mysterium iniquitatis
NELLA PUBBLICITÀ, NEI LOGO E NEI
MARCHI DI FABBRICA
SIMBOLI E SIGILLI OCCULTI NELLA NOSTRA
VITA QUOTIDIANA. UNA DITTATURA PSICHICA
È IN CORSO E NOI NON LO SAPPIAMO!
(prima parte)
(per la seconda parte clicca qui)
(a cura di Claudio Prandini)
Simboli antichi di civiltà pagane con i loro déi oscuri oggi li troviamo nella pubblicità, nei logo e nei marchi di fabbrica a ricordarci che le tenebre antiche si sono solo mimetizzate dietro una civiltà che solo apparentemente è scientifica e razionalista. In realtà i simboli occulti, inseriti nei logo e nei marchi di fabbrica, mettono in mostra il potere e le vere credenze dell'élite che governa il mondo.
"È noto che l'Inconscio, personale o
collettivo, opera per mezzo di figure e immagini, dato che il linguaggio
parlato è un'acquisizione relativamente recente. [...] La magia [...]
parla alla mente subconscia dell'uomo attraverso le immagini arcaiche dei
suoi simboli e rituali, producendo così quei 'mutamenti del subconscio'
che il mago persegue." (W. E. Butler, “Magic; It’s Ritual,
Power and Purpose”).
In termini cristiani si può dire che nei simboli occulti, che formano molti logo e marchi di fabbrica moderni, viene reso attuale, vivo ed operante quel "mistero di iniquità" nel mondo di cui parlano le Sacre Scritture e di cui la Chiesa dovrebbe parlare di più. Messaggi subliminali nella pubblicità, logo e marchi rappresentano così canali dove il male attrae e condiziona, se non ci si esercita alla libertà dello spirito (Ef. 6, 11-12).
Sarebbe forse il caso di dire ai vescovi di emanare disposizioni precise affinché nei seminari si insegnino anche queste cose ai futuri preti che un giorno diventeranno sacerdoti in cura d'anime, piuttosto di insegnar loro, contraddicendo la Tradizione della Chiesa e il relativo catechismo, che Adamo ed Eva (nel senso di progenitori dell'umanità) non sono mai esistiti, avvalorando così di fatto la teoria dell'evoluzionismo tra gli stessi praticanti.
Oggi siamo di fronte ad uno spiegamento di forze maligne spaventoso, che agiscono soprattutto a livello subconscio ed occulto attraverso messaggi subliminali visivi e audio, logo e marchi di fabbrica caricati con simboli negativi e ancestrali. I poveri sacerdoti si trovano così sguarniti di fronte a queste realtà e non sanno cosa dire né cosa fare... Come dei soldati senza armi né direttive precise su queste realtà! Quante volte avranno non solo sentito nominare ma anche approfondito nei loro studi il termine paolino di "mysterium iniquitatis"? |
INTR0DUZIONE
PAOLO VI PARLA DEL mysterium iniquitatis
PER IL MONDO E LA CHIESA CONTEMPORANEA
Quali sono oggi i bisogni maggiori della
Chiesa?
Non vi stupisca come semplicista, o addirittura come superstiziosa e irreale la
nostra risposta: uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male, che
chiamiamo il Demonio.
Prima di chiarire il nostro pensiero invitiamo il vostro ad aprirsi alla luce
della fede sulla visione della vita umana, visione che da questo osservatorio
spazia immensamente e penetra in singolari profondità. E, per verità, il quadro
che siamo invitati a contemplare con globale realismo è molto bello. È il quadro
della creazione, l’opera di Dio, che Dio stesso, come specchio esteriore della
sua sapienza e della sua potenza, ammirò nella sua sostanziale bellezza (Cfr.
Gen.1,10ss.).
Poi è molto interessante il quadro della storia drammatica della umanità, dalla
quale storia emerge quella della redenzione, quella di Cristo, della nostra
salvezza, con i suoi stupendi tesori di rivelazione, di profezia, di santità, di
vita elevata a livello soprannaturale, di promesse eterne (Cfr. Ef.1,10). A
saperlo guardare questo quadro non si può non rimanere incantati (Cfr.
Sant'Agostino, Soliloqui): tutto ha un senso, tutto ha un fine, tutto ha un
ordine, e tutto lascia intravedere una Presenza-Trascendenza, un Pensiero, una
Vita, e finalmente un Amore, così che l’universo, per ciò che è e per ciò che
non è, si presenta a noi come una preparazione entusiasmante e inebriante a
qualche cosa di ancor più bello ed ancor più perfetto (Cfr. 1^Cor.2,9; 13,12;
Rom.8,19-23). La visione cristiana del cosmo e della vita è pertanto
trionfalmente ottimista; e questa visione giustifica la nostra gioia e la nostra
riconoscenza di vivere per cui celebrando la gloria di Dio noi cantiamo la
nostra felicità (Cfr. il Gloria della Messa).
