FONDO SALVA STATI

L'ARMA FINALE PER LA DESTABILIZZAZIONE

DEGLI STATI EUROPEI

 

APPELLO URGENTE:

 

mozione da inviare ai politici basta scaricarE L'APPELLO IN FORMATO PDF

 

(a cura di Claudio Prandini)

 

 

Con il nuovo trattato inizia una schiavitù economica

dei cittadini con la complicità dei politici italiani

 

 

INTRODUZIONE

Caro direttore vorrei sostenere la mozione di Lidia Undiemi (economista), che di seguito vedrà il video, inerente la mega truffa del fondo salva stati messo in atto dai banchieri con l'aiuto dei nostri politici. L'Italia non deve partecipare, non deve sborsare i 125 miliardi di € per il fondo. Ne sarei veramente grato, se nel vostro sito sorreggeste questa iniziativa con forza. Scrivo nello stesso istante anche ai nostri parlamentari, che questa ratifica non deve passare in silenzio come hanno fatto con vari trattati fin qui stipulati dall'Italia, che di fatto stanno annullando la nostra Costituzione, la nostra libertà e la nostra dignità.
La ringrazio anticipatamente per la collaborazione.

AIUTIAMO LIDIA UNDIEMI, MA SOPRATTUTTO AIUTIAMO L'ITALIA CONTRO QUESTI AGUZZINI DELLA FINANZA. E' TUTTA UNA MEGA TRUFFA CONTRO GLI STATI SOVRANI. I PAESI LATINO AMERICANI STANNO USCENDO ORA FUORI DAL SISTEMA SALVA STATI (FMI) E STANNO RINASCENDO SIA ECONOMICAMENTE CHE SOCIALMENTE. (Benedetto Mercuri)

L'IRLANDA HA INDETTO UN REFERENDUM PER CHIEDERE AL SUO POPOLO SE VUOLE PARTECIPARE AL FONDO SALVA STATI. SE L'IRLANDA DIRÀ NO AGLI AGUZZINI DI BRUXELLES, GLI STATI EUROPEI AVRANNO UNA POSSIBILITÀ IN PIÙ DI SALVARE LA LIBERTÀ E LA DIGNITÀ DEI PROPRI POPOLI, ALTRIMENTI SARÀ LA FINE DEI LIBERI POPOLI D'EUROPA. FORZA IRLANDA ALLORA!

 

 

Fermiamo l'ESM. L'Italia non deve aderire

 

 

MONTI STA PER FIRMARE UN TRATTATO ILLEGALE.

QUANTI ITALIANI LO SANNO?

Fonte web

Riporto un articolo importante da leggere assolutamente perché gli Italiani devono sapere cosa stanno facendo!!

UE? BCE? FMI? WTO? Macchè, tutta preistoria, l’ultimo grido della globalizzazione si chiama ESM: European Stability Mechanism. Il più innovativo e raffinato strumento per svuotare la sovranità degli Stati. Nell’accingermi a postare un articolo in cui l’economista Lidia Undiemi spiega le ragioni per cui è doveroso opporsi a questa ennesima mostruosità, vorrei anche riportare un commento, di particolare lucidità, che ho rinvenuto sul web:

“Ho letto i dossier a cura della professoressa Undiemi, e penso che essa abbia toccato il punto saliente di tutti i fatti che stanno accadendo: lo svuotamento della forma dello stato-nazione, retaggio ottocentesco, il trasferimento della sovranità a enti ancora non ben definibili, ma comunque di natura privatistica, e la palese intenzione di riorganizzare la sovranità depositandola in una nuova figura sovrana, che spaccerano come “pubblica”, ma avrà natura e corredo del tutto privati. I vecchi stati nazionali saranno trasformati in agenzie di riscossione e repressione delle sommosse che si scateneranno. Gli Stati Uniti sono i promotori di queste profonde trasformazioni, loro che sono agli antipodi del diritto romano, e hanno sempre considerato la res publica puro dominio della dittatura del denaro. La prima cosa da fare, perciò, è trasformare la nostra, mentalità, e non vedere più nei politici e nelle istituzioni (compresa la presidenza della repubblica) null’altro che privati al soldo delle corporations euro-atlantiche.”.

