I NUOVI DEMIURGHI DEL

GENERE UMANO

 

“Attraverso gli studi genetici, possiamo aprire

la strada al superuomo e al superstato”

(Charles Davenport)

 

 

(a cura di Claudio Prandini)

 

 

Mons. Sgreccia afferma: "Seppure comprendo le ragioni e le speranze dei malati e dei loro famigliari, a cui non posso che essere idealmente vicino, rimango comunque molto scettico e diffidente nei confronti di questi studi.
Tale diffidenza ha assunto un carattere ancora più marcato da quando ho letto un articolo, scritto da Angelo Vescovi, neurobiologo dell’Università Milano Bicocca per “Il Giornale”.

Secondo il neurobiologo, la cellula ibrida ha un “pilota” umano che non può comunicare con una centrale energetica di tipo animale, e, quindi l’utilizzo di tali cellule per studiare malattie neurologiche come Parkinson, Alzhaimer e atrofia muscolare, caratterizzate proprio dalla degenerazione delle centrali energetiche nelle cellule, ha una valenza “a dire poco questionabile”.

Oltretutto, Vescovi, ritiene che i dibattiti di questi giorni, forse, hanno poco a che fare con la scienza ed i malati, ma con altri interessi, anche di tipo economico. Infatti, “la sperimentazione per le malattie neurodegenerative è già possibile e le cellule sono già disponibili. Mancano solo i soldi... ma anche la solidarietà, l'umanità ed il pudore”. (Il Giornale)

Nonostante abbia letto che le cellule ibride uomo/animale verranno soppresse entro un periodo massimo di quattordici giorni (Corriere della Sera), motivo questo che dovrebbe rasserenarmi, leggo poi un’intervista rilasciata da Cesare Galli a Veronafiere, che, invece, aumenta ulteriormente i miei dubbi su tali ricerche, facendomi pensare che non si fermeranno di certo qui. (vedere qui)

 

 

INTRODUZIONE

 

LONDRA, MOSTRI PER LA DEMOCRAZIA

di Maurizo Blondet

Il parlamento britannico per superare le opposizioni al prelievo di tessuti umani da cui ricavare ibridi uomo-animale, sta per passare un emendamento che consente il prelievo da sub-normali psichici: «persone che mancano della capacità mentale di dare il consenso», oltre che da bambini i cui genitori danno il consenso.

Produrre ibridi di uomo e animale è uno dei procedimenti in cui l’Inghilterra si ritiene all’avanguardia, e non vuole lasciarsi sfuggire il primate della sfruttamento commerciale di questo ricerche: che puntano a produrre organi di ricambio in laboratorio, impiantabili.

Ne dà notizia il Telegraph
(1), che precisa come l’emendamento sia passato alla chetichella nella commissione parlamentare competente, composta di 17 parlamentari di tutti i partiti, senza alcun dibattito  pubblico nelle camere parlamentari.

«In maggio abbiamo avuto un ampio dibattito sull’opportunità o no di creare embrioni ibridi», dice l’indignato professor David Jones, direttore del Centre for Bioethics and emerging Technologies al St. Mary’s University College, «ed ora veniamo a sapere che dopo qualche settimana, senza alcun pubblico dibattito, il governo ha inserito questi emendamenti, che superano un limite fondamentale nell’etica medica, in quanto scavalcano l’obbligo del consenso del paziente».

Il professor John Haldane, direttore del Centre for Philosopy and Public Affairse all’università di St. Andrews: «La cosa più intima che ti appartiene è il tuo corpo e il suo destino; e questo emendamento è in violazione di questo diritto fondamentale».

Già. Lo slogan progressista che ha legittimato l’aborto - «Il corpo è mio e lo gestisco io» - non vale più quando si tratta di produrre aborti viventi, metà animali e metà esseri umani, con tessuti sottratti ad ignari.

Il professor Jones ha immaginato il caso di una persona che abbia espresso la sua opposizione morale alla creazione di embrioni ibridi e che poi, magari dopo essere divenuto affetto da Alzheimer, può subire un prelievo a quello scopo a cui era contrario, perchè un «curatore» che non ha mai conosciuto dà al suo posto il consenso che il malato non è in grado di dare.

Infatti l’emendamento prevede un «care» (un tutore, un curatore legale) che prende la decisione per il subnormale che ha in «cura», e che non può esprimere il consenso. Se la persona non ha un «curatore», sono i ricercatori a nominare una persona come «curatore».

I ricercatori avranno anche la facoltà di usare, per fabbricare ibridi, tessuti di donatori che li hanno donati per altri scopi, se questi sono «irreperibili» magari perchè - come usa nella ricerca - i tessuti sono stati conservati in modo anonimo.

L’emendamento è stato proposto in Commissione dalla  ministra della Sanità britannica, Dawn Primarolo, e passato all’unanimità e senza discussione. Secondo il Telegraph, i membri laboristi del parlamento sono già sottoposti a fortissime pressioni per votare a favore limitando il dibattito il più possibile in aula.

Catherine Elliot, del Medical Research Council, esulta: questo nuovo emendamento è un «potente strumento per far avanzare la ricerca, che è attualmente limitata dalla donazione ridotta di embrioni umani». Ora sarà più facile fabbricare embrioni più numerosi ibridati con animali. Del resto, dice la Elliot, «solo raramente» la ricerca sarà condotta senza il consenso del donatore.

Le associazioni di famiglie con handicappati mentali hanno detto di non essere state informate del colpo di mano. Contano di rivolgersi ai famosi comitati etici, composti a larga maggioranza da «ricercatori».

Si domanda umilmente: ma questo tipo di cose non erano una specialità di quel regime, che anche per questo chiamiamo «Il Male Assoluto»? La democrazia commerciale fondata sul business basta a santificarle e  purificarle?

Allora il dottor Mengele andrebbe riabilitato, almeno come un precursore della «scienza» dei trapianti. E magari come un filantropo.

La democrazia terminale comincia a somigliare alquanto al Reich, solo più ipocrita.

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1) Laura  Donnelly, «Human tissue could be taken from infirm without their consent and used for research», Telegraph, 19 ottobre 2008.

 

 

Servizio del TG1 dall'Inghilterra

 

Video inchiesta sulla discussione dell'ente britannico per l'embriologia e la fertilità sullo stato delle nuove frontiere della ricerca scientifica e i relativi tavoli di discussione aperti a tutti

 

 

Monsignor Sgreccia denuncia il via libera

britannico agli embrioni ibridi

L’unione uomo-animale è un “orrore”, afferma

CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 20 maggio 2008 (ZENIT.org).- Il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, il Vescovo Elio Sgreccia, ha espresso la propria costernazione per il via libera del Parlamento britannico alla creazione di embrioni ibridi umano-animali.