Ma è completa questa visione? è esatta? Nulla ci importano le deficienze che
sono nel mondo? le disfunzioni delle cose rispetto alla nostra esistenza? il
dolore, la morte? la cattiveria, la crudeltà, il peccato, in una parola, il
male? e non vediamo quanto male è nel mondo? specialmente, quanto male morale,
cioè simultaneamente, sebbene diversamente, contro l’uomo e contro Dio? Non è
forse questo un triste spettacolo, un inesplicabile mistero? E non siamo noi,
proprio noi cultori del Verbo i cantori del Bene, noi credenti, i più sensibili,
i più turbati dall’osservazione e dall’esperienza del male? Lo troviamo nel
regno della natura, dove tante sue manifestazioni sembrano a noi denunciare un
disordine. Poi lo troviamo nell’ambito umano, dove incontriamo la debolezza, la
fragilità, il dolore, la morte, e qualche cosa di peggio; una duplice legge
contrastante, una che vorrebbe il bene, l’altra invece rivolta al male, tormento
che San Paolo mette in umiliante evidenza per dimostrare la necessità e la
fortuna d’una grazia salvatrice, della salute cioè portata da Cristo (Cfr. Rom.
7); già il poeta pagano aveva denunciato questo conflitto interiore nel cuore
stesso dell’uomo: video meliora proboque, deteriora sequor (OVIDIO, Met. 7,19).
Troviamo il peccato, perversione della libertà umana, e causa profonda della
morte, perché distacco da Dio fonte della vita (Rom.5,12), e poi, a sua volta,
occasione ed effetto d’un intervento in noi e nel nostro mondo d’un agente
oscuro e nemico, il Demonio. Il male non è più soltanto una deficienza, ma
un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile
realtà. Misteriosa e paurosa.
L’INSEGNAMENTO BIBLICO
Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di
riconoscerla esistente; ovvero chi ne fa un principio a sé stante, non avente
essa pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure la spiega come una
pseudo-realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote
dei nostri malanni. Il problema del male, visto nella sua complessità, e nella
sua assurdità rispetto alla nostra unilaterale razionalità, diventa
ossessionante. Esso costituisce la più forte difficoltà per la nostra
intelligenza religiosa del cosmo. Non per nulla ne soffrì per anni
Sant'Agostino: Quaerebam unde malum, et non erat exitus, io cercavo donde
provenisse il male, e non trovavo spiegazione (Sant'Agostino, Confessioni VII,
5, 7, 11, ecc..; PL, 32, 736, 739).
Ed ecco allora l’importanza che assume l’avvertenza del male per la nostra
corretta concezione cristiana del mondo, della vita, della salvezza. Prima nello
svolgimento della storia evangelica al principio della sua vita pubblica: chi
non ricorda la pagina densissima di significati della triplice tentazione di
Cristo? Poi nei tanti episodi evangelici, nei quali il Demonio incrocia i passi
del Signore e figura nei suoi insegnamenti? (p.es., Mt.12,43) E come non
ricordare che Cristo, tre volte riferendosi al Demonio, come a suo avversario,
lo qualifica «principe di questo mondo»? (Gv.12,31; 14,30; 16,11) E l’incombenza
di questa nefasta presenza è segnalata in moltissimi passi del Nuovo Testamento.
San Paolo lo chiama il «dio di questo mondo» (2° Cor.4,4), e ci mette
sull’avviso sopra la lotta al buio, che noi cristiani dobbiamo sostenere non con
un solo Demonio, ma con una sua paurosa pluralità: «Rivestitevi, dice
l’Apostolo, dell’armatura di Dio per poter affrontare le insidie del diavolo,
poiché la nostra lotta non è (soltanto) col sangue e con la carne, ma contro i
Principati e le Potestà, contro i dominatori delle tenebre, contro gli spiriti
maligni dell’aria» (Ef.6,11-12).
E che si tratti non d’un solo Demonio, ma di molti, diversi passi evangelici ce
lo indicano (Lc.11,21; Mc.5,9); ma uno è principale: Satana, che vuol dire
l’avversario, il nemico; e con lui molti, tutti creature di Dio, ma decadute,
perché ribelli e dannate (Cfr. Denz-Sch. 800-428); tutte un mondo misterioso,
sconvolto da un dramma infelicissimo, di cui conosciamo ben poco.