Lidia Undiemi, ESM (European Stability Mechanism): perchè l’Italia non deve firmare. L’economista Lidia Undiemi dell’Università di Palermo ha diffuso il testo di una mozione popolare per chiedere al primo ministro Monti di non firmare il trattato che istituisce l’ESM i cui contenuti, oltre che distruttivi per le economie dei paesi più deboli dell’euro, sono anche manifestamente opachi e illegali: lo European Stability Mechanism è uno strumento finanziario che presterà denaro ai paesi su cui si è abbattuta la speculazione finanziaria dettando precise condizioni sui salari, sulle pensioni, sul taglio dei servizi pubblici. Sui suoi profitti (perchè è chiaro che non presterà gratis) NON PAGHERA’ TRIBUTI, I SUOI DOCUMENTI SARANNO RISERVATI, I SUOI FUNZIONARI E MANAGER SARANNO IMMUNI DA QUALUNQUE PROVVEDIMENTO GIUDIZIARIO dovesse accertarne violazioni.

E’ proprio in previsione dei suoi effetti che il Ministro Monti si è lasciato sfuggire, in occasione della conferenza stampa sulla rinuncia italiana alla candidatura alle Olimpiadi, che «abbiamo davanti – come sapete – vent’anni di sacrifici». Beh no, non lo sapevamo, ma sappiamo perché. Mozione popolare contro l’attribuzione ad una organizzazione finanziaria intergovernativa del fondo “salva stati”.

Premesso che:

Il dibattito sulle cause della crisi è praticamente scomparso dalla scena pubblica.
In un contesto di questo tipo le politiche di austerity rappresentano un sacrificio drammaticamente inutile per i cittadini in quanto, sostanzialmente, si tratta di versare ulteriore liquidità nel buco nero della finanza speculativa.

I leader dei paesi europei stanno tentando, in fretta e furia, di portare a regime il trattato che istituisce il Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM), ossia lo strumento scelto dalla politica di Bruxelles per fornire assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà, sulla base, si badi bene, del rispetto da parte dello Stato (potenziale) debitore di “rigorose condizionalità” negoziate con l’ESM nell’ambito di un programma macro-economico di aggiustamento e di una rigorosa analisi di sostenibilità del debito pubblico.Il trattato ESM non è semplicemente un insieme di regole finalizzate ad ottenere la stabilità finanziaria della zona euro ma si tratta di un documento che disciplina l’istituzione di un organismo finanziario internazionale dove i 17 paesi aderenti, compresa l’Italia, dovranno negoziare, non in qualità di Stati sovrani, ma di soci e di debitori, scelte di politica nazionale al fine di ottenere la liquidità necessaria per evitare il default.

La pericolosità di tale scelta per i cittadini europei è riscontrabile nelle trattative con il governo greco: organismi internazionali (troika) mirano a sostituirsi alle istituzioni nazionali imponendo ai rappresentanti politici la firma di un documento che attribuisce il peso della crisi alla popolazione, in cambio dell’assistenza finanziaria necessaria per pagare il debito in scadenza. Taglio delle pensioni, riduzione dei salari minimi e privatizzazioni, queste sono misure di austerità che scavalcano i sistemi democratici e che tolgono ai cittadini la possibilità di poter attuare politiche di sviluppo economico in grado di contrastare la finanza speculativa. L’ESM intende operare come un qualsiasi istituto finanziario, erogando prestiti, rivolgendosi al mercato per potere soddisfare le richieste di concessione di denaro al fine di ottenerne un profitto.

I membri dell’istituzione finanziaria ESM, compresi quelli dello staff, sono immuni da procedimenti legali in relazione ad atti da essi compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni. L’ESM gode inoltre di una incomprensibile “inviolabilità” dei documenti. Il trattato stabilisce che i beni, le disponibilità e le proprietà del MES, ovunque si trovino e da chiunque siano detenute“godono dell’immunità da ogni forma di giurisdizione, salvo qualora il MES rinunci espressamente alla propria immunità in pendenza di determinati procedimenti o in forza dei termini contrattuali, compresa la documentazione inerente gli strumenti di debito” e “non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca, esproprio e di qualsiasi altra forma di sequestro o pignoramento derivanti da azioni esecutive, giudiziarie, amministrative o normative”.

Dal punto di vista democratico, considerando anche i grandi sacrifici che vengono chiesti agli stati europei, risulta incomprensibile la scelta di garantire l’esenzione fiscale all’ESM. Nonostante l’assenza pressoché totale di informazione, il trattato ESM non è ancora entrato in vigore in quanto occorre la ratifica da parte degli stati aderenti della modifica dell’art. 136 del Trattato sul Funzionamento dell’UE (decisione del Consiglio Europeo) che istituisce il meccanismo di stabilità finanziaria per la zona euro. Il Parlamento europeo si è già espresso in favore della modifica dell’art. 136 con 494 voti favorevoli. Se i parlamenti nazionali ratificano l’entrata in vigore del trattato ESM si potrebbero anche verificare gravi scenari di retrocessione civile. In Italia, il disegno di legge (n. 2914/2011) per la ratifica è stato presentato dall’ex ministro degli Affari esteri, Franco Frattini, di concerto con l’ex ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, l’ex ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, l’ex ministro per le Politiche europee, Anna Marina Bernini Bovicelli.

