ATTENZIONE!

IN ARRIVO UNA NUOVA CRISI FINANZIARIA DOVE,

PER SALVARE LE BANCHE, SI SACCHEGGERANNO

I RISPARMI DELLA GENTE.

 

a cura di Claudio Prandini

 

 

Qualche anno fa Nigel Farage ebbe a dire riguardo a nuova fase di crisi, quindi programmata e indotta anche questa dai deviati banchieri: “E’ diventata una religione, l’idea che dobbiamo abolire i singoli Stati Nazionali. E sapete, hanno una nuova bandiera ed un nuovo inno. Hanno preso una parte della Sinfonia 5 di beethoven, è questo l’inno, e ogni due mesi nel parlamento europeo alzano la bandiera e suonano l’inno… E voglio ripetere il consiglio che ho dato questa mattina: se avete investimenti, se avete denaro nelle loro banche della zona euro… il mio consiglio è: riprendetevi i vostri soldi da queste banche e queste giurisdizioni il più rapidamente possibile, perché nella prossima fase di questo disastro, verranno da voi!”. Nigel Farage

Una nuova fase di crisi nella zona euro già da settembre”. L’AD intervista Jacques Sapir

Sembra che a settembre sferreranno un altro attacco di speculazione finanziaria, un altro attacco all’economia dei popoli: è il caso di prendere sul serio il consiglio di Farage.

 

 

INTRODUZIONE

VERSO LA PROSSIMA CATASTROFE?

Fonte web

Per sostenere le banche USA dopo la crisi del 2008, la banca centrale (la “FED”) acquista 85 miliardi di dollari al mese! Ma siamo al paradosso che quando i dati dell economia hanno iniziato a migliorare, i mercati finanziari sono andati in crisi perchè temevano che la Fed decidesse di interrompere l’immissione di tale enorme liquidità fresca mensile, che dava loro la possibilità di procurarsi lauti guadagni.

L’enorme immissione di liquidità sui mercati virtuali ha provocato zero inflazione reale, ma invece una grossa rivalutazione dei valori dei titoli finanziari, visto che i grandi capitali cosi “riforniti” di denaro fresco si sono trovati a cercare affannosamente nuovi investimenti remunerativi. Di conseguenza le grandi banche hanno aumentato i loro profitti e i loro titoli sono schizzati in alto.

Andiamo pertanto verso un regime di oligopolio sempre più spinto, con sempre meno banche sempre più “too big to fail”.

Inoltre, in assenza di controlli sui movimenti di capitale, una parte della liquidità viene trasferita all’estero, ed infatti nel 2013 si è registrata una crescita di emissioni di titoli di Stato anche nei governi più poveri del mondo. Ancora oggi pertanto siamo in presenza di una bolla speculativa, di cui tutti sono coscienti, ma su cui tutti continuano a “giocare”.

Oggi negli Usa “tutto dipende dal sostegno della Fed. Tutti sanno che se viene a mancare si creerà un buco nero. Quello dei buoni del Tesoro è la più grossa bolla della storia. E’ almeno due volte più grande di quella immobiliare e dei mutui (che causò la crisi del 2008), forse anche tre o quattro volte più grande”… Oggi la situazione è per molti versi peggiore. Da un lato gli Stati si sono già svenati per salvare e tenere in piedi questo sistema finanziario, che oggi non solo è “too big to fail” ma anche “too big to save”, troppo grande per essere salvato. Dall’altro lato, la montagna di denaro immessa da governi e banche centrali nella finanza fa sì che la massa monetaria circolante sia ancora superiore a quella del 2007.

Insomma dal 2008 ad oggi le grandi banche sono cresciute negli attivi e hanno ripreso a speculare veramente più di prima, sorrette dal fatto di essere non solo impunibili ma addirittura aiutate massicciamente in caso di difficoltà.

Le banche operano in modalità prociclica, cioè erogano credito seguendo l’andamento dell’economia. Quindi in tempi di crisi tagliano i prestiti, rafforzando il circolo vizioso della recessione. Però non per tutti i “cordoni della borsa” vengono chiusi; gran parte dei prestiti vengono erogati ai pochi noti del famigerato “saltto buono” del capitalismo, ed anche in Italia è successo così, nello specifico lo 0,5% dei clienti ha ottenuto il 56% del credito erogato, e che molto spesso viene rifinanziato pur di non essere classificato come perdita, sottraendo risorse all’economia sana. E la politica tace e acconsente.

