LA PESTE DEL SECOLO

IN OCCIDENTE:

LA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA TRADIZIONALE

(a cura di Claudio Prandini)

 

 

 

1848 – Karl Marx, scrive “Il Manifesto del Partito Comunista”. Marx è un membro di un’organizzazione di facciata degli Illuminati chiamata la Lega dei Giusti. Egli non solo sostiene i cambiamenti economici e politici, sostiene anche cambiamenti morali e spirituali. Egli ritiene che la famiglia dovrebbe essere abolita e che tutti i bambini dovrebbero essere cresciuti da una autorità centrale. Egli esprime il suo atteggiamento verso Dio, dicendo: “Dobbiamo comabattere contro tutte le idee dominanti della religione, dello Stato, del paese, del patriottismo L’idea di Dio è la nota fondamentale di una civiltà perversa, deve essere distrutta…”

 

 

 

INTRODUZIONE

 

MEDIASET, RAI, stampa e cinema UNITi:

FAGOCITARE L'IMMAGINE DELLA "DONNA OGGETTO"

 

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Lettera aperta a Mediaset per l'immagine della donna

nella trasmissione "Prendere o Lasciare" (2009)

Fonte web

"Vi scriviamo questa mail dopo settimane di discussioni, per dichiararci offesi, come donne e come uomini, dell'uso spregiudicato della sessualità degli ammiccamenti, delle allusioni e del corpo femminile in generale negli spot del vostro programma e durante lo stesso: vengono utilizzati immagini e linguaggio a nostro parere assolutamente fuori luogo e durante il programma e negli spot (in onda anche in orari pomeridiani, quando ci sono anche minori da soli davanti allo schermo, contribuendo a plasmare un'idea della donna certamente negativa).

Inoltre le scene "porno-soft" che vedono protagonista la valletta (o meglio il suo corpo) sono persino decontestualizzate per il tipo di programma.

i diciamo offesi e disgustati dalle riprese che vengono utilizzate e dall'immagine svilente che trasmettete delle donne; ci teniamo a sottolineare, comunque, che il problema non è assolutamente il corpo femminile mostrato di per sé quanto il significato sotteso all'uso di quest'ultimo, il linguaggio e i riferimenti ad un certo immaginario erotico lesivo della dignità femminile, che ancora una volta raffigura le donne come mero oggetto sessuale a disposizione del pubblico maschile.

Riteniamo inoltre che tutto questo sia contrario all'Autodisciplina degli spot pubblicitari, e all'etica che dovrebbe vedere l'eguaglianza tra uomini e donne anche nei programmi televisivi, così come sottoscritto dall'Italia il 22 dicembre 2000, al momento della ratifica del CEDAW, che impegna gli Stati che la sottoscrivono ad attivarsi per modificare gli schemi di comportamento e i modelli culturali in materia di differenza fra i sessi, e si propone di diffondere principi di uguaglianza e non discriminazione nella vita sia pubblica che privata.

A conclusione di questo, ci impegniamo a prendere contatti con le aziende che utilizzano i vostri spazi pubblicitari per manifestare il nostro dissenso, nel caso non ci sia un palese miglioramento del ruolo degradante della donna nella vostra trasmissione. Distinti saluti".

 

 

Un piano contro la famiglia

Purtroppo anche la Rai (compresa la stampa di sinistra e il cinema) ha seguito a ruota il modello di decadenza morale che Mediaset (e il suo padrone massone, secondo la commissione parlamentare Anselmi sulla P2 dei primi anni '80) porta avanti ormai da decenni, contribuendo così al declino della famiglia tradizionale. Tutto questo non è il frutto accidentale del caso o degli eventi, ma di un piano sempre aggiornato e di lunga portata che solo un'entità come la Massoneria può portare avanti, generazione dopo generazione. L’attacco alla famiglia (ed alla donna che ne costituisce l’anima) è iscritto così nel DNA delle associazioni segrete. Solo "liberando" l’uomo dalla famiglia si può fare di lui ciò che si vuole. In un documento noto col nome di Istruzione permanente redatto nel 1819, l’Alta Vendita della Carboneria (la direzione strategica rivoluzionaria massonica del tempo) indica l’obiettivo che l’ordine persegue ed i mezzi scelti per conseguirlo.