In base alla nuova Legge sulla fertilità, gli scienziati potranno trasferire nuclei di cellule umane in ovociti animali da cui è stato rimosso il DNA, per disporre di cellule staminali embrionali da utilizzare nella ricerca.

“Dobbiamo registrare due gravità di tipo etico, che segnano uno dei più bassi livelli di eticità nel campo della bioetica”, ha denunciato il presule ai microfoni della “Radio Vaticana”.

“Prima di tutto, si unisce attraverso la clonazione il nucleo umano che feconda un ovulo animale. Questa unione è un fatto di fertilizzazione, è un tentativo di generazione fatta attraverso l’elemento maschile che è il nucleo e l’elemento femminile che è l’ovulo, uno dell’uomo e l’altro dell’animale”.

Questo procedimento, avverte, “offende la dignità dell’Uomo, è un tentativo di procreazione interspecie, finora proibito in tutte le leggi sulla procreazione artificiale”.

“L’unione uomo-animale, anche se non è sessuale, rappresenta uno degli orrori che sempre hanno destato il rifiuto della moralità”, dichiara, sottolineando che “ogni volta che si è rotta la barriera uomo-animale, si sono viste conseguenze molto gravi anche involontariamente”.

Circa la soppressione degli embrioni entro il 14° giorno, il Vescovo Sgreccia denuncia che, visto che il patrimonio è al 99% umano, la distruzione avvenga “nella falsa presupposizione che fino a 15 giorni questi embrioni non valgono niente, il che è un falso, dal punto di vista scientifico”.

Qualora, al contrario, si decidesse di tenerli in vita, “potrebbero dar luogo a mostruosità oppure al dilagare di infezioni, perché il passaggio dal DNA umano al DNA animale può creare delle incognite”.

Dal punto di vista scientifico, aggiunge, “il fatto che da queste cellule staminali venga fuori la medicina per curare le malattie come il Parkinson o l’Alzheimer è un’ipotesi che non ha ancora nessun fondamento, quando poi si sa che per altra via, con le cellule staminali somatiche adulte, ci sono migliori prove scientifiche a favore”.

Di fronte a questa situazione e alla scarsa conoscenza dei dati oggettivi, secondo il Vescovo “bisogna invocare una specie di conversione dei mass media che, più che obbedire agli ordini di scuderia o dei gruppi interessati, obbediscano alla verità perché non si creino le illusioni, per fini di compassione umana, su strade che non hanno portato ancora nessun risultato”.

Già nel settembre scorso, il Vescovo Sgreccia aveva definito la decisione delle autorità britanniche di permettere la creazione di embrioni ibridi da usare nelle sperimentazioni scientifiche “un atto mostruoso contro la dignità umana” (cfr. ZENIT, 7 settembre 2007).

Secondo il presule, “l’esperimento quando è inumano, quando è illecito per una ripugnanza razionale”, non può essere fatto “neanche per la speranza fantastica di ricavarne successi”, che, “se ci sono, devono venire con mezzi umani”.

“Il bene - ha osservato in quell’occasione - deve essere fatto con mezzi buoni, altrimenti applichiamo il machiavellismo più spietato alla scienza e alla sperimentazione scientifica”.

 

 

CENTAURO

Essere mitologico metà uomo e metà cavallo

 

 

Inghilterra: embrioni

violati per business

Fonte web

La lotta di Josephine Quintavalle, paladina dei pro-life inglesi. "Dicono che proteggiamo qualcosa di più piccolo del punto su una riga in un giornale. Ma più è piccolo più è incredibile, c'è tutto l'uomo in quel punto. I ricercatori lo sanno, possono identificare le malattie e il sesso dall'embrione. Ma dichiarano che non è un essere umano e lo cestinano con un gesto silenzioso, arrogante. E profumatamente pagato"

Secondo la contessa Josephine Quintavalle per capire chi sia Ian Wilmut, il creatore di Dolly che sta beneficiando della seconda licenza per clonare embrioni umani, basta ricordare che nel settembre del 2003 Wilmut disse che non c'è niente di sbagliato nel creare embrioni ibridi umanianimali. Quintavalle guida l'associazionismo pro-life in Inghilterra. Dieci anni fa, insieme a una decina d'accademici britannici, ha fondato il Comment on Reproductive Ethics. Al Foglio spiega che il muro di omertà sulla Fiv si sta facendo meno solido. Sul Boston Globe del 25 febbraio una storica femminista e abortista, Judy Norsigian, ha messo in guardia le donne sui pericoli dell'eterologa e la stimolazione ovarica nelle tecniche di fecondazione artificiale.

Quintavalle sostiene che la ricerca è orientata sulle cellule staminali embrionali per ragioni economiche: “Il bilancio tra staminali adulte e staminali embrionali è del 56 a 0 nella cura delle malattie genetiche e neurodegenerative. In Italia Michele De Luca cerca ad esempio di ricostruire nuove cornee con le staminali prese dal corpo del paziente”. Il medico portoghese Carlos Lima è impegnato invece sulle staminali prese dal naso da reimpiantare nella spina dorsale. “Le staminali adulte non portano a un prodotto, non c'è niente da vendere, curano ‘soltanto' – spiega Quintavalle. Invece, il business vuole una terapia universale da commercializzare come l'aspirina. Non vogliono accontentarsi delle cure attraverso le cellule adulte. Desiderano a tutti i costi mettere le mani sull'embrione, clonato e non, perché ha margini di profitto enormi”. Parlare di clonazione terapeutica è una pura manipolazione. “Non è scientificamente corretto sostenere che si tratta di una terapia perché non è ancora stata verificata. E' una gara a livello mondiale, il biotech vuole attirare soldi e attenzioni sull'Inghilterra.

Dopo la recente decisione delle Nazioni Unite sulla clonazione, a Londra hanno detto: ‘Chi se ne frega, siamo nella nostra isola, nella nostra superbia'. I pazienti sono all'oscuro, mentre i gruppi di malati di parkinson e alzheimer ripetono che l'embrione è l'unica speranza. Si portano dei malati davanti alla telecamera e li si incoraggia a dire: ‘E' giusto che io debba soffrire? Cosa vuoi che sia un embrione, sono solo tre cellule, è per un bene maggiore'”. La prima licenza inglese per la clonazione degli embrioni è stata concessa ad Alison Murdoch: “Gestisce il Newcastle Fertility Center at Life. Ma è tutto meno che un centro per la vita. Un gruppo di avvocati cristiani ha studiato la sua licenza e ha scoperto errori enormi”.