 

 

 

 

È prossima una nuova grave crisi finanziaria

Il suo decorso sarà diverso: si salverà il sistema

finanziario saccheggiando i risparmi dei cittadini

Fonte web

Tutto lascia presagire che si stanno creando le condizioni per una nuova grande crisi. La volatilità dei mercati è ai minimi, i tassi di interesse pure, le borse volano cosi anche i corsi delle obbligazioni. L’economista di UBS, George Magnus, ha scritto che l’attuale calma dei mercati assomiglia a quella che precedette il 2007 e che poi condusse alla crisi finanziaria dell’autunno del 2008. L’economista francese Jacques Attali ha scritto il 26 maggio sul settimanale L’Express che è probabile che l’anno prossimo scoppi la peggiore crisi finanziaria di tutti tempi, che avrà conseguenze molto dure soprattutto in Europa. Come mai queste manifestazioni di pessimismo?

I motivi sono molto semplici: l’andamento dei mercati finanziari è determinato dalle politiche espansionistiche delle banche centrali e non è giustificato dall’andamento dell’economia reale né in Europa né negli Stati Uniti. Gli interventi delle banche centrali sono inutili, poiché – come diceva John Maynard Keynes, “il cavallo non beve”. Infatti nella zona euro il volume dei crediti bancari sta diminuendo e l’economia sta scivolando in deflazione. Le iniezioni di liquidità delle banche centrali servono unicamente a sostenere il sistema bancario e i mercati finanziari. Infatti la quantità di strumenti finanziari in circolazione (che un tempo venivano definiti titoli tossici) è sensibilmente aumentata ed è superiore, stando alla BRI di Basilea, a quella del 2007/2008. Lo stato di salute delle banche (soprattutto in Europa) è molto precario. Il debito pubblico di molti Paesi europei è in continuo aumento e dovrà essere ristrutturato. E infine la distribuzione dei redditi nei Paesi occidentali è sempre maggiormente ineguale. Insomma, sono trascorsi cinque anni dall’ultima crisi finanziaria e i fondamentali dell’economia sono ulteriormente peggiorati e l’attuale calma non deve essere motivo di gioia ma di preoccupazione.

E’ bene che i risparmiatori e tutti i cittadini sappiano che la prossima crisi avrà un decorso ben diverso da quella dell’autunno del 2008. Allora le banche centrali e i Governi intervennero per salvare il sistema finanziario. Oggi invece alla cassa saranno chiamati i risparmiatori. Questo percorso (poco noto) è stato approvato sia dalle autorità europee sia da quelle svizzere. Si chiama “bail-in”. In buona sostanza, si ripeterà quanto sperimentato a Cipro nell’ultima crisi, in cui il fallimento delle banche è stato pagato dai detentori dei titoli obbligazionari delle banche, dagli azionisti e attraverso una “tosatura” enorme dei depositi dei clienti, che superano i 100mila franchi o i 100mila euro. In pratica vi sarà un saccheggio dei risparmi per evitare i fallimenti bancari e una ristrutturazione dei debiti pubblici con un’ulteriore tosatura dei risparmi. Il mondo corre verso questo approdo che farà piombare l’economia europea e probabilmente anche l’economia americana in una deflazione simile a quella degli Anni Trenta dell’anno scorso. Tutto sembra indicare che questa è l’approdo cui ci stanno conducendo i Mario Draghi, i Matteo Renzi e le Angela Merkel.

C’è ancora modo di evitare questo esito? Il salvataggio sarebbe un immediato intervento per dividere le attività commerciali (crediti, retail banking) delle banche da quelle speculative. Un intervento rapido di questo genere non verrà fatto e, quindi, sarà difficile che questa corsa verso il disastro venga arrestata. Infatti nella situazione attuale basterebbe un aumento imprevisto dei tassi di interesse per mettere in mostra quanto è fragile l’attuale castello di carte finanziario. Ed è per questo che le banche centrali intervengono per evitare che si creino situazioni impreviste che potrebbero innescare reazioni a catena.

Insomma, dopo aver devastato l’economia il settore finanziario si appresta a saccheggiare i nostri risparmi. Si salvi chi può.

 

 

 

 

Sta succedendo di nuovo: 18 similitudini

tra l’ultima crisi finanziaria e oggi

Fonte web

Se i nostri leader avessero riconosciuto i segni in anticipo, pensate che avrebbero potuto evitare la crisi finanziaria del 2008? E’ una domanda molto attuale, perché così tanti segnali d’allarme che abbiamo visto prima e durante l’ultima crisi finanziaria si stanno ripresentando di nuovo. Molte delle cose che stanno succedendo in questo momento nel mercato azionario, nel mercato obbligazionario, nel mercato immobiliare e nei dati economici complessivi sono stranamente simili a quelli che abbiamo visto nel corso del 2008 e del 2009.

E’ quasi come se fossimo costretti a guardare un qualche tipo di perverso replay di eventi precedenti, solo che questa volta la nostra economia e il nostro sistema finanziario sono molto più deboli di quanto fossero l’ultima volta.