La Carboneria vuole una "rigenerazione universale" inconciliabile con la sopravvivenza del cristianesimo: «Il nostro scopo finale è quello di Voltaire e della rivoluzione francese: cioè l’annichilamento completo del cattolicesimo e perfino dell’idea cristiana».  Il carbonaro conosciuto con lo pseudonimo di Piccolo Tigre scrive: «L’essenziale è isolare l’uomo dalla famiglia, è fargliene perdere le abitudini. [...] Quando avrete insinuato in qualche animo il disgusto della famiglia e della religione (l’una va quasi sempre a seguito dell’altra) lasciate cadere qualche parola che provocherà il desiderio di essere affiliato alla Loggia più vicina. .... Isolare l’uomo dalla famiglia non basta: per distruggere la Chiesa bisogna distruggere la donna. I rivoluzionari sono convinti che non si avanzerà di molto su questo terreno fino a quando la donna rimarrà ancorata alla buona notizia cristiana; per staccarla dall’amore di Cristo bisogna corromperla. (Cfr. Massoneria, attacco alla famiglia)

 

 

Figli del Divorzio. (documentario sulla alienazione da divorzio)

 

 

La guerra contro la famiglia in Occidente

Fonte web

Negli ultimi tempi si sente parlare molto spesso degli effetti negativi che il cambiamento nella struttura familiare ha portato con sé, talvolta con previsioni poco promettenti per il futuro dell’umanità. Esito, questo, di una serie di politiche socio-economiche ma anche educative che mettono a rischio “la famiglia”.

Il Dott. William Gardner, scrittore e analista canadese ha scelto questo tema per il suo libro intitolato “The War Against the Family”(La guerra contro la famiglia) per analizzare e verificare le radici dell’attuale situazione sociale sopratutto in Occidente. Ci sono molte definizioni per descrivere la famiglia. Essa è un gruppo sociale umano i cui membri sono legati da vincoli di sangue, affettivi, legali e naturali. In tutte le società evolute, la famiglia ne rappresenta il fondamento, la cellula basilare, il cui buon funzionamento garantisce il buon funzionamento dell’intera società.

Nel suo libro Gardner riconosce responsabili le autorità politiche occidentali per l’attuale crisi della famiglia. Secondo William Gardner, loro hanno cominciato da tempo una lenta guerra contro le basi della famiglia, dimostrandola come simbolo dell’oppressione oppure come una vera e propria prigione. Coloro che vogliono difendere l’esistenza della famiglia, come primo passo dovrebbero conoscerne i nemici per poter trovare poi dei metodi per combatterli. Una delle strategie adottate dal sistema capitalista è quella di ridefinire il concetto della famiglia secondo i propri interessi.

Gardner scrive: “Nella definizione riportata dal ministero dell’educazione dell’Ontario, una delle dieci province del Canada, la famiglia viene considerata un’unità sociale composta dalle persone che aiutandosi a vicenda per socializzare, guadagnano insieme dei soldi”.

Non esiste il minimo accenno al matrimonio o la necessità della presenza di moglie, marito e figli, e le responsabilità che portano questi ruoli. Non si parla nemmeno di amore e fedeltà tra loro che sono le qualità che rendono solide le famiglie. Questa evoluzione, riformulazione ed estensione del concetto di famiglia nelle società occidentali porterà a determinate conseguenze sociali.

Nell’Islam, la famiglia e’ un’istituzione divina, la cui origine coincide con quella dell’uomo. Dice Iddio nel Corano: “Ed è un segno di Dio l’aver creato per voi, da voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, ed ha posto tra voi amore e compassione. Ecco davvero dei segni per coloro che riflettono”. Il matrimonio costituisce il fondamento della famiglia. L’Islam prescrive il matrimonio come pratica della vita dei profeti e proibisce ogni forma di relazione sessuale al di fuori di esso.

