LA FORZA DELLA PREGHIERA

 

(a cura di Claudio prandini)

 

 

 

 

INTRODUZIONE

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La Madonna ci invita alla preghiera, non con le parole ma con il cuore, ed alla conversione perché desidera condurci alla santità.
Nelle sue apparizioni non si è stancata di ripetere che dobbiamo convertirci, che dobbiamo avere fede (e se non l'abbiamo possiamo chiederla), che dobbiamo pregare, perchè Lei vuole condurci da Suo figlio Gesù.

Suor Caterina LabourèTra le apparizioni degli ultimi due secoli ricordiamo l'Apparizione del 1830 a Rue du Bac dove la Vergine apparve a suor Caterina Labourè invitandola a far coniare la Medaglia Miracolosa che, diffusa rapidamente nel mondo, operò e continua ad operare guarigioni e conversioni.

 

Apparizione della Madonna a Bernardetta Soubiron a LourdesNel 1846 la Vergine apparve a La Salette a due pastorelli: Massimino e Melania e, in lacrime, invitò insistentemente alla preghiera ed alla conversione.

Nel 1858 a Lourdes la Madonna apparve a Bernardetta Soubiron per 17 volte invitando alla penitenza, alla preghiera per i peccatori e si presentò come l'Immacolata Concezione.

Apparizione della Madonna a Lucia, Francesco e Giacinta a FatimaA Fatima nel 1917 la Madonna apparve a 3 pastorelli (Lucia, Francesco e Giacinta) rivelando loro un segreto in tre parti e rinnovando il suo invito alla preghiera, soprattutto del S. Rosario, al sacrificio, al pentimento ed al ritorno a Dio. Qui si proclamò la Madonna del S. Rosario.
Dopo la seconda guerra mondiale, le
apparizioni di Medjugorje riprendono il messaggio di Fatima e lo inseriscono in un cammino educativo di conversione e di crescita spirituale via via più profondo.
I fatti iniziarono il 24 giugno 1981: a Medjugorje la Madonna apparve a 4 ragazze e 2 ragazzi ed il fenomeno continua tutt'oggi. Ai veggenti sono stati affidati numerosi messaggi, che si possono però riassumere in 5 messaggi fondamentali: la
pace, la fede, la conversione, la preghiera ed il digiuno.

Apparizione della Madonna a Medjugorje"Pace, pace, pace! Riconciliatevi!". Sono le parole fondamentali del messaggio della Madonna. Solo Dio può darci la pace vera, per questo Maria ci invita alla riconciliazione con Dio, con gli uomini e con noi stessi perché la pace possa regnare nei nostri cuori.
Il secondo messaggio della Madonna riguarda
la fede. Fin dai primi giorni la Madonna ne parla, insistendo sull'importanza e sulla necessità di questo valore per poter giungere alla pace. Maria indica anche la fiducia e l'abbandono in Dio come condizione primaria per l'esaudimento di ogni preghiera, di ogni desiderio o richiesta, per l'accettazione di ogni sofferenza secondo la volontà di Dio.
Maria indica anche
la conversione come condizione per la pace. Conversione come purificazione del cuore: un cuore rinnovato crea ed alimenta rapporti sociali sereni, leggi e strutture più giuste, ambienti e stili di vita a misura d'uomo. Per questo la Madonna richiede anche costantemente la confessione frequente.
La Madonna poi, quasi ogni giorno, raccomanda
la preghiera. Chiede a tutti di pregare senza interruzione e di pregare con il cuore.
La Madonna raccomanda anche in molti dei suoi messaggi
il digiuno a pane ed acqua ed inoltre mette in guardia contro le tentazioni ed i piani di satana che vorrebbe distruggere il Piano di salvezza di Dio.

