LE ORDE DELL'ANTICRISTO

ALL'ATTACCO DELLA CHIESA

ECCO CIÒ CHE SI NASCONDE DIETRO A

"Sex Crimes and the Vatican" E LA BBC

(A cura di Claudio Prandini)

 

 

 

Monsignor Fisichella ha affermato che la Chiesa è tra le vittime dei preti pedofili: "Tali persone hanno gettato discredito sulla grande maggioranza di preti onesti, che tutto fanno pur di dimostrare la correttezza della loro vocazione, creando, quindi, una situazione di scandalo, disagio e mancanza di credibilità che è un danno incolmabile" (da "Annozero" di Santoro, del 31/5/07).

 

 

INTRODUZIONE

 

Non mi stancherò mai di dirlo: noi viviamo in tempi d'emergenza, noi viviamo dentro la grande apostasia profetizzata da San Paolo (2 Tes 2,1-12), noi viviamo dentro la fine dei tempi di cui parlano la Sacre Scritture! Per fortuna però non sono il solo a pensarla così...

Sentite come ne parla il giornalista cattolico Maurizio Blondet: «Una mamma massacrata con la sua bambina di otto mesi in grembo. Un uomo che prova a far da paciere fra due litiganti, accoltellato a morte. Una prostituta rumena ammazza con l'ombrello nell'occhio una giovane italiana drogata. Una ragazza finisce con cinquanta coltellate la madre e poi la «benedice» con una Bibbia. Un vecchio che ammazza la convivente sordomuta, va a cercare la figlia della donna e ammazza anche lei, e infine si uccide.

Sono solo quelli più recenti di tutta una serie di delitti non solo efferati, ma insensati e irrazionali, che si susseguono da settimane e da mesi, insieme a violenze carnali e prepotenze feroci di branchi di ragazzini, uccisioni di ragazze perché vogliono lasciare il loro amante-persecutore, morti di spinello, brutalità adolescenziali e cieca arroganza, dura disonestà di chiunque ha il potere.
Spira sull'Italia una «atmosfera» maligna, rabbiosa e omicida, che spinge personalità deboli e disturbate al sangue. Infuriano libere quelle che san Paolo chiamò «le potenze dell'aria», la legione satanica che influisce sullo psichismo collettivo, «l'aria» mobile e morbosa in cui viviamo.
No, non cediamo al pensiero magico.

Questi omicidi atroci e immotivati sono il risultato di una pedagogia ben precisa: la permissiva, la non-repressiva, la falsa ideologia che la libera espressione della sensualità sia non solo la felicità, ma il modo di placare l'aggressività («Fate l'amore non fate la guerra»), la derisione approvata di ogni autorità («autoritarismo»), la negazione di ogni compito superiore come sensato, l'educazione a vivere la vita come obbedienza immediata ai propri impulsi primari, senza «rinunce» e senza «sacrifici» e senza doveri. Non sto esagerando.

Quando la TV, la pubblicità, la «cultura» edonista corrente suggerisce ossessivamente che la sola cosa che conti è godere, e che la sofferenza o la rinuncia non hanno dignità né valore, i più immaturi e squilibrati è ovvio uccidano la ragazza che vuole lasciarli. Quando si è cresciuti con una tale «educazione», è ovvio che gli altri esseri umani siano vissuti come strumento del proprio piacere, o come ostacoli da azzerare. Porre continuamente uomini e donne «senza inibizioni» come modelli gloriosi anziché dei malati produce il danno psichiatrico collettivo: dopotutto, galere e manicomi sono pieni di esseri «disinibiti».

La continua irritazione dei sensi prodotta dalle immagini pubblicitarie non lascia quiete anche ai maturi (bisogna re-imparare a non guardare): non solo sollecita subdolamente i centri profondi del cervello, quelli primordiali da cui partono insieme lussuria e aggressività, la bestia feroce che è in noi; essa libera una forza che viene captata. E la corruzione infinita della nostra infanzia dalla pornografia su internet, su cellulari e da discoteca (dove dodicenni seminude fanno le cubiste e poi hanno rapporti nei cessi), non repressa né bollata come vergognosa, è un male di cui cominciamo appena a vedere gli effetti, incalcolabili. Non meno dei milioni di aborti, il cui senso e scopo vero è forse di rendere possibile la comparsa nel nostro mondo di colui che ne dovrebbe essere escluso.

All'antica sapienza era ben noto che l'espansione della sensualità in età impropria, come il versare il seme «in vase innaturali» nell'omosessualità o nell'onanismo, o il versare sangue di piccoli esseri naturali, non lavati dall'acqua sacramentale, forniva materia energetica alla apparizione in questo mondo dell'essere preter-naturale che dovremmo temere. Il sesso deviato e lo sperma degli impiccati (ricercato dalle streghe, procuratrici di aborti) serve a preparare un orrido parto: quello dell'Anticristo. A questo alludeva il termine tecnico della magia, la coagulatio: gli esseri oscuri della morte e del marciume cadaverico, e il «Re delle Mosche», non può che prendere carne se non in questo modo, succhiando aborti e lussurie di adolescenti immaturi. Ora è fra noi?

Dice l'Apocalisse: «Guai alla terra e al mare/ perchè il diavolo è sceso tra voi:/ ha nel cuore un'ira fremente/ perché sa di avere poco tempo» (Apocalisse, 12, 12). La nostra «aria», lo psichismo collettivo, è inquinato di morbi psichici, sfruttati dalle potenze dell'aria. Già sotto il loro influsso i più deboli, le anime oscure e bavose, le prime ad essere possedute e invase, ammazzano senza ragione. So che sarò deriso per quel che ho detto qui: ma so anche che il primo atto di un esorcismo efficace consiste nel dare al demone specifico il suo vero nome. Oggi, «informare» contro la menzogna totale - altro segno anticristico inequivocabile - è già «nominare» l'innominabile, è la prima igiene. Tengano presente i lettori che i «fatti di cronaca» che raccontiamo sono sintomi dell'azione anticristica nell'aldiquà...» (Vedere qui).

Milioni di aborti, la corruzione della gioventù, l'edonismo, la perdita di ogni valore spirituale, l'attacco alla famiglia come nucleo centrale di una società veramente umana, hanno un unico scopo: preparare l'unico parto che non dovrebbe mai avvenire, cioè quello dell'anticristo! San Paolo fa precedere la venuta "dell'oscuro signore" con l'apostasia di massa... «Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione,..» (2Tes 2,3). L'apostata è infatti colui che abbandona e tradisce la propria fede religiosa e che la sociologia di massa chiama semplicemente secolarismo, indifferentismo religioso, materialismo pratico. Dunque l'apostasia di cui parla Paolo è in atto già da decenni con tutti i suoi risvolti, tanto che solo un cieco potrebbe non vederla!