Quintavalle è comparsa nei giorni scorsi sulla Bbc per denunciare anche la diagnosi pre-impianto. “All'inizio la diagnosi era consentita solo per alcune malattie fatali. In pochi anni è cambiato tutto e oggi stanno eliminando gli embrioni delle femmine che forse avranno il cancro al seno. Quando li accusiamo di eugenetica positiva, rispondono che c'è eugenetica soltanto se imposta dal governo. Ma per la persona eliminata non importa se viene dal governo o dai genitori o dai medici, è sempre una vita persa, distrutta, selezionata”. La fibrosi cistica è una delle cause principali degli aborti e rientra nella diagnosi. “Negli ultimi vent'anni di cura l'aspettativa di vita è migliorata enormemente. Lo stesso sta avvenendo col cancro al seno. Ma non sconfiggeremo mai la malattia se il nostro modo di combatterla consiste nell'eliminare l'embrione e il feto. Perderemo interesse nella cura della fibrosi cistica. Diranno che i malati sono meno di prima, e chi se ne importa, ci saranno altre malattie ed elimineremo l'embrione affetto da nuove anomalie”. A dicembre c'è stata una conferenza alla Royal Society di Londra, il più prestigioso organismo scientifico inglese. I relatori hanno insistito sul futuro dei “designer babies”. Altri hanno parlato dell'obbligo a non avere figli disabili. “La diagnosi si fa di una malattia che si vuole curare, non per eliminare la vita osservata. L'embrione invece sta diventando come il burro. Sui sovrannumerari la musica è sempre la stessa: ‘Che ne facciamo di quelli in più?'. E' così giustificano l'eliminazione dell'embrione. Ma allora possiamo anche andare nelle strade brasiliane a prendere gli organi dei bambini, tanto moriranno, sono abbandonati come gli embrioni. Che paragonano, infatti, agli organi dei defunti”. Ieri il Washington Post ha raccolto le parole di Steve Johnson, paraplegico dall'età di quattordici anni: “Ogni embrione distrutto per la ricerca è una vita che non ha potuto raggiungere il suo potenziale”.

La differenza fra la legge italiana e quella inglese è che la prima è partita dall'embrione: “In Inghilterra c'è solo il diritto del malato e il diritto ad avere figli. Si pensa che il bambino sia già fortunato ad esistere. Il concetto di famiglia non ha più valore e il ruolo del padre è sempre meno importante. Poi ci sono i guasti del concetto protestante d'autonomia in campo biologico”. Per Quintavalle la legge inglese è contraddittoria perché consente di sperimentare sull'embrione fino al quattordicesimo giorno e di abortire fino a ventiquattro settimane. In alcuni casi fino alla nascita. Louis Brown, la prima bambina concepita in provetta, è nata in un periodo in cui non si sapeva come congelare gli embrioni. “All'inizio cercavano di imitare la natura. Si ammettevano solo coppie sposate e nell'età giusta. Regole, oggi, tutte superate”.

A Josephine ogni giorno capita di essere accusata di combattere una battaglia reazionaria per difendere tre cellule: “Che guardino quelle cellule e dicano: ‘Che miracolo, io ero così'. L'embrione è la cosa più miracolosa. Dicono che proteggiamo qualcosa di più piccolo del punto su una riga in un giornale. Ma più è piccolo più è incredibile, c'è tutto l'uomo in quel punto. I ricercatori lo sanno, possono identificare le malattie e il sesso dall'embrione. Ma dichiarano che non è un essere umano e lo cestinano con un gesto silenzioso, arrogante. Se c'è un minimo dubbio su quando inizia la vita, bisognerebbe dare una possibilità all'embrione, non a noi”.

 

 

Con l'ingegneria genetica è ora possibile mescolare

 le specie tra loro, compresa quella umana

 

 

UN PO' DI STORIA

Fonte web

La Gran Bretagna legalizza gli esperimenti chimerici

I membri della Commissione per la Scienza e la Tecnologia britannica hanno proposto che embrioni umani possano essere impiantati negli animali a scopo di ricerca. Nel rapporto si afferma che i cosiddetti “esperimenti chimerici”, la fusione di geni umani e animali, potrebbero aprire la strada a ricerche preziose ed altamente etiche (e l'estetica dove la mettiamo ?, ndr). Secondo l’embriologo Henry Leese, il modo in cui un embrione umano si sviluppa in un organismo vivente potrebbe essere diverso dallo sviluppo in provetta.

Gli esperimenti chimerici non sono un fenomeno nuovo. All'Università di Stanford, in California, il biologo molecolare Irving Weissman ha inserito cellule cerebrali umane nei feti di alcuni topi, creando un roditore le cui cellule cerebrali sono dal punto di vista genetico umane all'1 percento. L'obiettivo era di creare topi con cellule cerebrali al 100 percento umane. La finalità dichiarata di tali ricerche è creare, a scopo di ricerca, animali il più possibile simili agli uomini per studiare e produrre nuovi e più efficienti farmaci. La finalità non dichiarata, invece, è quella di fare abominevoli esperimenti, degni del wellsiano Dr. Moreau, per scopi tutt'altro che umanitari.

 

 

Il rapporto propone inoltre che i medici siano liberi di modificare geneticamente gli embrioni umani per eliminare caratteristiche genetiche negative e, in alcuni casi, làddove vi sia una particolare motivazione sociale (?), di scegliere il sesso del proprio bambino. Insomma, è il trionfo della neo-eugenetica.

 

IBRIDI UMANO-ANIMALI

National Geographic News 25 Gennaio 2005

Nel 2003, scienziati cinesi della Shanghai Second Medical University fusero cellule umane con uova di coniglio. Gli embrioni che ne risultarono sono passati alla storia come la prima chimera umano-animale mai creata, almeno ufficialmente. Gli embrioni sono poi stati distrutti per ottenere cellule staminali. Non sappiamo se qualche embrione sia sopravvissuto, magari nascosto in qualche congelatore, o magari se sia stato fatto crescere, e da qualche parte viva qualche mostruoso uomo-coniglio. Tutto è possibile, non c'è mai fine al peggio.

Lo scorso anno, ricercatori della Mayo Clinic, nel Minnesota, hanno creato in laboratorio dei maiali con sangue umano. Alla Stanford University, in California, è previsto per quest'anno un esperimento volto alla creazione di topi con cervelli umani. A sentire gli scienziati, questi esperimenti servono ad offrire un migliore modello di ricerca per testare nuovi farmaci o per far crescere parti, come fegati, da trapiantare negli umani. Dell'ignobile destino riservato a queste chimere artificiali, pur sempre vita, non sembrano minimamente preoccuparsi. Per loro è solo “carne da macello”.