 

 

La preghiera - Invocare il nome del Signore

 

 

Esperimenti sugli effetti della preghiera

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Il premio Nobel Prof. Med. Alexis Carrel ha denominato la preghiera come la più potente forma di energia…

Un ricercatore di fama, lo scienziato americano Dr. N.J. Stowel, ha misurato l’effetto della preghiera. Egli racconta: “Ero un cinico, un ateo e credevo che Dio fosse solo un’immaginazione della mente umana. Un giorno lavoravo in un grande laboratorio patologico di una clinica. Ero occupato a misurare la lunghezza d’onda e l’intensità di irradiamento dei cervelli umani. Con i miei collaboratori decidemmo di studiare quello che succede nel cervello umano durante il passaggio dalla vita alla morte. A tale scopo avevamo scelto una donna che soffriva di un tumore maligno al cervello. La donna era perfettamente normale fisicamente e mentalmente. La sua serenità ci colpiva tutti. Sapevamo che doveva morire, e anche lei lo sapeva. Poco prima della sua morte mettemmo nella sua stanza un apparecchio di registrazione ultrasensibile che doveva indicarci quello che sarebbe accaduto nel suo cervello negli ultimi minuti di vita. Sopra al letto aggiungemmo un piccolo microfono nel caso avesse detto qualcosa negli ultimi momenti. Nell’intervallo ci recammo nella stanza accanto. Eravamo 5 scienziati ed io ero quello più insensibile. Nell’attesa restammo in piedi davanti ai nostri strumenti. L’ago era sullo zero e poteva oscillare a 500 gradi a destra nei valori positivi e 500 gradi a sinistra in quelli negativi.

Qualche tempo prima, con l’aiuto dello stesso apparecchio, avevamo misurato una stazione radio il cui programma si irradiava nell’etere con una potenza di 50 kilowat, doveva essere una notizia che doveva essere trasmessa in tutto il pianeta. Durante questa prova constatammo una misura positiva di 9 gradi.

L’ultimo istante dell’ammalata sembrava avvicinarsi. Ad un tratto sentimmo che si mise a pregare e a lodare Dio. Gli domandò di perdonare tutte le persone che le avevano fatto dei torti nella vita e poi disse: “So che tu sei l’unica sorgente di vita degna di fiducia per tutte le tue creature”. Lo ringraziò per la sua forza, con la quale l’aveva guidata in tutta la sua esistenza. Affermava che il suo amore non era diminuito malgrado tutte le sue sofferenze. E nella prospettiva del perdono dei suoi peccati per mezzo di Gesù emanava una gioia inesprimibile. Frementi restammo intorno ai nostri apparecchi senza vergognarci delle nostre lacrime. Improvvisamente mentre la donna continuava a pregare sentimmo un tintinnio sul nostro apparecchio: l’ago si era posizionato a 500 gradi a destra e si agitava a più riprese contro l’ostacolo. Avevamo fatto una scoperta prodigiosa: il cervello di una morente in contatto con Dio sviluppava una potenza 55 volte più forte di tutto l’irradiamento universale della radio diffusione. Per verificare le nostre osservazioni decidemmo di fare un altro esperimento. Chiedemmo all’infermiera di stimolare in tal senso un ammalato. L’uomo reagì con delle ingiurie e delle imprecazioni e si rivolse a Dio in maniera blasfema. Vi furono dei tintinnii sul nostro apparecchio. Eravamo sbalorditi: l’ago battendo contro l’ostacolo si era rotto al di sotto dei 500 negativi a sinistra. Eravamo riusciti incontestabilmente a dimostrare in modo scientifico la potenza positiva di Dio ma anche la forza negativa dell’avversario. Da quel momento la mia concezione atea cominciò a crollare.

In un ospedale furono fatti esperimenti per verificare l’efficacia della preghiera nella guarigione degli ammalati. Un gruppo di persone si rese disponibile a pregare per alcuni degenti scelti a caso. Il risultato fu che questi guarivano prima di altri. Furono fatte altre prove, ma questa volta si associarono dei numeri alle persone ammalate in modo che non si sapesse per chi si stava pregando. Anche in questo caso i risultati furono sorprendenti. Le persone abbinate, a loro stessa insaputa, a dei numeri guarirono prima delle altre.

Negli Stati uniti e in Giappone sono stati effettuati esperimenti sugli effetti della meditazione profonda. Questa faceva diminuire i livelli di ansia, colesterolo e adrenalina mentre faceva aumentare i livelli di serotonina. Inoltre i benefici dimostrati erano: riduzione della pressione sanguigna, del mal di testa, benefici legati a disturbi al colon  irritabile, riduzione della produzione del cortisolo (ormone dello stress), aumento notturno della melatonina, riduzione della noradrenalina, (neurotrasmettitore prodotto dallo stress); aumento del Dhea (ormone che agisce sul sistema immunitario), aumento di testosterone; aumento della coerenza cerebrale tra emisfero destro e sinistro. Ma la preghiera non fa bene solo al “destinatario”, fa bene soprattutto a se stessi perché consente il rilassamento neuromuscolare, favorisce la calma, la serenità, la pace interiore.

