POTERI OCCULTI:

LA REALTÀ DIETRO L'APPARENZA

 

(a cura di Claudio Prandini)

 

 

La piramide dei poteri occulti

 

 

INTRODUZIONE

Allarme sanitario: la Sindrome di Stoccolma

ha contagiato il Mondo intero!

Fonte web

Secondo recenti studi dell’ OMS (Organizzazione Militanti Sovversivi) una strana epidemia si sta diffondendo a macchia d’ olio in tutto il pianeta, e credo ti convenga leggere attentamente questo testo, perchè molto probabilmente SEI GIA’ STATO CONTAGIATO PURE TU! Per chi come me è del tutto ignorante in materia medica, la Sindrome di Stoccolma è una condizione psicologica nella quale una persona vittima di un sequestro può manifestare sentimenti positivi (talvolta giungendo all’innamoramento) nei confronti del proprio sequestratore.

E per quanto possa sembrare incredibile questa patologia è stata riscontrata in intere masse di individui che collettivamente manifestano simili sintomi. In tutto il Mondo infatti sono state messe in atto complesse pratiche sociali ed economiche tali da non consentire ad alcun individuo di poter guadagnare da vivere senza partecipare a processi di alienazione all’ interno di fabbriche nauseabonde o dentro uffici grandi come scatole dei fiammiferi, spesso in condizioni di sicurezza non idonee, causando più di una morte.

Quello che pare insomma come l’ unico mezzo di sostentamento è a tutti gli effetti una morte a piccole dosi, e nonostante l’ innaturelezza della situazione la maggior parte degli individui continua a considerare tutto ciò come lo stato normale delle cose, come se in realtà tutto ciò non fosse l’ effetto di un processo artificiale costruito in lunghi tempi, determinando quello che possiamo considerare il più grande sequestro di massa della Storia dell’ Uomo. Per di più, agli occhi dei giovani laureati o dei nuovi sequestrati il mondo lavorativo è quello che può offrire una vera emancipazione, è quello (e il solo) all’ interno del quale un Uomo può diventare un individuo di significato, accettando così come assodato quell’ assioma campeggiante l’ ingresso di uno dei luoghi peggiori del Mondo di sempre.

“Arbeit Macht Frei”.

Che il lavoro renda liberi ormai lo credono tutti, tanto che quando troviamo qualcuno disposto a rubarci i nostri giorni in cambio di pezzi di carta lo ringraziamo e lo veneriamo, mostrando così i sintomi veri e propri della Sindrome.

La situazione sta però ultimamente degenerando. In Europa per esempio pare che interi Paesi siano stati presi in ostaggio da emissari di un noto gruppo terroristico, la cosiddetta Banda Canaglie Erudite, meglio conosciuta come BCE. I terroristi hanno inizialmente derubato e saccheggiato i cittadini di ogni avere, sottraendogli ogni tipo di bene e servizio, dopodichè hanno inviato esponenti per compiere un vero e proprio sequestro di massa, durante il quale le vittime continueranno a subire maltrattamenti di vario tipo e a perdere ulteriormente i loro averi. Tuttavia, inspiegabilmente questo atto di inaudita violenza è stato acclamato dalla moltitudine come una vera e propria salvezza, tanto da arrivare all’ estremo sintomo della Sindrome considerando il loro sequestratore come un liberatore. Altri invece giustificano l’ accaduto definendolo un normale e legittimo sequestro tecnico. Insomma, un vero caso di demenza collettiva!

Per quanto riguarda la cura, medici autorevoli quali Noam Chomsky, Slavoj Zizek e David Graeber hanno messo in luce come molti miglioramenti possano avvenire tramite la terapia di gruppo. E’ stato riscontrato infatti che grazie all’ organizzazione di movimenti, eventi largamente partecipati e con l’ aiuto del confronto reciproco la moltitudine può riuscire a realizzare un percorso di emancipazione e di maturazione nel quale grazie ad una presa di coscienza maggiore risulta poi in grado di riconoscere la drammatica situazione di sequestro nella quale sta vivendo. Altri esperti suggeriscono l’ assunzione di medicinali, quali Senso Critico Spray o Informazione Libera in pillole; tuttavia tali prodotti non vengono distribuiti nelle normali farmacie, in quanto un uso massivo potrebbe spingere il paziente in atti di boicottaggio che danneggerebbero tutte le multinazionali, incluse quelle farmaceutiche. Utili farmaci di origine erboristica si possono comunque trovare occasionalmente nelle piazze delle città, all’ interno delle Università o in qualche centro sociale, dove appunto vengono fornite indicazioni utili per reagire insieme a questo disturbo psicollettivo.

