EMILIA FERITA:

LA TERRA TORNA A RIBOLLIRE E GLI "ESPERTI"

NON CAPISCONO COSA STIA ACCADENDO.

 

LA PAURA DEL TERREMOTO SERPEGGIA PERCHÉ EVENTI SIMILI

SI VERIFICARONO PRIMA DEL TERREMOTO DEL MAGGIO 2012

 

 

(a cura di Claudio Prandini)

 

31 maggio 2013: "Le calamità non si faranno attendere… Questa generazione è sull'orlo del baratro, dal momento che la natura è tutta risvegliata per purificare se stessa di fronte al nauseante peccato che l'umanità ha versato in essa. Eventi mai visti prima saranno la sorpresa per il malvagio che non ha rispettato la mia parola. Quelli che mi conoscono attendono gli eventi come segno della mia vicinanza e della mia seconda venuta…

La mia chiesa anela alla verità, alla santità e crescita spirituale. Il mio corpo mistico è la mia chiesa, il mio popolo desidera unirsi a me, alla mia potenza, che li porterà ad approfondire il mistero del mio amore… 

Restate vigili, non cedete, perché quando sembrerà giungere la calma, sarà l'istante del maggior pericolo. La luna darà un gran segnale all'umanità, segnale che io sono vicino."

http://www.revelacionesmarianas.com/luzdemaria.htm

 

 

Gli esperti non ci capiscono nulla, ma qualcosa

sta accadendo sotto la terra d'Emilia

 

 

INTRODUZIONE

La terra ribolle anche sotto l’Emilia:

 il fenomeno anticipò il sisma del 20 Maggio 2012

Fonte web

A un solo anno dal terremoto che ha sconvolto l’Emilia, la Lombardia e il Veneto, la terra torna a far paura. Dopo la scoperta nelle campagne di San Giovanni del Dosso, nel mantovano, ora è la volta della bassa reggiana, dove Pietro Pignaroli, coltivatore di Campagnola Emilia, ha visto spuntare una buca nei campi che circonda la sua casa di via San Bernardino. Il fenomeno, da quanto si legge sulla Gazzetta di Reggio, è del tutto simile a quello osservato nel mantovano, ed è una replica dell’evento che lo scorso anno anticipò il sisma di magnitudo 5.9 dello scorso 20 Maggio. Il fenomeno, non correlato scientificamente ai terremoti, quantomeno non ancora, cominciò a verificarsi soltanto a qualche giorno dalla prima scossa. Dalle testimonianze dell’agricoltore, pare che dall’interno di questo “sfiato” si sprigioni un fortissimo odore che ricorda un gas, che come per San Giovanni del Dosso, non è metano. Preso dalla curiosità e dalla preoccupazione, infatti, il coltivatore ha svolto delle ricerche personali, ipotizzando che si tratti dello stesso fenomeno. Già un anno fa Pignaroli convocò gli esperti per un sopralluogo, rivelatosi poi vano. Il ribollire della terra è molto forte, ed è stato confermato che si tratta di un fenomeno di “rilascio di fluidi e gas dal terreno“, come ha riferito alla Gazzetta di Mantova il geologo capo della provincia lombarda. Escluso il metano, tra le ipotesi c’è quella dell’anidride carbonica.

 

 

Emilia, la terra ribolle: mistero sulle cause

 

 

Il mistero della terra che ribolle

A San Giovanni  del Dosso (Mantova) un agricoltore ha sentito uno stranissimo gorgoglio uscire dal terreno, come se la terra ribollisse. Ha avvisato i tecnici del Comune che a loro volta hanno chiamato la Protezione Civile e i tecnici della Regione. L'esame non ha risolto il mistero. Anzi. Ecco il video. Giudicate voi. Oggi il responso dell'Università di Modena

Fonte web - maggio 2013

Un mistero: dalla terra un rumore forte, inquietante, che si sposta. Un gorgoglio che fa sembrare che la la terra stia ribollendo. Un fenomeno misterioso, di cui la Gazzetta di Mantova ha una documentazione audio-video, che ha mobilitato Comune, Protezione civile e Regione Lombardia. Tutti a cercare di capire cosa sta succedendo nel sottosuolo di San Giovanni del Dosso, ferito dal sisma un anno fa e martoriato dalle piogge eccezionali dei mesi scorsi.

