FATIMA: QUEL SEGRETO

DETTO SOLO A METÀ!

 

(A cura di Claudio Prandini)

 

SECONDA PARTE -

(PRIMA PARTE)

 

"La Madonna è molto dispiaciuta, poiché non si è tenuto conto del Suo Messaggio del 1917. Né i buoni, né i malvagi l'hanno tenuto in considerazione. Credetemi Padre mio, il Signore castigherà il mondo assai presto... La Madonna ha espressamente detto: "Ci avviciniamo agli ultimi tempi". Lo ha detto tre volte: Prima affermò che il demonio ha ingaggiato una lotta decisiva. La seconda volta mi ha ripetuto che gli ultimi rimedi dati al mondo sono: il S. Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria. La terza volta mi disse che, esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, ci dà con tremore l'ultima ancora di salvezza che è la SS. Vergine in persona, segni di lacrime, messaggi di diversi veggenti sparsi in tutte le parti del mondo. Disse la Madonna che se non ascoltiamo e offendiamo ancora non saremo più perdonati" (Suor Lucia a padre Agostino Fuentes, postulatore della causa di beatificazione di Giacinta e Francesco).

 

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L'azione di Maria, come regina dei profeti,

che rompe le catene del Male!

 

 

 

IL TESTO "DIPLOMATICO" DEL TERZO

SEGRETO E IL CARDINAL ODDI

 

La settimana scorsa (vedere qui) ci eravamo lasciati con una domanda: cosa conteneva il documento in forma "diplomatica" del Terzo Segreto di Fatima, che il Vaticano avrebbe mandato a tutte le  maggiori cancellerie d'Europa, America e Russia, per scongiurare un conflitto atomico tra est e ovest, poi pubblicato da un giornale di Stoccarda nel 1963? Ecco il testo:

***

"Non aver timore, cara piccola. Sono la Madre di Dio, che ti parla e ti domanda di rendere pubblico il presente Messaggio per il mondo intero. Ciò facendo, incontrerai forti resistenze. Ascolta bene e fa' attenzione a quello che ti dico:
Gli uomini devono correggersi. Con umili suppliche, devono chiedere perdono dei peccati commessi e che potrebbero commettere. Tu desideri che Io ti dia un segno, affinché ognuno accetti le Mie Parole che dico per mezzo tuo, al genere umano. Hai visto il Prodigio del Sole, e tutti, credenti, miscredenti, contadini, cittadini, sapienti, giornalisti, laici, sacerdoti, tutti lo hanno veduto. Ora proclama a Mio Nome:
Un grande castigo cadrà sull'intero genere umano, non oggi, né domani, ma nella seconda metà del Secolo XX. Lo avevo già rivelato ai bambini Melania e Massimino, a
"La Salette", ed oggi lo ripeto a te, perché il genere umano ha peccato e calpestato il Dono che avevo fatto. In nessuna parte del mondo vi è ordine, e satana regna nei più alti posti, determinando l'andamento delle cose. Egli effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa; egli riuscirà a sedurre gli spiriti dei grandi scienziati che inventano le armi, con le quali sarà possibile distruggere in pochi minuti gran parte dell'umanità. Avrà in potere i potenti che governano i popoli, e li aizzerà a fabbricare enormi quantità di quelle armi. E, se l'umanità non dovesse opporvisi, sarò obbligata a lasciar libero il braccio di Mio Figlio. Allora vedrai che Iddio castigherà gli uomini con maggior severità che non abbia fatto con il diluvio.
Verrà il tempo dei tempi e la fine di tutte le fini, se l'umanità non si convertirà; e se tutto dovesse restare come ora, o peggio, dovesse maggiormente aggravarsi, i grandi e i potenti periranno insieme ai piccoli e ai deboli. Anche per la Chiesa, verrà il tempo delle Sue più grandi prove. Cardinali, si opporranno a Cardinali; Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle Loro file, e a Roma vi saranno cambiamenti. Ciò che è putrido cadrà, e ciò che cadrà, più non si alzerà. La Chiesa sarà offuscata, e il mondo sconvolto dal terrore. Tempo verrà che nessun Re, Imperatore, Cardinale o Vescovo, aspetterà Colui che tuttavia verrà, ma per punire secondo i disegni del Padre mio.
Una grande guerra si scatenerà nella seconda metà del XX secolo. Fuoco e fumo cadranno dal Cielo, le acque degli oceani diverranno vapori, e la schiuma s'innalzerà sconvolgendo e tutto affondando. Milioni e Milioni di uomini periranno di ora in ora, coloro che resteranno in vita, invidieranno i morti. Da qualunque parte si volgerà lo sguardo, sarà angoscia, miseria, rovine in tutti i paesi. Vedi? Il tempo si avvicina sempre più, e l'abisso si allarga senza speranza. I buoni periranno assieme ai cattivi, i grandi con i piccoli, i Principi della Chiesa con i loro fedeli, e i regnanti con i loro popoli. Vi sarà morte ovunque a causa degli errori commessi dagl'insensati e dai partigiani di satana il quale allora, e solamente allora, regnerà sul mondo, in ultimo, allorquando quelli che sopravvivranno ad ogni evento, saranno ancora in vita, proclameranno nuovamente Iddio e la Sua Gloria, e Lo serviranno come un tempo, quando il mondo non era così pervertito.
Va, mia piccola, e proclamalo. Io a tal fine, sarò sempre al tuo fianco per aiutarti".
 