IL NEMICO OCCULTO CHE SEMINA ERRORI
Conosciamo tuttavia molte cose di questo mondo diabolico, che riguardano la
nostra vita e tutta la storia umana. Il Demonio è all’origine della prima
disgrazia dell’umanità; egli fu il tentatore subdolo e fatale del primo peccato,
il peccato originale (Gen.3; Sap.1,24). Da quella caduta di Adamo il Demonio
acquistò un certo impero su l’uomo, da cui solo la Redenzione di Cristo ci può
liberare. È storia che dura tuttora: ricordiamo gli esorcismi del battesimo ed i
frequenti riferimenti della sacra Scrittura e della liturgia all’aggressiva e
alla opprimente «potestà delle tenebre» (Cfr. Lc.22,53; Col.1,13). È il nemico
numero uno, è il tentatore per eccellenza. Sappiamo così che questo Essere
oscuro e conturbante esiste davvero, e che con proditoria astuzia agisce ancora;
è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana. Da
ricordare la rivelatrice parabola evangelica del buon grano e della zizzania,
sintesi e spiegazione dell’illogicità che sembra presiedere alle nostre
contrastanti vicende: inimicus homo hoc fecit (Mt.13,28). È «l’omicida fin da
principio... e padre della menzogna», come lo definisce Cristo (Cfr. Gv.8,44-45);
è l’insidiatore sofistico dell’equilibrio morale dell’uomo. È lui il perfido ed
astuto incantatore, che in noi sa insinuarsi, per via dei sensi, della fantasia,
della concupiscenza, della logica utopistica, o di disordinati contatti sociali
nel gioco del nostro operare, per introdurvi deviazioni, altrettanto nocive
quanto all’apparenza conformi alle nostre strutture fisiche o psichiche, o alle
nostre istintive, profonde aspirazioni.
Sarebbe questo sul Demonio e sull’influsso, ch’egli può esercitare sulle singole
persone, come su comunità, su intere società, o su avvenimenti, un capitolo
molto importante della dottrina cattolica da ristudiare, mentre oggi poco lo è.
Si pensa da alcuni di trovare negli studi psicanalitici e psichiatrici o in
esperienze spiritiche, oggi purtroppo tanto diffuse in alcuni Paesi, un
sufficiente compenso. Si teme di ricadere in vecchie teorie manichee, o in
paurose divagazioni fantastiche e superstiziose. Oggi si preferisce mostrarsi
forti e spregiudicati, atteggiarsi a positivisti, salvo poi prestar fede a tante
gratuite ubbie magiche o popolari, o peggio aprire la propria anima - la propria
anima battezzata, visitata tante volte dalla presenza eucaristica e abitata
dallo Spirito Santo! - alle esperienze licenziose dei sensi, a quelle deleterie
degli stupefacenti, come pure alle seduzioni ideologiche degli errori di moda,
fessure queste attraverso le quali il Maligno può facilmente penetrare ed
alterare l’umana mentalità. Non è detto che ogni peccato sia direttamente dovuto
ad azione diabolica (Cfr. Summa Theologica 1, 104, 3); ma è pur vero che chi non
vigila con certo rigore morale sopra se stesso (Cfr. Mt.12,45; Ef.6,11) si
espone all’influsso del mysterium iniquitatis, a cui San Paolo si riferisce (2^Ts.2,3-12),
e che rende problematica l’alternativa della nostra salvezza.
La nostra dottrina si fa incerta, oscurata com’è dalle tenebre stesse che
circondano il Demonio. Ma la nostra curiosità, eccitata dalla certezza della sua
esistenza molteplice, diventa legittima con due domande. Vi sono segni, e quali,
della presenza dell’azione diabolica? e quali sono i mezzi di difesa contro così
insidioso pericolo?
