.»
«Il bambino deve familiarizzare lentamente coi contenuti religiosi a partire dal
suo mondo».
Ecco quello che mi era sfuggito! «Catechismo plurale», lo chiamano…
Così è tutto un proliferare di catechismi, unicuique suum!
Titoli per tutti i gusti: «Lasciate che i bambini», «Io sono con voi», «Venite
con me», «Sarete miei testimoni», «Vi ho chiamato amici», «Io ho scelto voi»,
«Venite e vedrete», «La verità vi farà liberi», «Gradini della fede», «Incontro
a Gesù con mamma e papà», «La vita nuova» (no, non quella di Dante!), «Il mio
amico Gesù», «Lo racconterete ai vostri figli», «Profili di catechisti», «Come
realizzare un cartellone in catechesi» (!!!), fino a «Doppio clic sulla
catechesi» (e vai!!!), passando per «O Catechista, mio Catechista» (ma cos'è
«L'attimo fuggente"!?) per concludere con «La domenica andando alla Messa -
Spunti per l'educazione liturgica dei fanciulli e dei ragazzi nell'Iniziazione
cristiana».
Lo giuro, non mi sono inventato nulla. Tutto vero.
Quest'anno però c'era una sorpresa: «Grande
Gesù - Verso la Messa di prima Comunione» di don Tonino Lasconi e suor Mimma
Zagara, San Paolo Edizioni, Volume 2.
Mi risulta – e sono allarmatissimo - che questo Tonino Lasconi collabori anche
con Popotus, il supplemento di Avvenire per i bambini e sia autore di un volume
dal titolo «Gesù il grande rompi…». Chissà, magari pensa di aver scovato un
titolo simpatico e moderno.
Poverini, sono fermi agli anni '70. La cosa è seria.
Il «Grande Gesù» è alla seconda ristampa, purtroppo…
Partiamo dal titolo: «Grande Gesù».
Già questo non mi piace. Mi sa tanto di «Gesù-amico-mediatico», di «Gesù
grande Mazinga», «grande fratello» opposto/connesso col relativo cartone o con
l'omonimo reality… … O forse no? … Forse sono io che esagero…
Apro.
Suggerimento a pagina 5: «a Messa con la macchina fotografica»; sfoglio a pagina
11: «a Messa col registratore»; vado a pagina 17: «la messa e la TV».
No, non esagero.
Poi leggo con attenzione, c'è una filosofia che prevale.
La televisione è cattiva, per ciò che trasmette. «Vedi poveri alla TV?», domanda
il «Catechismo». «Vedi malati alla TV? Vedi donne brutte alla TV?».
Per cortesia, sono un gentiluomo, non fatemi fare nomi.
«I valori della Messa sono opposti a quelli della TV», sembra suggerire il
«Catechismo».
Potrei anche essere d'accordo, ma…. c'è un ma: «le persone che incontra Gesù non
hanno», è scritto: «non hanno salute, non hanno gioia, persino non hanno più
vita».
Conseguenza: se non sei un poveraccio, non puoi incontrare Gesù.
No, non sono più d'accordo, ci manca solo la scritta «Centro Sociale autogestito»
e magari un Berlusconi con la coda, le corna e il forcone.
Ma anche la TV ogni tanto dà segni positivi, sembra rassicurarci il
«Catechismo».
Quando? Quando parla di Salvo D'Acquisto. Ah!… Mi ero illuso che parlasse di
padre Pio!
Domanda numero 60 del catechismo di san Pio
X: «Chi è l'uomo?» Risposta: «l' uomo é un essere ragionevole, composto di
anima e di corpo.»
Ci spiegano invece don Tonino e suor Mimma: «noi 'siamo' il nostro corpo. Tutto
quello che facciamo, lo facciamo con il corpo; senza corpo saremmo invisibili,
saremmo niente» (pagina 25).
Domanda numero 6 del catechismo di san. Pio X: «Dio ha corpo come noi?"
Risposta: «Dio non ha corpo, ma è purissimo spirito».
Sono deduttivo (i miei amici dicono schematico e poco flessibile): comunque sia,
se don Tonino e suor Mimma avessero ragione, Dio è niente e l'anima non esiste.
Niente male per un Catechismo.
Dimenticavo le illustrazioni.
Grafica da cartone animato, occhi sempre belli spalancati, facce sorridenti,
abbracci a go-go, gole allargate fino all'epiglottide in estatico entusiasmo:
insomma gioia liquida e diabete psichico e spirituale da crisi insulinica.
Gesù è rappresentato (e nemmeno esplicitamente) una volta sola.
La croce mai!
In mezzo a tutti questi facciotti rubicondi e sorridenti il più insopportabile è
lui: don Tonino.
Un cartoon in clergymen grigio, dai tratti caricaturalmente troppo simili al don
Tonino vero.
Una cosa è fastidiosa nel cristiano e intollerabile nei preti: il narcisismo,
l'autocontemplazione.
«Don Tonino spiega», «don Tonino annuncia»,
«don Tonino illustra», «don Tonino fa riflettere» sono i titoli delle sue
rubriche.
Don Tonino ha il primato delle comparsate, durante le quali ci illumina su ogni
cosa.
Sorge spontaneo l'interrogativo: «perché don Tonino non tace?» Farebbe meno
danni.
Vi trascrivo alcune perle, giudicate voi.
A pagina 29 c'è una tabella. A sinistra
sono indicate le cose che fanno i cristiani a Messa: «si salutano e si danno
la pace. Si riconoscono tutti fratelli di Gesù e figli dello stesso Padre.
