DALLA OMOSESSUALITÀ
SI PUÒ GUARIRE!
DA POVIA AL dottor Joseph Nicolosi UNA CONFERMA:
LA VITA DELL'OMOSESSUALE PUò CAMBIARE SE C'è LA volontà.
(a cura di Claudio Prandini)
Sono il Dr. Joseph Nicolosi, presidente di NARTH
Vorrei dirvi perché mi impegno per sostenere ciò in cui credo. Viviamo in una cultura dove la tolleranza, la diversità, e il diritto ad autodefinirsi sono tenuti in alta considerazione. Attualmente, le persone che desiderano vivere la loro vita come "gay" sono liberi di farlo. È un loro diritto. Ma c’è un’altra minoranza sessuale di cui vorrei parlarvi. Si tratta di uomini e donne che - nonostante provino sentimenti omosessuali - credono che l’umanità sia stata creata per essere eterosessuale. L’omosessualità non potrà mai definire "ciò che queste persone sono veramente." I maggiori gruppi di professionisti - l’Associazione Psicologica Americana e l’Associazione Psichiatrica Americana - (le "APA) - hanno abbandonato queste persone. Oggi gli attivisti gay parlano in nome delle APA di argomenti relativi all’omosessualità. In contrasto, gli "ex-gay" - La minoranza sessuale cui ho fatto cenno - vengono semplicemente dimenticati. Poiché hanno dato ascolto soltanto agli attivisti gay, non agli ex-gay, le APA hanno promosso il mito che certe persone "nascono omosessuali." Hanno anche incoraggiato la credenza che se avete attrazioni omosessuali, allora "gay" è semplicemente "ciò che siete" - e che rivendicare un altro stile di vita o un’altra identità equivale a tradire la propria "vera natura". Le APA hanno anche abbandonato la consueta convinzione che i bambini hanno bisogno SIA di una madre SIA di un padre. Inoltre, hanno incoraggiato il mito che l’omosessualità sia esattamente come l’eterosessualità, eccetto per il sesso del partner. Tutte queste idee sono … soltanto miti. Come potrebbe essere vero? Vi invito a leggere il materiale postato su questo sito web (vedere qui). In tutti i nostri scritti ci siamo impegnati molto per essere scientificamente precisi, ed anche per essere imparziali e rispettosi nel rappresentare le idee di chi non è d’accordo con noi. Poiché in un dibattito rispettoso "la tolleranza, la diversità e l’inclusione" costituiscono le linee guida fondamentali. Per questo mi impegno per sostenere ciò in cui credo. |
INTRODUZIONE
SANREMO: SECONDA STROFA
CANZONE DI POVIA FA INFURIARE GAY
AGI) - Roma, 16 feb. - La seconda strofa di "Luca era gay" di Giuseppe Povia, canzone che l'ex vincitore di Sanremo portera' al festival, ha suscitato l'indignazione (gia' annunciata prima ancora che il testo fosse reso noto) dell'Arcigay e delle associazioni degli omosessuali. "Rappresenta una coltellata al cuore di chi combatte quotidianamente per affermare se stesso oltre ogni pregiudizio e desidera esprimersi alla luce del sole", scrive l'Arcigay che critica soprattutto il fatto che la canzone in qualche modo avalla "un radicato stigma sociale che definisce l'amore omosessuale come inferiore, sporco e peccaminoso, l'omofobia viene a far parte dell'Io, influenzando l'autostima e contribuendo alla formazione di disagio psico-sociale".
La strofa incriminata dice:
"Sono un altro uomo ma in quel momento cercavo risposte. Mi vergognavo e le
cercavo di nascosto. C'era chi mi diceva: e' naturale. Io studiavo Freud, non la
pensava uguale. Poi arrivo' la maturita' ma non sapevo che cos'era la felicita'.
Un uomo grande mi fece tremare il cuore ed e' li' che ho scoperto di essere
omosessuale. Con lui nessuna inibizione. Il corteggiamento c'era e io credevo
fosse amore. Si' con lui riuscivo ad essere me stesso. Poi sembrava una gara a
chi faceva meglio il sesso e mi sentivo un colpevole. Prima o poi lo prendono ma
se spariscono le prove poi lo assolvono. Cercavo negli uomini chi era mio padre.
Andavo con gli uomini per non tradire mia madre". A chiudere la strofa e rendere
esplicito il pensiero di Povia il ritornello: "Luca era gay e adesso sta con
lei. Luca parla con il cuore in mano. Luca dice sono un altro uomo".
Uscire dall'omosessualità indesiderata è possibile! - 1
Uscire dall'omosessualità indesiderata è possibile! - 2
«La canzone sui gay mi
farà perdere fan»
Polemica per il brano che ha portato a sanremo: «È una
storia vera»
MILANO —
«Evidentemente oggi quando si parla di gay a qualcuno è come se gli toccassi un
nervo scoperto». Giuseppe Povia sarà in gara a Sanremo 2009 col brano «Luca era
gay». All'annuncio del titolo sono piovute le critiche, in gran parte
dall'Arcigay che aveva anche ricordato delle vecchie interviste nelle quali il
cantante di «I bambini fanno oh» aveva dichiarato che «gay non si nasce, lo si
diventa in base a chi frequenti».
«Un tempo c'era evidentemente meno attenzione o più tolleranza — commenta
Povia —. Rileggetevi il testo di una delle prime canzoni dei Pooh, "Pierre", e
passaggi come "penso a te, nei tempi della scuola con noi, sottile pallido un
po' perso, tu già da noi così diverso triste... penso a te ricordo si rideva tra
noi di quel tuo sguardo di bambina di quella tua dolcezza strana triste...".