Un mix che non lascia tranquilli i geologi, nel timore di possibili modifiche alla struttura del suolo, non visibili in superficie, ma che potrebbero creare situazioni di pericolo per sifonamenti causati dal movimento della faglia e aggravati dalle falde rigonfie.

Tutto è iniziato con un agricoltore, Emilio Canossa, che facendo un giro su un suo terreno in zona Pampano, e chinandosi per curare alcune piantine di vite, ha percepito nettamente gli strani rumori provenienti da sotto terra. Incuriosito, si è avvicinato alla sorgente del rumore cercando di capire cosa stesse succedendo. Dalle profondità sembrava provenire il rumore «come di un ruscello» ha spiegato «o di una pentola che bolle. Ma il terreno era freddo». Il rumore insistente ha fatto preoccupare l’agricoltore: «Non ho mai sentito in vita mia qualcosa di simile» ha detto chiamando subito il Comune.

Sul posto è arrivato lo staff tecnico comunale, il geometra Sergio Pongiluppi e l’istruttore tecnico Katrin Formigoni che dopo un primo sopralluogo, d’accordo con il sindaco Angela Zibordi, hanno preferito chiamare rinforzi. Nel pomeriggio una seconda ispezione si è svolta con la presenza di un geologo e di personale inviato dalla Protezione civile Regionale.

Gli esperti hanno eseguito alcune prospezioni ed eseguito un saggio di scavo fino ad una profondità di circa 80 centimetri, senza trovare alcunché di anomalo. «Non hanno potuto chiarire la ragione del fenomeno – ha spiegato il sindaco al termine del sopralluogo –. Anche per loro era molto strano sentire quel chiaro ribollire con il terreno completamente freddo ed asciutto».

Fra le ipotesi che sono state esaminate, quella di una vena di gas metano che potrebbe risalire in superficie attraverso la falda. Ma ad una prima prova eseguita con una fiamma non si sono verificate vampate. Possibile, anche una liberazione di radon, gas radioattivo che si sprigiona dal terreno. Oggi il quesito sarà posto all’università di Modena per verificare se in letteratura esistano fenomeni simili e come sono spiegabili.

Nel frattempo è stata avvertito il servizio geologico della vicina Emilia, poche centinaia di metri in linea d’aria e l’associazione dei geologi volontari che si è occupato anche del caso delle trivellazioni per il deposito di gas a Rivara, a meno di 15 chilometri di distanza da San Giovanni.

 

 

Il mistero della terra che ribolle

 

 

“Gorgoglia” la terra sotto Campagnola

In un campo di via San Bernardino (Reggio Emilia) si è formato un vulcanetto che emette strane sostanze. Successe anche prima del sisma

Fonte web - maggio 2013

La terra ribolle ancora nella Bassa reggiana. A un anno dalla prima scossa del terremoto che ha sconvolto l’Emilia, un “vulcanetto” si è formato spontaneamente in un campo di Campagnola, emettendo, pare, un qualche tipo di gas. Un evento di cui ancora non si conoscono le cause, ma che non lascia tranquilli gli abitanti della Bassa, che ricordano come «anche lo scorso anno, prima delle scosse, si era formato un vulcanetto del tutto simile a questo. E dalla terra si sentono strani gorgoglii».