Già la 1° commissione permanente Affari Costituzionali ha dato esito “non ostativo” (14 dicembre 2011) e la 14° commissione permanente Politiche dell’unione europea si è espressa in modo favorevole con osservazioni (25 gennaio 2012).

Sarebbe estremamente utile che i cittadini degli altri 16 stati verificassero lo stato di attuazione della ratifica della modifica dell’art. 136 nel proprio paese.

Si chiede:

– ai parlamentari nazionali di esprimere voto contrario alla ratifica della modifica dell’art. 136 del Trattato sul Funzionamento dell’UE;
- al Presidente del Consiglio Mario Monti di spiegare ai cittadini italiani “luci ed ombre” del trattato ESM mediante dibattiti pubblici e di valutare proposte alternative di soluzione alla crisi;
– al Presidente della Repubblica di non autorizzare la ratifica e di riferire pubblicamente le motivazioni del grande silenzio sui reali termini dell’entrata in vigore dell’ESM.

Si invitano:

– associazioni, movimenti, intellettuali, lavoratori, imprenditori e qualsiasi altra categoria sociale dei 17 paesi aderenti a mobilitarsi per contrastare l’entrata in vigore del trattato ESM in modo civile e non violento, anzitutto sottoscrivendo questa mozione popolare. Sarebbe inoltre utile inviare richieste di chiarimenti ai parlamentari nazionali, ai ministri e, almeno per quanto riguarda l’Italia, al Presidente della Repubblica;
– giornalisti di qualsiasi mezzo di informazione pubblico o privato a trattare la questione;
– magistrati e docenti universitari a valutare l’esistenza di profili di incostituzionalità e ad esprimersi sull’impatto che le immunità ed i privilegi contenuti nel trattato ESM possono avere nella vita democratica del paese, tenendo anche conto del crescente grado di corruzione politica.Fonte: albertocostanzo.blogspotADDENDUM: Vi lascio il video della Dottoressa Undiemi.

 

 

ESM e Fondo Salvastati il doppiogioco della Merkel (Lidia Undiemi)

 

 

Mobilitiamoci, il pericolo è estremo

Fonte web

Scrivete in massa ai politici, parlamentari, ministri, eurodeputati, giornali, opinion makers in genere: è l’ultima possibilità di impedire la perdita definitiva e permanente della sovranità, o di quel che ne resta. Cancellata quella, finisce anche la libertà, una conquista che è costata secoli di lotte e sangue, e che i nostri figli e nipoti dovranno riconquistare con altre lacrime e sangue. La mozione da inviare ai politici è già nel sito palermitano (grazie per una volta, siciliani!), e basta scaricarlo. I dettagli del pericolo estremo li spiega molto bene la giovane economista Lidia Undiemi (che non conosco di persona) nel video; chi ha tempo, legga il materiale in pdf. Mi limito ad un sunto: i poteri finanziari stanno creando una entità finanziaria sovrannazionale sovraordinata non solo agli Stati, ma persino all’Unione Europea e financo alla Banca Centrale (BCE), che diverrebbe un’ausiliaria di questo «super-governo» di una qualità inaudita. Si tratta di un «governo dei creditori» contro gli Stati debitori che imporrà «rigori e austerità» per assicurarci che continuiamo a servire il debito. Nella neolingua anodina, questa entità è denominata «Meccanismo Europeo di Stabilità» (ESM), e nel linguaggio demagogico del professor Monti, «Fondo Salva-Stati» (1).

Il suo vero nome è «Fondo Ammazza-Stati». Come dice benissimo la Undiemi, a questa entità gli Stati (sono 17, fra cui l’Italia) parteciperanno non come sovrani, ma «in qualità di soci e debitori»; e in qualità di debitori Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda riceveranno istruzioni su quali tagli, austerità e rigori applicare ai loro cittadini (sudditi) «al fine di ottenere la liquidità necessaria per evitare il default» (un default che sarebbe saggio fare subito)... Nell’ultimo «accordo», gli europei-creditori hanno imposto alla Grecia di inserire nella sua Costituzione una norma che dà assoluta priorità al pagamento del debito su ogni altro tipo di spesa pubblica: sanità, istruzione, pensioni comprese. Il destino che hanno riservato alla Grecia, commissariata dalla Troika, diventerà il nostro. Lo ESM avrà il potere di svuotare le casse degli Stati senza che governi, parlamenti e cittadini possano opporsi. Per sostenere un euro agonizzante e un sistema bancario che merita di subire le conseguenze del crack mondiale che ha provocato, comincia il saccheggio senza limiti e senza controllo democratico. Questo farà anche a noi lo ESM. Una dittatura dell’Usura sui popoli europei.

