MAURIZIO MIAN E LA BAMBINA CAVIA
UN CASO CHE METTE IN CRISI
ANCHE I RADICALI
Chi scandalizza uno solo di questi piccoli... sarebbe meglio per lui che
gli fosse appesa al collo una macina da asino, e fosse
gettato negli abissi del mare.(Mt 18,6)
(A cura di Claudio Prandini)
PREMESSA
È una vicenda veramente penosa e scandalosa di cui anche uno come Pannella, abituato a tutte le battaglie libertarie, si è rifiutato di farla propria! Si tratta di prendere una bambina appena nata e farla volutamente crescere senza la presenza dei genitori, per mostrare scientificamente che l'essere umano può far a meno della famiglia. L'esperimento con bambina cavia non va tuttavia visto come caso isolato, ma parte di un progetto più ampio di controllo globale della società a cui oggi in molti stanno lavorando. Manager di questa disgraziata operazione è un italiano, Maurizio Mian, con la sua Gunther Corporation con sede a Miami.
Povero - anticristo, si vede che non ha mai letto l'Apocalisse o il Vangelo, almeno saprebbe dove andrà a finire un giorno!!! Però mi chiedo: possibile che nella tanto decantata, si fa per dire, civiltà americana (la bambina crescerà e vivrà in america) sia possibile un esperimento simile senza che nessuno dica nulla?
***
Il Papa avverte il mondo:
Dio sta minacciando il giudizio
(Chiesadomestica.net) - Non era mai accaduto. Nel nostro tempo abbiamo ascoltato pressanti e gravi appelli alla conversione soltanto da bambini e donne per lo più analfabeti, che hanno sostenuto di avere parlato con la Vergine in persona.
Ma oggi è il Papa che avverte il mondo: Dio sta minacciando il giudizio all'uomo che vuole farsi padrone assoluto della creazione e che rigetta le leggi di Dio dalla società - dice Benedetto XVI - "E facciamo bene a considerare questo monito in tutta la sua serietà.", aggiunge.
"Vogliamo possedere il mondo e la nostra stessa vita in modo illimitato. Dio ci è d’intralcio. O si fa di Lui una semplice frase devota o Egli viene negato del tutto, bandito dalla vita pubblica. Ma la minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l’Europa e l’Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell’Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: "Aiutaci a convertirci!"
LA STORIA
Da Tempi, n.45 del 23 novembre 2006
Maria Lourdes Carlotta sarà la prima bambina
"figlia d'un cane" e crescerà volutamente senza genitori, pur avendoli. Un
esperimento, una partorita per la scienza, in barba alla morale e all'amore
naturale, alle regole, alla vita stessa, al rispetto dell'essere uomini e donne.
Del resto è la cultura dei nostri tempi: andare oltre, spostare il limite della
potenza umana sino all'onnipotenza, varcare il muro del non posso. Non è stata
certo Maria a decidere di essere figlia di nn. Si tratta di gente adulta che
insegue il Mefistofele del proibito, il mito della "figlia della scienza", che
sogna di indagare i comportamenti umani, dalla testa ai piedi, e se ne infischia
del resto. Per capirci qualcosa in questa storia che sembra uscita da un libro
di fantascienza bionica, bisogna cominciare dal principio, dalla nascita. Maria
Lourdes è venuta al mondo alcuni giorni fa. L'ha partorita Cristina, una bella
ragazza ucraina, ma il suo nascere è stato contrassegnato subito dal timbro
della ricerca. La madre, infatti, avrebbe raggiunto un accordo con la Gunther
Corporation di Miami, un trust economico internazionale che gestisce una
business miliardario e che ha in Maurizio Mian, ricercatore, baffi da vichingo,
il suo portavoce. Mian è nella compagine societaria del quotidiano l'Unità con
una partecipazione del 20 per cento ed è stato candidato nella Rosa nel Pugno
alla camera in Toscana nelle ultime elezioni. Ha annunciato in un comunicato la
sua Gunther Corporation: “Secondo quest'intesa la bambina verrà in pratica
adottata dall'associazione e sarà il primo soggetto umano che volutamente
crescerà senza famiglia, senza i propri genitori. Insomma, sarà una figlia della
scienza e seguirà i canoni di vita elaborati dal gruppo di scienziati e
ricercatori che lavorano per la Corporation”.