Eppure quanti ciechi ci sono... Anche dentro la Chiesa chi parla di apostasia, di anticristo o del diavolo? Pochissimi! Un Papa saggio, circa un secolo fa, aveva imposto a tutta la Chiesa cattolica che alla fine di ogni Messa si recitasse la preghiera all'Arcangelo Michele, difensore della Chiesa e dell'umanità intera contro il maligno. Perchè fu tolta, privando così non solo la Chiesa e la società di un aiuto potente contro "l'oscuro principe" infernale, ma anche di una consapevolezza in più nei cristiani sul mistero d'iniquità che agisce nella storia (Vedere nota 4)?!  Così ora la stragrande maggioranza dei cristiani, compresi anche molti pastori, non sa quale sia la vera origine del male che li circonda ne che cosa fare per arginarlo, ritrovandosi così nella stessa situazione descritta dal profeta Geremia: «Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare» (Ger 14,18).

Tuttavia, "l'oscuro signore", per poter regnare,  ha bisogno di un suo esercito per muovere guerra alla città di Dio tra gli uomini (cioè la Chiesa). Solo abbattendo e sfigurando la Chiesa, anche al suo interno, egli può veramente regnare. La massoneria è la punta di diamante di questo esercito (1), il suo corpo d'elite. l'Apocalisse la descrive come una bestia agile come una pantera e silenziosa come un orso (Ap 13,2). Splendida definizione per una organizzazione che ha la segretezza come stile di vita e d'azione! Poi vengono tutti i suoi variopinti battaglioni: radicali, lobby gay, libertari di ogni credo politico, laicisti, illuministi di sinistra e di destra, cristiani rinati, neocon guerrafondai, terroristi di ogni fede e di ogni latitudine, i mass media dei gossip, dei reality, dell'edonismo e si potrebbe continuare ancora!

Vi ricordate il famoso discorso di Ratisbona tenuto da Papa Benedetto XVI in Germania nel settembre 2006? Bene, i primi organi di stampa a darne una versione alterata e distorta provenivano proprio dal mondo anglo-americano e protestante (ricordo il New York Times), così è avvenuto anche per la trasmissione della BBC "Sex Crimes and the Vatican"! In realta, nel caso della BBC, si vede lontano un miglio che c'è la mano della massoneria britannica unita alla tradizionale avversione protestante verso la Chiesa cattolica! Il caso "Sex Crimes and the Vatican" non rientrerebbe quindi solo nella più vasta guerra escatologica in corso contro la Chiesa, ma anche nel più terreno tentativo di evitare la possibilità, che qualcuno ha intravisto nel discorso del Papa agli ambasciatori dei paesi arabi il 25 settembre 2006 (2), di una sorta di alleanza religiosa con l'Islam moderato per contrapporsi all'ideologia secolarista e relativista che viene dall'occidente (3).

Tenere separate le due grandi religioni, esasperandone ad arte le differenze e i conflitti, può far comodo a molti in occidente, come anche a coloro che hanno un qualche interesse egemone affinché il mondo creda che i cattivi e i terroristi provengono solo dal mondo islamico! Diabolico tranello in cui anche molti cattolici sono ideologicamente caduti  e che l'esasperazione mediatica sulla pedofilia nella Chiesa cattolica, portata avanti da certi settori in occidente, dovrebbe quantomeno far riflettere su chi sia il loro reale nemico. Lo scontro di civiltà non esiste se non come costruzione ideologica e mediatica di determinati gruppi di potere facilmente rintracciabili e provenienti dallo stesso alveo culturale di "Sex Crimes and the Vatican", mentre ciò che realmente esiste è invece questa guerra multiforme (spesso sottile e impalpabile), universale ed escatologica di cui parlano le Sacre Scritture (Cfr. Ap cap. 12 - 13 e  20,9; Ef 2,2 e 6,12).

In conclusione, non posso far altro che esprimere il fatto che io «sto con i miei preti, i miei preti oggi tutti quanti umiliati e sospettati, la mia Chiesa dispensatrice di grazia che si vuol gettare nel fango in questo modo», per scopi iniqui noti ai servi "dell'oscuro signore" ma anche, per nostra fortuna, a Dio!

 

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(1) Ecco come profeticamente Papa Leone XIII, già nel 1892, parlava della massoneria: «... E non accade meravigliarsi di ciò. Una setta che dopo diciannove secoli di cristiana civiltà si sforza di abbattere la Chiesa cattolica, e di reciderne le divine sorgenti; che, negatrice assoluta del soprannaturale, ripudia ogni rivelazione, e tutti i mezzi di salute che la rivelazione ci addita; che pei disegni e le opere sue fondasi unicamente e interamente sopra una natura inferma e corrotta come è la nostra; tale setta non può essere altro che il sommo dell'orgoglio, della cupidigia spoglia, la sensualità corrompe; e quando queste tre concupiscenze giungono al grado estremo, le oppressioni, gli spogliamenti, le corruttele seduttrici, via via allargandosi, prendono dimensioni smisurate, diventano oppressione, spogliamento, fomite corruttore di tutto un popolo. Lasciate dunque che, rivolgendo a voi la Nostra parola, vi additiamo la massoneria come nemica ad un tempo di Dio, della Chiesa e della nostra patria. Riconoscetela come tale praticamente una volta; e con tutte le armi, che ragione, coscienza e fede vi pongono in mano, schermitevi da sì fiero nemico. Niuno si lasci illudere dalle sue belle apparenze, niuno allettare dalle sue promesse, sedurre dalle sue lusinghe, atterrire dalle sue minacce. Ricordatevi che essenzialmente inconciliabili tra loro sono cristianesimo e massoneria; sì che aggregarsi a questa è un far divorzio da quello. Tale incompatibilità tra le due professioni di cattolico e di massone ormai, diletti figli, non potete ignorarla: ve ne avvertirono apertamente i Nostri Predecessori, e Noi per ugual modo ve ne ripetemmo altamente l'avviso. Coloro pertanto che per somma disgrazia han dato il nome ad alcuna di queste società di perdizione, sappiano che sono strettamente tenuti a separarsene, se non vogliono restar divisi dalla comunione cristiana, e perdere l'anima loro nel tempo e nell'eternità» (Vedere tutto il testo di "INIMICA VIS" del Papa).