Una dittatura permanente. Perchè, contrariamente al Meccanismo Europeo di Stabilizzazione Finanziaria che già esiste, e spirerà nel 2013, questo ESM viene dotato di poteri vastissimi; che potrà esercitare per sempre.
Dotata della più totale impunità. Perché «nel trattato fondativo, si dichiara che l’ESM, il suo personale, i suoi dirigenti e i suoi beni, ‘godono dell’immunità da ogni forma di giurisdizione’», ossia nessuna magistratura potrà mai chiamarli in giudizio, qualunque magistratura europea. Anche la documentazione che l’ente produce durante le sue manipolazioni e i suoi affari, «non può essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca (...) derivanti da azioni esecutive, giudiziarie, amministrative e normative». Il segreto più assoluto coprirà i suoi atti. Un simile livello di immunità supra legem, erano un tempo prerogative dei sovrani per diritto divino. Un tempo che si credeva del tutto passato. Invece, adesso le oligarchie ci restituiscono un monarca, il Re Usura. Anzi, è peggio. Perchè lo ESM non è una pubblica istituzione di qualche genere. È un ente privatistico che «opera come un qualsiasi istituto finanziario, eroga prestiti, si rivolge ai mercati finanziari» per raccolta di fondi, «ed ha come scopo il profitto». In pratica, funzionerà come una banca. Nonostante ciò, godrà di totale esenzione fiscale sui suoi profitti. Ed avrà poteri totali sugli Stati indebitati.

E perchè mai un ente a scopo di lucro dovrebbe essere così totalmente insindacabile e superiore alle leggi di ogni Stato? Fino al punto di godere di totale esenzione fiscale? Soprattutto, perchè vuol essere dichiarato immune da ogni indagine giudiziaria in via preliminare? Evidentemente, ha in progetto di commettere azioni, che secondo i diritti vigenti in Europa, sono criminali. Probabilmente, ipotizza la Undiemi, si prepara così a svendere senza aste e concorsi i beni degli Stati e dei privati, con sequestri e pignoramenti e grandi «privatizzazioni», per darli agli amici suoi. Violerà i diritti di proprietà, o anche peggio.. Si sta realizzando quel mostro finanziario anticristico che potrà obbligare «tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. E nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia» secondo Apocalisse 13:16-18. Solo un ultimo ostacolo trattiene ancora questa Bestia: il trattato ESM, per entrare in vigore, deve essere ratificato dai parlamenti nazionali. Quello italiano non lo ha ancora ratificato.

Non c’è dubbio che, se noi elettori non gli facciamo paura, ratificherà anche quest’ultimo tradimento. Il Parlamento attuale non ci ha risparmiato alcuno spettacolo della sua vergognosa bassezza, nessuno scandalo, nessuna esibizione di ladrocinio e di viziostà, di avidità e disonestà. È la propaggine residuale di una classe politica che ci ha portato a questa condizione di schiavi passo passo: aumentando il debito pubblico a livelli abnormi per ingrassare clientele; ratificando tutte le direttive eurocratiche che ci hanno privato della sovranità – la sovranità che gli avevamo delegato perchè la difendessero; abolendo anche da noi le norme che vietavano la commistione fra attività bancaria creditizia e speculativa; non opponendosi ad una globalizzazione che oggi mostra la sua faccoia devastatrice; è la classe che ci ha fatto entrare nell’euro al solo scopo di continuare ad indebitarsi, approfittando dei tassi d’interesse più miti. Tutte le volte avrebbe potuto dire un «no», opporsi, rallentare il processo; non l’ha mai fatto. Ed ora, dopo il disastro provocato, di fronte agli interessi aggravati (lo spread), questa classe politica ha auto-certificato la propria indegnità e incapacità, cedendo il governo a «tecnici», a cui per giunta presta la foglia di fico democratica, sostenendo questo governo nominato dalle oligarchie e dai tedeschi, con il voto parlamentare. Una maggioranza parlamentare mai vista, e concordemente bipartisan.

