HO CONOSCIUTO UN
SANTO PRETE!
UN RICORDO A TRE ANNI DALLA SUA NASCITA AL CIELO
(a cura di Claudio Prandni)
INTRODUZIONE
di Claudio Prandini
Questa settimana invece del solito dossier voglio fare qualcosa di diverso, un ricordo di una persona cara, di un uomo grande che ha indirizzato verso la fede la mia vita di adolescente, ormai tanti anni fa.
A quel tempo, erano gli anni che vanno dal 1964 al 1973, come gran parte di portatori di handicap ero finito in un istituto. Il mio era vicino a Rimini (a Torre Pedrera) e si chiamava "Sol et Salus" ed era già dal nome tutto un programma! Solo la strada ci divideva dal mare, tanto che quando era in burrasca sembrava che volesse entrare dentro. Avevo 7 anni quando i miei genitori furono costretti a mettermi in un istituto, poiché nella città in cui ero nato (Reggio Emilia), non c'erano strutture per quelli come me. E così fui catapultato ancora bambino lontano dalla famiglia, in un posto sconosciuto e lontano 150 Km da casa. Soffrii molto quel distacco dalla mia famiglia, tanto che i primi anni piangevo sempre quando i miei, dopo essere venuti a trovarmi, dovevano tornare a casa. Non capivo bene il perché dovevo stare lì! Per fortuna però che a Natale, Pasqua e i tre mesi estivi tornavo a casa...
Mi ci volle del tempo ad abituarmi, ma i miei furono bravi perché ogni quindici giorni venivano a trovarmi. Ero tra i più fortunati perché per molti altri non era così... Alcuni vedevano raramente i propri genitori e altri ancora non li vedevano proprio mai! L'istituto era privato e all'inizio c'erano anche le suore, poi andarono via... Non capii mai il motivo reale del loro allontanamento! Ma non fu una tragedia per nessuno.... Il padrone dell'Istituto nel frattempo era stato inquisito dalla magistratura di Forlì per truffa e sfruttamento (lo Stato per ognuno di noi, eravamo circa trecento, pagava settemila lire al giorno che a quel tempo era una somma ragguardevole) o qualcosa del genere, ero piccolo allora e di queste cose non mi intendevo molto. Fatto sta che non andò mai in prigione e dopo qualche anno morì. Lì in istituto facevo terapia e andai a scuola fino alle medie inferiori, cosa che a casa difficilmente avrei potuto fare.
Erano anche gli anni della contestazione e anche tra di noi il vento del 68 era arrivato, un po' in ritardo, ma era arrivato. Dentro l'istituto si respirava un po' l'aria rivoluzionaria con contestazioni, riunioni tra noi ricoverati, manifestazioni interne e perfino una assemblea generale con la presenza della direzione. In quella circostanza volarono anche delle mele e delle sedie contro il direttore. Già a quindici anni ero chiamato il vice sindaco (il sindaco era invece un mio amico distrofico) perché andavo sempre in direzione a protestare per le cose che non andavano. Un giorno dissero a mio padre che se avessi continuato così mi avrebbero cacciato dall'istituto. Che bei tempi... Eravamo carichi come schioppi... di vita, di ideali, giovanissimi e, nonostante tutto, pieni di speranze! Non c'è confronto con i giovani di oggi, sempre più svuotati da una civiltà in piena decadenza, a meno che essi abbiano la fortuna di incontrare persone veramente grandi dal punto di vista spirituale e intellettuale come ho avuto io. Sì, posso dire essere stato fortunato ad incontrare don Oreste Benzi!
Don Oreste, a quel tempo, con alcuni suoi giovani veniva molto spesso a trovarci dentro l'istituto dove eravamo e qualche volta ci portava anche fuori. Ci voleva molto bene a noi ragazzi disabili! Noi eravamo diventati i suoi amori. Io credo che la sua vocazione di stare con i poveri e gli ultimi gli nacque proprio in quegli anni stando con noi! E lui, con l'esempio e la parola, ci faceva entrare nel mondo della fede. La sua decisione di dedicare tutta la sua vita per i poveri e per gli ultimi si faceva così, col passare del tempo, sempre più netta e chiara. Nacque così la Comunità Papa Giovanni XXIII° con la prima casa famiglia nel 1973. Ora la Papa Giovanni è presente un po' in tutto il mondo. Sì, io posso dire di aver conosciuto un santo prete e a tre anni dalla sua morte voglio ricordarlo e presentarlo anche ai miei lettori! Se la Chiesa va avanti è merito anche della gran parte dei sacerdoti che, come don Oreste, hanno dedicato tutta la loro vita per Cristo e per gli altri!