 

Chimera il mostro descritto dalla mitologia greca avente la
testa di un leone il corpo di una capra e la coda di un serpente

 

Attualmente non esiste alcuna legge federale negli Stati Uniti a tal proposito. La National Academy of Sciences dovrebbe presto pronunciarsi, specialmente dopo che la Gran Bretagna, per prima, ha dato il via libera (la classe non è acqua, ndr). Và detto che in campo chirurgico già da tempo la pratica diffusa di trapiantare organi animali nel corpo umano, ad esempio valvole difettose del cuore umano sostituite da quelle di vacche e maiali, è largamente accettata. Inoltre, già da tempo gli scienziati aggiungono geni umani ai batteri e agli animali da allevamento. Ora però si parla di fondere cellule staminali umane e embrioni animali per creare delle specie ibride.

L'attivista Jeremy Rifkin, riconosciuto leader del movimento no global, che già in passato si è mostrato fortemente critico verso le biotecnologie, è sceso in campo contro gli esperimenti chimerici sostenendo che anche gli animali hanno il diritto a vivere senza essere tampered o incrociati con altre specie. David Magnus, direttore della Stanford Center for Biomedical Ethics, alla Stanford University, ritiene che il vero problema è stabilire quanto problematici, rischiosi e pericolosi si riveleranno questi esperimenti.

Lo scorso anno, il Canada ha varato l'Assisted Human Reproduction Act, che bandisce gli esperimenti chimerici. Più precisamente, proibisce il trasferimento di cellule non umane in un embrione umano e il trasferimento di cellule umane in embrioni animali. Cynthia Cohen, membro dello Stem Cell Oversight Committee, il comitato canadese che ha il compito di vigilare sul rispetto della nuova legge, ritiene che anche gli Stati Uniti debbano al più presto mettere al bando gli esperimenti chimerici. “Ne và della dignità umana”, ha dichiarato la Cohen, che è anche ricercatrice presso il Kennedy Institute of Ethics della University of Georgetown di Washington, D.C.

Irv Weissman, direttore dell'Institute of Cancer/Stem Cell Biology and Medicine alla Stanford University, si è espresso contro la messa al bando negli USA: “Queste ricerche salveranno molte vite umane, non possono essere fermate”, ha dichiarato. Weissman è noto per aver già creato topi con cervelli geneticamente umani all'1 percento. Entro quest'anno tenterà un nuovo esperimento volto alla creazione di topi con cervello geneticamente umano al 100 percento: inietterà neuroni umani in embrioni di topo e, prima che nascano le chimere, li ucciderà e li dissezionerà per controllare se l'architettura di un cervello umano si sia effettivamente formata. In caso affermativo, farà nascere delle chimere in cerca di tracce di un comportamento cognitivo umano. Weissman ha tenuto a sottolineare che non si sente affatto uno “scienziato pazzo” ma che i suoi esperimenti hanno un alto valore etico e umanitario poiché potrebbero condurre ad una migliore comprensione del funzionamento del cervello umano (come no, dentro un corpo di topo, idea geniale, ndr) e a nuovi e più efficaci trattamenti di cura contro malattie come l'Alzheimer o il Parkinsone. Prima di procedere, però, dovrà attendere le linee guida della National Academy.

William Cheshire, professore di neurologia alla Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida, ha espresso qualche perplessità: “Si stà per intraprendere un territorio ancora inesplorato, con tutti i rischi e i pericoli che ne conseguono”. Cheshire, che è anche membro delle Christian Medical and Dental Associations, è comunque a favore degli esperimenti chimerici finalizzati allo studio delle funzioni cellulari, e ha partecipato in prima persona ad un esperimento in cui sono state fuse cellule umane con cellule di topo: “Dobbiamo stare molto attenti a non violare l'integrità della vita umana e animale perché rischiamo di provocare un danno irreparabile all'ecosistema”.

“E chi se ne frega!”, rispondono in coro i neo-eugeneutici.

 

UOMINI O TOPI

di Jeremy Rifkin 16 marzo 2005

Fonte: http://www.commondreams.org/
Traduzione a cura di
Nuovi Mondi Media

Questa volta la scienza si è davvero spinta troppo oltre. Cosa succede a incrociare un uomo con un topo? Sembra l'inizio di una freddura di pessimo gusto ma, in realtà, è un esperimento recentemente condotto da un team di scienziati guidati da un importante biologo molecolare, Irving Weissman, della Stanford University. Gli scienziati hanno iniettato cellule di cervello umano nei feti di topo, creando topi che sono approssimativamente umani per l'1%. Weissman sta considerando di poter arrivare a creare topi il cui cervello sia al 100% umano. Che accadrebbe se un topo così scappasse dal laboratorio e cominciasse a riprodursi ? Quali sarebbero le conseguenze ecologiche di un topo che ragiona come un essere umano, libero in natura ?

Esperimenti in grado di produrre topi parzialmente umani forzano i limiti dell'armeggiare umano sulla natura, sino al patologico. Il nuovo campo di ricerca che porta all'estremo limite la rivoluzione biotech viene chiamata sperimentazione chimerica. Ricercatori di varie parti del globo stanno combinando cellule umane e animali creando creature chimeriche, in parte umane, in parte animali. La prima sperimentazione chimerica si svolse molti anni fa, quando degli scienziati di Edimburgo fusero un embrione di pecora con uno di capra, due specie animali non imparentate e incapaci di accoppiarsi creando degli ibridi. La creatura che ne risultò aveva la testa di una capra e il corpo di una pecora. Gli scienziati si sono proposti di infrangere l'ultimo taboo del mondo naturale: l'incrocio tra umani e animali per arrivare alla creazione di nuovi ibridi animal-umani. Già ora, oltre al topo umanizzato, hanno creato maiali con sangue umano e pecore con fegato e cuore quasi completamente umani.

Questi esperimenti sarebbero finalizzati a far progredire la ricerca medica. In effetti, un numero crescente di ingegneri genetici afferma che gli ibridi animal-umani condurranno a un era d'oro della medicina. I ricercatori sostengono che più potranno rendere gli animali umani, più saranno in grado di controllare i mali dell'uomo, di testare nuovi farmaci, di produrre tessuti e organi per i trapianti. Quello che evitano di dire è che esistono alternative altrettanto promettenti e di gran lunga meno invasive a questi bizzarri esperimenti, inclusi modelli al computer, cultura di tessuti in vitro, nanotecnologia e protesi che possono sostituire i tessuti umani e gli organi.