E’ dunque necessario che ognuno inizi sin da oggi ad auto-diagnosticarsi tale disturbo, la cui cura può avvenire senza l’intervento di alcun guru o psichiatra. Si avvisa però il gentile paziente che i metodi curativi qui descritti possono provocare inaspettati stati di consapevolezza, che di effetti collaterali ne ha tanti assai.

 

 

Gruppo Bilderberg, poteri occulti...

 

 

Banchiere confessa: omicidi, attentati e

rivoluzioni del Bilderberg e del FMI

Fonte web

Questa intervista ha avuto luogo il 30 maggio tramite il settimanale russo “NoviDen”. Un whistleblower che lavorava nel top management di una grande banca svizzera vuota il sacco riguardo a ciò che ha visto o sentito durante lo svolgersi della sua attività. Il panorama che viene tracciato rispecchia tutto il peggio che la letteratura cospirazionistica ha attribuito alla corrotta gestione del potere mondiale. Ma qui viene detto da un insider, che ovviamente non fornisce abbastanza dati per essere individuato, pena la sua morte. Ci avviciniamo alla totale disclosure…

D: Può dirci qualcosa riguardo il suo coinvolgimento nel settore bancario svizzero?

A: Ho lavorato per le banche svizzere per molti anni. Fui designato come uno dei direttori di una delle più grandi banche svizzere. Durante il mio lavoro venni coinvolto nel pagamento, nel pagamento diretto in contanti di una persona che uccise il presidente di un paese straniero. Ero presente alla riunione in cui venne deciso di dare questi soldi in contanti all’assassino. Tale decisione mi ha riempito di rimorsi. Non fu l’unico caso grave, ma fu sicuramente il peggiore. Vennero inviate istruzioni di pagamento su ordine di un servizio segreto straniero, scritte a mano, con le disposizioni di pagare una certa somma ad una persona che aveva ucciso un leader di un paese straniero. E non fu l’unico caso. Abbiamo ricevuto numerose lettere scritte a mano, provenienti da servizi segreti stranieri, che davano l’ordine di pagamenti in contanti, da conti segreti, per finanziare rivoluzioni o per l’uccisione di persone. Posso confermare quello che John Perkins ha scritto nel suo libro “Confessioni di un Sicario Economico”. Esiste veramente un solo Sistema e le banche svizzere hanno le mani in pasta in esso.

D: Il libro di Perkins è stato tradotto ed è disponibile in russo. Ci può dire di quale banca si tratta e chi è il responsabile?

A: Era una delle prime 3 banche svizzere a quell’epoca il responsabile fù il presidente di un paese del terzo mondo. Non voglio però entrare nei dettagli, mi troverebbero facilmente se dicessi il nome del presidente e il nome della banca. Rischio la mia vita.

D: Non è possibile fare il nome di una persona di quella banca?

R: No non posso, ma vi posso assicurare che tutto ciò è accaduto. Eravamo in molti nella sala riunioni. Il responsabile del pagamento fisico del denaro è venuto da noi (dirigenti) e ci ha chiesto se gli fosse consentito il pagamento di una così grande somma di denaro in contanti. Uno dei direttori spiegò lui il caso e tutti gli altri acconsentirono a procedere.

D: Accaddero spesso cose del genere? I soldi erano una specie di fondi neri?

R: Sì. Questo era un fondo speciale gestito in un posto speciale nella banca dove arrivavano tutte le lettere in codice dall’estero. Le lettere più importanti venivano scritte a mano. Una volta decifrate, contenevano l’ordine di pagare una certa somma di denaro da conti per l’assassinio di persone, il finanziamento di rivoluzioni, il finanziamento di attentati e per il finanziamento di ogni tipo di partito. So per certo che alcune persone all’interno del gruppo Bilderberg erano coinvolti in questo genere di operazioni. Hanno dato l’ordine di uccidere.

D: Puoi dirci in quale anno o decade tutto questo è accaduto?

R: Preferisco non darvi l’anno preciso ma è stato negli anni 80.

D: Hai mai avuto problemi con questo lavoro?

R: Sì, un problema molto grande. La notte non riuscivo a dormire e dopo un po’ lasciai la banca. Diversi servizi segreti provenienti dall’estero, soprattutto di lingua inglese, diedero l’ordine di finanziare azioni illegali, compresa l’uccisione di persone attraverso le banche svizzere. Dovevamo pagare, sotto ordine di potenze straniere, per l’uccisione di persone che non seguirono gli ordini del Bilderberg o del FMI o della Banca Mondiale, per esempio.

D: Quella che stai facendo è una rivelazione molto importante. Perché senti il bisogno di dirlo qui e adesso?

R: Perché il prossimo Bilderberg meeting si farà in Svizzera. Perchè la situazione mondiale peggiora sempre di più. Infine perché le maggiori banche Svizzere sono coinvolte in attività non etiche. La maggior parte di queste operazioni sono al di fuori del bilancio. Non sono sottoposte a verifica e non prevedono tasse. Si parla di cifre con molti zeri. Somme enormi.

