EBREI MESSIANICI, COME
AI TEMPI DEGLI APOSTOLI...
PERSEGUITATI IN PATRIA
CHI SONO E QUANTI SONO I SEGUACI DI GESÙ
TRA LA DIASPORA EBRAICA ED ISRAELE?
(a cura di Claudio Prandini)
INTRODUZIONE
Consiglio a tutti di trovare qualche minuto per vedere questo video fatto molto bene sul tema degli Ebrei messianici o Giudei cristiani, che molto spesso sono perseguitati o fatti oggetto di attentati in Israele (come quello che raccontiamo in questa pagina) da parte degli ebrei ortodossi. Si tratta di una sparuta minoranza ma in rapida crescita in questi ultimi anni e non solo nel mondo, ma anche dentro gli stessi confini di Israele.
Sono ebrei in tutto e per tutto ma credono che Gesù sia il vero Messia atteso. Per circa 2000 anni la Chiesa Cristiana ha mancato di adempiere alla sua missione di divulgare la buona notizia della venuta del Messia tra la popolazione degli Ebrei nel mondo. Ma ora è tempo di mutare la rotta. È tempo di portare il messaggio di Cristo anche tra gli ebrei, con buona pace dei fratelli "maggiori"... Segno escatologico? Chissà...!
VIDEO:
(Il video si può vedere solo se sul proprio
computer è installato RealPlayer. scaricare
la versione freeware cliccando qui)
Ebrei che pregano davanti al muro del pianto
***
TEL AVIV - Abituati da tempo ad essere oggetto
di pressioni verbali, gli “ebrei messianici” di Israele che riconoscono la
divinità di Gesù sono ora costretti ad accrescere le misure protettive dopo che
due giorni fa in una colonia della Cisgiordania una loro famiglia è stata
oggetto di un grave attentato.
Sfruttando crudelmente l’atmosfera del Purim (il carnevale ebraico) qualcuno ha
lasciato sull’ingresso dell’abitazione della famiglia Ortiz quello che sembrava
essere un normale pacco-dono contenente dolciumi. Quando però il quindicenne
Amiel l’ha aperto, è stato investito da una fortissima esplosione. In un primo
momento nella città-colonia di Ariel, dove abitano, si è pensato ad un attentato
palestinese. Ipotesi poi rientrata quando si è appreso che la vittima era un
membro di una famiglia già attaccata verbalmente in passato da altri coloni
perché ritenuta impegnata in “attività missionarie” cristiane. Amiel è stato
ricoverato in ospedale privo di conoscenza e sottoposto ad un intervento
chirurgico che si è prolungato per tutta la notte. A stento i medici sono
riusciti ad evitare l’amputazione di una gamba. Ancora non è chiaro se il
ragazzo abbia perso la vista.
Intanto, decine di migliaia di pellegrini cattolici si sono stipati ieri nelle
anguste vie della Città Vecchia di Gerusalemme per partecipare alla tradizionale
processione del Venerdì Santo che ricorda la crocifissione di Gesù. La polizia
israeliana ha dovuto ricorrere a tutto il proprio personale per assicurare
protezione sia ai pellegrini che affollavano Gerusalemme, sia a quanti
festeggiavano il Purim nelle principali città israeliane.
Gli ebrei che credono in Gesù come Messia
stanno aumentando in tutto il mondo.
Fin dai tempi di Gesù gran parte del popolo
ebraico non ha accettato il Nazareno come il Salvatore e il Messia atteso e
profetizzato. Nei tempi passati un ebreo che credeva in Gesù doveva rinnegare la
propria origine ebraica, allontanarsi dalla sua famiglia e cancellare il suo
passato. Quindi nel mondo giudaico un ebreo che crede in Gesù non è più ebreo.
Ma, come lo erano Gesù, i suoi discepoli e gli Apostoli, così ci sono sempre
stati, attraverso quasi 2000 anni, degli Ebrei che hanno accettato Yeshua (Gesù)
come il Santo e il Redentore atteso da Israele.
Dio che è pieno di compassione per il Suo popolo e fedele alle Sue irrevocabili
promesse ha in questo tempo illuminato tantissimi Ebrei circa la messianicità di
Gesù di Nazaret, pur rimanendo Ebrei osservanti. Essi conservano le tradizioni,
i comandamenti e tutte le festività ebraiche che Dio stesso ha ordinato nella
Torah al Suo popolo.
Quindi, rispettano la Legge, le preghiere nelle sinagoghe, la liturgia ebraica,
la circoncisione, indossano il tallit, il kipah e i tefillim,
rispettano il giorno di Sabath (sabato) come giorno di riposo comandato,
osservano la Kasherut, la dieta prescritta nella Scrittura ed altre
usanze. A queste osservanze si aggiunge la fede nelle Sacre Scritture del Nuovo
Testamento e una fede personale in Gesù Cristo come Messia e Salvatore. Questi
Ebrei si denominano "Ebrei Messianici" e s'identificano con diverse
correnti del Movimento messianico.