Sono convinto che se allora ci fosse stato l'onorevole Grillini sarebbe insorto
contro un brano che identificava nella fisiognomica e negli atteggiamenti la
diversità del protagonista».
E aggiunge: «Io non generalizzo. Racconto la storia vera di un ragazzo che da
gay passa a eterosessuale. Poi, senza conoscere la canzone, è esplosa la
polemica. Ringrazio. Ma mi aspetto che il pubblico la apprezzi. E colga
l'impegno nell'affrontare tematiche che in genere vengono evitate».
Una gay, su un blog, ha attaccato Povia duramente. «Se tu da gay non eri felice
non vuol dire che non lo siano gli altri. Con la tua canzone cosa vuoi
dimostrare? Che l'omosessualità è una malattia? Una perversione? Sai quanta
gente si sentirà incoraggiata a esprimere odio nei confronti dei gay? A questo
ci pensi? Se ti servono soldi facciamo una colletta... ma non giocare con la
vita delle persone».
Povia, come risponde? «Io racconto la storia di uno, non quella di tutti.
Nessuna malattia, nessuna guarigione. Non prendiamoci in giro, non sarò io o una
canzone ad istigare manie suicide, omicide o odio». Poi rivolgendosi
direttamente all'autore della lettera aggiunge: «Con questo polverone dimostrate
che predicate la democrazia e la libertà di pensiero, ma non appena si tocca
l'argomento gay vi incazzate e minacciate "attacchi durissimi". Probabilmente tu
con l'Arcigay non c'entri niente e so benissimo che l'Arcigay non è la voce
onnipotente di tutti i gay. Non ho bisogno di soldi e non lo faccio per la
pubblicità, non essere superficiale, se fai uno più uno vedrai che perderò un
sacco di fan, come mi sta già capitando, ma questo l'avevo preventivato. Io vado
fino in fondo perché credo nelle mie idee e le porto avanti».
Povia ha una sua teoria. «Credo che ci sia una intolleranza sul fatto che
il tema venga comunque rappresentato, non importa come. Basti pensare alle
polemiche che hanno accompagnato lo scorso anno "Il mio amico" di Anna Tatangelo.
Racconto una storia vera che è molto bella e portatrice di valori positivi.
Almeno secondo la mia morale, la mia verità. Non faccio prediche». E aggiunge:
«D'altra parte il destino dei cantautori è quello di essere strumentalizzati o
fraintesi. Mi hanno fatto passare per ciellino solo perché ho partecipato al
"Family day", quando in realtà sono sposato solo civilmente e non ho nemmeno
battezzato le mie figlie».
Povia non è nuovo a canzoni che scatenano polemiche. Basti pensare a
«Vorrei avere il becco», sulla fedeltà coniugale da difendere a ogni costo con
la quale vinse il Festival di Sanremo 2006. «Luca era gay» farà parte di un
album intitolato «Centravanti di mestiere», «storia di un centravanti che prova
a spostarsi a destra e non cambia nulla, a sinistra, uguale. Alla fine, in campo
come nella vita, è bello giocare sul filo del fuorigioco e al novantunesimo,
nella mischia, segnare».
Il cantante Povia: ero gay ma ora non più
Omosessualità & normalità:
Colloquio
con il dottor Joseph Nicolosi
di Roberto
Marchesini
Il
dott. Joseph Nicolosi si occupa da diversi anni di terapia riparativa
dell'omosessualità; è cofondatore e direttore dell'Associazione Nazionale per la
Ricerca e la Terapia dell'Omosessualità (NARTH), membro dell'Associazione
Psicologica Americana, autore di numerosi libri e articoli scientifici. In
italiano sono disponibili i seguenti volumi: JOSEPH NICOLOSI, Omosessualità
maschile, un nuovo approccio, Milano, Sugarco Edizioni, 2002; JOSEPH NICOLOSI,
LINDA AMES NICOLOSI, Omosessualità: una guida per i genitori, Milano, Sugarco
Edizioni, 2003. Il sito del NARTH, sul quale è disponibile materiale in
italiano, ha il seguente URL: http://www.narth.com/. Roberto Marchesini ha
intervistato Joseph Nicolosi per i nostri lettori.
Dottor Nicolosi, cos'è l'omosessualità?
L'omosessualità è un sintomo di un problema emotivo e rappresenta bisogni
emotivi insoddisfatti dall'infanzia, specialmente nella relazione con il
genitore dello stesso sesso. In altre parole: per il ragazzo che non ha avuto
una connessione emotiva con il padre, e per la ragazza che non ha avuto
attenzione emotiva da parte della madre, questo può indurli a sviluppare un
sintomo di attrazione verso il proprio sesso, o omosessualità.
L'omosessualità è "normale"? E cosa è "normale"?
Io non penso che l'omosessualità sia normale. La popolazione omosessuale è circa
il 2 %, 1.5 - 2 %. Perciò statisticamente non è "normale" nel senso che è molto
diffusa. Oltre a questo, non è nemmeno normale in termini di natural design2.
Quando parliamo di legge naturale, e della funzione del corpo umano... quando
guardiamo alla funzione del corpo umano, l'omosessualità non è normale. E' un
sintomo di qualche disordine. La normalità è ciò che adempie ad una funzione in
conformità al proprio design; questo è il concetto di legge naturale - e in
questo senso l'omosessualità non può essere normale, perché l'anatomia di due
uomini, i corpi di due uomini, o due donne, non sono compatibili.
Quali sono le cause dell'omosessualità? Ed esiste una
causa genetica?