(2) Il Papa dopo aver accennato alle «ben note»  «circostanze»  e  rimarcato precedenti inviti al dialogo reciproco, scrive: «In un mondo segnato dal relativismo, e che troppo  spesso  esclude  la  trascendenza dall'universalità della  ragione, abbiamo  assolutamente bisogno di un dialogo autentico tra le religioni e tra le culture, un dialogo in grado di aiutarci a superare insieme tutte le tensioni in uno spirito di proficua intesa» (Vedere qui). Il pamphlet di un anonimo studioso scatenato nei confronti del Papa, ospitato nel sito dei radicali italiani e dal quale ho preso la citazione di cui sopra, esprime tutta la preoccupazione, se non il terrore, del laicismo italiano (ma non solo italiano) verso una "Pax cristiano islamica" in chiave anti illuminismo e anti relativismo tipici dell'occidente, avvalorando così la tesi della creazione ad hoc del conflitto tra occidente e mondo islamico. 

(3)  Notate il tempismo: il discorso è del 25 settembre 2006, mentre nel giro di poche settimane (ottobre 2006) la BBC manda in onda "Sex Crimes and the Vatican". Caso o complotto mediatico studiato attentamente a tavolino per dare una spallata al Papa del dialogo e della tradizione? Circa un anno dopo in Italia la stessa cosa: dopo la grande manifestazione a Roma in favore della famiglia, così come è delineata nella Costituzione italiana, ecco che grazie a Santoro scoppia anche in Italia la questione dei preti pedofili. Caso o complotto studiato?

 

 

«Guai alla terra e al mare, perchè il diavolo è sceso tra voi:

 ha nel cuore un'ira tremenda, perché sa di avere poco tempo»

(Ap 12,12)

 

 

 

 

I SEGNI DEI TEMPI

di Alberto Giannino

MILANO - La Bbc inglese, dopo aver trasmesso nel 2006 un documento su Chiesa e pedofilia - “Sex, Crimes and the Vatican” - ora l'ha messo in rete perche' - a suo dire - riguarderebbe l'operato del cardinale Joseph Ratzinger che per 20 anni avrebbe coperto i casi di molestie e violenze sessuali sui bambini all'interno del Clero cattolico americano.

Cioe' da quando il Cardinale Joseph Ratzinger divenne Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, esattamente il 25 novembre 1981 fino alla morte di Giovanni Paolo II, Egli avrebbe applicato un documento scritto il 13 marzo 1962 "Crimen Sollicitationis" che eredito' dal suo predecessore, il Cardinale romano Alfredo Ottaviani, deceduto nel 1979. Secondo Avvenire, "quel documento viene presentato dalla Bbc come un marchingegno furbesco, escogitato dal Vaticano per coprire reati di pedofilia, quando invece si trattava di un'importante istruzione atta ad 'istruire' i casi canonici e portare alla riduzione allo stato laicale i presbiteri coinvolti in nefandezze pedofile". "Insomma - ribadisce il quotidiano della Cei -, un insieme di norme rigorose, che nulla aveva a che fare con la volontà di insabbiare potenziali scandali".

Una "infame calunnia via Internet" ai danni "della Chiesa e di Ratzinger". Con queste parole, in un editoriale, il quotidiano 'Avvenire' si è dunque scagliato contro la diffusione da parte di un sito Web, con sottotitoli in italiano, del documentario in questione. Il giornale dei vescovi italiani contesta su tutta la linea il contenuto del video, "un pot-pourri di affermazioni e pseudo-testimonianze - così lo definisce - che furono apertamente sconfessate a suo tempo dalla Conferenza episcopale inglese". A cavalcare il caso ci hanno gia' provato i Radicali nel 2005 senza successo quando negli Usa volevano indagare Joseph Ratzinger come semplice cittadino. E loro parteciparono ad una Conferenza stampa. Alla conferenza stampa in Texas parteciparono, precisamente, l'avvocato David Shea, legale di Houston che ha denunciato in sede civile il cardinale Joseph Ratzinger davanti alla Corte distrettuale del sud del Texas per la presunta copertura data ai membri del clero responsabili di abusi sessuali soprattutto su minori; Maurizio Turco, Segretario di Anticlericale.net ed ex deputato, il deputato Daniele Capezzone; Marco Cappato, europarlamentare, e Rita Bernardini, attuale segretario politico dei Radicali Italiani, incoronata da Marco Pannella nell'ultimo congresso.

Che dire di fronte a queste notizie, tra l'altro pubblicate anche da Guardian e Independent, i due principali quotidiani della sinistra inglese? Dire che si tratta di spazzatura forse e' la cosa migliore. Ma sono attacchi che non vanno sottovalutati dalla Curia Romana. Non e' un caso che questi attacchi arrivino da un Paese protestante che contesta il ruolo del romano Pontefice, i dogmi della Chiesa cattolica, l'Eucarestia, e ammette il libero esame delle Scritture senza tenere conto ne' della Tradizione ne' del Magistero della Chiesa. E' un attacco politico e religioso verso un Papa che e' considerato a torto un restauratore. E tutti i mezzi per attaccarlo sono leciti e sono consentiti. Il mondo protestante teme questo Papa che e' un grande teologo, che conosce le insidie delle sette protestanti (vedi il proselitismo in Brasile), che e' in grado di motivare la fede cattolica, che e' capace di spiegare i contenuti del Cattolicesimo e che conosce la Parola di Dio. I protestanti sono fortemente scettici sul culto mariano, la Trinita', la divinita' di Cristo, il primato del Papa, l'eucarestia (per loro e' solo memoria, e non Presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo) e infine odiano la teologia di Tommaso d'Aquino e la liquidano come passatista e datata.

I loro guru sono Barth, Bultmann, Moltmann, Bonhoeffer. Pensatori che Papa Ratzinger conosce perfettamente. E quindi chi soffia su questo scandalo sono proprio i protestanti per mettere in difficolta' il Papa. Anche la Massoneria, che in Gran Bretagna e' forte e pura (non è come quella italiana che arruola mafiosi, palazzinari, generali e politici), potrebbe essere dietro questo scandalo. Non dimentichiamo, infatti, che il Cardinale Joseph Ratzinger il 26 novembre 1983, quale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, faceva pubblicare una dichiarazione sulle associazioni massoniche vietando la Comunione ai massoni. Ma leggiamo, anche solo per avere un' idea, che cosa scrivono i massoni sulla Chiesa Cattolica. Nel 1953 negli USA, la Massoneria concepì "un suo piano" per corrompere su vasta scala tutta la gioventù americana. Si legge in proposito in una nota: "Abbiamo cominciato a realizzarlo e lo perfezioneremo con i seguenti mezzi: il cinema, la pubblicazione-porno a buon prezzo, i libri comici con storie di sesso e di violenza; ultimo mezzo, ma non il più piccolo, la televisione….non osiamo andare troppo lontano con la televisione, per il momento. Ma essa ci riserva un uditorio immenso, e sarà il mezzo migliore per accostare i bambini.