Quindi, saremo in grado di gestire un crack finanziario come quello che abbiamo sperimentato nel 2008? E se questa volta fosse anche peggio? Considerando il fatto che ci siamo già passati, penserete che i nostri leader stiano cercando febbrilmente di evitare che succeda di nuovo e i cittadini americani si stiano preparando ad affrontare la tempesta in arrivo. Sfortunatamente non sta succedendo nulla di tutto ciò.

E’ quasi come se non riuscissero a vedere il disastro che li sta fissando dritti negli occhi. Ma senza alcun dubbio, un disastro sta arrivando. Ecco 18 similitudini tra l’ultima crisi finanziaria e oggi…

  1. Secondo l’equity strategy team di Bank of America Merrill Lynch i loro grandi clienti istituzionali stanno vendendo azioni a un ritmo mai visto “dal 2008“.

  2. Nel 2008 il prezzo delle azioni era incredibilmente distante da dove i principi economici dicevano che avrebbe dovuto essere. Ora è successo di nuovo.

  3. All’inizio del 2008, il prezzo medio di un gallone di benzina è aumentato notevolmente. Sta cominciando a succedere di nuovo.E ricordate, ogni volta che il prezzo medio di un gallone di benzina negli Stati Uniti è salito sopra i 3,80 dollari nel corso degli ultimi tre anni, è sempre seguito un calo del mercato azionario.

  4. Il prezzo delle nuove case ha appena subito il crollo più consistente dal collasso di Lehman Brothers.

  5. Durante l’ultima crisi finanziaria il tasso di sofferenza dei mutui è aumentato drammaticamente. Sta cominciando ad accadere di nuovo.

  6. Prima della crisi finanziaria del 2008 c’è stato un picco nel numero di mutui a tasso variabile. Sta succedendo di nuovo.

  7. Subito prima dell’ultima crisi finanziaria le richieste di disoccupazione sono arrivate alle stelle. Bene, le richieste per i sussidi di disoccupazione stanno cominciando a salire di nuovo. Quando avremo raggiunto il livello di 400.000 saremo ufficialmente nella zona di pericolo.

  8. Le richieste permanenti di sussidi di disoccupazione sono appena schizzati al livello più alto dall’inizio del 2009.

  9. Il rendimento dei buoni del Tesoro decennali è salito al 2,60%. Abbiamo visto lievitare significativamente il rendimento dei buoni decennali anche nel corso del primo semestre del 2008.

  10. Secondo Zero Hedge, “ogni volta che la variazione annuale del CAPEX, noto anche come Non-Defense Capital Goods excluding Aircraft shipments, diventa negativa gli USA sono tradizionalmente entrati in recessione”. Indovinate un po’? Si sta di nuovo rapidamente dirigendo verso valori negativi.

  11. La retribuzione oraria media negli USA ha visto durante il primo trimestre del 2013 il più consistente calo dal 2009.

  12. Nel mese di giugno la spesa nei ristoranti è scesa al punto più basso da febbraio 2008.

  13. Poco prima dell’ultima crisi finanziaria gli utili societari sono stati molto deludenti. Ora sta succedendo di nuovo.

  14. Il margine di debito si è bloccato subito prima dello scoppio della bolla del dot.com, si è bloccato subito prima del crollo finanziario del 2008 e ora si sta bloccando di nuovo.

  15. Nel corso del 2008 il prezzo dell’oro è sceso sensibilmente. Ora sta succedendo di nuovo.

  16. La fiducia delle imprese è oggi al punto più basso dall’ultima recessione.

  17. Nel 2008 il debito pubblico degli Stati Uniti stava rapidamente crescendo a livelli insostenibili. Oggi siamo in una situazione molto, molto peggiore.

  18. Prima dell’ultima crisi finanziaria il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke assicurò agli americani che i prezzi delle case non sarebbe sceso e che non ci sarebbe stata una crisi. Sappiamo tutti cosa è successo. Ora sta di nuovo promettendo che andrà tutto bene.

Non occorre essere un genio per rendersi conto di quanto sia vulnerabile l’economa globale in questo momento. Gran parte dell’Europa sta già sperimentando una depressione economica, i livelli del debito in Asia sono ai massimi di sempre e l’economia degli Stati Uniti sta declinando costantemente da almeno un decennio.

E la verità è che la maggior parte degli americani sa che siamo in grossi guai. Oggi il 61% degli americani pensa che il Paese sia sulla strada sbagliata. Non è che così tante persone scelgono di essere pessimiste. E’ solo che un numero crescente di americani si stanno rendendo consto della fredda e dura realtà che stiamo affrontando.

