EUTANASIA IN EUROPA:

IDEE NAZISTE CHE RITORNANO

“Oggi la bestia sorge dall'abisso e tutti, senza distinzione di nazionalità…  dobbiamo coalizzarci per un solo e comune sforzo: richiudere l'abisso." (Hermann Rauschning)

(a cura di Claudio Prandini)

 

 

Questa Europa puzza di morte, perché l’aborto e l’eutanasia sono due modi differenti di ammazzare esseri umani innocenti, perché la famiglia viene attaccata, con l’esaltazione dell’omosessualità, e la famiglia, fino a prova contraria, è quell’ambito in cui l’amore fecondo genera altre vite e in cui il giovane viene educato in modo sano, con un padre (maschio) e una madre (femmina). Quest’Europa atea, massonica, ferocemente anticristiana non è che l’epilogo naturale delle tante dottrine folli che vogliono l’uomo “libero”, intendendo questa parola in modi assurdi: libero di non essere quello che è, libero di sprofondare nel proprio laidume (ma non parliamo di peccato originale! Non sta bene), libero, in definitiva, di estinguersi. Nazismo e comunismo sono tutt’altro che morti, hanno solo cambiato casacca, ad uso e consumo dei gonzi. (Cfr. Paolo Deotto, Politica per l’uomo o politica degli omuncoli?)

 

 

INTRODUZIONE

La lobby della morte in Europa

(Dietro a tutti questi tentativi c'e' l'occulta mano della
massoneria mondiale a cui nessun stato ormai sfugge)

Fonte web

 

14 gennaio 2011 (MoviSol) - Oltre agli USA ci sono tentativi aggressivi di introdurre l'eutanasia anche in Europa, Australia e Canada. In Germania, l'appello contro un ritorno della infame politica "T4" di eutanasia dei nazisti, lanciato il 30 dicembre dal presidente dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche, ha particolarmente aperto gli occhi del pubblico in Germania, dove gli attivisti hanno riscontrato molte reazioni positive allo slogan "eutanasia per le banche e non per la nonna". Il sito web del BüSo (www.bueso.de) ha caricato un nuovo video sul tema dell'eutanasia, in chiave attuale e storica.

L'appello della signora Zepp-LaRouche ha ricevuto vento in poppa da recenti rievocazioni degli orrori del programma nazista. Sono numerose le istituzioni tedesche coinvolte in una campagna per commemorare le vittime del programma T4, che iniziò 71 anni fa. Il 10 gennaio, a Brandenburg/Havel, sono stati avviati i lavori per un museo in uno dei sei grandi centri di eutanasia creati dai nazisti nel 1940, dove furono gasati 9.000 pazienti. In Austria ha fatto sensazione prima di Natale il ritrovamento di una fossa comune e di liste di condannati all'eutanasia, che facevano parte del centro T4 di Hall, in Tirolo.

In Italia, il quotidiano Avvenire ha pubblicato un forte attacco alla politica di Obama il 28 dicembre, che si concludeva con la frase: "la chiamano care, ma assomiglia terribilmente all'eutanasia". Il decreto di Obama è stato anche denunciato il 6 gennaio dal sito web austriaco unzensuriert.at, il quale ha notato che esso si spinge anche più in là dell'infame pratica di eutanasia in Olanda, pagando un premio ai medici che convincono i pazienti a rinunciare alle cure costose.

Purtuttavia, i tentativi di legalizzare l'eutanasia in Europa sono numerosi. Nell'associazione medica tedesca, al senato francese e al parlamento nazionale svizzero sono in corso iniziative in tal senso.

Il 18 gennaio, la Commissione sugli Affari Sociali del senato francese dovrebbe iniziare a discutere il testo sull'eutanasia, che dovrebbe passare in aula il 25. I titoli delle tre leggi in discussione dimostrano già il punto fatto dalla signora Zepp-LaRouche sul "sottile cambiamento di enfasi" descritto dal dott. Leo Alexander dopo i processi di Norimberga. La prima proposta, stilata nell'ottobre 2008, è presentata come "aiuto attivo alla morte, rispettoso della coscienza e della volontà di ogni persona". Relatore è il senatore Fouché, del partito di Sarkozy. La seconda proposta, introdotta nel luglio 2010, parla di "aiuto attivo alla morte", relatore Jean-Pierre Godefroy del Partito Socialista. La terza, presentata nell'ottobre 2010, parla di "eutanasia volontaria", relatore Guy Fischer del Partito Comunista.