Alcuni ricercatori stanno meditando sulla creazione di un uomo-scimpanzè. Sarebbe l'esperimento perfetto perché gli scimpanzè sono molto simili a noi. Condividiamo con loro il 98% dei geni e uno scimpanzè adulto ha le stesse capacità mentali di un bambino umano di sei anni. Fondendo un embrione umano con uno di scimpanzè – e i ricercatori sostengono sia fattibile- si creerebbe una creatura talmente umana da porre quesiti sul suo status morale e legale, quesiti tali da gettare 4000 anni di creazione di un'etica nel caos. Lo “Scimpuomo” avrebbe i diritti di un essere umano ? Dovrebbe superare qualche test “ominizzante” per guadagnarsi la libertà ? Verrebbe utilizzato per i lavori più umili o per le attività più pericolose ? Le possibilità sono impressionanti. Per esempio, che succede se le cellule staminali dell'uomo, cellule primordiali che generano i 200 tipi di cellule del corpo, vengono iniettate in un embrione animale generando cellule umane in tutto il corpo, in ogni organo ? Alcune di queste cellule possono migrare nei testicoli e nelle ovaie e diventare sperma umano, ovuli umani. Unendosi due di questi animali chimerici potrebbero generare un embrione umano. Questo embrione, impiantato in un utero in grado di farlo crescere, farebbe nascere un bimbo umano i cui genitori sono dei topi.

Non stiamo parlando di fantascienza. I bioetici stanno già chiarendo il percorso morale da seguire per le sperimentazioni chimeriche che coinvolgono l'uomo, sostenendo che una volta che la società avrà superato la repulsione morale, creature parzialmente umane avranno molto da offrire alla razza umana. Il grave rischio che stiamo già correndo è quello di minare irrimediabilmente l'integrità biologica della nostra stessa specie, in nome di un progresso solo presunto. Con la tecnologia chimerica, gli scienziati avranno il potere di riscrivere la saga evolutiva, diffondendo parti della nostra specie nel resto del regno animale e fondendo le altre specie con i nostri geni, creando nuove sotto-specie umane e super-specie.

Siamo sulla cuspide di un rinascimento biologico o piuttosto stiamo spargendo i semi della nostra distruzione ?

 

GOBLIN

 Essere del genere fantasy, con il muso

da orco, orecchie a punta, ecc.

 

EUGENETICA

 

Da EU (“buono”) e da GENOS (“razza, specie”). Con il termine “eugenetica” si cerca di far passare il razzismo come “scienza” in nome del “miglioramento della specie umana”. Il termine fu utilizzato per la prima volta nel 1883 da Francis Galton, psicologo inglese, sostenitore delle teorie evoluzioniste di suo cugino Charles Darwin che aveva scritto: “Mentre tra i selvaggi i deboli di corpo sono prontamente eliminati, noi civilizzati facciamo ogni sforzo per arrestare il processo di eliminazione: costruiamo ospedali per gli idioti e gli infermi, emaniamo leggi per soccorrere i poveri”. Galton, che considerava apertamente l'eugenetica una scienza politica, volta a salvaguardare le “classi più dotate”, sosteneva la regolamentazione dei matrimoni e delle nascite in base alle caratteristiche ereditabili dai genitori.

Il vero movimento eugenetico nacque e si sviluppò negli Stati Uniti in concomitanza con gli studi di Galton. Fu emanata una legge che obbligava la sterilizzazione degli individui “deboli di mente” o in qualche altro modo “minorati”. Furono emanate anche leggi di restrizione dell'immigrazione per proteggere “il puro ceppo americano”. Nel 1930, 30 stati americani approvarono leggi sulla sterilizzazione. Migliaia di cittadini colpevoli di omicidio, rapimento, furti (anche di galline), furono sterilizzati chirurgicamente. Il presidente americano Theodore Roosevelt disse: “Il primo dovere di ogni buon cittadino, uomo o donna, di giusta razza, è quello di lasciare la propria stirpe dopo di sé nel mondo; e non è di alcun vantaggio consentire la perpetuazione di cittadini di razza sbagliata. Spero ardentemente che agli uomini disonesti sia impedita la procreazione”.

In Europa, all'inizio del 1900, la Francia e la Germania importarono ed applicarono il movimento eugenetico americano. Ecco cosa diceva un ufficiale tedesco nel 1925: “Quello che viene promosso dagli igienisti razziali non è per niente nuovo. In una nazione colta e di prim'ordine, gli USA, alla quale noi ci sforziamo di somigliare, questo concetto venne introdotto molto tempo fa. È molto semplice e chiaro”. Più tardi, fu Hitler stesso a riprendere il discorso di Roosevelt: “Il mischiarsi delle razze superiori con quelle inferiori è chiaramente contro l'intento della natura e implica l'estinzione della razza superiore ariana. Ogni qualvolta il sangue ariano è stato mischiato con quello di persone inferiori, il risultato è stato quello di eliminare coloro i quali sono portatori della cultura”.

Questo “pensiero eugenetico” non scomparì dopo la fine della seconda guerra mondiale. In Svizzera, fino a pochi anni fa, molte persone, uomini e donne, sono state sterilizzate chirurgicamente, specialmente nelle cliniche psichiatriche, sia che fossero sane o meno. La “nuova eugenetica”, basata sulle biotecnologie, cerca oggi di creare in laboratorio il “nuovo Adamo” partendo dalla manipolazione genetica fino al “transgenismo” con DNA animale. Gli obiettivi sono sempre gli stessi: il presunto perfezionamento della razza umana, così come lo intendevano i nazisti sia americani che europei.

Nell'agosto del 1932 si tenne a NewYork il “Terzo Congresso Internazionale di Eugenetica”. Sede dell'evento fu il Museo di Storia Naturale, trasformato per l'occasione in una sfarzosa esposizione dei “progressi dell'eugenetica”. Numerose vetrine illuminate esibivano per lo più teschi di “razze inferiori”. Il presidente del Museo, lo zoologo Henry Fairfield Osborne, spiegò che la crisi mondiale non era dovuta al crack di Wall Street del 1929 bensì dalla sovrapproduzione e dalla sovrappopolazione. E proponeva come rimedio “un umano controllo delle nascite”.

