POVERI, CARITÀ E BUSINNES

ovvero QUANDO soldi e vangelo

formano uno strano connubio

"Congregazione religiosa italiana firma contratti per lo sviluppo di

farmaci con Pfizer e Bristol-Myers Squibb per più di 400

milioni di dollari"

(A cura di Claudio Prandini)

 

 

INTRODUZIONE

Di recente la stampa estera, come il Wall Street Journal e il francese Courrier International, hanno dedicato la loro attenzione alla peculiarità del Nerviano Medical Sciences, uno dei centri all'avanguardia in Italia e nel mondo per la ricerca contro i tumori, che conta il più grande crogiuolo di scienziati in Italia (720 addetti). La peculiarità sta nel fatto che è  di proprietà di una Congregazione religiosa italiana, la Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione nata per opera del Venerabile Padre Luigi Maria Monti (1825-1900) e diretta attualmente da padre Aurelio Mazzetta.

Il Centro fu acquistato nel 2004 dalla multinazionale Pfizer (quella che produce anche il Viagra) con i ricavi annuali dell'attività ospedaliera della Congregazione che, secondo il vice-presidente Padre Franco Decaminada, si aggirano sui 500 milioni di Euro.

Obiettivo dichiarato della Congregazione religiosa proprietaria del N.M.S è quello di un progetto che lo stesso articolo del settimanale francese definisce "poco ortodosso": "diventare un attore importante dell'industria farmaceutica in modo da avere i mezzi per difendere dall'interno pratiche conformi alla sua etica".

Gli articoli che seguono oltre ad illustrare più a fondo il tema di questa settimana esprimono anche un certo "disagio" per una realtà così poco usuale per una Congregazione religiosa, che aspira a diventare un colosso internazionale della farmaceutica mondiale, con tutti i nessi e i connessi del caso!

Domanda: ma era proprio questa l'idea e la volontà del suo fondatore?


  

Cartina per arrivare al

 Nerviano Medical Sciences

 

 

LA STORIA

(ANSA) - MILANO, 6 aprile 2007

Da un istituto religioso, che da 150 anni "presta supporto spirituale ai bisognosi", partono le redini che governano uno dei più grandi centri europei di ricerca nel campo dei tumori. E' il centro di Nerviano Medical Sciences (Nms), che la Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione (Cfic) ha fondato nel 2004 a partire dalle tecnologie, dalle competenze e dalle 'ceneri' di diverse grandi multinazionali farmaceutiche. La storia di Nms è un susseguirsi di acquisizioni, cambiamenti di nome e modifiche alle strategie di ricerca. Tutto inizia nel 1965 quando a Nerviano, città dell'hinterland milanese, l'azienda farmaceutica Farmitalia decide di fondare un proprio Centro ricerche. I primi trent'anni di attività vedono la struttura crescere soprattutto a livello italiano, grazie anche alla fusione, avvenuta nel 1979, di Farmitalia con la società Carlo Erba.

Ma il centro di Nerviano è destinato a proiettarsi anche in ambito internazionale. Nel 1992 la Farmitalia-Carlo Erba viene acquisita da Pharmacia AB, una multinazionale svedese che però conserva comunque un animo italiano: tra le tre diverse realtà farmaceutiche che hanno contribuito alla sua realizzazione, infatti, c'é anche il primo centro ricerche fondato dal farmacologo Carlo Erba nel 1837. Da qui, il centro di Nerviano segue l'evoluzione dell'azienda svedese, diventando Pharmacia & Upjohn nel 1995, e semplicemente Pharmacia nel 2000. Solo due anni dopo, nel 2002, avviene l'ennesima acquisizione: la multinazionale Pfizer acquista Pharmacia, per rivenderla già nel 2004. E' a questo punto che entra in gioco la Congregazione dei Figli  dell'Immacolata Concezione: l'istituto religioso acquisisce il centro di Nerviano, e fonda una nuova struttura societaria,  battezzandola Nerviano Medical Sciences. E' il settimo cambiamento di nome, con gli ultimi cinque avvenuti in soli dieci anni.

Delle aziende che si sono succedute, e del proprio passato, Nms ha conservato le linee di ricerca, gli indirizzi tecnologici e tutte le competenze professionali; ma grazie alla Congregazione, è diventato a tutti gli effetti una struttura autonoma e totalmente  italiana, svincolata dagli interessi delle aziende farmaceutiche. Il nome del centro non è l'unica cosa cambiata a Nerviano: nata come centro per la ricerca nell'area degli anti-infettivi, nelle malattie cardiovascolari, nell'immunologia e sulle patologie del sistema nervoso centrale, nel tempo la struttura ha concentrato i suoi sforzi su un unico settore, quello oncologico. La stessa ricerca nel campo dei tumori ha subito nel corso degli anni una svolta d'indirizzo, grazie ai progressi di discipline scientifiche innovative come la genomica, la biologia molecolare e la bioinformatica. Nella ricerca di nuovi farmaci anti-tumorali, infatti, si è passati da un approccio chimico, basato sullo studio di nuove sostanze ottenute per sintesi in laboratorio o tramite particolari trattamenti delle cellule tumorali, ad un approccio che sfrutta le conoscenze a livello molecolare della malattia, chiamato 'targeted therapy'.