Questa classe politica si adatta benissimo la sua nuova, vergognosa condizione di traditrice della nazione; la perdita della sovranità non la angoscia; conta di sopravvivere coi suoi emolumenti e prebende appunto nella nuova veste di votatrice automatica dei salassi e dei saccheggi che Monti esegue su ordine del supergoverno anonimo e pignoratore che si chiamerà ESM. Proprio in queste settimane, la cricca parlamentare sta accordandosi dietro le quinte per confezionare una legge elettorale proporzionale, il cui solo scopo è di garantire a se stessa di sopravvivere alla propria inutilità certificata, di continuare ad esistere e a ricevere le prebende a dispetto della fine della democrazia e della sovranità popolare. Dovrà solo votare per qualcosa che si avrà cura di nascondere all’opinione pubblica sotto il gergo anodino della flaccida dittatura eurocratica: «Modifica dell’articolo 136 del Trattato sul Funzionamento della UE». E la Bestia si leverà torreggiante su di noi. Bisogna far paura a questi servi. Avvertirli che nessuno di loro – nessuno di coloro che oggi occupano un seggio nelle due Camere – sarà mai più votato. Bisogna scrivere ai giornali, esigere che rompano il loro complice silenzio sulla reale natura dello ESM.

Naturalmente, tutti i complici e i disonesti saranno lì a giustificare la cessione di sovranità invocando la «situazione obbiettiva» di enormi debitori che devono elemosinare il denaro ai «mercati»; implicheranno che la sovranità è un lusso che non possiamo più permetterci – come il posto fisso, salari decenti e assistenza sanitaria. Invocheranno la «forza maggiore». Tutte balle. Recentemente, in una conferenza a Roma, m’è capitato di rievocare un caso (l’unico) in cui la sovranità italiana fu vittoriosamente difesa a dispetto di una «situazione obbiettiva» infinitamente più tragica dell’attuale, una economia bombardata, una penuria di mezzi che riduceva le capacità di reazione quasi a nulla, e la pesante tutela di una potenza europea rigida e spietata che ci stava sul collo. È un esempio estremo, politicamente scorretto, impronunciabile: la Repubblica Sociale Italiana.

Certo non era facile affermare la sovranità diuna repubblica creata dal nulla dai tedeschi, bisognosa del loro appoggio, nella condizione della disfatta, in un piccolo territorio di un Paese già largamente occupato (liberato) dagli Alleati, e per di più travagliato dalla guerra civile. Che potevano fare i ministri di quella repubblica prossima a sparire nel sangue (durò infatti venti mesi), se non adeguarsi alla condizione di Stato-fantoccio del tedesco, e pensare intanto a salvare la pelle propria, il proprio futuro, a mettere in salvo le famiglie? Ebbene, non andò così. Un mese dopo la sua nomina, il ministro delle Finanze di quello Stato evanescente come il fumo, Domenico Pellegrini Giampietro (un napoletano), ingiunse ai tedeschi di ritirare immediatamente dalla circolazione i «marchi d’occupazione» (Reichskreidit Kassenscheine) con cui le truppe germaniche, ogni volta che entravano in una bottega a comprare le poche merci esistenti, commettevano di fatto un esproprio senza indennizzo (nel Meridione liberato, gli americani continuarono per anni a inondare il Paese della loro moneta d’occupazione, le AM-lire).

Ma la RSI non era più territorio occupato, era un alleato: dunque le truppe germaniche favorissero adempiere ad ogni pagamento esclusivamente in lire italiane. E di cessare requisizioni e prelievi di fondi dalle nostre banche. Anzi, visto che c’erano lavoratori italiani nel Terzo Reich, Pellegrini Giampietro pretese ed ottenne il trasferimento in Italia dei loro risparmi. Frattanto, impedì il trasferimento del Poligrafico di Stato a Vienna; fece restituire buona parte dell’oro che la Wehrmacht aveva sottratto alla Banca d’Italia, e mise al sicuro le sue riserve d’oro e valute a Fortezza, dove gli americani le trovarono intatte nel ‘45 (2). Nello stesso tempo – e nonostante la repubblica dovesse versare ai tedeschi ogni mese 7 miliardi di lire come «contributo per le spese militari, fortificazioni, riattazione delle vie di comunicazione» –, il ministro riuscì a mantenere il potere d’acquisto della lira, anche con un ferreo controllo sui prezzi. Chi ha vissuto quei tempi al Nord, li ha ricordati, non senza motivo, come tempi di paura e di tessere alimentari da fame: ma i dati dicono che al Nord, nel periodo, gli alimentari rincararono del 50%, mentre nel Meridione liberato, del 400%.

