LE ARMI SEGRETE DEL

XXI° SECOLO

 

UN GENERALE ITALIANO AMMETTE:

LA GUERRA AMBIENTALE È COMINCIATA

 

(a cura di Claudio Prandini)

 

 

 

 

 

GIUDIZIO SUI SEI SOLDATI ITALIANI

MORTI IN AFGHANISTAN

(Claudio Prandini)

 

L'AFGHANISTAN E IL FANTASMA DEL VIETNAM

 

Ci sono due cose da considerare nella tragedia afghana: i soldi che provengono dalla produzione del papavero da oppio che si trasforma poi in droga e le donazioni che provengono dai paesi del Golfo. Del primo si deve dire che ormai è diventato un affare a livello internazionale, tanto che il direttore del programma antidroga dell'ONU, il dott. Antonio Costa, ha più volte dichiarato che il flusso dei proventi della droga afghana oggi costituisce una parte irrinunciabile del sistema finanziario mondiale, specialmente dopo lo scoppio della crisi finanziaria e dell'esaurirsi dei flussi di liquidità interbancari. Come dire: della droga "talebana" il sistema finanziario occidentale non può più farne a meno. Ci sono troppi milioni (se non miliardi) di dollari in ballo.

 

Ma è soprattutto il petrolio dei paesi del Golfo, Arabia Saudita in testa, a finanziare i talebani. Ecco perché i nostri ragazzi devono tornare a casa il più presto possibile. Questa è una guerra sporca dove miliardi di dollari, provenienti dai proventi del petrolio, finiscono in Afghanistan in mano ai talebani. Noi occidentali paghiamo il petrolio ai paesi del golfo i quali, a loro volta, fanno delle sostanziose "donazioni" (li hanno adottati da tempo...) ai talebani in Afghanistan e Pakistan. Così siamo noi occidentali, in sostanza, a pagare gli esplosivi per uccidere i nostri soldati. Nel frattempo però non possiamo neanche brontolare con i paesi finanziatori perché sono loro, con il loro petrolio, a mantenere il nostro ormai striminzito benessere.

 

Questa è la chiusura del cerchio dell'ipocrisia e della stupidità dell'occidente, che pur di seguire chissà quali mire strategiche (la balla del terrorismo fa ormai ridere i polli) si è ficcato in un circolo vizioso da cui sarà difficile uscirne. E mentre il fantasma del Vietnam diventa sempre più concreto i nostri ragazzi continueranno a morire per un paese dove la democrazia non ci sarà mai, perché la democrazia è prima di tutto una "cultura" che non si esporta con bombe e soldati. Karzai, l'attuale presunto presidente dell'Afghanistan (messo lì ai tempi di Bush e che comanda si e no solo a Kabul), non è un democratico secondo i canoni occidentali tanto è vero che è accusato di brogli nelle ultime elezioni, con tanto di video come prova. Ecco perché bisogna dire: BASTA E' ORA DI TORNARE A CASA!

 

 

 

 

 

 

 

 

INTRODUZIONE

 

Fonte web

 

In teoria si pensa di essere in democrazia e di poter parlare di qualsiasi argomento, ma in pratica esistono argomenti tabù, ovvero che suscitano reazioni emotive talvolta forti, e favoriscono una sorta di ostracismo ideologico verso chi li tratta. Ad esempio, chi solleva il problema della guerra ambientale, chimica o sismica, suscita reazioni forti, e rischia di passare per credulone, visionario o paranoico. ... Molte persone preferiscono credere che l’attuale sistema sia loro favorevole, che sia guidato da persone autorevoli a servizio di tutti, piuttosto che aprire gli occhi e vedere che non è così. Non si tratta di avercela con qualcuno perché tutti noi vorremmo credere che le nostre autorità sono autorevoli e oneste, ma crederlo quando ciò non corrisponde a verità ci espone a pericoli e a conseguenze negative per tutti. ...