Data la grande importanza attribuita dall’Islam alla vita intima della coppia, e’ necessario che essa venga vissuta all’interno del matrimonio, in modo responsabile e stabile da una coppia unita da una relazione che non si esaurisce nella pratica della sessualità, ma che dà luogo ad un complesso di rapporti reciproci e di responsabilità. All’interno della coppia, i coniugi condividono diritti e doveri, compiti e responsabilità.

Wendy Shelit scrittrice americana scrive che alcuni media negli Stati Uniti sconsigliano il matrimonio alle donne e le suggeriscono di sposare invece i loro cani! Giustificandolo con la scusa che sarebbero gli unici ad amare una persona più di se stessa.

Secondo le statistiche del 2007 sono oltre 93 milioni gli americani non sposati con più di 18 anni. E’ in evoluzione anche il concetto di famiglia nei paesi europei. Per esempio tra gli adulti che vanno dai 21 ai 44 anni in Francia, un quarto delle donne e un terzo degli uomini vivono da soli e preferiscono le convivenze rispetto al matrimonio. Dal 1995, in Italia, sono più che raddoppiati i divorzi. Questo è il preoccupante dato emerso da un rapporto dell’Istat su separazioni e divorzi. Il destino incerto dei figli e la povertà dei separati sono tra le ferite aperte di questo fenomeno che mette alla prova la famiglia e con essa il tessuto sociale italiano. Nel 1995 si verificavano 158 separazioni e 80 divorzi ogni 1000 matrimoni, nel 2008 si arriva a 286 separazioni e 179 divorzi. È il dato allarmante che emerge dai dati Istat nel rapporto su “Separazioni e divorzi in Italia” relativo al 2008. Anno in cui si sono verificate oltre 84 mila separazioni e 54 mila divorzi.

Un’altra strategia distruttiva dei governi occidentali è quella di rappresentare il lavoro delle donne casalinghe come qualcosa di inutile. Mentre si da maggior importanza al lavoro fuori casa. Mentre sappiamo benissimo che educare i figli è come contribuire a costruire una nuova generazione per il futuro. Gardner scrive che la diffusione di asili nido è una delle politiche contro la struttura della famiglia. Secondo le statistiche il circa 25 percento dei bambini che vengono lasciati a casa hanno seri problemi nell’aver cura di se stessi, mentre tra quelli che vengono lasciati presso gli asili nido, si vede un notevole aumento nei problemi fisici e psicologici. William Gardner afferma che gli asili nido non possono svolgere lo stesso ruolo della famiglia perché lì manca l’affetto materno.

Infine Gardner ricorda che anche le politiche economiche nei paesi occidentali mirano ad accelerare il collasso della famiglia e tutto ciò finirà in un maggiore aumento dei divorzi, decadenza morale, aumento di casi di AIDS, aborto ecc. e i pensatori occidentali cominciano a prendere in esame la situazione e pubblicano sempre più le loro osservazioni sulla crisi di famiglia e il suo collasso in Occidente

 

 

Messaggio ai genitori separati

 

Poesia "Sui figli" di Kahlil Gibran

 

 

Il Papa e l’odio contro la famiglia tradizionale

Fonte web di Don Marcello Stanzione

Il Santo Padre Benedetto XVI ricevendo il 14 gennaio 2011 in Vaticano gli amministratori di Roma e del Lazio, con il sindaco Alemanno e i presidenti Zingaretti e Polverini, per il tradizionale scambio di auguri di inizio d’anno ha dichiarato riguardo al matrimonio e alla famiglia: “ Approvare forme di unione che snaturano l’essenza e il fine della famiglia, finisce per penalizzare quanti, non senza fatica, si impegnano a vivere legami affettivi stabili, giuridicamente garantiti e pubblicamente riconosciuti”. Ottime considerazioni sull’attacco contro la famiglia tradizionale vengono espresse dalla dottoressa Dina Nerozzi, neuropsichiatra e consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia nel suo libro “ L’altra Religione. Il ritorno allo stato etico”, edito da Rubettino. La famiglia tradizionale composta da un padre e una madre, uniti in matrimonio, eventualmente con il sacramento del matrimonio che ha effetti anche civili, che curano il ...