All’inizio degli anni Novanta, l’Accademia delle Scienze di Mosca riferì una stupefacente relazione tra il DNA e le qualità della luce, misurata in fotoni. In una relazione su questi studi iniziali, il dott. Vladimir Poponin ha descritto una serie di esperimenti secondi cui il DNA umano influenza direttamente il mondo fisico. Il dott. Poponin, leader riconosciuto nel campo della biologia quantistica, era ospite di una istituzione di ricerca americana quando questa serie di esperimenti venne svolta. Gli esperimenti erano iniziati con la misurazione di strutture di campo della luce nel vuoto, all’interno di un ambiente controllato. Dopo aver rimosso tutta l’aria da una capsula appositamente predisposta, la struttura di campo e la distanza fra le particelle di luce prendevano una distribuzione casuale, come ci si attendeva. Le strutture di campo furono controllate e registrate due volte, per essere usate come riferimento nella sezione successiva dell’esperimento. La prima sorpresa si verificò quando dei campioni di DNA vennero posti all’interno della capsula. In presenza di materiale genetico, distanza e struttura di campo delle particelle di luce cambiarono.

Anziché assumere la struttura diffusa che i ricercatori avevano rilevato in precedenza, le particelle di luce cominciarono ad acquisirne una nuova, che rassomigliava agli avvallamenti di una forma ondulatoria. Il DNA stava chiaramente influenzando i fotoni, dando loro la forma regolare di una struttura ondulatoria attraverso una forza invisibile. La sorpresa successiva si verificò quando i ricercatori tolsero il DNA dalla capsula. Poiché erano fermamente convinti che le particelle di luce sarebbero ritornate al loro stato originario di distribuzione arbitraria, osservarono con sorpresa il verificarsi di qualcosa di molto inatteso: i modelli erano molto diversi da quelli osservati prima dell’inserimento del DNA. Poponin affermò che la luce si comportava “in modo sorprendente e contro-intuitivamente”.

Dopo aver ricontrollato la strumentazione e avere rifatto gli esperimenti, i ricercatori si trovarono a dover fornire una spiegazione su ciò che avevano osservato. In assenza di DNA, cosa influenzava le particelle di luce? Il DNA si era forse lasciato dietro qualcosa, una sorta di forza residua che permaneva anche dopo che il materiale biologico era scomparso?

Poponin scrive che lui e gli altri ricercatori furono “costretti ad accettare l’ipotesi che venga eccitata una specie di nuova struttura di campo…” Per sottolineare che l’effetto era collegato alla molecola fisica di DNA, il nuovo fenomeno fu denominato “effetto fantasma del DNA”. La “nuova struttura di campo” di Poponin suona sorprendentemente simile alla “matrice” della forza citata da Max Planck, e agli effetti a cui accennano le antiche tradizioni.

Questa serie di esperimenti è importante perché dimostra chiaramente, forse per la prima volta in condizioni di laboratorio, l’effetto della preghiera sul mondo fisico. Il DNA usato nell’esperimento era un agglomerato passivo di molecole non collegate al cervello di un essere vivente cosciente. Anche in assenza di sentimenti diretti che pulsassero attraverso l’antenna della doppia elica del DNA, si rilevavano una forza e un effetto misurabile nelle sue immediate vicinanze.

Se ogni cellula dell’organismo di una persona di taglia, peso ed altezza medi, cioè ogni antenna di sentimenti ed emozioni, ha la stessa proprietà di influire sul mondo circostante, allora quanto viene amplificato l’effetto? Quindi, che cosa succede se, anziché parlare di sentimenti che passano attraverso le cellule di una singola persona, parliamo di un sentimento che risulta da una forma specifica di pensiero ed emozione, regolati dalla preghiera di un singolo individuo, e li moltiplichiamo anche solo per una frazione dei sei miliardi di persone viventi oggi sulla terra, cominciamo a percepire il potere che la nostra volontà collettiva rappresenta. Si tratta del potere di porre fine a tutta la sofferenza e di allontanare il dolore che ha caratterizzato il ventesimo secolo. La chiave sta nel lavorare insieme per raggiungere quell’obbiettivo. Questa potrebbe rivelarsi la più grande sfida del terzo millennio.