Le iniziative in Svizzera e Australia vedono protagonista il partito dei verdi. Questa combinazione di estremismo ambientalista e radicalismo sul fine vita è una miscela particolarmente pericolosa, minacciosa per la vita umana tanto quanto il monetarismo radicale praticato dagli enti del sistema finanziario.

 

 

La croce e la svastica - Eutanasia di Massa

 

La croce e la svastica - L'eliminazione delle "vite inutili"

 

 

"Eutanasia: mai più": Helga Zepp-LaRouche

lancia un appello urgente ai tedeschi

Fonte web

4 gennaio 2011 (MoviSol) - "Quando l'enormità dei crimini commessi dai nazisti divenne evidente nel 1945, l'orrore del mondo intero e della Germania venne espresso in parole che furono sentite come un obbligo sacro: "Mai più l'eutanasia!". Ora, 65 anni dopo, ci troviamo nuovamente di fronte alla stessa politica, con la transizione dal razionamento clandestino dell'assistenza sanitaria ad una 'disposizione' secondo cui certe categorie di pazienti che non ricevono un'assistenza di qualità da molto tempo, non riceveranno nemmeno un'assistenza adeguata".

La signora LaRouche reagisce così ad una dichiarazione del Presidente dell'Associazione Medica Tedesca, Prof. Joerg-Dietrich Hoppe, che ribalta drammaticamente la sua posizione precedente dichiarando che la professione medica tedesca dovrebbe cambiare la propria posizione sull'"assistenza ai morenti" perché è cambiato il sentimento generale tra i medici tedeschi. Anche se il codice medico condanna come non etica l'assistenza ai suicidi, non è più punibile per legge.

La dichiarazione di Hoppe, come nota la signora LaRouche, è giunta pochi giorni dopo l'emanazione negli Stati Uniti di una direttiva del Presidente Obama, che premia i medici che convincono i loro pazienti a rifiutare misure salvavita in caso di emergenze mediche. Questi sviluppi paralleli negli Stati Uniti e in Germania, e la promozione di una politica simile da parte della Commissione Europea, indicano chiaramente che i governi transatlantici sono intenzionati a ridurre il deficit pubblico imponendo tagli brutali, soprattutto alla sanità.

Le dichiarazioni del Prof. Hoppe, prosegue Helga Zepp-LaRouche, sono ancor più allarmanti alla luce dell'intervista che il presidente dell'Associazione Medica le concedette nel maggio 2009, in cui metteva in guardia dall'erosione dell'etica medica. In precedenza aveva dichiarato che "il suicidio assistito non è compito dei medici e (..) non dovrebbe mai diventarlo!"

La signora LaRouche cita nella sua dichiarazione il Dott. Leo Alexander, uno dei querelanti al processo di Norimberga contro i crimini nazisti. Nel suo libro, Alexander sottolineò che l'eutanasia, basata sulla dottrina utilitaristica di Hegel e Bentham, iniziò con piccole cose "con cambiamenti sottili nell'atteggiamento dei medici che cominciarono ad accettare la nozione che ci sia una vita non degna di essere vissuta". A quell'epoca, nel 1949, il Dott. Alexander puntò il dito contro i pericoli contemporanei della dottrina utilitaristica nella politica sanitaria. Oggi è più urgente che mai fermarla prima che sia troppo tardi!

 

 

Peppino Englaro, il tristemente celebre padre di Eluana

 

 

In Europa attacca la lobby dell'eutanasia

Fonte web

EUTANASIA: LA LOBBY AL PARLAMENTO EUROPEO - Chi si è indignato per le parole di Fabio Fazio e Roberto Saviano a favore dell'eutanasia durante "Vieni via con me" che ha ospitato Beppino Englaro, il tristemente celebre padre di Eluana, morta lo scorso anno a causa della sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione assistita voluta dal genitore, ha oggi un altro motivo per temere una deriva pro-eutanasia.

Secondo quanto riportato dalla sempre ben informata Nicoletta Tiliacos su Più Voce.net, lo spot dei radicali sulla dolce morte non sarebbe una iniziativa isolata - mediaticamente parlando - per cercare di stimolare l'opinione pubblica ad ammorbidirsi su questo delicato tema. Come già ampiamente riportato su ilsussidiario.net in questi giorni sono stati pubblicati alcuni sondaggi pro-eutanasia in alcuni paesi europei.

 "C’è il sondaggio inglese - ricorda la Tiliacos - (Angus Reid Public Opinion, 13 novembre), secondo il quale due sudditi di Sua Maestà su tre sognano la legalizzazione dell’eutanasia. C’è il sondaggio realizzato in Francia dall’istituto Ifop per il giornale Sud-Ouest Dimanche, che spara un colossale 94 per cento di cittadini d’Oltralpe pronti a sostenere le proposte di legge pro-eutanasia (in questi giorni in discussione al Parlamento, a gennaio dovrebbero arrivare in aula)".