A raccontarlo è Pietro Pignagnoli, coltivatore di Campagnola, che giovedì si è visto spuntare questa misteriosa buca nei campi che circondano la sua casa di via San Bernardino. «Sì, lo scorso anno, attorno al 25 aprile ci eravamo accorti di questo fenomeno, che non si era mai verificato prima – racconta il coltivatore diretto – Da un primo foro, o vulcanetto che dir si voglia, grande come un bicchiere, il fenomeno aveva poi continuato a crescere, fino a che i vulcanetti erano diventati tre, di dimensioni piuttosto ragguardevoli».

Quello che preoccupa Pignagnoli e tanti abitanti della Bassa è che, sebbene non sia ancora stato provato un collegamento tra questi fenomeni naturali e i terremoti che hanno martellato la pianura per mesi nello scorso anno, il fenomeno si era originato pochi giorni prima che si scatenasse la prima, tremenda scossa del 20 maggio. «Cerchiamo di non preoccuparci troppo – prosegue Pignagnoli – però è inevitabile pensare a quanto accaduto lo scorso anno. Ogni mattina, la prima cosa che faccio è andare a vedere se il buco è cresciuto o meno. Dal foro viene fuori un fortissimo odore, che non saprei descrivere e che mi ricorda quello di un gas: vorrei che gli esperti mi sapessero spiegare di cosa si tratta, anche perché è da un anno che aspetto di saperlo».

Lo scorso anno infatti il coltivatore di Campagnola aveva chiamato alcuni esperti, i quali, dopo aver svolto delle analisi in loco e aver prelevato diversi campioni, non hanno comunicato al coltivatore che tipo di sostanza si trovasse sotto la sua proprietà. «Ho controllato su internet quanto successo a Mantova l’altro giorno – aggiunge Pignagnoli – e in effetti, a giudicare dalle fotografie, sembra la stessa cosa. Il fatto che però sia accaduto in una zona così vicina a quella del terremoto un po’ ci preoccupa. Vediamo cosa diranno gli esperti».

Le autorità sono venute a conoscenza ieri dello “strano” fenomeno avvenuto tra Campagnola e Fabbrico e nei prossimi giorni si procederà con le analisi e i rilievi necessari, che cercheranno di stabilire quali siano le cause e quali le sostanze che fuoriescono dal vulcanetto.

Nel caso di San Giovanni del Dosso, il comune mantovano in cui, solo pochi giorni fa si è manifestato un fenomeno molto simile a quello di ieri a Campagnola, i geofoni e gli altri sistemi di rilevazione sono già in funzione. Il ribollire della terra è molto forte, ed è stato confermato che si tratta di un fenomeno di «rilascio di fluidi e gas dal terreno», ha confermato alla Gazzetta di Mantova il geologo capo della provincia lombarda. Una delle ipotesi in ballo è che si tratti di anidride carbonica, ma non è chiaro come e quando questa sia penetrata nel cuore della terra.

Per ora è escluso che si tratti di metano, ma è probabile la relazione tra le spinte sismiche e questo “brontolio” del sottosuolo.

 

 

Terremoto Emilia Romagna e siti di stoccaggio: la prova provata?

 

 

Ad un anno dal sisma, la terra ribolle in Emilia

Fonte web

In questi giorni, sta facendo molto discutere un fenomeno alquanto curioso che sta avvenendo in alcune zone in provincia di Mantova.

Di cosa si tratta?

Sembrerebbe che la terra stia ribollendo, emettendo uno strano gorgoglio e, almeno secondo le testimonianze, venga emesso un gas non ancora identificato.

Il fenomeno e’ stato osservato per la prima volta a San Giovanni del Dosso e da ieri anche a Campagnola nella Bassa Reggiana. I primi a parlare di questo avvenimento, sono stati i giornalisti della Gazzaetta di Mantova che sono anche intervenuti sul posto. Per farvi capire di cosa stiamo parlando, vi riporto il link al giornale in cui potete vedere e sentire il misterioso borbottio:

Gazzetta di Mantova, San Giovanni del Dosso

Come raccontato dal giornale, in entrambi i casi, il fenomeno e’ stato osservato in campi agricoli e sono state allertate le autorita’ per cercare di capire l’origine di questi strani rumori. Ad oggi, non si sa ancora l’origine certa ne’ tantomeno il meccanismo geologico che innesca questi movimenti.