La lingua che parliamo ci fornisce le parole per descrivere il rapporto dimenticato degli esseri umani con le forze del mondo, con l’intelligenza del cosmo e col prossimo. Usando alcuni dei più sensibili strumenti oggi disponibili per misurare dei campi di energia che cinquant’anni fa non erano neppure conosciuti, la scienza ha convalidato un rapporto che gli antichi conoscevano già duemila anni fa. Abbiamo accesso diretto alle forze del nostro mondo, e siamo ritornati al punto di partenza. Questo è il linguaggio che fa muovere le montagne. E’ lo stesso linguaggio che ci permette di scegliere la vita anziché tumori maligni, e di creare la pace in situazioni in cui crediamo che non esista. Quando leggiamo di guarigioni miracolose avvenute in passato, perché non credere  che gli stessi miracoli possano avvenire anche oggi?

La preghiera mi ha mostrato che alcune cose esistono, a prescindere dalla nostra capacità di fornire le prove. So che siamo capaci di grandi possibilità e di un’inespressa e profonda capacità di amare. Cosa forse più importante, so che esiste la possibilità di porre fine alla sofferenza di tutte le creature, rendendo onore alla sacralità della vita. Questo scenario è già con noi qui e ora. So che queste cose sono vere, perché le ho viste. Il momento in cui ammettiamo queste possibilità su una scala di massa, diventa una nuova grande speranza.

 

 

O Dio che tutto sai... ricordati di noi... insegnaci la via

 

 

PERCHÉ PREGARE?

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PregareQuasi tutti pregano qualche volta, ma sono pochissimi che fanno della preghiera una parte importante della loro vita quotidiana.
Per la maggior parte di noi la preghiera è la soluzione di emergenza.
Quando le cose vanno bene, ci dimentichiamo di pregare; tendiamo semplicemente a dire che "non abbiamo tempo" di pregare. Ecco perché molti "scoprono" la preghiera in certe situazioni di crisi, come in occasione di un lutto o del fallimento di una relazione. In tali circostanze siamo costretti a pensare più a fondo a ciò che ci sta accadendo.
Nella frenesia della vita giornaliera diventa difficile inserire Dio e la preghiera è vista come una cosa irrilevante nella pressione della vita quotidiana. Naturalmente non deve mai mettere in pericolo i nostri doveri: sarebbe un controsenso tradirli per onorare Dio con la preghiera. Occorre imparare ad organizzare il proprio tempo e liberarsi di tante cose inutili (chiacchiere, letture inutili, televisione, telefonate interminabili, curiosità, storie, stupidità, mondanità, ecc.).

Tuttavia, un po' di tempo per la preghiera dobbiamo trovarlo, perché la preghiera interessa un aspetto della nostra realtà che in generale tendiamo a trascurare. Per crescere, le basta poco spazio, preferibilmente un po' di tempo riservato espressamente a questo scopo. Ma, soprattutto, ha bisogno della convinzione che il Dio che esiste e ci ama è interessato e coinvolto in tutti i dettagli e circostanze della nostra vita.

 

PERCHÉ CHIEDERE AIUTO A DIO?

Affidarsi a DioLa maggior parte della gente concepisce la preghiera come un "chiedere qualcosa a Dio".
Ciò è comprensibile, poiché questa è la più semplice e la più naturale forma di preghiera.
Se crediamo che esiste un Dio che può aiutarci, non c'è niente di più naturale del chiedergli di farlo.
Gesù ci ha detto di chiedere al Padre celeste "cose buone". "Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto" (Matteo 7,7). Il fatto stesso di chiedere è segno che siamo convinti che Dio è in grado di soddisfare la nostra richiesta. Forse è appunto per questo che Dio vuole che chiediamo e subordina il suo dare al nostro chiedere. Il chiedere aiuto a Dio, anche come ultima risorsa in un momento di emergenza, è un implicito atto di fede.
Non sempre la nostra volontà e la volontà di Dio coincidono, ma quando la sua volontà e la nostra convergono nella preghiera, la combinazione crea "potenza".
Supponendo che abbiamo veramente bisogno dell'aiuto di Dio, si pone un'altra domanda: ciò che chiedo è un qualcosa che Dio vuole che io abbia?
L'attività più futile al mondo è quella di pregare contro la volontà di Dio. A noi possono sembrare richieste perfettamente legittime, ma Dio che sa tutto, compreso il futuro, può sapere che non sono giuste per noi o comunque non opportune per noi in quel momento.
Egli vuole semplicemente che noi chiediamo. Gesù ci ha detto di chiedere. Perciò non esitate a pregare nel momento del bisogno. Se siete in pensiero o preoccupati per qualcosa o qualcuno, confidatelo semplicemente a Dio. Non avete bisogno di parole né di formule speciali per fare ciò. Basta semplicemente dirlo!