L'ambiente come genitore
Già nel nome che le hanno affibbiato, povera bimba, si svela il destino di
"oggetto" che qualcun altro ha segnato per lei. “E’ stata chiamata Maria Lourdes
Carlotta in omaggio a Maria, la bambina bielorussa oggetto di una sorta di
contesa familiare fra i coniugi Giusto di Genova e lo Stato bielorusso; Lourdes,
per ricordare l'input dato dalla rockstar Madonna alla stesura dei nostri
protocolli etico-scientifici quando decise di farsi inseminare da uno sperm
donor e concepire una figlia senza padre; Carlotta, in ricordo della contessa
Carlotta Liebestein che lasciò il proprio patrimonio al cane Gunther
permettendo, con questi soldi, la nascita della fondazione che ora porta il suo
nome. La bambina dal punto di vista economico potrà stare tranquilla. La
Corporation sta mettendo a punto un documento economico che le permetterà di
usufruire, per tutta la vita, di congrui sostentamenti materiali. Anche la
madre, per il suo impegno fattivo nella realizzazione di questo esperimento,
potrà godere di un beneficio economico, consentendo di dimostrare che non è la
famiglia a permettere uno sviluppo ottimale al bambino ma è l'ambiente che lo
circonda. Ovvero, le condizioni ambientali possono sopperire alla mancanza dei
genitori”. Quello che lascia annichiliti in tutta questa vicenda, un groviglio
strano di cani, ville, scienza senza tracce di umanesimo, è la linea portata
avanti con cocciutaggine dalla Corporation. “La nascita della piccola Maria
Lourdes Carlotta darà l'avvio alla Global Revolution, una nuova dottrina
comportamentale che sogna e spera di poter fondare una società basata sul
superamento della coppia intesa come famiglia, un andare oltre da raggiungere
attraverso una ricerca finalizzata all'individuazione ed alla sperimentazione di
modelli di integrazione alternativi alla coppia stessa, modelli favorevoli alla
promiscuità libera e a stili di vita nuovi”. La madre della neonata Maria,
Cristina è anche lei, a modo suo, figlia culturale di questo desiderio di
novità, tanto che da tempo appartiene al gruppo dei cosidetti Burgundians parola
incomprensibile che sembra uscita dalle avventure di Asterix. Si tratta di
giovani che hanno accettato di vivere all'interno di una comunità, secondo uno
stile di vita stralunato e un po' folle, basato su dettami impliciti che
riguardano l'abolizione di qualunque idea di coppia o famiglia, cancellate in
favore di una vagheggiata promiscuità tecnologica.
La piscina e tutti i comfort
Maurizio Mian non è nuovo a queste provocazioni. Alle scorse elezioni incentrò
la propria campagna elettorale sui Fly for freedom, i voli gratuiti organizzati
nella primavera scorsa dalla sua Corporation per portare all'estero le donne
italiane che intendevano sottoporsi alla fecondazione assistita senza incorrere
nei limiti etici e di buon senso posti dalla legge nazionale (la legge 40). A
Tempi parla di quest'ultima sua impresa come della sfida scientifica del futuro:
“A Miami già da tempo abbiamo fatto partire la sfida dei burgundians. Si tratta
di un working title ed il nome è un omaggio al cane Gunther (Gunther era il nome
del re dei Burgundi, ndr)”. Andando a guardare bene l'esperimento, però, si
resta annichiliti. “Abbiamo preso un gruppo di giovani, dai 18 ai 35 anni,
uomini e donne, e li abbiamo messi in una villa con piscina e tutti comfort. Qui
loro vivono all'insegna dell'edonismo e del piacere. Dal punto di vista
scientifico e di psicologia comportamentale lo studio punta ad approfondire le
dinamiche della ricerca del godimento e dell'appagamento del corpo, da leggere
soprattutto sotto il profilo delle neuroscienze. Le nostre attività, avverte,
senza il minimo imbarazzo Mian, sono al limite della morale, a volte anche al di
là della morale, ma ci teniamo a restare nei limiti previsti dalla legislazione.