PRESENZA DELL'AZIONE DEL MALIGNO
La risposta alla prima domanda impone molta cautela, anche se i segni del
Maligno sembrano talora farsi evidenti (Cfr. Tertulliano, Apol. 23). Potremo
supporre la sua sinistra azione là dove la negazione di Dio si fa radicale,
sottile ed assurda, dove la menzogna si afferma ipocrita e potente, contro la
verità evidente, dove l’amore è spento da un egoismo freddo e crudele, dove il
nome di Cristo è impugnato con odio cosciente e ribelle (Cfr. 1^Cor.16,22;
12,3), dove lo spirito del Vangelo è mistificato e smentito, dove la
disperazione si afferma come l’ultima parola, ecc. Ma è diagnosi troppo ampia e
difficile, che noi non osiamo ora approfondire e autenticare, non però priva per
tutti di drammatico interesse, a cui anche la letteratura moderna ha dedicato
pagine famose (Cfr. ad es. le opere di Bernanos, studiate da CH. MOELLER, Littér.
du XXe siècle, I, p. 397 ss.; P. MACCHI, Il volto del male in Bernanos; cfr. poi
Satan, Etudes Carmélitaines, Desclée de Br. 1948). Il problema del male rimane
uno dei più grandi e permanenti problemi per lo spirito umano, anche dopo la
vittoriosa risposta che vi dà Gesù Cristo. «Noi sappiamo, scrive l’Evangelista
S. Giovanni, che siamo (nati) da Dio, e che tutto il mondo è posto sotto il
maligno» (1^Gv.5,19).
LA DIFESA DEL CRISTIANO
All’altra domanda: quale difesa, quale rimedio opporre alla azione del Demonio?
la risposta è più facile a formularsi, anche se rimane difficile ad attuarsi.
Potremmo dire: tutto ciò che ci difende dal peccato ci ripara per ciò stesso
dall’invisibile nemico. La grazia è la difesa decisiva. L’innocenza assume un
aspetto di fortezza. E poi ciascuno ricorda quanto la pedagogia apostolica abbia
simboleggiato nell’armatura d’un soldato le virtù che possono rendere
invulnerabile il cristiano (Cfr. Rom.13,12; Ef.6,11.14.17; 1^Ts.5,8). Il
cristiano dev’essere militante; dev’essere vigilante e forte (1^Pt.5,8); e deve
talvolta ricorrere a qualche esercizio ascetico speciale per allontanare certe
incursioni diaboliche; Gesù lo insegna indicando il rimedio «nella preghiera e
nel digiuno» (Mc.9,29). E l’Apostolo suggerisce la linea maestra da tenere: «Non
lasciarti vincere dal male, ma vinci nel bene il male» (Rom.12,21; Mt.13,29).
Con la consapevolezza perciò delle presenti avversità in cui oggi le anime, la
Chiesa, il mondo si trovano noi cercheremo di dare senso ed efficacia alla
consueta invocazione della nostra principale orazione: «Padre nostro, . . .
liberaci dal male!».
A tanto giovi anche la nostra Apostolica Benedizione.
Numeri e Simboli 1
Le Iene ed i messaggi subliminali
Simbologia massonica in uno spot McDonald's
Mcdonald fastfood simbologia occulta
SIMBOLI DELL'OCCULTO NEI MARCHI DI FABBRICA
PRIMA PARTE
Nel corso del XX Secolo il paesaggio
urbano è stato invaso dai logo delle corporazioni. Alcuni studi rilevano che
l'individuo medio si ritrova davanti un migliaio di marchi di fabbrica al
giorno. Sono in pochi, tuttavia, a interrogarsi sul significato simbolico di
questi strumenti pubblicitari e sulla loro origine occulta. Questo articolo
analizza la fonte esoterica di alcuni famosi logo aziendali
Pensate un po' ai posti in cui, in una giornata qualsiasi, vedete un logo: sugli
oggetti di uso domestico, sulle auto, sugli abiti, nella pubblicità televisiva,
sui manifesti, nelle insegne, in ogni evento sportivo e anche in questa stessa
pagina (scusate tanto). I logo sono uno dei risultati di studi approfonditi
(finanziati dalla "Chicago School" di Rockefeller) nel campo delle scienze
cognitive, della neuropsicologia e della biologia. Questi studi rappresentano il
cuore del "marketing", un'attività intensivamente finanziata che mantiene le sue
scoperte totalmente segrete all'opinione pubblica. Perché tenere segrete queste
scoperte? Be', se sapeste in che modo il marketing vi manipola, non ci
caschereste più.
L'enorme visibilità dei marchi aziendali offre anche alle èlite la possibilità
di mettere in mostra le loro credenze e il loro potere. Allo stesso modo in cui
simboli occulti vengono inseriti in edifici e luoghi pubblici, essi vengono
celati in piena vista nei logo corporativi. Esamineremo ora le origini e il
significato dei simboli utilizzati nei marchi. Questo articolo si concentrerà
sul Disco Solare Alato, la Vesica Piscis e il sole nascente. Ulteriori articoli
tratteranno di altri simboli.