 

Molti, per credere anche a cose ormai evidenti, hanno bisogno che vengano trattate a "Porta a Porta" o a "Superquark". Chi riesce ad oltrepassare la truffa e a vedere la realtà quale essa è si accorge che sono davvero molte le cose sconcertanti e agghiaccianti, degne della mente del più feroce nazista. ... Diversi scienziati sostengono che provocare un terremoto, come altri eventi ambientali, è possibile con le tecnologie attuali. Ovviamente questo non vuol dire che non esistano terremoti “naturali”, ma semplicemente che i terremoti potrebbero anche essere provocati artificialmente.

Sarebbe ragionevole ritenere che gli esperimenti nucleari sotterranei provocano terremoti, e che esistono armi tettoniche in grado di provocare terremoti artificiali. Di questo parlano eminenti scienziati, e alcuni politici sollevano la questione della messa al bando di tali armi. Ad esempio, il parlamentare statunitense Dennis Kucinich nella sua proposta di legge, “The Space Preservation Act of 2001” (legge per la protezione dello spazio), presentata al 107° Congresso degli Stati Uniti chiedeva la messa al bando di queste armi.

Il tenente generale Fabio Mini (vedi video in questo dossier) ha dichiarato che in alcuni ambiti militari “Nessuno crede più che un terremoto, un’inondazione, uno tsunami o un uragano siano soltanto fenomeni naturali”. Tutto questo viene tenuto nascosto o reso del tutto irreale grazie a metodi di disinformazione e di induzione emotiva al negazionismo. Ovvero meccanismi atti a farci prendere in considerazione alcuni concetti e a rifiutarne altri.

 

 

 

 

 

 

Guerre Stellari in IRAQ - 1

 

 

 

Guerre Stellari in IRAQ - 2

 

 

 

Guerre Stellari in IRAQ - 3

 

 

 

 

 

Le ammissioni di un generale italiano:

“La guerra ambientale è gia cominciata”

 
Fonte web

Esiste in Alaska una enorme base militare con 200 antenne d’argento alte 20 metri, capaci di emettere onde elettromagnetiche di una potenza impressionante (le hanno utilizzare persino per sondare il suolo lunare). Come vedremo meglio in seguito questo enorme impianto militare denominato HAARP viene utilizzato assieme alle scie chimiche per modificare il clima e quindi anche per scopi militari.

Il generale Fabio Mini dell’esercito italiano afferma testualmente in articoli ed interviste che “la guerra ambientale è già cominciata”. Ad esempio Mini, nella rivista Limes (nov-dic 2007) parla del sistema militare statunitense HAARP dicendo “... Si distrugge la natura per annientare il nemico ... e se stessi. .... ...Nessuno crede più che un terremoto, un’inondazione, uno tsunami o un uragano siano soltanto fenomeni naturali ... Armi ad onde elettromagnetiche capaci di provocare ..... terremoti, maremoti ...”

Il 14 giugno 2008 a RAI2 Dossier (‘Storie’ a cura del TG2) viene intervistato ancora il generale Fabio Mini su “Le armi ambientali del terzo millennio: dalle trombe d’aria agli interventi sullo strato dell’ozono”. Potete guardare l'intera puntata di Dossier, o ascoltare l'intervista completa a Mini (nel video qui sotto un brevissimo ma significativo estratto).
 

 

A conferma il quotidiano Il Messaggero del 25/06/02 scrive: “[HAARP è] una ‘superarma’ che, come componente principale dello SCUDO SPAZIALE (...) consentirà di annientare tutti gli attacchi missilistici e mettere in ginocchio qualsiasi paese, scatenando violenti cambiamenti geofisici (…) la stazione radioelettronica HAARP entrata in funzione in Alaska nel 1997 (…) specie di ‘forno a microonde globale’ HAARP è allo stesso tempo una potentissima arma geofisica, in grado di alterare le condizioni meteorologiche”.

Adesso sapete che esistono tecnologie militari capaci di causare tsunami, uragani, terremoti; avete ancora dei dubbi sulla realtà delle scie chimiche?