Del resto le operazioni etico-scientifiche della nostra Corporation sono in
corso in molti paesi e uno di questi sono proprio gli Stati Uniti. Per adesso
non è possibile ma io dico che i bambini che si potranno progettare secondo
questi stili di vita, di educazione e di crescita, saranno l'anno zero di un
nuovo tipo di società. Qualche volta, purtroppo, questi esperimenti vengono
fatti male ma per uno scienziato è determinante il modo di portare avanti le
ricerche che sono già in corso. Si tratta di capire, di approfondire, di
conoscere quelle che un domani potranno essere le dinamiche delle nuove
aggregazioni familiari, magari senza famiglia nel senso tradizionale della
parola. Certo, devo dire che quest'ultima iniziativa su Maria Lourdes Carlotta
come figlia della scienza rompe con la tradizione della Gunther Corporation, che
è sempre stata incentrata su un gioco mediatico più simpatico e accattivante,
che non toccava quasi mai la gravità dei temi etici e della ricerca”.
La cautela di Pannella e Capezzone
Per capire come il limite sia andato oltre, basta pensare che anche i radicali,
sempre in prima linea quando si tratta di spostare in avanti i limiti morali
posti alla ricerca e alle tecnoscienze, su queste ultime iniziative di Maurizio
Mian sono cauti, guardinghi. Daniele Capezzone, l'ex segretario, dice a Tempi di
“non essere interessato all'iniziativa che non conosce” e Marco Pannella, il
vecchio leader, ribadisce a Tempi di essere a conoscenza dell'iniziativa ma di
non conoscerla nel dettaglio. Mian, comunque, non demorde. “La Rosa nel pugno
per ora non rientra nell'iniziativa anche se, in futuro, spero di poterla
coinvolgere”.
Maurizio Mian
CHI È MAURIO MIAN?
Maurizio Mian, ex industriale farmaceutico ora leader del Gunther Group con interessi nell’editoria, negli immobili di lusso in America e nella produzione di fiction nonché socio della Nie Spa, editrice de l’Unità, sarà candidato alle prossime elezioni politiche con La Rosa nel Pugno, accanto a Lanfranco Turci e Biagio De Giovanni.
La Gunther Reform Holding detiene attraverso diverse partecipazioni un pacchetto azionario del 20% della società Nie che edita il quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Cinquant’anni, erede della famiglia Gentili di Pisa, assai nota nel mondo accademico e dell'industria farmaceutica dopo la vendita del brevetto di una molecola per la cura di malattie ossee a una holding internazionale del farmaco, Maurizio Mian è un personaggio eclettico, persino eccentrico. Gestisce tra l’altro il lascito miliardario del cane Gunther e dei suoi eredi. È stato anche presidente del Pisa Calcio dal 2002 al 2005. Ora scende in campo
«Temi come quelli della libertà di ricerca scientifica - afferma Mian - dell'antiproibizionismo, del riconoscimento giuridico delle forme di convivenza diverse dal matrimonio tradizionale, sono al centro degli obiettivi del Gunther Group e devono poter trovar spazio nella prossima campagna elettorale e nel prossimo Parlamento. Ho appreso dallo stesso Pannella, in un incontro che si è tenuto lunedì a Roma presso la sede del Partito Radicale, che personaggi di spicco dei Ds come Lanfranco Turci e Biagio De Giovanni, hanno scelto di candidarsi con la Rosa nel Pugno. Ecco, se mi si passa la battuta, adesso anche un quinto de l'Unità si schiera con la Rosa nel Pugno».