Di questo strano fenomeno, ho discusso con un nostro lettore che vive proprio nella zona e che mi ha contattato per cercare di capire cosa stia accadendo. Ovviamente, non avendo a disposizione dati certi, e’ possibile fare solo delle ipotesi basate sui video che trovate in rete.

Prima di parlare di ipotesi, cerchiamo di contestualizzare la situazione. Proprio oggi, e’ l’anniversario della prima scossa che ha interessato l’Emilia, il 20 Maggio 2012. Di questo evento, cosi’ come di quello del 29, abbiamo parlato moltissimo in questo blog per analizzare e smentire le tantissime ipotesi che volevano il terremoto indotto dall’uomo o legato a qualche strana attivita’ di fratturazione idraulica.

Parlando di una zona con ancora vivo il ricordo di quei momenti, e’ abominevole pensare che in rete ci sia una fortissima speculazione anche su questo ultimo fenomeno. Purtroppo, come ormai sappiamo bene, pur di fare profitto non si guarda in faccia nessuno.

Analizziamo un attimo i fatti. Stando a quanto riportato dai testimoni, oltre a questo strano rumore, dal terreno sarebbe emesso anche un gas. Per certo, sappiamo che non si tratta di metano. Questo perche’, con un metodo alquanto discutibile dal punto di vista scientifico, le persone intervenute sul luogo hanno accertato che avvicinando una fiamma il gas non si incendiava. Si potrebbe discutere sul metodo “scientifico” utilizzato, ma non e’ questo l’importante ora.

Quali sono le spiegazioni che trovate in rete? La piu’ citata e’ che il gas emesso sia radon. Perche’ questa ipotesi? Semplice, per creare la connessione con le teorie di Giuliani e quindi far intendere che da qui a pochi giorni ci potrebbe essere una nuova scossa. Di queste teorie abbiamo parlato piu’ volte, discutendo come le emissioni di radon dal sottosuolo non possano essere considerate un precursore sismico. Non mi stanchero’ mai di ripetere che: ci possono essere terremoti preceduti da emissioni di radon, ci possono essere terremoti non preceduti da emissioni di radon, ci possono essere emissioni di radon senza terremoti. Nell’ottica dell’individuazione di un precursore sismico, capite dunque che questo parametro non e’ assolutamente affidabile.

Detto questo, ci sono poi tantissimi siti che parlano dello stesso fenomeno avvenuto pochissimi giorni prima della violenta scossa del 20 maggio 2012. Cosa significa questo? Semplice, far credere alle persone che tra pochi giorni ci potrebbe essere di nuovo un forte terremoto.

Prima di farci prendere dal panico, andiamo con ordine e cerchiamo di inquadrare la cosa.

Prima di tutto, parlando dei terremoti del 2012, abbiamo parlato di fenomeni simili a questi che stiamo analizzando ora, in questi post:

Una prova del fracking in Emilia?

Inalzamento dei pozzi in Emilia prima del sisma

Spesso i vulcanelli vengono citati in tanti articoi attuali, dimenticando pero’ un particolare fondamentale: come visto nel post, questo fenomeno non e’ un precursore sismico, bensi’ una conseguenza di un forte sisma. Cosa significa? Che, dopo un forte sisma, in prossimita’ dell’epicentro, possono (ma non e’ detto) formarsi questi vulcanelli di sabbia dovuti a fenomeni di liquefazione del terreno. E’ un precursore? No, non avvengono prima, casomai dopo un sisma.

Allora cosa sono questi strani rumori che si avvertono?