E la repubblica di Salò riuscì ad aumentare la razione di pane nei mesi invernali. La stampa di carta moneta fu oculatamente controllata: dei 137,8 miliardi autorizzati, ne stampò 110,9. Il Nord dunque non conobbe l’inflazione galoppante del Sud, dove infuriava inoltre il colossale mercato nero (alimentato dai surplus americani), la prostituzione per scatolette, sigarette e calze di nylon, la criminalità impunita e la fame – talchè si può dire che il collasso morale di Napoli, divenuta capitale del malaffare, risalga a quella «liberazione». Con un introito fiscale devastato dalle distruzioni e dalla povertà (ma nei primi mesi del ‘45 Pellegrini Giampietro era riuscito ad aumentare il gettito a 2 miliardi al mese), ebbe perfino la capacità di restituire il valore di parità ai titoli di Stato (che dopo l’8 settembre erano crollati al 30% del loro valore facciale). Come fece? Personalmente non so. Ma forse una cattedra alla Bocconi, tralasciando lo studio delle meraviglie speculative di Wall Street e della City, potrebbe dedicare un «master in political economy» per capire i segreti della finanza pubblica in condizioni finanziarie ed economiche disperate, la scienza in cui Pellegrini Giampietro si rivelò maestro.

Il materiale documentale c’è: il ministro repubblichino riuscì a pubblicare, per l’esercizio finanziario, 1944-45, regolari bilanci di previsione e consuntivi, regolarmente pubblicati dalla Gazzetta Ufficiale. Vi si può constatare che le entrate dello stato di Salò (386,8 miliardi) superarono le uscite (359,6), configurando dunque un attivo di bilancio di quasi 21 miliardi. Sarebbe istruttivo apprendere come ci riuscì. La cosa stupì anche gli americani. Il senatore Victor Wickersham, venuto a visitare le macerie d’Europa, dichiarò nell’agosto del ‘45: «La situazione economica dell’Italia settentrionale (quella su cui aveva governato la RSI) è molto migliore non solo rispetto alle altre regioni dell’Italia meridionale e centrale (quella occupata da loro), ma anche in confronto ad altri Paesi europei in precedenza visitati dalla Commissione di controllo... Germania, Olanda, Norvegia, Belgio e certe zone della Francia». (Il Popolo, 25 agosto 1948) (3).

E non si creda che l’affermazione della sovranità in qualche modo venisse da sè, fosse accettata con legalistico scrupolo dai tedeschi. No, ogni vittoria fu strappata dal piccolo (di statura) Pellegrini Giampietro in aspri confronti con l’ambasciatore Rahn, che si sentiva ovviamente il governatore della colonia, e finì per aver quasi paura di quel «neapolitaner» che si opponeva punto per punto con incredibile competenza e oratoria, che per ogni «contributo» che gli dava, li obbligava a firmare protocolli in cui si riaffermava la sovranità monetaria dello Stato, che i tedeschi dovevano riconoscere, quindi, nero su bianco. I tedeschi provavano continuamente a smantellare le industrie esistenti e trasferirle in Germania, a mettere le mani sull’oro pubblico, i comandi della Wehrmacht facevano requisizioni, sentendosi in diritto dato il «tradimento» di questo popolo di traditori. Si doveva ad ogni istante, con tutte le forze ed anche senza aver forze reali, lottare contro il disprezzo che trasudava da ogni azione e parola dell’«alleato», ahimè giustificato. No, non fu certo facile. Pellegrini era in qualche modo un tecnico, ma lo sosteneva qualcosa d’altro: coraggio personale e amor di Patria (4), entrambi inflessibili. Due cose che la Bocconi non insegna. Due cose che i politici non hanno mai considerato necessarie ai loro successi. Per gente così, esiste sempre la «forza maggiore».

 

