NUDO SU FAMIGLIA CRISTIANA

FIOCCANO LE PROTESTE

 

Ci risiamo... Eppure don Antonio Sciortino, il direttore di Famiglia Cristiana, doveva aspettarselo tutta questa gazzarra attorno a questa pubblicità?! Un nudo femminile (il sedere per la precisione!) fra le pagine della rivista cattolica più diffusa nelle famiglie e venduta, fra l'altro, nella maggior parte delle parrocchie italiane. E pensare che, quando mia madre era una ragazzina, non poteva entrare in chiesa senza fazzoletto in testa e non doveva avere le maniche corte...! I tempi cambiano è vero, ma ora si sta passando dall'altra parte e i preti (senza per questo fare di tutta un'erba un fascio...) per lo più tacciono di fronte all'indecoroso abbigliamento femminile, soprattutto d'estate, durante le Messe domenicali. Bisogna andare oltre, dicono dall'alto dei loro studi di teologia, ma un povero diavolo che si trova per caso di fianco, nello stesso banco, una bella signorina con gonna corta e ombelico in bella vista, mi dite voi come fa ad andare oltre e a seguire in santa pace la s. Messa? La verità è che tacciono perché hanno perso prima di tutto il senso del sacro (o meglio del luogo sacro che è la chiesa), poi hanno paura di perdere la gente e allora accettano tutto o quasi! Brutta faccenda quando per paura di perdere la gente si sacrificano le esigenze della vita spirituale! Vuol dire che non si è capito nulla di come si attraggono veramente le anime... E' la santità che attrae veramente e non ciò che è mediocre e caduco! Un prete santo (e grazie a Dio ce ne sono ancora!) attira più che una carta moschicida... Padre Pio, Madre Teresa di Calcutta, Giovanni Paolo II e altri sono lì a testimoniarlo...!!!

Deve essere capitato così anche al direttore di Famiglia Cristiana: cosa vuoi che sia un sedere, può aver pensato, oggi c'è di peggio... senza accorgersi che il tranello è proprio qui! Il cedere alle lusinghe dei soldi della pubblicità; il cedere ad un senso del pudore sempre più basso; il cedere ad una mentalità da manager, per cui quello che conta sono i risultati concreti del proprio lavoro editoriale più che il proprio dovere di cristiano e soprattutto di sacerdote, questo è vero il dramma, caro don Antonio! Il suo dovere, soprattutto nel campo mass-mediale, dovrebbe essere quello di preservare l'innocenza fin che si può, soprattutto nei ragazzi, invece di adeguarsi agli standard del secolarismo... Io penso che un sacerdote non dovrebbe fare il "manager", sia pure di una rivista cattolica, ma il prete e basta e lì giocarsi la sua santità! Che me ne faccio della storia del cristianesimo, visto che il nostro "don" si lamenta che i media invece di badare ai sederi dovrebbero essere più attenti ai temi trattati da Famiglia Cristiana, come appunto la storia del cristianesimo, se poi la sua rivista si riduce ad essere come tutte le altre riviste, sederi compresi...?! Mi sarebbe piaciuto ascoltare la sua omelia sulla prima lettura di tre domeniche fa (30/10/05), quando il Signore, per bocca del profeta Malachìa (Ml 1, 14 - 2, 2. 8-10) afferma: "Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su di voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni. ...Vi siete allontanati dalla retta via e siete stati d'inciampo a molti con il vostro insegnamento; ...Perciò anch'io vi ho reso spregevoli e abbietti davanti a tutto il popolo, perché non avete osservato le mie disposizioni e avete usato parzialità riguardo alla legge". 

Forse non si è accorto, caro don Antonio, che quelle parole del Signore erano anche per lei? Evidentemente no! Forse da quelle parti girano troppi soldi? Evidentemente sì!

 Claudio Prandini

 

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Dalla stampa....

Il settimanale dei paolini rompe un tabù: sulle sue pagine, ecco la pubblicità di una ditta di aspiratori che mostra la foto di un sedere femminile nudo, dietro il vetro di una doccia appena ombrato dal vapore acqueo. Allo stupore e all'indignazione che ha suscitato la scelta nel mondo cattolico, il direttore del periodico don Antonio Sciortino replica: "Non bisogna vedere quello che non c'é. La decisione rispetta la nostra linea editoriale"

Un nudo femminile tagliato ad altezza natiche che, bagnate, compaiono attraverso i vetri di una doccia. Sotto la foto una didascalia a pubblicizzare una fabbrica di aeratori: "Se vuoi vedere chiaro, chiama subito il tuo elettricista. Un vetro appannato può anche essere poetico...".

L'immagine, quasi casta rispetto agli standard che dominano su tv e riviste, ha suscitato curiosità perchè compare su Famiglia cristiana, il settimanale italiano più venduto, grazie anche alla capillare diffusione nelle parrocchie.

La rivista dei paolini ha spiegato che anche questa immagine aveva superato il vaglio di una valutazione di compatibilità con il proprio stile, ma qualcuno ha pensato che fosse stato rotto un tabù.

"Niente di grave per questa immagine - commenta il massmediologo Klaus Davi - anzi, mi sembra che Famiglia cristiana si apra a un discorso a cui gli italiani sono ormai assuefatti: dai reality show alla tv del pomeriggio siamo abituati a cose ben più forti e pepate". "A mio avviso - prosegue Davi - il caso c'è effettivamente, perchè Famiglia cristiana si apre e registra ciò che in Italia c'è già da anni; non è una cosa di cattivo gusto né oltraggiosa, nè scandalosa, anche se da domani la rivista dovrà sentire il polso dei propri lettori: per loro forse potrebbe essere un problema".

Per suor Paola, nota al pubblico televisivo calcistico, la pagina pubblicitaria è "una cosa che va contro la tradizione di Famiglia cristiana, una rivista che non ha mai fatto cose del genere". "Se ci si ferma a questo - prosegue suor Paola - non è che si possa essere d'accordo, ma si può sopportare, quello che non vorrei è che fosse l'inizio di qualcosa che va oltre, di un iter verso la perdita dei valori".

"Una rivista come Famiglia cristiana - sottolinea suor Paola, che è dell'ordine delle suore francescane - si è sempre distinta per una certa moralità, ma se continua su questa strada diventa una rivista come tutte le altre, quelle che vediamo tutti i giorni, senza più attenzione ai valori".

Di fronte a queste reazioni il direttore di Famiglia cristiana don Antonio Sciortino puntualizza: "Mi sembra che si stia montando un caso - commenta - su una cosa che non ha ragione di essere, su qualcosa che non merita tanta attenzione dai media che invece non si occupano di tanti temi molto più importanti di questo". "Non abbiamo nè rotto un tabù - aggiunge - nè compiuto una inversione di marcia: non mi pare che una sagoma di figura femminile attraverso un vetro appannato e sporco possa creare particolari turbamenti: forse potrebbe urtare la sensibilità di qualche lettore, come è avvenuto in passato, e allora si creerà un dibattito tra i lettori".

"Mi pare - prosegue don Sciortino - che si sia montato un caso che a mio parere non c'è , e resto meravigliato di tutta questa attenzione per una vicenda di questo tipo". (fonte web)