mysterium iniquitatis

 

NELLA PUBBLICITÀ, NEI LOGO E NEI

MARCHI DI FABBRICA

 

SIMBOLI E SIGILLI OCCULTI NELLA NOSTRA

VITA QUOTIDIANA. UNA DITTATURA PSICHICA

È IN CORSO E NOI NON LO SAPPIAMO!

 

(prima parte)

 

(per la seconda parte clicca qui)

 

 

 

(a cura di Claudio Prandini)

 

 

 

 

 

Simboli antichi di civiltà pagane con i loro déi oscuri oggi li troviamo nella pubblicità, nei logo e nei marchi di fabbrica a ricordarci che le tenebre antiche si sono solo mimetizzate dietro una civiltà che solo apparentemente è scientifica e razionalista. In realtà i simboli occulti, inseriti nei logo e nei marchi di fabbrica, mettono in mostra il potere e le vere credenze dell'élite che governa il mondo.

 

"È noto che l'Inconscio, personale o collettivo, opera per mezzo di figure e immagini, dato che il linguaggio parlato è un'acquisizione relativamente recente. [...] La magia [...] parla alla mente subconscia dell'uomo attraverso le immagini arcaiche dei suoi simboli e rituali, producendo così quei 'mutamenti del subconscio' che il mago persegue." (W. E. Butler, “Magic; It’s Ritual, Power and Purpose”).

Considerando il fatto che i membri di società occulte come la Massoneria studiano la Magia e il potere dei simboli, non c'è dubbio che molti marchi aziendali siano l'applicazione di questa antica conoscenza. Si sospetta perfino che certi logo siano sigilli, simboli che sono stati magicamente infusi allo scopo di focalizzare il subconscio sull'esecuzione di determinate azioni. In altre parole, sono molto più potenti di quanto pensiate.

 

In termini cristiani si può dire che nei simboli occulti, che formano molti logo e marchi di fabbrica moderni, viene reso attuale, vivo ed operante quel "mistero di iniquità" nel mondo di cui parlano le Sacre Scritture e di cui la Chiesa dovrebbe parlare di più. Messaggi subliminali nella pubblicità, logo e marchi rappresentano così  canali dove il male attrae e condiziona, se non ci si esercita alla libertà dello spirito (Ef. 6, 11-12).

 

Sarebbe forse il caso di dire ai vescovi di emanare disposizioni precise affinché nei seminari si insegnino anche queste cose ai futuri preti che un giorno diventeranno sacerdoti in cura d'anime, piuttosto di insegnar loro, contraddicendo la Tradizione della Chiesa e il relativo catechismo, che Adamo ed Eva (nel senso di progenitori dell'umanità) non sono mai esistiti, avvalorando così di fatto la teoria dell'evoluzionismo tra gli stessi praticanti.

 

Oggi siamo di fronte ad uno spiegamento di forze maligne spaventoso, che agiscono soprattutto a livello subconscio ed occulto attraverso messaggi subliminali visivi e audio, logo e marchi di fabbrica caricati con simboli negativi e ancestrali. I poveri sacerdoti si trovano così sguarniti di fronte a queste realtà e non sanno cosa dire né cosa fare... Come dei soldati senza armi né direttive precise su queste realtà! Quante volte avranno non solo sentito nominare ma anche approfondito nei loro studi il termine paolino di "mysterium iniquitatis"?

 

 

 

 

 

 

INTR0DUZIONE

 

PAOLO VI PARLA DEL  mysterium iniquitatis

PER IL MONDO E LA CHIESA CONTEMPORANEA

 

Fonte web

 

Quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa?

Non vi stupisca come semplicista, o addirittura come superstiziosa e irreale la nostra risposta: uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male, che chiamiamo il Demonio.

Prima di chiarire il nostro pensiero invitiamo il vostro ad aprirsi alla luce della fede sulla visione della vita umana, visione che da questo osservatorio spazia immensamente e penetra in singolari profondità. E, per verità, il quadro che siamo invitati a contemplare con globale realismo è molto bello. È il quadro della creazione, l’opera di Dio, che Dio stesso, come specchio esteriore della sua sapienza e della sua potenza, ammirò nella sua sostanziale bellezza (Cfr. Gen.1,10ss.).

Poi è molto interessante il quadro della storia drammatica della umanità, dalla quale storia emerge quella della redenzione, quella di Cristo, della nostra salvezza, con i suoi stupendi tesori di rivelazione, di profezia, di santità, di vita elevata a livello soprannaturale, di promesse eterne (Cfr. Ef.1,10). A saperlo guardare questo quadro non si può non rimanere incantati (Cfr. Sant'Agostino, Soliloqui): tutto ha un senso, tutto ha un fine, tutto ha un ordine, e tutto lascia intravedere una Presenza-Trascendenza, un Pensiero, una Vita, e finalmente un Amore, così che l’universo, per ciò che è e per ciò che non è, si presenta a noi come una preparazione entusiasmante e inebriante a qualche cosa di ancor più bello ed ancor più perfetto (Cfr. 1^Cor.2,9; 13,12; Rom.8,19-23). La visione cristiana del cosmo e della vita è pertanto trionfalmente ottimista; e questa visione giustifica la nostra gioia e la nostra riconoscenza di vivere per cui celebrando la gloria di Dio noi cantiamo la nostra felicità (Cfr. il Gloria della Messa).