... benessere fisico  dei figli oltre che la loro crescita intellettuale, culturale e spirituale, considerata una grande conquista per l’umanità , era fino a qualche decennio fa, un patrimonio condiviso nel mondo occidentale. Oggi invece tale modello millenario viene aspramente combattuto da più parti. Questo modello, che pure aveva dato i suoi frutti, oggi secondo diversi ideologi anticattolici deve essere modificato per andare incontro alle necessità di un  mondo globalizzato e sottoposto a molteplici sollecitazioni in direzioni diverse. Bisogna trovare il minimo comune denominatore della famiglia postmoderna in un mondo variegato e complesso.

Bisogna far coesistere la poligamia del mondo islamico con la famiglia fatta da due padri che, in caso di necessità, prendono in affitto un utero, con la famiglia composta da un solo genitore, con quella composta plurima in cui i figli appartengono a genitori differenti, con famiglie in cui la madre estremista femminista come la rockstar Gianna Nannini decide di avere in autonomia un figlio attraverso l’inseminazione artificiale, con famiglie costituite da un’unica persona, con la famiglia fatta da una madre lavoratrice che non ha tempo da perdere per portare avanti la gravidanza e trova più conveniente affidare l’incarico a qualche altra donna meno impegnata, e tralasciando le coppie omosex… chi più ne ha più ne metta. Ogni arrangiamento “familiare” deve essere incluso nel nuovo mondo e tutto deve essere accolto senza giudizi di merito e senza conto delle eventuali conseguenze di una tale “deregulation” della famiglia e della società.

Ovvero, tutte le formule devono essere accolte senza pregiudizi. Tutte le soluzioni prospettate traggono un qualche profitto dalla nuova impostazione culturale e giuridica, tranne la famiglia tradizionale. Perché? Per quale ragione è solo la famiglia tradizionale a dover essere penalizzata? Essenzialmente per due ordini di ragioni. Il primo è che la famiglia tradizionale rappresenta ancora un modello desiderabile dello stare insieme, un modello ideale a cui aspirare. Fintanto che esisterà la famiglia tradizionale, ci sarà la dimostrazione pratica che essa è un traguardo raggiungibile e in questo modo tutti gli altri modelli familiari necessariamente rappresentano un modello di seconda scelta e categoria. Ecco il motivo principale per cui non deve esistere un modello di riferimento chiaro ed assoluto che indichi qualcosa di bello cui poter aspirare. In altre parole con il relativismo morale nei riguardi della famiglia si vuole il caos e la confusione...

Il secondo motivo è che la famiglia tradizionale, in linea di massima, se la cava da sola senza bisogno dell’intervento dello Stato. Non ha bisogno dei suoi tribunali, dei suoi esperti psichiatri, dei suoi avvocati, dei suoi giudici, anche economicamente se la cava meglio, come dimostrano svariate statistiche e anche l’esperienza quotidiana di ciascuno. La famiglia tradizionale non alimenta il ciclo infinito dei bisogni a cui è legata l’espansione del potere dello Stato padrone che, invece, ha bisogno di problemi sempre nuovi per poter accrescere il suo apparato burocratico e la sua morsa sulla società civile. Con ciò non si vuol affermare che la famiglia tradizionale è un’entità perfetta ed esente da problemi. Difficoltà e problemi non mancano mai, ma resta pur sempre il luogo migliore in cui sperare di far crescere le generazioni future oltre che un modello di riferimento a cui aspirare. Anche su questo versante incombe il mezzo di comunicazione televisivo tutto impegnato a proporre al pubblico ogni tipo di situazione familiare strampalata delle telenovellas fuorché quella sana tradizionale.