Il Disco Solare
Alato
Questo antico simbolo viene comunemente associato
all'Egitto, sebbene venisse utilizzato da Persiani e Assiri, e anche da remote
culture del Sud America e dell'Australia. Consiste in un globo solare
fiancheggiato da due ali. Tradizionalmente, gli egizi ponevano sulle ali due
serpenti, rappresentanti le dee protettrici dell'Alto e Basso Egitto. Thomas
Milton Stewart spiega così il suo significato mitologico:
"Horus, il redentore degli egizi nato da una vergine, venne al mondo per
distruggere i nemici del grande Dio, Ra. Per questo Horus mutò se stesso nella
forma di un disco solare alato, e prese con sé le dee Nekhebet e Uatchit, sotto
forma di due serpenti. Dopo la loro guerra vittoriosa contro i nemici di Ra,
Horus ordinò a Thoth, il dio del Sapere Occulto, che il disco solare alato coi
due serpenti venisse portato in tutti i santuari di tutti gli dei del Sud e del
Nord."
Circa il simbolismo, l'autore continua:
"I punti simbolici nella precedente leggenda sono molto antichi, dato che
appartengono al primissimo periodo [della civiltà egizia]. Il disco alato, che
come geroglifico significa 'diventare - essere - creare', fa parte delle
decorazioni simboliche di ogni tempio, appare su ogni soglia o cancello, ed è il
simbolo di una delle più antiche espressioni di vita dopo la morte che abbia
raggiunto la nostra epoca." - Thomas Milton Stewart, “Symbolism of the Gods of
the Egyptians and the Light They Throw on Freemasonry”
Questo simbolo è una rappresentazione dell'ascesa al Divino dell'anima, tramite
l'aiuto dei due serpenti, saggezza e conoscenza:
"Ed è questo il significato del disco solare alato, - È il simbolo della
perfetta Aspirazione verso il Divino, della Purificazione della natura
inferiore, e dell'ascesa finale all'unione con l'Uno." - G.A. Gaskell, “Egyptian
Scriptures Interpreted Through the Language of Symbolism Present in All Inspired
Writings”
I mistici egizi utilizzavano il sole alato per la magia rituale e per le
invocazioni:
"Emblema dell'elemento aria, esso consiste in un cerchio o disco di tipo solare
racchiuso tra due ali. Nella magia rituale esso si trovava sospeso al di sopra
dell'altare, orientato verso est e viene utilizzato nell'invocare protezione e
collaborazione dalle silfidi." - Hope, Murry, “Practical Egyptian Magic”
Il sole alato viene tuttora utilizzato da gruppi come la
Massoneria, i Teosofi e i Rosacroce.
"Il Globo Alato è un caratteristico simbolo dei Rosacroce, per quanto anche gli
Illuminati potrebbero rivendicarlo, e si possa ammetterne la sua origine egizia.
Il Globo Alato è il simbolo dell'anima purificata [perfected] che torna volando
alla fonte della sua creazione, negli ultraterreni Campi Elisi." - Swinburne,
Clymer, “The Rosicrucians Their Teachings”
In tal modo questo antico simbolo mistico e magico, che rappresenta l'anima
purificata, ha adornato le soglie per millenni, ed è così anche adesso. Qui
vediamo il sole alato utilizzato in edifici massonici e rosacrociani.
Dato che le ali sono il mezzo di trasporto dell'anima
purificata, questo simbolo è stato utilizzato dall'industria dei trasporti.
La Vesica Piscis
Questo antico simbolo è formato da due cerchi che si
intersecano, e appartiene alla geometria sacra. Il riferimento al pesce deriva
dal fatto che la parte centrale ricorda un pesce. Il suo significato mistico è
sempre stato avvolto nel mistero iniziatico, ma molti concordano nel ritenerlo
la rappresentazione del principio femminile - la "vulva della Dea".
"La Vesica Piscis, due cerchi intrecciati, è anche nota come 'Yoni'. Il nome 'yoni'
si riferisce alla parte mediana dei cerchi intrecciati, e deriva dal termine
sanscrito che significa 'passaggio divino'. Dato che lo yoni è il femminino, lo
si dovrebbe considerare in una prospettiva che colleghi il passaggio divino al
sesso, dell'unione maschile/femminile. È questo collegamento, col suo nesso con
rinascita e rigenerazione, che resta una verità fondamentale nel nucleo stesso
delle fondamenta strutturali dell'Occulto." John Yarker, “The Arcane Schools”
Il Cristianesimo primitivo rappresentava spesso il Cristo all'interno di una
Vesica Piscis, che rappresentava l'utero della Vergine.