***

Anche se si trattasse di un falso, cosa che non credo del tutto verosimile, è da notare comunque che in alcuni punti coincide perfettamente con quanto, come già ho avuto modo di mostrare, disse Giovanni Paolo II a Fulda ad un gruppo di cattolici tedeschi nel 1980, che gli chiesero del perché il Terzo Segreto di Fatima non fosse ancora stato pubblicato: «"Ad ogni cristiano - risponde il Papa - dovrebbe bastare di sapere quanto segue: quando si legge che oceani inonderanno interi continenti, che gli uomini verranno tolti alla vita repentinamente, da un minuto all'altro, e cioè a milioni ... Se si sa questo, non è davvero necessario pretendere la pubblicazione di questo "segreto"» (vedere qui); allo stesso modo coincide anche con quanto suor Lucia disse a Padre Agostino Fuentes, postulatore della causa di beatificazione di Giacinta e Francesco: "Credetemi Padre mio, il Signore castigherà il mondo assai presto... La Madonna ha espressamente detto: "Ci avviciniamo agli ultimi tempi". Lo ha detto tre volte: Prima affermò che il demonio ha ingaggiato una lotta decisiva...." (vedere sopra).

Ancora più convincente, forse, è la testimonianza del Card. Oddi, molto vicino a Papa Giovanni XXIII, per quanto riguarda il Terzo Segreto. Il Card. aspettava la rivelazione del Segreto per l'anno 1960, ma questo non accadde! Allora ne chiese spiegazione direttamente al Papa...: «"Mi sono sempre interessato - dice - come tutti i fedeli e i sacerdoti al terzo segreto di Fatima. Siccome si sapeva che non doveva essere rivelato, a meno che suor Lucia non fosse morta, prima del 1960, tutti aspettavano che arrivasse quell'anno. Ma il 1960 è arrivato, è trascorso, ma non è stato annunciato nulla. Io, che sono stato segretario di Giovanni XXIII quando era a Parigi, ho approfittato della mia confidenza con lui per dirgli con franchezza:

"Beatissimo Padre, c'è una cosa che non le posso perdonare".

"Che cosa?" mi chiese.

"Di aver tenuto il mondo in sospeso durante tanti anni e poi vedere arrivare l'inizio del 1960: passano diversi mesi e di questo segreto non se ne sa più nulla".

Papa Roncalli mi risponde:

"Non parlarmene".

Gli replico:

"Io se vuole non ne parlo più, ma non posso impedire alla gente di farlo. L'interesse è spasmodico: io avrò fatto un centinaio di prediche e discorsi annunciando questa rivelazione".

"Ti ho detto di non più parlarmene".

Io non ho più insistito, però volevo andare in fondo alla storia. Allora sono andato da Mons. Capovilla, il suo segretario privato, e gli ho chiesto:

"Avete aperto il testo del segreto?"

"Sì, l'abbiamo aperto".

"Chi era presente?"

"C'erano il Papa - mi rivela - il Cardinale Ottaviani ed io, ma poi, dato che non riuscivamo a comprenderlo perché era scritto a mano, in portoghese, allora è stato chiamato un monsignore portoghese che lavorava alla Segreteria di Stato".

Il testo del segreto era arrivato in Vaticano attraverso il vescovo di Leiria-Fatima. Il vescovo, durante la seconda guerra mondiale, avendo paura che il Portogallo fosse coinvolto nel conflitto e il segreto distrutto, smarrito o rivelato, lo ha portato a Roma, chiedendo alla Santa Sede di custodirlo. In Portogallo era stato conservato in nunziatura per un certo tempo. Dopo averlo letto papa Roncalli l'ha riposto nella sua cassaforte. Pio XII invece, a quanto mi hanno riferito, non l'ha mai letto. Il primo che ha aperto la busta è stato Giovanni XXIII nel 1960."

Ma perché Papa Giovanni non l'ha pubblicato?

"Io, - continua il Card. Oddi - che conoscevo benissimo Papa Giovanni, sono certo che il segreto non riguardava una bella cosa. Roncalli non voleva sentire parlare di disgrazie, di punizioni. Quindi io ritengo che contenga qualcosa che suona come proibizione, punizione o disastro (vedere qui).