Ma è completa questa visione? è esatta? Nulla ci importano le deficienze che sono nel mondo? le disfunzioni delle cose rispetto alla nostra esistenza? il dolore, la morte? la cattiveria, la crudeltà, il peccato, in una parola, il male? e non vediamo quanto male è nel mondo? specialmente, quanto male morale, cioè simultaneamente, sebbene diversamente, contro l’uomo e contro Dio? Non è forse questo un triste spettacolo, un inesplicabile mistero? E non siamo noi, proprio noi cultori del Verbo i cantori del Bene, noi credenti, i più sensibili, i più turbati dall’osservazione e dall’esperienza del male? Lo troviamo nel regno della natura, dove tante sue manifestazioni sembrano a noi denunciare un disordine. Poi lo troviamo nell’ambito umano, dove incontriamo la debolezza, la fragilità, il dolore, la morte, e qualche cosa di peggio; una duplice legge contrastante, una che vorrebbe il bene, l’altra invece rivolta al male, tormento che San Paolo mette in umiliante evidenza per dimostrare la necessità e la fortuna d’una grazia salvatrice, della salute cioè portata da Cristo (Cfr. Rom. 7); già il poeta pagano aveva denunciato questo conflitto interiore nel cuore stesso dell’uomo: video meliora proboque, deteriora sequor (OVIDIO, Met. 7,19). Troviamo il peccato, perversione della libertà umana, e causa profonda della morte, perché distacco da Dio fonte della vita (Rom.5,12), e poi, a sua volta, occasione ed effetto d’un intervento in noi e nel nostro mondo d’un agente oscuro e nemico, il Demonio. Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa.

L’INSEGNAMENTO BIBLICO

Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerla esistente; ovvero chi ne fa un principio a sé stante, non avente essa pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure la spiega come una pseudo-realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni. Il problema del male, visto nella sua complessità, e nella sua assurdità rispetto alla nostra unilaterale razionalità, diventa ossessionante. Esso costituisce la più forte difficoltà per la nostra intelligenza religiosa del cosmo. Non per nulla ne soffrì per anni Sant'Agostino: Quaerebam unde malum, et non erat exitus, io cercavo donde provenisse il male, e non trovavo spiegazione (Sant'Agostino, Confessioni VII, 5, 7, 11, ecc..; PL, 32, 736, 739).

Ed ecco allora l’importanza che assume l’avvertenza del male per la nostra corretta concezione cristiana del mondo, della vita, della salvezza. Prima nello svolgimento della storia evangelica al principio della sua vita pubblica: chi non ricorda la pagina densissima di significati della triplice tentazione di Cristo? Poi nei tanti episodi evangelici, nei quali il Demonio incrocia i passi del Signore e figura nei suoi insegnamenti? (p.es., Mt.12,43) E come non ricordare che Cristo, tre volte riferendosi al Demonio, come a suo avversario, lo qualifica «principe di questo mondo»? (Gv.12,31; 14,30; 16,11) E l’incombenza di questa nefasta presenza è segnalata in moltissimi passi del Nuovo Testamento. San Paolo lo chiama il «dio di questo mondo» (2° Cor.4,4), e ci mette sull’avviso sopra la lotta al buio, che noi cristiani dobbiamo sostenere non con un solo Demonio, ma con una sua paurosa pluralità: «Rivestitevi, dice l’Apostolo, dell’armatura di Dio per poter affrontare le insidie del diavolo, poiché la nostra lotta non è (soltanto) col sangue e con la carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori delle tenebre, contro gli spiriti maligni dell’aria» (Ef.6,11-12).

E che si tratti non d’un solo Demonio, ma di molti, diversi passi evangelici ce lo indicano (Lc.11,21; Mc.5,9); ma uno è principale: Satana, che vuol dire l’avversario, il nemico; e con lui molti, tutti creature di Dio, ma decadute, perché ribelli e dannate (Cfr. Denz-Sch. 800-428); tutte un mondo misterioso, sconvolto da un dramma infelicissimo, di cui conosciamo ben poco.