La Vesica Piscis riveste un significato importante anche
nella Massoneria:
"La Vesica è 'un elemento universale dell'architettura o Massoneria, e fonte o
sorgente prima da cui derivano i suoi segni e simboli - essa costituisce il
grande e costante segreto della nostra antica fratellanza'." - George Oliver,
“Discrepancies of Masonry”
Albert G. Mackey parla dell'uso della Vesica nella prima Massoneria:
"Come simbolo, veniva frequentemente utilizzato nella decorazione delle chiese
dai massoni del medioevo. Gli emblemi delle università, delle abbazie e di altre
comunità religiose, così come quelli di singole personalità ecclesiastiche,
avevano invariabilmente questa forma. Per questo, in riferimento al carattere
religioso dell'istituzione, è stato suggerito che l'emblema delle Logge
Massoniche dovrebbe anch'esso avere questa forma, al posto di quella circolare
ora in uso." Albert G. Mackey, “Encyclopedia of Freemasonry”
Possiamo vedere l'uso tipico della vesica in un sigillo massonico:
Probabilmente per la sua associazione con la sessualità, la
vesica viene utilizzata da industrie dell'abbigliamento e di altri settori.
Il Sole Nascente
Il simbolo di un sole che sorge si può associare col culto
del sole. Nell'antico Egitto era associato ad Horus. Gli occultisti ritengono
che rappresenti la nuova era dell'Acquario e l'arrivo di una nuova emanazione
dal centro della galassia, l'Alba Dorata [Golden Dawn]. Il sole fiammante viene
anche associato col concetto prometeico/luciferiano di donare il fuoco (la
conoscenza) all'uomo.
"Un modello mitico ricorrente per i rivoluzionari - i primi romantici, il
giovane Marx, i russi del tempo di Lenin - era Prometeo, che rubò il fuoco agli
dei perché venisse utilizzato dall'umanità, La fede prometeica dei rivoluzionari
ricorda sotto molti aspetti la diffusa convinzione moderna che la scienza
condurrà gli uomini dall'oscurità verso la luce. Ma c'era anche una più mirata
ipotesi millenaristica, secondo la quale nel nuovo giorno in procinto di
spuntare il sole non sarebbe mai più tramontato. Nei primi tempi della
Rivoluzione Francese nacque un 'mito solare della rivoluzione', che suggeriva
che il sole stava per sorgere su una nuova era da cui le tenebre sarebbero state
bandite per sempre. Quest'immagine venne incorporata 'in un livello di coscienza
che allo stesso tempo interpreta qualcosa di reale e produce una nuova realtà'.
" - James H. Billington, “Fire in the Minds of Men”
Manly P. Hall spiega il significato del sole nascente nel contesto delle società
segrete come la Massoneria.
"Il lascito diretto del piano essenziale delle Scuole Esoteriche venne affidato
a gruppi già pronti per l'opera. Le gilde, le trade unions e altre simili
Società di mutuo soccorso vennero rinforzate internamente dall'introduzione dei
nuovi saperi. La progressione del piano richiedeva un allargamento dei confini
del progetto filosofico. C'era bisogno di una Fratellanza Mondiale, sostenuta da
un efficace e massiccio programma educativo che seguisse il 'metodo'. Una tale
Fratellanza non avrebbe potuto accogliere subito tutti gli uomini, ma avrebbe
potuto unificare l'opera di un certo tipo di uomini, a prescindere dalla loro
razza, dal loro credo religioso e dalla nazione in cui vivevano. Ecco gli uomini
con uno scopo, i figli del domani, il cui simbolo era... un sole fiammante che
si leva sulle montagne dell'est." - Manly P. Hall, “Masonic Orders of Fraternity”
In altre parole, il sole nascente rappresenta gli iniziati di queste antiche
società segrete. Questo simbolo è usato in numerosi logo aziendali:
Per concludere
Questo è il primo di una serie di articoli riguardanti i
simboli occulti nei marchi di fabbrica. Non ho cominciato coi più ovvi o coi più
sfacciati, ma questi sono ottimi esempi del radicamento del simbolismo esoterico
nella cultura di massa. A che scopo inserire simboli occulti nei logo? È
un'arrogante manifestazione di potere da parte delle èlite, o un modo di
celebrare religioni misteriche? Gli studiosi di esoterismo affermano che i
simboli hanno un profondo effetto sulle masse:
"È noto che l'Inconscio, personale o collettivo, opera per mezzo di figure e
immagini, dato che il linguaggio parlato è un'acquisizione relativamente
recente. [...] La magia [...] parla alla mente subconscia dell'uomo attraverso
le immagini arcaiche dei suoi simboli e rituali, producendo così quei 'mutamenti
del subconscio' che il mago persegue." - W. E. Butler, “Magic; It’s Ritual,
Power and Purpose”
Considerando il fatto che i membri di società occulte come la Massoneria
studiano la Magia e il potere dei simboli, non c'è dubbio che molti marchi
aziendali siano l'applicazione di questa antica conoscenza. Si sospetta perfino
che certi logo siano sigilli, simboli che sono stati magicamente infusi allo
scopo di focalizzare il subconscio sull'esecuzione di determinate azioni. In
altre parole, sono molto più potenti di quanto pensiate.