Decenni di decisioni incredibilmente stupide ci hanno portati a questo punto. Abbiamo permesso che la nostra infrastruttura economica fosse sventrata, abbiamo consumato molta più ricchezza di quanta ne abbiamo prodotta, i nostri politici hanno continuato a fare cose incredibilmente stupide ma noi abbiamo continuato a votare gli stessi pagliacci ancora e ancora e nel corso degli ultimi 40 anni abbiamo fatto saltare in aria la più grande bolla di debito della storia dell’umanità.

Abbiamo vissuto così al disopra dei nostri mezzi e per così tanto tempo che la maggior parte di noi pensa che la nostra attuale situazione economica sia “normale”.

Ma no, non c’è nulla di normale in quanto stiamo vivendo. Stiamo entrando nella fase terminale di una colossale spirale di debito e quando esploderà la devastazione economica sarà assolutamente spettacolare.

Quando arriverà la prossima grande ondata di crisi economica e la disoccupazione volerà alta a due cifre, milioni di aziende chiuderanno e milioni di famiglie americane perderanno la propria casa, spero che coloro che ci stanno assicurando che non ci sarà un collasso economico tornino a scusarsi.

Ci sono decine di milioni di persone che non si stanno preparando per niente perché è stato promesso loro che andrà tutto bene. Quando il prossimo crack finanziario arriverà, la maggior parte di loro saranno accecati da esso e molti si abbandoneranno alla disperazione.

Non lasciate che succeda a voi.

 

 

 

 

Suicidi sospetti fra i banchieri:

in arrivo una nuova crisi finanziaria?

Fonte web

La serie di suicidi di banchieri iniziata alla fine di gennaio sembra trasformarsi in epidemia, particolarmente concentrata sul colosso bancario americano JP Morgan.

Un terzo banchiere di JP Morgan si è tolto la vita martedì 18 febbraio presso la sede di JP Morgan Charter House Asia, nel centro di Hong Kong. Era un trader di 33 anni e si è suicidato lanciandosi dal tetto del grattacielo che ospita la sede della banca americana.

Il 26 gennaio 2014 la polizia di Londra aveva trovato il cadavere di William Broeksmit, 58 anni, ex direttore esecutivo presso la Deutsche Bank, morto impiccato nella sua casa di Kensington.

Il 28 gennaio Gabriel Magee, banchiere di 39 anni presso JP Morgan Londra, è morto dopo essersi lanciato dal tetto della sede della banca. Magee era vice presidente nel dipartimento tecnologico della banca. La polizia ha confermato che si tratta di un suicidio.

Il 29 gennaio Mike Dueker, 50 anni e economista capo presso la società americana Russell Investments si è suicidato saltando da un ponte a Tacoma, nei pressi di Washington.

Il 3 febbraio, Ryan Crane, 37 anni e direttore esecutivo presso JP Morgan Chase a New York è stato trovato morto nella sua casa di Stamford, nel Connecticut.

Diversi commentatori britannici e nord americani affermano che questi decessi intervengono nel momento in cui alcune multinazionali subiscono importanti perdite, le quali potrebbero lasciar presagire l’imminenza di una nuova e grave crisi finanziaria.

 

 

APPROFONDIMENTO

 

Fmi lancia allarme, agire su prezzi case contro nuova crisi

E' necessario agire subito per contenere il rischio di un'altra crisi dell'immobiliare, gia' al centro della crisi finanziaria del 2008. A lanciare l'allarme - riferisce il Financial Times - e' il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), i cui dati mostrano come i prezzi delle case sono in molti paesi sopra la media storica.

 

Siamo prossimi ad una nuova crisi finanziaria globale:

le banche hanno prodotto debiti ai livelli della bolla speculativa della Lehman Brothers. Ormai la bomba è pronte per esplodere, anche se nessuno sa quando...

 

Chi sono i prossimi candidati alla crisi: Germania, Francia e UK

Da dove arriverà la prossima crisi finanziaria che frenerà l’economia mondiale? Se l’eurozona apparentemente non sembra più appartenere ai soliti sospetti della crisi, le preoccupazioni della gran parte degli investitori si rivolgono verso i paesi emergenti. Una prospettiva errata secondo il Wall Street Journal, che reputa più probabile che il nuovo crash sia provocato da cinque nazioni industrializzate: Germania, Francia, Regno Unito, Australia e Canada.

 

IN ARRIVO LA PROSSIMA FASE DI QUESTO DISASTRO CHIAMATA CRISI

MA E’ SOLO UN ALTRO ENNESIMO ATTACCO DI SPECULAZIONE FINANZIARIA da parte di quei “banchieri internazionali” che sovvenzionano le guerre, che prestano soldi a tutte le parti in gioco… !