Il nostro piano è di incoraggiare da prima delle rappresentazioni amorose, se non subito immorali, così graduando progressivamente la malvagità, tutta calcolata, si avrà il possesso di tutta la gioventù. Sarà tenuta occupata tutto il giorno, senza lasciare spazio per la religione. Così, i giovani, al loro risveglio e al loro coricarsi a sera, avranno la testa piena di cow boys, di omicidi, di terrori, di cartoni animati inoffensivi. Tutto questo per allontanare dal loro animo immagini religiose. Così, i bambini saranno disorientati per anni. Poi, quasi occasionalmente, si introdurranno costumi sfrontati e scene licenziose allo scopo di distruggere il senso della modestia…" (dal libro La Massoneria, società segreta iniziatica-autori vari). Riportiamo altri testi massonici: “Il nostro scopo finale è quello di Voltaire e della Rivoluzione francese: cioè l'annicchilimento completo del cattolicesimo e perfino dell'idea cristiana. (…) E' alla gioventù che bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani!…”. (Dall'Istruzione segreta, del 1819, del Nibius, capo dell'alta Vendita). “Noi abbiamo intrapresa la corruzione in grande (…), la corruzione che deve condurci al seppellimento della Chiesa. (...). Il cattolicesimo…non teme la punta del pugnale, ma può cadere sotto il peso della corruzione (...). Popolarizziamo il vizio nelle moltitudini; che lo respirino coi cinque sensi, che se ne saturino (…). Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici (...). Lasciate in disparte i vecchi e gli uomini maturi; andate, invece, dritto alla gioventù, e, se è possibile anche all'infanzia…”. (Dall'Istruzione segreta, del 1838, di "Vindice", membro dell'Alta Vendita).

“La magia sessuale costituisce la conclusione finale e la dottrina più segreta della filosofia occulta”. (Francesco Brunelli, Gran maestro della Massoneria di Memphis e Misraim e dell'Ordine Martinista). “L'eccitamento sessuale rende i bambini non più atti ad essere educati; esso conduce all'odio; e all'odio contro i genitori e contro gli adulti e, perfino, contro se stessi (…). La perdita del pudore è il primo sintomo di imbecillità”. (Sigmubd Freud, "3 svolgimenti", Vienna, 1905 - Freud era iscritto alla Massoneria ebraica del B'nai B'rith). E in un "Programma" della Massoneria, descritto in una circolare segreta, si legge: “Deve essere eliminata dall'educazione ogni traccia di Cristianità e di soprannaturale Vita di Grazia (…) preti e Religiosi devono essere esclusi dall'insegnamento. Ogni distinzione tra i sessi, nell'educazione, deve scomparire… (Cfr. Chiesa viva, n. 109, p.5). Sulla base di questi scritti massonici e sulla base di attacchi provenienti da un Paese storicamente protestante possiamo ritenere che quasi attacchi partano dalla Massoneria inglese e da settori protestanti allo scopo di delegittimare la Chiesa cattolica e il suo Pastore, Benedetto XVI.

Ma ora anche in Italia c'e' chi vorrebbe tentare di delegittimare il Papa mettendo in onda su Rai 2 il vecchio documentario della Bbc. Michele Santoro e' gia' in fibrillazione per il suo programma "Anno zero" e stanno arrivando al direttore generale della Tv di Stato, Claudio Cappon, pressioni di ogni tipo, compresa quella di autorizzare l'acquisto del documentario della Bbc per 20.000 Euro. Noi italiani desideriamo che per quella spazzatura non venga speso neanche un centesimo, signor Santoro: gia' e' troppo lo stipendio che diamo come contribuenti a lei e alla sua redazione. Al Papa vorremmo dire che i cattolici di tutto il mondo, in quest'ora buia, sono con Lui, pregano Maria, madre di Gesu', e pregano anche per i nemici della Chiesa.

 

 

 

 

 

PAPA BENEDETTO XVI

 

 

 

 

 

Il documentario della BBC

dice il falso: ecco le prove!

Molto rumore per nulla. Il Papa, la pedofilia e il documentario

"Sex Crimes and the Vatican"

 

di Massimo Introvigne

 

Solo la rabbia laicista dopo il Family Day spiega perché, subito dopo la grande manifestazione romana, all’improvviso il documentario dell’ottobre 2006 della BBC “Sex Crimes and the Vatican” abbia cominciato a circolare su Internet con sottotitoli italiani, e i vari Santoro abbiano cominciato ad agitarsi. Il documentario, infatti, è merce avariata: quando uscì fu subito fatto a pezzi dagli specialisti di diritto canonico, in quanto confonde diritto della Chiesa e diritto dello Stato. La Chiesa ha anche un suo diritto penale, che si occupa tra l’altro delle infrazioni commesse da sacerdoti e delle relative sanzioni, dalla sospensione a divinis alla scomunica. Queste pene non c’entrano con lo Stato, anche se potrà capitare che un sacerdote colpevole di un delitto che cade anche sotto le leggi civili sia giudicato due volte: dalla Chiesa, che lo ridurrà allo stato laicale, e dallo Stato, che lo metterà in prigione.

Il 30 aprile 2001 Papa Giovanni Paolo II (1920-2005) pubblica la lettera apostolica Sacramentorum sanctitatis tutela, con una serie di norme su quali processi penali canonici siano riservati alla giurisdizione della Congregazione per la dottrina della fede e quali ad altri tribunali vaticani o diocesani.

La lettera De delictis gravioribus, firmata dal cardinale Joseph Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede il 18 maggio 2001 – quella presentata dalla BBC come un documento segreto, mentre fu subito pubblicata sul bollettino ufficiale della Santa Sede e figura sul sito Internet del Vaticano – costituisce il regolamento di esecuzione delle norme fissate da Giovanni Paolo II.