Dunque, come anticipato, non abbiamo ancora dati in mano per formulare ipotesi certe, ma dobbiamo considerare due aspetti molto importanti: a seguito del sisma del 2012, la struttura morfologica del terreno potrebbe essere stata modificata. Inoltre, fino a pochi giorni fa, si sono registrate fortissime piogge proprio sull’area in questione.

Alla luce di questo, cosa potrebbe creare il rumore?

Tra le tante ipotesi che si leggono, secondo me due sono verosimili. La prima e’ che la liquefazione della sabbia, documentata nei post precedenti, abbia creato spazi vuoti nel terreno. In questo caso, l’acqua delle precipitazioni e’ entrata nel terreno ed e’ andata a riempire questi spazi. Il rumore che si sente e’ semplicemente dovuto ad un gioco di pressioni. Sacche che vengono riempite dall’acqua che passa nel terreno, possono creare pressioni diverse e dunque l’acqua si sposta creando questo rumore. Se volete e’ un po’ come i vasi comunicanti. In questo senso, il gas che uscirebbe dal terreno sarebbe soltanto l’aria che era contenuta nelle sacche e che lascia il posto all’acqua proveniente dalla superficie.

La seconda ipotesi plausibile e’ che si tratti di anidride carbonica. In questo caso, il discorso e’ del tutto equivalente a quello precedente, solo che le sacche sarebbero piene di anidride carbonica. Questo gas potrebbe essere accumulato da vegetali o anche da piccoli giacimenti sotterranei.

Personalmente, ma potrei sbagliare, credo sia piu’ plausibile la prima ipotesi. In tal senso, come visto, questo fenomeno sarebbe comunque connesso agli sconvolgimenti del terremoto del 2012, ma causato direttamente dalle violente piogge dei giorni scorsi.

Permettetmi un pensiero a voce alta. E’ gia ‘qualche giorno che si parla di questo fenomeno, possibile che in tutta Mantova non si sia trovato un laboratorio attrezzato per fare una semplice analisi e capire prima di tutto che gas viene emesso dal terreno? Non credo sia una cosa tanto difficile, forse solo un pochino di piu’ che avvicinarsi con un accendino al terreno, ma sicuramente molto piu’ scientifico.

Ad oggi, sono state anche scavate delle buche nel terreno fino a 80 cm, ma non hanno rivelato nulla di anomalo. A questo punto, non resta che attendere qualche giorno e aspettare i risultati delle analisi per potere capire finalmente di che fenomeno si tratta.

L’unica cosa che vorrei sottolineare, e’ l’assoluta non correlazione tra questo fenomeno ed un sisma. Se parliamo di vulcanelli, intendiamo una coseguenza non un precursore di terremoto. Se parliamo di radon, facciamo illazioni sia dal punto di vista del fenomeno, dal momento che non e’ noto il gas che fuoriesce, sia dal punto di vista, come detto, dei precursori. Dunque, rimaniamo calmi e cerchiamo di capire veramente di cosa si tratta, non dando soddisfazione ai tanti speculatori di cui la rete e’ ormai satura.

 

 

Rosario Marcianò su Radio IES - Il "Fracking" è all'origine del sisma in Emilia

 

 

Idrocarburi, stop ai progetti di ricerca
Terra che ribolle, si studiano i vulcanetti

La Regione Emilia ha sospeso qualsiasi progetto di trivellazione per la ricerca di idrocarburi. Le popolazioni delle zone terremotate avevano espresso più volte preoccupazione per gli effetti di trivella selvaggia. Intanto, continua lo studio dei cosiddetti vulcanetti, ossia il fenomeno della terra che ribolle che sta provocando apprensione a San Giovanni del Dosso e in altri Comuni.