Il testo "diplomatico" andrebbe dunque nella direzione di esplicitare la vera realtà contenuta nel testo mai pubblicato, e cioè: crisi generale della fede, tradimento di una parte della gerarchia, eventi catastrofici che attenderebbero la Chiesa e, con essa, l'umanità intera! Dunque, secondo il Card. Oddi, "Roncalli non voleva sentire parlare di disgrazie, di punizioni e disastri" e per questo non lo pubblicò. I papi che seguirono dopo Roncalli subirono, se così si può dire, lo stesso "shock" e non lo resero pubblico neppure loro, almeno integralmente!

C'è però una cosa che sembra non quadrare nel testo diplomatico del Segreto, ed è quando fa riferimento alla realizzazione del grande castigo nella seconda metà del XX secolo, quando tutti sanno che nulla di particolarmente catastrofico è accaduto in quel periodo! Per rispondere a questa problema dobbiamo far riferimento alla natura stessa della profezia quando tratta di punizioni o di castighi, nel senso che essa è sempre al condizionale, ovvero condizionata sia dalle azioni umane, da una parte, e dalla misericordia salvifica di Dio dall'altra (vedere ad esempio in Dt 28,1-69).

Nel Vecchio Testamento Sodoma e Gomorra vennero distrutte perchè non si trovarono nemmeno dieci giusti che potessero fare da "scudo" alla giustizia divina (Gen 19). D'altronde, Gesù a santa Faustina Kowalska, negli anni trenta del secolo scorso, non disse che: "Prima di venire come Giudice giusto, verrà come Re di misericordia"? (Quaderno N. 1, 35) E anche: "Amo la Polonia in modo particolare e, se ubbidirà al Mio volere, l'innalzerò in potenza e santità. Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta". (Quaderno N. 6, 93).

Molti interpretano quest'ultima affermazione con l'ascesa al soglio di Pietro del Card. polacco Carol Wojtyla, molto devoto alla Madonna! Anche qui Suor Lucia aveva detto: "... La seconda volta mi ha ripetuto che gli ultimi rimedi dati al mondo sono: il S. Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria" (vedere sopra), Giovanni Paolo II, sapendo di quali pericoli correva il mondo, affidò più volte il suo operato e il mondo intero a Maria, attraverso il rosario e la devozione al suo Cuore Immacolato! Ma tutto questo forse non sarebbe ancora bastato a stornare il grande castigo, poiché troppo  pochi erano coloro che, rispetto alla valanga montante della apostasia, seguivano veramente il Papa con la corona in mano! Ecco allora la grande preoccupazione del Papa: occorreva consacrare la Russia, come la Madonna aveva chiesto a Fatima! Così il Papa nel 1984 consacrò la Russia al Cuore Immacolato di Maria, che fece sì che in Russia ci furono grandi cambiamenti, attraverso i quali iniziò la caduta del comunismo.

Stornare, tuttavia, non significa eliminare del tutto il pericolo, anzi oggi può ripresentarsi in tutta la sua drammaticità, come fa capire Benedetto XVI in questo discorso del 1 gennaio 2007: «Ed ecco la "paura per una possibile catastrofe atomica. Ciò riporta gli animi indietro nel tempo" osserva il Papa "alle ansie logoranti del periodo della cosiddetta ‘guerra fredda’. Dopo di allora si sperava che il pericolo atomico fosse definitivamente scongiurato e che l’umanità potesse finalmente tirare un durevole sospiro di sollievo. Purtroppo" prosegue il Santo Padre "ombre minacciose continuano ad addensarsi all’orizzonte dell’umanità"» (vedere qui).

Altro punto saliente, a cui farebbe cenno il testo del Segreto non pubblicato ed in parte anche quello diplomatico, è Il tradimento di una parte della gerarchia che ha le sue origini soprattutto in un modernismo che, da una parte, sottrae alla storia il suo aspetto soprannaturale, cioè dell'intervento divino nel mondo degli uomini, mentre dall'altra, non sa riconoscere i "Segni dei tempi"! C'è chi, nella Chiesa afferma, ad esempio, che fenomeni come apparizioni, messaggi, ecc., (quand'anche risultino veri), debbano collocarsi alla periferia dell'esperienza cristiana, Ecco allora il vero motivo della mancanza della profezia, in senso biblico, nella Chiesa!

Abbonda, in tal modo, il razionalismo ecclesiastico, che  ingabbia Dio nei suoi schemi umani, rendendo così il popolo di Dio cieco a tutto ciò che si compie nella sfera spirituale della storia. Il nostro tempo è perciò  dentro la grande battaglia apocalittica tra la Donna (Maria con la Chiesa) e il Drago infernale... Siamo cioè dentro l'Apocalisse, dentro gli "ultimi tempi", dentro a quello che san Paolo chiama la grande "apostasia" (2  Ts 2,3) e il non riconoscerlo è un grave errore di prospettiva, perchè ha gravi conseguenze nella vita stessa della Chiesa e dei cristiani, soprattutto a livello pastorale, che risulta spesso inadeguata per i tempi che viviamo. Tanto è vero che del diavolo nelle nostre chiese non se parla più, sia nelle prediche che al catechismo... e lui di questo è molto felice!