Ma da temere c'è anche molto altro, come ricorda la Tiliacos: un progetto di legge Europeo in discussione in questi giorni e che approderà alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo il prossimo 23 novembre.

Il pericolo, denuncia PiùVoce.net è nel "ricorso "Koch contro Germania", con il quale si cerca di far riconoscere l’obbligo, da parte degli stati, di consentire all’acquisizione di sostanze letali a scopo di suicidio. Il signor Ulrich Koch aveva chiesto per sua moglie, paralizzata e in ventilazione artificiale dopo una caduta, una dose di pentobarbital. Le autorità investite della richiesta avevano rifiutato, perché la legge tedesca fa riferimento al dovere dello stato di proteggere la vita dei propri cittadini. La signora Koch ha nel frattempo attuato il suo proposito in Svizzera, grazie ai buoni uffici di Dignitas, e ora il marito – dopo che diversi gradi di giudizio in patria gli hanno dato torto – vuole che la Corte dei diritti dell’uomo riconosca l’illegalità del rifiuto opposto alla sua richiesta, rifiuto ostile al diritto della moglie a una “morte degna”".

 

 

Riforma sanitaria negli Stati Uniti d'America

"la chiamano care, ma assomiglia terribilmente

all'eutanasia" hitleriana

 

 

IL CASO/ Eutanasia di Stato, quando

la morte diventa una cura

Fonte web

Nella provincia del Québec l'anno scorso, in Canada, c'è stata una campagna in favore della “dignità di morire”, che sostanzialmente si è dimostrata una campagna a favore soprattutto dell’eutanasia e del suicidio assistito, attualmente vietati dal Codice penale. Una commissione parlamentare sta raccogliendo deposizioni e testimonianze di esperti in vista di una proposta da sottoporre a referendum. Se approvata, potrebbe essere usata come pressione sul governo federale, al quale spetta l’eventuale cambiamento del Codice penale.

Questa commissione, finora denominata “sulla questione del diritto a morire con dignità”, ha nei giorni scorsi cambiato il suo nome, diventando: “Commissione speciale sulla questione della morte con dignità”. La scomparsa del termine “diritto” è dovuta alle obiezioni sollevate sull’esistenza di un pregiudizio già dal titolo. Anche su cosa realmente possa intendersi con dignità si è aperto un dibattito, con le obiezioni, per esempio, di chi si occupa di cure palliative, che contesta che la dignità possa essere data solo da eutanasia e suicidio assistito.

Di seguito pubblichiamo la lettera sull’argomento, apparsa sul quotidiano La Presse, del dottor Marc Beauchamp, chirurgo ortopedico di Montreal.

 

La cosa peggiore che possa capitare in una società di diritto come la nostra è che una persona debole e vulnerabile si lasci uccidere da una persona o un gruppo di persone con più potere.

È questo potere che reclamano dalla Commissione parlamentare il dottor Gaétan Barrette, della Federazione dei medici specialisti del Québec, e il dottor Louis Godin, della Federazione dei medici generici del Québec. I loro argomenti poggiano principalmente su dei sondaggi tesi a dimostrare il sostegno all’eutanasia dei membri delle due federazioni e dell’opinione pubblica.

La correttezza dell’uso di questi dati è già stata oggetto di varie critiche, anche da parte di un noto statistico dell’Università di Montreal. Allo stesso modo in cui non si preoccupano di finezze e sottigliezze quando cercano più soldi per gli aderenti (e di ciò li si ringrazia!), così non mettono di certo i guanti bianchi per reclamare il privilegio per i medici di non essere sottoposti al Codice penale per poter effettuare l’eutanasia sui loro pazienti.

L’efficacia fa qui premio sulla verità, ma i due negoziatori perdono credibilità agendo in questo modo. Dovrebbero ispirarsi ai loro colleghi del Collegio dei medici, o almeno dare l’impressione di avere un po’ di rispetto e di sensibilità verso le persone deboli, che rischiano di diventare le prime vittime di colleghi incauti quanto loro.  

Tuttavia, è un altro il punto che sembra finora essere sfuggito a questi leader sindacalisti, abituati ai metodi della negoziazione, e ai politici.

Il punto centrale è che, quando si tratta di un argomento importante come la vita di una persona, l’opinione della maggioranza non è sufficiente, perché significherebbe dare la precedenza al gruppo (i forti) sulla persona (il debole). Il 50 per cento più uno, o anche l’80 percento di sostegno popolare non basta quando è questione del diritto alla vita (ed è anche il caso della pena di morte), un diritto talmente fondamentale che non può essere negato per gli altri, né rinunciarvi quando si tratta di noi stessi. Questo è il loro più grande errore.