IL NEMICO OCCULTO CHE SEMINA ERRORI

Conosciamo tuttavia molte cose di questo mondo diabolico, che riguardano la nostra vita e tutta la storia umana. Il Demonio è all’origine della prima disgrazia dell’umanità; egli fu il tentatore subdolo e fatale del primo peccato, il peccato originale (Gen.3; Sap.1,24). Da quella caduta di Adamo il Demonio acquistò un certo impero su l’uomo, da cui solo la Redenzione di Cristo ci può liberare. È storia che dura tuttora: ricordiamo gli esorcismi del battesimo ed i frequenti riferimenti della sacra Scrittura e della liturgia all’aggressiva e alla opprimente «potestà delle tenebre» (Cfr. Lc.22,53; Col.1,13). È il nemico numero uno, è il tentatore per eccellenza. Sappiamo così che questo Essere oscuro e conturbante esiste davvero, e che con proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana. Da ricordare la rivelatrice parabola evangelica del buon grano e della zizzania, sintesi e spiegazione dell’illogicità che sembra presiedere alle nostre contrastanti vicende: inimicus homo hoc fecit (Mt.13,28). È «l’omicida fin da principio... e padre della menzogna», come lo definisce Cristo (Cfr. Gv.8,44-45); è l’insidiatore sofistico dell’equilibrio morale dell’uomo. È lui il perfido ed astuto incantatore, che in noi sa insinuarsi, per via dei sensi, della fantasia, della concupiscenza, della logica utopistica, o di disordinati contatti sociali nel gioco del nostro operare, per introdurvi deviazioni, altrettanto nocive quanto all’apparenza conformi alle nostre strutture fisiche o psichiche, o alle nostre istintive, profonde aspirazioni.

Sarebbe questo sul Demonio e sull’influsso, ch’egli può esercitare sulle singole persone, come su comunità, su intere società, o su avvenimenti, un capitolo molto importante della dottrina cattolica da ristudiare, mentre oggi poco lo è. Si pensa da alcuni di trovare negli studi psicanalitici e psichiatrici o in esperienze spiritiche, oggi purtroppo tanto diffuse in alcuni Paesi, un sufficiente compenso. Si teme di ricadere in vecchie teorie manichee, o in paurose divagazioni fantastiche e superstiziose. Oggi si preferisce mostrarsi forti e spregiudicati, atteggiarsi a positivisti, salvo poi prestar fede a tante gratuite ubbie magiche o popolari, o peggio aprire la propria anima - la propria anima battezzata, visitata tante volte dalla presenza eucaristica e abitata dallo Spirito Santo! - alle esperienze licenziose dei sensi, a quelle deleterie degli stupefacenti, come pure alle seduzioni ideologiche degli errori di moda, fessure queste attraverso le quali il Maligno può facilmente penetrare ed alterare l’umana mentalità. Non è detto che ogni peccato sia direttamente dovuto ad azione diabolica (Cfr. Summa Theologica 1, 104, 3); ma è pur vero che chi non vigila con certo rigore morale sopra se stesso (Cfr. Mt.12,45; Ef.6,11) si espone all’influsso del mysterium iniquitatis, a cui San Paolo si riferisce (2^Ts.2,3-12), e che rende problematica l’alternativa della nostra salvezza.

La nostra dottrina si fa incerta, oscurata com’è dalle tenebre stesse che circondano il Demonio. Ma la nostra curiosità, eccitata dalla certezza della sua esistenza molteplice, diventa legittima con due domande. Vi sono segni, e quali, della presenza dell’azione diabolica? e quali sono i mezzi di difesa contro così insidioso pericolo?

PRESENZA DELL'AZIONE DEL MALIGNO

La risposta alla prima domanda impone molta cautela, anche se i segni del Maligno sembrano talora farsi evidenti (Cfr. Tertulliano, Apol. 23). Potremo supporre la sua sinistra azione là dove la negazione di Dio si fa radicale, sottile ed assurda, dove la menzogna si afferma ipocrita e potente, contro la verità evidente, dove l’amore è spento da un egoismo freddo e crudele, dove il nome di Cristo è impugnato con odio cosciente e ribelle (Cfr. 1^Cor.16,22; 12,3), dove lo spirito del Vangelo è mistificato e smentito, dove la disperazione si afferma come l’ultima parola, ecc. Ma è diagnosi troppo ampia e difficile, che noi non osiamo ora approfondire e autenticare, non però priva per tutti di drammatico interesse, a cui anche la letteratura moderna ha dedicato pagine famose (Cfr. ad es. le opere di Bernanos, studiate da CH. MOELLER, Littér. du XXe siècle, I, p. 397 ss.; P. MACCHI, Il volto del male in Bernanos; cfr. poi Satan, Etudes Carmélitaines, Desclée de Br. 1948). Il problema del male rimane uno dei più grandi e permanenti problemi per lo spirito umano, anche dopo la vittoriosa risposta che vi dà Gesù Cristo. «Noi sappiamo, scrive l’Evangelista S. Giovanni, che siamo (nati) da Dio, e che tutto il mondo è posto sotto il maligno» (1^Gv.5,19).

