MOVIMENTO 5 STELLE:
TRA INTERNET, POLITICA E CULTO TECNOCRATICO
(a cura di Claudio Prandini)
Chi è veramente Casaleggio, il guru di Grillo e del Movimento 5 Stelle?
INTRODUZIONE
Il mistero Casaleggio
(....) La storia professionale del guru del M5S inizia nella Olivetti di Roberto Colaninno e raggiunge l’acme con la creazione della Webegg, di cui Casaleggio era amministratore delegato. Una società che si occupava di reti, web marketing ed e-governance per la pubblica amministrazione, controllata al 69,8 per cento da I.T Telecom Spa che a sua volta era controllata al cento per cento proprio da Telecom Italia.
"La Casaleggio Associati nasce il 22 gennaio 2004 a Milano per volontà di cinque persone interessate alla Rete ed alla sua evoluzione. L’obiettivo della società è di sviluppare in Italia una cultura della Rete attraverso studi originali, consulenza strategica, articoli, libri, newsletter, seminari sulla Rete”. Pochi mesi dopo, nel gennaio del 2005, apre i battenti il blog di Beppe Grillo. La cinque persone di cui si parla nel sito ufficiale della società sono Enrico Sassoon, Luca Eleuteri, Mario Bucchich, Davide Casaleggio e suo fratello Gianroberto. Un parterre de roi che stride col populismo da basso ventre del comico che urla contro tutto e tutti. Savonarola spara dal palco contro i poteri forti, mentre i suoi soci dietro le quinte ci fanno affari. Non c’è nulla di male nelle prestigiose relazioni che intrattengono Casaleggio e i suoi associati, ma i tavoli che frequentano sono gli stessi contro cui Grillo sgancia le sue bombe a mano. E questo non piace molto ai duri e puri del movimento stellato. Poco dopo essere stata creata, la Casaleggio annuncia con un comunicato stampa di aver sottoscritto una partnership con la società statunitense Enamics, leader nel settore business technology management. Il board della Enamics rende l’idea della ragnatela di rapporti della società a stelle e strisce: Pepsico, Northrop Grumman, US Department of Treasury (Dipartimento del Tesoro Usa), Bnp Paribas, American Financial Group e JP Morgan, banca d’affari del gruppo Rockefeller. E poi ancora: Coca Cola, Bp, Barclaycard, Addax Petroleum, Shell, Tesco, Kpmg Llp, Carbon Trust, Unido (United Nations Industrial Development Organization), London Pension Fund Authority (Lfpa). Una rete di rapporti impressionante che si srotola anche Oltreoceano e che investe i nomi più importanti della finanza, dell’industria e del capitalismo mondiale.
La Casaleggio Associati non è un’accolita di nerd e Grillo non è un comico sprovveduto sbarcato per sbaglio in politica, alle spalle del suo blog e del Movimento 5 Stelle c’è una fitta trama di conoscenze: da una parte i militanti che montano banchetti e scrivono sui meet up, dall’altra i soci di Casaleggio che si muovono tra i tavoli dell’economia che conta. Due mondi diversi, due realtà in opposizione. Basta fare una piccola ricerca in rete per rendersi conto dell’insofferenza della base del movimento a questo tipo di logiche. Nei siti e nei forum dei militanti grillini Casaleggio viene tratteggiato come un’entità oscura, un Richelieu che manipola pro domo sua la figura di Beppe Grillo. Casaleggio è un imprenditore e vuole fare soldi. Punto. Grillo e il suo movimento sono un’ottima strada per raccogliere una fortuna e mettere in piedi un piccolo impero. (....)
La filosofia tecno-esoterica di Casaleggio
L'eminenza grigia di Beppe Grillo
Nel
fragoroso epilogo della sua forsennata e vittoriosa campagna elettorale, Beppe
Grillo, innanzi alla folla oceanica di Piazza San Giovanni, ci ha tenuto che a
chiudere il suo spettacolo (lo chiama impudicamente così, “comizio” del resto
era una parola che faceva ripulsa anche a Monti) facendo parlare altre facce del
movimento.