Per l'inglese Sir Bernard Mallet, presidente della “British Eugenics Society”, la colpa era dei “pazzi, epilettici, poveri, criminali, barboni, alcolizzati, prostitute”. Di cui occorreva “limitare la fertilità”. Il demografo americano W.A.Pecker riferì su “lo sforzo dello Stato della Virginia per preservare la Purezza Razziale” (dal 1924 era in vigore la legge federale “Immigration Restriction Act” che limitava l'immigrazione su basi razziali. Nel 1935, il totale delle sterilizzazioni eseguite in America giunse a 21.539, di cui la metà in California, come ha scoperto l'epistemologo francese Pierre Thuillier (“La Tentation de l'eugénisme”, su “La Recherche”, maggio 1984).

 

STATO RAZZIALE

Charles Davenport, presidente della “Società Eugenetica” britannica, aveva aperto il Congresso con una profezia: “Attraverso gli studi genetici, possiamo aprire la strada al superuomo e al superstato”. “Rassenygiene”, è la traduzione tedesca di “eugenics”, la nuova scienza inventata in Inghilterra e giunta al trionfo al di là dell'Atlantico. Elemento centrale del programma nazista fu la costruzione di uno “Stato Razziale” sul modello di quello eugenetico proposto dagli Stati Uniti. “La questione negra” - scrive Rosenberg nel 1937 - “è negli Usa al vertice di tutte le questioni decisive”; se “l'assurdo principio dell'uguaglianza” era stato cancellato per i neri, perché non trarre “le necessarie conseguenze anche per i gialli e gli ebrei?”. Rosenberg esprime la sua ammirazione per l'autore americano Lothrop Stoddard, cui spetta il merito di aver per primo coniato il termine “Untermensch” (la massa di “selvaggi e semi selvaggi”, “incapaci di civiltà”). Secondo Stoddard, negli Usa, come in tutto il mondo, è necessario difendere la “supremazia bianca” contro “la marea montante dei popoli di colore”.

Elogiato, prima ancora che da Rosenberg, già da due presidenti statunitensi (Harding e Hoover), Stoddard viene ricevuto con tutti gli onori a Berlino dove incontra gli esponenti più illustri dell'eugenetica nazista e i più alti gerarchi del regime, compreso Adolf Hitler. Ernst Ruedin, psichiatra svizzero, dirigeva allora l'“Istituto Kaiser Wilhelm per l'Antropologia, l'Eugenetica e l'Eredità Umana di Monaco di Baviera”, il centro propulsore della “scienza razziale” nazista, che nel 1928 ricevette un ingente finanziamento dalla “Fondazione Rockefeller”. Ruedin sarà in seguito nominato presidente della “Società per l'Igiene Razziale” voluta dal “gruppo di studio sull'eredità” presieduto da Himmler che elaborò i testi delle leggi naziste sulla sterilizzazione. Tra i collaboratori di Ruedin si mette in luce il medico e antropologo Joseph Mengele, tristemente noto come l'“Angelo della Morte”.

 

CRIMINI EUGENETICI

Dal 1935 al 1996, la Svezia negò il diritto di riprodursi a circa 230mila persone (90% donne), nel quadro di un programma basato su teorie eugenetichee per ragioni “di igiene sociale e razziale” (1). La denuncia era arrivata dal rapporto di una commissione di inchiesta guidata dal professor Carl-Gustaf Andren dopo quattro anni di indagini al Ministero degli Affari Sociali di Stoccolma “Lars Engqvist”. Le leggi del 1934 e del 1941 furono votate con il consenso generale di tutti i partiti politici. Di questo rapporto aveva già parlato, alla fine dell'agosto del 1997, il Corriere della Sera (2) riprendendole dal quotidiano liberale svedese “Dagens Nyheter”. Il professor Andren rivela nel rapporto che l'eugenismo svedese - con tanto di istituti preposti a tale scopo - è proseguito fino al '96. Si parla inoltre di simili fatti avvenuti anche in Danimarca, Norvegia, Finlandia, Austria, Svizzera, Canada e Stati Uniti d'America. Rispetto l'eugenetica nazista, a muovere gli scandinavi sarebbero state soprattutto motivazioni di carattere economico: si mirava a ridurre il rischio di produrre cittadini “non sani” che potessero in futuro gravare sulla società.

(1) Cfr. Stefania Di Lellis, Sterili per ragion di Stato 230mila vittime in Svezia, in la Repubblica, 30-3-2000
(2) Cfr. Francesco S. Alonzo, Svezia, sterilizzazioni per la razza, in Corriere della Sera, 25-8-1997

 

 

L'Aktion T4 fu il programma nazista di eugenetica che prevedeva la soppressione o la sterilizzazione di persone affette da malattie genetiche, inguaribili o da più o meno gravi malformazioni fisiche.

 

 

LO STATO CRIMINALE

Yves Ternon, chirurgo francese e grande studioso di genocidi, col suo ponderoso libro “Lo Stato Criminale” (pubblicato in Italia da Corbaccio) ha fornito un importante contributo per una riflessione più attenta del fenomeno. Lo studio abbraccia il terreno del diritto, le analisi concettuali e le ricostruzioni storiche dei genocidi dello scorso secolo. In particolare, l'Olocausto contro gli ebrei e il massacro degli armeni su cui Ternon ha raccolto venti anni di testimonianze, lette e ascoltate.

“Sono sceso con loro nella fossa dei ricordi. Ho misurato l'invalicabile distanza tra lo scampato e colui al quale egli affida la propria testimonianza: l'uno si ricorda, l'altro raccoglie. Chi ritorna dall'inferno è sopravvissuto per testimoniare, ma una parte di se stesso è rimasta laggiù. (...) Lo studio del genocidio non è un soggetto freddo. Con il tempo, il mio dolore e la mia collera non si sono attenuati e l'attualità vigila per acuirli. Il mio scopo è utilizzare ciò che è ancora possibile di queste tragedie irreversibili per interrompere, e nella migliore delle ipotesi per prevenire il loro ritorno. È così che la morte aiuta la vita”.

 

LA BOTTEGA DEGLI ORRORI

GENETICAMENTE MODIFICATI

Hugofolk, 11 aprile 2004

DROSOFILA 1995
Il premio nobel Ed Lewis inaugura nel 1995 la bottega degli OGM (Orrori Geneticamente Modificati) modificando chimicamente il DNA della drosofila, il comune moscerino della frutta, ottenendo dei mutanti mostruosi con zampe al posto delle antenne o con quattro ali invece di due.

 

 

L'ONCOTOPO 13 aprile 1988
Per approfondire meglio alcuni aspetti legati ai tumori, la struttura genetica di un topo viene modificata con geni umani. L'obiettivo è quello di studiare e trovare metodi migliori per combattere il cancro. Nasce così l' “oncotopo”, o topo transgenico, un topo che produce anticorpi identici a quelli umani. In questi topi viene inserito l'antigene (virus, cellula tumorale o ormone) che si vuole distruggere. Il topo produce in questo modo l'anticorpo in grado di attaccare l'antigene responsabile della malattia. Negli Stati Uniti viene brevettato come “invenzione”.