Come ho detto, le cause dell'omosessualità risalgono all'autopercezione del
bambino o della bambina nella prima infanzia. Il ragazzo ha bisogno di un legame
con suo padre per sviluppare la sua sostanziale identità maschile, la ragazza ha
bisogno di un attaccamento emotivo o legame con sua madre per sviluppare la sua
femminilità. E' il senso di genere che determina l'orientamento sessuale; in
altre parole, quando un ragazzo si sente sicuro della sua mascolinità, è
naturalmente attratto dalle femmine. E la stessa cosa è vera anche per le
femmine: quando una giovane ragazza si sente sicura della sua identità
femminile, sarà naturalmente attratta dai ragazzi. L'omosessuale è la persona
che è carente o mancante nel senso di genere, e perciò cerca di rimediare, o
cerca un rimedio attraverso altre persone. Questa spinta diventa sessualizzata,
ecco perché essi manifestano il sintomo dell'omosessualità.
Si fa un gran parlare circa le cause genetiche [dell'omosessualità] e più o meno
vent'anni fa negli Stati Uniti si parlava in continuazione di "gene gay", o di
"cervello gay"... ma nessuno studio ha dimostrato questa cosa. Infatti gli
attivisti gay negli Stati Uniti non parlano più così tanto di basi biologiche o
genetiche, perché nessuno studio lo ha dimostrato e ha offerto un simile
riscontro. Sono molto più evidenti le cause familiari e ambientali, specialmente
quella che noi chiamiamo la "classica relazione triadica" costituita per il
ragazzo da un padre distante, distaccato e critico, da una madre iper-coinvolta,
intrusiva e talvolta dominante e da un ragazzo costituzionalmente sensibile,
introspettivo e raffinato che è esposto ad un rischio maggiore di sentirsi
carente nell'identità sessuale. Noi vediamo questo schema continuamente.
Noi riconosciamo che in molte persone c'è una predisposizione costituzionale
all'omosessualità, ma è cosa diversa da una pre-determinazione, o da una "causa"
diretta. Cioè, il ragazzo può essere costituzionalmente incline
all'omosessualità, nei termini della sua costituzione passiva o delicata, e
nella sua difficoltà nel creare un legame con il padre e nel sentirsi fiducioso
nei confronti del mondo maschile, ma è necessaria la "classica relazione
triadica" ambientale per creare un problema omosessuale a un ragazzo con questa
costituzione.
Qual è la differenza tra "gay" e "omosessuale"?
E' essenziale fare questa importante distinzione tra gay e omosessuali. Gli
attivisti gay vorrebbero che noi credessimo che tutti gli omosessuali sono gay.
Infatti, persino la gerarchia della Chiesa Cattolica crede che le persone
omosessuali siano "gay". Noi non crediamo che essi siano gay. La parola "gay"
indica una identità socio-politica. Omosessuale, invece, è semplicemente una
descrizione di un problema psicologico, di un orientamento sessuale.
Le persone che vengono nella nostra clinica, che cercano un aiuto, hanno un
problema omosessuale, ma rifiutano l'etichetta di gay. Non vogliono essere
chiamati "gay" perché non si riconoscono in quella identità socio-politica e con
lo stile di vita gay.
Il movimento gay è un movimento per i diritti umani?
Da un certo punto di vista lo è, è un movimento per i diritti umani, o per i
diritti civili, perché tutte le persone, non importa quale sia il loro
orientamento sessuale, devono godere dei loro diritti civili - comunque questo
non significa che la società debba ridefinire il matrimonio; questo è un altro
argomento e va oltre lo scopo di questa conversazione.
Noi crediamo che molti attivisti gay hanno usato la questione dei diritti civili
o delle libertà civili come un modo per opprimere persone che stanno cercando di
cambiare, persone che stanno cercando di uscire dall'omosessualità. C'è una
intera popolazione di individui che sono uscite o che stanno uscendo
dall'omosessualità, e questo fatto è una minaccia per gli attivisti gay, e gli
attivisti gay stanno tentando di sopprimere e far passare sotto silenzio questo
punto di vista, questa popolazione.
I ricercatori dicono che gli omosessuali soffrono molto.
La causa di questa sofferenza è l'omosessualità o l'omofobia sociale?
Noi crediamo che ci sia della sofferenza per le persone omosessualmente
orientate nella società, perché la cultura gay è minoritaria in questa società e
perché gli obiettivi sociali del movimento gay costituiscono una minaccia per il
corpo sociale perché i gay vogliono ridefinire il matrimonio, la natura della
genitorialità, e la norma sociale fondamentale circa il sesso e il genere,
perciò la società ha resistito alla normalizzazione dell'omosessualità e alla
visibilità dei gay. E riconosciamo che questo sia difficile per le persone che
si identificano come gay.
Comunque, ciò di cui non si parla è il disordine intrinseco nella condizione
omosessuale. Noi crediamo che l'omosessualità sia intrinsecamente disordinata4,
e contraria alla vera identità dell'individuo; e molti dei sintomi dei quali
soffrono le persone gay e lesbiche non sono causate dall'omofobia sociale ma
perché la condizione stessa è contraria alla loro vera natura.
Moltissimi studi mostrano che gli omosessuali sono più infelici, depressi,
predisposti a tentativi di suicidio, hanno relazioni povere, sono incapaci di
sostenere relazioni a lungo termine, hanno comportamenti autolesionistici e
disadattati. Ma non si può semplicemente dire che tutto ciò sia causato
dall'omofobia della società. In parte lo è; ma io credo che la maggior parte
della sofferenza sia dovuta alla natura disordinata della stessa omosessualità -
perché contrasta la nostra natura umana.