Beppe Grillo contro la Walt Disney e messaggi subliminari
SIMBOLI DELL'OCCULTO NEI MARCHI DI FABBRICA
SECONDA PARTE
Forse non lo sapete, ma per millenni
il mondo intero ha venerato Saturno. Questo culto non è mai scomparso, e i suoi
rituali vengono osservati anche al giorno d'oggi. Saturno, ovverosia "Il Signore
degli Anelli", è la ragione per cui ci scambiamo gli anelli ai matrimoni o
poniamo aureole intorno alla testa dei santi. Questo articolo evidenzia gli
attributi del dio Saturno e la permanenza del suo culto attraverso i logo
corporativi.
Fin dai tempi antichi, i sapienti hanno osservato le stelle, ammirandone il
paradisiaco splendore e attribuendo loro poteri divini, fondati sul loro effetto
sugli uomini. Prima del Diluvio Universale, Saturno veniva considerato da tutta
l'umanità come il più grande degli dei e come re dei re. I ricercatori
dell'occulto affermano che Saturno governasse il regno di Atlantide, divenendo
il divino antenato di tutti i patriarchi e re umani. Il culto si è perpetuato
attraverso numerose figure divine dell'antichità:
"Crono, o Saturno, Dioniso, Iperione, Atlante, Ercole, erano tutti collegati a
un 'continente Saturniano', erano re che governavano i paesi delle coste
occidentali del Mediterraneo, di Africa e Spagna:" - Baldwin, “Prehistoric
Nations”
Nella mitologia Egizia Iside viene considerata la maggiore tra le figlie di
Saturno:
"Io sono Iside, la Regina di questo paese. Sono stata istruita da Mercurio.
Nessuno può annullare le leggi che ho stabilito. Sono la figlia maggiore di
Saturno, il più antico degli Dei."
Saturno nelle Culture Semitiche
Le civiltà semitiche si riferiscono al dio Saturno come "El".
Questa divinità suprema veniva rappresentata da un cubo nero. Esemplari se ne
trovano in tutto il mondo.
Gli antichi ebrei rappresentavano saturno mediante la stella
a sei punte, che più tardi divenne la Stella di Davide (ha anche molti altri
significati esoterici). Il simbolo è presente anche nella bandiera di Israele
Saturno nella Cultura Occidentale
Anche Greci e Romani adoravano Saturno, considerandolo una
divinità crudele. Ecco un breve sunto della mitologia di Saturno in occidente:
"Con lo spodestamento del padre, Saturno divenne il sovrano dell'Universo per
innumerevoli ere, e regnò insieme a sua sorella, Opi, che divenne anche sua
moglie. Venne profetizzato che un giorno Saturno avrebbe perso il suo potere,
perché uno dei suoi figli l'avrebbe detronizzato. Per impedire l'evento, ogni
volta che Opi dava alla luce un figlio Saturno lo ingoiava all'istante. Alla
nascita del suo sesto figlio, Giove (Zeus), Opi lo fece sparire, mandandolo
sull'isola di Creta. Poi avvolse una pietra nelle fasce. L'inganno si compì
quando Saturno l'ingoiò, pensando fosse il bambino. Cresciuto, Giove ottenne il
posto di coppiere presso il padre. Con l'aiuto di Gea, sua nonna, Giove fece
bere al padre una pozione che gli fece vomitare gli altri cinque fratelli, Vesta
(Estia), Cerere (Demetra), Giunone (Era), Plutone (Ade) e Nettuno (Poseidone)."
- Wikipedia, Saturn (mythology)
Saturno, nei tempi antichi, ha sempre avuto un significato
negativo, se non maligno; è stato chiamato "Il Grande Malefico", in opposizione
a Giove "Il Grande Benefico". Saturno viene associato esotericamente alle
limitazioni dell'uomo, alle sue restrizioni, alla sua morte e disfacimento. Il
suo nome greco era "Chronos", il signore del tempo, essendo il tempo il
principale fattore che inevitabilmente porta gli umani alla morte. Le
rappresentazioni tradizionali della "sinistra mietitrice" traggono origine dagli
attributi del dio Saturno, che brandiva la falce con cui aveva assassinato il
padre.