Bisogna eliminare il ricordo che esisteva un tempo in cui la società era formata da famiglie fatte da un padre e da una madre, sposati, che si prendevano cura dei figli e li aiutavano a crescere come meglio potevano magari ispirandosi ad una visione religiosa dell’esistenza. Bisogna far dimenticare che, allora, non esistevano i bulli e le pupe e i problemi più gravi che le scuole dovevano affrontare erano i ragazzi che masticavano la gomma americana in classe, che rubavano qualche merendina nella cartella dei compagni e facevano schiamazzi nell’ora di ricreazione.

E’ evidente che l’obbiettivo dei mezzi di comunicazione non è tanto quello di mostrare un mondo che cambia, bensì quello di indurre un nuovo paradigma ideologico anticristiano cioè un  cambiamento culturale che riesca a eliminare l’idea stessa di famiglia tradizionale.

 

 

 

 

Il nazifemminismo ha distrutto e

sta distruggendo la famiglia

Fonte web

Molti credono che il femminismo, nonostante il nome, rivendichi equità fra donne ed uomini. Altri credevano che il nazismo rivendicasse equità per i tedeschi, e che i progetti di distruzione che Hitler aveva esposto nel Mein Kampf fossero solo provocazioni. Dietro la difesa dei giusti diritti di donne e tedeschi, si nasconde ben altro. Questo il Mein Kampf del femminismo:

«La famiglia nucleare dev’essere distrutta… qualunque sia il significato finale, lo sfascio delle famiglie è adesso un processo obiettivamente rivoluzionario». Linda Gordon

«Dal momento che il matrimonio costituisce una schiavitù per le donne, è chiaro che il Movimento delle Donne debba concentrarsi per attaccare questa istituzione. La libertà per le donne non potrà essere acquisita finché il matrimonio non verrà abolito». Sheila Cronan

«Affinché i bambini vengano cresciuti con parità, dobbiamo portarli via dalle famiglie e crescerli in comuni appositi». Mary Jo Bane.

«La cosa più misericordiosa che una famiglia numerosa possa fare ad uno dei suoi bambini più piccoli è ucciderlo». Margaret Sanger, in “Donne la nuova razza”, pag. 67.

«Non si dovrebbe permettere a nessuna donna di stare a casa ed accudire i suoi bambini. Le donne non devono avere questa possibilità, perché altrimenti troppe donne la sceglierebbero». Simone de Beauvoir

«Essere una casalinga è una professione illegittima. La scelta di servire ed essere protetta, e di pianificare una vita familiare è una scelta che non dovrebbe esistere. Il cuore del femminismo radicale è di cambiare tutto ciò». Vivian Gornick.

«Non possiamo distruggere le iniquità fra gli uomini e le donne finché non distruggeremo il matrimonio». Robin Morgan (Sisterhood Is Powerful).

«Sotto il patriarcato ogni donna è una vittima, del passato, del presente e del futuro. Sotto il patriarcato, la figlia di ogni donna è una vittima, del passato, del presente e del futuro. Sotto il patriarcato il figlio di ogni donna è il suo potenziale traditore e anche l’inevitabile stupratore o violentatore di un’altra donna». Andrea Dworkin

«Il matrimonio è da sempre esistito per il beneficio degli uomini; ed è stato un metodo legalmente sanzionato per controllare le donne… Dobbiamo distruggerlo. La fine dell’istituzione del matrimonio è una condizione necessaria per la liberazione delle donne. È per noi quindi importante incoraggiare le donne a lasciare i loro mariti e non vivere da sole con gli uomini… Tutta la storia dovrà essere riscritta in termini di oppressione delle donne» dalla “Dichiarazione di Femminismo”.

«Qualsiasi rapporto sessuale, anche il sesso consensuale all’interno del matrimonio, è un atto di violenza perpetrato contro una donna». Catherine MacKinnon

Tante donne e uomini hanno denunciato il pericolo femminista:

«L’unica cosa di cui un bambino ha davvero bisogno, i suoi genitori assieme sotto lo stesso tetto, viene minata dall’ideologia che dice di difendere i diritti delle donne». Erin Pizzey, fondatrice dei centri anti-violenza.