Mangiano tutti lo stesso pane e bevono lo stesso vino, riuniti intorno alla
stessa tavola come una unica grande famiglia. Si inginocchiano davanti a Gesù
che torna in mezzo a loro e lo riconoscono come Signore di tutti.»
Nella parte di destra don Tonino ci dice cosa fanno i cristiani nella vita di
ogni giorno: «si ignorano anche se vivono nello stesso palazzo o quartiere e
spesso non vanno d'accordo, litigano e si scambiano reciprocamente complimenti
poco belli. C 'è la corsa a prevalere sugli altri, a dire: 'tu non sai chi sono
io!' C'è chi mangia troppo, e chi sta bene e chi sta male; chi arraffa tutto,
chi poco, e chi non trova nemmeno il necessario per campare. Spesso fanno a gara
per superarsi, per essere più importanti degli altri, per sentirsi superiori
dicendo: 'tu non sai chi sono io!'».
Forse questi sono i cristiani del suo gregge? Non ci sarebbe da meravigliarsi
con un pastore così!
In ogni caso un bel modo per indurre un bambino a frequentare la parrocchia!
E poi ci lamentiamo se gli altri parlano male della Chiesa…
Ma è trattando della santa Messa che don
Tonino dà il massimo.
A me l'hanno insegnata così: «la santa Messa é il sacrificio del Corpo e del
Sangue di Gesù Cristo che, sotto le specie del pane e del vino, si offre dal
sacerdote a Dio sull'altare, in memoria e rinnovazione del sacrificio della
Croce. La Messa si offre a Dio per rendergli il culto supremo di latria o
adorazione, per ringraziarlo dei suoi benefizi, per placarlo e dargli
soddisfazione dei nostri peccati, e per ottener grazie, a vantaggio dei fedeli
vivi e defunti».
Don Tonino la presenta così: «la Messa è una grande esperienza di fraternità: piccoli e grandi, poveri e ricchi, siamo tutti figli dello stesso Padre. Una sola è la fede, una è la speranza, unico è l'amore che ci unisce a quello del Signore Gesù. Il sacerdote ripete i gesti e le parole dell' ultima cena. Si rende così presente il sacrifìcio del Signore, offerto per la nostra salvezza. Il pane e il vino, dopo la consacrazione, sono il corpo e il sangue che Gesù ha donato quando ha patito, è morto ed è risorto per noi.»
Poi però precisa: «la Messa è un dono che è
possibile gustare soltanto quando si è insieme a Gesù; affidando il suo
testamento a una celebrazione che ha i contorni di una cena tra fratelli, fa
capire di sapere benissimo che l'uomo non può vivere da solo. I primi cristiani
celebravano la Messa all'interno di una cena vera. Quando questa usanza è stata
messa da parte, la celebrazione ha assunto comunque le caratteristiche di un
incontro fra amici.» (pagina 31). […]
Dubbio: ma questo don Tonino è un prete cattolico o un pastore luterano?
Prosegue don Tonino: «nella Messa, dopo
l'ascolto della Parola del Signore, i cristiani presentano i doni al celebrante.
Presentati al Signore, questi doni diventano di tutti». (pagina 32).
Singolare forma di comunismo eucaristico! Domanda: prima la proprietà dei «mezzi
di salvazione» di chi era?
Infine chiarisce: «fate 'questo' in memoria di me. Che significa 'questo'?
Questo è il gesto dello spezzare il pane. Questo significa anche: 'prendete e
mangiate'. Questo significa: 'vivete come io ho vissuto'. È il mio testamento.
Fate 'questo'. Questo gesto, questo rito. Radunatevi intorno a un tavolo, con
gioia, come fratelli e come amici, in pace. Ripetete le mie parola sul pane e
sul vino. Poi mangiatelo e bevetelo. E io sarò con voi, dentro di voi. Ma non
fermatevi al rito. 'Questo' rimanda a quello che il mio corpo e il mio sangue
dati per voi significano: le scelte che hanno guidato la mia vita sulla terra.
Non vi accontentate della Messa, perché togliereste valore al mio dono, lo
svuotereste e lo rendereste come i riti dei farisei che io ho combattuto.»
C'è un fumetto dove un bambino si domanda:
«ma se la Messa è una cena insieme, perché i grandi non fanno sovente la
Comunione?» (pagina 36).
Finale col botto.
Titolo: «fortissimo Gesù». Sotto: «Gesù è il tuo campione, il tuo eroe, la tua
star, il tuo 007» (pagina 46).
Dal Vangelo secondo Jan Fleming: «Si vive solo due volte!»… potrebbe essere il
prossimo film sulla Resurrezione.
Per concludere: a pagina 43 don Tonino
invita i ragazzi del Catechismo a trasformarsi in sondaggisti: «conosci la
percentuale dei partecipanti alla Messa? Nella tua parrocchia? Nella tua
città?», domanda.
E propone una tabella con tre caselle da riempire, rispettivamente col numero
degli abitanti della città, il numero di partecipanti alla Messa e la relativa
percentuale.
Fatica sprecata.
Con preti e catechisti così l'unico numero possibile è lo zero.
Dimenticavo: tra i tanti titoli di libri e
sussidi catechistici che ho citato sopra ne avevo tralasciato uno: «E LORO
SE NE VANNO - L'incognita del postcresima» di Mario Chiarapini.
Nessuna incognita.
Continuando così è una certezza.
Miserere nobis, Domine!
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Approfondimento - Vittorio Messori ("l'inefficacia della catechesi... non è l'effetto di qualche oscura congiura di miscredenti, ma è l'esito scontato di scelte dell'establishment ecclesiale").