LA DIFESA DEL CRISTIANO

All’altra domanda: quale difesa, quale rimedio opporre alla azione del Demonio? la risposta è più facile a formularsi, anche se rimane difficile ad attuarsi. Potremmo dire: tutto ciò che ci difende dal peccato ci ripara per ciò stesso dall’invisibile nemico. La grazia è la difesa decisiva. L’innocenza assume un aspetto di fortezza. E poi ciascuno ricorda quanto la pedagogia apostolica abbia simboleggiato nell’armatura d’un soldato le virtù che possono rendere invulnerabile il cristiano (Cfr. Rom.13,12; Ef.6,11.14.17; 1^Ts.5,8). Il cristiano dev’essere militante; dev’essere vigilante e forte (1^Pt.5,8); e deve talvolta ricorrere a qualche esercizio ascetico speciale per allontanare certe incursioni diaboliche; Gesù lo insegna indicando il rimedio «nella preghiera e nel digiuno» (Mc.9,29). E l’Apostolo suggerisce la linea maestra da tenere: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci nel bene il male» (Rom.12,21; Mt.13,29).

Con la consapevolezza perciò delle presenti avversità in cui oggi le anime, la Chiesa, il mondo si trovano noi cercheremo di dare senso ed efficacia alla consueta invocazione della nostra principale orazione: «Padre nostro, . . . liberaci dal male!».

A tanto giovi anche la nostra Apostolica Benedizione.

 

 

 

 

Numeri e Simboli 1

 

Le Iene ed i messaggi subliminali

 

Simbologia massonica in uno spot McDonald's

 

Mcdonald fastfood simbologia occulta
 

 

 

SIMBOLI DELL'OCCULTO NEI MARCHI DI FABBRICA

PRIMA PARTE

Fonte web

Nel corso del XX Secolo il paesaggio urbano è stato invaso dai logo delle corporazioni. Alcuni studi rilevano che l'individuo medio si ritrova davanti un migliaio di marchi di fabbrica al giorno. Sono in pochi, tuttavia, a interrogarsi sul significato simbolico di questi strumenti pubblicitari e sulla loro origine occulta. Questo articolo analizza la fonte esoterica di alcuni famosi logo aziendali

Pensate un po' ai posti in cui, in una giornata qualsiasi, vedete un logo: sugli oggetti di uso domestico, sulle auto, sugli abiti, nella pubblicità televisiva, sui manifesti, nelle insegne, in ogni evento sportivo e anche in questa stessa pagina (scusate tanto). I logo sono uno dei risultati di studi approfonditi (finanziati dalla "Chicago School" di Rockefeller) nel campo delle scienze cognitive, della neuropsicologia e della biologia. Questi studi rappresentano il cuore del "marketing", un'attività intensivamente finanziata che mantiene le sue scoperte totalmente segrete all'opinione pubblica. Perché tenere segrete queste scoperte? Be', se sapeste in che modo il marketing vi manipola, non ci caschereste più.

L'enorme visibilità dei marchi aziendali offre anche alle èlite la possibilità di mettere in mostra le loro credenze e il loro potere. Allo stesso modo in cui simboli occulti vengono inseriti in edifici e luoghi pubblici, essi vengono celati in piena vista nei logo corporativi. Esamineremo ora le origini e il significato dei simboli utilizzati nei marchi. Questo articolo si concentrerà sul Disco Solare Alato, la Vesica Piscis e il sole nascente. Ulteriori articoli tratteranno di altri simboli.

 


[Un diluvio di marchi]


Il Disco Solare Alato

 


Questo antico simbolo viene comunemente associato all'Egitto, sebbene venisse utilizzato da Persiani e Assiri, e anche da remote culture del Sud America e dell'Australia. Consiste in un globo solare fiancheggiato da due ali. Tradizionalmente, gli egizi ponevano sulle ali due serpenti, rappresentanti le dee protettrici dell'Alto e Basso Egitto. Thomas Milton Stewart spiega così il suo significato mitologico:

"Horus, il redentore degli egizi nato da una vergine, venne al mondo per distruggere i nemici del grande Dio, Ra. Per questo Horus mutò se stesso nella forma di un disco solare alato, e prese con sé le dee Nekhebet e Uatchit, sotto forma di due serpenti. Dopo la loro guerra vittoriosa contro i nemici di Ra, Horus ordinò a Thoth, il dio del Sapere Occulto, che il disco solare alato coi due serpenti venisse portato in tutti i santuari di tutti gli dei del Sud e del Nord."

