“TALEBANIZZAZIONE”
DEL CRISTIANESIMO?!
NO GRAZIE!!!
(A cura di Claudio Prandini)
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I CATTOLICI E
L'IDEOLOGIA NEOCON
di RINO TARTAGLINO
La corrente di pensiero
dell'Amministrazione Bush è il cosiddetto "neoconservatorismo". Esso rappresenta
l'esito nichilista del pensiero vetero-(liberal)conservatore statunitense. Le
radici del nichilismo contemporaneo hanno origine in Lutero prima, ed in Calvino
poi. Col protestantesimo si verifica una frattura tra la Cristianità antica e
quella premoderna dell'occidente. Per la cristianità medievale si ha la
concezione politica dello Stato comunità propria della scuola di Salamanca; col
protestantesimo si passa alla concezione hobbesiana dello Stato Leviatano. Qui
vi è una discontinuità che i cattolici liberali non rilevano. Questo
occidentalismo è di sapore anticristico nella sua visione mondana. Come il
marxismo anche il liberismo, nella sua fase globale, promette un avvenire di
benessere di pacificazione planetari, promette il Paradiso in terra.
Fu la scuola di Salamanca, nella Spagna cattolica del XVI secolo, ad elaborare
su basi tomistiche, ossia su basi cristiane, i diritti umani e porre le basi del
diritto naturale della comunità politica, quindi la distinzione, non
conflittuale, tra Fede e Politica, Chiesa e Stato. La frattura luterano-illuministica, ha di fatto sradicati i frutti di civiltà del
Cattolicesimo. Si è imposta la concezione contrattualistica del diritto e delle
forme politiche e sociali. L'umanitarismo che l'occidente sta ora conoscendo in
maniera trionfante sta sprofondando nel nichilismo e svelando la strumentalità
della "democrazia liberale" e l'inconsistente autonomia assoluta della ragione
umana. La stessa scelta dell'Europa di rifiutare le radici cristiane è la
pretesa di rifondarsi anticristianamente.
Per capire il tipo di cristianesimo imperante nelle alte sfere basta guardare la
banconota americana dove rileviamo la scritta in God we trust (in Dio noi
crediamo) accompagnata da tutta una simbologia esoterica presa a prestito dal
culto gnostico e luciferino praticato dalle logge massoniche. Un cattolico
dovrebbe chiedersi a quale "dio" rivolge il suo culto questa religione civile e
patriottica.
Operano una lettura superficiale sia i cattolici liberali come Don Baget Bozzo e
Antonio Socci che certo laicato cattolico di destra da "Alleanza Cattolica" a
"Comunione Liberazione", dalla "Tradizione Famiglia Proprietà" al "Centro
Culturale Lepanto" che vedono negli Usa e in Israele l'avamposto mediorientale
di un rinato impero romano che la Chiesa dovrebbe scegliere come braccio
secolare.
Timorosi del pericolo islamista, che pure esiste, i cattolici neocon non vogliono
riconoscere nell'egemonia mondiale degli Stati Uniti d'America quel padrone del
mondo che ben tratteggia nel suo romanzo Robert Hugh Benson.
Speculare a questo vi è quello del progressismo cattolico che sempre in nome del
male minore, tende a sciogliersi nel solidarismo umanitario facendosi subalterno
della sinistra ieri comunista ed oggi libertaria, ecologista e terzomondista.
Del trinomio rivoluzionario la destra cattolica sposa la libertè, mentre la
sinistra cattolica sposa l'égalité. Entrambe accettano le categorie politiche
dell'immanentismo ateo, nate dal dualismo antropologico post-cristiano.
Per il cattolico vale l'affermazione homo homini homo cioè, l'uomo vive la sua
esistenza e la sua vita politica essendo capace del bene come del male.
