LA VITA DOPO LA MORTE

ESPERIENZE DI PRE-MORTE

a cura di Claudio Prandini

 

PREMESSA

La Chiesa non ha mai espresso una posizione

 ufficiale sulla natura di tali esperienze

 

«L'argomento della vita dopo la morte, tutto ad un tratto, è diventato oggi di diffuso interesse popolare nel mondo occidentale. In particolare, negli ultimi anni sono stati pubblicati alcuni libri che pretendono di descrivere esperienze "dopo-la-morte", e scienziati e medici di una certa notorietà o li hanno scritti essi stessi oppure hanno dato loro pieno appoggio. Uno di questi, medico di fama mondiale, esperto tanatologo, Elizabeth Kubler-Ross, ritiene che queste ricerche sulle esperienze dopo la morte "chiariranno molte cose e confermeranno quel che ci hanno insegnato da duemila anni - che c'è vita dopo la morte". Tutto questo, naturalmente, rappresenta una svolta brusca rispetto all'indirizzo che prevaleva fino ad ora nei circoli medici e scientifici i quali in generale consideravano la morte come un argomento "tabù" e relegavano qualsiasi idea soppravivenza dopo la morte nel mondo della fantasia e della superstizione oppure, nel migliore dei casi, la ritenevano materia di fede privata della quale non c'è alcuna prova oggettiva. La causa esterna dell'improvviso mutamento di opinione è semplice: sono venute ampiamente in uso nuove tecniche di resuscitare i "clinicamente morti" (in particolare, mediante la stimolazione del cuore quando ha cessato di battere).

In questo modo numerose persone tecnicamente "morte" (senza polso e battito del cuore) sono state riportate in vita e molte di esse (una volta superato il "tabù" sull'argomento e la paura di essere considerate "pazze") ora ne parlano apertamente. Ma è la causa interna di tale cambiamento, come pure la sua "ideologia", ad essere per noi di grande interesse; perchè questo fenomeno è diventato improvvisamente così popolare? e in quale ottica religiosa o filosofica viene generalmente recepito? Esso è già diventato un segno dei tempi, un sintomo dell'interesse religioso di oggi»
(da: L'anima dopo la morte, di Seraphim Rose, monaco ortodosso americano).

Sì, il risveglio del problema della sopravvivenza dopo la morte rappresenta un segno dei tempi, dopo un tempo di negazione! Ma cosa sopravvive dell'uomo se tutto il suo corpo è destinato a finire in polvere?

Fin dai primordi l'uomo ha intuito che il suo essere non era soltanto costituito dal corpo, ma che c'era "qualcosa" d'altro che, immateriale e invisibile, costituiva il suo vero essere e che sarebbe in qualche modo sopravvissuto alla morte. Tale realtà, cioè l'anima, venne poi filtrata e percepita in modi diversi a seconda delle varie culture dei popoli.

Per il modo greco, ad esempio, l'unità anima-corpo era vista in genere come un peso se non proprio come una dannazione, nel senso che l'anima immortale era tenuta prigioniera del corpo, mentre con la morte poteva rendersi libera oppure trasmigrare in altri corpi (metempsicosi). Nei paesi orientali, Giappone e Cina, si farà strada il culto degli antenati nel senso non solo di farne memoria, ma anche come protettori della famiglia o del villaggio a cui erano appartenuti. E come potevano proteggere se non per il fatto che "qualcosa" di loro continuava a vivere!?

La visione cristiana invece della morte è espressa in modo impareggiabile nella liturgia della Chiesa, che dice: Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata; e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata un'abitazione, eterna nel cielo. (Prefazio dei defunti-Messale Romano).

La morte è la fine del pellegrinaggio terreno dell'uomo, è la fine del tempo della grazia e della misericordia che Dio gli offre per realizzare la sua vita terrena, secondo il disegno divino e per decidere il suo destino ultimo - paradiso o inferno, ndr - (Catechismo Universale Cattolico,  1012-1013). Quando è «finito l'unico corso della nostra vita terrena», noi non ritorneremo più a vivere altre vite terrene. «E' stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta» (Eb 9,27). Non c'è «reincarnazione» dopo la morte.
 