Circa il simbolismo, l'autore continua:

"I punti simbolici nella precedente leggenda sono molto antichi, dato che appartengono al primissimo periodo [della civiltà egizia]. Il disco alato, che come geroglifico significa 'diventare - essere - creare', fa parte delle decorazioni simboliche di ogni tempio, appare su ogni soglia o cancello, ed è il simbolo di una delle più antiche espressioni di vita dopo la morte che abbia raggiunto la nostra epoca." - Thomas Milton Stewart, “Symbolism of the Gods of the Egyptians and the Light They Throw on Freemasonry”

Questo simbolo è una rappresentazione dell'ascesa al Divino dell'anima, tramite l'aiuto dei due serpenti, saggezza e conoscenza:

"Ed è questo il significato del disco solare alato, - È il simbolo della perfetta Aspirazione verso il Divino, della Purificazione della natura inferiore, e dell'ascesa finale all'unione con l'Uno." - G.A. Gaskell, “Egyptian Scriptures Interpreted Through the Language of Symbolism Present in All Inspired Writings”

I mistici egizi utilizzavano il sole alato per la magia rituale e per le invocazioni:

"Emblema dell'elemento aria, esso consiste in un cerchio o disco di tipo solare racchiuso tra due ali. Nella magia rituale esso si trovava sospeso al di sopra dell'altare, orientato verso est e viene utilizzato nell'invocare protezione e collaborazione dalle silfidi." - Hope, Murry, “Practical Egyptian Magic”

Il sole alato viene tuttora utilizzato da gruppi come la Massoneria, i Teosofi e i Rosacroce.

"Il Globo Alato è un caratteristico simbolo dei Rosacroce, per quanto anche gli Illuminati potrebbero rivendicarlo, e si possa ammetterne la sua origine egizia. Il Globo Alato è il simbolo dell'anima purificata [perfected] che torna volando alla fonte della sua creazione, negli ultraterreni Campi Elisi." - Swinburne, Clymer, “The Rosicrucians Their Teachings”

In tal modo questo antico simbolo mistico e magico, che rappresenta l'anima purificata, ha adornato le soglie per millenni, ed è così anche adesso. Qui vediamo il sole alato utilizzato in edifici massonici e rosacrociani.

 


[L'entrata di un giardino rosacrociano]


 


[Il sole alato al di sopra del trono del Maestro Venerabile, nella
Sala Egizia della Gran Loggia di un tempio massonico.]


Dato che le ali sono il mezzo di trasporto dell'anima purificata, questo simbolo è stato utilizzato dall'industria dei trasporti.

 


[Il sole alato, con un'occhio onnisciente al posto del sole]


 


[Logo della Bentley]


 


[Logo della Mini Cooper]


 


[Il marchio alato della Harley-Davidson]


 


[Il logo della Aston Martin]


 


[La forma stilizzata di disco solare alato usata come logo dalla Chevrolet]


 


La Vesica Piscis

 


Questo antico simbolo è formato da due cerchi che si intersecano, e appartiene alla geometria sacra. Il riferimento al pesce deriva dal fatto che la parte centrale ricorda un pesce. Il suo significato mistico è sempre stato avvolto nel mistero iniziatico, ma molti concordano nel ritenerlo la rappresentazione del principio femminile - la "vulva della Dea".

"La Vesica Piscis, due cerchi intrecciati, è anche nota come 'Yoni'. Il nome 'yoni' si riferisce alla parte mediana dei cerchi intrecciati, e deriva dal termine sanscrito che significa 'passaggio divino'. Dato che lo yoni è il femminino, lo si dovrebbe considerare in una prospettiva che colleghi il passaggio divino al sesso, dell'unione maschile/femminile. È questo collegamento, col suo nesso con rinascita e rigenerazione, che resta una verità fondamentale nel nucleo stesso delle fondamenta strutturali dell'Occulto." John Yarker, “The Arcane Schools”

Il Cristianesimo primitivo rappresentava spesso il Cristo all'interno di una Vesica Piscis, che rappresentava l'utero della Vergine.

 


La Vesica Piscis riveste un significato importante anche nella Massoneria:

"La Vesica è 'un elemento universale dell'architettura o Massoneria, e fonte o sorgente prima da cui derivano i suoi segni e simboli - essa costituisce il grande e costante segreto della nostra antica fratellanza'." - George Oliver, “Discrepancies of Masonry”

Albert G. Mackey parla dell'uso della Vesica nella prima Massoneria:

"Come simbolo, veniva frequentemente utilizzato nella decorazione delle chiese dai massoni del medioevo. Gli emblemi delle università, delle abbazie e di altre comunità religiose, così come quelli di singole personalità ecclesiastiche, avevano invariabilmente questa forma. Per questo, in riferimento al carattere religioso dell'istituzione, è stato suggerito che l'emblema delle Logge Massoniche dovrebbe anch'esso avere questa forma, al posto di quella circolare ora in uso." Albert G. Mackey, “Encyclopedia of Freemasonry”

Possiamo vedere l'uso tipico della vesica in un sigillo massonico:


 


[Sigillo della Loggia Academia n.847]


Probabilmente per la sua associazione con la sessualità, la vesica viene utilizzata da industrie dell'abbigliamento e di altri settori.

 


[Il logo di Chanel]


 


[Il logo di Gucci]


 


[Il logo di DC Shoes]


 


[Il logo della Mastercard]


 


[Le sigarette al mentolo Kool]


Il Sole Nascente

Il simbolo di un sole che sorge si può associare col culto del sole. Nell'antico Egitto era associato ad Horus. Gli occultisti ritengono che rappresenti la nuova era dell'Acquario e l'arrivo di una nuova emanazione dal centro della galassia, l'Alba Dorata [Golden Dawn]. Il sole fiammante viene anche associato col concetto prometeico/luciferiano di donare il fuoco (la conoscenza) all'uomo.