Il pensiero protestante-illuminista ha elaborato due speculari antropologie
contrapponendo all'homo homini lupus l'homo homini deus. Da queste
contrapposizioni sorge lo schema destra/sinistra su cui sono fondate le
categorie della politica moderna. Entrambe originano dall'immanentismo chiuso ad
ogni trascendenza. La destra e la sinistra finiscono per essere due polarità
contrapposte e complementari del pensiero politico moderno. La sottovalutazione
delle radici protestanti dell'ordine americano espone la destra cattolica
europea all'accettazione sostanziale dell'antropologia negativa, della
sociologia contrattualistica e del decisionismo "imperiale" che caratterizzano
l'ideologia neocon statunitense, filiazione diretta della linea
Lutero-Calvino-Hobbes-Schimtt che è la linea del pessimismo
cosmico-antropologico. La linea speculare dell'ottimismo cosmico-antropologico,
Kant-Rousseau-Marx-Popper, della quale è erede la sinistra liberal, identifica
la sinistra cattolica progressista.
Infatti, in Europa, sia la destra neoconservatrice che la sinistra
post-comunista sono filoamericane. La situazione che ne deriva è quella di un Cattolicesimo prigioniero del
dualismo destra/sinistra, per cui i cattolici antiaboristi fanno scelte
neoconservatrici ed i cattolici sociali fanno scelte progressiste.
IL POTERE GLOBALE
Dopo il fallimento storico della modernità
nella sua versione socialista, segue l'oscuro messianismo del fondamentalismo
protestante della destra repubblicana americana, secondo la quale Dio avrebbe
affidato all'America la missione della lotta del Bene contro l'impero del male
(ieri il comunismo, oggi l'islamismo).
I cattolici tradizionalisti europei, scopertisi all'improvviso cattolici neocon,
intravedono nella dottrina Wolfowitz/Rumsfeld/Rice della guerra preventiva
l'aggiornamento della dottrina patristica della guerra giusta.
La dottrina cattolica del bellum iustum si richiama al diritto e solo
successivamente, come ultima istanza alle armi.
La dottrina della National Security Strategy of United State of America,
proclama invece il diritto storico dell'America di usare preventivamente la sua
superiorità militare senza alcun limite legale e contro qualunque Stato od
organizzazione che ne minacci gli interessi e la supremazia mondiale.
La dottrina della guerra preventiva ha scardinato quel che rimaneva dell'ordine
e della legalità interstatuale che con la Pace di Westfalia del 1648, ha
governato le relazioni internazionali.
Nell'ambito di tale sistema di norme internazionali la guerra era legittima solo
tra Stati e quindi non contro qualsiasi soggetto non statale (imprese, eserciti,
mercenari, privati, etc..). Inoltre, nessuna motivazione di nessun tipo, etico o
economico, poteva porre uno dei contendenti in posizione di supremazia giuridica
rispetto all'altro e tanto meno pensare di ergersi a giudice del vinto
imputandolo di "crimini" come succederà con la comparsa del diritto
internazionale umanitario globale.
Il diritto internazionale umanitario, presupposto del quale è l'esistenza di un
Potere Umanitario Mondiale sovraordinato ai singoli Stati e capace di imporre ad
essi la kantiana "pace perpetua", che è poi l'ordine mascherato del più forte a
tutela dei propri interessi. Secondo il sistema del diritto umanitario
internazionale, invece, la guerra diventa "azione penale" e non a caso azioni di
guerra negli ultimi anni sono state puntualmente definite "azioni di polizia
internazionale". Sono così gli Usa a decidere quale debba essere l'ordine
internazionale, col rischio che ogni altro Stato è quindi in perenne pericolo di
essere dichiarato "Stato canaglia". Questo ricorda quanto scritto
nell'Apocalisse come sappiamo dalla Rivelazione, quello dell'Anticristo sarà un
regno mondiale "cristomimetico" e l'Occidente globale americanocentrico è
filosoficamente fondato sulla riduzione umanitaria del Cristianesimo.