Il documentario al riguardo afferma tre volte il falso:

(a) presenta come segreto un documento del tutto pubblico e palese:

(b) dal momento che il “cattivo” del documentario dev’essere l’attuale Pontefice, Benedetto XVI (per i laicisti il Papa “buono” è sempre quello morto), non spiega che la De delictis gravioribus firmata dall’allora cardinale Joseph Ratzinger come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede il 18 maggio 2001 ha l’unico scopo di dare esecuzione pratica alle norme promulgate con la lettera apostolica Sacramentorum sanctitatis tutela, del precedente 30 aprile, che è di Giovanni Paolo II;

(c) lascia intendere al telespettatore sprovveduto che quando la Chiesa afferma che i processi relativi a certi delicta graviora (“crimini più gravi”), tra cui alcuni di natura sessuale, sono riservati alla giurisdizione della Congregazione per la Dottrina della Fede, intende con questo dare istruzione ai vescovi di sottrarli alla giurisdizione dello Stato e tenerli nascosti. Al contrario, è del tutto evidente che questi documenti si occupano del problema, una volta instaurato un giudizio ecclesiastico, a norma del diritto canonico, a chi spetti la competenza fra Congregazione per la Dottrina della Fede, che in questi casi agisce “in qualità di tribunale apostolico” (così la Sacramentorum sanctitatis tutela), e altri tribunali ecclesiastici.

Questi documenti, invece, non si occupano affatto – né potrebbero, vista la loro natura, farlo – delle denunzie e dei provvedimenti dei tribunali civili degli Stati.

A chiunque conosca, anche minimamente, il funzionamento della Chiesa cattolica è evidente che quando i due documenti scrivono che “questi delitti sono riservati alla competenza esclusiva della Congregazione per la Dottrina della Fede” la parola “esclusiva” significa “che esclude la competenza di altri tribunali ecclesiastici” e non – come vuole far credere il documentario – “che esclude la competenza dei tribunali degli Stati, a cui terremo nascoste queste vicende anche qualora si tratti di delitti previsti e puniti delle leggi dello Stato”. Non è in questione questo o quell’episodio concreto di conflitti fra Chiesa e Stati. Le due lettere dichiarano fin dall’inizio la loro portata e il loro ambito, che è quello di regolare questioni di competenza all’interno dell’ordinamento giuridico canonico. L’ordinamento giuridico degli Stati, semplicemente, non c’entra.

Nella nota 3 della lettera della Congregazione per la dottrina della fede – ma per la verità anche nel testo della precedente lettera di Giovanni Paolo II – si cita l’istruzione Crimen sollicitationis emanata dalla Congregazione per la dottrina della fede, che allora si chiamava Sant’Uffizio, il 16 marzo 1962, durante il pontificato del Beato Giovanni XXIII (1881-1963) ben prima che alla Congregazione arrivasse lo stesso Ratzinger (che quindi, com’è ovvio, con l’istruzione non c’entra nulla: all’epoca faceva il professore di teologia in Germania).

Questa istruzione dimenticata, “scoperta” nel 2001 solo in grazia dei nuovi documenti, non nasce per occuparsi della pedofilia ma del vecchio problema dei sacerdoti che abusano del sacramento della confessione per intessere relazioni sessuali con le loro penitenti. È vero che dopo essersi occupata per i primi settanta paragrafi del caso di penitenti donne che hanno una relazione sessuale con il confessore in quattro paragrafi, dal 70 al 74, la Crimen sollicitationis, afferma l’applicabilità della stessa normativa al crimen pessimus, cioè alla relazione sessuale di un sacerdote “con una persona dello stesso sesso”, e nel paragrafo 73 – per analogia con il crimen pessimus – anche ai casi (“quod Deus avertat”, “che Dio ce ne scampi”) in cui un sacerdote dovesse avere relazioni con minori prepuberi (cum impuberibus). Il paragrafo 73 del documento è l’unico mostrato nel documentario, il quale lascia intendere che gli abusi su minori siano il tema principale del documento, mentre il problema non era all’ordine del giorno nel 1962 e l’istruzione gli dedica esattamente mezza riga.

Clamorosa è poi la menzogna del documentario quando afferma che la Crimen sollicitationis aveva lo scopo di coprire gli abusi avvolgendoli in una coltre di segretezza tale per cui “la pena per chi rompe il segreto è la scomunica immediata”. È precisamente il contrario: il paragrafo 16 impone alla vittima degli abusi di “denunciarli entro un mese” sulla base di una normativa che risale del resto al lontano anno 1741. Il paragrafo 17 estende l’obbligo di denuncia a qualunque fedele cattolico che abbia “notizia certa” degli abusi. Il paragrafo 18 precisa che chi non ottempera all’obbligo di denuncia dei paragrafi 16 e 17 “incorre nella scomunica”.

Dunque non è scomunicato chi denuncia gli abusi ma, al contrario, chi non li denuncia.

L’istruzione dispone pure che i relativi processi si svolgano a porte chiuse, a tutela della riservatezza delle vittime, dei testimoni e anche degli imputati, tanto più se eventualmente innocenti. Non si tratta evidentemente dell’unico caso di processi a porte chiuse, né nell’ordinamento ecclesiastico né in quelli statuali. Quanto al carattere “segreto” del documento, menzionato nel testo, si tratta di un “segreto” giustificato dalla delicatezza della materia ma molto relativo, dal momento che fu trasmesso ai vescovi di tutto il mondo.

Comunque sia, oggi il documento non è più segreto, dal momento che – stimolati dalla lettura dei documenti del 2001 – avvocati in cause contro sacerdoti accusati di pedofilia negli Stati Uniti ne chiesero alle diocesi il deposito negli atti di processi che sono diventati pubblici. Quegli avvocati speravano di trovare nella Crimen sollicitationis materiale per ampliare le loro già milionarie richieste di risarcimento dei danni: ma non trovarono nulla. Infatti, anche l’istruzione Crimen sollicitationis non riguarda in alcun modo la questione se eventuali attività illecite messe in atto da sacerdoti tramite l’abuso del sacramento della confessione debbano essere segnalate da chi ne venga a conoscenza alle autorità civili. Riguarda solo le questioni di procedura per il perseguimento di questi delitti all’interno dell’ordinamento canonico, e al fine di irrogare sanzioni canoniche ai sacerdoti colpevoli.

Un altro inganno del documentario consiste nel sostenere, a proposito della lettera De delictis gravioribus del 2001 sottoscritta dal cardinale Ratzinger, che si tratti del “seguito” della Crimen sollicitationis, che “ribadiva con enfasi la segretezza, pena la scomunica”. In realtà nella lettera del 2001 non si trova neppure una volta la parola “scomunica”.