Malgrado ciò, un evento religioso di carattere internazionale ha fatto la sua comparsa nella seconda metà del XX secolo: Medjugorje! Sempre Suor Lucia aveva detto che la Madonna, una terza volta, gli disse "che il Signore, esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, ci dà con tremore l'ultima ancora di salvezza che è la SS. Vergine in persona, segni di lacrime, messaggi di diversi veggenti sparsi in tutte le parti del mondo" (vedere sopra). Medjugorje, allora, come ultima ancora di salvezza? Qui non si vuole certo anticipare un giudizio che spetta solo alla Chiesa, ma proporre spunti di riflessione di un cammino spirituale e profetico che parte da Fatima per arrivare fino a Medjugorje!

 

 

Piccolo presepe con la Madonna di Fatima

 

 

 

FATIMA E MEDJUGORJE

UN LEGAME STRETTO

 

"Cari figli anche oggi vi invito alla preghiera, adesso come mai prima, quando il mio piano ha cominciato a realizzarsi. Satana è forte e desidera bloccare i piani della pace e della gioia e farvi pensare che mio Figlio non sia forte nelle sue decisioni. Perciò vi invito, cari figli, a pregare e digiunare ancora più fortemente. Vi invito alla rinuncia durante nove giorni, affinché con il vostro aiuto sia realizzato tutto quello che voglio realizzare attraverso i segreti che ho iniziato a Fatima. Vi invito, cari figli, a comprendere l'importanza della mia venuta e la serietà della situazione. Desidero salvare tutte le anime e presentarle a Dio. Perciò preghiamo affinché tutto quello che ho cominciato sia realizzato completamente. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." (messaggio di Medjugorje del 25.8.1991)

 

 

 

TESTIMONIANZE

 

«Don Gabriele Amorth, il noto esorcista di Roma, intervistato da "Medjugorje-Torino" ha risposto così a proposito del rapporto fra Fatima e Medjugorje (dal numero 99, maggio-giugno 2001)

(...) Domanda - Lei ha più volte affermato di vedere in Medjugorje una continuazione di Fatima. Come spiega questo rapporto?

Risposta - A mio parere il rapporto e strettissimo. Le apparizioni di Fatima costituiscono il grande messaggio della Madonna per il nostro secolo. Alla fine della prima guerra mondiale, afferma che, se non si fosse seguito quanto la Vergine ha raccomandato, sotto il pontificato di Pio XI sarebbe incominciata una guerra peggiore. E c'è stata. Poi ha proseguito chiedendo la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, se no... E' stata forse fatta nel 1984: tardi, quando già la Russia aveva sparso nel mondo i suoi errori. Poi c'è stata la profezia del terzo segreto. Non mi ci fermo, ma dico solo che non si è ancora realizzato: non c'è nessun segno di conversione della Russia, nessun segno di sicura pace, nessun segno del trionfo finale del Cuore Immacolato di Maria.

In questi anni, specie prima dei viaggi a Fatima di questo Pontefice, il messaggio di Fatima era stato quasi accantonato; i richiami della Madonna erano rimasti disattesi; intanto la situazione generale del mondo si aggravava, con una continua crescita del male: calo di fede, aborto, divorzio, pornografia imperante, corsa alle vane forme di occultismo, soprattutto magia, spiritismo, sette sataniche. Era indispensabile una nuova spinta. Questa e venuta da Medjugorje, e poi dalle altre apparizioni mariane in tutto il mondo.
Ma Medjugorje è l'apparizione-pilota. Il messaggio punta, come a Fatima, sul ritorno alla vita cristiana, alla preghiera, al sacrificio (ci sono tante forme di digiuno!).

Punta decisamente, come a Fatima, sulla pace e, come a Fatima, contiene pericoli di guerra. Credo che con Medjugorje il messaggio di Fatima abbia ripreso vigore e non c'è dubbio che i pellegrinaggi a Medjugorje integrano i pellegrinaggi a Fatima, e hanno gli stessi scopi...».

 

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Intervista al vescovo Pavel Hnilica, un vecchio amico di Giovanni Paolo II, morto da poco...

fonte web

«Domanda: Vescovo Hnilica, Lei ha trascorso molto tempo vicino a papa Giovanni Paolo II ed ha potuto condividere con Lui anche momenti molto personali. Ha avuto occasione di parlare con il papa degli avvenimenti di Medjugorje?