Il cambiamento è possible?
Il cambiamento è davvero possibile. Noi vediamo sempre più individui che
vogliono farsi avanti pubblicamente e dare la loro testimonianza. Cinque anni fa
sarebbe stato molto difficile trovare un ex omosessuale che volesse esporsi, ma
fortunatamente oggi uomini e donne che erano dichiaratamente gay e lesbiche, che
vivevano lo stile di vita gay, ora vogliono discutere apertamente del loro
processo di cambiamento. Molti di loro sono sposati con bambini, e gli era stato
detto che non avevano altra scelta che essere gay, e che avevano un gene
dell'omosessualità, e che dovevano imparare ad accettarlo, ma queste persone
sono state capaci di andare a fondo nelle cause della loro attrazione verso il
proprio sesso. E allora hanno scoperto che molte delle loro sofferenze erano
dovute a cause emotive. E quando questi bisogni emotivi sono stati riconosciuti
onestamente e soddisfatti in maniera sana, il loro desiderio omosessuale è
diminuito.
Cos'è la terapia riparativa?
La terapia riparativa è un particolare tipo di psicoterapia che è applicata agli
individui che vogliono superare la loro attrazione omosessuale. E' una terapia
particolare che guarda alle origini e alle cause di questa condizione, che aiuta
il cliente a comprendersi, insegnandogli a capire cosa è successo nella sua
infanzia, a capire gli eventi particolari che gli sono accaduti, specialmente
nei termini delle relazioni con sua madre e suo padre, e ad andare oltre a tutto
ciò... a sostenere il cliente nel creare quelle nuove relazioni che sono sane,
che sono benefiche, e che compensano il vuoto emotivo che si è creato nel suo
sviluppo.
La terapia riparativa studia davvero a fondo le tecniche che sono più efficaci
nel diminuire l'omosessualità di una persona e a sviluppare il suo potenziale
eterosessuale.
Quali sono le basi teoriche della terapia riparativa?
Fondamentalmente la terapia riparativa inizia, teoricamente, con la terapia
psicodinamica, ossia quella che studia le forze inconsce che governano il
comportamento delle persone.
Dal punto di vista teorico noi crediamo che i bisogni emozionali non soddisfatti
vengano espressi indirettamente sottoforma di sintomi, e nel caso
dell'omosessualità come attrazione omosessuale; ma che l'omosessualità non
riguardi davvero il sesso, quanto piuttosto il tentativo di acquistare
soddisfazione emotiva e identificazione, completamento, attraverso il
comportamento sessuale; tentativo che però non funziona, ed è questo il motivo
per cui le persone vengono da noi.
Molti degli sviluppi teorici sono basati sulla teoria psicodinamica classica:
noi usiamo molti concetti freudiani - come è noto, Freud5 pensava che
l'omosessualità fosse un disordine dello sviluppo, e che fosse una condizione
che potesse essere soggetta a trattamento. Anche se lo stesso Freud fu un
difensore dei diritti dei gay, credeva che il trattamento dovesse essere
disponibile per quelli che volevano cambiare, e noi seguiamo la stessa linea di
tradizione.
Noi usiamo anche molto della "teoria dell'attaccamento" di John Bowlby6, di
quella delle relazioni oggettuali7 e della self-psychology8, molto popolare
negli Stati Uniti. Noi lavoriamo anche con la famiglia d'origine, aiutando il
paziente a comprendere le sue relazioni con la sua famiglia, il suo ruolo nella
famiglia, e come il posto da lui occupato nella struttura familiare lo ha
condotto al fallimento nella acquisizione del proprio genere.
--------------------------
1 L'intervista è stata revisionata dal dott. Nicolosi.
2 Il termine design, difficilmente traducibile, può essere reso con scopo,
progetto, modello. Si tratta del concetto tomista di "natura": è l'essenza in
relazione alla funzione o attività della cosa.
3 Cfr. IRVING BIEBER e coll, Omosessualità, Roma, "Il Pensiero Scientifico"
Editore, 1977.
4 Cfr. "Occorre invece precisare che la particolare inclinazione della persona
omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza,
più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di
vista morale. Per questo motivo l'inclinazione stessa dev'essere considerata
come oggettivamente disordinata", Congregazione per la Dottrina della Fede,
Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone
omosessuali, § 3, 01/10/1986.
5 Sigmund Freud (1856 - 1939), fondatore della psicoanalisi.
6 John Bowlby (1907 - 1990), psicoanalista e psichiatra infantile, sviluppò la
"teoria dell'attaccamento" sul legame affettivo tra la madre e il bambino.
7 La "teoria delle relazioni oggettuali" riguarda lo studio delle relazioni tra
il soggetto e persone esterne reali, immagini e residui di relazioni con esse e
del significato di esse per il funzionamento psichico. Tra i principali
interpreti di questo approccio si ricordano Melanie Klein (1882 - 1960), William
Ronald Dodds Fairnbairn (1889 -1964) e Donald Woods Winnicott (1896 - 1971).
8 Elaborata, a partire dalla psicoanalisi freudiana, da Heinz Kohut (1913 -
1981). La self-psychology (o psicologia del sé) individua in una inadeguata
relazione bambino - adulto lo sviluppo di un sé narcisistico.
1. Diritto a fruire della terapia
Il NARTH rispetta la dignità, l'autonomia e la libertà di scelta del paziente.
Noi crediamo che i pazienti abbiano il diritto di identificarsi come omosessuali o di sviluppare il loro potenziale eterosessuale diminuendo la loro omosessualità.