Si ribadisce, certo, che le procedure per i delicata graviora sono “sottoposte al segreto pontificio”, cioè devono svolgersi a porte chiuse e in modo riservato. Ma in questo non vi è nulla di nuovo, né il segreto si applica solo ai casi di abusi sessuali. Se c’è qualche cosa di nuovo nella De delictis gravioribus rispetto alla disciplina precedente in tema di abusi sessuali, è il fatto che la lettera crea una disciplina più severa per il caso di abuso di minori, rendendolo perseguibile oltre i normali termini di prescrizione, fino a quando chi dichiara di avere subito abusi quando era minorenne abbia compiuto i ventotto anni. Questo significa – per fare un esempio molto concreto – che se un bambino di quattro anni è vittima di abusi nel 2007, la prescrizione non scatterà fino al 2031, il che mostra bene la volontà della Chiesa di perseguire questi delitti anche molti anni dopo che si sono verificati e ben al di là dei termini di prescrizione consueti.

Con questa nuova disciplina la durezza della Chiesa verso i sacerdoti accusati di pedofilia è molto cresciuta con Benedetto XVI, come dimostrano casi dove, nel dubbio, Roma ha preferito prendere provvedimenti cautelativi anche dove non c’erano prove di presunti abusi che si asserivano avvenuti molti anni fa, e la stessa nomina del cardinale americano William Joseph Levada, noto per la sua severità nei confronti dei preti pedofili, a prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.

Tutte queste norme riguardano, ancora una volta, il diritto canonico, cioè le sospensioni e le scomuniche per i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali. Non c’entrano nulla con il diritto civile, o con il principio generale secondo cui – fatto salvo il solo segreto della confessione – chi nella Chiesa venga a conoscenza di un reato giustamente punito dalle leggi dello Stato ha il dovere di denunciarlo alle autorità competenti. Certo, in passato questo non è sempre avvenuto. Il legittimo desiderio di proteggere sacerdoti innocenti ingiustamente calunniati (ce ne sono stati, e ce ne sono, molti) qualche volta è stato confuso con un “buonismo” che ha ostacolato indagini legittime degli Stati. Benedetto XVI ha più volte stigmatizzato ogni forma di buonismo sul tema (si veda per esempio il discorso ai vescovi dell’Irlanda in visita ad Limina Apostolorum, del 28 ottobre 2006): e in realtà il trasferimento della competenza dalle diocesi, dove i giudici spesso possono avere rapporti di amicizia con gli accusati, a Roma mirava fin dall’inizio a garantire maggiore rigore e severità. In ogni caso, le misure prese nell’ambito del diritto canonico per perseguire i crimini di natura sessuale commessi dal clero, e la denuncia dei responsabili alle autorità dello Stato, costituiscono due vicende del tutto diverse. La confusione, intrattenuta ad arte per gettare fango sul Papa, è solo frutto del pregiudizio e dell’ignoranza.

 

 

 

 

PAPA BENEDETTO XVI

 

 

 

 

 

Preti pedofili?

La Chiesa sia credibile

 

Una macchia che coinvolge il 3% del clero: la stessa percentuale dei ministri di culto di altre confessioni che finiscono in tribunale ma sono ignorati dai giornali

 

FILIPPO DI GIACOMO

E’ la Chiesa Cattolica la "grande prostituta" del mondo»? Il pregiudizio urlato dal leader degli unionisti calvinisti dell'Ulster davanti a Giovanni Paolo II, nell'emiciclo di Strasburgo l'11 ottobre 1988, fa parte dei vari linciaggi subiti attraverso i secoli dalla gerarchia e dal clero cattolici. Un pregiudizio antico quanto il cristianesimo, particolarmente coltivato e diversamente declinato in ambiente anglosassone da quando la riforma protestante prima e l'illuminismo poi gli hanno anche attribuito un valore confessionale e nazionalistico con un mix gradito alla politica.
Un pregiudizio tira l'altro e, man mano che la marea immonda dei preti cattolici accusati di pedofilia montava, sui media anglosassoni negli ultimi due decenni si è letto spesso: «è la Chiesa il vero pedofilo». Una macchia, attribuita alla persistenza della legge sul celibato per i sacerdoti cattolici di rito latino, ed estesa, proprio per questo, a decine di migliaia di chierici. In realtà, fonti non confessionali stabiliscono allo 0,3 per cento del clero la percentuale di infamia che si riferisce alla Chiesa Cattolica. Una percentuale del tutto simile a quella che colpisce i ministri di culto di altre confessioni religiose i quali forse perché non cattolici e perché operanti in terre anglosassoni, finiscono in tribunale ma vengono ignorati dai giornali.

 

 

L’infamia di una parte

 

 

Una percentuale notevolmente inferiore alle condanne per pedofilia inflitte agli educatori e agli insegnanti delle scuole pubbliche statunitensi e irlandesi, i due Paesi dove la pruderie di Sex crimes and the Vatican - il video che ha tanto eccitato Santoro e i suoi - ha pescato, casualmente, nel torbido. È stato il Wall Street Journal, in un editoriale di qualche anno fa, a elencare, per stigmatizzare e rigettare, la spendibilità politica a stelle e strisce della «grande prostituta». Sull'Unità del 29 maggio una intervistatrice chiedeva a uno scrittore anticattolico irlandese: «Di cattolicissimi restiamo solo noi italiani: ci faccia sognare, ci dica, come è avvenuto nel suo paese il crollo del cattolicesimo?». Il giornale per il quale scrive la giornalista con i sogni, in teoria, si rivolge a un elettorato che in un recente sondaggio si è dichiarato «credente» al 70% e «praticante» per quasi il 30%.
Se qualcuno spera di tradurre politicamente l'infamia di una parte del corpo clericale della Chiesa, moderando così la spinta verso il centro intravista nelle ultime (e nelle future) tornate elettorali, vuol dire che, almeno politicamente, non abbiamo più argomenti.

 

Il «mistero dell’iniquità»

 

 

E che, nello specifico del problema pedofilia, ancora non vogliamo dire realisticamente nulla; visto che, secondo i dati dell'Onu, è un problema che colpisce circa 150 milioni tra bambini e bambine. Le vere inchieste, quelle per cui vale la pena mettere in campo la libertà di stampa, dovrebbero riguardare fenomeni come il turismo sessuale, la pedopornografia, lo sfruttamento sessuale di minori...