Da notare per altro che il generale Mini nelle sue dichiarazioni cita il documento Weather as a multiplier force - owning the weather in 2025 [Il clima come moltiplicatore di forza - possedere il controllo climatico entro il 2025], documento nel quale si fa esplicito cenno alle modificazioni atmosferiche da realizzare in questi anni per permettere appunto all’esercito di possedere il controllo delle condizioni meteorologiche ed utilizzarle a piacimento a fini bellici.

In tale documento si prevede la creazione di una "superficie ionosferica artificiale" (a quota molto più bassa di quella naturale).

Si prevede inoltre (come potete vedere dall'immagine qui sotto riportata a pagina 32 del documento), di assumere il controllo di precipitazioni (Precipitation Modification), tempeste (Storm Modification), foschia e nuvole (Fog and Cloud Modification), e di creare condizioni climatiche artificiali (Artifical Weather).
 

 

Ed infine si elencano i mezzi tramite i quali ottenere tutte queste "conquiste" fra i quali ritroviamo:

Veicoli aerospaziali "per il rilascio" (Aerospace Delivery Vehicles) - che si potrebbero benissimo interpretare come "aerei cisterna" che operano a differenti quote (la parola "aerospaziali" credo vada letta nel suo significato letterale di "cielo + spazio")

Superfici ionosferiche riflettenti artificiali (Artificial Ionospheric Mirros) - evidentemente formate da particolato diffuso per mezzo di scie chimiche nel cielo

Composti chimici (Chemicals) - veleni imprecisati da diffondere nell'atmosfera (ad esempio trimetilalluminio e sali di bario?)

Polvere di carbone (Carbon Balck Dust) - che sicuramente non fa bene ai nostri polmoni

Energia diretta (Directed Energy) - che si potrebbe benissimo interpretare "emissioni di onde elettromagnetiche ad alta potenza potenza" per la modifica climatica

Nuvole Intelligenti a base di nanotecnologia (Smart Clouds - nanotechnology) - ovvero nuvole costituite da fibre ultra-microscopiche di "polvere intelligente" rilasciate in quantità enormi sopra le nostre teste e che poi pian piano scendono giù fino ad essere respirate da noi ed intasando i nostri polmoni (e non solo)

Sensori (Sensors) - forse le solite orribili nanotecnologie di cui sopra utilizzate come sensori, ma forse anche altri tipi di rilevatori

 

 

 

La terza bomba nucleare e armi ad energia in segreto - 1

 

La terza bomba nucleare e armi ad energia in segreto - 2

 

La terza bomba nucleare e armi ad energia in segreto - 3

 

La terza bomba nucleare e armi ad energia in segreto - 4

 

 

 

Intervista al Gen. Fabio Mini

 

 

 

 

di Radio Base, 21 febbraio 2008.
(Trascrizione a cura di www.luogocomune.net)

Intervistatrice: Buongiorno Generale Fabio Mini, una cortesia si può presentare, per cortesia, da solo: lei di che cosa si occupa e che cosa fa?

Gen. Mini: Beh sono un generale in cosiddetta ausiliaria, noi generali non andiamo mai in pensione: transitiamo dal servizio attivo a uno stato intermedio in cui siamo a disposizione dell'amministrazione e poi passiamo nella Riserva, che comunque sono tutti eufemismi per la pensione quindi sono un generale in pensione e mi occupo di collaborazione e diffusione su temi strategici, scrivo libri, faccio conferenze, do qualche consiglio a qualcuno che non li vuole e che non li vuole comunque ascoltare, ma io ci provo lo stesso, e mi sono impegnato anche un po' nel campo, così, del sostegno umanitario: ho fondato insieme ad amici un'associazione che si chiama Peace Generation.

Intervistatrice: Ecco senta generale quando lei era attivo, mi sembra che sia più attivo anche adesso, ma quando era attivo in che settori soprattutto lavorava dal punto di vista militare?