Il diritto di tentare una terapia per cambiare il proprio orientamento sessuale deve essere considerato naturale ed inalienabile.
Noi facciamo appello alle altre associazioni per la salute mentale perchè cessino di affermare falsamente di disporre di "conoscenze scientifiche" che porrebbero fine alle controversie sull'omosessualità. Al contrario, le associazioni per la salute mentale devono lasciare spazio a diverse opinioni sulla famiglia, sull'essenza dell'identità umana, e sul significato e sul fine della sessualità umana.
2. Propaganda gay nelle scuole pubbliche
Quando le scuole informano sull'orientamento sessuale, i fatti devono essere presentati in maniera corretta ed equilibrata.
I gruppi come l'American Psychological Association solitamente raccomandano alle scuole di vietare tutto il materiale "ex-gay", e di impedire la discussione a proposito di coloro che hanno scelto di cambiare il loro orientamento. Il rispetto per la diversità richiede, al contrario, che vengano esposte tutte le posizioni basate su principi diversi. Viviamo in una società multiculturale dove la tolleranza per le diversità è essenziale.
La discussione sull'omosessualità non va, poi, ridotta alla semplice apologia di uno stile di vita, poiché le decisioni in materia di stile di vita sessuale dipendono da valori profondamente radicati. Le scuole devono rispettare il diritto delle famiglie di trasmettere i propri valori sociali ai loro bambini.
3. Pedofilia
I nostri pazienti omosessuali riferiscono spesso di avere avuto esperienze sessuali precoci con una persona più adulta dello stesso sesso. Esistono studi che fanno pensare che tali esperienze siano più frequenti tra gli omosessuali che tra gli eterosessuali: in proporzione al loro numero gli omosessuali presenterebbero un rischio maggiore di abuso di un minore dello stesso sesso.
È un dato, peraltro, che per varie ragioni è ancora da considerare non probante.
Gli studi non sempre sono stati in grado di determinare l'orientamento sessuale del molestatore di un bambino dello stesso sesso (era un eterosessuale che ha tenuto un comportamento omosessuale? Era un bisessuale? O un omosessuale?). Inoltre, i resoconti clinici suggeriscono che una consistente proporzione di molestie omosessuali non viene riferita agli adulti o alle autorità legali perché il bambino si vergogna, ha paura o si ritiene che il contatto omosessuale con una persona più grande sia stato "consensuale".
Per queste ed altre ragioni, per il momento è difficile, sulla base delle conoscenze tuttora disponibili, giungere ad una risposta definitiva.
4. Omofobia
Il termine "omofobico" è spesso usato impropriamente per descrivere qualsiasi persona disapprovi il comportamento omosessuale su basi morali, psicologiche o mediche. Il realtà il termine, nel suo significato tecnico, si può applicare soltanto ad una persona che abbia una fobia - o paura irrazionale - dell'omosessualità. Una disapprovazione fondata su principi morali non può, quindi, essere considerata "omofobia".
5. Matrimonio omosessuale
Alla luce delle scienze sociali la forma di famiglia ideale per favorire un sano sviluppo del bambino è il modello tradizionale di matrimonio eterosessuale.
6. Sul significato dei termini "Tolleranza" e "Diversità"
"Tolleranza" e "diversità" perdono il loro significato, se applicati soltanto nei confronti degli attivisti gay e non di coloro che sulle tematiche omosessuali mantengono posizioni più tradizionali.
La tolleranza deve valere anche a beneficio di quelle persone che assumono il punto di vista - scientificamente e moralmente fondato - che l'omosessualità sia contraria alla nostra natura umana.
7. Sulle cause dell'omosessualità
Il NARTH condivide con l'American Psychological Association la convinzione che, per molte persone, l'identità sessuale si formi in un'età precoce sulla base di "fattori biologici, psicologici e sociali".
La differenza sta nel fattore a cui si dà rilievo; e noi diamo maggiore rilievo alle influenze psicologiche (familiari, sociali e del gruppo dei pari) mentre l'American Psychological Association attribuisce maggiore importanza ad influenze biologiche, e non ha mostrato interesse (anzi, piuttosto ostilità) nei confronti della ricerca sulle influenze sociali e psicologiche.
Non esiste un "gene gay" e non esiste nessuna prova a sostegno dell'idea che l'omosessualità sia genetica o immutabile.
Esistono numerosi esempi di persone che sono riuscite a cambiare il loro comportamento, identità, stimoli o fantasie sessuali.
TESTIMONIANZA - 1
TU NON SEI TROPPO VECCHIO PER CAMBIARE!
Ho avuto a che fare con la lotta omosessuale
da quando avevo 3 anni. Circa un anno fa, ero stanco di andare avanti e ho
deciso che ne avevo abbastanza. Ora per la prima volta in tutta la mia vita,
sono veramente felice, in pace, e finalmente ho la gioia del Signore nel cuore.
Questa è una nuova esperienza per me. Ci si sente come se ci si stesse liberando
da una maledizione che dura da tutta la vita.
Mi accorsi per la prima volta di essere attratto dalle persone del mio stesso
sesso quando avevo 3 anni. A quattro fui molestato da due ragazzi più vecchi che
erano miei fratelli. Mi piacque e volli che accadesse ancora. Finalmente un po’
di attenzione dai maschi! Ero un ragazzo malato ed effeminato, e vivevo con una
perpetua ossessione per i corpi degli altri uomini, soprattutto per uomini con
grandi bicipiti. Il rapporto con mio padre fu sempre distante, come se egli si
vergognasse del suo non mascolino figlio. Mia madre mi teneva troppo con sé.