"Un modello mitico ricorrente per i rivoluzionari - i primi romantici, il giovane Marx, i russi del tempo di Lenin - era Prometeo, che rubò il fuoco agli dei perché venisse utilizzato dall'umanità, La fede prometeica dei rivoluzionari ricorda sotto molti aspetti la diffusa convinzione moderna che la scienza condurrà gli uomini dall'oscurità verso la luce. Ma c'era anche una più mirata ipotesi millenaristica, secondo la quale nel nuovo giorno in procinto di spuntare il sole non sarebbe mai più tramontato. Nei primi tempi della Rivoluzione Francese nacque un 'mito solare della rivoluzione', che suggeriva che il sole stava per sorgere su una nuova era da cui le tenebre sarebbero state bandite per sempre. Quest'immagine venne incorporata 'in un livello di coscienza che allo stesso tempo interpreta qualcosa di reale e produce una nuova realtà'. " - James H. Billington, “Fire in the Minds of Men”

Manly P. Hall spiega il significato del sole nascente nel contesto delle società segrete come la Massoneria.

"Il lascito diretto del piano essenziale delle Scuole Esoteriche venne affidato a gruppi già pronti per l'opera. Le gilde, le trade unions e altre simili Società di mutuo soccorso vennero rinforzate internamente dall'introduzione dei nuovi saperi. La progressione del piano richiedeva un allargamento dei confini del progetto filosofico. C'era bisogno di una Fratellanza Mondiale, sostenuta da un efficace e massiccio programma educativo che seguisse il 'metodo'. Una tale Fratellanza non avrebbe potuto accogliere subito tutti gli uomini, ma avrebbe potuto unificare l'opera di un certo tipo di uomini, a prescindere dalla loro razza, dal loro credo religioso e dalla nazione in cui vivevano. Ecco gli uomini con uno scopo, i figli del domani, il cui simbolo era... un sole fiammante che si leva sulle montagne dell'est." - Manly P. Hall, “Masonic Orders of Fraternity”

In altre parole, il sole nascente rappresenta gli iniziati di queste antiche società segrete. Questo simbolo è usato in numerosi logo aziendali:

 


[All'interno della conchiglia (che rappresenta la dea venere) un sole nascente]


 


[Sole basso sull'orizzonte nel logo di Days Inn]


 


[Non è una patatina, ma un sole nascente]


 


[La parte migliore della sveglia... L'occulto in tazza [Caffè Folgers]]


 


[Anche Obama ha utilizzato il simbolo del sole nascente. È un massone del 32º grado della Loggia
Prince Hall [l'unica loggia statunitense con membri di colore - ndt], non lo sapevate?]


Per concludere

Questo è il primo di una serie di articoli riguardanti i simboli occulti nei marchi di fabbrica. Non ho cominciato coi più ovvi o coi più sfacciati, ma questi sono ottimi esempi del radicamento del simbolismo esoterico nella cultura di massa. A che scopo inserire simboli occulti nei logo? È un'arrogante manifestazione di potere da parte delle èlite, o un modo di celebrare religioni misteriche? Gli studiosi di esoterismo affermano che i simboli hanno un profondo effetto sulle masse:

"È noto che l'Inconscio, personale o collettivo, opera per mezzo di figure e immagini, dato che il linguaggio parlato è un'acquisizione relativamente recente. [...] La magia [...] parla alla mente subconscia dell'uomo attraverso le immagini arcaiche dei suoi simboli e rituali, producendo così quei 'mutamenti del subconscio' che il mago persegue." - W. E. Butler, “Magic; It’s Ritual, Power and Purpose”

Considerando il fatto che i membri di società occulte come la Massoneria studiano la Magia e il potere dei simboli, non c'è dubbio che molti marchi aziendali siano l'applicazione di questa antica conoscenza. Si sospetta perfino che certi logo siano sigilli, simboli che sono stati magicamente infusi allo scopo di focalizzare il subconscio sull'esecuzione di determinate azioni. In altre parole, sono molto più potenti di quanto pensiate.

 

 

Beppe Grillo contro la Walt Disney e messaggi subliminari

 

 

SIMBOLI DELL'OCCULTO NEI MARCHI DI FABBRICA

SECONDA PARTE

Fonte web

Forse non lo sapete, ma per millenni il mondo intero ha venerato Saturno. Questo culto non è mai scomparso, e i suoi rituali vengono osservati anche al giorno d'oggi. Saturno, ovverosia "Il Signore degli Anelli", è la ragione per cui ci scambiamo gli anelli ai matrimoni o poniamo aureole intorno alla testa dei santi. Questo articolo evidenzia gli attributi del dio Saturno e la permanenza del suo culto attraverso i logo corporativi.