Gen. Mini: Dal punto di vista militare ho avuto tre grandi branche; una branca è stata quella di interesse, una branca è stata quella della comunicazione: io ho fatto il portavoce del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito così come dello Stato Maggiore della Difesa. La seconda branca è stata quella logistica: mi sono occupato anche di contratti, contrattistica in questa maniera; la terza è quella che mi ha preso più la parte sostanziale della vita operativa è stata quella appunto operativa: ho comandato le unità dei Vespri Siciliani, ho comandato tutti i tipi di unità bersaglieri, vengo dai bersaglieri, e poi ho comandato il contingente internazionale, la forza internazionale di pace in Kosovo, che è KFOR. Ho fatto il Capo di Stato Maggiore della NATO in Sud Europa, quindi ho avuto parecchi incarichi; sono stato in Cina per tre anni come addetto militare, sono stato in America per altri due anni come integrato in una unità americana e così ho avuto moltissime esperienze.

Intervistatrice: C'è un suo articolo molto interessante sul numero di Limes che intitolava "Il clima dell'energia, il tempo che farà, le guerre dei tubi, l'Italia a rischio". Ecco il titolo che lei ha dato è "Owning the weather: la guerra ambientale globale è già cominciata"; vorrei cominciare con questa frase che lei ha scritto: "la guerra ambientale in qualunque forma è proibita da leggi internazionali. Le Nazioni Unite fin dal 1977 hanno approvato la convenzione contro le modifiche ambientali" e poi sotto c'è scritto: "la guerra ambientale è oggi definita come l'intenzionale modificazione di un sistema ecologico naturale come il clima i fenomeni meteorologici gli equilibri dell'atmosfera della ionosfera della magnetosfera le piattaforme tettoniche etc..., allo scopo di causare distruzioni fisiche, economiche, psicosociali nei riguardi di un determinato obiettivo geofisico o una particolare popolazione". Di cosa stiamo parlando, generale? Di cosa stiamo parlando ieri, di cosa stiamo parlando oggi e di cosa stiamo parlando del futuro?

Gen. Mini: Il senso dell'argomento fondamentale è questo, che poi è anche la mia tesi: la guerra è cambiata, cioè non ci possiamo più tenere attaccati al concetto di guerra tradizionale quando c'era uno che sparava contro un altro. E' cambiata non soltanto perchè gli interlocutori della guerra o anche i cointeressati alla guerra sono moltissimi; è cambiato perchè i sistemi d'arma sono cambiati: non ci sono più soltanto fucili o missili adesso ci sono anche altri tipi di arma. Una arma fondamentale che nella guerra moderna o in questa guerra globale ha assunto una rilevanza fondamentale è proprio l'arma psicologica o comunque l'arma dell'influenza che può essere esercitata con tutto quindi l'ambiente inteso come sistema ecologico, nel quale noi viviamo e dal quale noi dipendiamo, è diventato un attore principale, non è soltanto una cornice, è un attore principale della guerra, può essere addirittura un obiettivo ma può essere anche uno strumento e questo è il concetto fondamentale.

Intervistatrice: Ecco senta, io vado sempre avanti con il suo articolo, a pagina 82 lei scrive: "Tutti fingono di credere che le devastanti esplosioni delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki siano state le prime ed ultime della storia militare, eppure tutti sanno che da allora ci sono già state più di 1.000 esplosioni nucleari nel sottosuolo, nelle profondità degli oceani, in superficie e nello spazio e queste possono provocare per esempio degli tsunami". Che cosa voleva dire qui generale?

Gen. Mini: Volevo dire che quando si pensa che un certo sistema d'arma come l'ordigno nucleare, con le leggi con le convenzioni internazionali, è stato limitato è vero che è stato limitato però si sono sviluppate altre utilizzazioni anche dello strumento nucleare ed oltre lo strumento nucleare anche di quello magnetoelettrico.

Intervistatrice: Quindi io posso con le... mi scusi se la interrompo: quindi io posso con un esplosione, un esperimento, creare un sisma anche in qualche modo voluto.