Quando nel 1984 feci visita al Santo Padre a Castel Gandolfo e pranzai con Lui, gli raccontai della consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, che avevo potuto compiere il 24 marzo di quello stesso anno in modo del tutto insperato, nella Cattedrale dell’Assunzione nel Cremlino di Mosca, così come la Madonna aveva chiesto a Fatima. Egli ne rimase molto colpito e disse: “La Madonna ti ha guidato fin lì con la Sua mano”, ed io risposi:”No, Santo Padre, mi ci ha portato in braccio!”. Poi mi chiese che cosa pensassi di Medjugorje e se vi ero già stato. Risposi: “No. Il Vaticano non me l’ha proibito, ma me l’ha sconsigliato”. Al che il papa mi guardò con sguardo risoluto e disse: “Va' in incognito a Medjugorje, così come sei andato a Mosca. Chi te lo può vietare?”. In questo modo il papa non mi aveva ufficialmente permesso di andarci, ma aveva trovato una soluzione. Poi il papa andò nel Suo studio e prese un libro su Medjugorje di René Laurentin. Cominciò a leggermene qualche pagina e mi fece notare che i messaggi di Medjugorje sono in relazione con quelli di Fatima: “Vedi, Medjugorje è la prosecuzione del messaggio di Fatima”. Andai tre o quattro volte in incognito a Medjugorje, ma poi l’allora vescovo di Mostar-Duvno, Pavao Zanic, mi scrisse una lettera nella quale mi intimava di non andare più a Medjugorje, altrimenti avrebbe scritto al papa. Qualcuno l’aveva evidentemente informato dei miei soggiorni, ma non dovevo certo avere paura del Santo Padre.

In seguito ha avuto un’altra possibilità di parlare di Medjugorje con il papa?

Sì, la seconda volta che abbiamo parlato di Medjugorje - me lo ricordo bene - è stato il 1° agosto 1988. Una commissione medica di Milano, che allora aveva esaminato i veggenti, venne dal papa a Castel Gandolfo. Uno dei medici fece notare che il vescovo della diocesi di Mostar creava delle difficoltà. Allora il papa disse: “Dato che è il vescovo della regione, dovete ascoltarlo”, e, diventato subito serio, aggiunse: “Ma dovrà rendere conto davanti alla legge di Dio di non aver gestito la cosa nel modo giusto”. Il papa rimase un momento pensieroso e poi disse: “Oggi il mondo sta perdendo il senso del soprannaturale, cioè il senso di Dio. Ma molti ritrovano questo significato a Medjugorje attraverso la preghiera, il digiuno e i sacramenti.” È stata la testimonianza più bella ed esplicita per Medjugorje. Ne rimasi colpito perché la commissione che aveva esaminato i veggenti dichiarò allora: Non constat de supernaturalitate. Al contrario il papa aveva da tempo capito che a Medjugorje accadeva qualcosa di soprannaturale. Dai più svariati racconti di altre persone sugli avvenimenti di Medjugorje, il papa si era potuto convincere che in questo luogo si incontra Dio.

Non è possibile che molto di quello che accade a Medjugorje sia stato invece inventato di sana pianta e che prima o poi risulterà che il mondo è caduto in un grosso imbroglio?

Alcuni anni fa, a Marienfried si è svolto un grande incontro di giovani a cui sono stato invitato anche io. Allora un giornalista mi chiese: “Signor vescovo, non pensa che tutto ciò che avviene a Medjugorje abbia origine dal diavolo?”. Gli risposi: “Sono un gesuita. Sant’Ignazio ci ha insegnato che bisogna distinguere gli spiriti e che ogni evento può avere tre cause o ragioni: umana, divina o diabolica”. Alla fine ha dovuto acconsentire che tutto ciò che accade a Medjugorje non è spiegabile da un punto di vista umano, ossia che giovani del tutto normali attirino in questo luogo migliaia di persone che accorrono qui ogni anno per riconciliarsi con Dio. Intanto Medjugorje viene chiamata il confessionale del mondo: né a Lourdes né a Fatima si verifica il fenomeno di così tante persone che si confessano. Che cosa accade in un confessionale? Il sacerdote libera i peccatori dal demonio. Ho risposto allora al giornalista: “Certamente il demonio è riuscito a fare molte cose, ma una cosa non può sicuramente fare. Può il demonio mandare le persone al confessionale per liberarle da sé stesso?”. Allora il giornalista si mise a ridere e capì che cosa volevo dire. L’unica ragione rimane dunque Dio! In seguito ho riferito anche al Santo Padre questa conversazione.

Come si può riassumere in un paio di frasi il Messaggio di Medjugorje? Che cosa distingue questi Messaggi da quelli di Lourdes o di Fatima?

In tutti e tre questi luoghi di pellegrinaggio, la Madonna invita alla penitenza, al pentimento e alla preghiera. In questo i messaggi dei tre luoghi di apparizione si somigliano. La differenza è che i Messaggi di Medjugorje durano da 24 anni. Questa continuità intensa di apparizioni soprannaturali non è diminuita negli ultimi anni, tanto che sempre più intellettuali si convertono in questo luogo.