PREGARE CON GLI ALTRI E PER GLI ALTRI

Pregare in gruppoGesù ha solo insegnato a pregare al plurale. La preghiera-modello del "Padre nostro" è tutta al plurale.
Pregare con gli altri e pregare per gli altri, prendere a cuore i bisogni dei fratelli e insieme rafforzare la nostra preghiera individuale con la preghiera dei fratelli: questo pare un insegnamento specifico di Cristo sulla preghiera.
Una promessa particolare è quella contenuta nel cap. 18 di Matteo:
"In verità vi dico: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro". (Mt 18,19-20).
Gesù ci ha svelato la potenza della preghiera di gruppo.

Un fatto è certo: Gesù ha fatto una particolare promessa alla preghiera di gruppo che non bisogna trascurare.

 Il gruppo ha una potenza particolare di azione su di noi.
Anche Gesù, nel momento più cruciale della sua vita, ha voluto gente con lui a pregare: al Getsemani sceglie Pietro, Giacomo e Giovanni "perché stessero con lui a pregare".

Il gruppo ha una potenza particolare su Dio e Gesù ce ne dà il segreto: nel gruppo unito nel suo nome c'è anche lui presente che prega.
Il luogo per cominciare a pregare con gli altri è la famiglia.
La famiglia cristiana è una comunità che simboleggia l'amore di Gesù per la sua Chiesa come dice S. Paolo nella lettera agli Efesini 5,23.

 

CHIEDERE LO SPIRITO

Il BattesimoSi potrebbe dire che tutto ciò che Cristo insegna sulla preghiera di domanda e di intercessione culmina in una vetta: Cristo insegna a chiedere al Padre la cosa più straordinaria, insegna a chiedere la somma di tutti i beni, il Bene Infinito, lo Spirito Santo.
"Qual padre tra voi se il figlio chiede un pane gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono". (Lc 11,11-13).
Ma non lo possediamo già lo Spirito? E' certo che in noi per il Battesimo e la Cresima vive lo Spirito Santo, ma in noi e su noi agisce veramente? E' triste dirlo: ne abbiamo fatto un povero prigioniero che non può agire, non può nemmeno parlare. Ecco perchè Gesù insegna a chiedere lo Spirito: per aprirci a lui, per lasciarlo agire.
Possedendo lo Spirito possediamo tutto, perché possediamo Dio; chiedendo lo Spirito chiediamo tutto, perché chiediamo Dio. Non esiste un'altra preghiera di ampiezza così smisurata come questa.
In qualsiasi momento lo vogliamo la preghiera è possibile, perciò in qualsiasi momento possiamo avere accanto a noi lo Spirito.
Ci sono momenti molto gravi nella vita in cui si decide tutta la nostra esistenza; sono quelli i momenti privilegiati in cui possiamo avere accanto a noi lo Spirito, per vedere meglio, sapere e decidere.
Ci sono i momenti del tedio, della pesantezza e della croce: lo Spirito è il "Consolatore". Gesù l'ha presentato così, invochiamolo dunque così.
Ci sono i momenti in cui un fratello ha bisogno di noi: dalla nostra parola può dipendere un orientamento nuovo per la sua vita. E' il momento specifico dello Spirito. Prima di rispondere consultiamo lo Spirito, invochiamo lo Spirito, mettiamoci in sintonia con la sua volontà e i suoi desideri.
Lo Spirito non ha bisogno di formule per essere invocato. La formula brevissima di Gesù è completa: Padre, per Gesù, dammi il tuo Spirito Santo!
Lo Spirito è a disposizione nostra e di tutti. Quanto spesso altri fratelli hanno bisogno del nostro aiuto: invocando su di loro lo Spirito diamo loro veramente tutto, cosa potremmo dare di più?
Imparando ad implorare lo Spirito sulle persone, sulle situazioni, su di noi, sulla nostra famiglia, sui nostri amici ed anche sui nostri nemici, arriveremo a capire la potenza del consiglio di Gesù: "Il Padre darà lo Spirito a coloro che lo chiedono".
E non dimentichiamo un particolare: Gesù non dice che il Padre darà lo Spirito a chi lo merita, ma che darà lo Spirito a chi lo chiede. E' un altro discorso.
Nella lettera ai Galati, Paolo elenca i nove frutti dello Spirito:
"Camminate secondo lo Spirito. Il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé". (Gal 5,22-24).