Gen. Mini: Ma assolutamente vero, nel senso che questo non è ormai una fantasia o una illazione, sono cose ormai che sono tecnicamente e scientificamente provate. Quello che manca è la prova che qualcuno deliberatamente lo abbia già fatto, però se si vanno a vedere quali sono le linee di frattura o le faglie che ci sono nella crosta terrestre e si può immaginare che se uno agisce in un punto, per esempio in mezzo al pacifico con una esplosione controllata nucleare o anche soltanto non nucleare o anche soltanto convenzionale, bene il riverbero delle onde sismiche che produce questa esplosione può arrivare e alimentare e provocare addirittura lo tsunami; ma adesso lo tsumani è una forma così che tutti quanti conoscono ma i terremoti in genere possono essere in questo senso...

Intervistatrice: Ecco scusi, io la interrompo sempre perchè... negli ultimi anni io ho fatto delle ricerche e ho sempre visto proprio facendo delle tabelle di raffronto che dove c'erano state delle esplosioni sotterranee, io ho seguito anche alcune esplosioni che venivano fatte dai francesi nel Sahara, poi Mururoa, poi in India e in Pakistan, poi a breve distanza venivano fuori dei terremoti quindi a volte erano sperimentazini quindi si può anche pensare che si possano creare al di là dei terremoti anche dei sisma, anche delle frane, delle valanghe, delle inondazioni, cioè degli scienziati in questo caso molto bravi ma in negativo possono in qualche modo condizionare l'ambiente e quindi l'economia anche di un Paese.

Gen. Mini: Ma assolutamente sì cioè questa è una capacità tecnica, tecnico operativa, che esiste. Adesso io ripeto non ho prova provata che ci sia stato un cosiddetto esperimento o nucleare o convenzionale che abbia provocato un reale terremoto, però la parte tecnica c'è ed io sono anche abbastanza pessimista dal punto di vista militare perchè in 45 anni di carriera militare in giro per il mondo ne ho viste di tutti i colori su quello che riusciamo a combinare, cosa riesce a combinare la fantasia umana, bene io sono veramente pessimista nel fatto di dire che probabilmente c'è qualcuno che ci ha già provato a fare di queste cose; non so dove non so quando ma certamente non nei casi, io penso e spero, nei casi che lei ha seguito perchè in genere quando si fanno queste operazioni si sa benissimo qual è il danno, la conseguenza che si vuole provocare, e non si vuole certo far risalire all'attore o a colui che lo ha provocato percui se lei ha seguito degli esperimenti che erano già stati preannunciati o annunciati questi probabilmente sono o casuali, le conseguenze sono o casuali oppure non volute. Però chi è che vuole farlo veramente ha la capacità tecnica di farlo, lo può fare.

Intervistatrice: Ecco lei ha citato un esempio molto interessante: negli anni '40 un professore australiano, vuole raccontare questa cosa che lei ha seguito, che faceva questi esperimenti, ai nostri ascoltatori?

Gen. Mini: Mah insomma questo è un professore israeliano che si è messo a fare... era australiano, più che altro neozelandese, faceva questi esperimenti, vedeva quali erano le incidenze di questi fenomeni e si è accorto che si potevano provocare...

Intervistatrice: ...delle onde anomale, no, mi diceva?

Gen. Mini: ...potevano fare delle onde anomale, lui le ha provocate: al largo di Aukland lui ha provocato delle onde anomale, dei piccoli tsunami; in realtà erano soltanto fenomeni di onde che venivano, che montavano per conto proprio, e lui c'è riuscito in maniera controllata in maniera limitata ma c'è riuscito e ci è riuscito talmente bene che poi è sparito per un periodo dalla circolazione ma nel frattempo era stato contattato dagli Stati Uniti i quali sempre da un punto di vista tecnico-scientifico volevano vedere quali erano le possibili applicazioni di questo tipo di nuova, parliamo degli anni '40 subito dopo la guerra, di questa nuova arma in una eventuale difesa o comunque offesa contro un eventuale nemico. Lui sembra che non abbia aderito alla parte militare di questo progetto, sembra, ma ovviamente i dati che lui aveva erano a disposizione di tutti anche perhè lui, quella volta, lavorava in Australia per conto della Università della Neozelanda ma chi gestiva i fondi dati a questo progetto erano Gran Bretagna e Stati Uniti.