D: Si parla di miliardi?

A: Molto ma molto di più, si parla di triliardi, illegali, non sottoposti a controllo fiscale. Fondamentalmente si tratta di una rapina per tutti. Voglio dire le persone normali pagano le tasse e rispettando le leggi. Quello che sta accadendo qui è completamente contro i nostri valori svizzeri, come la neutralità, l’onestà e la buona fede. Negli incontri dove fui coinvolto, le discussioni erano completamente contro i nostri principi democratici. Vedete, la maggior parte degli amministratori delle banche svizzere non sono più locali, sono stranieri, soprattutto anglosassoni, sia americani che britannici, non rispettano la nostra neutralità, non rispettano i nostri valori, sono contro la nostra democrazia diretta, basta loro usare le nostre banche come mezzi per fini illegali. Utilizzano enormi quantità di denaro creato dal nulla e distruggono la nostra società e distruggono le persone in tutto il mondo solo per avidità. Cercano il potere e distruggono interi paesi, come Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda. Una persona come Josef Ackermann, che è un cittadino svizzero, è l’uomo di punta di una banca tedesca e usa il suo potere per avidità e non rispetta la gente comune. Ha un bel paio di casi legali in Germania e ora anche negli Stati Uniti. E’ un Bilderberger e non si preoccupa della Svizzera o di qualsiasi altro paese.

D: Stai dicendo che, alcune di queste persone che citi parteciperanno alla imminente riunione del Bilderberg a St. Moritz?

R: Sì.

D: Quindi i partecipanti sono attualmente in una posizione di potere?

R: Sì. Hanno enormi quantità di denaro disponibile e lo utilizzano per distruggere interi paesi. Distruggono la nostra industria e la ricostruiscono in Cina. Dall’altra parte hanno aperto le porte a tutti i prodotti cinesi in Europa. La popolazione attiva europea guadagna sempre meno. Il vero obiettivo è quello di distruggere l’Europa.

D: Pensa che la riunione del Bilderberg a St. Moritz abbia un valore simbolico? Perché nel 2009 erano in Grecia, nel 2010 in Spagna e guardi cosa è successo loro. Può significare che la Svizzera dovrà subire qualcosa di brutto?

R: Sì. La Svizzera, per loro, è uno dei paesi più importanti, perché vi sono immensi capitali. Si riuniscono in Svizzera anche perchè vogliono distruggere ciò che questa terra rappresenta. Capisca che è un ostacolo per loro, non essendo nella UE o nell’euro, non del tutto controllata da Bruxelles e così via. Per quanto riguarda i “valori” non sto parlando delle grandi banche svizzere, perchè non hanno più niente di svizzero, la maggior parte di esse sono guidate da americani. Sto parlando, invece, del vero spirito svizzero a cui la gente comune tiene.
Certo che l’incontro ha e ha avuto un valore simbolico. Il loro scopo è quello di essere una specie di club elitario esclusivo che gestisce tutto il potere, mentre quelli sotto di loro, appassiscono.

D: Pensa che lo scopo del Bilderberg sia quello di creare una sorta di dittatura globale, controllata dalle grandi imprese globali, dove non esisteranno più gli stati sovrani?

R: Sì, la Svizzera è l’unico posto in cui vige ancora la democrazia diretta e lo stato si trova nel mirino di questi gruppi elitari (proprio perchè non è completamente asservito ad essi). Utilizzano il ricatto del “too big to fail”, come nel caso di UBS per far aumentare il debito del nostro paese, proprio come hanno fatto con molti altri paesi. Quello che si deduce è che forse si vuole fare con la Svizzera quello che è stato fatto con l’Islanda, in cui sia banche che paese erano in bancarotta.

D: Anche l’UE è sotto queste influenze negative?

R: Certo. L’Unione europea è sotto la morsa del Bilderberg.

D: Come pensa che si potrebbe fermare questo piano?

R: Beh, questa è la ragione per cui mi rivolgo a voi. La verità. La verità è l’unica strada. Fare luce sulla situazione, esporli ai riflettori. A loro non piace molto essere al centro dell’attenzione. Dobbiamo creare trasparenza nel settore bancario e in tutti i livelli della società.

D: Quello che sta dicendo ora, è che c’è un lato sano del business delle banche svizzere, mentre ci sono delle “mele marce”, cioè alcune grosse banche che fanno cattivo uso del sistema finanziario, per portare a termine le loro attivitù illegali.

R: Sì. Le grandi banche formano il loro personale con i valori anglo-sassoni. Li formano ad essere avidi e spietati. Avidità e spietatezza che stanno distruggendo la Svizzera e tutti gli altri paesi europei e mondiali. Come paese abbiamo, se si guardano le banche piccole e medie, la maggior correttezza finanziaria al mondo. Sono le banche grandi che operano a livello mondiale che sono fonte di problemi. Esse non sono più svizzere e non si considerano tali.