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1) Occorre constatare che persino in demagogia il professor Monti supera di gran lunga il Berlusconi. Tronca le pensioni e aggrava le tasse, e chiama il decreto «Salva-Italia». Non fa nulla per stroncare i parassitismi, se non un tentativo di disciplinare i tassisti, e chiama questo nulla «liberalizzazioni», anzi «Cresci-Italia». Quando impapocchia le sue «riforme», e le sue «liberalizzazioni», Monti e il suo governo tecnico stanno attentissimi a non toccare, nemmeno sfiorare, i gangli maggiori dei parassiti pubblici, vera causa del debito. Per esempio, si veda la furbesca «lotta» ingaggiata coi sindacati per l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Ciò che rende illicenziabili i fannulloni, gli assenteisti cronici e i ladri in azienda, non è in sè l’articolo 18: è il modo in cui lo interpreta la magistratura del lavoro, che continua a fare la Rivoluzione e la Lotta di Classe dai palazzi di giustizia, imponendo il reintegro dei suddetti ladri, assenteisti e fancazzisti. È quella che andrebbe abolita. Monti lo sa benissimo.
2) Intanto il ministro dell’Economia Corporativa, Angelo Tarchi, sventava i ripetuti tentativi dei tedeschi di trasferire gli impianti industriali del Nord nel Reich, con la plausibile scusa che qui erano esposti ai bombardamenti. Già ANIC e Montecatini ed altre erano state trasferite. Il ministro Tarchi riuscì a far firmare ai tedeschi un accordo in cui questi garantivano la restituzione degli impianti il loro ripristino, la sostituzione (se necessario) con complessi di uguale potenzialità e caratteristiche nell’ipotesi di distruzione, con spese totali a carico del Reich, oltre alla restituzione di materie prime asportate, prodotti semilavorati e la fideiussione della Deutsche Bank secondo le norme previste dalle convenzioni (...). Sulla base di tale accordo, il governo della RSI emanava in data 31 maggio 1944 un documento (numero 340) che sanciva la competenza italiana in materia di politica industriale con valutazione degli impianti produttivi, per quanto atteneva alla loro capacità industriale, sulle materie prime, per la loro entità e quantità, sull’utilizzazione degli impianti in relazione alle commesse belliche, per le necessità civili, l’impiego della mano d’opera e le controversie relative in materia di tutela e decentramento degli impianti nel nord Italia (http://www.italia-rsi.org/uomini/giampietropellegrini.htm).
3) Dopo la «liberazione», il governo italiano antifascista (Bonomi) nviò nel Nord il ministro del Tesoro Marcello Soleri a constatare quel che aveva lasciato il collasso della Repubblica Sociale.
Soleri riconobbe: «L'importo della circolazione monetaria durante la RSI, è risultato notevolmente inferiore all’andamento previsto, poiché il governo repubblicano ha fatto più largo ricorso al debito fluttuante (...). Sono stati stampati e messi in circolazione soltanto lire 110.881.000.000 sul totale di lire 137.840.000.000 autorizzate. Tutto ciò è abbastanza confortante (...). Tali situazioni economiche-fìnanziarie, malgrado il protrarsi dell’occupazione tedesca, sono risultate meno disa-strose di quanto si temeva, cosicché gli oneri previsti per la ricostruzione, rimarranno limitati in misura inferiore a quanto previsto e la ripresa della produzione industriale dell’Alta Italia potrà essere rapida...» (confronta Il Globo numero 104 del 6 giugno 1945).
4) Il patriottismo di Pellegrini Giampietro fu riconosciuto da un testimone sorprendente: la Corte di Cassazione dell’Italia antifascista, che ovviamente processò il ministro di Salò con l’accusa di collaborazionismo. La Corte lo definì un «protagonista della difesa del tesoro nazionale», riconobbe che la sua opera aveva impedito che il Nord-Ialia «divenisse completa preda dei tedeschi», e concluse nella motivazione della sentenza di assoluzione: «La sua opera fu ispirata ad amor patrio, non già ad asservimento al nemico, tanto più meritevole in quanto svolta fra pericoli d’ogni genere». Nonostante l’assoluzione, Pellegrini Giampietro andò in esilio, prima in Brasile, poi in Argentina e Uruguay, dove fondò banche e diresse giornali, e dove la morte lo prese il 18 giugno 1970. Era nato nel 1899, adolescente aveva combattuto volontario nella Grande Guerra (era un «ragazzo del ‘99»), e poi nella guerra di Spagna

 

 

ESM - Il Fondo Salva Stati: l'arma finale per la conquista dell'Europa

 

 

LA GRANDE TRUFFA DELL'ESM

Fonte web

Come tutte le truffe meglio riuscite ai danni dei cittadini italiani e questa volta, estendendosi anche a quelli europei, ha visto la luce nel periodo di maggiori festeggiamenti, quando le persone sono più disattente alle problematiche concrete perchè troppo prese da spumantini e panettoni, una nuova entità. Stiamo parlando del meccanismo di stabilità europeo -ESM-, la più micidiale macchina ammazza-democrazia, nata per consentire ad un elite di controllare tutto e tutti ed essere intoccabili ed inviolabili da parte di chiunque e per sempre!
Cerchiamo di partire dall'inizio, perchè ogni storia che si rispetti ha un prologo.

Nel 2008 ha preso il via ufficiale la crisi finanziaria che ha intaccato la stabilità delle banche prima e degli stati sovrani poi. In virtù del perverso meccanismo, in base al quele gli stati salvarono le banche con generose elargizioni di soldi pubblici e le banche con quei denari hanno speculato contro gli stati per farli saltare, si è creata una gigantesca catena di S.Antonio che è culminata nel default teorico di stati di rilievo, come la Spagna e l'Italia, oltre a quelli già in essere di Irlanda e Grecia. Preso atto della situazione, i leader d'Europa hanno visto bene di modificare il trattato di Lisbona e di prevedere una chimera: l'ESM per l'appunto, nato come organismo che avrebbe dovuto assorbire l'operatività del fondo salva stati è divenuto velocemente una pseudo organizzazione segreta, immune dai controlli e dai vincoli democratici, i cui membri, al pari di una loggia massonica di altri tempi, non sono perseguibili ne indagabili.