«A voler ignorare sistematicamente la violenza ed il potere delle donne, a proclamarle sempre oppresse e quindi innocenti, si dipinge una umanità divisa in due che non corrisponde alla verità». Élisabeth Badinter

«Il femminismo americano è il movimento neo-Marxista più influente in America, se non il più estremo. Ha demolito la famiglia americana così come il comunismo demolì l’economia russa, e la maggior parte del danno è irreversibile». Ruth Wisse, professoressa ad Harvard.

Sir Winston Churchill, l’uomo che, non creduto, denunciò il pericolo nazista fin dalla sua nascita, disse anche: «Il movimento delle suffragette è solo la punta dell’iceberg… Significherà la distruzione della struttura sociale». Solo quando l’Inghilterra rimase sola di fronte ad un Europa sotto il nazi-fascismo, Churchill poté iniziare a combatterlo: «non ho altro da offrirvi che sangue, fatica, lacrime e sudore. Abbiamo di fronte a noi un cimitero dei più penosi. Abbiamo di fronte a noi molti, molti lunghi mesi di lotta e di sofferenza. Se chiedete quale sia la nostra politica risponderò: di muover guerra, per terra, mare e aria, con tutto il nostro potere e con tutta la forza che Dio ci dà, di muover guerra contro una mostruosa tirannia, mai superata nell’oscuro deplorevole elenco dei delitti umani».

Oggi, la fondatrice dei centri anti-violenza, dopo aver denunciato come le femministe li hanno trasformati in centri di odio misandrici, ci rivolge questo appello:

«Nuove leggi devono riconoscere che la famiglia tradizionale, con la mamma ed il papà che vivono sotto lo stesso tetto con i loro figli, offre ai bambini la migliore possibilità di diventare adulti sani, amorevoli e rispettosi della legge. Quelle donne che amano i loro mariti, i loro partner, i loro figli devono unirsi al movimento degli uomini nel combattere le leggi anti-uomini. Questa è la nostra ultima possibilità di correggere un male atroce. Milioni di uomini ed i loro bambini hanno sofferto nelle mani di questo malvagio movimento femminista. È arrivato il momento per uomini e donne di dire NO AL FEMMINISMO». Erin Pizzey.

 

 

APPENDICE - 1

Chi nega la famiglia nega l'uomo

Il futuro passa di qui

(articolo di Sandro di Nomadelfia pubblicato sul settimanale interdiocesano della Toscana)

Oggi la famiglia è aggredita dall'edonismo, dal consumismo, dall'egoismo e attraversa una grave crisi educativa con drammatiche ricadute sui figli.

È "vietato vietare", e pochi genitori hanno la forza di proporre valori esigenti, ponendo dei limiti a una libertà intesa come possibilità di fare tutto ciò che piace. La famiglia è sola a combattere contro una cultura diffusa dai media, che corrode i valori irridendo le virtù e presentandole come reperti preistorici di cui sbarazzarsi.

"Che cosa vogliono i giovani oggi? ‑ recitava cinica, beffarda e ammiccante la pubblicità di una marca d'auto ‑ Uno le donne, due i soldi, tre il potere. Che altro? L'auto, naturalmente".

Davanti all'esperienza di migliaia di figli provenienti da famiglie disastrate, a Nomadelfia abbiamo potuto verificare concretamente che la famiglia è per l'uomo un'esigenza insostituibile e insopprimibile.

Chi nega la famiglia nega l'uomo.

Essa è santuario della vita, luogo in cui ognuno si vede riconosciuto nella propria dignità ed identità di persona, base di umanizzazione del mondo, cuore e centro di una civiltà dell'amore, scuola permanente di gratuità, chiesa domestica che attua la presenza di Cristo nel mondo e in cui i genitori sono i primi maestri della fede.

Fondata sull'amore e aperta al dono della vita, la famiglia racchiude in sé il futuro della società, in quanto non si può costruire alcun avvenire per l'uomo se non attraverso di essa. Ma la famiglia sola non riesce a far fronte alla sua missione ecclesiale e sociale.