Intervistatrice: Senta Gen. Mini lei, nel suo articolo, che tra l'altro posso dirlo a chi ci sta ascoltando, noi stiamo consigliando a tutti di leggerlo, proprio anche a quelli che da anni lavorano su queste cose e molte volte anche incontrando delle diffidenze. Lei parla anche di questo centro in Alaska che conosciamo tutti, HAARP, il quale lavora sulle onde ad alta frequenza, questo è finanziato... e su questo si è sempre pensato che potesse influire sul clima; ecco vogliamo parlare... lei ne parla nel suo articolo.

Gen. Mini: Sì ne parlo perchè in effetti è una di quelle evoluzioni della ricerca sulle onde a bassissima frequenza e altissima frequenza, sono i due estremi, per la loro capacità praticamente di superare gli ostacoli, di non essere influenzati dalla curvatura terrestre, di non essere influenzati da ostacoli di varia natura... è quello quindi di modificare, di poter modificare l'assetto anche atomico delle cose. Bene questi generatori ovviamente di queste onde elettromagnetiche particolari, ovviamente chi è che li gestisce dice che sono per tutt'altra natura che non hanno questo tipo di capacità...

Intervistatrice: ...sì qualcuno diceva che volevano creare una specie di scudo per difendere la terra dal discorso dell'ozono mi pare... c'erano delle motivazioni che nessuno credeva poi tra l'altro...

Gen. Mini: Sì francamente diventano anche poco credibili. Sa che cos'è, mantengono una certa dose di credibilità perchè nessuno sa veramente di che cosa si tratta percui se una fonte autorevole dice, come un governo, dice "no, noi non stiamo facendo questi esperimenti per questo ma lo facciamo per motivi difensivi e non turbiamo, alteriamo l'equilibrio ecologico di nessuno, tutti quanti tendono a crederci; soltanto che negli ultimi 15 - 20 anni ormai questo livello di fiducia sulla parola incomincia a scadere un po' insomma, ecco queste onde elettromagnetiche hanno la capacità di interferire e quindi di addirittura di provocare delle alterazioni meteorologiche focalizzate in determinati punti che poi possono montare per conto proprio...

Intervistatrice: Ecco, Generale Mini, tra l'altro noi abbiamo raccolto negli anni, negli ultimi anni, delle proteste da parte per esempio di Paesi come la Russia, come la Cina ma anche altri Paesi che lamentavano, a parte che anche i russi sanno condizionare molto bene il clima anche loro hanno delle possibilità insomma in questo senso di creare dei fenomeni meteorologici, accusavano proprio che certe situazioni meteorologiche di aridità, di siccità o di eccessiva pioggia o di eccessivo freddo, come sta succedendo adesso in Cina, potessero essere provocate artificialmente; avevano fatto una denuncia nazionale, internazionale, dicendo c'è qualcuno dietro tutta questa operazione per creare problemi alla situazione economica di un paese. Lei che cosa risponde di fronte a questo? Lei non ha le prove però a livello, così, di momento...

Gen. Mini: A livello così di momento proprio di riflessione, di una riflessione....

Intervistatrice: Certo, non è tanto fuori di norma insomma questa cosa...