Il secondo errore è di fare della morte una questione solamente medica, mentre si tratta di qualcosa infinitamente più grande che merita la più grande attenzione e la più grande prudenza, che non potranno mai essere assicurate da nessuna pretesa “segnalazione” di eccezionalità.

Affermare che dare volontariamente la morte dovrebbe essere tra le cure a disposizione del medico per trattare le sofferenze di una persona cosciente (l’equivalente del suicidio assistito), o peggio, per dare la morte a una persona incosciente o non consenziente (eutanasia attiva), non è alla fine che un tentativo di presa di potere da parte della classe medica. Anche se si vestono questi gesti con parole edificanti o poetiche del tipo “cure appropriate di fine vita”, “diritto a una morte dignitosa”, “ultima piccola spinta per il viaggio finale”. Si deve resistere a questa offensiva.

Come corollario, sarebbe una aberrazione e un errore storico delegare il diritto alla vita (e alla morte) al Ministero della salute. Non è un suo compito.

Questa commissione parlamentare si dimostrerà utile se aiuterà a chiarire la pericolosa confusione dei termini utilizzati: da un lato, l’accanimento terapeutico, l’eutanasia e il suicidio assistito (tutti da evitare), e dall’altro, l’accesso a cure attente, umane, con un controllo ottimale del dolore tanto fisico quanto morale (che è necessario favorire e sviluppare). Chi opera con persone in fin di vita potrà confermare che i pazienti curati e attorniati da attenzione autentica normalmente non si augurano l’eutanasia, e attraversano con dignità questo passaggio che, infine, è parte della vita. Ecco il nostro vero compito come medici: umanizzare la medicina con un atteggiamento umile e disponibile che “aiuti a vivere”.

 

 

APPROFONDIMENTO

 

Le tappe massoniche di una politica della morte

Riportiamo, in una nostra traduzione, l'intervento di Arnaud de Lassus, depositato al Congresso Europeo Per la Vita, tenutosi a Roma dal 25 al 27 aprile 1980, che prende spunto dalla recente pubblicazione, in Francia, di uno sconvolgente libro scritto dal medico massone Pierre Simon, per ricordare ai cattolici e a tutti gli uomini di buona volontà l'urgente e imperativo dovere di combattere la barbarie rivoluzionaria, prima che questa riesca a sovvertire irrimediabilmente le caratteristiche naturali della persona umana. Una agghiacciante descrizione, attraverso le parole di una figura assolutamente autorevole della massoneria francese, già gran maestro della Gran Loggia di Francia, del nuovo modello di società che la setta massonica prepara per quelle nazioni che sono cadute, o sfanno per cadere, sotto la sua nefasta influenza.

 

I massoni, la sinistra italiana e l'eutanasia

Scrive ancora Di Giovanni: «Le decisioni assunte dai vertici della Trilateral riguarderanno sempre di più quanti uomini far morire, attraverso l’eutanasia o gli aborti, e quanti farne vivere, attraverso un’oculata distribuzione delle risorse alimentari. Decisioni che riguarderanno l’ingegneria genetica, per intervenire nella nuova ‘umanità’. In una parola, tutto ciò che definitivamente distrugga il ‘vecchio’ ordine sociale, cristiano, per la creazione di un nuovo ordine. Ma tutto questo senza particolari scossoni. Non vi sarà bisogno di dittature, visto che le democrazie laiche e progressiste, condotte da governi di ‘centrosinistra’, servono già così efficacemente allo scopo. Governi che riproducono - conclude - una formula già sperimentata lungo l’intero corso del ventesimo secolo e plasticamente rappresentata dal passato governo Prodi-D’Alema: l’alleanza fra la borghesia massonica e la sinistra, rivoluzionaria o meno».

 

DIRETTIVE MASSONICHE PER L'EUROPA

Sin dagli anni trenta, i Massoni preconizzavano la realizzazione degli Stati Uniti d'Europa: al momento della firma del trattato di Roma che pone le basi della Comunità Europea, l'Ordine trattò la questione dell'urgenza della formazione Europea ed in tempi recenti si sono fatte proposte per preparare la mentalità della gente a ragionare e agire in termini Europei. ... Molti sono stati i Lavori sui problemi etici: eugenetica- eutanasia- fecondazione artificiale, solo per citarne alcuni: l'insieme di questi studi attesta la presa di coscienza di una "società in marcia verso una nuova morale".