 

 

Foto in serie del Nerviano Medical Sciences, uno dei centri all'avanguardia in Italia

e nel mondo per la ricerca contro i tumori (clicca per accedere al sito del Centro)

 

 

Chiesa, business e etica: il caso

Nerviano Medical Sciences

Fonte web

L'ultimo numero di Courrier International ripropone in versione integrale in francese un articolo apparso nelle scorse settimane sul Wall Street Journal e dedicato al Nerviano Medical Sciences, il più grande stabilimento italiano di ricerca farmaceutica e una delle aziende europee più importanti nella ricerca e lo sviluppo di rimedi in campo oncologico.

"Quando cattolico fà rima con biotecnologie" è il titolo della riproposizione sul settimanale francese perchè una delle particolarità del Nerviano Medical Sciences è quella di essere una azienda privata di proprietà della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, una Congregazione religiosa (in sigla CFIC) di diritto pontificio, fondata da Luigi Maria Monti, che ha lo scopo di testimoniare l’amore di Cristo per gli uomini, dedicandosi alla cura degli infermi e alla educazione della gioventù orfana, abbandonata e bisognosa di assistenza. Una missione encomiabile alla quale la Congregazione si è così bene applicata da, come ha dichiarato il vice-presidente Franco Decaminada, "generare 500 milioni di euro di ricavi annuali dalla sua rete ospedaliera".

Questi ricavi hanno permesso "due anni fa l'acquisto dal gruppo americano Pfizer del grande laboratorio milanese di biotecnologia specializzato nella ricerca sui farmaci contro il cancro. La Congregazione ha quindi firmato contratti per lo sviluppo di farmaci con Pfizer e Bristol-Myers Squibb per più di 400 milioni di dollari".

L'obiettivo dichiarato è quello di un progetto che lo stesso articolo definisce "poco ortodosso": "diventare un attore importante dell'industria farmaceutica in modo da avere i mezzi di difendere dall'interno pratiche conformi alla sua etica".

"L'Ordine è, infatti preoccupato delle condizioni nelle quali sono realizzati i test clinici dei medicamenti sperimentali, sempre più sovente effettuati nei paesi in via di sviluppo dove la regolamentazione è più lassista": un proposito sulla carta condivisibile ma i fatti fanno riflettere.

A Nerviano, anche dopo l'acquisizione da parte della Congregazione sono continuati gli esperimenti sugli animali che hanno scatenato le giustificate proteste delle associazioni animaliste. Una scelta etica con due pesi e due misure, evidentemente, dove l'etica che sposa la strada verso il profitto è da seguirsi mentre quella che può ostacolare la corsa verso il successo può essere messa da parte. Il tutto a passare inosservato nell'articolo del Wall Street Journal, che nulla dice sulla sperimentazione, e strizza l'occhio all'approccio affaristico dell'impresa.

E la risposta di padre Decaminada all'unico accenno alla possibilità di doversi scontrare con i principi etici lancia qualche ulteriore perplessità: "la scoperta di un anti-cancro efficace rischierebbe di obbligare NMS a scegliere tra i suoi due obiettivi, i profitti e l'etica", osserva il WSJ, "Come detentore del brevetto, NMS potrebbe decidere di dare la licenza di sfruttamento per i grandi mercati industrializzati ad un gigante farmaceutico, mantenendo i diritti per i paesi in via di sviluppo. La Congregazione sa comunque che per poter avere un peso sull'industria farmaceutica, deve rispettare le regole del mercato. 'Non entreremo volendo dettare i dieci comandamento. Bisognerà trovare un terreno d'intesa' dichiara padre Decaminada". Insomma, dove profitto ed etica vanno a braccetto, il compromesso innanzitutto.

 

 

ULTIMI GIORNI

Fonte web

Il giornale di Feltri ("LIbero") in data 30 aprile di quest'anno ha messo in prima pagina una notizia dal titolo fuorviante e accattivante insieme: "Il Papa salva il viagra".

La verità è che la nostra benemerita Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione è ora in procinto di acquisire, ancora nel paese di Nerviano (MI) e sempre dalla multinazionale Pfizer, una fabbrica che attualmente produce il Viagra. Naturalmente, una volta acquistata, la Congregazione avvierà una riconversione lavorativa della fabbrica in questione... Almeno si spera! 