Tutti quanti sul palco, candidati e non: ecco che il microfono
vien dato a Pizzarotti, il sindaco grillino di Parma, poi il siciliano, poi
Beppe presenta tutti, il cameraman, la guardia del corpo, il tecnico
informatico. Infine, un gesto che ha spiazzato tutti: «Non ci sarebbe stato il
Movimento 5 stelle senza una persona, che è qua, per la prima volta... è una
persona schiva, un manager, ha una piccola azienda, ci ha rimesso soldi e tempo,
ha solo raccolto ingiurie delle più incredibili, che dietro di lui ci sia la
massoneria, la J.P. Morgan, una persona come voi e come me che si è rotta i
coglioni di questo mondo e lo vuole cambiare, è Gianroberto Casaleggio». Coup de
Theatre. Applausi, qualche fischio, non si sa se di disapprovazione.
Casaleggio, il “guru” che sta dietro Grillo e di cui il grande pubblico
ha appreso solo quando recentemente il consigliere regionale Favia ha raccontato
in un fuori onda i suoi metodi e le sue idee («Casaleggio è il guru che ha
costruito il movimento 5 stelle», «prende per il culo tutti», «è vendicativo»),
sul palco non si era mai visto: le eminenze grigie, i pupari, quando mai si
mostrano in pubblico? Eppure è successo. Eccolo, sostenuto dall’abbraccio un po’
sgraziato del comico, il guru pare un po’ torvo, la sua posizione rispetto alla
massa è un po’ defilata, la testa con la caratteristica canuta tendina di
capelli arruffati è leggermente china. «Grazie» dice Casaleggio, con una erre
moscia che potrebbe tradire l’estrazione non esattamente popolana. «Io parlo
poco, quindi stasera è una delle pochissime volte che mi vedrete parlare» dice
severo.
«Io mi ricordo un famoso slogan del 1968 che diceva la fantasia al
potere, ecco noi abbiamo bisogno della fantasia e della creatività per
uscire da questa situazione, che è molto peggiore di quella che forse voi
pensate. Però oltre alla fantasia e alla creatività, abbiamo bisogno di due cose
in più: una è la trasparenza, e assieme alla trasparenza l’onestà, e assieme
all’onestà la competenza. Con la trasparenza, l’onestà e la competenza
cambieremo l’Italia». Applausi. «Poi volevo dirvi un’altra cosa: io e Beppe in
questi quattro o cinque anni più volte abbiamo alternativamente deciso di
buttare la spugna, però quando voleva buttare la spugna lui non volevo buttarla
io, e viceversa, quindi siamo arrivati fino a qui, questa sera, grazie a tutti».
Fine del messaggio.
La prima epifania pubblica di Casaleggio produce un messaggio
che apparentemente è di una banalità sconcertante. Ma essendo la prima
comunicazione diretta del guru fuori dal web e dalle stanza del movimento (Favia
ha raccontato a Canale 5 anche qualche sera fa del programma fatto a porte
chiuse da Grillo e Casaleggio, in base a principi di marketing) vale la pena di
analizzare bene il messaggio. Tanto più che viene da un pensatore dalla radice
culturale molto inquietante: per alcuni è ossessionato dai cicli arturiani, per
Massimo Introvigne potrebbe essere seguace dell’ideologia tecnocratico-esoterica
di Alexandre Saint-Yves d’Alveydre (1842 – 1909); certo è che, come dichiarato
nel video Gaia, prodotto dalla Casaleggio Associati e fino a poco tempo fa ben
visibile sulla sua pagina web con la dicitura "La nostra visione del futuro
della politica", preconizza per il 2020 una guerra mondiale contro Russia, Cina
e Iran (interessante dato per capire la finora fumosa politica estera del primo
partito d’Italia) a base di armi batteriologiche, al termine della quale
sopravviverà un miliardo di persone soltanto: con una popolazione mondiale così
drasticamente ridotta, questa sarà la condizione ideale per instaurare
finalmente la democrazia elettronica, in un mondo senza più stati, passaporti o
rappresentanti politici, con un account web per ogni sopravvissuto che gli
consente di accedere alla società.