 

TUNNEL DI LUCE

LA VITA OLTRE LA VITA

 

 

L'ascesa all'Empireo, parte del trittico Visioni dell'Aldilà, 1500-1504, Hieronymus Bosch, Palazzo Ducale, Venezia

L'ascesa all'Empireo, parte del trittico

 Visioni dell'Aldilà,  1500-1504, Hieronymus

 Bosch, Palazzo Ducale, Venezia

 

fonte web

Il fenomeno denominato Near-Death Experiences (NDE) oppure Stato di Pre-Morte (SPM) o Esperienze di Pre-Morte (EPM), solitamente si verifica nei soggetti che dopo aver avuto un trauma fisico che avrebbe dovuto portarli alla morte (a causa di arresto cardiaco spontaneo, di un grave incidente, o durante un intervento chirurgico) sono sopravvissuti. Moltissime di queste persone, in tali occasioni sono state dichiarate clinicamente morte, perchè oltre ad avere il battito cardiaco totalmente assente, non presentavano più alcuna attività cerebrale (EEG). Ciò nonostante, inspiegabilmente, dopo svariati minuti (a volte anche ore, vedi caso Rodonaia in “La pagina degli amputati), una volta tornati alla vita, riferiscono ai medici, agli infermieri, ai parenti e agli amici dei
ricordi straordinari: mentre erano “clinicamente morti”, avevano continuato ad avere la percezione visiva e sonora di quello che stava accadendo attorno a loro ed anche in luoghi molto distanti da quello in cui era stato collocato il corpo. Più precisamente, una volta “risvegliati”, hanno descritto dettagliatamente quello che avevano fatto e detto i primi soccorritori e poi gli infermieri ed i medici, mentre tentavano di rianimarli, ed anche ciò che amici e parenti compivano, dicevano o pensavano, mentre si trovavano all’interno delle rispettive abitazioni o al lavoro.

Negli ultimi trentacinque anni, a livello mondiale, l’interesse per queste esperienze in ambito scientifico è stato sollevato da Raymond A. Moody (precedentemente altri studiosi se ne erano occupati - in particolare Frankl e Potzel - mostrando però maggiore interesse nei confronti dell’evento morte e non per l’esperienza premortale), egli è ritenuto il massimo divulgatore degli studi sulle NDE. Moody fu il primo a raccogliere dati sulle NDE, rendendoli pubblici durante le sue conferenze e tramite i suoi libri; il primo libro, “La Vita Oltre La Vita”, è ancora oggi un testo fondamentale per tutti coloro che si sono occupati e si interessano del fenomeno. In “La Vita Oltre La Vita” Moody lanciò una sfida a tutti gli studiosi di medicina, a cui chiedeva di impegnarsi maggiormente nelle ricerche concernenti le esperienze vissute in punto di morte (Raymond Moody, è nato in Georgia nel 1944; nel 1969 si è laureato in Filosofia e successivamente in Medicina e in Psichiatria. Ha insegnato per tre anni etica, logica e filosofia del linguaggio alla East Carolina University. Ha anche insegnato Psicologia al Western Georgia State College di Carrollton, un istituto che ha un reparto di psicologia in cui si enfatizza lo studio del paranormale. Il Western Georgia State College, non ignora la terapia cognitiva, ma su volere del suo fondatore William Roll, sin dagli anni Sessanta organizza corsi sui fatti inspiegabili, tra essi vi sono corsi sull’astrologia, sulle esperienze di Pre-Morte, sui fantasmi, unitamente a quelli sull’ipnosi, sull’auto-ipnosi e sulla moderna psicoterapia sciamanica. Attualmente è titolare della Cattedra “Bigelow” per gli Studi sulla Coscienza di Las Vegas).