Proprio per questo motivo, è particolarmente importante che la Chiesa ci dica con tutta sincerità come mai è successo che, anche al suo interno, quel «mistero di iniquità» che Giovanni Paolo II
(4) - in un viaggio in Polonia nel 2002 -  aveva riconosciuto nel mondo ha così pervicacemente colpito. Dovrà dirci ancora, con parole credibili, come farà a ricostruire quella fiducia tradita che tanti papà e mamme avevano riposto nella loro Chiesa. Perché, al di là di ogni fatto confessionale, l'immonda macchia della pedofilia ha gettato sulla testimonianza della Chiesa quel «tradimento» definito e stigmatizzato con dolore da Giovanni Paolo II, il Giovedì Santo del 2002, il giorno del sacerdozio ma anche il giorno di Giuda, in una memorabile omelia. Un tradimento, del tutto simile a quello di Giuda, dell'umano che è in tutti noi.

 

 

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(4) «[...] Il ventesimo secolo, nonostante indiscutibili successi in molti campi, è stato segnato in modo particolare dal "mistero dell´iniquità". Con questa eredità di bene ma anche di male, siamo entrati nel nuovo millennio. Davanti all´umanità si aprono nuove prospettive di sviluppo e, nel contempo, pericoli finora inediti. Sovente l´uomo vive come se Dio non esistesse, e perfino mette se stesso al posto di Dio. Si arroga il diritto del Creatore di interferire nel mistero della vita umana. Vuole decidere, mediante manipolazioni genetiche, la vita dell'uomo e determinare il limite della morte. Respingendo le leggi divine e i principi morali, attenta apertamente alla famiglia. In vari modi tenta di far tacere la voce di Dio nel cuore degli uomini; vuol fare di Dio il "grande assente" nella cultura e nella coscienza dei popoli. Il "mistero dell´iniquità" continua a segnare la realtà del mondo. Sperimentando questo mistero, l´uomo vive la paura del futuro, del vuoto, della sofferenza, dell'annientamento. [...] È giunta l´ora di far giungere il messaggio di Cristo a tutti: specialmente a coloro la cui umanità e dignità sembrano perdersi nel mysterium iniquitatis. [...] Quando una rumorosa propaganda di liberalismo, di libertà senza verità e responsabilità, si intensifica anche nel nostro Paese, i pastori della Chiesa non possono non annunciare l´unica e infallibile filosofia della libertà che è la verità della croce di Cristo. Tale filosofia di libertà è strutturalmente legata alla storia della nostra nazione» (Vedere qui).

 


 

 

 

APPENDICE

 

 

Cresce nei media l’ostilità

 al Cristianesimo
 

«Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò

a far  guerra contro il resto della sua discendenza,

contro quelli  che osservano i comandamenti di

Dio e  sono in possesso della testimonianza

di Gesù» (Ap 12,17)
 

 

Di Padre John Flynn

ROMA, mercoledì, 30 maggio 2007 (ZENIT.org).- Il mix tra notizie su abusi sessuali e notizie di presunti abusi da parte della Chiesa produce una formula mediatica esplosiva, come si è potuto constatare in Italia. La rete televisiva pubblica RAI ha innescato un dibattito dopo aver annunciato di voler comprare i diritti di trasmissione dell'inchiesta-reportage di un anno fa della BBC, “Sex Crimes and the Vatican”.

Martedì 22 maggio, la RAI ha annunciato di aver acquistato il documentario, ma a causa delle forti proteste in cui sono emersi dubbi sulla credibilità del programma, il Direttore generale Claudio Cappon ha affermato che il talk show “AnnoZero”, che ospiterà la trasmissione, dovrà assicurare un tempo adeguato anche ai rappresentanti della Chiesa per poter controbattere.

Oltre a presentare una storia di pedofilia, il programma della BBC sostiene accuse in merito ad un presunto ordine del Vaticano di mettere a tacere la questione. Il documentario accusa inoltre Benedetto XVI di complicità per aver coperto abusi sessuali in passato quando era Cardinale.

La natura tendenziosa del programma della BBC è stata evidenziata in una dichiarazione dello scorso anno dell’Arcivescovo inglese Vincent Nichols, il quale presiede il Catholic Office for the Protection of Children and Vulnerable Adults.

In un comunicato stampa del 2 ottobre, ovvero il giorno successivo alla messa in onda del programma della BBC in Inghilterra, l’Arcivescovo ha riconosciuto il fatto allarmante degli abusi contro i minori. Egli ha tuttavia precisato che la parte del programma che attacca il Vaticano e il Papa “è falsa e totalmente fuorviante”.

La falsità, secondo il presule, riguarda in particolare due documenti del Vaticano citati dal programma della BBC. Si tratta del documento “Crimen Sollicitationis” del 1962, che – spiega l’Arcivescovo Nichols – non riguarda direttamente la pedofilia, ma il cattivo uso del confessionale. Il secondo documento, “Ad Exequendam”, del 2001, non ostacola le indagini sugli abusi contro i minori, ma, al contrario, è “la misura della serietà con cui il Vaticano considera queste offese”.

 

 

La tendenziosità della BBC

 

 

Questa peraltro non è la prima volta in cui i programmi della BBC si sono scagliati contro la Chiesa cattolica. In passato vi è stato, per esempio il cartone animato “Popetown”, che poneva in ridicolo il Papa Giovanni Paolo II e la Chiesa. Dopo forti critiche la BBC aveva alla fine deciso di non mandarlo più in onda.

Il cartone animato è poi riemerso in Germania lo scorso anno, dove la MTV ha acquistato i diritti per poterlo trasmettere giusto prima del Venerdì Santo, secondo quanto riferito da Deutsche Welle il 12 aprile 2006. Tuttavia, nonostante le proteste, la MTV ha mandato in onda l’intero cartone animato, composto di 10 puntate, dopo una prima prova di trasmissione, come riferito dalla Reuters il 9 maggio 2006.

L’atteggiamento della BBC nei confronti della religione è stato preso in esame dal quotidiano Daily Mail, in un articolo pubblicato il 23 ottobre. In seguito ad un incontro di vertice definito “imparziale”, il giornale ha riferito che alcuni “esponenti anziani” avrebbero ammesso che l’emittente aveva assunto una faziosità anticristiana.

Inoltre, secondo il Daily Mail, durante l’incontro, i responsabili della BBC hanno ammesso che avrebbero volentieri mandato in onda immagini di chi getta via la Bibbia, ma che non avrebbero fatto lo stesso qualora si fosse trattato del Corano.