Una prospettiva mostruosa, che il Casaleggio invece rivendica come
ideale.
Così, soffermiamoci su questo messaggio apparentemente banale pronunciato in
Piazza San Giovanni. Grillo, in quella che potrebbe suonare come una excusatio
non petita, tira in ballo la massoneria e la J.P Morgan - sui legami tra
Casaleggio e la massoneria non vi sono ovviamente dati certi, sulla discussa
banca d’affari J.P. Morgan invece ci scrisse un denso articolo
Il Giornale, indicandola come partner della Casaleggio associati tramite la
società Enamics. Quando poi Casaleggio tira in ballo il ‘68 e la creatività, non
sta parlando a vanvera: sta atuando una strategia precisa. Ossia, quella di
convincere il pubblico che esso è libero e indipendente, fantasioso, speciale.
Uomini liberi e creativi, e non invece quello che pare da fuori: una immane
massa di frustrati urlanti, membri di un partito che al suo interno ha una
democrazia fittizia (i voti per le “parlamentarie”, le primarie per scegliere i
deputati, sono certificati dai server di Casaleggio). Si tratta di una precisa
strategia aziendale di Casaleggio.
Un servizio del giornalista di Affari Italiani Antonio Amorosi,
indaga il caso della Webegg S.p.a., società informatica prima di
Olivetti e poi di Telecom, che il manager Casaleggio gestì nei primi anni 2000:
la società arrivò a perdere 15 milioni di euro, ma Casaleggio comunque non
rinunciava ad una sede ipertecnologica, una sala centrale a forma di uovo (per
dare l’idea di essere proiettati nel futuro), voli charter per il calcetto
aziendale, feste faroniche, spettacoli privati della Litizzetto, Luttazzi, Aldo
Giovanni e Giacomo.. Ai dipendenti della Webegg - anche molto critici verso il
management che sperperava inutilmente mentre la società andava malissimo - venne
infine propinato un video che indicava i dodici “comandamenti” della Webegg. Il
comandamento numero 4 dice «Il divertimento è forza creativa». Ecco la
creatività al potere: convincere i dipendenti della propria creatività era un
modo di motivarli, anche in tempi di crisi aziendale. Poi il decimo
comandamento: «trasparenza nei rapporti interni ed esterni». Ecco la trasparenza
di cui parla nella fatidica vigilia elettorale. Amorosi scova poi altri
comandamenti che sono fisicamente trasmigrati dalla Webegg Spa al Movimento 5
Stelle.
Il personale degli Uffici milanesi della Webegg venne infine travasato
nella Casaleggio e associati, che di fatto è il vero nucleo iniziatore
dell’M5S. È la Casaleggio associati che fonda nel 2005 il blog di Beppe Grillo,
organizza il V-day (dove V sta per “vaffanculo”, iniziale che rimane in
maiuscolo anche in “MoVimento” e “PortaVoce”), lanci i meetup: il primo meetup,
quello di Milano, infatti non nasce da un gruppo di cittadini arrabbiati, ma da
un dipendente di Casaleggio, Maurizio Benzi. È il giugno 2005: il mese
successivo, Grillo sul suo blog proporrà ai fan di utilizzare la piattaforma
meetup per gli incontri dei suoi sostenitori.
Infine il messaggio relativo ai momenti in cui voleva buttare la spugna
lui, ma non Grillo, oppure a quelli in cui voleva mollare tutto Grillo,
ma non lui. L’avvertimento è chiarissimo: senza di me, Grillo non esiste. Voi,
M5S, non esistete. Sic et simpliciter. Considerando che il movimento
nasce fisicamente come parto della sua azienda, come non credergli?
GRILLO UN DITTATORE? LE PAROLE SONO SIMILI
Adolf Hitler similitudini con il discorso di Beppe Grillo
Pensate che il fascimo nasca da un giorno all’altro? Molto sono le critiche rivolte al Movimento 5 stelle e i suoi metodi privi di Democrazia. La peggior arte di essere dittatori è far pensare di essere liberi,molti sottovalutano questa situazione,politici compresi,ci ritroviamo in un contesto dove un comico ed una società di Marketing stanno arrivano al partito più grande in Italia .