Da allora molti studiosi si sono cimentati in questa ricerca e, mentre i non addetti ai lavori erroneamente pensano che essa sia relegata al pensiero esoterico o occultista, in realtà la questione è dibattuta soprattutto in ambito accademico e le rare volte che sono state prese in esame tesi esoteriche, lo si è fatto per invalidarle. I più agguerriti contro le tesi esoteriche sono i parapsicologi che, pur ammettendo l’esistenza di fenomeni paranormali, sono impegnati a cercarne le cause scientifiche per poterli riprodurre in laboratorio, seguendo i canoni della scienza empirica.

 

FASI CARATTERISTICHE DEL FENOMENO NDE

 

Di seguito vengono descritti i vissuti (ovvero le esperienze soggettive, simili tra loro, dei soggetti che hanno sperimentato la NDE.) e che sono maggiormente tenuti in considerazione dai ricercatori di tutto il mondo che operano in ambito medico, farmacologico, psichiatrico, psicologico, psicofisiologico e parapsicologico.

Per alcuni studiosi la presenza di uno o più di tali elementi è sufficiente per determinare la NDE, mentre per altri sono valide le fasi evidenziate dal test elaborato da Bruce Greyson.

Sensazione della morte

Molte persone non realizzano immediatamente che l’esperienza che stanno vivendo ha a che fare con la morte. Raccontano d’essersi trovate a fluttuare al di sopra del loro corpo, d’averlo guardato a distanza e d’avere improvvisamente provato paura e/o imbarazzo. In questa situazione arrivano a non riconoscere come proprio il corpo che vedono dall’alto, spesso la grande paura iniziale cede il posto alla chiara consapevolezza di quanto sta accadendo. Mentre si trovano in questo stato, le persone sono in grado di comprendere quello che medici ed infermieri si comunicano, anche se non hanno alcuna cultura medica, ma quando tentano di parlare con essi o con altre persone presenti, si rendono conto che nessuno riesce a vederli né a sentirli. Allora cercano di attirare l’attenzione dei presenti toccandoli, ma quando lo fanno, le loro mani passano direttamente attraverso il corpo del medico o infermiera. Dopo avere tentato di comunicare con gli altri, generalmente provano un maggiore senso della loro identità, e a questo punto la paura si trasforma in beatitudine, ed anche in comprensione.

Senso di pace e assenza di dolore

Finché la persona resta nel suo corpo può vivere un’intensa sofferenza, ma quando lo abbandona sopravviene un grande senso di pace e di assenza del dolore.

Il Tunnel

Questa esperienza solitamente subentra dopo che è stata sperimentata quella dell’abbandono del corpo (fisico). La persona si trova di fronte ad un tunnel, oppure davanti ad un portale e si sente spinta verso le tenebre. Dopo avere attraversato questo spazio buio, entra in una luce splendente. Alcune persone invece di entrare nel tunnel dicono d’essere salite lungo una scalinata. Altri hanno affermato d’avere visto delle bellissime porte dorate, che indicano il passaggio in un altro regno. Alcuni soggetti hanno dichiarato che, nell’entrare nel tunnel, hanno sentito un sibilo o una specie di vibrazione elettrica oppure un ronzio. L’esperienza del tunnel non è una particolare scoperta degli attuali ricercatori, infatti già nel quindicesimo secolo, Hieronymus Bosch nel dipinto che ha per titolo “Visioni dell’aldilà: Il paradiso terrestre - L’Ascesa all’Empireo”, descrive quello che solitamente racconta chi ha vissuto una NDE.

Gli Esseri di Luce

Una volta superato il tunnel, generalmente la persona riferisce d’avere incontrato degli “esseri” che brillano di una stupenda luce, che permea ogni cosa e riempie il soggetto d’amore. In questa dimensione, luce e amore sono la stessa cosa; la luce è descritta come molto più intensa di qualsiasi altra conosciuta in Terra, non è accecante ma è calda, stimolante, viva.

Oltre alla intensa luce, molte persone raccontano di avere incontrato amici o parenti (precedentemente deceduti) contraddistinti da corpi luminosi ed eterei; di avere visto bellissime scene pastorali e città fatte di luce la cui grandiosità è indescrivibile.

In questa situazione la comunicazione non si svolge come al solito a parole, ma “telepaticamente”, è una comprensione immediata.