PREGHIERE

Gesù insegna la preghiera Padre nostroUn giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". (Lc 11,1-4).
Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo
ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
(Mt 6,9-13)

 Padre celeste, tu ci hai invitato a presentarti i nostri bisogni.
E ci hai promesso che avresti ascoltato le nostre preghiere
e le avresti esaudite, perché ci ami.
Aiutami a pregare con fede e pazienza, fidandomi di te
e seguendoti dovunque tu decida di condurmi.
Per amore di Gesù Cristo. Amen.

Dio nostro Padre, tu conosci il mio cuore, tu penetri i miei pensieri,
tu sai quanto la mia fede a volte sia fragile.
Ora che mi accingo a pregare, riscalda il mio cuore,
guida i miei pensieri e rafforza la mia fede, nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Visita, o Signore, te ne preghiamo, questa abitazione
ed allontana da essa ogni insidia del nemico;
vi abitino i tuoi santi Angeli e ci custodiscano in pace.
La tua benedizione sia sempre su di noi.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Concedi nella tua bontà, o Signore Dio,
che noi possiamo godere di una continua sanità
nello spirito e nel corpo:
e che, per l'intercessione in cielo
della Beata Maria sempre Vergine,
siamo liberati dalle afflizioni della vita presente
e giungiamo a godere la beatitudine eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

Per gli infermi

O Dio onnipotente ed eterno,
salute eterna dei credenti,
ascolta la nostra preghiera per i tuoi servi infermi,
in favore dei quali imploriamo l'aiuto della tua misericordia,
affinché, riavuta la sanità, possano venire nella tua Chiesa
a sciogliere l'inno di ringraziamento.
O Dio, ai cui cenni decorrono i momenti della nostra vita,
accogli propizio le preghiere dei tuoi servi,
per i quali malati imploriamo la tua misericordia,
affinché, come abbiamo temuto per il loro pericolo,
ci rallegriamo della loro salute.
Per i meriti di Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

All'inizio della giornata

Ti benedico, o Padre, all'inizio di questo nuovo giorno.
Accogli la mia lode e il mio grazie per il dono della vita e della fede.
Con la forza del tuo Spirito guida i miei progetti e le mie azioni:
fa' che siano secondo la tua volontà.
Liberami dallo scoraggiamento davanti alle difficoltà e da ogni male.
Rendimi attento alle esigenze degli altri.
Proteggi con il tuo amore la mia famiglia.
Così sia.

Alla fine della giornata

Ti benedico, o Padre, al termine di questo giorno.
Accogli la mia lode e il mio grazie per tutti i tuoi doni.
Perdona ogni mio peccato:
perché non sempre ho ascoltato la voce del tuo Spirito,
non ho saputo riconoscere il Cristo nei fratelli che ho incontrato.
Custodiscimi durante il riposo:
allontana da me ogni male
e donami di risvegliarmi con gioia al nuovo giorno.
Proteggi tutti i tuoi figli ovunque dispersi. Amen.

Signore, al termine di un altro giorno
ti consegno la mia storia:
le mie afflizioni e le mie gioie,
i miei dubbi e le mie certezze,
lo sconforto e le delusioni.
Ti ringrazio per l'aiuto
e il bene ricevuto:
la pazienza delle cose irrisolte,
la serenità nelle emergenze,
la calma negli imprevisti.
Non abbandonare chi è solo,
allevia le sofferenze
di chi è stremato,
solleva chi è depresso e sfiduciato,
sorreggi chi vacilla nella fede.
(A. Pangrazzi)

 

 

APPROFONDIMENTO

 

CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA LA PREGHIERA CRISTIANA

 

LA FORZA DELLA PREGHIERA

Effetti della preghiera