LE PAROLE USATE SONO SIMILI
Strumento di democrazia? Nessuno. Regole da rispettare? nessuna
Ricordiamoci che le regole sono a tutela dei piccoli,i potenti preferiscono non avere un regolamento da rispettare,infatti,Beppe Grillo e Casaleggio sono le uniche persone che possono dare dettami .
Analizzando il processo psicologico degli Adepti di Grillo,risulta angosciante quanto siano vicini agli sviluppi della nascista fascista . “noi siamo la verità sono tutti ladri e corrotti”
Infatti,i grillini non accettano nè critica nè confronto,loro solo la “ragione” ed il resto non conta,giornalisti corrotti,televisioni,giornali,tutti contro il Movimento 5 stelle .
Vi siete mai chiesti se un cittadino a 5 stelle la pensa in modo diverso ? viene espulso . Beppe Grillo è stato chiaro,si fa come dico io,altrimenti “fuori dalle palle” .
Beppe Grillo dichiara “sono un dittatore democratico” fra una battuta e l’altra dichiara le sue vere intenzioni,le persone ridono,spesso non riflettono sulla sostanza delle parole .
Berlusconi è diventato un pagliaccio popolare,trasmissioni e gionali spesso lo attaccano,eppure i berlusconiani non ti minacciano di morte,nel Pd uguale,puoi prendere in giro chi vuoi,nessuno ti minaccera.
I demoni travestiti da santoni sono sempre stati i più grandi dittatori,pensate veramente che un dittatore si dichiari tale ?
Beppe Grillo non ha mai messo la bando le minacce fatte dai grillini,ricordatevi che i peggiori governi si sono creati nei momenti massimo di crisi .
Milioni di Italiani sono delusi dalla politica,attenzione a non valutare bene il “nuovo ” che avanza siate sempre critici,la superficialità rende schiavi .
Ora riflettete... L’amico Marco Patti ci segnala questo sconvolgente discorso di Adolf Hitler
Anche Hitler vinse in modo democratico e solo con 1/4 dei consensi, e Grillo parla come lui:
“Chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati… sono loro i responsabili!
Io vengo confuso… oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro!
Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento… mi hanno proposto un’alleanza. Così ragionano!
Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico… noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta.
È un movimento che non può essere fermato… non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta… noi non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo, un popolo nuovo…” (Adolf Hitler, 1932)
"Casaleggio techno-guru tra esoterismo e fantasy"
Per il sociologo l’esponente M5S è un santone con idee di 200 anni fa:
"Il suo sogno? Sostituire i politici con una società che fa capo alla Rete"
Gianroberto Casaleggio è un mistero, un'equazione irrisolvibile. È lui l'uomo che ha convertito Grillo alla tecnologia, che gli ha tolto la mazza di mano (quella con cui spaccava i pc durante i suoi spettacoli) e gli ha messo un mouse sotto i polpastrelli.
Sul suo conto la base grillina dice tutto e il contrario di tutto: viene dipinto come il guru di una setta ispirata dalla fantascienza e dall'esoterismo di Gurdjieff. Ma anche come un massone che fa lobbying con le più grandi multinazionali. Lui fa tutto per intorpidire le acque e l'ultima volta che ha preso in mano carta e penna, per dire la sua sul Corriere, ha scritto una lettera complicatissima e piena di citazioni cavalleresche e medievali. Insomma, il profeta della modernità parla come un libro stampato due secoli fa. «È chiaro: il suo punto di vista è esoterico», ci spiega Massimo Introvigne, sociologo, filosofo ed esperto di religioni.
Professore, cosa c'è dietro Casaleggio?
«A me pare che siamo di fronte a una mentalità gnostica».
Professore sia meno professore. Ci spieghi meglio...
«L'idea di un mondo dove la conoscenza è patrimonio di pochi. Un'idea che si
accompagna a un culto tecnocratico in cui la nuova conoscenza è la tecnologia. E
qui mi sembra che ci sia un riferimento molto evidente a un autore di
fantascienza come Philip Dick».
In
che senso?