Il Supremo Essere di Luce

Dopo avere incontrato diversi esseri di luce, generalmente, la persona “clinicamente deceduta”, incontra un essere che definisce il “Massimo Essere di Luce”. Chi ha avuto un’educazione cristiana spesso lo identifica con Dio o Gesù; coloro che professano altre fedi lo chiamano Buddha o Allah. Gli atei riferiscono che non si tratta di Dio e neppure di Gesù, ma è un essere sacro. Tutte le persone dichiarano che si tratta di un essere che emana amore e comprensione assoluti. Quasi tutte le persone dicono di avere desiderato di restare per sempre con lui, desiderio che però non può essere soddisfatto e, solitamente, uno degli esseri di luce (parenti defunti ecc.) o il Massimo Essere di Luce, dopo che il soggetto ha riesaminato la sua intera vita, lo invita (o gli ordina) di rientrare nel suo corpo terreno.

Visione panoramica della vita

Quando ciò avviene non vi sono più contorni materiali, ma solo una visione panoramica a colori e a tre dimensioni, di ogni singola azione compiuta dal soggetto in stato di NDE, durante la vita. Solitamente questa situazione si verifica nella prospettiva di una terza persona, non si svolge nel tempo da noi conosciuto ma l’intera vita del soggetto è presente contemporaneamente. In questa condizione si rivedono le azioni buone e cattive compiute fino a quel momento, e si percepisce immediatamente l’effetto che esse hanno procurato sul prossimo. Durante tutto il tempo in cui il soggetto riesamina la sua vita, l’Essere di luce gli resta accanto, gli pone delle domande (ad esempio che cosa ha fatto di bene nella sua vita), l’aiuta a compiere la revisione e a sistemare (in
prospettiva) tutti gli eventi della sua vita. Le persone che hanno vissuto una NDE si convincono che la cosa più importante della vita è l’amore, seguito (per la maggior parte di loro) dalla Conoscenza. Mentre i sopravvissuti rivedono i momenti della loro esistenza in cui hanno imparato qualcosa, l’Essere di luce sottolinea che, oltre all’amore, una delle cose che si può portare con sé al momento della morte è la conoscenza. Generalmente quando la persona torna in vita, ha un gran desiderio di approfondire le sue conoscenze intellettuali, spesso diventa un avido lettore anche se, nel suo recente passato, non amava studiare, oppure si iscrive a corsi che gli permettono di approfondire argomenti da lui mai prima trattati.

Rapida ascesa al cielo

Non tutte le persone che hanno vissuto una NDE fanno l’esperienza del tunnel, alcune invece raccontano d’essersi sentite fluttuare, di essere salite rapidamente al cielo e di aver visto l’universo dalla stessa prospettiva dei satelliti e degli astronauti.

Riluttanza a tornare in vita

L’esperienza di Pre-Morte è talmente piacevole che molte persone non vorrebbero tornare indietro e, spesse volte, sono molto adirate con i medici che le hanno fatte ritornare. E’ però una reazione momentanea e, solitamente dopo una settimana (anche se rimpiangono lo stato di beatitudine vissuto durante la NDE), sono felici d’avere avuto l’opportunità di continuare a vivere. La maggior parte delle persone riferisce che, se avesse dovuto pensare solo a se stessa, sarebbe rimasta nell’altra dimensione. Tutti dichiarano che sono ritornati per amore dei loro bambini oppure per i genitori o i coniugi.

Differente percezione spazio - temporale

Tutte le persone che hanno sperimentato l’esperienza di Pre-Morte raccontano che in quella dimensione il tempo è notevolmente compresso e assolutamente diverso da quello segnato dagli orologi; spesso viene descritto come l’esperienza o il senso dell’eternità. Durante la NDE, generalmente i confini imposti dallo spazio nella vita quotidiana scompaiono. Infatti, se la persona (ritenuta da medici ed infermieri morta) vuole recarsi in uno specifico posto, può farlo semplicemente pensando di esservi. Alcuni soggetti hanno riferito che, mentre si trovavano fuori dal corpo ed osservavano il lavoro svolto dai medici nella sala operatoria, se volevano vedere i loro parenti, era sufficiente che desiderassero spostarsi nella sala d’aspetto o raggiungere l’abitazione o il luogo in cui si trovavano.