David H. Stern, nel suo libro "Messianic Jewish Manifesto", definisce un ebreo
messianico: "una persona nata ebrea o convertita al giudaismo, un genuino
credente in Yeshua e che riconosce la sua ebraicità" (Ideologia, teologia e il
programma per il Giudaismo Messianico, Jewish New Testament Publications, 1991,
pag.20).
John Fieldsend parla anche di "un movimento dello Spirito Santo in mezzo al
popolo ebraico, nato autonomamente, che riconosce Gesù come il Messia atteso,
che riconosce se stesso come parte del Corpo del Messia, che è unito nella fede
con i fratelli e le sorelle 'gentili' (non ebrei) che credono in Gesù, ma che
conserva la sua autonomia e la sua indipendenza" (Messianic Jews, 1993 Monarch
Publications, Prefazione).
Questo movimento dello Spirito si è sviluppato negli ultimi 50 anni in mezzo al
popolo di Dio in quasi tutti i paesi del mondo. Attualmente solo in Israele si
contano più di 100 comunità messianiche. A livello mondiale si è costituito un
dialogo per la riconciliazione e la conoscenza tra i cristiani di varie chiese e
tradizioni (credenti gentili) e il movimento messianico (credenti di origine
ebraica) dal titolo provocatorio "Verso il Secondo Concilio di Gerusalemme". Il
dialogo internazionale tra Cattolici ed Ebrei messianici ha avuto inizio in
Italia nel 2003 ad opera della Comunità di Gesù di Bari.
l’ha
condotto al Signore
Il cammino spirituale di Jacques Elbaz è un buon esempio di ciò che il Signore sta facendo in Israele. Nato a Marsiglia da genitori ebrei, viveva rigorosamente secondo la fede di sua madre ortodossa. Suo padre era meno religioso, ma nella sua famiglia materna ci sono dei rabbini dall’anno 1295.
La famiglia traslocò a Digne quando Jacques
aveva 16 anni e siccome non c’era una sinagoga, lui e suo fratello si
allontanarono dalla pratica della religione ebraica. È stato durante quel
periodo che incontrò Marie-Loïs e se ne innamorò. Cristiana, praticava
fedelmente la sua fede.
Man mano che la loro relazione si sviluppava, Jacques si rendeva conto che uno
di loro stava per cedere, ed immaginava che sarebbe stata lei. Ma l’amore di
Marie-Loïs per il Signore era troppo profondo. La relazione rischiava di
rompersi.
Jacques decise allora di assistere ad una riunione con lei. Lì, rimase turbato dalle manifestazioni dei doni spirituali.
La seconda volta ch’egli andò, qualcuno parlò in altra lingua ed egli riconobbe un Salmo in ebraico, mentre chi parlava non conosceva questa lingua.
Alla terza riunione, la sua resistenza crollò davanti all’amore di Dio ed egli cadde sulla sua faccia davanti al Signore, che lo salvò e lo riempì di Spirito Santo la stessa sera.
La sua gioia era così grande che non poteva stare zitto. La notizia scandalizzò sua madre che convocò una riunione di famiglia. Dei parenti offrirono a Jacques del denaro ed ogni sorta di attrattive affinché rinunciasse al Signore, ma egli non poteva. I suoi zii allora si strapparono la camicia e presero il lutto per lui.
La famiglia non ebbe più alcun contatto con lui per diversi anni. Anche sua madre cambiò attitudine verso di lui.
Ma Jacques era talmente entusiasta dell’incontro con il Messia d’Israele, Gesù di Nazareth, che non poteva ritornare indietro.
Chiamata per Israele
Egli si è sposato con Marie-Loïs, Dio li ha chiamati al ministero e, nel 1998, li ha mandati in Israele.
APPROFONDIMENTOTO
L’EBRAISMO MESSIANICO: UNA RASSEGNA
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Cisgiordania - Attentato contro una famiglia ebrea
messianica: un adolescente gravemente ferito
Alcuni membri di comunità ebree messianiche sono sempre di più disturbati da ebrei ortodossi e da certe organizzazioni ebraiche, con incendi contro i loro luoghi di riunione come a Arad o a Gerusalemme, telefonate nel cuore della notte, lettere di minaccia, violenze verbali…
A GERUSALEMME I CREDENTI METTONO INSIEME I LORO BENI..
Un’intervista esclusiva, rilasciata ai nostri “inviati
speciali” a Gerusalemme da una giovane abitante nell’unico kibbutz messianico
esistente in Israele, ci permette di conoscere una realtà di vita che
costituisce per noi un esempio ed un incoraggiamento a pregare perché giunga
presto il momento in cui tutto Israele riconoscerà in Gesù il suo Messia.
Un ebreo ortodosso parla dell'ebraismo messianico
Kivun: Considera il movimento messianico come una
corrente all'interno dell'ebraismo?
Meimon: A parer mio, sarebbe meglio se l'ebraismo messianico non ci fosse.
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