Occorre perciò riscoprire il valore sacramentale del matrimonio, che deve amare come Cristo amo, rifiutando di piegarsi su se stesso in una concezione individualistica e andando oltre i limiti ristretti della parentela, del sangue e dell'istinto. Le famiglie che condividono la stessa tensione spirituale hanno bisogno di collaborare per vivere con maggiore coerenza la fede e difendersi dalla pressione omologante della società circostante, realizzando nei quartieri e nelle parrocchie germi concreti di fraternità.

Nella Chiesa in futuro si darà sempre maggiore importanza ad una pastorale finalizzata ad unire le famiglie. Scrive infatti Giovanni Paolo Il nella Familiaris Consortio (42) che la famiglia "In forza della propria natura e vocazione, lungi dal rinchiudersi in se stessa, si apra alle altre famiglie e alla società".

Chi ha salvato la civiltà e la Chiesa nel passato sono stati i grandi ordini religiosi. E l' "ordine religioso" che deve salvare il mondo nella nostra epoca è la famiglia. Perché in un mondo secolarizzato le famiglie che vivono la fede portano il Signore in mezzo alla gente e sono un punto di riferimento per tutti.

Un grande segno di speranza è la comparsa nella Chiesa di famiglie di tipo nuovo che riscoprono il valore del matrimonio come vocazione, che si aprono agli ultimi, ai vecchi, all'adozione e all'affido, che stabiliscono legami fraterni tra loro, che cercano di trasmettere valori autentici ai figli e abbracciano uno stile di vita più semplice e povero.

Diceva don Zeno, il fondatore di Nomadelfia, in occasione del matrimonio di due coppie di sposi: "Il mondo ha bisogno di nuovi matrimoni, di giovani di spirito, universali, che si uniscano per proiettare il loro amore in mezzo agli uomini e rifare una civiltà che sta per crollare".

 

 

APPENDICE - 2

Vittorio Vezzetti a Radio Italia: in Italia

la crisi della famiglia uccide più della

criminalità organizzata

Fonte web

Vittorio Vezzetti a Radio Italia: in Italia crisi famiglia uccide piu' di criminalita' organizzata (audio)Vittorio Vezzetti, medico nonche' responsabile scientifico dell'Associazione Nazionale Famigliaristi Italiani ci spiega come è la situazione drammatica della famiglia in Italia. Il dott. Vezzetti che è stato protagonista del primo tentativo in Italia di costituzione parte civile di minori e associazioni a difesa del diritto alla di Bigenitorialita' (e' l'espressione di amore e responsabilita' verso i figli), attraverso i dati ufficiali e le sue esperienze lavorative e personali ci dipinge il quadro non tanto felice ne' facile delle condizioni della famiglia e dei minori con genitori separati in Italia.

I dati relativi alla separazione in Europa e soprattutto in Italia sono allarmanti. Le conseguenze della separazione dei genitori per i figli sono drammatiche: abbiamo un morto ogni due giorni e mezzo per motivi legati alla separazione e alla custodia dei figli. Abbiamo 200.000 minori affetti da problematiche psicologiche e anche psichiatriche legate ai disagi di una cattiva gestione della separazione. Abbiamo oltre 1000 morti all'anno in corso di separazione. L'Italia in molti paesi è conosciuta per il problema della mafia, andrangheta e per i problemi legati alla droga, mentre oggi in Italia uccide molto di piu' la crisi della famiglia rispetto alla criminalita' organizzata. Tutte le forme della criminalita' organizzata non producono neanche la metà di quanto uccidono i problemi e i disagi legati alla separazione.

 

 

APPROFONDIMENTO

 

DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI ALL'APERTURA

 DEL CONVEGNO ECCLESIALE DELLA DIOCESI DI ROMA

SU FAMIGLIA E COMUNITÀ CRISTIANA

Basilica di San Giovanni in Laterano
Lunedì, 6 giugno 2005

 

La storia degli Illuminati

La Massoneria ha in mano il mondo ma non sarà per sempre....