 
 

Nella luce divina

TESTIMONIANZE

 

1. DOTT.SSA SUSAN

 

fonte web

 

In questo sabato mattino piovoso dell'Illinois, mi ricordo di questo giorno dell'inverno 1955 in Texas, stavo davanti al lavandino della cucina della nostra nuova casa, pensavo a mio marito arruolato nell'aviazione che era partito la settimana precedente per 3 anni in Inghilterra. Le mie due care figlie, Cathy 6 anni e Carola 18 mese, giocavano accanto a me. Avremmo dovuto raggiungere mio marito qualche settimana dopo. La nostra vita era talmente meravigliosa, eravamo fortunati. Due anni più prima ero atea, ora ero cristiana ed avevo una famiglia ed un focolare cristiano.

LA MORTE HA BUSSATO ALLA PORTA

Mentre ero in piedi in cucina, un dolore improvviso mi ha trapassato l'addome, mettendomi in ginocchio. Nello spazio di un'ora, sono stata troppo debole per rimanere in piedi. Mi inquietavo per i miei bambini ed ho chiamato mia madre e mio padre affinché ci aiutassero. In quanto infermiera, sapevo che qualcosa di grave mi era accaduto e tentavo di ragionare sul motivo di questo dolore. La settimana precedente, ero andata dal ginecologo della base aerea perché ‹‹ sapevo » che ero incinta. Dopo la visita, mi ha contraddetto e ha dichiarato che non ero incinta. Non l'ho creduto . Mentre ero distesa sul mio letto fra i dolori, sapevo ciò che i miei sintomi mi annunciavano, ERO certamente incinta, ma si trattava di una gravidanza extrauterina dove l'embrione si infila una tube di Fallopio invece che nell'utero. Ciò significava che il dolore era dovuto ad una rottura della tube conseguente alla crescita dell'embrione, avevo un'emorragia interna nell'addome. Il nostro pastore e sua moglie sono arrivati per pregare con mia madre e mio padre.

LA VITA DOPO LA MORTE

Il tragitto verso l'ospedale della base è stato doloroso. all'arrivo hanno detto a mio padre ed a me di aspettare, sebbene i sintomi fossero già stati comunicati al personale. Finalmente mi hanno sistemata su un lettino in una sala, ho cominciato allora a sentire la mia vita sfuggirmi, i miei pensieri erano per i miei figli e ciò che sarebbe accaduto, che li avrebbe amati e preso cura di loro?

La mio udito era eccellente, potevo sentire tutte le parole scambiate nella sala. Due medici erano presenti così come tre assistenti. Potevo dire che erano inquieti quando loro hanno provato a sentire il polso e la pressione. In quel momento, ho cominciato a galleggiare dolcemente verso il soffitto dove mi sono fermata ed il mio sguardo si è rivolto verso la scena che svolgeva più in basso. Il mio corpo senza vita era sul tavolo ed un medico ha detto un altro che oltrepassava la porta: Dove eravate, vi abbiamo chiamato, ora è troppo tardi, lei è andata, non abbiamo né il polso né la pressione. » Un altro medico ha detto: Che diremo a suo marito, è stato inviato in Inghilterra non è partito che da una settimana. » Dalla mia posizione al sopra di loro, mi sono detta: Sì, che andate, cosa dire a mio marito, è una buona domanda. Bene! » mi ricordo di avere pensato in quel momento: Come faccio a fare dell'umorismo in un momento come questo? »