Fin dai tempi antichi, i sapienti hanno osservato le stelle, ammirandone il paradisiaco splendore e attribuendo loro poteri divini, fondati sul loro effetto sugli uomini. Prima del Diluvio Universale, Saturno veniva considerato da tutta l'umanità come il più grande degli dei e come re dei re. I ricercatori dell'occulto affermano che Saturno governasse il regno di Atlantide, divenendo il divino antenato di tutti i patriarchi e re umani. Il culto si è perpetuato attraverso numerose figure divine dell'antichità:

"Crono, o Saturno, Dioniso, Iperione, Atlante, Ercole, erano tutti collegati a un 'continente Saturniano', erano re che governavano i paesi delle coste occidentali del Mediterraneo, di Africa e Spagna:" - Baldwin, “Prehistoric Nations”

Nella mitologia Egizia Iside viene considerata la maggiore tra le figlie di Saturno:

"Io sono Iside, la Regina di questo paese. Sono stata istruita da Mercurio. Nessuno può annullare le leggi che ho stabilito. Sono la figlia maggiore di Saturno, il più antico degli Dei."

Saturno nelle Culture Semitiche

Le civiltà semitiche si riferiscono al dio Saturno come "El". Questa divinità suprema veniva rappresentata da un cubo nero. Esemplari se ne trovano in tutto il mondo.

 


[Cubo nero a Santa Ana]


 


[Diventerà parte di una filiale della Apple di New York]


 


[Manhattan, New York City]


 


[Danimarca]


 


[Australia]


 


[La Kabaa era oggetto di culto migliaia
di anni prima dell'avvento dell'Islam]


 


[Questo cubo nero è una traccia rimasta dell'antico culto di El.
Forse ebrei e musulmani hanno più cose in comune di quanto credano...]


Gli antichi ebrei rappresentavano saturno mediante la stella a sei punte, che più tardi divenne la Stella di Davide (ha anche molti altri significati esoterici). Il simbolo è presente anche nella bandiera di Israele

 


[Molti studiosi di esoterismo affermano che il nome Is-Ra-El risulta dalla
combinazione dei nomi delle antiche divinità pagane Iside, Ra ed El.]


Saturno nella Cultura Occidentale

Anche Greci e Romani adoravano Saturno, considerandolo una divinità crudele. Ecco un breve sunto della mitologia di Saturno in occidente:

"Con lo spodestamento del padre, Saturno divenne il sovrano dell'Universo per innumerevoli ere, e regnò insieme a sua sorella, Opi, che divenne anche sua moglie. Venne profetizzato che un giorno Saturno avrebbe perso il suo potere, perché uno dei suoi figli l'avrebbe detronizzato. Per impedire l'evento, ogni volta che Opi dava alla luce un figlio Saturno lo ingoiava all'istante. Alla nascita del suo sesto figlio, Giove (Zeus), Opi lo fece sparire, mandandolo sull'isola di Creta. Poi avvolse una pietra nelle fasce. L'inganno si compì quando Saturno l'ingoiò, pensando fosse il bambino. Cresciuto, Giove ottenne il posto di coppiere presso il padre. Con l'aiuto di Gea, sua nonna, Giove fece bere al padre una pozione che gli fece vomitare gli altri cinque fratelli, Vesta (Estia), Cerere (Demetra), Giunone (Era), Plutone (Ade) e Nettuno (Poseidone)." - Wikipedia, Saturn (mythology)

 


[Saturno che divora uno dei suoi figli, di Pieter Paul Rubens]


Saturno, nei tempi antichi, ha sempre avuto un significato negativo, se non maligno; è stato chiamato "Il Grande Malefico", in opposizione a Giove "Il Grande Benefico". Saturno viene associato esotericamente alle limitazioni dell'uomo, alle sue restrizioni, alla sua morte e disfacimento. Il suo nome greco era "Chronos", il signore del tempo, essendo il tempo il principale fattore che inevitabilmente porta gli umani alla morte. Le rappresentazioni tradizionali della "sinistra mietitrice" traggono origine dagli attributi del dio Saturno, che brandiva la falce con cui aveva assassinato il padre.

 


["Per l'iniziato, lo scheletro della morte che stringe la falce tra le dita ossute
 denota Saturno (Chronos), il padre degli dei, che impugna la falce
con cui ha mutilato il suo stesso progenitore."]


Saturno e Satana

Saturno viene anche associato con Satana, e questo per svariate ragioni. Per prima cosa, molti autori ipotizzano che la parola Satana derivi dalla parola Saturno. Seconda cosa, Saturno, come Satana, è associato al colore nero. In terzo luogo, Saturno è il pianeta più lontano dal sole, il quale viene associato al principio del Bene (si noti che Plutone non è mai stato considerato un pianeta) [In realtà tra Saturno e Plutone vi sono Urano e Nettuno, ma questi non erano noti agli antichi che non disponevano di strumenti ottici. N.d.r.]. Di conseguenza Saturno è il corpo celeste meno esposto alla divina luce solare e quindi è collegato alla frigidità del principio del Male. Infine, il "grande dio Pan", la divinità cornuta, nell'antico paganesimo rappresentava Saturno. Questa creatura mezzo uomo mezzo caprone viene considerata l'origine della nostra immagine moderna di Satana.