Per alcune persone i Messaggi di Medjugorje non sono degni di fede perché poi è scoppiata la guerra. Dunque non luogo di pace, ma di lite?

Quando nel 1991 (esattamente 10 anni dopo il primo Messaggio: “Pace, pace e solo pace!”) scoppiò la guerra in Bosnia Erzegovina, ero di nuovo a pranzo con il papa ed egli mi chiese: “Come si spiegano le apparizioni di Medjugorje, se ora in Bosnia c’è la guerra?”. La guerra è stata veramente una brutta cosa. Perciò dissi al papa: “Eppure ora sta accadendo la stessa cosa che accadde a Fatima. Se allora avessimo consacrato la Russia al Cuore Immacolato di Maria, si sarebbe potuta evitare la Seconda Guerra Mondiale, ed anche la diffusione del comunismo e dell’ateismo. Proprio dopo che Lei, Santo Padre, ebbe compiuto questa consacrazione nel 1984, in Russia ci furono grandi cambiamenti, attraverso i quali iniziò la caduta del comunismo. Anche a Medjugorje, all’inizio, la Madonna avvertì che sarebbero scoppiate delle guerre se non ci fossimo convertiti, ma nessuno prese sul serio questi Messaggi. Questo significa che se i vescovi della ex-Jugoslavia avessero preso sul serio i Messaggi ­naturalmente non possono ancora concedere un riconoscimento definitivo della Chiesa, dato che le apparizioni sono ancora in corso forse non si sarebbe arrivati a questo punto”. Allora il papa mi disse: “Dunque il vescovo Hnilica è convinto che la mia consacrazione al Cuore Immacolato di Maria sia stata valida?”, ed io risposi: “Certamente è stata valida, il punto è solo quanti vescovi abbiano compiuto questa consacrazione in comunione (in unione) con il papa”.

Torniamo di nuovo a papa Giovanni Paolo II e alla sua speciale missione ...

Sì. Alcuni anni fa, quando il papa era già di salute malferma e cominciava a camminare col bastone, gli raccontai di nuovo della Russia durante un pranzo. Poi si appoggiò al mio braccio, affinché lo accompagnassi all’ascensore. Era già molto tremolante e ripeté per cinque volte con voce solenne le parole della Madonna di Fatima: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”. Il papa sentiva davvero di avere questo grande compito per la Russia. Anche allora sottolineò che Medjugorje non è altro che la continuazione di Fatima e che dobbiamo riscoprire il significato di Fatima. La Madonna ci vuole educare alla preghiera, alla penitenza e ad una maggiore fede. È comprensibile che una madre si preoccupi dei suoi figli che sono in pericolo, e così fa anche la Madonna a Medjugorje. Ho anche spiegato al papa che oggi il più grande movimento mariano parte da Medjugorje. Dovunque ci sono gruppi di preghiera che si riuniscono nello spirito di Medjugorje. Ed egli l’ha confermato. Perché ci sono meno famiglie sante. Anche il matrimonio è una grande vocazione.

Alcuni si meravigliano che nessuno dei veggenti di Medjugorje, una volta cresciuti, sia entrato in convento o si sia fatto prete. Questo fatto può essere interpretato come un segno del nostro tempo?

Sì, lo vedo in modo molto positivo, perché possiamo vedere che questi uomini che la Madonna ha scelto sono semplici strumenti di Dio. Non sono loro gli autori che hanno escogitato tutto, ma sono collaboratori di un più vasto progetto divino. Da soli non ne avrebbero la forza. Oggi è particolarmente necessario che la vita dei laici si rinnovi. Ci sono, ad esempio, anche delle famiglie che vivono questa consacrazione alla Madonna, non solo suore o sacerdoti. Dio ci lascia la libertà. Oggi dobbiamo dare nel mondo una testimonianza: forse nel passato tali limpide testimonianze si trovavano maggiormente nei conventi, ma oggi abbiamo bisogno di questi segni anche nel mondo. Ora è soprattutto la famiglia a doversi rinnovare, poiché la famiglia oggi si trova in una profonda crisi. Non possiamo conoscere tutti i piani di Dio, ma sicuramente oggi dobbiamo santificare la famiglia. Perché ci sono meno vocazioni?

Che cosa pensano oggi di Medjugorje i suoi colleghi vescovi?