D: Pensi che sia una buona cosa che la gente stia esponendo il Bilderberg e mostrando chi siano veramente i suoi componenti?

R: Il caso Strauss-Kahn dimostra quanto queste persone siano corrotte, mentalmente instabili, sature di vizi, vizi che vengono tenuti nascosti dagli ordini a cui appartengono. Alcuni di loro come Strauss-Kahn stuprano le donne, altri praticano il sado maso, altri ancora si dedicano alla pedofilia, molti si appassionano al satanismo. Quando andate in alcune banche potete vedere chiaramente questi simboli satanisti, come nella Banca dei Rothschild a Zurigo. Queste persone vengono controllate tramite il ricatto data la loro debolezza mentale. Devono seguire ordini o saranno svergognati pubblicamente, distrutti o addirittura uccisi.

D: Da quando Ackermann è nel comitato direttivo del Bilderberg, pensa che abbia preso delle decisioni importanti?

R: Sì. Ma ce ne sono molti altri, come Lagarde, che probabilmente sarà il prossimo capo del FMI, ed è anche un membro del Bilderberg, poi Sarkozy e Obama. Hanno un nuovo piano per censurare Internet, perché Internet è ancora libero. Vogliono controllare e usare il terrorismo per creare il motivo. Potrebbero anche inventarsi qualcosa di orribile per avere la scusa.

D: Quindi è questa la sua paura?

A: Non è solo paura, ne sono certo. Come ho detto, hanno dato l’ordine di uccidere, sono quindi in grado di compiere azioni terribili. Se avessero la sensazione che stanno per perdere il controllo, come nelle rivolte in Grecia e in Spagna, con l’Italia che probabilmente sarà la prossima, allora faranno un altro Gladio. Ero vicino alla rete Gladio. Come sapete istigarono il terrorismo pagandolo con soldi americani per controllare il sistema politico in Italia e in altri paesi europei. Per quanto riguarda l’assassinio di Aldo Moro, il pagamento è stato fatto attraverso lo stesso sistema come ti ho detto su.

D: Ackermann faceva parte di questo sistema di pagamenti?

A: (Sorriso) … E’ lei il giornalista. Guardì come la sua carriera è arrivata rapidamente alla cima.

D: Cosa pensa si possa fare per impedirglielo?

R: Beh ci sono molti buoni libri là fuori che spiegano il contesto e fanno chiarezza sull’argomento, come quello che ho citato di Perkins. Queste persone hanno veramente sicari che vengono pagati per uccidere. Alcuni di loro ricevono i soldi attraverso le banche svizzere. Ma non solo, hanno un sistema capillarizzato in tutto il mondo. Per evitare che esso venga scoperto sono addestrate a fare di tutto. Quando dico di tutto intendo tutto proprio.

D: Attraverso l’informazione si potrebbero sgominare?

R: Sì, bisogna dire la verità. Siamo di fronte a criminali davvero spietati, compresi grandi criminali di guerra. Sono pronti e in grado di uccidere milioni di persone solo per restare al potere e avere il controllo.

D: Può spiegarci dal suo punto di vista, perché i mass media in Occidente se ne stanno più o meno completamente in silenzio per quanto riguarda il gruppo Bilderberg?

R: Perche’ esiste un accordo tra loro e i proprietari dei mezzi di comunicazione. Alle riunioni vengono invitate anche alcune personalità di spicco del mondo dei media, ma viene detto loro di non riferire nulla di ciò che vedono o sentono.

D: Nella struttura del Bilderberg, vi è una cerchia interna che conosce i piani e poi c’è una maggioranza che segue solo gli ordini?

R: Sì. Hai la cerchia interna dedita al satanismo ci sono poi le persone ingenue o meno informate. Alcuni addirittura pensano di fare qualcosa di buono, nella cerchia esterna.

D: Secondo i documenti esposti e le stesse dichiarazioni, il Bilderberg ha deciso nel 1955 di creare l’Unione europea e l’Euro, quindi hanno preso importanti decisioni.

R: Sì e deve sapere che il Bilderberg è stato fondato dal principe Bernardo, ex membro delle SS e del partito nazista lavoro infine anche per la IG Farben, che era una sussidiaria della Cyclone B. L’altro tipo che ha fondato il gruppo era a capo della Occidental Petroleum, che aveva stretti rapporti con i comunisti dell’Unione Sovietica. Lavorarono per entrambe le parti, in realtà, però, queste persone sono fascisti che vogliono controllare tutto e tutti quelli che si frappongono sulla loro strada vengono “rimossi”.