Vediamo ora nel dettaglio cosa sia questo ESM e come debba operare:

In sintesi stiamo assistendo impotenti alla morte della democrazia e della libertà: hanno sventolato una crisi senza precedenti con ogni mezzo di comunicazione possibile (cosa che nessun governo ha mai fatto prima!), poi hanno scatenato una guerra finanziaria contro i vari Stati affinchè le popolazioni inermi accettassero senza rivolte di piazza le strangolanti imposizioni fiscali e la cessione della sovranità nazionale (in piena violazione dei principi costituzionali!). Infine hanno creato "il salvatore" l'ESM la panacea per ogni male finanziario, che caso strano ha la connotazione di un'organizzazione segreta, intoccabile ed inviolabile.

Vediamo nel concreto il caso Italia in relazione con la sopradescritta chimera.

Dal 2008 il Governo Berlusconi IV ha richiesto ai cittadini imposte aggiuntive per 60 miliardi, il governo Monti è partito con 30 miliardi nominali, ma, a conti fatti, l'impatto pare che si aggirerà sui 65 miliardi in 2-3 anni. Quindi siamo ad un totale di 125 miliardi di euro (caso strano l'esatta cifra da conferire all'ESM!), poi abbiamo da valutare il debito pubblico salito a dismisura e con maestria, per creare ad hoc la necessaria pressione sulla massa: possibile che nessuno si sia accorto che pagavamo 2.800 euro una divisa da cameriere o che più di un funzionario pubblico prendeva 500.000 euro l'anno di stipendio? A questo punto il disegno appare evidente nella sua tragicità: il board dell'ESM schiocca le dita e noi paghiamo la benzina 3 euro al litro, oppure la pasta 2 euro al Kg e così via, perchè a loro basterà schioccare le dita e lo Stato Italiano dovrà sborsare tutto quello che chiedono su due piedi.

Nel frattempo con quei fondi, visto che di banca privata stiamo parlando, troveranno più di un modo per speculare sui mercati pilotando il prezzo dei generi di prima necessità, e facendo quello che sanno far meglio: scatenare guerre che arricchiscono loro e l'accolita di delinquenti che li sostengono e distruggono vite umane ed il nostro modo di vivere! (Vi ricordate la storiella dei pirati somali che nessuno riesce a fermare e della povera giornalista Ilaria Alpi? Oppure vi ricordate la storiella della giornalista Sgrena e delle stragi al fosforo compiute sui civili inermi a Falluja in Iraq?). Per quanto ad alcuni possa sembrare impossibile, i fatti parlano chiaro ed è giunto il momento di prendere coscienza della situazione ed intervenire per defenestrare una classe politica, ed attualmente di golpisti, che sta svendendo la sovranità italiana insieme al nostro futuro alla lobby delle banche! E' giunto il momento di unirci tutti insieme ed intervenire, prima che i nostri figli paghino a duro prezzo la nostra passività di fronte a queste Porcate!

VERSIONE DEL TRATTATO CON TRADUZIONE IN ITALIANO (Realizzata da Cittadinanza Sovrana)

 

 

APPROFONDIMENTO

No al trattato ESM, ennesima truffa

affossa Stati e privilegia Banche

Il Presidente Monti, al termine del Consiglio europeo del mese appena trascorso, era decisamente soddisfatto perché il summit ha portato a casa l’accordo sull’ ESM (European Stability Mechanism), il cosiddetto Meccanismo Europeo di Stabilità. Quindi l’attuale Presidente Monti è euforico; ma i cittadini italiani, e quelli degli altri Stati europei, devono esserlo altrettanto? Purtroppo NO, perché questo nuovo fondo altro non è se non una GRANDE TRUFFA ai danni dei popoli europei ed un ulteriore passo verso l’impoverimento!

 

L'Italia non deve aderire all'ESM. Ecco la mozione.

PalermoReport e l'economista Lidia Undiemi tornano alla carica. I margini di tempo si restringono e gli italiani devono assolutamente impedire che il Governo ed il Presidente della Repubblica ratifichino l'ingresso del Paese nel Meccanismo Economico di Stabilità. Le motivazioni sono già state esaurientemente spiegate ed illustrate, ed inoltre vengono rimarcate dalla MOZIONE in allegato (Versione ITALIANA - ENGLISH Version). La mozione può essere scaricata, firmata ed inviata a tutti i politici, al Governo ed al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.