 

 

Attacchi contro Maria

 

 

La BBC non è la sola a manifestare ostilità nei confronti della religione e della Chiesa cattolica. Un altro programma riciclato, questa volta un cartone animato americano, “South Park”, è stato oggetto di critiche in Nuova Zelanda. Un comunicato stampa del 23 maggio, dell’organizzazione neozelandese Family life International, ha reso nota la denuncia da parte dei vescovi cattolici relativa ad un episodio del cartone animato, mandato in onda lo scorso anno, in cui viene insultata la Vergine Maria.

I vescovi hanno poi fornito gli elementi di prova in un ricorso contro la decisione presa lo scorso anno dall’Autorità sulle comunicazioni, in cui quest'ultima si era rifiutata di dare corso alla denuncia sugli insulti a Maria e sulle altre lamentele relative ad altri episodi.

L’avvocato difensore dei vescovi, Richard Laurenson, ha riferito al Tribunale di Wellington il 23 maggio che il programma violava il dovere dell’emittente di assicurare il buon gusto, la decenza e l’imparzialità. La sentenza deve essere ancora emessa.

Un altro caso recente arriva dal Canada, dove un programma pilota della Canadian Broadcasting Corporation (CBC), che ritrae chierichetti come tossicodipendenti e l’ostia della comunione come cibo per la merenda, ha sollevato proteste, come riportato dal quotidiano Ottawa Citizen del 16 maggio.

Il programma dal titolo “The Altar Boy Gang”, è stato denunciato dalla Catholic Civil Rights League: “Con questo programma la CBC è entrata nel campo della blasfemia contro i rituali sacri”. L'organizzazione ha anche accusato la CBC di adottare due pesi e due misure, in quanto le ingiurie contro la Chiesa cattolica sono state pubblicate dopo che questa aveva assunto, lo scorso anno, un consulente musulmano per assicurare il rispetto dell’Islam nel programma “Little Mosque on the Prairie”.

Qualche mese fa era stata la volta della riedizione di una produzione italiana contraria alla Chiesa, questa volta negli Stati Uniti. Si tratta della commedia scritta dall’italiano Dario Fo, dal titolo “Il Papa e la strega” che l’Università del Minnesota ha deciso di rappresentare.

Secondo un articolo del 22 aprile di Catholic Spirit, il quotidiano dell’Arcidiocesi di St. Paul e Minneapolis, i vescovi del Minnesota e alcune organizzazioni cattoliche si sono opposti alla rappresentazione teatrale.

L’articolo spiega che la commedia, tra le altre cose, rappresenta un “anonimo e invasato Pontefice”. Essa rappresenta inoltre il Vaticano come complice nel commercio di stupefacenti e termina con l’assassino del Papa.

Un editoriale pubblicato sulla stessa edizione di Catholic Spirit, sostiene che consentire la messa in scena di simili lavori “inquina l’atmosfera del reciproco rispetto e promuove il tipo di pregiudizi e di intolleranze che la stessa Università dice di voler contrastare”.

 

 

Infestazioni anticristiane

 

 

Il crescente numero di programmi ostili al Cristianesimo è stato oggetto dei commenti del vescovo Arthur Roche of Leeds, in Inghilterra, nella sua lettera pastorale per il Nuovo Anno. Nella sua lettera del 31 dicembre, il vescovo Roche deplora la diffusione dell’abuso del nome di Gesù nei programmi televisivi.

“È come se la mia televisione si fosse infestata con sentimenti anticristiani e profondamente irrispettosi e licenziosi”, ha dichiarato, parlando della sua recente esperienza personale davanti al televisore.

“Vi è una rilassatezza e una trascuratezza oggi, tale da permettere, senza alcuna resistenza, di mettere in ridicolo Gesù, la sua Chiesa e i suoi discepoli”, ha osservato il vescovo Roche. Il presule ha poi proseguito invitando i credenti a non lasciarsi contagiare da questa tendenza e a rispettare il nome di Gesù nelle conversazioni di tutti i giorni.

L’ostilità contro la religione è stato uno degli argomenti trattati dal cardinale Cormac Murphy-O'Connor nel suo intervento durante una lezione del 28 marzo, presso la Westminster Cathedral Hall di Londra.

L’Arcivescovo di Westminster ha dichiarato di temere che la società contemporanea sia segnata in modo crescente dal “cinismo o dal dogmatismo laicista” nei confronti dei cristiani. Egli ha affermato: “Così, quando i cristiani vivono secondo la loro fede, vengono definiti dogmatisti intolleranti. Quando peccano, vengono invece considerati ipocriti. Quando prendono le difese dei poveri, sono progressisti superficiali. Mentre quando cercano di difendere la famiglia, sono reazionari di destra.”

 

Intolleranza laicistica

 

 

La lezione si è svolta nel contesto di un aspro dibattito sulla legislazione che ha imposto alle agenzie cattoliche per l’adozione, l’obbligo di svolgere il loro servizio anche per le coppie omosessuali. Il cardinale Murphy-O’Connor ha sostenuto che non è un caso che la crescente tendenza antireligiosa nello Stato sia avvenuta in un’epoca di “nuova intolleranza laicistica nei confronti della religione” che caratterizza sempre di più le nostre società.

La questione di come i media trattano la religione è stata affrontata dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, in un documento del 2000 dal titolo “Etica nelle comunicazioni sociali”. Il Consiglio ha riconosciuto i numerosi contributi positivi per la vita quotidiana apportati dai media e anche come la gente tragga beneficio dalla trasmissione di notizie e idee di natura religiosa.

Ciò nonostante, il documento sull’etica osserva anche come talvolta la religione debba ingiustamente subire i soprusi dei media, dovuti ad incomprensioni o persino al disprezzo. Spesso le mode religiose vengono lodate, mentre i gruppi religiosi tradizionali vengono trattati con ostilità, spiega il Consiglio al n. 18 del documento.

Il Dicastero vaticano fa appello, inoltre, ad una più estesa applicazione dei principi etici nel mondo della comunicazione. “La comunicazione deve essere sempre veritiera, perché la verità è essenziale alla libertà individuale e alla comunione autentica fra le persone”, esorta il documento (n. 20). Uno spirito di verità che troppo spesso manca in molti servizi giornalistici sulla religione.

 

 

 

 

APPROFONDIMENTO

 

 

SPECIALE: "Sex Crimes and the Vatican"

 

 

LA BAVA VELENOSA DI SANTORO

 

 

RASSEGNA STAMPA SULLA MASSONERIA

 

 

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
E DICHIARAZIONE SULLA MASSONERIA