Infatti, eccetto per un periodo di 14 anni in cui io vissi fuori dallo stato,
noi vivemmo sempre insieme fino alla sua morte a 91 anni.
Né mio padre né mia madre mi dissero mai che mi amavano, e non fui mai tenuto in braccio o baciato. Ebbi anche un rapporto molto distante con mia sorella. Fui battezzato a 15 anni. Me lo ricordo molto bene perché trovai un prete giovane, carino e molto attraente. Paul, un amico, mi influenzò ad andare in chiesa, ma l’esperienza di conversione non sembrava avere nessun impatto sulla mia omosessualità adolescenziale. Paul e gli altri miei compagni di scuola si sposarono ed ebbero figli. Io non lo feci e fui sempre perseguitato dal sentimento di solitudine e vuotezza. Mai durante la mia vita trovai l’attenzione e l’amore che avevo cercato. Non c’è nulla di gaio né di allegro nello stile di vita gay. A 16 anni ebbi una relazione monogama non soddisfacente. Poi fui celibe per 11 anni e fui orgoglioso di me stesso. Tuttavia nel 1996 incontrai la mia nemesi, un uomo di 20 anni più giovane di me. Pensai di aver trovato finalmente colui che mi amava. All’inizio era così, ma la relazione durò poco, circa 3 mesi e contemporaneamente morì mia madre.
Poi fui molto malato di polmonite e il mio ex
amante si trovò nei guai con un suo amico, allora gli chiesi di prendersi
cura di me ed egli acconsentì. Egli poi insistette affinché io andassi con lui
alla comunità gay di Atlanta. Ma io non volli partire. Ero già disperatamente
depresso per la mia malattia e per la recente morte di mia madre. Quando
rifiutai di andare ad Atlanta egli mi rifiutò completamente. Provai allora a
prendere in mano la mia vita. Dio misericordiosamente mi fece la grazia. Egli
sapeva che avevo una storia di guarigione e
speranza da raccontare. Volevo trattare con questa lunga maledizione. Contattai
un prete di Atlanta e iniziai a vedere un terapeuta. Iniziai a frequentare un
gruppo di uomini che volevano uscire dallo stile di vita gay. Oggi non è così
tremendo andare avanti. Ci sono momenti difficili ma occasionali e sono
l’eccezione e non la regola. La parte più importante per il recupero della mia
omosessualità è stato che finalmente mi sono fatto dei stretti amici maschi.
Questa è una nuova esperienza per me. A 65
anni? Sono stato rifiutato dagli uomini in tutta la mia vita ed è semplicemente
grandioso sapere che molti uomini sono realmente come me. Mi possono piacere
anche senza un attrazione sessuale. Sto’ costruendo salutari rapporti con uomini
per i quali non ho fantasie, di cui non mi innamoro e per i quali non provo
libidine lussuriosa. Ora posso abbracciare forte un uomo senza eccitarmi.
Recentemente ero in un gruppo di preghiera e avevo di fronte un uomo. Mi
comportai in modo da non suscitare nessuna reazione sessuale. Posso dire di
essere orgoglioso di me stesso e di essere ancora umiliato? Io mi sento come
“uno dei ragazzi” per la prima volta. E ho ricevuto minore fiducia sulle mie
numerose fidanzate platoniche. Nella ricerca di compagni maschi, ho preso
l’iniziativa. Tuttavia avevo paura del rifiuto, andavo avanti e facevo il primo
passo e non sono stato ancora rifiutato seccamente. Trovo molti eterosessuali
uomini aperti all’amicizia cristiana. Non sono molto sportivo e non lo sarò mai,
ma
abbiamo già molto di cui parlare.
Un uomo macho sulla sessantina recentemente iniziò a venire alla mia congregazione. Legammo immediatamente. Ho anche trascorso una notte con lui e sua moglie senza problemi. Nuoto quotidianamente e siamo diventati buoni amici con vari uomini della piscina. Occasionalmente vado anche in giro in bicicletta con uomini del mio vicinato. Settimanalmente vado a farmi massaggiare e ho sempre preferito farmi massaggiare da una donna. Ora mi massaggia un uomo e da parte mia non c’è nessun problema. Egli è un meraviglioso uomo sposato, e siamo diventati buoni amici. È meraviglioso avere un posto dove posso essere completamente onesto e in cui è possibile dare e condividere situazioni. Avevo disperatamente bisogno di compagni uomini cristiani con cui condividere la mia lotta. Ho cercato un gruppo di supporto come questo per 15 anni. Non guido la notte, così un gentile giovane uomo di un’altra città mi passa a prendere per andare agli incontri di gruppo. Io sono il nonno della riunione, ma sento di poter portare una dimensione differente a quelli che cercano aiuto.
Il mio terapeuta/consigliere mi ha mostrato
che sarà un lungo, graduale cammino che mi aiuterà ad uscire dalla rabbia,
disappunto, frustrazioni e vergogna che abitano il sentiero della perversione.
La mia è stata una vita di odio di me stesso e vergogna, ma mi sento meglio ora
che quando avevo 40 anni. La mia salute emozionale e fisica non è mai stata
migliore. Ho un meraviglioso posto dove vivere con dei deliziosi vicini. Ho il
più fantastico gruppo di amici che abbia mai avuto. Più importante ancora, ho
una chiesa dove sono amato e pregato e dove partecipo attivamente. Ho rinnovato
l’amicizia con due amici. Nulla di tutto ciò era possibile mentre era presente
la macchia dell’omosessualità che mi impediva di avere delle sane amicizie
maschili. Ho sempre creduto che la mia omosessualità fosse primariamente un
problema di comportamento
con le donne. Tuttavia ora vedo che le mie difficoltà non erano dovute alle
donne. I miei rapporti con gli uomini sono stati bloccati per lungo tempo. Non
potevo avere un’amicizia genuina con un uomo, perché mi innamoravo sempre di
lui! Alla fine ho capito il perché. Ora non ho più paura di parlare con gli
uomini. Posso anche abbracciarli senza provare pensieri sessuali. Questo è il
progresso!