L'UOMO-SCIMMIA 1997
All'Università della California di San Francisco, il gruppo guidato dal biologo Roger Pedersen trasferisce nuclei di cellule umane all'interno di ovociti di scimpanzè e gorilla. L'esperimento fallisce. Secondo i ricercatori, a causa dell'incompatibilità fra il DNA umano e il DNA mitocondriale degli animali che si trasmette da un individuo all'altra solo per via materna (come è giusto che sia). Dopo qualche anno, il dottor Roger Pedersen deciderà di lasciare gli Stati Uniti per trasferirsi in Gran Bretagna, all'Università di Cambridge, dove insieme ad altri colleghi potrà liberamente lavorare alla fondazione dello “Stem Cell Consortium” contando su un finanziamento di 30 milioni di sterline. Lo scienziato rilascia numerose dichiarazioni in cui ricorda le lunghe “battaglie” condotte con gli ultimi quattro governi succedutisi all'Amministrazione Usa per ottenere finanziamenti federali alle sue ricerche.

IL POLLO-QUAGLIA luglio 1997
Nell'Istituto Californiano di Neuroscienze di San Diego, il neurobiologo Evan Balaban trapianta cellule nervose dall'embrione di una quaglia giapponese nell'embrione di un pollo, ottenendo un animale che cinguetta come la quaglia ma che continua a muovere la testa come una gallina. In un altro test vengono trasferite nel pollo le cellule che nella quaglia controllano il movimento del collo, ottenendo un pollo che muove la testa come una quaglia. È il primo tentativo di trasferire comportamenti innati da una specie all'altra. A quale scopo ? Determinare la fisica del comportamento per poter in futuro prevenire comportamenti deviati. E come lo vogliamo definire il comportamento del dott. Evan Babalan ?

LA PECORA-UOMO 21 marzo 2002
Ricercatori americani dell'Università del Nevada di Reno mettono a punto una nuova tecnica per la creazione di “pecore-uomo”: ovini con organi in parte umani. Si intende far crescere negli animali interi organi “umanizzati”, sia per ridurre le reazioni di rigetto da parte dei pazienti che li ricevono nel corso di trapianti, sia per aggirare il problema del “traffico di organi”. La rivoluzionaria tecnica è stata descritta sulla rivista “New Scientist”: i ricercatori USA hanno iniettato cellule staminali prelevate dal midollo osseo umano in un feto di pecora, facendo nascere così una mostruosa “chimera”, un organismo composto da cellule umane e animali.

Esmail Zanjani, coordinatore dello studio, ritiene che da questo “mostro” sarà possibile prelevare cellule geneticamente identiche a quelle di un paziente capaci di riparare organi e tessuti danneggiati. Non solo. Secondo gli esperti, sarà possibile far crescere interi organi “umanizzati”, meglio accettati dall'organismo rispetto a quelli interamente animali utilizzati nel classico “xenotrapianto”. In modo da ridurre la necessità di ricorrere a massicce terapie immuno-oppressive. Il team dell'ateneo del Nevada ha già creato alcune pecore chimera con una alta percentuale di cellule umane in alcuni organi. In alcuni casi, dal 7 al 15% delle cellule del fegato e del cuore degli animali erano umane. “Gli animali dall'esterno appaiono perfettamente normali - ha spiegato Zanjani - è il loro make-up cellulare che le rende speciali. In futuro potranno diventare una fonte di organi e tessuti per i pazienti in attesa di trapianto”. Sul destino psico-fisico, psico-emotivo, di questi poveri frankstein transgenici, nessuno si interroga.

LA CAPRA-RAGNO 24 giugno 2002
Una compagnia canadese, la “Nexia Biotecnologies”, in associazione con un centro ricerche militare USA, inserisce geni di un ragno nel DNA di una capra per produrre una seta forte e resistente, come quella prodotta dai ragni, attraverso le fibre proteiche prodotte dal latte di capra. Tra le possibili applicazioni, si parla di giubbotti antiproiettile superresistenti. Gli esperimenti sono tuttora in corso. Le capre-ragno transgeniche della Nexia sono apparentemente normali - “sono ragni solo per una parte su 70.000”, affermano gli scienziati. Vengono in mente alcune inquietanti immagini del film “Aracnofobia”.

L'UOMO-DONNA 3 luglio 2003
Nei “Centri per la Riproduzione Umana” di Chicago e New York, un gruppo di scienziati guidato da Norbert Gliecher ottiene la fusione di due embrioni umani di sesso diverso per creare una “chimera ermafrodita” con l'intento di combattere alcune malattie congenite come la sindrome da immunodeficienza acquisita (Scid). L'annuncio viene dato a Madrid, nel corso del congresso della “"Società Europea per la Riproduzione Umana e l'Embriologia” (ESHRE).

L'annuncio scatena un vespaio di polemiche tra gli esperti. Secondo uno dei pionieri della Fiv in Australia, Alan Trouson, “è uno studio contro la logica”. Sarebbe impossibile, infatti, “capire se i geni buoni si sono integrati in tutto l'organismo dell'embrione prima di trasferirlo nella donna”. “Non si tratta di uno studio pronto per l'applicazione sull'uomo” - replica dalla BBC online lo stesso Norbert Gliecher, responsabile della ricerca. La possibilità che cellule di due diversi embrioni di fondano per diventare uno solo è ben nota in natura: qualche volta è accaduto anche, nei primi stadi di gravidanza, nell'uomo, senza apparente effetto sul bebè.

La teoria da cui parte lo studio USA è che, in alcune malattie causate da un singolo difetto genetico, avere anche solo il 15% di cellule prive della mutazione “incriminata” potrebbe bastare a bloccare lo sviluppo della malattia. L'esperimento ha mostrato che anche solo due cellule iniettate nell'embrione ne producono uno “colonizzato” da cellule nuove e sane. Nessuno parla degli effetti a medio e lungo termine.

L'UOMO-CONIGLIO 22 agosto 2003
Un gruppo di ricercatori della facoltà di medicina dell'Università di Shanghai, guidati dalla dottoressa Huizhen Sheng, annuncia la creazione di un ibrido metà uomo e metà coniglio. La notizia è stata pubblicata da “Cell Research”, una rivista specializzata cinese poco conosciuta in Occidente, successivamente commentata da “Nature”, infine ripresa dal “Washington Post”. Si scopre poi che l'esperimento risaliva a due anni prima, ma che era stato tenuto segreto. Gli scienziati cinesi hanno realizzato più di 100 embrioni usando una tecnica che ha fuso cellule epiteliali umane (quelle dei tessuti della pelle) con ovuli di coniglio.