D: Come fanno a mantenere queste operazioni fuori del sistema internazionale Swift?

R: Beh, alcune delle liste Clearstream erano vere in pricipio. Inserirono solo dei nomi falsi per far credere alla gente che l’intero elenco fosse falso. Anche loro fanno degli errori. Il primo elenco era vero e si possono estrapolare un sacco di cose. Vedete, ci sono delle persone in giro che scoprono le irregolarità e poi trasmettono agli altri la verità. Verranno poi ovviamente costituiti disegni di legge che ridurranno al silenzio questo genere di persone. Il miglior modo per fermarli è quello di dire la verità, portando alla luce le loro malefatte. Se non riusciamo a fermarli diventeremo i loro schiavi.

D: Grazie per questa intervista.

 

 

Magistrato smaschera il gruppo Bildenberg

 

 

Poteri occulti: l'intero pianeta È sotto scacco!

Fonte web - di Susan George (*)

La sociologa Susan GeorgeSe avete a cuore il vostro cibo, la vostra salute e la sicurezza finanziaria vostra e quella della vostra famiglia, le tasse che pagate, lo stato del pianeta e della stessa democrazia, vi è un importante cambiamento politico di cui dovete essere consapevoli. Io chiamo questo cambiamento la «ascesa di autorità illegittima». Il governo di rappresentanti chiaramente identificabili e democraticamente eletti viene gradualmente soppiantato da un nuovo governo ombra in cui enormi imprese transnazionali (Tnc) sono onnipresenti e stanno prendendo di più in più decisioni che riguardano tutta la nostra vita quotidiana.

Essi possono agire attraverso le lobby o oscuri «comitati di esperti»; attraverso organismi ad hoc che ottengono un riconoscimento ufficiale; talvolta, attraverso accordi negoziati in segreto e preparati con cura da executive delle imprese al più alto livello. Lavorano a livello nazionale, europeo e sovranazionale, ma anche all’interno delle stesse Nazioni Unite, da una dozzina di anni nuovo campo di azione per le attività delle corporate. Non si tratta di una sorta di teoria paranoica della cospirazione: i segni sono tutti intorno a noi, ma per il cittadino medio sono difficili da riconoscere. Noi continuiamo a credere, almeno in Europa, di vivere in un sistema democratico. 

Tecniche da mercenario 

Cominciamo con le lobby ordinarie, attori famigliari ai margini dei governi per un paio di secoli. Hanno migliorato le loro tecniche, sono pagate più che mai e ottengono risultati. Negli Stati Uniti, devono almeno dichiararsi al Congresso e dire quanto sono pagate e da chi. 

A Bruxelles, c’è solo un registro «volontario», che è una presa in giro, mentre dieci-quindicimila lobbisti si interfacciano ogni giorno con la Commissione europea e con gli euro-parlamentari. Difendono il cibo spazzatura, le coltivazioni geneticamente modificate, prodotti nocivi come il tabacco, sostanze chimiche pericolose o farmaceutici rischiosi, difendono i maggiori responsabili delle emissioni di gas a effetto serra e le grandi banche. 

Meno conosciute delle lobby favorevoli a singole imprese transnazionali, ma in crescita a livelli di comparto industriale sono «istituti», «fondazioni» o «consigli», spesso con sede a Washington DC, che difendono anche l’alcool, tabacco, cibo spazzatura, prodotti chimici, gas serra, ecc, ma con un approccio diverso. Essi impiegano esperti influenzati per scrivere articoli che creino dubbi nella opinione pubblica anche in merito a fatti scientificamente assodati; creano falsi «comitati» o gruppi di «cittadini» finalizzati a difendere i loro prodotti e a sostenere che la «libertà di scelta» del consumatore viene limitata dalla invadenza di chi vuole prendere le decisioni al posto dei singoli. 

Tornando su Bruxelles, decine di «comitati di esperti» formate da personale Tnc, praticamente prive di partecipazione da parte dei cittadini o delle Ong, preparano regolamenti dettagliati in ogni possibile settore. Dalla metà degli anni 1990, le più grandi compagnie americane dei settori bancario, pensionistico, assicurativo e di revisione contabile hanno unito le forze e, impiegando tremila persone, hanno speso cinque miliardi dollari per sbarazzarsi di tutte le leggi del New Deal, approvate sotto l’amministrazione Roosevelt negli anni ’30, che avevano protetto l’economia americana per sessant’anni. Attraverso questa azione collettiva di lobbying, hanno guadagnato totale libertà per trasferire attività in perdita dai loro bilanci, verso istituti-ombra, non controllati. 