Mian dice di essere «da sempre stimatore ed ammiratore di Marco Pannella, per il suo modo fantasioso e spettacolare di condurre la battaglia politica - prosegue la nota di Rnp -, ha rapidamente intuito la sinergia tra il proprio modo di operare e la logica ispiratrice de La Rosa nel Pugno».
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Pisa, caso Mian:
"Frase su droga grave e preoccupante"
Maurizio Mian, presidente del Pisa Calcio afferma in tv, alle
21 e di fronte a tanti giovani che "Il pallone è divertente,
ma è meglio la droga". Le critiche del Moige
“La frase pronunciata da Mian,
secondo cui “Il pallone è divertente, ma è meglio la droga” sono gravi in
assoluto, ma ancor più preoccupanti perché pronunciate in tv in fascia
protetta e alla presenza di alcuni giovani. Probabilmente, considerando
anche la “tradizione” del personaggio, il suo intento era chiaramente
provocatorio, il che però non giustifica certe affermazioni.
Se per gli adulti un’affermazione simile, nel suo contesto, può essere
semplicemente una provocazione, non altrettanto si può dire dei bambini che,
magari appassionati di sport, stavano seguendo la trasmissione, e che ne
avranno ricavato un messaggio sconcertante: la droga è meglio dello sport.
Non ci stancheremo mai invece di dire, e di raccomandare di dire ai bambini,
che lo sport è bello, ma che non si deve cadere negli eccessi, cercando il
risultato a costo della salute: lo abbiamo detto in occasione del caso
Pantani e continuiamo a ripeterlo.
Indubbiamente le affermazioni di Mian, per quanto provocatorie sono
passibili di denuncia per “incitazione all’uso di stupefacenti”, oltre che
una aperta violazione al codice tv e minori. Senza considerare la violazione
del buon senso, ma questo è un discorso che, applicato alla tv, rischia
veramente di divenire troppo ampio”.
L’ultima provocazione di Gunther
Cane miliardario cerca dama di compagnia
Gunther, cane "marca" Rex, un pastore tedesco insomma, sale agli onori della
cronaca otto anni fa. Per la verità parliamo in un primo momento di suo padre,
Gunther III, pastore che eredita dalla contessa Carlotta di Brema, che ha perso
tragicamente il figlio atleta, 137 miliardi di lire. La nobildonna, appassionata
dell’Italia, affida a una fondazione del nostro paese cura del cane e
patrimonio, a patto che questo venga investito in iniziative sportive e
culturali.
Detto fatto. Gunther, e poi il figlio, l’attuale Gunther IV, terremota il mondo
dei media internazionali. Compra squadre di calcio femminile (l’Agliana di
Carolina Morace), aiuta registi in difficoltà a lanciare il loro film (Sarahsara
di Renzo Martinelli) prende perfino una multa di 200 mila lire perché sta seduto
sul sedile posteriore di una macchina mentre cerca di lanciarsi come cane attore
(quest’ultimo un progetto non abbandonato).
Poi,
nel 1995, la rivelazione. E’ stata tutta una beffa ai danni dei media. Niente
contessa, niente eredità: è stata tutta una beffa per rivelare i contorti e
folli meccanismi della società di massa, per creare dal nulla un evento
mediatico.
Non si fa in tempo a dire «l’avevamo detto» che, come nei migliori gialli, il
sottofinale cambia ancora le carte in tavola. Tre anni dopo Gunther riappare in
America. Vuol comprare la villa di Stallone. E la Fondazione che porta il suo
nome racconta un’altra verità: «Gli avvocati della contessa si erano spaventati
per la troppa pubblicità. Ma era tutto vero. C’è l’eredità, ci sono i soldi, ci
sono soprattutto nuovi progetti».
Di sicuro c’è la villa. Per il resto, che cosa aspetta i "fortunati" che
supereranno le selezioni milanesi è tutto da scoprire.
APPROFONDIMENTO
SITO PERSONALE DI MAURIZIO MIAN
"Una certa cultura mina la famiglia"
CONTROLLO GLOBALE E ANTICRISTO
Cronologia del Nuovo Ordine Mondiale