Fonte web

Nel rispetto del principio di precauzione, la Regione Emilia sospenderà qualsiasi decisione su tutti i nuovi progetti di ricerca idrocarburi nei territori colpiti dal sisma del 2012, finché non sarà noto l’esito della Commissione tecnico-scientifica. Lo ha dichiarato l’assessore alla Protezione civile e alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, rispondendo a una interrogazione dell’ex grillino Giovanni Favia, che parla di fuoriuscite di gas dal sottosuolo in tre province (Mantova, Reggio Emilia e Ferrara), tutte coinvolte dai terremoti 2012.

Per Favia questa è «una grande vittoria, seppur temporanea, che farà tirare un sospiro di sollievo a tutti quei comitati che si stanno battendo contro le trivelle selvagge, in primis chi lotta contro il famigerato permesso di ricerca Reno Centese». Permesso chiesto al Ministero dell’Ambiente, ha spiegato, da una società che vorrebbe cercare idrocarburi su una superficie di 646 chilometri quadrati in tre province dell’Emilia terremotata, nel sottosuolo di Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Camposanto, Ravarino, Bomporto e San Felice sul Panaro, tutti Comuni del cratere sismico.

LA TERRA CHE RIBOLLE. Li chiamano vulcanetti. I geologi e i sismologi un po’ li conoscono dall’epoca romana e un po’ li studiano tra le campagne mantovane e nel Ferrarese, dov’erano state registrate nei mesi scorsi perdite di gas da una condotta ormai chiusa a Mirabello e poi, la scorsa settimana, una sorta di geyser ad Ambrogio, frazione di Copparo.

Proprio nel Ferrarese ci furono, in concomitanza con i terremoti del 2012, fenomeni di liquefazione delle sabbie. E c’erano stati anche vulcanetti abruzzesi negli orti della Valle Peligna, a Vittorito, dopo il sisma del 2009. I vulcanetti preoccupano nelle zone sismiche dell’Emilia e ancora l’ex grillino Giovanni Favia ha presentato un’interrogazione in Regione, parlando di fuoriuscite di gas dal terreno in tre province, anche nel Reggiano, dopo i terremoti del 2012.

Parla di rumori percepiti dal sottosuolo di San Giovanni del Dosso (Mantova), a poche centinaia di metri dal confine con Mirandola (Modena), uno dei centri più colpiti dal sisma. Fenomeno poi confermato - ha detto Favia - dai tecnici della Protezione civile della Lombardia, che hanno avvertito il Servizio geologico dell’Emilia-Romagna. Da alcune settimane, poi, «un’abbondante fuoriuscita di metano e liquidi da alcuni terreni nei comuni di Copparo e di Serravalle (Ferrara) - prosegue Favia - anomale fuoriuscite di gas con vulcanetti di terriccio e anomale presenze di gas nei pozzi artesiani» in alcune zone di Mirabello, con crepe nel terreno insieme a fuoriuscite di gas.

Tra Campagnola Emilia e Fabbrico, nel Reggiano, si sarebbero riattivati poi «alcuni vulcanetti con emissioni gassose e fangose» che erano apparsi nelle settimane precedenti al sisma del 2012. Nel luglio 2012 i sindaci dell’Unione pianura reggiana (Campagnola Emilia, Correggio, Fabbrico, Rio Saliceto, Rolo e San Martino in Rio) avevano scritto al ministero dello Sviluppo economico e all’Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse, per sapere se le indagini di prospezione geofisica autorizzate in altri Comuni, tra cui Quattro Castella, San Polo e Canossa, si sarebbero potute estendere anche ai loro territori.

 

 

APPROFONDIMENTO

 

Terremoto dell'Emilia del 2012

Da Wikipedia:

Il terremoto dell'Emilia, Lombardia e Veneto del 2012 è un evento sismico costituito da una serie di scosse localizzate nel distretto sismico della pianura padana emiliana, prevalentemente nelle province di Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo, ma avvertiti anche in un'area molto vasta comprendente tutta l'Italia Centro-Settentrionale e parte della Svizzera, della Slovenia, della Croazia, dell'Austria, della Francia sud-orientale e della Germania meridionale...