Marija Pavlovic-Lunetti, una delle veggenti che riceve ancora messaggi dalla Madonna, una volta davanti a me ha pianto, perché aveva sentito che alcuni vescovi mettono in dubbio l’autenticità dei Messaggi. L’allora vescovo di Mostar, Pavao Zanic, l’aveva perfino definita una bugiarda. La mia risposta al vescovo di Mostar fu: “Lei si sbaglia. Pensi soltanto a come si comportano normalmente i ragazzi in una grande famiglia. Se viene loro confidato un segreto speciale, il giorno dopo già litigano e raccontano il segreto ad altri. Se fossi la Madonna, probabilmente avrei scelto un solo ragazzo, e non addirittura sei, perché mi sarebbe sembrato troppo rischioso. Ma questi ragazzi sono stati torturati per molti anni dalla polizia, eppure non hanno mai rivelato nulla”. Indubbiamente, forse questi Messaggi non sono così profondi e misteriosi come quelli di Fatima, ma qui si tratta di una trasposizione dei Messaggi di Fatima, come l’ha intesa anche il papa. Non bastano solo i grandi Messaggi, che poi non possono essere divulgati. Attraverso Medjugorje vengono divulgate la preghiera continua ed anche la penitenza. Fa meraviglia che a Medjugorje la gente digiuni a pane ed acqua anche due volte a settimana, si consacri al cuore della Madonna e La veneri.

Negli anni '80, una volta sono venuti da me sei vescovi brasiliani perché avevano sentito dire che mi interessavo di Medjugorje. Mi chiesero se potevo fare in modo che potessero concelebrare una Santa Messa con il papa. Poi volevano andare a Medjugorje. Il papa aveva acconsentito a riceverli, ma il Suo segretario, mons. Stanlislaw Dziwisz, in seguito disse: “Vi prego di non dire che il papa vi ha ricevuto ad una Messa privata perché andate a Medjugorje, ma vi ha invitato perché siete venuti dal lontano Brasile”. Questo significa che naturalmente il papa non ha mai riconosciuto esplicitamente ed ufficialmente Medjugorje, poiché non vuole anticipare il vescovo della diocesi di Mostar. Lo stesso papa si sarebbe recato volentieri a Medjugorje, ma il vescovo di Mostar avrebbe dovuto dare un segnale chiaro. Quando due anni fa il papa è andato in Croazia, e a Zagabria fu beatificato il card. Stepinac, ci fu un incontro di circa 50 vescovi al quale partecipai anch’io. Dunque salutai i vescovi che conoscevo già. Poi uno di loro mi disse con cordialità: “Sono il Nunzio Apostolico di Zagabria, e Lei è quindi il Legato Apostolico di Medjugorje!”. Lo disse non con tono di disprezzo, ma di amicizia. Anche il card. Kuharic di Zagabria non si è mai pronunciato pubblicamente su Medjugorje, però mi disse: “Vi accadono cose molto interessanti”. Nel 1994, 10 anni dopo la solenne consacrazione del mondo al Cuore di Maria, il papa invitò a pregare in modo particolare per la Bosnia, dove c’era ancora la guerra. Allora andai a Medjugorje e incontrai anche il vescovo di Mostar. Egli mi chiese perché fossi andato lì ed io risposi: “Il papa ci ha esortato a pregare per la pace in Jugoslavia nei santuari mariani. Perciò siamo venuti in un luogo di pellegrinaggio che si trova vicino a questi avvenimenti". Il vescovo mi corresse e disse che quello non era un luogo di pellegrinaggio, ma solo un luogo di preghiera. Ma io gli chiesi quale fosse la differenza e gli dissi anche che dovevamo riconoscere che l’aiuto più grande che fosse giunto alla Croazia e alla Bosnia durante la guerra, era arrivato dai gruppi di preghiera di Medjugorje. Tuttavia il vescovo volle minimizzare questi fatti. Il vescovo di Spalato, invece, ha avuto sempre un atteggiamento molto positivo nei confronti di Medjugorje ed è interessante che anche la sua città sia stata risparmiata dalla guerra.
A quel tempo il Papa mi chiese anche se era vero che a Medjugorje e a Spalato non fosse successo nulla durante la guerra. Sì, gli risposi.

La posizione ufficiale della Chiesa nei confronti di Medjugorje è cambiata negli ultimi anni?

Soltanto negli ultimi dieci anni, milioni di persone si sono recate in pellegrinaggio a Medjugorje. Se la Chiesa credesse veramente che in questo luogo viene divulgato qualcosa di contrario alla fede o alla morale, allora sarebbe stata obbligata a prendere delle misure contro Medjugorje. Avrebbe dovuto fare di tutto per proteggere gli uomini da questo fenomeno. Il fatto che tace, è un buon segno e, di fatto, un riconoscimento di Medjugorje. Basta sfogliare il registro parrocchiale per vedere quanti sacerdoti celebrino ogni anno la Santa Messa a Medjugorje. Non verrebbero, se avessero scoperto qualcosa che metta in dubbio l'attendibilità dei messaggi. Dai frutti si riconoscerà se da qui è cresciuto un albero buono o cattivo.

Qual è stata la sua personale esperienza spirituale a Medjugorje?