Ho sempre provato a vivere una buona vita, specialmente da quando sono anziano. Ma c’è sempre stata questa ombra dell’omosessualità che perseguitava ogni mio movimento. Grazie all’aiuto ricevuto dai terapeuti e dai preti/ministri ex-gay, sono emozionato di conoscere che esiste una via d’uscita, come pure molte persone che mi aiutano in questo cammino. La lobby gay influenza molto, ed essa ha convinto l’americano medio che le nostre lotte sono geneticamente indotte. Essi sbagliano ad affermare che non c’è speranza di cambiamento. Ho scoperto che tu non sei mai troppo radicato in un’abitudine o troppo vecchio per cambiare ericominciare. È un’avventura emozionante. Unisciti a me! avanti e facevo il primo passo e non sono stato ancora rifiutato seccamente. Trovo molti eterosessuali uomini aperti all’amicizia cristiana. Non sono molto sportivo e non lo sarò mai, ma abbiamo già molto di cui parlare. Un uomo macho sulla sessantina recentemente iniziò a venire alla mia congregazione. Legammo immediatamente. Ho anche trascorso una notte con lui e sua moglie senza problemi.
Nuoto quotidianamente e siamo diventati buoni amici con vari uomini della piscina. Occasionalmente vado anche in giro in bicicletta con uomini del mio vicinato. Settimanalmente vado a farmi massaggiare e ho sempre preferito farmi massaggiare da una donna. Ora mi massaggia un uomo e da parte mia non c’è nessun problema. Egli è un meraviglioso uomo sposato, e siamo diventati buoni amici. È meraviglioso avere un posto dove posso essere completamente onesto e in cui è possibile dare e condividere situazioni. Avevo disperatamente bisogno di compagni uomini cristiani con cui condividere la mia lotta. Ho cercato un gruppo di supporto come questo per 15 anni. Non guido la notte, così un gentile giovane uomo di un’altra città mi passa a prendere per andare agli incontri di gruppo. Io sono il nonno della riunione, ma sento di poter portare una dimensione differente a quelli che cercano aiuto.
Il mio terapeuta/consigliere mi ha mostrato che sarà un lungo, graduale cammino che mi aiuterà ad uscire dalla rabbia, disappunto, frustrazioni e vergogna che abitano il sentiero della perversione. La mia è stata una vita di odio di me stesso e vergogna, ma mi sento meglio ora che quando avevo 40 anni. La mia salute emozionale e fisica non è mai stata migliore. Ho un meraviglioso posto dove vivere con dei deliziosi vicini. Ho il più fantastico gruppo di amici che abbia mai avuto. Più importante ancora, ho una chiesa dove sono amato e pregato e dove partecipo attivamente. Ho rinnovato l’amicizia con due amici. Nulla di tutto ciò era possibile mentre era presente la macchia dell’omosessualità che mi impediva di avere delle sane amicizie maschili. Ho sempre creduto che la mia omosessualità fosse primariamente un problema di comportamento con le donne. Tuttavia ora vedo che le mie difficoltà non erano dovute alle donne.
I miei rapporti con gli uomini sono stati bloccati per lungo tempo. Non potevo avere un’amicizia genuina con un uomo, perché mi innamoravo sempre di lui! Alla fine ho capito il perché. Ora non ho più paura di parlare con gli uomini. Posso anche abbracciarli senza provare pensieri sessuali. Questo è il progresso! Ho sempre provato a vivere una buona vita, specialmente da quando sono anziano. Ma c’è sempre stata questa ombra dell’omosessualità che perseguitava ogni mio movimento. Grazie all’aiuto ricevuto dai terapeuti e dai preti/ministri ex-gay, sono emozionato di conoscere che esiste una via d’uscita, come pure molte persone che mi aiutano in questo cammino. La lobby gay influenza molto, ed essa ha convinto l’americano medio che le nostre lotte sono geneticamente indotte. Essi sbagliano ad affermare che non c’è speranza di cambiamento. Ho scoperto che tu non sei mai troppo radicato in un’abitudine o troppo vecchio per cambiare e ricominciare. È un’avventura emozionante. Unisciti a me!
TESTIMONIANZA - 2
Attivista Ex-Gay testimonia all’udienza DOMA* in Ohio
La Difesa del matrimonio tradizionale, dice, non è una
questione di parte, ma è qualcosa che riguarda tutti noi; significa
“seguire le linee guida del Creatore per vivere con successo"
Fonte web
L’attivista per i diritti della famiglia Greg Quinlan e sua
moglie Cheryl si sono presentati davanti alla commissione dell’Ohio incaricata
di esaminare un progetto di legge sulla Difesa del Matrimonio (DOMA). Ecco un
estratto della sua testimonianza:
"Ho abbandonato lo stile di vita omosessuale più di 11 anni fa. Mia moglie
Cheryl ha fatto lo stesso quattro anni fa. L’omosessualità é un disturbo dello
sviluppo dell’identità sessuale. Esistono ricerche scientifiche quantitative
sull’argomento e migliaia di casi documentati che dimostrano che persone con
ideazioni omosessuali possono e sono cambiate attraverso la terapia clinica e la
consulenza. Non esiste alcuna prova biologica né studio ripetibile, né test
genetico che attribuisca una qualsiasi validità alla teoria del comportamento
omosessuale come caratteristica “innata”.