Non mi vedevo più sul tavolo sotto, non più gli occupante la stanza. ho notato all’improvviso la più celeste del luci che avviluppava tutto. Il mio dolore era sparito e sentivo il mio corpo come mai prima, libero. Provavo gioia e soddisfazione. Ho sentito la più bella delle musiche, non poteva provenire che dal paradiso, ho pensato: È dunque così che risuona la musica del paradiso ». Ho preso coscienza di un sentimento di pace che va aldilà di qualsiasi comprensione. ho cominciato a guardare questa luce ed a percepire ciò che mi accadeva, non volevo più tornare. Ero in presenza di un essere divino che alcuni chiamano figlio di Dio, Gesù Bambino. Non l'ho visto, ma era là nella luce e mi ha parlato telepaticamente. Ho sentito l'Amore di Dio straripante. Mi ha detto che dovevo ritornare accanto ai miei bambini e che avevo del lavoro a compiere sulla terra. non volevo tornare, ma lentamente sono tornata nel mio corpo, che, in quel momento là si trovava in un'altra sala in attesa per l'operazione. Sono rimasta sufficientemente a lungo affinché il personale potesse spiegarmi che il mio cuore batteva daccapo e che andavo in chirurgia affinché la gravidanza extrauterina così come il sangue nel mio addome fossero rimossi. A partire da questo momento e per diverse ore, non ho avuto coscienza di niente.

VISITA DIVINA AL CAPEZZALE

Il cielo aveva un altro messaggio per me e questa volta non ho lasciato il mio corpo. Ero a letto in convalescenza in seguito all'operazione: è arrivato il più grande momento della mia vita. La luce celeste è ritornata, riempiendo completamente la camera. Questa volta, una visione di Gesù Bambino mi è apparsa nella luce ed era bello, riempiva la stanza della sua presenza, l'amore e la misericordia erano presenti. La visione che ho avuto di lui partiva delle sue spalle finiva in cima alla sua testa. Mi ha parlato telepaticamente dicendo: Ricordati ciò che ti ho detto, ricordati di come mi sono svelato a te e ciò sarà un conforto ed una sorgente stabile per te negli anni futuri, per il lavoro che compirai. Ora, sai che non hai da temere la morte »

I GIORNI SEGUENTI

Nei pochi giorni che seguirono il mio soggiorno all'ospedale, numerosi addetti del personale hanno, per curiosità, trovato dei pretesti per farmi visita nella mia camera. Le notizie viaggiano presto nei reparti medici, tutti sapevano che sono stata dichiarata morta e che vivevo di nuovo. Avevo le scritture al mio capezzale, quando il ginecologo mi ha reso visita, l'ha notato e mi ha interrogato sulle mie credenze religiose. Sapevo che aveva sentito dire ciò che avevo scoperto a certi addetti del personale che erano venuti a farmi visita. Erano presenti quando era stata dichiarata morta. Dopo essermi rimessa, ho riferito loro per intero le conversazioni che avevano avuto mentre ero morta. Sono rimasti stupefatti.

Ho lasciato l'ospedale della base qualche giorno dopo, mentre stavo rientrando a casa, ho visto alla finestra mio figlio e mia figlia di 6 anni che chiedevano di noi. Mi sono detta nel mio cuore : Grazie mio Dio di permettermi di ritornare dai miei bambini e di accordarmi il privilegio di essere la loro madre. » Mi ricorderò sempre i loro dolci visi alla finestra.

GLI ANNI SEGUENTI

successivamente, abbiamo raggiunto mio marito in Inghilterra e compiuto la nostra missione lavorando con i bambini ed adolescenti. La mia esperienza con la morte ha dato una dimensione più grande alla mia vita ed al mio corso di catechismo per i giovani. Al ritorno negli USA, la mia famiglia si è ingrandita ed ho continuato il lavoro ed istruzione, insegnando la professione di infermiera in quanto professoressa universitaria. Sono sempre stata riconoscente che mi abbia fatto ritornare sulla terra e di aver avuto una seconda possibilità, il mio tempo qui deve essere utilizzato intelligentemente. Ora sono in pensione e sono una paziente, avendo un cancro in fase terminale che ha vissuto una vita molto bella. 43 anni dopo l'esperienza che ho fatto della morte vive sempre nel mio cuore, nella mia anima e nel mio spirito. La misericordia e l'amore di Dio sono durevoli.