Poi gli embrioni sono stati lasciati crescere in laboratorio per diversi giorni, fino al cosiddetto stadio di “blastocisti” (embrione precoce), finché i ricercatori non li hanno distrutti per ricavarne cellule staminali. Gli studi che hanno presentato al mondo “l'uomo-coniglio” non spiegano con precisione tutti i dettagli sulla tecnica adottata a Shanghai. Si sa però che l'équipe cinese ha prelevato cellule del prepuzio da due bambini di 5 anni e da due uomini, e cellule della faccia da una donna di 60 anni, per poi fonderle con ovuli di coniglio della Nuova Zelanda. Delle nuove “entità” create in laboratorio, circa 400, un centinaio sono sopravvissute fino alla blastocisti, lo stadio di sviluppo dell'embrione in cui le cellule staminali cominciano a formarsi.

La tecnica è la stessa che si utilizza per la clonazione. Così è nata la nuova “chimera” che, secondo i progetti dei ricercatori cinesi, dovrà diventare la fonte di cure per qualunque malattia, una “fabbrica” di cellule da usare a scopi medici. Poche ore dopo che la notizia è comparsa sulle pagine del Washington Post, nel mondo è scoppiata una aspra polemica sul “carattere perverso” di queste ricerche chiamando in causa il “principio inviolabile dell'unicità biologica dell'uomo”. Per Francesco D'Agostino, presidente del “Comitato Nazionale di Bioetica”, si tratta di “un'operazione disumana”. Per Bruno Dalla Piccola, direttore dell' “Istituto di Medicina Generale” della Sapienza di Roma, è “un orrore scientifico”. Per monsignor Elio Sgreccia, vicepresidente della “Pontificia Accademia per la Vita” è “un'aberrante mostruosità”. Siamo tutti d'accordo. Allora perché nessuno li ferma ?

L'UOMO-MUCCA 15 settembre 2003
Metà uomo metà mucca. Il dottor Park Sepill, embriologo, annuncia di voler creare un embrione transgenico incrociando il DNA umano con ovuli di mucca. E aggiunge di essersi già servito di quindici mila ovuli bovini custoditi nel congelatore, e che, dopo numerosi esperimenti, la sua équipe è già riuscita ad ottenere alcune centinaia di embrioni, nessuno dei quali può definirsi né interamente umano né interamente bovino. Scopo della ricerca sarebbe la creazione di cellule staminali embrionali da elementi non umani in grado di riparare tessuti umani o di essere trapiantate per sostituire organi vitali irrimediabilmente danneggiati. Negli Stati Uniti questa tecnica è sotto esame dell´Ufficio Brevetti, pur se fuorilegge. In Giappone, invece è consentita.

IL PESCE-ZEBRA 29 gennaio 2004
Un team nippo-americano annuncia la creazione di animali transgenici mediante sperma geneticamente modificato cresciuto in laboratorio. Pubblicato nella edizione online dei “Proceedings of the National Academy of Sciences”, lo studio, a cura dei ricercatori della Fukui Prefectural University di Obama, in Giappone, e del National Human Genome Research Institute (NHGRI), parte dei National Institutes of Health (NIH), descrive le tecniche innovative usate per produrre animali transgenici coltivando cellule di sperma interamente “in vitro”. Secondo il Dr. Burgess, le nuove tecniche sperimentate hanno il potenziale per accelerare la produzione di molti tipi differenti di animali transgenici che dovrebbero servire al progresso della medicina e della razza umana (secondo criteri neo-eugenetici).

L'ANTILOPE-CAPRA 31 gennaio 2004
L'ultima chimera transgenica viene trionfalmente annunciata dai ricercatori cinesi dello “Xinjiang Jinniu Biology Co. Ltd.” che hanno inserito una cellula presa da un orecchio di una antilope asiatica, in uno zoo della città di Lanzhou, in un ovulo di capra. L'embrione transgenico è stato poi posto nell'utero di una capra nel settembre del 2003 e dopo 4 mesi ha partorito una antilope clonata, creatura destinata a torture sistematiche sul cui atroce destino nessuno si interroga.

L'antilope asiatica, nota come “capra del nord” è una specie protetta in Cina e gli scienziati hanno avuto la faccia tosta di dire che l'esperimento servirà proprio a preservare le specie in via di estinzione come alcuni delfini e i panda giganti. Ecco come ragionano questi “dottori della morte”: per proteggere una specie (e non si capisce come) si sentono in diritto di massacrarla. La verità è che questi sono dei criminali, e l'unica cosa che vogliono proteggere è il loro curriculum accademico (e il loro portafoglio).

 

 

 

APPROFONDIMENTO

 

Istruzione "Dignitas personae. Su

alcune questioni di bioetica"

A cura della Congregazione per la Dottrina della Fede

CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 12 dicembre 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito l'Istruzione “Dignitas personae. Su alcune questioni di bioetica”, a cura della Congregazione per la Dottrina della Fede, presentata questo venerdì in Sala Stampa vaticana.

 

Brown lancia gli
embrioni Frankenstein

Il cardinale Keith O’Brien ha definito la nuova normativa «un attacco mostruoso ai diritti umani, alla dignità delle persone e alla vita»

 

Biologia sintetica (parte IV)

Biologia sintetica più realisticamente significa strumenti economici e ampiamente accessibili per creare bioarmi di distruzione di massa come patogeni virulenti e organismi artificiali in grado di porre una seria minaccia alle persone e all'intero pianeta. “Il pericolo non è solo il bio-terrore, ma anche il bio-errore”, dice l'ETC Group.
 


Biologia sintetica (parte V)

Un nuovo rapporto, intitolato “Extreme Genetic Engineering: An Introduction to Synthetic Biology”, dell'ETC Group - organizzazione non governativa canadese impegnata nella lotta contro il “sublime neo-tecnologico” - sostiene che le minacce sociali, ambientali e bio-terroristiche legate alla biologia sintetica sorpassano i possibili pericoli e abusi derivanti dalle biotecnologie. “Gli scienziati non stanno più mappando i genomi e manipolando i geni”, dice Pat Mooney, Direttore Esecutivo dell'ETC Group, “stanno costruendo vite artificiali a partire da 0, e lo stanno facendo in assenza di un ampio dibattito sociale e una regolazione in materia”.