L'AGGRESSIONE NEOCON ALLO STATO SOCIALE EUROPEO
La dottrina neocon non è affatto
conservatrice perché non vuole conservare ma riplasmare il mondo a sua immagine
e somiglianza. I neoconservatori americani mutuano dalla filosofia marxiana
anche l'avversione per lo Stato come "sovrastruttura autoritaria". Non è quindi
un giusto equilibrato sviluppo e moderato benessere, ma il sogno prometeico e
millenaristico della "fine della storia" e della "pacifica prosperità globale".
Questa è la nuova versione dell'antica luciferina promessa di autodivinizzazione
dell'umanità (Eritis sicut Deus). La ideologia neoconservatrice è l'anima del
turbo capitalismo iperconcorrenziale e globale.
Questa frenetica corsa costringe ognuno di noi a lavorare sempre di più per
avere le stesse cose perché ogni ricchezza finisce per essere concentrata nei
centri di potere rispetto all'immiserimento crescente delle masse. Non per
niente la malattia in crescendo in questo periodo è la depressione. Viviamo in
uno stato di dissoluzione psichica e sociale.
Il programma di destrutturazione liberista della società prende corpo nel corso
degli anni '80 e '90 del XX secolo quando si ha la comparsa delle nuove
tecnologie informatiche e telematiche, diventano possibili in termini globali,
la delocalizzazione del lavoro, la progressiva destrutturazione della grande
impresa, lo sviluppo di piccole e piccolissime imprese, la terziarizzazione e la
finanziarizzazione dell'economia.
L'aumento vertiginoso di esternalizzazione del lavoro. Le conseguenze sociali
sono evidenti; la flessibilità del lavoro che porta alla precarietà, la perdita
del posto a tempo indeterminato in favore di lavori precari e saltuari.
Sull'onda della ideologia neocon si ha la destrutturazione dello Stato nazionale
e la distruzione del lavoro stabile, difficoltà a formare famiglie, diminuzione
della popolazione compensata con immigrazione da paesi poveri e disgregazione
del tessuto sociale.
Ora il liberismo, soprattutto per via delle politiche deflazionistiche imposte
ai governi dalle Banche Centrali di tutto il mondo, per via della deregulation
degli scambi internazionali che ha consentito la finanziarizzazione
dell'economia a scapito della produzione dimostra tutta la sua inconsistenza.
Invece del benessere planetario ci ha dato numerose e ripetute recessioni che
sembrano preludere a una depressione ancora più grave di quella del 1929. Si sta
costruendo una società di poveri dominati da un'élite di ricconi che
controlleranno tutto.
Augusto Del Noce denunciava il nuovo totalitarismo della dissoluzione,
ritenendolo molto più capace di dominio assoluto che non i precedenti hitleriani
e staliniani.
La Chiesa, che aveva sperato col Concilio Vaticano II in una nuova Pentecoste,
deve ricredersi e viene squassata da tempeste post-conciliari. L'aver promosso
il mondo scopre poco per volta il livello della scristianizzazione con la
perdita dei referendum su divorzio ed aborto.
E' la fine del cattolicesimo democratico e del suo trionfalismo di segno
progressista. Ed ha inizio in quegli stessi anni un nuovo inganno, quello del
laicato cattolico tradizionalista che vede nell'ideologia neocon una bandiera da
seguire. Troppa ingenuità quella dei cattolici che si trovano a rincorrere in
modo insensato questo mondo nel rifiuto di Cristo e della sua Chiesa Cattolica.
PAPA E CARDINALI UNITI: dialogo con Islam (24/03/06) |
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Storico cattolico (08/07/05) "Attenzione all’uso politico della religione" |
Ex Presidente Azione Cattolica Italiana (22/03/06) Religioni, una Giornata per il dialogo ad Assisi |
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BIBLIOGRAFIA
- Tentativi di resistenza dei parlamentari USA contro la politica di Cheney e Bush (3/2006)
- ALFA & OMEGA - La deriva neoconservatrice della destra cattolica
- Limes - Arabia americana di Paolo Naso
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Le radici del nazionalismo americano di Norman Birnbaum