Negli anni ‘50, il modello medico concernente le pratiche osservate dai medici e negli ospedali non aveva posto per il fenomeni di esperienze di morte imminente o di qualcuno che moriva per poi rivivere, illuminati dalle esperienze celesti. La mia esperienza di morte era sacra per me e l'ho custodita vicino al mio cuore. Non l'ho divisa che con mio marito, mio padre poi più tardi, i miei bambini. Negli anni ‘70, hanno cominciato a pubblicare dei libri sull'argomento ed ho scoperto un gruppo di persone che aveva vissuto un'esperienza simile. Tuttavia, parecchie di queste persone dicevano di aver rivisto la propria vita e di avere attraversato un tunnel. Non ho vissuto nessuno dei due eventi. Forse la rivisitazione della mia vita ha avuto luogo quando sono diventata cristiana, in quel momento ho esaminato la mia vita ed ho confessato i miei peccati a Cristo. È di gran conforto per me sapere che la nostra società sia ben informata al giorno d’oggi e che le ricerche sulla morte e suoi processi progrediscono senza tregua...

 

 

2. UN BAMBINO

 

fonte web

 

Nell'agosto 1985, quando avevo soltanto 5 anni, viaggiavo in barca su un lago del cantone. Sono stato punto da una zanzara ed ho sviluppato un’encefalite. "Sono morto" e sono scivolato in un vuoto nero del tutto rassicurante in conforto e libertà, non un dolore né timore. Era un posto dove mi sentivo completamente in casa mia. Da lontano, ho visto una piccola luce. Mi attirava a sé. Mi sono sentito come se fossi precipitato verso quella luce ad una velocità considerevole. Non ero spaventato.

Sono arrivato nella luce: era la pace e la gioia, ma soprattutto l'amore incondizionato. La luce appariva come una nuvola scintillante e radiante. Ho sentito nella mia testa una voce che veniva dall'interno ed ho saputo che era Dio. Dato che i miei genitori non parlavano mai di Dio e non mi portavano neppure in chiesa, non so realmente come l’ho saputo, ma lo sapevo. Inoltre, mi sentivo come se questo posto fosse il mio vero focolare, mi trovavo in questa bella luce che era Dio. Mi sentivo circondato dalla luce ed ero tutt’uno con essa.

La sensazione era simile, ma molto più intensa, a quella provata alcuni mesi prima nel momento in cui papà mi aveva preso tra le sue braccia quando un cane mi aveva morso mentre abbaiava. Un'altra bella luce, semplicemente più piccola, ci ha raggiunti. Era una bambina di circa 10 anni. Mi somigliava un po'. Vedevo che mi conosceva. Ci siamo abbracciati ed ha detto: "Sono tua sorella, mi chiamo Willamette, come nostra nonna che è morta un mese prima che nascessi." I nostri genitori utilizzavano il diminutivo Willie. Avevano previsto di parlarti di me in seguito, quando saresti stato pronto.

Discutevamo tra noi senza parole. È molto strano quando ci ripenso, ma tutto questo in quel momento sembrava naturale. Mi ha baciato sulla fronte ed ho sentito il suo calore ed il suo amore. "occorre che ritorni ora, Sandy," mi ha detto. "Occorre che salvi mamma dal fuoco." È molto importante, devi ripartire e devi ripartire ora. Ha detto ciò con compassione e morbidezza nella voce, mentre mi sorrideva teneramente. "non voglio," - le ho risposto - "lasciami restare con te". "Mamma ha bisogno di te per salvarla del fuoco", ha ripetuto, sempre in modo gentile e piacevole. Ho pianto come un ragazzino egoista, preso da una rabbia della specie peggiore. Mi sono lasciato cadere a terra singhiozzante e scalpitante, ho messo tutti in imbarazzo, ne sono sicuro. Mi hanno mostrato un tipo di film nel quale vedevo i miei genitori, che, sulla terra, erano al capezzale del letto all'ospedale con molta preoccupazione e paura negli occhi. Mi toccavano e mi parlavano, supplicandomi di non morire. "Per favore non morire." "Singhiozzando."