 

 

APPENDICE

 

 

CONGREGAZIONE DEI FIGLI

 DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE

 

Padre Luigi Maria Monti

(1825-1900)

 

IL FONDATORE

Fonte web

Venerabile PADRE LUIGI MARIA MONTI

Fondatore dei Figli dell’Immacolata Concezione

Il Venerabile Padre Luigi Maria Monti, è una ‘splendida figura di consacrato laico, di religioso, di apostolo della carità, che l'ardente amore per la Vergine Immacolata condusse a servire in modo eroico Cristo nei giovani, nei poveri e nei sofferenti’ (Giovanni Paolo II).

Egli nacque a Bovisio Masciago

nell’alto milanese, il 24 luglio 1825. In gioventù decise di consacrarsi a Dio, e cominciò a radunare attorno a sé alcuni coetanei, artigiani e contadini, realizzando nella sua bottega di falegname un oratorio serale per formare una comunità di fede, chiamata dalla gente ‘La Compagnia dei Frati’. Essa divenne fermento spirituale per l’azione benefica che svolse in favore dei poveri e dei malati del paese. Luigi lavorò poi da apprendista falegname a Cesano Maderno (MI) ove incontrò don Luigi Dossi, che divenne sua guida per un lungo tempo della sua vita.

La ‘Compagnia’

fu denunciata alle autorità austriache, con calunnie di cospirazione politica. Il Lombardo-Veneto era allora soggetto all’Austria. Il Monti e quindici suoi compagni furono incarcerati per 72 giorni a Desio. Prosciolti per infondatezza dell’accusa, il Monti si impegnò ancor di più, come laico consacrato, a dedicare il suo tempo alla gioventù.

Nel 1851

entrò nella Congregazione dei Figli di Maria, fondata dal Ven. Ludovico Pavoni per educare la gioventù bisognosa; si dedicò anche allo studio della piccola chirurgia e della farmacia e nel 1855 si mise a servizio dei malati di colera come infermiere volontario nel lazzaretto di Brescia, dando prova di eroica carità.

Nel 1857

per mandato del suo direttore spirituale si recò a Roma, nell’ospedale di Santo Spirito, per fondare una Congregazione rivolta all’assistenza ospedaliera ed all’educazione dei ragazzi bisognosi. Questa si diffuse prima in Roma e poi nell’alto Lazio: Orte, Civita Castellana, Nepi e Capranica.
Il Monti, infermiere, non smise di studiare e di apprendere l’arte medica. A completamento della sua esperienza e dei suoi studi, ottenne dall’Università di Roma il titolo accademico di ‘flebotomo’, con facoltà di interventi anche in campo odontoiatrico.
Nell’ospedale civile di Orte (VT), operò per circa dieci anni lasciando una testimonianza di donazione di sé e di alta professionalità, manifestando doti straordinarie di organizzatore, in favore di ogni ceto sociale.

Nel 1886

si riportò a Saronno (VA), in Lombardia, ove sviluppò la sua vocazione giovanile di educatore: accolse orfani di padre e di madre, e per essi organizzò scuole professionali. La Casa di Saronno divenne un ‘laboratorio educativo’, nel quale ogni ragazzo poteva crescere e sviluppare le proprie capacità, fino a raggiungere la maturità e l’autonomia personale, per ben inserirsi nella società.
Il Ven. Luigi Monti spese le sue ultime energie umane e spirituali nel formare i suoi religiosi più giovani, perché acquisissero il suo spirito e le competenze atte a rispondere al bisogno profondo dell’uomo in difficoltà di sentirsi accolto e curato.

Trascorse i suoi ultimi giorni di vita a Saronno

dove si spense il 1° ottobre 1900. Qui sono conservate le sue spoglie mortali, nell’istituto che ha preso da lui il nome.

 

LA CONGREGAZIONE

 

I Figli dell’Immacolata Concezione

formano una Congregazione religiosa (in sigla CFIC) di diritto pontificio, fondata da Luigi Maria Monti, che ha lo scopo di testimoniare l’amore di Cristo per gli uomini, dedicandosi alla cura degli infermi e alla educazione della gioventù orfana, abbandonata e bisognosa di assistenza.
La Congregazione è composta di religiosi laici e di religiosi sacerdoti per attuare in modo completo la sua missione specifica. I membri vivono in comune la stessa regola con parità di diritti e doveri e si chiamano Fratelli.
La Congregazione è presente in Italia, Argentina, Bolivia, Perù, India, Cameroun, Guinea Equatoriale, Congo (ex Zaire), Costa D’Avorio, Sati Uniti, Canada, Brasile, Corea del Sud, Filippine, Albania.