Gen. Mini: Non è al di fuori della norma, come ripeto, anche questo campo, cioè, è un campo in cui la parte tecnica è molto avanzata; ora quando si parla che, si pensa che il programma Owning the Weather 2015, voglio dire... no 2025 addirittura, è partito nel 1999; oggi siamo nel 2008 quindi sono già passati 10 anni e questo obiettivo di possedere il tempo meteorologico entro il 2025 a fini militari, questo è il programma perchè è finanziato dall'aeronautica militare statunitense non è finanziato da McDonald che vuole vendere gli hamburger, quindi questo è un programma che sta andando avanti e se tanto mi dà tanto, se l'obiettivo finale è al 2025, nel 2008 noi abbiamo già qualche risultato lo dobbiamo avere altrimenti chi è che investe i soldi avrebbe già chiuso i rubinetti dei fondi. Qundi ci sono già adesso delle capacità pratiche che possono essere sfruttate io dubito molto a livello di riflessione che ci sia qualcuno che intenzionalmente stia dirigendo queste armi contro un altro obiettivo. Dubito molto non perchè credo che gli uomini siano buoni, dubito molto che ne abbiano acquisito la capacità, però ho messo anche in evidenza nell'articolo la teoria, ma anche le supposte prove, che uno scienziato tecnico militare americano dà di queste cose e lui, secondo lui, i russi... lui attribuisce ai russi...

Intervistatrice: ...Bearden mi pare...

Gen. Mini: ...esatto sì, ma quello che si può attribuire ai russi si può attribuire agli Stati Uniti in maniera maggiore oggi, perchè gli hanno superati in molti campi, ma si può attribuire anche ai cinesi i quali intanto si stanno organizzando e attrezzando per questo; percui se lui pensa che ci siano stati già negli anni '70 degli episodi di utilizzazione di queste onde elettromagnetiche per produrre puntuali fenomeni atmosferici sul territorio degli Stati Uniti, io penso che se lui, e lui è uno scienziato... tra l'altro scrive dappertutto è accreditato dalla organizzazione degli scienziati americani insomma, non dovrebbe essere un millantatore o un fesso. Percui prendendo anche... facendo la tara a quello che lui dice, dal punto di vista tecnico-scientifico già esiste questa capacità e questa possibilità; speriamo soltanto che non abbiano ancora raggiunto un livello tale, soprattutto di determinazione e dico da un certo punto di vista, di stupidità e cattiveria, da impiegarlo realmente pensando di far fuori un obiettivo o un nemico circoscritto senza allargare i danni ad altri che possono anche non essere nemici e possono anche...

Intervistatrice: ...quindi diciamo, per concludere, noi possiamo concludere con quest'immagine su cui io voglio proprio la sua chiusura: io posso provocare, dal punto di vista climatico, una siccità in un paese quando ho l'intenzione di far, come si può dire, andare via una popolazione che in qualche modo mi possa essere di peso la faccio, non so, diventano dei profughi da un'altra parte perchè in quel Paese ci sono materie prime che m'interessano.

Gen. Mini: Questo è un fatto che non si può...

Intervistatrice: ...questa è una guerra...

Gen. Mini: Questo è un fatto che non si può assolutamente escludere ed è una guerra.
 

 

 

 

 

 

REBUS - SCIE CHIMICHE (2009) - 1

 

 

 

REBUS - SCIE CHIMICHE (2009) - 2

 

 

 

REBUS - SCIE CHIMICHE (2009) - 3

 

 

 

REBUS - SCIE CHIMICHE (2009) - 4

 

 

 

REBUS - SCIE CHIMICHE (2009) - 5

 

 

 

 

 

Marc Filterman, Les armes de l'ombre

Fonte web

Marc Filterman, già nell'esercito francese, dal 1985 si dedica allo studio dei sistemi elettronici in ambito bellico, ma è divenuto pure uno dei maggiori esperti nel mondo sulla guerra non convenzionale. E' autore di un documentatissimo saggio, intitolato Les arme de l'ombre (Le armi dell'ombra) giunto alla terza edizione (2006), arricchita di un capitolo concernente la manipolazione climatica. Il libro non è stato tradotto in italiano: sarebbe, invece, auspicabile una traduzione.
 