Ero molto triste per loro; tuttavia, non ero realmente pronto ad abbandonare questa bellezza e sensazioni indescrivibili, tutte le buone cose di questo posto, questo paradiso. Dio ha avuto un risata soffocata e mi ha osservato con grande compassione. Non potevo vedere realmente il suo viso, ma sapevo ciò che pensava. Sorrideva della mia commedia puerile. Ha in seguito puntato il dito verso un'altra luce che si formava da lontano. Fu una grande scossa per me, il mio vicino e caro amico, Glen, è apparso ed ha gridato a gran voce: "Sandy, ritorna a casa, ritorna a casa ora." "Ha detto ciò con una tale autorità che ho immediatamente smesso di piangere, un momento dopo ero tornato nel mio corpo." Ho aperto gli occhi per vedere i visi sollevati ed allegri dei miei genitori.

Appena ho potuto, ho parlato loro della mia esperienza, all'inizio lo hanno valutato come sogno. Mi hanno detto che il giorno dopo il mio ricovero, il nostro vicino, Glen, era morto a causa di una improvvisa crisi cardiaca. Era un vecchio benevolo che ci invitava sempre, me e mio fratello come tutti gli altri bambini del vicinato, per giocare con i suoi cinque cani. Gradiva i bambini e gli dava a mangiare, regali e dolci. Sua moglie finiva per stancarsi di noi e ci diceva di tornare a casa. La rimproverava dicendo: "Rosa, non dire mai a Sandy che deve andarsene, può restare fino a quando vuole.".

Di tutti i bambini che accoglieva in casa sua, ero il suo preferito. È stato un  tale trauma che mi sono adirato con me stesso così tanto che ho completamente abbandonato ogni resistenza, mi sono sentito leggermente in imbarazzo per la mia condotta. Mi ricordo essere stato così un po’ ferito all'epoca. Ho avuto  notizia della sua morte soltanto dopo avere raccontato la mia storia ai miei genitori. Ho descritto l'accoglienza della mia "sorella-angelo" che mi ha accolto ed ho raccontato tutto ciò che mi ha detto. I miei genitori erano così tanto scossi che avevano uno sguardo sconvolto. In piena confusione, si sono alzati e sono usciti dalla camera. Dopo un certo tempo, sono finalmente ritornati.

Mi hanno confermato avere perso una bambina chiamata Willie. È morta a causa di un avvelenamento accidentale circa un anno prima che nascessi. Hanno deciso non di dirlo né a mio fratello né a me fino a che non fossimo stati capaci di comprendere il significato della vita e della morte. Per quanto riguarda la necessità di salvare la mamma dal fuoco, nessuno ci ha un'idea in proposito. La mamma mi aiuta a scrivere tutto questo e le ho chiesto ciò che sarebbe stato della sua vita se fossi morto, se avessi fatto ciò che volevo e cioè se fossi restato in Paradiso. Ha risposto: "Ho pianto per mesi dopo che Willie ci ha lasciati, se avessimo perso anche te, sarebbe stato come vivere all’inferno, con il fuoco e tutto il resto". Il tempo ce lo rivelerà, ma sembra che attualmente questa risposta valga come un'altra. Credo che, un giorno rivedremo Willie, gli chiederò personalmente ciò che voleva dire. Tutto ciò ha cambiato la vita di tutta la famiglia. Ora andiamo in chiesa e faccio molte cose diverse da prima.

 

 

 

APPPENDICE

 

Recenti studi sulle NDE potrebbero costituire la

 prova scientifica dell'esistenza dell'anima

Dall'articolo di "The Telegraph" (09/12/2001) dal titolo:

 "Back from brink patients 'prove the soul exists'",

 

Quale corpo il Signore mi darà dopo la morte?

di don Divo Barsotti

 

 

 

 

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Per seperne di più sulle Esperienze di Pre-Morte (EPM)

Fondazione per la ricerca sulle esperienze di pre-morte (con numerose testimonianze)

L'anima dopo la morte, di Padre Seraphim Rose, monaco ortodosso.