Queste compagnie hanno potuto immettere sul mercato e scambiare centinaia di miliardi di dollari di titoli tossici «derivati», come i pacchetti di mutui sub-prime, senza alcuna regolamentazione. Poco è stato fatto dopo la caduta di Lehman Brothers per regolamentare nuovamente la finanza e nel frattempo, il commercio dei derivati ha raggiunto la cifra di $ 2.300.000.000.000 al giorno, un terzo in più di sei anni fa. Tutti noi conosciamo i risultati delle attività di lobby finanziaria: la crisi del 2007-2008, in cui siamo ancora invischiati. 

Ci sono poi organismi quali l’International Accounting Standards Board, sicuramente sconosciuto al 99 per cento della popolazione europea. Quando l’Ue si è confrontata con l’allargamento a ventisette e con l’incubo di ventisette diversi mercati azionari, con diversi insiemi di regole e norme contabili, ha chiesto supporto a un gruppo ad hoc di consulenti provenienti dalle quattro maggiori società mondiali di revisione contabile.

Nel corso degli anni successivi, questo gruppo è stato silenziosamente trasformato in un organismo ufficiale, lo Iasb, ancora formato dagli esperti delle quattro grandi società, ma che adesso sta elaborando regolamenti per sessantasei paesi membri, tra cui l’intera Europa. Lo Iasb è diventato ufficiale grazie agli sforzi di un Commissario Ue non eletto dai cittadini, Charlie MacCreevy, un neoliberista irlandese, egli stesso un esperto contabile, senza alcun controllo parlamentare. Per chi fosse interessato a saperlo, è stato detto che l’agenzia era «puramente tecnica».

Gli evasori competenti 

Fino a quando non potremo chiedere alle imprese di adottare bilanci dettagliati per paese, continueranno a pagare - abbastanza legalmente - pochissime tasse nella maggior parte dei paesi in cui hanno attività. Le aziende possono collocare i loro profitti in paesi con bassa o nessuna tassazione e le loro perdite in quelli ad alta fiscalità. 

Per tassare in maniera efficace, le autorità fiscali hanno bisogno di sapere quali vendite, profitti e imposte sono effettivamente di competenza di ciascuna giurisdizione. Oggi questo non è possibile, perché le regole sono fatte su misura per evitare la trasparenza. Piccole imprese nazionali o famigliari con un indirizzo nazionale fisso, continueranno a sopportare la maggior parte del carico fiscale o a fare a meno dei servizi pubblici che una tassazione equa delle Tnc avrebbe potuto garantire.

Ho contattato lo Iasb per chiedere se una rendicontazione dettagliata per paese fosse nella loro agenda, e mi hanno cortesemente risposto che non lo era. Non c’è di che stupirsi. Le quattro grandi agenzie i cui amici e colleghi fanno le regole, perderebbero milioni di fatturato, se non potessero più consigliare i loro clienti sul modo migliore per evitare la tassazione.

Nel luglio di quest’anno, sono iniziati i negoziati della Transatlantic Trade and Investment Partnership, o Ttip. Questi accordi definiranno le norme che regolamenteranno la metà del Pil mondiale - gli Stati Uniti e l’Europa - e sono in preparazione dal 1995, quando le più grandi multinazionali da entrambi i lati dell’oceano si sono riunite nel Trans-Atlantic Business Dialogue per lavorare su tutti gli aspetti delle pratiche regolamentari, settore per settore. I negoziatori stanno ora lavorando sulla bozza di progetto che il Tabd ha redatto.

Il commercio transatlantico ammonta a circa mille e cinquecento miliardi dollari all’anno, ma c’è poco da negoziare sull’aspetto delle tariffe, questi pesano media solo un tre per cento. L’obiettivo è invece di privatizzare il maggior numero possibile di servizi pubblici ed eliminare le barriere non tariffarie, come per esempio i regolamenti e ciò che le multinazionali chiamano «ostacoli commerciali». Al centro di tutti i trattati commerciali e di investimento oggi è la clausola che consente alle aziende di citare in giudizio i governi sovrani, se la società ritiene che un provvedimento del governo danneggi il suo presente, o anche i suoi profitti «attesi». 

Il Trans-Atlantic Business Dialogue ha recentemente cambiato il suo nome in Consiglio economico transatlantico e descrive il suo lavoro come volto a «ridurre i regolamenti per potenziare il settore privato». Si definisce un «organo politico» e il suo direttore afferma con orgoglio che è la prima volta che «il settore privato ha ottenuto un ruolo ufficiale nella determinazione della politica pubblica Ue / Usa». 

Con questo trattato, se approvato secondo le intenzioni delle Tnc, includerà modifiche ai regolamenti riguardanti la sicurezza dei prodotti alimentari, prodotti farmaceutici, prodotti chimici, ecc; stabilità finanziaria (libertà per gli investitori di trasferire i loro capitali senza preavviso); nuove proposte fiscali, come la finanziaria tassa sulle transazioni; sicurezza ambientale (ad esempio il diritto di imporre norme più rigorose sulle industrie inquinanti) e così via. I governi non potranno privilegiare operatori nazionali in rapporto a quelli stranieri per i contratti di appalto (una parte significativa di ogni economia moderna). Il processo negoziale si terrà a porte chiuse, senza il controllo dei cittadini.