Nell'avvertenza premessa al primo capitolo, Filterman scrive: "Le informazioni divulgate in questo libro provengono dalla stampa specializzata, da fonti governative e militari, soprattutto statunitensi. Alcuni sistemi, che permettono di interferire con il metabolismo umano, sono stati creati con lo scopo di distruggerlo. Questi sistemi sono stati sviluppati come armi di nuova generazione sia dai Russi sia dagli Statunitensi... Si corre il rischio di ritrovarsi esposti, un giorno o l'altro, a minacce sconosciute e non previste, di fronte alle quali non sapremo come reagire".

Il testo di Filterman, una sorta di viaggio tra gironi infernali, tratta in modo esauriente e con un linguaggio comprensibile anche dai profani, i seguenti temi.

- La guerra non convenzionale, ossia l'insieme degli apparati e dei dispositivi elettromagnetici, infrasonici, ultrasonici etc. con cui si può conseguire una rapida vittoria in un conflitto e che consentono di controllare e di stordire la popolazione

- La guerra chimica, con un elenco delle sostanze tossiche disponibili

- La guerra genetica: un paragrafo è dedicato alla clonazione umana

- La guerra batteriologica

- La guerra spazio-temporale e l'esperimento Philadelphia

- La guerra quantica, con l'analisi delle ricerche e delle sperimentazioni finalizzate a sfruttare le scoperte inerenti alla fisica quantistica per il dominio totale della materia-energia

- La guerra climatica: è questo il capitolo più corposo in cui l'autore spazia da H.A.A.R.P. al documento Airforce 2025, dalle onde elettromagnetiche alla termoacustica. Le scie chimiche non sono menzionate espressamente, ma Filterman vi allude.

- La guerra nucleare

- La guerra sismica

Il saggio è concluso da un'appendice sul problema costituito dalle microonde. Vi sono evidenziati i rischi connessi ai forni a microonde, alla telefonia cellulare, agli impianti radar.

Il limite del saggio, a nostro parere, è costituito dalla tendenza a concepire questa escalation bellica nel quadro di una contrapposizione in gran parte fittizia, almeno per quanto riguarda i vertici, tra Stati Uniti ed ex Unione Sovietica. Tuttavia Les armes de l'ombre è una miniera di preziose informazioni (molte sono conferme di nostre acquisizioni), anche di difficile reperibilità, sui vari metodi e scopi relativi alle guerre non convenzionali che dispiegano una gamma amplissima ed iperdistruttiva di dispositivi bellici.

Ammonisce Filterman: "Le informazioni pubblicate qui dovrebbero essere considerate un avvertimento, un appello al mondo politico ed alle popolazioni." Quest'appello sarà ascoltato?

 

 

 

APPROFONDIMENTO

 

DOSSIER SULLE SCIE CHIMICHE

Vi sembra normale questo cielo? Fino al 2003 in Italia queste cose non si vedevano e adesso invece ... cosa è successo?
E vi sembra normale quello che sta facendo questo aereo che rilascia scie dalla coda? Le scie che non provengono dai motori sono la prova evidente che non si tratta di condensa del vapore acqueo fuoriuscito dai motori (come insistono ad affermare i nostri governanti).
 

Armi ad energia diretta

Questi appunti servono per una prima descrizione dei risultati delle attività di ricerca e industrializzazione utilizzate dai reparti dell'US Army, US Marine Corps e US Air Force, ma sviluppate anche nei paesi europei e in Russia. Le armi ad energia diretta DEW (direct energy weapons) indirizzano la loro energia elettromagnetica direttamente sul bersaglio tramite uno stretto raggio di luce coerente (come nel laser) o per mezzo di un fascio costituito da microonde elettromagnetiche ad altissima potenza, di particelle subatomiche o attraverso una scarica di particelle di gas ionizzati.

 

Armi ambientali al Tg2 Dossier

VIDEO INTERVISTA AL GENERALE MINI

Tg2 Storie Dossier del 14 giugno 2008: "Le armi "ambientali" del terzo millennio: dalle trombe d'aria agli interventi sullo strato dell'ozono".