Ho avuto la fortuna di poter incontrare personalmente i veggenti e così di potermi fare un'idea chiara su di loro. Sono riuscito a guadagnarmi la loro fiducia ed ho avuto la sensazione di venire personalmente introdotto ai misteri di Medjugorje, così come era successo prima anche a Fatima e a Lourdes, quando avevo potuto incontrare Suor Lucia e il Vescovo di Fatima. Ne sono stato felice e mi sono sentito anche alquanto privilegiato di poter partecipare così da vicino agli eventi di Medjugorje. Anche adesso, quando a volte parlo con Vicka Ivankovic-Mijatovic o con Marija Pavlovic-Lunetti, mi sento vicino a loro. Perciò provo nei loro confronti anche una certa responsabilità, mi sento parte di una grande famiglia.

In uno dei primi messaggi, secondo quel che si dice, la Madonna ha affermato che queste sarebbero state le ultime apparizioni. Molte persone pensano con questo alla fine del mondo e all’Apocalisse. Come lo si può interpretare correttamente?

Sì, l’ho sentito dire, ma spesso nelle profezie si parla dell’”ultimo giorno”. Già San Paolo ne parlava. Noi viviamo nell’ultimo giorno, ma i veri profeti non hanno mai indicato una data precisa nella quale queste profezie si sarebbero compiute. Gesù stesso ha detto che neanche il Figlio dell’Uomo conosce il momento in cui ci saranno il “secondo avvento” e il “giudizio finale”: solo il Padre lo sa. Perciò si può dire la stessa cosa che si diceva prima di Fatima: Medjugorje è il più grande intervento di Dio nella storia dell'umanità».

 

 


I veggenti di Medjugorje nei primi anni '80

 


LA PEDAGOGIA

Il messaggio di Fatima

Il messaggio di Fatima è un appello alla preghiera e alla pratica della comunione riparatrice, alla penitenza e alla conversione del cuore; è un messaggio perfettamente ortodosso che rivela una grande ampiezza dottrinale ed integrità dogmatica che fa di esso una perfetta sintesi evangelica. Esso rientra nella tradizione più perfetta e fedele della Chiesa. Dal contenuto trinitario fino alla dottrina sulle ultime realtà, il messaggio percorre tutto l'insegnamento della fede cattolica tradizionale, in modo così trasparente e facile da penetrare le coscienze, educandole alla linea più pura del cattolicesimo.

A Fatima, il culto della Vergine nasce sin dai primi momenti delle apparizioni. Nel 1919 sorse la prima cappella e il Vescovo permise la prima Messa all'aperto il 13 ottobre 1921. Allo stesso tempo aumentarono le persecuzioni delle autorità civili, anticlericali e massoniche. La notte tra il 5 e il 6 marzo 1922 la cappella fu fatta saltare con la dinamite. Nel 1928 cominciarono i lavori per la costruzione della nuova basilica che fu terminata nel 1951. All'inizio sia il parroco che l'arciprete che il patriarca di Lisbona mostrarono la loro reticenza secondo quella che è la prassi comune nella Chiesa. Il nuovo vescovo assunse un atteggiamento più comprensivo che non ostacolava, ma anzi favoriva pellegrinaggi e celebrazioni liturgiche. Nel 1922 nominò una commissione di investigazione che concluderà i lavori nel 1930. Il vescovo pubblicò una lettera pastorale in cui dichiarava che le visioni dei ragazzi erano degne di fede e che era consentito il culto ufficiale della Vergine di Fatima....

 

Il messaggio di Medjugorje

Qualcuno ha detto che Medjugorje è diventata in questi ultimi 26 anni il confessionale del mondo e non ha del tutto torto. Qui la gente viene carica di pene, preoccupazioni, ansie e anche di peccati, e qui trova sacerdoti che sanno amare, ascoltare, consigliare e perdonare nel nome del Signore.

A flotte vengono da tutte le parti pur di ricevere la pace e il perdono che il mondo non può dare! Medjugorje non è solo allota un gran confessionale, ma è anche una grande clinica dello spirito: dai frutti saprete giudicare l’albero, dice il Vangelo! Medjugorje è la clinica di Maria in mezzo agli uomini per i nostri tempi!

Un punto molto importante della pedagogia medjugorjana  è il tema delle cinque colonne (o cinque sassi) su cui si basa la pastorale e la spiritualità di Medjugorje:

1. La Preghiera;

2. L’Eucarestia;

3. La Sacra Scrittura;

4. Il Digiuno;

5. La Confessione mensile.

Non è questo il luogo per darne una spiegazione approfondita di ognuna, ma mi sembra doveroso dire che nell’attuale crisi pastorale in cui versa in genere la parrocchia oggi, il fenomeno Medjugorje, visto in quanto parrocchia, risplende per una pastorale coerentemente cristocentrica, ascetica, orante, sacramentale, mariana, carismatica, profetica e piena di tantissime conversioni.

 

 

 

 

APPROFONDIMENTO

 

sito SUI FATTI DI FatiMA IN ITALIANO

 

sito su medjugorje in italiano

 

INTERVISTA DI PADRE LIVIO DI RADIO

MARIA A VICKA DI MEDJUGORJE