Democrazia a rischio

Come se non bastasse l’infiltrazione nei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario da parte delle imprese transnazionali, anche le Nazioni Unite sono ormai un obiettivo delle Tnc. Alla conferenza Rio + 20 sull’ambiente delle Nazioni Unite nel 2012, le imprese transnazionali formavano la più grande delegazione e misero in scena il più grande evento, noto come «Business Day». Il rappresentante permanente della Camera di commercio internazionale presso le Nazioni Unite dichiarò tra fragorosi applausi, «Siamo (...) la più grande delegazione d’affari che mai abbia partecipato a una conferenza delle Nazioni Unite... Le imprese hanno bisogno di prendere la guida e noi lo stiamo facendo». Le multinazionali chiedono ora un ruolo formale nei negoziati sul clima delle Nazioni Unite. 

Non sono solo le dimensioni, gli enormi profitti e i patrimoni che rendono le Tnc pericolose per le democrazie. È anche la loro concentrazione, la loro capacità di influenzare, spesso dall’interno, i governi e la loro abilità a operare come una vera e propria classe sociale che difende i propri interessi economici, anche contro il bene comune. Condividono linguaggi, ideologie e obiettivi che riguardano ciascuno di noi. Se i cittadini che hanno a cuore la democrazia le ignorano, lo fanno a loro rischio.

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(*) Susan George, sociologa, politologa e scrittrice franco-statunitense, dirige il Transnational institute di Amsterdam. Ha fatto parte del comitato direttivo di Greenpeace International e di Corporate Europe Observatory. Il suo ultimo libro è «Come vincere la guerra di classe» (Feltrinelli). 

Intervento tenuto al Festival Internazionale di Ferrara (4/5/8 ottobre 2013) 

 

 

Gruppo Bilderberg ed i legami con i nostri Politici

 

 

Amoroso: via dall’euro, o facciamo

la fine della Jugoslavia

Fonte web

il professor Bruno AmorosoLa ricreazione è finita, presto vi dovrete arrangiare anche per le pensioni. Questo, in sintesi, il discorso-choc che il sovrano olandese Guglielmo Alessandro ha rivolto alla nazione: la globalizzazione impone anche all’Olanda l’addio al glorioso sistema del welfare e delle protezioni sociali. E’ l’élite, direttamente, che parla: la stessa élite feudale che si è impadronita della moneta, imponendoci l’Eurozona, per poi dirci: scusate, non ci sono più soldi. Falso. I soldi li “fabbricano” loro, mentre a mancare sono i politici in grado di difenderci. Enrico Letta, che rincorre i diktat della Merkel, governa con il centro-destra, che nel suo videomessaggio del 18 settembre, di fronte alla catastrofe economica dell’Italia, proclama: «Occorre imboccare la strada maestra del liberalismo: meno Stato, meno spesa pubblica». Il liberismo: cioè il tunnel senza uscita del quale siamo già prigionieri, da vent’anni. Attenti, avverte il professor Bruno Amoroso: di questo passo, già a novembre sprofonderemo nel baratro della Grecia, saremo esposti a tempeste mai viste e rischiamo di fare la fine della Jugoslavia.

L’economista italo-danese dell’università di Roskilde, allievo di Federico Caffè e compagno di scuola di Mario Draghi, dice che l’incubo della
balcanizzazione è dietro angolo: «E’ possibile che ci troveremo davvero nei guai tra pochissimi mesi, in una situazione di tipo greco: quando, per intenderci, ci saranno 50.000 statali mandati a casa e niente più soldi per gli ammortizzatori sociali». Che succederebbe? «La crisi andrà a destra, come sempre: prevarranno prima i nazionalismi e poi le fratture all’interno degli stessi Stati: il nord dell’Italia contro il sud, la Catalogna contro il resto della Spagna». E’ uno degli scenari della crisi europea, il peggiore: l’implosione dell’Europa del sud, magari accelerata dalla “fuga” della Germania, decisa a non pagare i costi necessari a tenere in vita i nostri paesi devastati dall’euro. In quel caso si annunciano «guerre interne» e «conflitti sociali e politici», gestiti «da chi è interessato, come è stato per la Jugoslavia, che fu distrutta perché la Germania era interessata alla Croazia e alla Slovenia», mentre altri volevano la secessione del Kosovo.