«I video nei quali Casaleggio parla della sua visione del futuro del mondo (Gaia
e Prometeus, filmati diffusi sul sito della Casaleggio Associati, ndr) sono la
perfezione del mito tecnocratico, cioè l'idea che i politici debbano essere
sostituiti dai tecnici».
Non
mi dica che è montiano?
«No, non vuole sostituire i politici con Monti, ma con persone che detengono una
scienza. Un sapere superiore che oggi è incarnato nella tecnologia della rete.
Ma queste idee non sono nate con internet e neppure da Casaleggio».
Praticamente un incubo: la dittatura delle macchine. E da chi avrebbe copiato?
«Da Alexandre Saint-Yves d'Alveydre».
Che
sarebbe?
«Un esoterista, vissuto tra la fine dell'800 e i primi del '900, colui che ha
pensato più lucidamente di tutti la tecnocrazia. Il suo pensiero si fondava su
due filoni uno di tipo filosofico e uno di tipo esoterico e massonico. Nel mondo
di Saint-Yves ci sono le macchine universali, i druidi e tutte cose che non sono
lontane da Casaleggio».
Ma
Grillo e Casaleggio parlano di politica non di filosofia...
«In Saint-Yves c'è anche una grande critica nei confronti dei politici che sono
considerati tutti dei ladri disonesti che fanno del male al popolo. E c'è la
proposta di sostituirli con una forma politica molto semplificata e brutale:
solo tre ministeri uno della politica, uno della democrazia e uno della
religione che sulle rovine di tutte le vecchie religioni avrebbe dovuto
edificare un nuovo culto della scienza».
Praticamente l'uomo nuovo della politica italiana ha idee vecchie di duecento
anni. Ma questo Saint-Yves era un pazzo?
«No, non era un matto di passaggio. Un libro pubblicato poco tempo fa ha
dimostrato come i suoi discepoli si siano trovati, sia a destra che a sinistra,
nelle sfere più alte della politica francese».
E la
massoneria cosa c'entra con tutto questo?
«Chi accusa Casaleggio di essere massone probabilmente intende dire più
genericamente che si ispira all'esoterismo, di cui la massoneria è solo una
parte».
In
realtà è probabile che la massoneria non gli stia molto simpatica.
«Perché fa parte del mondo vecchio, quello che lui vorrebbe sostituire con
qualcosa di completamente nuovo: una nuova società basata su internet e la
tecnocrazia. Casaleggio appartiene a uno stile di pensiero esoterico secondo cui
un'élite di illuminati è più affidabile dei politici democraticamente eletti».
Qualcosa a che vedere con le società segrete?
«Sì, ma le società segrete hanno un problema: vogliono andare al potere ma non
ci vanno mai direttamente, perché prima o poi il popolo si accorge di chi
manovra realmente i fili. Possono governare solo per interposta persona, ma
spesso il burattino si stacca dal burattinaio. Certamente Casaleggio pensa che
le sue idee esoteriche possano trionfare nella società tramite Grillo, però la
gente conosce il comico e non lui. Quando tutti inizieranno a conoscere la sua
figura è probabile che Grillo voglia liberarsene».
APPROFONDIMENTO
Il silenzio digitale di Grillo e Casaleggio
Ma la rete di Grillo e Casaleggio è la stessa dei socialnetwork? Domanda più che lecita se, non facendosi abbagliare dai roboanti e minacciosi proclami del duo a 5 stelle, si guardi più da vicino questo strano mondo del grillismo digitale. Cosa c'è nella pancia digitale della conventicola che guida il movimento? Ad ogni uscita dei 5Stelle nessun o si è preoccupato di capire che tipo di infrastruttura ospiti quel rinascimentale flusso di partecipazione che Caleggio e Grillo sostengono di aver evocato.
Inchiesta sulla Casaleggio Associati, gli editori di Grillo
Vista l’attualità dell’argomento informazione postiamo questo articolo inviatoci da un lettore con preghiera di pubblicazione.
Dopo il fuorionda di Giovanni Favia, infuria la polemica tra i militanti del Movimento 5 Stelle. Gianroberto Casaleggio replica sul blog di Grillo