 


["Pan era una creatura composita, con la parte superiore - ad eccezione delle corna - umana,
 e quella inferiore di forma caprina. (...) Il flauto di Pan simboleggia la naturale armonia delle
 sfere, e il dio stesso è simbolo di Saturno, perché questo pianeta ha la sua casa in Capricorno,
 il cui simbolo è un capro." - Manly P. Hall, “Secret Teachings of All Ages”]


Quindi Pan veniva rappresentato con le corna per il fatto che rappresentava Saturno, il signore della casa del Capricorno, il cui simbolo è un capro

 


[Il Capricorno - Simbolo del capro che spunta da un corpo di pesce]


Pan era lo spirito guardiano del mondo infero. Lo si ritraeva mentre vagabondava per la foresta, col pene in erezione, ubriaco e lascivo, spassandosela con le ninfe e zufolando per la selva. Possiamo affermare che fosse il patrono della parte bassa della natura dell'uomo, il suo lato animale, non diversamente da Satana. Pur riconoscendo il suo collegamento con il Male, le società segrete ritengono la venerazione di Saturno indispensabile al fine di conseguire l'illuminazione. È la controparte necessaria al principio del Bene. Gli autori massonici associano chiaramente Saturno a Satana:

"Saturno è l'opposto di Giove, il suo simbolo è una croce sovrapposta al segno della Luna [figura a sinistra n.d.r.]. Egli è il Satana, il Tentatore [Tempter], o meglio il Saggiatore [Tester]. La sua funzione è quella di castigare e domare le passioni sregolate dell'umanità primitiva." - J.S. Ward, “Freemasonry and the Ancient Gods”

Probabilmente il caso più estremo di culto del principio maligno Saturno da parte di una società segreta è quello della "Fraternitas Saturni". Questa organizzazione occulta è situata in Germania, e da' apertamente corpo al lato nascosto del culto di Saturno.

"La Fraternitas Saturni (FS), La Fratellanza di Saturno, è nota tra i lettori di lingua inglese attraverso descrizioni frammentarie che evidenziano gli aspetti sensazionalistici, magico-sessuali dell'attività di questa loggia, oppure il suo aspetto più oscuro e satanico. Ciò è comprensibile, alla luce del fatto che la FS è (o era) l'organizzazione più sfrenatamente luciferiana del moderno revival occultistico occidentale, e la sua pratica di occultismo sessuale la più elaborata tra le logge del genere. La FS rappresenta una miscela inedita di cosmologia astrologica, demonologia neognostica, occultismo sessuale e principi delle organizzazioni massoniche. Tale grande sintesi fu in origine la visione di un unico individuo, Gregor Gregorius, a lungo Gran Maestro della FS." - Stephen E. Flowers, “Fire & Ice: The History, Structure, and Rituals of Germany’s Most Influential Modern Magical Order: The Brotherhood of Saturn”

Saturno nei Logo delle Corporation

Molti conglomerati usano il profilo di Saturno nei loro marchi, perpetuando così il suo culto e rendendo visibile ovunque il suo simbolismo.

 


[Bene, abbiamo in alto a sinistra l'immagine di un piccolo vortice.
Cosa rappresenta dunque quell'anello giallo? Saturno.]


 


[Logo della Boeing]


 


[Il nome dice tutto]


 


[Lo Swoosh della Nike in realtà rappresenta l'anello esterno di Saturno]


 


[E se diciamo che l'80% di quelli che stanno guardando questa
pagina hanno un simbolo di Saturno sul loro browser?]


 


[Cos'ha a che fare la Niortel Networks con Saturno? Assolutamente
niente, eppure nel logo viene raffigurato Saturno]


 


[Anche alla Tripla A piace Saturno]


 


[Veduta laterale di Saturno]


 


[Collegare la Terra e farla sembrare come Saturno]


 


[È anche rappresentato un serpente che avvolge la Terra, il pianeta blu]


Per Concludere

Questo articolo ha mostrato ALCUNI dei modi in cui l'umanità ha rappresentato Saturno nel corso dei secoli. La grande quantità di simboli associati a questa oscura divinità non fa che sottolineare la sua importanza nella storia umana. L'avvento delle religioni monoteistiche come il Cristianesimo, il Giudaismo e l'Islam hanno confinato il culto di Saturno in ambienti occulti. Come abbiamo visto qui, il Signore degli Anelli è tuttora onnipresente nella cultura popolare, ma viene riconosciuto solo da chi ha occhi per vedere e orecchie per intendere.

 

 

APPROFONDIMENTO VIDEO

 

Numeri e Simboli 1

 

Numeri e Simboli 2

 

Numeri e Simboli 3