Non c’è scampo, se l’Europa meridionale resta ingabbiata nella camicia di forza della moneta unica: «Con l’euro sono arrivate disposizioni come il Fiscal Compact e il patto di stabilità: non solo si decide il valore della moneta, ma anche i danni che un paese riceve». Esempio: «Se la Danimarca è in crisi economica, è lei che decide come farla pagare ai cittadini, distribuendone il carico. Nell’Eurozona invece questa libertà non ce l’abbiamo, perché col Fiscal Compact non possiamo fare politiche che secondo noi sono eque, ci dettano pure come dev’essere organizzato il mercato del lavoro». I danesi, rimasti fuori dall’euro, «possono decidere se vogliono un mercato del lavoro di giovani o di vecchi», noi invece siamo in trappola, dentro una camicia di forza: situazione «da risolvere entro un anno, se vogliamo evitare il disastro». Come? Nell’unico modo possibile: tornando alla sovranità monetaria. «E’ una condizione necessaria: solo attraverso la sovranità sulla moneta è possibile fronteggiare la disoccupazione». Ma attenzione: tornare semplicemente all’antica valuta nazionale non risolverebbe il problema, avverte Amoroso, se i politici al potere dovessero restare quelli di oggi: «Anche con la lira, uno come Enrico Letta continuerebbe con le politiche neoliberiste che ci hanno portato al disastro».

Il problema è politico, insiste Amoroso, co-firmatario del “Manifesto per l’Europa” elaborato da “Alternativa”, il laboratorio politico fondato da Giulietto Chiesa. Obiettivo: aprire una vertenza con Bruxelles, cestinando il Trattato di Maastricht che introduce l’Eurozona. La scommessa: rinegoziare tutto, a cominciare dalla moneta, per togliere all’élite finanziaria di Bruxelles il potere assoluto che esercita su di noi, instaurando finalmente una condizione di democrazia che metta fine all’autoritarismo della Commissione Europea, non eletta da nessuno. «I paesi del sud hanno un rilevante potere contrattuale», sottolinea Amoroso: «L’Italia, la Spagna e gli altri paesi dell’Europa meridionale possono chiedere nuove condizioni per restare in Europa, e ne avrebbero la forza, perché rappresentano un grande mercato di sbocco per i prodotti dell’export del nord». Certo, non si esce dal tunnel con Berlusconi e Letta. «Serve un grande rivolgimento politico, ma forse non siamo lontani: in Grecia c’è Syriza, in Spagna gli Indignados, da noi metà degli italiani non votano più, e di quelli che votano almeno il 20% sceglie i grillini». Il piano di Amoroso si chiama euro-sud: sarebbe come tornare allo Sme, quando gli Stati europei già cooperavano tra loro, mantenendo però un’elasticità nei cambi, con possibilità di svalutazione fino al 15%.

 Sarebbe una via d’uscita democratica e realistica: «Quelli che invocano “più integrazione” vivono su un altro pianeta: la Gran Bretagna non rinuncerà mai alla sterlina, né accetterà mai che sia Bruxelles a spiegarle come spendere i soldi per l’istruzione». L’Unione Europea è composta di 27 paesi, di cui solo 17 hanno aderito all’euro: gli altri 10 non vi aderiranno mai. «Quindi, già oggi, non è vero che l’Europa ha una sola moneta: ne ha 11. Semplicemente, con l’euro-sud, ne avrebbe 12».  Il continente era già unito prima della moneta unica, con il Sistema Monetario Europeo: l’euro, voluto dalla Francia che sperava di controllare la potenza economica della Germania unita, ha semmai introdotto una spaccatura, tra l’Europa del nord e quella del sud. Un disastro: «L’euro non ha unito l’Europa, non ha creato coesione sociale e territoriale ma conflitto, non ha diminuito l’inflazione, povertà e disuguaglianze sono aumentate». Di questo passo, la moneta unica «farà implodere tutto il sistema europeo».

 Secondo Amoroso, solo una nuova alleanza politica tra i paesi dell’Europa del sud potrà rinegoziare un’unione con Bruxelles: la sovranità monetaria potrà produrre politiche per l’occupazione e, al tempo stesso, introdurre meccanismi di controllo sulla finanza speculativa. Uscire da soli dall’euro potrebbe essere traumatico, per via della svalutazione e dell’inflazione? In fondo, però, è stato traumatico anche entrare nell’euro. E soprattutto, restarvi. Senza più spesa pubblica, le nostre economie sono al collasso. L’uscita negoziata dall’attuale euro, secondo Amoroso, sarebbe invece più sicura e senza scossoni. Obiettivo perfettamente alla portata dei nostri paesi, a una condizione: devono prima liberarsi degli attuali governi. Ecco perché – mentre la grande crisi avanza e minaccia di travolgerci – diventa fondamentale costruire un’alleanza, da Atene a Lisbona passando per Roma e Madrid, in vista delle decisive elezioni europee della primavera 2014.

 

 

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