Saturno e Satana
Saturno viene anche associato con Satana, e questo per
svariate ragioni. Per prima cosa, molti autori ipotizzano che la parola Satana
derivi dalla parola Saturno. Seconda cosa, Saturno, come Satana, è associato al
colore nero. In terzo luogo, Saturno è il pianeta più lontano dal sole, il quale
viene associato al principio del Bene (si noti che Plutone non è mai stato
considerato un pianeta) [In realtà tra Saturno e Plutone vi sono Urano e
Nettuno, ma questi non erano noti agli antichi che non disponevano di strumenti
ottici. N.d.r.]. Di conseguenza Saturno è il corpo celeste meno esposto alla
divina luce solare e quindi è collegato alla frigidità del principio del Male.
Infine, il "grande dio Pan", la divinità cornuta, nell'antico paganesimo
rappresentava Saturno. Questa creatura mezzo uomo mezzo caprone viene
considerata l'origine della nostra immagine moderna di Satana.
Quindi Pan veniva rappresentato con le corna per il fatto
che rappresentava Saturno, il signore della casa del Capricorno, il cui simbolo
è un capro
Pan era lo spirito guardiano del mondo infero. Lo si
ritraeva mentre vagabondava per la foresta, col pene in erezione, ubriaco e
lascivo, spassandosela con le ninfe e zufolando per la selva. Possiamo affermare
che fosse il patrono della parte bassa della natura dell'uomo, il suo lato
animale, non diversamente da Satana. Pur riconoscendo il suo collegamento con il
Male, le società segrete ritengono la venerazione di Saturno indispensabile al
fine di conseguire l'illuminazione. È la controparte necessaria al principio del
Bene. Gli autori massonici associano chiaramente Saturno a Satana:
"Saturno
è l'opposto di Giove, il suo simbolo è una croce sovrapposta al segno della Luna
[figura a sinistra n.d.r.]. Egli è il Satana, il Tentatore [Tempter], o meglio
il Saggiatore [Tester]. La sua funzione è quella di castigare e domare le
passioni sregolate dell'umanità primitiva." - J.S. Ward, “Freemasonry and the
Ancient Gods”
Probabilmente il caso più estremo di culto del principio maligno Saturno da
parte di una società segreta è quello della "Fraternitas Saturni". Questa
organizzazione occulta è situata in Germania, e da' apertamente corpo al lato
nascosto del culto di Saturno.
"La Fraternitas Saturni (FS), La Fratellanza di Saturno, è nota tra i lettori di
lingua inglese attraverso descrizioni frammentarie che evidenziano gli aspetti
sensazionalistici, magico-sessuali dell'attività di questa loggia, oppure il suo
aspetto più oscuro e satanico. Ciò è comprensibile, alla luce del fatto che la
FS è (o era) l'organizzazione più sfrenatamente luciferiana del moderno revival
occultistico occidentale, e la sua pratica di occultismo sessuale la più
elaborata tra le logge del genere. La FS rappresenta una miscela inedita di
cosmologia astrologica, demonologia neognostica, occultismo sessuale e principi
delle organizzazioni massoniche. Tale grande sintesi fu in origine la visione di
un unico individuo, Gregor Gregorius, a lungo Gran Maestro della FS." - Stephen
E. Flowers, “Fire & Ice: The History, Structure, and Rituals of Germany’s Most
Influential Modern Magical Order: The Brotherhood of Saturn”
Saturno nei Logo delle Corporation
Molti conglomerati usano il profilo di Saturno nei loro
marchi, perpetuando così il suo culto e rendendo visibile ovunque il suo
simbolismo.
Per Concludere
Questo articolo ha mostrato ALCUNI dei modi in cui l'umanità
ha rappresentato Saturno nel corso dei secoli. La grande quantità di simboli
associati a questa oscura divinità non fa che sottolineare la sua importanza
nella storia umana. L'avvento delle religioni monoteistiche come il
Cristianesimo, il Giudaismo e l'Islam hanno confinato il culto di Saturno in
ambienti occulti. Come abbiamo visto qui, il Signore degli Anelli è tuttora
onnipresente nella cultura popolare, ma viene riconosciuto solo da chi ha occhi
per vedere e orecchie per intendere.
APPROFONDIMENTO VIDEO
Numeri e Simboli 1
Numeri e Simboli 2
Numeri e Simboli 3