Infaticabile apostolo della carità, a favore degli ultimi e degli indifesi
Don Oreste Benzi nasce il 7 settembre 1925 a S. Clemente, un paesino sulle colline romagnole vicino a Rimini, da una povera famiglia di operai, settimo di 9 figli. All'età di sette anni sceglie di diventare prete e appena può, nel 1937, all'età di 12 anni entra in seminario. Il 29 giugno 1949 riceve l'ordinazione sacerdotale dal Vescovo di Rimini, Mons. Luigi Santa.
Fin da allora fu grande il suo interesse per gli adolescenti ed i giovani, per proporre loro "un incontro simpatico con Cristo". Dopo il 1950, per diversi anni, è stato insegnante e padre spirituale al seminario di Rimini. Successivamente insegnò religione in diverse scuole riminesi divenendo riferimento per molti studenti liceali. Nel 1969 si dimise da ogni incarico per dedicarsi pienamente al nuovo ruolo di parroco, che mantenne fino al 2000, nel quartiere "Grotta Rossa" della periferia di Rimini.
Dall'incontro con persone sole ed emarginate e con la disponibilità a tempo pieno di alcuni giovani, don Oreste guidò l'apertura della prima Casa Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII a Coriano, vicino a Rimini, il 3 luglio 1973.
E' stato il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII e suo Responsabile Generale fino al 2 novembre del 2007, giorno in cui è tornato al Padre.
L'Associazione "Comunità Papa Giovanni
XXIII" opera concretamente e con continuità dal 1973, anno in cui ha aperto la
prima casa famiglia, nel vasto ambiente dell'emarginazione e della povertà.
Attualmente la Comunità è diffusa in
25 paesi nel mondo in tutti i continenti: oltre che in Italia, è presente in
Albania, Australia, Bangladesh, Bolivia, Brasile, Cile, Cina, Croazia, Georgia,
Kenya, Kossovo, India, Israele/Palestina, Moldavia, Olanda, Repubblica di San
Marino, Romania, Russia, Spagna, Sri Lanka, Tanzania, Nord Uganda, Venezuela,
Zambia. Ogni giorno siedono alla tavola della Comunità più di 41.000 persone,
mentre i membri effettivi dell'Associazione sono circa 1.850. Per svolgere
questo impegno sono state create promosse e sostenute ben 26 entità giuridiche
diverse in tutto il mondo.
Cosa facciamo e perché
Le origini della Comunità Papa
Giovanni XXIII e il percorso attraverso gli incontri e le scelte più
significative che hanno costruito la comunità fino ad oggi. vai alla pagina:
cosa facciamo e perchè
Spiritualità e Vocazione
I principali aspetti che
caratterizzano la Spiritualità e la specifica vocazione della Comunità Papa
Giovanni XXIII. vai alla pagina:
spiritualità e vocazione
La condivisione diretta
Il carisma a seguire Gesù povero, servo e sofferente, spinge i membri della Comunità Papa Giovanni XXIII a cercare sempre nuove forme per condividere direttamente la propria vita con quella degli ultimi.
La casa famiglia: cos'è, come funziona e di cosa si occupa una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Il riconoscimento pontificio
Le intuizioni ed i percorsi che hanno portato la Comunità Papa Giovanni XXIII ad essere ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa il 25 marzo del 2004.
vai alla pagina: verso il riconoscimento pontificio
leggi le parole di don Oreste Benzi sul riconoscimento pontificio scritte in un editoriale sul mensile Sempre (luglio-agosto 2004)
La nostra presenza alle Nazioni Unite
Nel 2006 la Comunità Papa Giovanni XXIII ha ottenuto lo Status Consultative Special nell'Ecosoc (UN Economic and Social
Coucil http://www.un.org/ecosoc/). L'impegno che la comunità promuove alle Nazioni Unite è il risultato della condivisione diretta con i poveri ed è frutto della rielaborazione e sintesi a livello internazionale dell'azione di rimozione delle cause che creano ingiustizia.Serva di Dio Sandra Sabattini
Sandra Sabattini, membro della Comunità Papa Giovanni XXIII, è morta a 23 anni il 2 maggio 1984, in seguito ad un tragico incidente stradale. Il 6 dicembre 2008 si è conclusa a Rimini la fase diocesana del processo che indaga sulla sua vita, virtù e fama di santità. vai alla pagina: Serva di Dio Sandra Sabattini
Giovanni Paolo Ramonda
Il Responsabile Generale, primo successore di don Oreste Benzi, alla guida della
Comunità Papa Giovanni XXIII dal 13 gennaio 2008. vai alla pagina:
Giovanni Paolo Ramonda