Nessuno nasce Gay, nessuno! L’omosessualità è un disturbo emotivo, una patologia
che può risolversi, e che è stata efficacemente risolta, se una persona è
fortemente motivata al cambiamento.
Sia io che mia moglie siamo stati vittime di violenza quando eravamo
bambini…sappiamo, per alverlo sperimentato in prima persona, che essere "gay"
non rende felici, che è uno stile di vita che lascia avviliti e svuotati...
Essendo infermiere, ho visto decine di miei amici e conoscenti morire di AIDS e
di malattie legate all’AIDS. Dopo un pò ho smesso di contarli. La devastazione
del comportamento omosessuale, l’effetto cumulativo che quel comportamento
genera e continua a generare è incalcolabile.
Ho vissuto per più di nove anni da omosessuale. Nel tentativo di giustificare il
mio essere "gay" ho fondato nel 1989 il Comitato Dayton per la raccolta di Fondi
per la Campagna dei Diritti Umani, raccogliendo migliaia di dollari per le più
grandi organizzazioni omosessuali….
In seguito, nel 1998, ho fondato la Rete Pro-Family Network, che è un
oraganizzazione a difesa della Famiglia Cristiana… inoltre, sempre in quel
periodo ho iniziato con l’aiuto della moglie del mio pastore, un ministero
chiamato “Living Free Ministries” nella chiesa Solid Rock a Monroe, in Ohio.
Questo ministero aiuta coloro che desiderano abbandonare lo stile di vita
omosessuale ad affrontare le questioni che li hanno condotti alla confusione
della propria identità sessuale. Abbiamo aiutato molte persone a seguire le
indicazioni del Creatore per vivere una vita piena.
Quindi, che cosa ha a che fare tutto ciò con la Legge sulla Difesa del
Matrimonio in Ohio? Tutto!
Decina di migliaia di omosessuali sono cambiati e tantissimi desiderano
cambiare. L’omosessualità è un comportamento non una caratteristica genetica.
Non esiste alcuna giustificazione, basata su prove verificabili, per i matrimoni
tra persone dello stesso sesso o per norme che prevedono unioni civili o altre
simili partnership. Nessuna.
Mia moglie ed io siamo la prova vivente, insieme a migliaia di altri, che
persone che con attrazione per lo stesso sesso possono cambiare e sono cambiate,
e pertanto hanno il diritto di sposarsi. Noi abbiamo scelto di seguire per le
nostre vite le specifiche linee guida del Creatore. Ciò significa, impegnarsi
reciprocamente in quanto uomo e donna.
Ricordate lo Stato del Vermont, il cui motto era “Non Calpestarmi.” Ebbene, la
Corta Suprema del Vermont ha calpestato l’intera nazione. La decisione della
Corte Suprema del Vermont, nonostante 200 anni di storia americana, ha
improvvisamente scoperto che la costituzione dello Stato consente il matrimonio
e altri tipi di unioni tra gay. Sarei davvero curioso di sapere come mai nessuno
se ne è mai accorto per 200 anni?!
Adesso anche il Massachusetts, con un improvviso rovesciamento di poteri, ha
arrogantemente deciso di cambiare le proprie leggi riguardo il matrimonio.
Quattro “togati” del Massachusetts hanno improvvisamente scoperto che la propria
costituzione di stato consente matrimoni gay. Ora, come ha potuto il
Massachusetts, con più di 350 anni di diritto comune e 225 anni di legge
costituzionale alle spalle, aver trascurato fino ad ora il diritto degli
omosessuali al matrimonio?
…. L’Ohio deve difendere i propri cittadini difendendo il matrimonio e non
permettendo la confusione omosessuale.
L’omosessualità è un Disturbo dell’identità Sessuale. Un disordine che può
essere rimesso in ordine se l’individuo decide di riordinare la propria vita
secondo il disegno del Creatore.
Lo Stato dell’Ohio non deve dare il proprio consenso a questa confusione. La
politica dello Stato dell’Ohio dovrebbe aiutare coloro che desiderano essere
aiutati e non promuovere una scelta di stile di vita che é sempre stata ed è un
autodistruttivo vicolo cieco.
Nel 1989, nella sala da ballo del Park Hyatt Hotel a Washington, ascoltavo
(allora ero gay), gli strateghi del Fondo per la Campagna dei Diritti Umani
discutere su dove iniziare la lotta per la legalizzazione del matrimonio tra
gay. Essi scelsero prima le Hawaii, poi il Vermont.
Voi, membri dei Consigli di Istituzioni Finanziarie avete la responsabilità di
non permettere un comportamento autodistruttivo.
Grazie
APPROFONDIMENTO
DALL'OMOSESSUALITA' SI PUO' USCIRE. LO SCOPO DI QUESTO BLOG E' QUELLO DI FORNIRE INFORMAZIONI UTILI (ARTICOLI, TESTIMONIANZE DI EX OMOSESSUALI, LINKS, INTERVISTE, ESTRATTI DI TESTI, TRADUZIONI DA SITI WEB IN LINGUA INGLESE, ECC.) PER COMPRENDERE L'OMOSESSUALITA' E SOPRATTUTTO PER USCIRNE.
Joseph NicolosI E LA TERAPIA RIPARATIVA
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Abbiamo superato pulsioni omosessuali indesiderate,
sosteniamo altri nello stesso cammino