La Congregazione attua l'assistenza ospedaliera

in senso completo con religiosi medici, infermieri, tecnici delle varie specialità e cappellani, ma accetta anche la prestazione parziale in particolari settori dell'attività ospedaliera. La cura degl'infermi si rivolge ad ogni forma di sofferenza.
Le Opere ospedaliere della Congregazione sono aperte a tutte le categorie di persone specialmente le più povere, e sono adeguate alle esigenze del progresso sanitario e scientifico.
I Fratelli impegnati nell'opera ospedaliera, in base all’insegnamento del fondatore, sanno che la sofferenza è l'occasione in cui l'uomo rientra in se stesso e può più facilmente incontrarsi con Dio, e che il malato però non va forzato, ma deve essere delicatamente consigliato, aiutato con bontà, nel rispetto delle sue convinzioni.
Sempre alla luce della testimonianza del Padre Luigi Monti, la Congregazione si è data questi fondamentali indirizzi:
‘I Fratelli medici intendano ed esplichino la loro professione come un vero apostolato per la salvezza delle anime oltre che per la salute dei corpi, sull'esempio di medici santi che onorano la Chiesa e la scienza. Al contatto umano e cordiale col malato e i suoi familiari, sappiamo congiungere la testimonianza e la parola della fede, per creare nel loro animo una personale apertura a Dio.
I Fratelli infermieri, preparati con serietà e impegnati a migliorare il proprio livello professionale, si accosteranno agli infermi per sollevarli dalle loro pene e per alleviarne con amore le sofferenze. Sappiano con religiosa bontà aprire l'animo dei malati ai valori spirituali ed impegnarli all'apostolato della sofferenza come membra attive della comunità ecclesiale.
Uno stesso entusiasmo animi il sacerdote, il medico e l'infermiere per la stessa missione, in collaborazione unitaria. Ricordino che se anche una diversa preparazione li differenzia, essi si trovano ad un unico impegno in cui uno ha bisogno dell'altro.
I Fratelli medici, infermieri e sacerdoti uniti tra loro e con i sofferenti dal vincolo della carità e animati da sincero spirito apostolico, diano una costante testimonianza di quella carità di cui Cristo ha dato sublime esempio.
E' necessario realizzare nell'ospedale il senso della comunità ecclesiale, rendere spiritualmente idoneo l'ambiente in cui gl'infermi sono ospitati, con un lavoro d'apostolato comunitario tra religiosi e laici.
Il personale sanitario, infermieristico e subalterno dev'essere un fermento attivo per la creazione di un clima favorevole alla serenità del paziente e all'edificazione dei familiari’.

L'attività educativa della Congregazione

viene attuata con la migliore completezza formativa e organizzativa per mezzo di religiosi preparati all'educazione e all'insegnamento. Anche in questa attività la testimonianza del fondatore è stata trasfusa nelle Regole che la CFIC si è data:
‘L'Opera educativa abbia una struttura ambientale e organizzativa adatta ai tempi, ai luoghi e aggiornata ai criteri e metodi suggeriti dal progresso della pedagogia e della psicologia.
Elemento caratteristico di un'azione educativa è dar vita ad un ambiente permeato dallo spirito evangelico di libertà e carità, allo scopo di realizzare un'educazione di tipo familiare.
I Fratelli educatori custodiscano i giovani loro affidati come un deposito santo e prezioso, li amino trattandoli con rispetto e gentilezza. Si dedichino alla loro educazione con impegno studiandosi di formare gli alunni al senso religioso della vita e alla pratica delle virtù umane, sociali e cristiane.
Si terranno al corrente dei problemi didattici e pedagogici, favorendo il vicendevole scambio di esperienze.
I Fratelli dediti all'educazione e all'insegnamento si preparino alla loro missione per essere forniti di scienza sia profana che religiosa e ampiamente esperti nell'arte pedagogica più aggiornata. Uniti tra loro e con gli alunni dal vincolo della carità e ricchi di spirito apostolico, diano testimonianza sia con la vita sia con la dottrina all'unico Maestro, che è Cristo.
I fanciulli e i giovani devono essere aiutati a sviluppare armoniosamente le loro capacità fisiche, morali e intellettuali, ad acquistare gradualmente un più maturo senso di responsabilità nella ricerca della vera libertà. Devono anche ricevere man mano che cresce la loro età una positiva e prudente educazione sessuale.
I giovani siano avviati alla vita sociale in modo che, forniti dei mezzi ad essa necessari e adeguati, possano attivamente inserirsi nelle diverse sfere dell'umana convivenza, siano disponibili al dialogo con gli altri e contribuiscano all'incremento del bene comune.
Gli educatori, una volta terminata la carriera scolastica dei loro alunni, continuino ad assisterli con il consiglio e con la loro amicizia, anche fondando associazioni di ex-alunni, animate da vero spirito ecclesiale’.